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domenica 16 giugno 2013

Elisabetta II e la fine dell'Impero Britannico. Elizabeth II and the fall of British Empire.



Elisabetta II Windsor, 87 anni, è regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord da oltre 61 anni, cioè da quando, il 6 febbraio 1952, suo padre re Giorgio VI morì precocemente per un cancro ai polmoni.
Quel giorno Elisabetta si trovava in Kenia, che all'epoca era una colonia dell'Impero Britannico.
Per l'esattezza, secondo un testo biografico non autorizzato della dinastia Windsor, Elisabetta si trovava, non sto scherzando, a sedere sul ramo di un baobab, con un binocolo da safari.
Immaginatevi la scena: la Principessa della Corona che osserva la savana, e intanto a terra suo marito e il resto del seguito non sanno da che parte farsi per comunicarle che il Re è morto.
Alla fine la questione si risolve con la consueta compostezza britannica di Sua Maestà. Scesa dalla scala, Elisabetta lesse il messaggio listato a lutto e si limitò a dire: <<Si torna a Londra>>



Ed a Londra, all'aeroporto, c'era ad aspettarla tutto il governo, con Sir Winston Churchill in prima fila.
Il pensiero di ognuno di questi anziani ministri era: "Come farà l'Impero Britannico a sopravvivere sotto la guida di questa ragazzina inesperta?".
Il timore era condiviso anche dalla Famiglia Reale. L'anziana Queen Mary of Teck, la nonna di Elisabetta, e la vedova Elizabeth Bowes-Lyon, per non parlare della principessa Margaret, contessa di Snowdon, apparivano profondamente confuse, oltre che addolorate.



Nell'immagine qui sotto vediamo da sinistra a destra: la regina vedova Elizabeth Bowes-Lyon, sua figlia Elisabetta II e due passi dietro di loro la principessa Margaret, sorella minore della regina.



Impossibile dire cosa passasse per la testa delle tre donne che avrebbero guidato per i successivi cinquant'anni la Famiglia Reake, ma è probabile che Elisabetta, oltre che sinceramente dispiaciuta per la morte del padre, fosse anche piuttosto seccata di dover rinunciare alla sua vita tutto sommato poco mondana, fatta eccezione per le corse dei cavalli. La giovane regina preferiva le passeggiate con i cani, i suoi famosi Corgi, ai quali probabilmente mostrava più affettuosità che ai suoi stessi figli.
Di certo non aveva idea di quello che la attendeva., e cioè la dissoluzione dell'Impero Britannico e la fine dell'egemonia del Regno Unito sui mari e sul pianeta.
Nella foto sottostante si può vedere l'Impero Britannico alla sua massima espansione, nel 1920.



L'Impero delle Indie era già perduto. L'ultimo viceré, lo zio di Elisabetta, Lord Luis Mountbatten, aveva guidato la transizione verso l'indipendenza di quel territorio enorme da cui presero vita i nuovi stati di India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Birmania.
L'ultimo imperatore delle Indie, Giorgio VI, era morto, ed ora che lo scettro era nelle mani di una giovane donna inesperta, tutte le colonie africane e asiatiche si ribellarono e incominciarono a chiedere l'indipendenza.



Il globo che Elisabetta II teneva in mano il giorno dell'incoronazione stava a simboleggiare il potere della Gran Bretagna su tutto il pianeta.
Rule, Britannia, 
Britannia rules the waves...
Così recitava l'inno della marina, ma non era più vero. La Gran Bretagna, indebitata fino al collo con gli Stati Uniti, aveva dovuto cedere agli Americani lo scettro e il globo, nonché il "regolamento delle onde".
Nel giro di un decennio, tra il 1960 e il 1970 quasi tutte le colonie britanniche ottennero l'indipendenza.



La regina osservava in silenzio sfaldarsi quell'immenso dominio su cui la trisavola, regina Vittoria, aveva dominato incontrastata per ben 64 anni.

File:Queen Victoria 1887.jpg

Era come se lo spettro dell'imponente e severissima antenata la stesse rimproverando dai gelidi ritratti appesi ovunque a Windsor, a Sandringham e a Balmoral.
Se con Vittoria di Hannover il Regno Unito aveva raggiunto l'apogeo, con Elisabetta I Tudor era invece incominciata la gloria dell'Inghilterra, che aveva inglobato l'Irlanda e stava per inglobare la Scozia.

File:Elizabeth1592.jpg

Il compito di Elisabetta II era diventato quello di mantenere unito il Regno Unito, opponendosi alle spinte centrifughe delle sue nazioni costituenti.



Sarebbe riuscita Elisabetta II a contrastare le spinte secessionistiche dell'Irlanda, della Scozia e del Galles?
Il momento più tragico fu l'assassinio di Lord Luis Mountbatten da parte dei terroristi dell'Ira.
Nella foto qui sotto vediamo la Famiglia Reale Inglese ai funerali di Lord Mountbatten, nel 1979.
Da sinistra a destra: Anna Windsor, principessa reale e il marito Mark Phillips; la principessa Margaret Windsor, contessa di Snowdon (1930-2002); il principe Andrea, duca di York; il principe Edoardo, conte di Wessex; la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002); Carlo, Principe di Galles (1948); e poi finalmente, in cima al corteo, Sua Maestà la regina Elisabetta II (1926) e al suo fianco il marito, principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo (1921).



Per raccapezzarci in questa rete di parentele è utile osservare l'albero genealogico della famiglia reale inglese.



Elisabetta forse credeva di aver toccato il fondo il giorno della morte di Lord Mountbatten,, ma non era così. Il destino aveva in serbo per lei ancora molte dolorose sorprese, che avrebbero trasformato la Famiglia Reale da oggetto di venerazione ad un involontario cast di una soap opera che era nel contempo un reality show.
Mentre l'Impero si dissolveva, la preoccupazione di Elisabetta era legata al fatto che il suo primogenito, il Principe di Galles, non fosse ancora sposato.
E' noto che Elisabetta si oppose con tutte le sue forze alla relazione di Carlo con Camilla Shand, sua attuale consorte, che all'epoca sposò l'ufficiale Andrew Parker-Bowles, di cui per ironia della sorte ha conservato il cognome.
Lord Mountbatten stava convincendo il pronipote Carlo, di cui era il mentore e con cui aveva un ottimo rapporto, a sposarsi con la onorevole lady. Amanda Knatchbull. Ma quando Luis Mountbatten morì, anche quell'ipotesi di fidanzamento finì in un nulla di fatto.
Elisabetta II sosteneva la giovanissima e bellissima nobildonna Diana Spencer di Althorp, figlia del conte Spencer e della baronessa Frances Shand Kydd. 
Anche la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon sosteneva la "candidatura" di Diana, perché era nipote della sua migliore amica, la scrittrice di romanzi rosa Barbara Cartland.
Pochi sanno che a volere fortemente che lady Diana Spencer divenisse Principessa di Galles fu prima di tutti e più di tutti Elisabetta, per la grande amicizia che la legava al conte Spencer, con cui trascorreva le vacanze natalizie a Sandringham, e per il fatto che la ragazza fosse giovane, bella e quasi sicuramente vergine. Tutto il contrario di Camilla Parker Bowles, l'unica donna che avesse conquistato completamente il cuore del Principe del Galles.
Della principessa Diana ho già parlato ampiamente in molti post, così come degli altri componenti della famiglia reale.
La storia qui proseguirà dal punto di vista della Regina, che nei trent'anni successivi dovrà far fronte alle conseguenze delle sue scelte e ai rischi di disgregazione del Regno Unito e della stessa Famiglia Reale Inglese.
Una battaglia vinta, possiamo dire adesso col, senno di poi, anche se Elisabetta II ricorda un po' il vecchio Francesco Giuseppe, alla cui morte l'Impero Austro-Ungarico si dissolse.
Ma di questo parlerò nelle prossime puntate della biografia di Sua Maestà.

mercoledì 7 marzo 2012

La regina Vittoria e l'Impero Britannico

Victoria Alexandrina di Hannover (Kensington Palace, 24 maggio 1819 - Isola di Wight, 22 gennaio 1901) fu Regina di Gran Bretagna e Irlanda per 64 anni, dal 1837 al 1901, e Imperatrice delle Indie dal 1876 alla morte, oltre ad essere riconosciuta come sovrana da Canada, Australia, Sudafrica e numerose isole.




Le circostanze della sua successione al trono furono molto improbabili. La dinastia Hannover, che era succeduta agli Stuart alla morte della regina Anna, si stava estinguendo.
 Re Guglielmo IV era morto senza figli, suo fratello Ernesto Augusto era divenuto Re di Hannover, rinunciando alle pretese al trono, e l'altro fratello, Edoardo, duca di Kent, era morto lasciando come erede l'unica figlia, Alexandrina Victoria, detta Drina.



Quest'ultima divenne regina col nome di Vittoria, all'età di soli 18 anni, il 29 giugno 1837.




Tre anni dopo, il 10 febbraio 1840, sposò il coetaneo principe tedesco Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha (1819-1861)



Queen Victoria Wedding

Ecco il principe consorte




Ecco la sposa e il suo abito di nozze








Ed ecco alcuni ritratti della prima parte del suo regno







File:The Young Queen Victoria.jpg

Vittoria diede nove figli al marito, che amava moltissimo. Eccone l'elenco:



NomeNascitaMorteNote
Vittoria, principessa Reale21 novembre 18405 agosto 1901sposata 1858Federico III, imperatore di Germania e re di Prussia; ebbero figli
Re Edoardo VII9 novembre 18416 maggio 1910sposato 1863principessa Alessandra di Danimarca; ebbero figli
Alice25 aprile 184314 dicembre 1878sposata 1862Ludwig IV, granduca d'Assia e del Reno; ebbero figli
Alfredo, duca di Sassonia-Coburgo e Gotha e duca di Edimburgo6 agosto 184431 luglio 1900sposato 1874, granduchessa Marija Aleksandrovna Romanova; ebbero figli
Elena25 maggio 18469 giugno 1923sposata 1866Federico Cristiano di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg; ebbero figli
Luisa18 marzo 18483 dicembre 1939sposata 1871John Douglas Sutherland Campbell, IX duca di Argyll; non ebbero figli
Arturo, duca di Connaught e Strathearn1 maggio 185016 gennaio 1942sposato 1879Principessa Luisa Margherita di Prussia; ebbero figli
Leopoldo, duca di Albany7 aprile 185328 marzo 1884sposato 1882principessa Elena di Waldeck e Pyrmont; ebbero figli
Beatrice14 aprile 185726 ottobre 1944sposata 1885Enrico di Battenberg; ebbero 4 figli, di cui 2 maschi affetti da emofilia e un femmina portatrice sana


Ed ecco alcuni ritratti di famiglia





  File:Queen Victoria, Prince Albert, and children by Franz Xaver Winterhalter.jpg

File:Queen Victoria Prince Albert and their nine children.JPG

Il principe Albert fu un severo moralizzatore dei costumi ed è a lui che bisogna imputare buona parte del puritanesimo che caratterizzò l'età vittoriana.


File:Albert, Prince Consort by JJE Mayall, 1860 crop.png






Albert morì di tifo il 14 dicembre 1861, presso il castello di Windsor, devastando il morale di Vittoria che entrò in uno stato semi-permanente di lutto e di sconforto. Indossò sempre abiti neri a ricordo per il resto della sua vita. Evitò di apparire in pubblico, e raramente mise piede a Londra negli anni che seguirono.

La sua reclusione le fece guadagnare il nomignolo di Widow of Windsor (Vedova di Windsor, con evidente gioco di parole fra la parola "Widow", vedova, ed il castello della famiglia Reale, Windsor). Trascorreva il suo tempo nelle residenze di campagna, soprattutto a Balmoral in Scozia e nei giardini del castello, attorniata da pochissime fidate persone.
In quegli anni la politica del Regno Unito era dominata da due personalità speciali, il liberale Ewar Gladstone ed il conservatore Benjamin Disraeli, sostenitore dell'espansione coloniale ed imperiale della Gran Bretagna nel mondo. La regina non nascondeva le sue simpatie per Disraeli e la sua politica colonialista e imperialista.
Ecco l'estensione dell'Impero Britannico alla sua massima espansione:



Vittoria fu incoronata Imperatrice delle Indie nel 1876




Come si può notare, la regina Vittoria non sorrideva mai.
Per la parte del suo regno compresa tra il 1876 e il 1901, cioè il suo apogeo di potenza, ma anche il periodo più complesso per la sua famiglia (mi riferisco alla misteriosa morte del nipote Albert Edward, Duca di Clarence, figlio del Principe di Galles) rimando al post di dopodomani.

domenica 26 febbraio 2012

Wallis Simpson, la Duchessa di Windsor


Wallis Warfield Simpson (Baltimora19 giugno 1896 – Parigi24 aprile 1986), Duchessa di Windsor, fu la moglie di re Edoardo VIII del Regno Unito, divenuto duca di Windsor dopo la sua abdicazione al trono.


La storia è nota, re Edoardo VIII, da poco salito al trono nel 1936, dovette affrontare una forte opposizione della famiglia reale, della Chiesa Anglicana, del governo di Stanley Baldwin e dell'opinione pubblica, di fronte alla sua intenzione di sposare Wallis Simpson, non gradita in quanto americana, non nobile e soprattutto divorziata

Per poter sposare la donna che amava, Edoardo VIII rinunciò al trono.
Dopo l'abdicazione, il nuovo re Giorgio VI, fratello minore, nominò il fratello maggiore Duca di Windsor, titolo legato castello di Windsor, residenza della famiglia reale britannica.

Il Duca di Windsor è noto per aver inventato il più elegante nodo alla cravatta che esista, il Windsor Knot, che io scelgo sempre.
Per chi non lo sapesse fare, ecco il modo, con una foto del Duca di Windsor in giovane età.


Ma parliamo di lei, di Wallis... o meglio, lasciamo parlare le immagini.
Forse Wallis non era bellissima, ma era brillante ed elegante, e anticipava le mode.



Da sola osò sfidare l'Impero Britannico. Quale altra donna avrebbe potuto dire: "Mio marito ha rinunciato ad un impero, per sposare me"?



Chi la odiava la accusò di essere una spia nazista, o comunque una simpatizzante di Hitler. Accusa che non è mai stata provata e che probabilmente fu sparsa in giro dal governo britannico per screditarla ulteriormente.



Durante la guerra, Edoardo fu nominato Governatore delle Bahamas, più che altro per allontanarlo da Londra. La scelta si rivelò felice, in quanto le Bahamas divennero il centro della vita mondana dell'epoca, grazie alla capacità di attrazione di Wallis. Comunque la si pensi al riguardo, non si può negare un dato di natura estetica: i Duchi di Windsor furono una delle coppie più "glamour" del Novecento.



Dimostravano che l'amore rendeva più felici del potere.



L'eleganza di Wallis era sempre inappuntabile.



A chi pronosticava una crisi matrimoniale o un divorzio, i Duchi di Windsor dimostrarono nei fatti la solidità del loro rapporto di coppia, che rimase inalterato nel tempo fino alla loro morte.
Cosa c'è di più bello di una coppia di vecchi sposi, che dopo quarant'anni si amano ancora come il primo giorno?



Wallis fu vicina ad Edoardo fino all'ultimo. Il Duca morì nel 1972.



Il dolore di Wallis alla morte del marito fu profondo e sincero, come dimostra questa foto, in cui la regina Elisabetta, ai funerali dello zio, appare visibilmente colpita dal dolore di quella "zia Wallis" così odiata, così vilipesa per tanti anni, eppure, in fondo, molto più sensibile di lei.



Non so se Elisabetta abbia avuto un matrimonio felice. La regina è una donna che non lascia trapelare emozioni. Sarebbe comunque diventata sovrana, alla morte dello zio, perché Wallis non ebbe figli. 
La Duchessa di Windsor morì a 90 anni, a Parigi, nel 1986.

E voi da che parte state? Tra Elisabetta II e Wallis, chi era più "regale"?