Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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domenica 16 giugno 2013
Elisabetta II e la fine dell'Impero Britannico. Elizabeth II and the fall of British Empire.
Elisabetta II Windsor, 87 anni, è regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord da oltre 61 anni, cioè da quando, il 6 febbraio 1952, suo padre re Giorgio VI morì precocemente per un cancro ai polmoni.
Quel giorno Elisabetta si trovava in Kenia, che all'epoca era una colonia dell'Impero Britannico.
Per l'esattezza, secondo un testo biografico non autorizzato della dinastia Windsor, Elisabetta si trovava, non sto scherzando, a sedere sul ramo di un baobab, con un binocolo da safari.
Immaginatevi la scena: la Principessa della Corona che osserva la savana, e intanto a terra suo marito e il resto del seguito non sanno da che parte farsi per comunicarle che il Re è morto.
Alla fine la questione si risolve con la consueta compostezza britannica di Sua Maestà. Scesa dalla scala, Elisabetta lesse il messaggio listato a lutto e si limitò a dire: <<Si torna a Londra>>
Ed a Londra, all'aeroporto, c'era ad aspettarla tutto il governo, con Sir Winston Churchill in prima fila.
Il pensiero di ognuno di questi anziani ministri era: "Come farà l'Impero Britannico a sopravvivere sotto la guida di questa ragazzina inesperta?".
Il timore era condiviso anche dalla Famiglia Reale. L'anziana Queen Mary of Teck, la nonna di Elisabetta, e la vedova Elizabeth Bowes-Lyon, per non parlare della principessa Margaret, contessa di Snowdon, apparivano profondamente confuse, oltre che addolorate.
Nell'immagine qui sotto vediamo da sinistra a destra: la regina vedova Elizabeth Bowes-Lyon, sua figlia Elisabetta II e due passi dietro di loro la principessa Margaret, sorella minore della regina.
Impossibile dire cosa passasse per la testa delle tre donne che avrebbero guidato per i successivi cinquant'anni la Famiglia Reake, ma è probabile che Elisabetta, oltre che sinceramente dispiaciuta per la morte del padre, fosse anche piuttosto seccata di dover rinunciare alla sua vita tutto sommato poco mondana, fatta eccezione per le corse dei cavalli. La giovane regina preferiva le passeggiate con i cani, i suoi famosi Corgi, ai quali probabilmente mostrava più affettuosità che ai suoi stessi figli.
Di certo non aveva idea di quello che la attendeva., e cioè la dissoluzione dell'Impero Britannico e la fine dell'egemonia del Regno Unito sui mari e sul pianeta.
Nella foto sottostante si può vedere l'Impero Britannico alla sua massima espansione, nel 1920.
L'Impero delle Indie era già perduto. L'ultimo viceré, lo zio di Elisabetta, Lord Luis Mountbatten, aveva guidato la transizione verso l'indipendenza di quel territorio enorme da cui presero vita i nuovi stati di India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Birmania.
L'ultimo imperatore delle Indie, Giorgio VI, era morto, ed ora che lo scettro era nelle mani di una giovane donna inesperta, tutte le colonie africane e asiatiche si ribellarono e incominciarono a chiedere l'indipendenza.
Il globo che Elisabetta II teneva in mano il giorno dell'incoronazione stava a simboleggiare il potere della Gran Bretagna su tutto il pianeta.
Rule, Britannia,
Britannia rules the waves...
Così recitava l'inno della marina, ma non era più vero. La Gran Bretagna, indebitata fino al collo con gli Stati Uniti, aveva dovuto cedere agli Americani lo scettro e il globo, nonché il "regolamento delle onde".
Nel giro di un decennio, tra il 1960 e il 1970 quasi tutte le colonie britanniche ottennero l'indipendenza.
La regina osservava in silenzio sfaldarsi quell'immenso dominio su cui la trisavola, regina Vittoria, aveva dominato incontrastata per ben 64 anni.
Era come se lo spettro dell'imponente e severissima antenata la stesse rimproverando dai gelidi ritratti appesi ovunque a Windsor, a Sandringham e a Balmoral.
Se con Vittoria di Hannover il Regno Unito aveva raggiunto l'apogeo, con Elisabetta I Tudor era invece incominciata la gloria dell'Inghilterra, che aveva inglobato l'Irlanda e stava per inglobare la Scozia.
Il compito di Elisabetta II era diventato quello di mantenere unito il Regno Unito, opponendosi alle spinte centrifughe delle sue nazioni costituenti.
Sarebbe riuscita Elisabetta II a contrastare le spinte secessionistiche dell'Irlanda, della Scozia e del Galles?
Il momento più tragico fu l'assassinio di Lord Luis Mountbatten da parte dei terroristi dell'Ira.
Nella foto qui sotto vediamo la Famiglia Reale Inglese ai funerali di Lord Mountbatten, nel 1979.
Da sinistra a destra: Anna Windsor, principessa reale e il marito Mark Phillips; la principessa Margaret Windsor, contessa di Snowdon (1930-2002); il principe Andrea, duca di York; il principe Edoardo, conte di Wessex; la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002); Carlo, Principe di Galles (1948); e poi finalmente, in cima al corteo, Sua Maestà la regina Elisabetta II (1926) e al suo fianco il marito, principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo (1921).
Per raccapezzarci in questa rete di parentele è utile osservare l'albero genealogico della famiglia reale inglese.
Elisabetta forse credeva di aver toccato il fondo il giorno della morte di Lord Mountbatten,, ma non era così. Il destino aveva in serbo per lei ancora molte dolorose sorprese, che avrebbero trasformato la Famiglia Reale da oggetto di venerazione ad un involontario cast di una soap opera che era nel contempo un reality show.
Mentre l'Impero si dissolveva, la preoccupazione di Elisabetta era legata al fatto che il suo primogenito, il Principe di Galles, non fosse ancora sposato.
E' noto che Elisabetta si oppose con tutte le sue forze alla relazione di Carlo con Camilla Shand, sua attuale consorte, che all'epoca sposò l'ufficiale Andrew Parker-Bowles, di cui per ironia della sorte ha conservato il cognome.
Lord Mountbatten stava convincendo il pronipote Carlo, di cui era il mentore e con cui aveva un ottimo rapporto, a sposarsi con la onorevole lady. Amanda Knatchbull. Ma quando Luis Mountbatten morì, anche quell'ipotesi di fidanzamento finì in un nulla di fatto.
Elisabetta II sosteneva la giovanissima e bellissima nobildonna Diana Spencer di Althorp, figlia del conte Spencer e della baronessa Frances Shand Kydd.
Anche la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon sosteneva la "candidatura" di Diana, perché era nipote della sua migliore amica, la scrittrice di romanzi rosa Barbara Cartland.
Pochi sanno che a volere fortemente che lady Diana Spencer divenisse Principessa di Galles fu prima di tutti e più di tutti Elisabetta, per la grande amicizia che la legava al conte Spencer, con cui trascorreva le vacanze natalizie a Sandringham, e per il fatto che la ragazza fosse giovane, bella e quasi sicuramente vergine. Tutto il contrario di Camilla Parker Bowles, l'unica donna che avesse conquistato completamente il cuore del Principe del Galles.
Della principessa Diana ho già parlato ampiamente in molti post, così come degli altri componenti della famiglia reale.
La storia qui proseguirà dal punto di vista della Regina, che nei trent'anni successivi dovrà far fronte alle conseguenze delle sue scelte e ai rischi di disgregazione del Regno Unito e della stessa Famiglia Reale Inglese.
Una battaglia vinta, possiamo dire adesso col, senno di poi, anche se Elisabetta II ricorda un po' il vecchio Francesco Giuseppe, alla cui morte l'Impero Austro-Ungarico si dissolse.
Ma di questo parlerò nelle prossime puntate della biografia di Sua Maestà.
venerdì 7 giugno 2013
Moda maschile del decennio 2000-2010
Il primo decennio del XXI secolo, dal punto di vista della moda maschile giovanile elegante, si apre in stile vintage con un revival degli anni '70, come è reso perfettamente da questa foto di Damian Kulash, frontman della band Ok Go.
Notiamo pettinature (là dove possibile) con capelli lunghi, frange, ciuffi e riccioli. Camicie a righe o colorate, giacche gessate con due bottoni (vengono infatti abbandonati i 3 bottoni tipici degli anni '90) e cravatte spesse, di seta elaborata, con disegni e intarsi molto particolari. I nodi sono preferibilmente di tipo Doppio Windsor o Half Windsor, ma in ogni caso molto ampi e importanti.
Questo tipo di modello è maggioritario fino al 2007 circa, quando incomincia una inversione di tendenza che mira lentamente a condurre verso gli anni '60.
Tra i teen-ager spopola la pettinatura e il modo di vestire di Zac Efron, con una pettinatura che ricorda vagamente quella di Paul McCartney nei favolosi Sixties della swinging London.
Il punto di riferimento diventa la Londra degli anni Sessanta, quella dei favolosi parties dei Conti di Snowdon, e cioè la principessa Margaret Windsor e suo marito Lord Antony Armstrong-Jones, famoso fotografo. La principessa fu una vera mecenate del British Pop e la sua vita fu indimenticabile!
Dal british revival della Contessa di Snowdon, si passa ad una ispirazione ancora precedente.
Si risalgono i decenni, a ritroso, e si incontra, in Robert Pattinson, una sorta di riedizione "ad usum Delphini" (cioè fruibile dalle adolescenti e imitabile dai loro coetanei) del mitico James Dean.
La capigliatura alla Robert Pattinson, alias Edward Cullen, il vampiro più melenso della storia, soppianta quella di Zac Efron. Quindi, al posto del caschetto anni '60, c'è una chioma che scopre la fronte e innalza i capelli, scompigliandoli in un finto disordine, in realtà "scolpito" in maniera maniacale a colpi di gel e spray fissanti.
Anche nel vestiario elegante possiamo seguire Pattinson come testimonial del cambio di paradigma che porta alla devastante invasione delle skinny ties, le cravattine anni '60 che dal 2008 incominciano ad infestare i look dei giovanissimi, contagiando poi anche gli altri.
Dal 2009 si assiste ad un "ritorno all'ordine" che ci riporta addirittura agli anni '50.
Capelli cortissimi, vestiti a tre pezzi, molto sobri, con gilet eleganti e camicie rigorosamente bianche.
Possiamo vedere in Zac Efron, il dapper boy per eccellenza, la stessa evoluzione: prima chioma ribelle, poi pettinatura da bravo ragazzo del buon tempo andato.
Il testimonial del ritorno in auge, anche tra i giovanissimi, del vestito a tre pezzi (three pieces suit) è senza dubbio Justin Timberlake.
Chi ha mai visto Justin Timberlake senza un gilet? Credo nemmeno la sua splendida moglie Jessica Biel!
Anzi no, forse lei lo ha visto, almeno in questa foto... ma qui siamo già nel decennio successivo...
Dal 2010 la dittatura delle skinny ties e degli abiti neri con camicie bianche alla Blues Brothers diventa un fenomeno dilagante, che trova un argine soltanto in Gran Bretagna, dove l'icona inossidabile continua ad essere David Beckham.
Nel 2010 lo vediamo prediligere completi a tre pezzi grigio chiaro, con cravatte blu a pallini, o grigie tono su tono.
Tutto questo resiste fino ad una data ben precisa, e cioè il venerdì 29 aprile 2011, giorno del matrimonio tra il principe William, duca di Cambridge e Kate Middleton.
Quella data, con gli ospiti vestiti secondo un ben preciso codice, compreso il nodo Half-Windsor alla cravatta, apre ufficialmente un nuovo decennio nella moda maschile britannica, di cui Beckham si fa interprete con tutta la sua numerosa famiglia.
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giovedì 1 marzo 2012
La principessa Margaret, contessa di Snowdon
La principessa Margaret Windsor (Glamis, 21 agosto 1930 – Londra, 9 febbraio 2002), era la figlia minore di re Giorgio VI del Regno Unito e di Elizabeth Bowes-Lyon, e quindi sorella minore dell'attuale regina Elisabetta II.
Fin da bambina Margaret mostrò un temperamento opposto a quello della sorella Elisabetta.
Margaret era infatti molto sensibile, ironica, fantasiosa, creativa, amante della bellezza e dell'arte, ma anche ribelle e insofferente alla rigidità dell'etichetta di Buckingham Palace.
A vent'anni si innamorò di un ufficiale dell'aviazione, il colonnello Peter Townsend, eroe della RAF durante la seconda guerra mondiale, divenuto in seguito scudiero di re Giorgio VI.
Townsend però era divorziato, e pertanto, secondo la legge britannica, occorreva il consenso del Parlamento, della Chiesa e della Corona per consentire il matrimonio tra lui e Margaret.
Elisabetta, preoccupata di uno scandalo analogo a quello che portò suo zio Edoardo VIII all'abdicazione per sposare Wallis Simpson, fece tutto quello che era in suo potere per impedire che la sorella sposasse l'uomo che amava.
A causa delle forti pressioni della regina, Margaret, di indole emotiva e fragile, rinunciò a sposare l'unico uomo che era in grado di renderla felice.
Da allora ebbe inizio la sua fama di "principessa triste".
Ci volle molto tempo prima che Margaret riuscisse a superare la crisi.
Ritrovò l'amore nella persona di Antony Armstrong-Jones, celebre fotografo delle star.
Qui sotto possiamo vedere la famosissima foto scattata a Margaret da Antony Armstrong-Jones, e pubblicata sul Times, con grande scandalo, nel 1957.
Questa volta, per quanto la relazione di Margaret con Antony non fosse ben vista dalla Famiglia Reale, non esistevano, almeno apparentemente, motivi per opporsi a un fidanzamento ufficiale.
La coppia si sposò nel 1960 ed Antony Armstrong-Jones fu creato Conte di Snowdon dalla Regina, e Lord ereditario del Regno Unito.
Margaret aggiunse dunque ai suoi titoli anche quello di Contessa di Snowdon.
I conti di Snowdon divennero il centro della cosiddetta "swinging London" , tanto che proprio allora circolava un detto divenuto molto famoso: "Andare a Londra negli anni '60 senza essere stati ammessi a un party degli Snowdon era come essere entrati in Paradiso senza aver visto Dio"
Dal matrimonio di Margaret col Conte di Snowdon nacquero due figli.
Le foto testimoniano come Margaret fosse sempre all'avanguardia anche nel campo della moda, cambiando continuamente acconciature e sperimentando capi di vestiario decisamente originali.
La fotografia più famosa in assoluto di Antony Armstrong-Jones fu quella che ritraeva Margaret in vasca da bagno con in testa una preziosissima tiara del tesoro della corona.
Negli anni '80 prese l'abitudine di "svernare" ai Caraibi, rifuggendo la vita di corte.
Molto si è discusso e ipotizzato su quali fossero i rapporti tra la principessa Margaret e la principessa Diana, entrambe segnate da una vita tormentata e prematuramente conclusa.
Non sappiamo nulla al riguardo ma ci piace ipotizzare che, nonostante la differenza generazionale, tra le due ci fosse un reciproco rispetto e una umana comprensione.
Nell'immagine seguente possiamo vedere la regina Elisabetta e sua sorella, la principessa Margaret, ai funerali di lady Diana Spencer, Principessa di Galles, nel settembre 1997.
Fin da bambina Margaret mostrò un temperamento opposto a quello della sorella Elisabetta.
Margaret era infatti molto sensibile, ironica, fantasiosa, creativa, amante della bellezza e dell'arte, ma anche ribelle e insofferente alla rigidità dell'etichetta di Buckingham Palace.
A vent'anni si innamorò di un ufficiale dell'aviazione, il colonnello Peter Townsend, eroe della RAF durante la seconda guerra mondiale, divenuto in seguito scudiero di re Giorgio VI.
Townsend però era divorziato, e pertanto, secondo la legge britannica, occorreva il consenso del Parlamento, della Chiesa e della Corona per consentire il matrimonio tra lui e Margaret.
Elisabetta, preoccupata di uno scandalo analogo a quello che portò suo zio Edoardo VIII all'abdicazione per sposare Wallis Simpson, fece tutto quello che era in suo potere per impedire che la sorella sposasse l'uomo che amava.
A causa delle forti pressioni della regina, Margaret, di indole emotiva e fragile, rinunciò a sposare l'unico uomo che era in grado di renderla felice.
Da allora ebbe inizio la sua fama di "principessa triste".
Ci volle molto tempo prima che Margaret riuscisse a superare la crisi.
Ritrovò l'amore nella persona di Antony Armstrong-Jones, celebre fotografo delle star.
Qui sotto possiamo vedere la famosissima foto scattata a Margaret da Antony Armstrong-Jones, e pubblicata sul Times, con grande scandalo, nel 1957.
Questa volta, per quanto la relazione di Margaret con Antony non fosse ben vista dalla Famiglia Reale, non esistevano, almeno apparentemente, motivi per opporsi a un fidanzamento ufficiale.
La coppia si sposò nel 1960 ed Antony Armstrong-Jones fu creato Conte di Snowdon dalla Regina, e Lord ereditario del Regno Unito.
Margaret aggiunse dunque ai suoi titoli anche quello di Contessa di Snowdon.
I conti di Snowdon divennero il centro della cosiddetta "swinging London" , tanto che proprio allora circolava un detto divenuto molto famoso: "Andare a Londra negli anni '60 senza essere stati ammessi a un party degli Snowdon era come essere entrati in Paradiso senza aver visto Dio"
Dal matrimonio di Margaret col Conte di Snowdon nacquero due figli.
Ai party degli Snowdon parteciparono tutti i personaggi famosi del mondo dell'arte, della musica, della moda e dello spettacolo. Una vita in apparenza brillante, ma che non riuscì a salvare il matrimonio della coppia, minato da tradimenti reciproci.
Lord Snowdon non era fedela a sua moglie e pare che, probabilmente, fosse pure bisessuale.
Questo avrebbe favorito, per reazione la relazione tra Margaret e l'amico cantante Mick Jagger.
E questa fu solo la prima di una lunga serie di storie di Margaret con uomini più giovani e veri e propri gigolò.
Per Elisabetta II anche solo la presenza di fotografie che ritraevano sua sorella col leader dei Rolling Stones era motivo di scandalo e ancor oggi la sovrana ha posto il veto su qualunque documentario che attestasse la passione rock della principessa anticonformista che col suo prestigio influì in maniera decisiva nello sviluppo di quel clima culturale rivoluzionario che negli anni '60 e '70 rese Londra il centro della sperimentazione musicale e artistica.
Purtroppo i veti di Elisabetta hanno sempre impedito che a Margaret fosse riconosciuto il ruolo di mecenate delle avanguardie che cambiarono il volto della società non solo inglese. Forse in futuro qualcuno potrà renderle giustizia anche su questo aspetto.
Margaret Windsor occupa un ruolo rilevante anche nella storia della fotografia.
Tra i migliori scatti della prima parte della carriera fotografica di suo marito Lord Snowdon ci sono proprio le foto che ritraggono Margaret in singolari espressioni e sfondi che alternano colore e bianco e nero.
Questo avrebbe favorito, per reazione la relazione tra Margaret e l'amico cantante Mick Jagger.
E questa fu solo la prima di una lunga serie di storie di Margaret con uomini più giovani e veri e propri gigolò.
Per Elisabetta II anche solo la presenza di fotografie che ritraevano sua sorella col leader dei Rolling Stones era motivo di scandalo e ancor oggi la sovrana ha posto il veto su qualunque documentario che attestasse la passione rock della principessa anticonformista che col suo prestigio influì in maniera decisiva nello sviluppo di quel clima culturale rivoluzionario che negli anni '60 e '70 rese Londra il centro della sperimentazione musicale e artistica.
Purtroppo i veti di Elisabetta hanno sempre impedito che a Margaret fosse riconosciuto il ruolo di mecenate delle avanguardie che cambiarono il volto della società non solo inglese. Forse in futuro qualcuno potrà renderle giustizia anche su questo aspetto.
Margaret Windsor occupa un ruolo rilevante anche nella storia della fotografia.
Tra i migliori scatti della prima parte della carriera fotografica di suo marito Lord Snowdon ci sono proprio le foto che ritraggono Margaret in singolari espressioni e sfondi che alternano colore e bianco e nero.
Le foto testimoniano come Margaret fosse sempre all'avanguardia anche nel campo della moda, cambiando continuamente acconciature e sperimentando capi di vestiario decisamente originali.
La fotografia più famosa in assoluto di Antony Armstrong-Jones fu quella che ritraeva Margaret in vasca da bagno con in testa una preziosissima tiara del tesoro della corona.
Queste foto fece scandalo e suscitò le ire della regina.
Margaret divorziò da Lord Snowdon nel 1978, e da allora si ritirò a vita privata, risiedendo il più possibile lontano dalla Gran Bretagna. Trascorreva molto tempo in Italia, specie in Toscana e in Sardegna.
Negli anni '80 prese l'abitudine di "svernare" ai Caraibi, rifuggendo la vita di corte.
Ricompariva a Londra solo per le cerimonie ufficiali, sfoggiando le sue meravigliosa tiare, ma rimanendo sempre un passo indietro rispetto alla sorella maggiore.
Accanita fumatrice, nonché consumatrice di alcolici e sostanze psicotrope, la Principessa andò incontro, ancora in giovane età, ad una lunga serie di problemi di salute, al contrario della Regina che, come tutti sanno, gode tuttora di una salute di ferro.
E tuttavia, invecchiando, la somiglianza fisica con la sorella regina divenne più evidente e ci fu persino un riavvicinamento in termini di affetto familiare.
Superata la mezza età, la principessa Margaret riprese i rapporti sia con la sorella che con l'anziana madre, con cui ritrovò l'intesa cordiale e persino l'affetto che le avevano unite negli anni dell'infanzia e in quelli della guerra.
Margaret era stata la preferita del padre, Giorgio VI, che era solito dire: "Elisabetta è il mio orgoglio, ma Margaret è la mia gioia".
Ma va comunque detto che anche la regina madre cercò sempre, a modo suo, di venire incontro alla figlia minore.
Fu così che nella mezza età la principessa Margaret recuperò la dimensione degli affetti, mostrando il suo lato di madre e successivamente anche di nonna gentile e premurosa.
La sua presenza nelle foto di famiglia si fece più frequente, così come la sua partecipazione agli eventi pubblici.
Superata la mezza età, la principessa Margaret riprese i rapporti sia con la sorella che con l'anziana madre, con cui ritrovò l'intesa cordiale e persino l'affetto che le avevano unite negli anni dell'infanzia e in quelli della guerra.
Margaret era stata la preferita del padre, Giorgio VI, che era solito dire: "Elisabetta è il mio orgoglio, ma Margaret è la mia gioia".
Ma va comunque detto che anche la regina madre cercò sempre, a modo suo, di venire incontro alla figlia minore.
Fu così che nella mezza età la principessa Margaret recuperò la dimensione degli affetti, mostrando il suo lato di madre e successivamente anche di nonna gentile e premurosa.
La sua presenza nelle foto di famiglia si fece più frequente, così come la sua partecipazione agli eventi pubblici.
Qui sotto vediamo a sinistra Elisabetta II, al centro la Regina Madre e a destra la principessa Margaret in una foto degli anni Ottanta.
Molto si è discusso e ipotizzato su quali fossero i rapporti tra la principessa Margaret e la principessa Diana, entrambe segnate da una vita tormentata e prematuramente conclusa.
Non sappiamo nulla al riguardo ma ci piace ipotizzare che, nonostante la differenza generazionale, tra le due ci fosse un reciproco rispetto e una umana comprensione.
Qui sotto possiamo vedere quella che si può considerare l'ultima foto felice della famiglia reale Windsor, prima degli eventi che portarono alla morte di Diana, Margaret ed Elizabeth Bowes-Lyon:
vediamo la prinpessa Margaret a sinistra, Elisabetta II, il principe Carlo, la Regina Madre, il principe Andrea, la principessa Diana e un piccolissimo principe Harry. Correva l'anno 1991.
vediamo la prinpessa Margaret a sinistra, Elisabetta II, il principe Carlo, la Regina Madre, il principe Andrea, la principessa Diana e un piccolissimo principe Harry. Correva l'anno 1991.
Nell'immagine seguente possiamo vedere la regina Elisabetta e sua sorella, la principessa Margaret, ai funerali di lady Diana Spencer, Principessa di Galles, nel settembre 1997.
Alla fine degli anni '90 però la cattiva sorte colpì duramente la principessa Margaret.
Un incidente domestico, che le provocò serie ustioni ai piedi, fu seguito da due ictus cerebrali, che le causarono una grave emiparesi con problemi di deambulazione, costringendola alla sedia a rotelle.
Tra le conseguenze degli ictus vi furono anche problemi alla vista, al metabolismo e infine anche ricorrenti crisi depressive.
Nonostante questi gravi disagi, continuò a presenziare nelle cerimonie ufficiali accanto alla amata madre.
Un incidente domestico, che le provocò serie ustioni ai piedi, fu seguito da due ictus cerebrali, che le causarono una grave emiparesi con problemi di deambulazione, costringendola alla sedia a rotelle.
Tra le conseguenze degli ictus vi furono anche problemi alla vista, al metabolismo e infine anche ricorrenti crisi depressive.
Nonostante questi gravi disagi, continuò a presenziare nelle cerimonie ufficiali accanto alla amata madre.
La sua ultima apparizione pubblica avvenne proprio in occasione del 101° compleanno della regina madre, nel 2001. La foto qui sotto è l'ultima, commovente, che le ritrasse insieme, la madre centenaria e Margaret settaduenne profondamente segnata dalla malattia.
La principessa Margaret morì a causa di un terzo ictus nel febbraio 2002, esattamente cinquant'anni dopo la morte di suo padre.
E la Regina Madre, profondamente afflitta dal dolore per la perdita della figlia più affettuosa e fragile, si spense poco dopo aver partecipato al suo funerale.
Le ceneri di Margaret sono sepolte nella cappella di Windsor, nella stessa tomba del suo amato padre, re Giorgio VI.
E la Regina Madre, profondamente afflitta dal dolore per la perdita della figlia più affettuosa e fragile, si spense poco dopo aver partecipato al suo funerale.
Le ceneri di Margaret sono sepolte nella cappella di Windsor, nella stessa tomba del suo amato padre, re Giorgio VI.
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