sabato 5 aprile 2014

Il gatto dal manto scuro




Cala la notte, come la cascata dei tuoi capelli d’ossidiana, soffice seta, in cui tuffarsi. Sussurro il nome tuo alle tenebre, in quelle obnubilo la mente. Sei stata forse amata meglio, ma non di più. Io so il mio limite: sono la scommessa che tu hai perso, che hanno perso tutte quante, perché io sono il gatto dal manto scuro, sempre rincorso sempre sfuggito, nelle mie sette vite, a nessuno appartenuto mai, neanche a me stesso.

Sette cibi da non mangiare mai prima di dormire



Ci sono, nella vita, moltissime regole da seguire. Dai semafori al non vestirsi di bianco ai matrimoni altrui, vengono tutte più o meno rispettate. Tranne una: mai mangiare prima di andare a dormire. Secondo le migliori prescrizioni ci vorrebbe un gap di almeno tre ore da quando si mangia a quando si va a letto. Almeno. E non basta ancora: alcuni cibi, tra tutti, non dovrebbero essere mai mangiati prima di andare a dormire. Ecco allora una bella lista degli intoccabili: la proponiamo sapendo che, tanto, non la rispetterete (e, pensando alle spaghettate di mezzanotte e passa, non ci sentiamo di darvi torto).

1. Pasta
Il peggiore in assoluto, quasi veleno. Anche perché è subdola: sembra un buon modo per tappare un buco notturno nello stomaco (si prepara in meno di mezz’ora). Ma è piena di carboidrati che, se non bruciati nel periodo successivo, diventano grasso. Per non parlare dei condimenti (formaggio, ad esempio)...

2. Pizza
La sorella della pasta. Facile da ottenere (da asporto, o con un pony che la porta a casa) ma molto molto faticosa da digerire. Un impegno anche durante il giorno, figurarsi la notte. Anche perché, tra le varie cose, la pizza è molto unta, ricca di condimenti e pesante. Ok, è buonissima, ma meglio starci attenti (e sulla falsariga è bene tenersi alla larga da patatine fritte e snack di ogni tipo)

3. Caramelle
Non sono pesanti, non sono unte, ma aumentano la presenza di zuccheri, con un impatto notevole sulle onde cerebrali. In una parola, possono provocare incubi. Sarà vero? Nel dubbio, meglio evitare

4. Carne rossa
Sconsigliatissima. In particolare perché blocca la digestione, la appesantisce e rende più lento il metabolismo fino a provocare insonnia. Insomma, anche se può sembrare una ricompensa adeguata dopo una giornata di lavoro stressante e faticosa, è proprio quello che non ci vuole.

5. Cioccolato
Ottimo per il cervello e per la memoria, ma pessimo per il girovita. Di notte, poi. Tutte le calorie vengono accumulate e diventano grasso, sempre per lo stesso motivo: perché il corpo si sta riposando e non brucia. Un pezzetto andrebbe anche bene, ma chi si accontenta?

6. Verdure
Anche le verdure possono avere effetti negativi sul sonno. Non tutte: l’avvertenza vale per le cipolle, broccoli e cavolfiore, che contengono una grande quantità di fibre insolubili che danno un fastidioso senso di pienezza. Rallenta tutto e rende difficile addormentarsi.

7. Alcol di ogni genere
Il peggior nemico del sonno. Non perché impedisce di addormentarsi, ma perché provoca sudorazioni, risvegli improvvisi e incubi. E, come la pasta e la pizza, è ricco di calorie che vanno ad accumularsi e diventano grasso.

Vegetariani, rischio infarto, depressione e allergia una ricerca mette sotto accusa la dieta

Vegetariani, rischio infarto,
depressione e allergia
una ricerca mette sotto accusa la dieta

Ansia e depressione. Ma anche allergie e un rischio doppio di infarto. Ecco il lato oscuro dell'essere vegetariano secondo uno studio dell'università di Graz appena pubblicato. Uno choc per i circa cinque milioni di italiani che hanno deciso di bandire la carne dalle loro tavole. 
Vegetariani, negli ultimi anni, sostenuti nella scelta anche da scienziati illustri come l'oncologo Umberto Veronesi. Che ha smesso di mangiare carne da decenni.

Secondo il lavoro austriaco, pubblicato su Plos One (utilizzati anche dati dell'Austrian Health Interview Survey, un sondaggio periodico sullo stato generale di salute della popolazione) questa dieta tiene lontani dal fumo e dall'alcol ma, al tempo stesso, non garantirebbe parametri salutari come ci si aspetterebbe.

Secondo lo studio autriaco, che a detta degli autori richiede comunque ulteriori approfondimenti, un basso consumo di grassi è correlato, in termini di salute, anche a una scarsa propensione a vaccinarsi e a poca prevenzione.

I vegetariani contestano. «Nello studio - commenta Paola Segurini, responsabile del setore veg della Lega anti-vivisezione - la maggior parte delle persone definite vegetariane mangia anche pesce, ma vegetariano è per definizione colui che esclude dalla propria dieta carne e pesce. Esistono oltre 250 lavori scientifici che dimostrano che le diete totalmente vegetariane o vegane sono salutari»

Studio USA: ti fai i selfie? Hai un disturbo mentale



Secondo uno studio USA i selfie non sono una innocua manifestazione dell’era digitale, il tempo dei camera phone e dei social netwoks ma una vera turba mentale. È la selfite, una disturbo che manifesta mancanza di autostima  e lacune in intimità. Ecco come misurarne la gravità.

I selfie e la moda di farsi fotografie poi pubblicate in Rete sono un fenomeno osservato con sospetto da molti. Ora arriva (almeno secondo qualcuno) la conferma ufficiale che qualche cosa non va nella mente del auto-ritrattista professionista: secondo l’American Psychiatric Association si tratta di un disturbo mentale. La nuova patologia ha anche un nome termine selfitis, selfite.
Secondo i dottori chi ne è colpito soffre di un desiderio ossessivo compulsivo di realizzare fotografie di sé stesso per poi pubblicarle online, pratica messa in atto però per compensare la mancanza di autostima e anche per colmare lacune nella propria intimità.
Chi soffre di selfite, può valutare la gravità del proprio disturbo in base alla scaletta fornita dall’American Psychiatric Association: selfitis borderline è chi fotografa sé stesso almeno tre volte al giorno ma che poi non pubblica le immagini su Internet. Rientra invece nei casi selfite acuti chi scatta almeno tre fotografie di sé stesso e le pubblica tutte online. Infine i casi disperati sono i selfitis cronici, coloro i quali provano la voglia incontrollabile di scattare autoritratti lungo l’arco dell’intera giornata pubblicando le foto su Internet più di sei volte al giorno.
Secondo gli psichiatri USA al momento non esiste una cura per questo disturbo ma sembra sia possibile ottenere miglioramenti grazie alla Terapia Cognitivo-Comportamentale, siglata in inglese CBT.

Le bassezze dell'Alta Società. Capitolo 22. La regina della festa



Giulia Federici  aveva rubato la scena a Virginia Ozzani ed era divenuta lei la regina della festa.
Quel giorno Virginia e suo fratello Alessio non poterono fare a meno di cedere al suo fascino e di adorarla entrambi, contagiati dal clima generale.



Mentre la giornata volgeva a sera, rimaneva un'unica persona importante che ancora Giulia non aveva conosciuto: il conte Umberto Ozzani di Fossalta, padre di Virginia, che per questioni d'affari non aveva potuto partecipare alla festa.
Giulia non ebbe quindi modo di conoscerlo.



Virginia appariva delusa e preoccupata per questa mancanza ed i suoi occhi azzurri si ritrovarono spesso a fissare il vuoto.



<<Mio padre è fatto così. Non c'è mai. E' sempre mancato nelle occasioni importanti. Persino quando sono nata era lontano. Non sono mai riuscita a conquistare il suo affetto. Nemmeno la sua attenzione. Credo che la mia sfiducia negli uomini sia incominciata da lì>>
In effetti il mondo dorato degli Ozzani di Fossalta risultava assai meno desiderabile se visto da vicino.
Presa dallo sconforto, Virginia abbracciò Giulia con grande trasporto.
<<Ho bisogno di coccole>>
Leggermente imbarazzata, Giulia prese l'amica tra le braccia e le accarezzò i capelli.
Il legame tra loro era diventato all'improvviso molto più forte, e molto più pericoloso.


Cast

Erin Heatherton - Giulia Federici

Beatrice Borromeo - Virginia Ozzani di Fossalta

venerdì 4 aprile 2014

Le bassezze dell'Alta società. Capitolo 21. L'Orma del Diavolo.



<<Chi è il cavaliere in quel quadro?>> volle sapere Roberto.
Virginia Ozzani sorrise:
<<E' il capostipite della nostra stirpe. Roderick von Hoenzen, cavaliere al seguito dell'imperatore Federico Barbarossa. Il suo nome latinizzato era Rodericus Hozani. Nel 1167 ottenne in feudo un castello nell'appennino modenese, Montescuro. 




Per questo, il suo nome completo era "senior Rodericus Hozani Montis Obscuri dominus". Inquietante, non trovi? Dicono che fosse un uomo terribile, spietato e pagano, per giunta>>
Roberto era affascinato da quella storia.
<<Pagano? Adorava gli dei germanici?>>
Virginia sorrise:
<<Qualcosa di più complesso. Secondo la leggenda, a Montescuro era sopravvissuto un culto di origine celtica, che si teneva presso una enorme quercia. Ser Roderick aveva riconosciuto in quella quercia un esemplare simile all'Irminsul, l'albero sacro dei Sassoni, che era stato abbattuto da Carlo Magno. Per anni, ser Roderick incoraggiò quella specie di idolatria pagana e vi prese parte egli stesso, sfidando l'autorità dei parroci e del vescovo.



Tuttavia una notte, mentre ser Roderick passava al galoppo davanti all'antica quercia, il suo cavallo si imbizzarrì. Alcuni sostennero che avesse visto gli Elfi o qualche altra creatura dei boschi. Fatto sta che ser Roderick cadde a terra e batté la testa contro una pietra. Il suo elmo si frantumò e l'urto fu tanto forte che il cavaliere morì sul colpo. Suo figlio Enrico, che era invece un devoto cristiano, fece abbattere l'antica quercia e ordinò che in quel luogo fosse sepolto suo padre e la tomba fosse indicata con un simbolo di legno ricavato dal tronco e dai rami della stessa quercia....


... e proibì a chiunque altro di recarsi in quel luogo, che da quel giorno venne significativamente soprannominato l'Orma del Diavolo>>
La contessa pareva molto compiaciuta del fascino sinistro di quel mito fondante della sua stirpe.
<<Esiste ancora quel luogo?>>
Virginia annuì:
<<Il mio bisnonno sosteneva di sì. Diceva di averlo visto, da ragazzo, ma credo che fosse solo una favola che raccontava ai bambini. Oggi non esiste più nemmeno il castello di Montescuro. Tutto ciò che rimane dei tempi antichi è un piccolo bosco, che i locali chiamano, con una certa esagerazione, la Selva di Montescuro. Nel cuore di tale selva si troverebbe nascosto il luogo dell'Orma del Diavolo, ma nessuno è riuscito a trovarne le prove>>





<<L'unica prova, se così possiamo chiamarla, è un medaglione che il mio bisnonno Ippolito trovò nella Selva di Montescuro. In esso vi è inciso il simbolo dell'Irminsul. Da allora è passato di generazione in generazione fino a mio fratello, ma poiché non ha portato fortuna a nessuno dei suoi possessori, io non l'ho mai voluto indossare e forse avrei fatto meglio a disfarmene del tutto>>



<<E dove si trova adesso?>> chiese Roberto.
<<In cassaforte, assieme agli altri cimeli di famiglia. Ma intendo liberarmene, perché niente di buono è mai derivato alla nostra stirpe da quel simbolo>>
Roberto parve deluso.
Non era superstizioso e nutriva per quel medaglione un interesse autentico.
<<Sarebbe interessante farlo analizzare, per stabilire a che epoca risale. Potrebbe essere un oggetto di grande valore archeologico>>
Virginia si incupì:
<<Mio fratello aveva intenzione di procedere in quel senso, ma non fece in tempo, poiché morì in quell'incidente stradale, con sua moglie, alcuni anni fa>>
Giulia si sentì in dovere di intervenire:
<<Una tragedia! Una vera tragedia!>> dichiarò con enfasi, tanto che sembrò quasi voler ironizzare su quell'evento.
<<Già, mi hai tolto le parole di bocca>> commentò gelida Virginia.
Roberto intuì che quello scambio di battute nascondeva qualcosa, un ennesimo segreto, in una storia che fin dal principio era segnata da una specie di maledizione.
E alla fine di quella storia, così come di quella famiglia, ci sono io.
Improvvisamente la sua condizione di erede gli parve meno appetibile di quanto fino a poco prima gli era sembrato.

A che ora mangiare per dimagrire veramente.



La prova costume è alle porte, mancando ormai pochissimi mesi che ci separano dal primo bagno. Così, sono in aumento le diete per perdere qualche chilo di troppo.
Tuttavia, non è solo importante ciò che mangiamo ma anche l’orario in cui consumiamo.
Stando ai risultati di un sondaggio effettuato nel Regno Unito da un’azienda che produce e commercializza prodotti dietetici ed integratori, la colazione dovrebbe idealmente essere fatta tra le 7 e le 7,30 del mattino (l’orario ideale è 7,11), il pranzo orientativamente tra le 12,30 e le 13, meglio ancora se sono precisamente le 12,38, mentre la cena non andrebbe consumata troppo tardi, prima delle 19, con le 18,14 orario consigliato.
E’ stato utilizzato da pare dell’azienda un campione di mille persone che sono dimagrite in maniera sana identificando gli orari ideali dei pasti per chi vuole essere certo di perdere peso. Inoltre, è stato constatato che per perdere peso è bene non saltare mai i pasti, fare un pranzo leggero e, nelle serate trascorse davanti alla tv, non cedere agli stuzzichini dolci o salati dopo aver cenato.

E se per dimagrire bastasse il primo sole del mattino? Studio Usa





giovedì 3 aprile 2014

Geopolitica del Regno Unito



La carta illustra alcune delle più significative relazioni economiche e finanziarie che il Regno Unito intrattiene col resto del mondo, Commonwealth delle nazioni compreso.

Il totale degli investimenti diretti esteri britannici ammonta a 1.098 miliardi di sterline. Il primo destinatario è l’Ue (531.479 milioni), il secondo sono gli Usa (210.356 milioni). Fonte Ons, 2011.

Il paese che esporta più prodotti nel Regno Unito è la Germania, seguita da Stati Uniti (primo paese per l’export britannico) e Cina.

I poli finanziari con cui Londra tiene i rapporti più stretti sono New York, Tokyo, Hong Kong e Francoforte.

Infine la carta indica i paesi, al di fuori del Regno Unito, dove la Regina è capo di Stato: Canada, Antigua e Barbuda, Belize, Bahamas, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadines, Giamaica, Grenada e Barbados nelle Americhe; Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone, Tuvalu in Oceania.

Carta tratta dall'articolo di Fabrizio Maronta "Per salvare l'Europa aboliamo l'euro?" (Limes)


Elisabetta II a Roma: abito color glicine e spilla di zaffiro



Per la sua visita romana, la regina Elisabetta II ha optato per un outfit particolare, tutto incentrato intorno alla spilla di zaffiro e diamanti appartenuta a sua nonna, la regina Mary. 
Vestito color glicine, capello color lavanda, tre giri di perle, guanti bianchi, borsetta nera, scarpe nere basse.



Intrattenutasi piacevolmente con Napolitano (l'unico capo di stato al mondo ad essere più vecchio di lei!) ha pranzato al Quirinale e la conversazione si è protratta così a lungo da far ritardare il suo arrivo in Vaticano.



La regina ha chiesto scusa al Papa per il ritardo e tra i regali gli ha donato una bottiglia di whisky, un presente piuttosto insolito.



In tutto questo tempo il principe Filippo si è intrattenuto parlando con le hostess, le receptionist e le traduttrici, non smentendo la sua fama di attempato donnaiolo.



Le bassezze dell'Alta società. Capitolo 20. Nuove conoscenze.



Giunsero al cospetto di una donna bionda, magra, dagli occhi di un azzurro chiarissimo e dall'espressione imperscrutabile, sui quarantanni.
<<Madre>> disse Virginia <<vi presento la mia migliore amica, Giulia Federici>>
La donna la osservò attentamente, con un lievissimo accenno di sorriso.
Era la nobildonna Claudia Protonotari Bonaccorsi Ozzani, contessa di Fossalta.
Con un gesto indolente e languido, quasi blasé, concesse a Giulia di baciarle la mano.
C'era qualcosa di inquietante in lei, nel suo sguardo, nei suoi modi di fare.
<<Giulia Federici. La figlia del medico? Tuo padre ha lavorato per noi e devo dire che, tra i nostri servitori, è stato uno dei più solerti>>
Era un'offesa deliberata, un modo per dirle che lei doveva stare al suo posto: quello dei servi!
<<Mio padre è troppo buono. Ogni volta che un malato lo chiama, lui non sa dire di no. Non importa che siano conti o contadini. Se c'è qualcuno che ha bisogno di lui, mio padre non si tira indietro>>
Il volto della contessa Claudia mantenne quella smorfia di pigra superiorità, come se non avesse sentito nulla:
<<Lo spirito di servizio è un'ottima cosa, per la classe lavoratrice>> fu il suo lapidario commento, poi si voltò e fece cenno ad un'amica (sarebbe stato meglio dire ad una "dama di compagnia") di raggiungerla.



Approfittando di quel momento di distrazione della madre, Virginia prese per mano Giulia e la portò a conoscere altre persone.
<<Non devi fare caso ai modi di mia madre. E' convinta che la storia si sia fermata ai tempi dell'Ancien Regime di Maria Antonietta>>
Giulia sospirò:
<<Spero per lei che non faccia la stessa fine>>
Virginia sorrise:
<<Ah, chi può mai dirlo? Se vanno su i comunisti, potrebbe anche succedere!>>
Risero entrambe.
Poco dopo incontrarono due donne, una dai capelli color rame e l'altra, più giovane, dai capelli castano scuri.



<<Queste sono le mie zie Laura e Margherita>>
Erano note soprattutto "per fama".
Laura era la moglie del professore e poeta Adriano Trombadore, il donnaiolo più malfamato della città, e Margherita era la moglie del notaio Papisco, che era andato a vivere con la sua amante, la segretaria.
Le due sorelle parevano farsi coraggio reciprocamente.
<<Oh, ma chi è questo splendore di ragazza?>> chiese Laura



<<Giulia Federici. E' mia compagna di banco al ginnasio>>
Laura si mise a ridere:
<<Perdonami cara, ma temo che mio marito ti abbia già messo gli occhi addosso. Non fa altro che dire che tra le giovani ginnasiali c'è una biondina che dev'essere intelligentissima e che andrebbe valorizzata. Non mi stupirei se ti offrisse lezioni private gratuite di italiano e latino>>
Giulia sorrise, imbarazzata:
<<Sarebbe la terza persona che mi offre lezioni, dopo quelle di greco della signorina De Toschi e quelle di equitazione del cavalier Carlo>>
A quel punto intervenne Margherita:
<<Come vedi, piccola cara, noi siamo una famiglia molto caritatevole>>
Due donne acidamente ironiche, che sfogavano le loro frustrazioni contro chi suscitava la loro invidia.
<<Me ne sono accorta. Spero comunque che riserverete la vostra carità per chi ne ha veramente bisogno>>
Se voleva farsele nemiche, c'era riuscita nel giro di una frazione di secondo.
Virginia si congedò velocemente dalle zie, tirandosi dietro Giulia di peso:
<<Lo so che ti sembrano tutte persone snob. Ma devi tener conto che hanno sofferto molto, ognuna a modo suo. Sii superiore alle loro manchevolezze>>
Giulia annuì:
<<Per amor tuo farò questo ed altro>>


Cast

Joely Richardson - contessa Claudia Protonotari Bonaccorsi Ozzani di Fossalta

Emma Thompson - Laura Ozzani di Fossalta, signora Trombadore

Helena Bonham-Carter - Margherita Ozzani di Fossalta, signora Papisco

Erin Heatherton - Giulia Federici

Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo



Una delle coppie più invidiate del momento: belli, ricchi, aristocratici, eleganti e molto innamorati. Ecco alcune foto scattate al matrimonio di Felix del Lussemburgo.





Beatrice Borromeo and Pierre Casiraghi - Religious Wedding Of Prince Felix Of Luxembourg & Claire Lademacher

Beatrice Borromeo and Pierre Casiraghi - Religious Wedding Of Prince Felix Of Luxembourg & Claire Lademacher

Lo zenzero cura lo stomaco e scioglie i grassi, anche quello addominale



Lo zenzero è una pianta erbacea perenne di cui si utilizzano le radici fresche o essiccate. È originario dell’Asia ed arrivò in Europa all’epoca dei Romani. Contiene olio essenziale, gingerina, zingerone, resine e mucillagini, che conferiscono alla radice le sue proprietà medicinali. Di recente alcuni ricercatori dell’Università hanno messo in evidenza le qualità antiossidanti dello zenzero, oltre che proprietà antitumorali; esso infatti avrebbe una funzione protettiva contro i tumori del colon retto. Inoltre, possiede un effetto termogenico, ossia produce calore e fa bruciare calorie. Ciò lo rende adatto per chi vuol dimagrire, purché usato nell’ambito di una dietra equilibrata. Seguici e scopri come utilizzarlo…
Zenzero e salute
È aromatizzante, aperitivo, digestivo (favorisce soprattutto la digestione di carboidrati e proteine), stimolante, antireumatico; elimina i gas intestinali; migliora la circolazione sanguigna e allevia il mal di denti e il mal di testa. È efficace nell’affaticamento e nelle sindromi da perdita di memoria (usato regolarmente come condimento). Può essere adoperato per favorire la crescita della flora batterica intestinale e contrastare così colite, stitichezza e diarrea.
È utile per contrastare la nausea, in particolare quella dovuta a viaggi (mal d’auto, mal di mare ecc.) e alla gravidanza. Anche i crampi provocati da dolori di stomaco o da dolori muscolari sono alleviati dal consumo regolare di questa spezia.
Come inserirlo nella dieta quotidiana
In cucina si adopera lo zenzero fresco o in polvere per aromatizzare zuppe, pesce, verdure, dolci (biscotti, pan di spezie, pan pepato ecc.). Viene impiegato nella fabbricazione di liquori, sciroppi e birra; nella cucina indiana entra nella composizione del curry. Può essere candito.
Ma per usufruire delle sue proprietà antinausea e dimagranti, basta semplicemente masticare un pezzettino di radice fresca di zenzero all’occorrenza o più volte al di.
Fresco o essiccato?
Sarebbe meglio usare la spezia fresca (è una caratteristica dello zenzero quella di perdere il suo speciale aroma pungente durante il processo di macinazione e col passare del tempo) e conservarla in contenitori sottovuoto in un luogo fresco, buio e asciutto. Ricordiamo però che anche la polvere di radice è efficace come rimedio naturale, anche con meno sapore.
Quanto ne basta?
Dovrebbero bastare 500-2000 mg di radice di zenzero in polvere prima di ogni pasto principale per ottenere ottimi risultati.
Una ricetta: frullato di mela e zenzero
Questo succo abbina le proprietà antiossidanti della mela a quelle toniche e stimolanti dello zenzero. Per prepararlo, centrifuga 4 mele rosse con la buccia e 10 centimetri di zenzero fresco tagliato a fettine. Metti in un bicchiere, aggiungendo miele a piacere e due foglie di menta spezzettata.
La variante
Utilizza sciroppo d’acero al posto del miele e pere in sostituzione delle mele. Oppure, miscelare un centrifugato di mela con una manciata di mirtilli. Con questo drink (adatto soprattutto a chi pratica sport) si fa il pieno di vitamine, liquidi ed energia.

Il gatto quotidiano



L'insondabile logica dei gatti...



mercoledì 2 aprile 2014

Rischio-deflazione, cosa cambia per le nostre tasche

Rischio-deflazione, cosa cambia per le nostre tasche

di Andrea Telara da Panorama

Mai così in basso da 5 anni a questa parte. E' l'andamento dell'inflazione in Italia, che a marzo ha toccato lo 0,4% su base annua (lo 0,5% nell'Eurozona). Nel nostro paese, come in tutta l'area euro, aleggia sempre di più lo spettro di un altro rallentamento dei prezzi nei prossimi mesi, che darebbe vita al fenomeno della deflazione, cioè a una discesa generalizzata del costo della vita, che avrebbe poi effetti molto negativi sull'economia. Con i prezzi in caduta libera, il conto della spesa per i consumatori diventa meno pesante, è vero. Purtroppo, però, non manca l'altra faccia della medaglia. Se ci sono delle aspettative di un ribasso dell'inflazione nei mesi a venire, infatti, parecchie persone sono spinte a spostare in avanti le proprie decisioni d'acquisto, mentre le aziende sono invogliate a rimandare nel tempo gli investimenti produttivi già programmati, in attesa di trovare sul mercato prezzi più convenienti.
E così, c'è il rischio che molte merci restino invendute nei magazzini e che l'economia subisca una paralisi. Come se non bastasse, anche il peso del debito pubblico potrebbe schizzare verso l'alto. Non va dimenticato, infatti, che il prodotto interno lordo di un paese, cioè il valore dei beni e dei servizi venduti sul mercato interno o esportati all'estero, aumenta ogni anno (in valore assoluto) anche grazie all'inflazione e non soltanto per merito della crescita vera e propria dell'economia (la crescita reale). Se però l'inflazione è negativa, allora anche il valore assoluto del pil (il cosiddetto pil nominale) scende, invece di salire.Risultato: il rapporto tra l'indebitamento pubblico e il prodotto interno lordo, che in Italia sfiora già il 133%, potrebbe muoversi ancora verso l'alto. Non a caso, nell'ipotesi dell'inizio di un periodo di deflazione, qualche analista ha già calcolato i possibili impatti sui conti pubblici del nostro paese: se vi fosse una discesa generalizzata dei prezzi, il rapporto debito/pil salirebbe al 137% entro il 2018, contro le previsioni di un calo al 125%, elaborate nei mesi scorsi.

Yves Saint Laurent (Film) : una sontuosa storia della moda (e l'autodistruzione di un genio)



Il film copre il periodo aureo della carriera del grande stilista, tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta e mette in scena in maniera molto accurata e sfarzosa un ventennio fondamentale nella storia della moda oltre che del costume e della vita pubblica e mondana.
Certo, il film è anche la biografia di un uomo che, come spesso accade, univa genio e sregolatezza, estro creativo e timidezza, grandi intuizioni artistiche e gravi errori nella vita personale, in particolare l'abbandonarsi alle droghe, all'alcol, al fumo... tutte cose che, unite alla fragilità psichica che lo accompagnava fin dall'infanzia, certamente contribuirono all'emergere della malattia che lo ha consumato negli ultimi anni, un tumore al cervello.
Più cresceva il successo dello stilista, più si sfaldava la salute dell'uomo.
La vita nel lusso e nei piaceri, certamente legittima, trova comunque il vero punto fermo nella compagnia di Pierre Bergé, il compagno che è stato la colonna della sua vita, oltre che un grande manager nella direzione della maison.
Nella Parigi luminosa degli anni Settanta vediamo incrociarsi le vite e le creazioni dei grandi stilisti, la rivalità tra YSL e Karl Lagerfeld, la partecipazione ai festini della brillante compagnia di artisti della pop art.
Ma è la moda la vera protagonista del film, una moda all'inizio semplice, sobria, essenziale, che con l'andare del tempo diventa sempre più elaborata, stravagante e barocca, fino al tripudio quasi carnevalesco della sfilata finale, accompagnato da una musica struggente, come del resto lo è tutta la colonna sonora di questo film che merita certamente di essere visto e gustato come testimonianza di un'epoca e di una storia certamente irripetibile.

Principe Felix di Lussemburgo - Nodo Windsor - Windsor knot - suit tie

ù

Félix di Lussemburgo (Lussemburgo3 giugno 1984) è il secondo figlio del granduca Enrico di Lussemburgo.
Il 13 dicembre 2012 la casa reale ha annunciato il fidanzamento del principe con la tedesca Claire Lademacher. Il matrimonio civile è programmato per il 17 settembre 2013 a Königstein im Taunus, mentre la cerimonia religiosa seguirà il 21 settembre alla basilica di Maria Maddalena a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume.

E' un fedelissimo del Nodo Windsor Doppio alla cravatta, come mostrano le seguenti foto.