mercoledì 2 aprile 2014

Yves Saint Laurent (Film) : una sontuosa storia della moda (e l'autodistruzione di un genio)



Il film copre il periodo aureo della carriera del grande stilista, tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta e mette in scena in maniera molto accurata e sfarzosa un ventennio fondamentale nella storia della moda oltre che del costume e della vita pubblica e mondana.
Certo, il film è anche la biografia di un uomo che, come spesso accade, univa genio e sregolatezza, estro creativo e timidezza, grandi intuizioni artistiche e gravi errori nella vita personale, in particolare l'abbandonarsi alle droghe, all'alcol, al fumo... tutte cose che, unite alla fragilità psichica che lo accompagnava fin dall'infanzia, certamente contribuirono all'emergere della malattia che lo ha consumato negli ultimi anni, un tumore al cervello.
Più cresceva il successo dello stilista, più si sfaldava la salute dell'uomo.
La vita nel lusso e nei piaceri, certamente legittima, trova comunque il vero punto fermo nella compagnia di Pierre Bergé, il compagno che è stato la colonna della sua vita, oltre che un grande manager nella direzione della maison.
Nella Parigi luminosa degli anni Settanta vediamo incrociarsi le vite e le creazioni dei grandi stilisti, la rivalità tra YSL e Karl Lagerfeld, la partecipazione ai festini della brillante compagnia di artisti della pop art.
Ma è la moda la vera protagonista del film, una moda all'inizio semplice, sobria, essenziale, che con l'andare del tempo diventa sempre più elaborata, stravagante e barocca, fino al tripudio quasi carnevalesco della sfilata finale, accompagnato da una musica struggente, come del resto lo è tutta la colonna sonora di questo film che merita certamente di essere visto e gustato come testimonianza di un'epoca e di una storia certamente irripetibile.

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