sabato 5 aprile 2014

Il gatto dal manto scuro




Cala la notte, come la cascata dei tuoi capelli d’ossidiana, soffice seta, in cui tuffarsi. Sussurro il nome tuo alle tenebre, in quelle obnubilo la mente. Sei stata forse amata meglio, ma non di più. Io so il mio limite: sono la scommessa che tu hai perso, che hanno perso tutte quante, perché io sono il gatto dal manto scuro, sempre rincorso sempre sfuggito, nelle mie sette vite, a nessuno appartenuto mai, neanche a me stesso.

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