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domenica 21 ottobre 2012

Gotian. Capitolo 105. Ellis e Masrek: l'amore prima della guerra.



Ellis Eclionner raggiunse suo fratello Masrek la notte successiva alla Battaglia dei Draghi, che aveva visto la prima sconfitta militare del conte Fenrik di Gothian.
La sua vendetta sarà terribile... e non avrà pace finché non l'avrà compiuta.
Si ricordò di come era stato ridotto suo padre Sephir, tanti anni prima.
E mio padre perse tutto solo per aver osato sfidarlo. 
Ora Sephir preferiva mandare avanti i suoi figli e i suoi nipoti, al massacro, contro l'esercito dei vampiri.
Fenrik ci distruggerà. Non rivedrò mai più Lathena, la mia città dai cieli di zaffiro.
Quell'oscuro presentimento l'aveva tormentata per tutto il viaggio.
Sapeva bene che le legioni imperiali al comando di Masrek aspettavano solo lei per schierarsi in difesa dei valichi da cui l'orda dei vampiri si sarebbe abbattuta sulla valle dell'Amnis.
Domani... se ne parlerà domani... questa notte è solo per me e per te, mio adorato...
Masrek la aspettava davanti alle porte dell'accampamento, sulle rive del grande fiume.
Ellis non fece nulla per nascondere agli occhi del mondo i suoi sentimenti per lui.
C'è ben altro sulla terra di cui scandalizzarsi!
Lo abbracciò e lo baciò a lungo in pubblico, senza curarsi di nulla.
Lui la ricambiò, ma nei suoi occhi c'era un'ombra di tristezza:
<<Ah, Ellis... presto ci chiameranno a rispondere anche di questo, e allora quali argomenti  useremo per difenderci agli occhi del mondo?>>
Lei, tenendogli una mano sul petto, e la fronte appoggiata a quella di lui, lo fissò con adorazione e rispose:
<<L'amore ha l'amore come solo argomento>>
Non aggiunse altro. Forse non c'era nient'altro da aggiungere.
Sapeva che gli altri non avrebbero approvato, ma lei ci credeva da sempre, perché in tutta la sua vita aveva amato solo suo fratello, e lo aveva amato davvero, con tutta la disperazione di cui si nutrono gli amori impossibili.
Masrek le accarezzò i capelli e le contemplò il viso.
Alla luce della luna, Ellis pareva una dea.

Liv Tyler as Arwen

Emendata da tutti gli intrighi del passato, pareva risplendere di un candore verginale, per quanto il suo sguardo mostrasse tutta la determinazione di una donna che aveva guidato per vent'anni un impero.



<<Ora so che hai ragione, Ellis. Avrei dovuto capirlo molti anni fa. E' impossibile pianificare i sentimenti>>
Non stava parlando di passeggere infatuazioni, o di capricci adolescenziali. La guardava e gli era evidente ciò che aveva tentato di negare per tutta la sua vita.
<<Tu sei la mia anima gemella. Se non ci sposeremo in questa vita, allora lo faremo in un'altra, perché le nostre anime si rincorreranno per sempre, per l'eternità>>
Ellis aveva atteso da sempre quelle parole.
<<Oh, Masrek...adesso lo sai anche tu: insieme possiamo affrontare qualunque cosa. Insieme possiamo tener testa a tutto il male che si sta avventando contro di noi>>
Gli prese la mano e lo condusse verso la sua tenda.
Mentre camminavano, lui esprimeva i suoi pensieri ad alta voce:
<<Ci vuole molta forza per vivere la storia d'amore più discussa e tormentata del secolo, e tu hai avuto forza per entrambi. Tu non hai mai dubitato. I nostri genitori preferivano me, ma non avevano capito niente. Tu sei sempre stata la più forte>>
Ellis sorrise, e pianse nello stesso tempo.
Quanta sofferenza c'era voluta per arrivare a quell'ammissione. Quanto male si erano fatti!
Eppure questa sera ho ritrovato la pace. Questa sera sento di amare tutto il nostro patetico, crudele, ridicolo mondo, e tutta l'umanità, nessuno escluso, e te mio adorato, più di tutti, più di tutto e più che mai...




N.d.A.
Ho scelto le immagini di Aragorn ed Arwen perché la loro storia, nel romanzo di Tolkien, è diventata l'archetipo dell'amore contrastato, in quanto lui è un mortale, mentre lei è la figlia del re degli Elfi, e per amore di lui rinuncia alla propria immortalità.
Nel creare il dialogo e i pensieri dei personaggi, ho tratto ispirazione anche da una storia d'amore contrastato realmente accaduta, e cioè quella di Edoardo VIII e Wallis Simpson. Alcune frasi, tra cui quella finale, sono tratte dalle lettere che Wallis scrisse al marito, così come è stato ricostruito nel film W.E.

martedì 10 luglio 2012

Gothian. Capitolo 83. Lilieth e il Pirata: torna l'amore



Quando lei entrò, lui la trovò bellissima e raggiante.
Era il secondo giorno di navigazione nelle paludi, e il Pirata Gentiluomo, capitano Vyghar di Linthael, aveva invitato lady Lilieth Vorkidian ad una cena intima, nella chiglia della nave, dove aveva fatto miracoli per rendere quel luogo almeno vagamente romantico.
La donna si presentò puntuale, mostrando un vestito elegante e uno smagliante sorriso.
<<Lilieth, oggi sei ancora più bella del solito. La palude ti rende di buon umore?>> chiese il Pirata, ricambiando il sorriso.
<<Nei momenti difficili, bisogna imporsi di pensare a cose belle. E' una forma di disciplina!>>
Vyghar annuì:
<<Queste frasi mi ricordano, anche se non ce ne sarebbe bisogno, uno dei mille motivi per cui sono innamorato di te>>



E la fissò con quei due occhi neri come il carbone, che parevano leggere nel pensiero.
Lilieth non si meravigliava del fatto che tante donne lo amassero, mentre si chiedeva come mai lui, che poteva averle tutte, insisteva ad amare soltanto lei, senza pretendere niente.
<<Grazie, Vyghar... forse possiamo approfittare di questa cena a lume di candela, solo tra noi, per poter parlare di qualcosa che riguarda me e te>>
Al Pirata non parve vero sentire quelle parole, dopo tanti mesi di freddezza da parte della donna che lui amava.
<<Non chiedo di meglio>>
La discendente di Vorkidex sapeva che lui aveva atteso pazientemente, più di tutti gli altri.
<<Bene, allora, ascoltami... io avevo bisogno di riflettere su tutto quello che è accaduto, in particolare dopo la scoperta che mio marito è ancora vivo, per non parlare del resto... di quello che c'è tra lui ed Ellis>>
Vyghar si sentiva in colpa per aver nascosto quella verità a Lilieth per tanto tempo.
Di fatto il loro rapporto si era incrinato proprio quando lei era venuta a sapere che Masrek era ancora vivo.
<<Vyghar, ora capisco che tu volevi solo proteggermi! Ho mascherato dietro il mio sguardo calmo, un dolore che tu non puoi nemmeno immaginare>>



Il Pirata intervenne:
<<Posso immaginarlo, invece.... anche io conosco quel dolore>>
Lilieth sapeva di averglielo causato lei, con il suo rifiuto per tanto tempo:
<<Se lo conosci, prova a descriverlo!>>
Lui abbandonò la sua espressione ironica, e i suoi occhi divennero fissi verso un punto lontano.
Era come se veramente cercasse le parole per esprimere qualcosa che aveva veramente provato:
<<E' come un senso di oppressione, di angoscia che toglie il respiro. Senti il dolore... il dolore sotto le costole, sotto al cuore.... e il conflitto, l'eterno conflitto tra piacere e realtà...  e infine la mente... la mente che cerca di giustificare, di riparare, di salvare la situazione, di farsi da scudo contro il male... >>
Lei rimase di sasso:
<<E' proprio così... io non immaginavo che anche tu conoscessi quel male...>>
Il Pirata continuò, rimanendo concentrato:
<<... intendi dire, credoquel male che ti afferra come un rapace... come colei che mi ha ghermito il cuore, che da prigioniera è divenuta carceriera, ed ora mi porta dove vuole, e  mi fa sanguinare, e mi divora l'anima...>>



Lilieth era sconvolta da quella rivelazione, ed i suoi occhi si commossero:
<<Ti ho causato davvero tanto dolore? Te ne sto causando anche ora?>>
Il Pirata abbassò la voce:
<<Non è colpa tua. E' quello che Masrek ti ha fatto, quello che ancora ti sta facendo. E' la sua ombra su di noi... tra di noi, che ci divide...>>
La donna annuì:
<<Avrei chiesto subito l'annullamento del matrimonio con Masrek se questo non avesse danneggiato la legittimità di Marvin alla successione al Trono imperiale!>>
Vyghar la stupì con una domanda che non era da lui, non era per nulla piratesca:
<<Ma è davvero tanto importante quel maledetto trono degli Eclionner?>>



Lilieth avrebbe voluto maledire quel trono, ma non poteva:
<<Se quel Trono cade in mani sbagliate, sarà la fine. T'immagini Sephir Eclionner sul trono, a fianco di Marigold di Gothian? I fiumi di sangue...>>
Il Pirata annuì:
<<Lo so, ma ora... almeno per un po'... mettiamo da parte la politica e il gioco del Trono. Parlami di te, di noi, dimmi tutto...>>
La donna riprese il discorso:
<<Io avevo bisogno di una pausa sentimentale. Dovevo curare le mie ferite, attendere che si cicatrizzassero. Ma ora sento di potermi fidare di te, anche se sei un pirata, e anche se mi fai arrabbiare! Io voglio darti una possibilità... voglio dare a noi due una possibilità...>>
Aveva parlato a voce bassa, ma il significato era chiaro e forte.
Vyghar le prese una mano:
<<Grazie Lilieth... grazie per la tua fiducia... spero di esserne degno... e di potertelo dimostrare, in questo nostro percorso comune. Io ti amo da molti anni, ma sono disposto ad aspettare ancora. Per te, per una donna come te, ne vale la pena>>
Lei lo guardò con gli occhi dell'amore.



<<Grazie a te Vyghar, perché nessun altro mi ha mai detto niente di più bello>>
Per quella sera si concessero solo un bacio, ma era l'inizio di qualcosa di grande.


N.d.A.

Lillieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon, duchessa di Cornovaglia e successivamente regina di Britannia nella serie televisiva "Camelot".

Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie cinematografica "Pirati dei caraibi".

"Il dolore... il dolore sotto le costole, sotto al cuore" è l'inizio di un monologo del personaggio di Wallis Simpson nel film "W.E." di Madonna. Il resto della frase è rivista in chiave di piscologia freudiana.