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martedì 22 maggio 2012

Gothian. Capitolo 60. Marvin assume la guida dei Keltar


Foreste. Ovunque posasse lo sguardo, vedeva solo foreste.
I villaggi sono all’interno... i Keltar sono un popolo che si nasconde... che non si vede, eppure c'è...
Nessuno potrà mai sconfiggere chi domina una foresta
Era la voce di Vorkidex che parlava.
Marvin ormai non faceva più caso a queste intromissioni.
Era giunto ad un compromesso con la personalità del suo antenato.
Io ti lascio parlare, ma tu fai tacere Arexatan!


Il duello tra il suo antenato materno e quello paterno continuava a combattersi nella sua mente, ma qui, grazie all'iniziazione druidica, Vorkidex aveva la meglio, e riusciva a zittire Arexatan.
A volte gli interventi di Vorkidex erano fastidiosi, ma c'erano dei momenti in cui il consiglio dell'antico re poteva essere di grande utilità per Marvin.
Bene, Vorkidex, allora dimmi: a chi devo chiedere fiducia, ai villaggi della foresta o ai Duchi, nelle loro rocche di pietra?
Cosa feci io ai miei tempi?”
Ti affidasti ai Duchi.
Già, e come andò a finire?
Fosti sconfitto, e il Regno dei Keltar ebbe fine.
Ecco: hai già la tua risposta
Marvin annuì fra sé.
Cercherò il mio popolo nella foresta, e non mi fiderò dei Duchi.
Gallrian aveva già tradito, gli altri non erano migliori di lui. 
A Caer Dragon dovrò comunque passare... ma ci arriverò a capo di un esercito!
Ora che aveva ben chiaro cosa fare, chiamò a raccolta il suo seguito, che aveva tacitamente accettato la sua leadership, vedendo che tutto ciò che lui prevedeva si avverava.
Ser Yvain de Bors, il druido Gwydion, il canonico Grizinga e il generale Tork erano ai suoi ordini.
«Prenderemo la via della foresta, sempre dritto fino a Caer Dragon, e oltre, fino a Keltar Augusti, e all'Ultima Valle, alle Sorgenti dell'Amnis!»


Nessuno osò ribattere, per quanto nei volti si potesse scorgere una certa paura. 
Tutti sapevano che l'attacco di Lord Fenrik di Gothian poteva essere imminente, anche se non erano a conoscenza della magica protezione della Cintura di Vivien. 
«I druidi sapranno convincere i Keltar che è il momento di prendere in mano la propria vita e difendersi dalla minaccia degli invasori»
Si fermo un momento a riflettere, e poi aggiunse: 
«Ed io stesso avrò molte cose da dire a loro, così come ora ne ho molte da dire a voi » ed indicò l’uditorio.
"Diglielo nella loro lingua...Oh, je voudrais tant que tu te souviennes,
Des jours heureux quand nous étions amis, Dans ce temps là, la vie était plus belle,
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui..."
«Vorrei tanto che vi ricordaste dei tempi eroici in noi Keltar eravamo un popolo! In quel tempo la vita era più bella, ed il sole era più brillante di quello di oggi.


Ora le foglie morte ci sfiorano la pelle... così come i ricordi e i rimpianti...>>
Avevano riconosciuto il canto, le parole tradotte dall'antica lingua keltari, le mormoravano, ripensando al poema...
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle, Les souvenirs et les regrets aussi, 
<<E il vento del Nord ce le solleva contro, nella fredda notte dell’oblio...>>
Et le vent du nord les emporte, Dans la nuit froide de l'oubli.
 <<Voi forse volete, ma io non posso dimenticare la canzone che fu cantata per noi!>>
Tu vois, je n'ai pas oublié, La chanson que tu me chantais...
Li aveva in pugno.
Loro sapevano che lui ricordava.
Sapevano che Vorkidex ricordava per lui.
  <<E allora è tempo che tutti noi prendiamo coscienza del fatto che siamo di nuovo un unico popolo e un unico Regno!»
Applausi e parole di approvazione convinsero Marvin di avere la fiducia del suo primo nucleo di fedelissimi.



«Ci sono poemi epici e ballate, che i nostri bardi  cantano da migliaia di anni. La nostra tradizione è la nostra memoria storica: lasciate che questa memoria si risvegli!»



Ora tutti lo guardavano rapiti: alcuni ripetevano: "E' il Profeta che ci fu promesso!"
Altri aggiungevano: "E la sua canzone è quella della Luce e delle Tenebre..."
«Guardate» e indicò il sentiero che si addentrava nella foresta: 
«quella è la strada. Quel sentiero, che sparisce nel bosco. Quegli alberi saranno le nostre guardie del corpo. Il sentiero ci porterà di villaggio in villaggio, fino all'Ultima Valle!>>
Aveva di nuovo ricordato un mito fondante della nazione Keltar: la perduta Caemlin.
<<Dove un tempo c'era Caemlin, ora vi è una radura assolata e rigogliosa, protetta dai monti, dove le sorgenti del grande fiume sgorgano freschissime e limpide»
Ora lascia parlare me” 
si inserì Vorkidex e la voce di Marvin divenne più possente e ispirata: « Io vi prometto che ricostruiremo Caemlin! Che tonerà il Regno dell'Estate!
Da lì ricominceremo! Da lì ripartiremo! Verso dove ancora non sappiamo, ma lo vedremo nell’orizzonte, nel monte più alto: noi lì respireremo il cielo! 



Saremo di nuovo i Cavalieri di Caemlin, e le nostre gesta saranno narrate nei millenni, per tutti i continenti e in tutte le lingue del mondo!»
Un applauso accolse questa vera e propria mozione degli affetti.
Tu mi vendicherai, Marvin, e in cambio io ti lascerò libero. Il giorno in cui i Keltar sconfiggeranno i Lathear e in cui tu ucciderai in duello il tuo fratellastro Elner XI, ormai posseduto da Arexatan, allora la mia anima avrà finalmente pace, e tu sarai libero di essere solo te stesso
C'è dell'altro, però, Vorkidex. Io ho delle continue premonizioni, intuisco cose che poi si avverano, vedo là dove gli altri non possono vedere. 
“Tu sei nostro Profeta, come ci fu promesso
Io rivelerò ai Keltar qualcosa che nemmeno i loro druidi hanno percepito...


N.d.A.

Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow de "Il trono di spade" di George Martin.
Re Vorkidex dei Keltar è rappresentato da Edmure Tully ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
I Keltar sono ispirati ai Celti, mentre i Lathear agli antichi Romani.
La mappa della Alta Valle Amnisiana è ispirata alla zona della alta pianura padana e in particolare Keltar Augusti è Aosta, Keltar Tauri è Torino, Keltar Pavules è Pavia, Keltar Dertoni è sia Alessandria che Tortona, il fiume Amnis è il Po, il fiume Tenar è il Tanaro, il fiume Olum è l'Oglio, Keltar Instar è Milano (Instar fa riferimento ai galli Insubri), il fiume Laurum è il Lambro, il fiume Adum è l'Adda, Caer Dragon è Varese.
La citazione "Oh, je voudrais tant que tu te souviennes... " ecc. è tratta dalla canzone francese "Les feuilles mortes" scritta dal poeta Prevert e interpretata da cantanti come Edith Piaf, Mirelle Mathieu e Dalida.
Il medaglione celtico rappresenta il dio celtico della luce e della fertilità Belenus per cui si celebra il primo maggio la festa pagana di Beltane.
Il quadro si intitola "Il sogno di Ossian" ed è tratto dal poema di Macpherson, scritto nel Settecento e appartenente alla corrente pre-romantica.
Caemlyn è ispirata a Camelot e quindi al ciclo bretone arturiano, anche se un nome identico compare nella mappa del ciclo "La ruota del tempo" di Robert Jordan.

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sabato 28 gennaio 2012

Eleonora d'Aquitania, la Regina del Medioevo

Eleonora d'Aquitania nacque a Bordeaux nel 1122 e morì a Fontevrault nel 1204, a 82 anni


Fu Duchessa d'Aquitania  e Contessa di Poitiers per eredità paterna, Duchessa di Normandia e Angiò per matrimonio con Enrico Plantageneto (cosiddetto perché nel suo stemma c'era una pianta di Ginestra) e successivamente Regina d'Inghilterra quando suo marito divenne Re Enrico II.

Le testimonianze dell'epoca dicono fosse bellissima. Aveva capelli di un colore rosso dorato, gli occhi azzurri, era alta e aveva un bel corpo. Descrizione confermata da studi compiuti sul suo sepolcro.



Eleonora ed Enrico, grazie all'unione dei rispettivi possedimenti, si ritrovarono a controllare nel contempo l'Inghilterra e la Francia. Il ducato di Aquitania è quello dal colore rosa carne.


Dal loro matrimonio nacquero sette figli tra cui Riccardo I Cuor di Leone, futuro Re d'Inghilterra, Goffredo, Duca di Bretagna e il principe Giovanni Senzaterra, successore di Riccardo e padre di Enrico III. Chi ha letto o visto storie con Robin Hood ricorderà bene chi era il Principe Giovanni.

Eleonora, donna colta e raffinata, fu l'ispiratrice dei trovatori che scrissero in lingua francese antica le gesta di re Artù. Suo favorito fu Chretien de Troyes, autore di poemi cavallereschi del ciclo arturiano. Altri dedicarono a lei e sua figlia Marie de Champagne, liriche d'amore in lingua provenzale.


In questo arazzo sono rappresentate a sinistra Marie de Champagne e a destra, in rosa sua madre Eleonora d'Aquitania. Gli uomini sono il marito di Marie e due trovatori, identificabili in Chretien de Troyes e Bertrand de Ventadour. 

Pare che Eleonora abbia avuto relazioni sentimentali con entrambi i poeti , suscitando le ire del marito. Da qui la decisione di Eleonora di tornare a vivere nel castello di Poitiers, in Francia.


Da lì, nel 1173 la regina Eleonora sobillò la rivolta dei figli contro il marito. Quando sembrava che i figli avessero avuto la meglio, tornò in Inghilterra, ma Enrico riprese il controllo della situazione e la condannò alla prigionia a vita in un convento. Dopo alcuni anni di reclusione, Eleonora ottenne il perdono del re, e poté tornare a corte a Winchester nel 1183, a 61 anni. In questo anno è ambientato il film Il Leone d'inverno, dove Eleonora fu interpretata da Katharine Hepburn (da non confondere con Audrey):


Di questo film è stato girato recentemente un remake con Glenn Close, nel ruolo di Eleonora.


Nel film il re Enrico II, ormai anziano e malato, cerca di riconciliarsi con la moglie Eleonora, e sembra quasi riuscirci, ma alla fine la sete di potere dei figli e le congiure politiche dei cortigiani li portano ad  una nuova separazione.


Eleonora fu trasferita in Normandia fino al 1189, anno della morte di Enrico. Poiché il successore, re Riccardo I Cuor di Leone, figlio prediletto di Eleonora, partì proprio quell'anno per la Terza Crociata, la reggenza fu affidata ad Eleonora, che dovette però fare i conti con le ambizioni del figlio minore Giovanni e dello sceriffo di Nottingham. Al ritorno di re Riccardo,. Eleonora decise di trascorrere la vecchiaia nelle sue terre in Aquitania.



Vanessa Redgrave ha interpretato più volte a teatro il ruolo di Eleonora d'Aquitania nella vecchiaia.

Re Riccardo I morì ucciso da una freccia durante l'assedio di un castello, nel 1199.


Eleonora, addolorata per la perdita del figlio prediletto, appoggiò come successore Giovanni. Poi, al compimento degli 80 anni, si ritirò spontaneamente nel convento di Fontevrault. Dopo la sua morte, nel 1204, il suo corpo fu portato in Inghilterra ed ella fu sepolta accanto al marito, re Enrico II.


Su di lei si sono scritti romanzi, opere teatrali, sceneggiature cinematografiche e infinite biografie. Fu sicuramente una donna forte, volitiva, ma nel contempo raffinata, elegante e colta, amante dell'arte e della poesia. Questo amore fu così grande che nella scultura sul sarcofago che vedete qui sopra, Eleonora è rappresentata con un libro in mano. Una cosa del tutto rara per l'epoca.

Domani tornerò a presentarvi altri personaggi del mio romanzo "Gothian".