Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 9 gennaio 2014
Renzi, Obama e Vanna Marchi: l'illusione del "yes we can"
Stasera, mentre leggevo l'ennesima sparata di Renzi, in stile "sette chili in sette giorni", mi è venuto in mente Obama, che qui sopra vediamo in un "selfie" di pessimo gusto davanti alla bara di Mandela (notate che Michelle fa finta di non vedere).
Yes we can.
Con questa formula, ripetuta come un mantra, il giovane Obama conquistò l'America e nonostante le evidenti delusioni del primo mandato, riuscì poi a farsi rieleggere perché "incarnava il nuovo" e pertanto lo rendeva facile.
Renzi, si parva licet componere magnis, ha applicato la stessa strategia di marketing.
Legge elettorale? In una settimana!
Riforma del lavoro? In otto mesi si può fare.
Mi chiedo a volte se persino lui ci creda.
Credere di poter fare in poco tempo quello che nessun altro è riuscito a fare in vent'anni.
Crede di aver rottamato Bersani e D'Alema, ma sono stati gli elettori ad aver tolto di mezzo la vecchia classe dirigente del PD, nelle elezioni del febbraio 2013, quando il povero Bersani si credeva già a Palazzo Chigi e Monti e Casini al Quirinale.
Ma gli elettori hanno detto no.
Letta e Renzi hanno preso la palla al balzo: due democristiani si sono mangiati il partito comunista.
Del resto lo aveva già fatto Prodi.
La sinistra vince quando candida un democristiano. E' la sua nemesi.
Ma rispetto a Prodi, che era comunque legato, come immagine, alla vecchia guardia, il giovane Renzi, mio coetaneo tra l'altro, ha saputo, incarnare l'idea che il rinnovamento sia facile e rapido.Vent'anni fa ci aveva provato Berlusconi, che poi ha scoperto sulla sua pelle che il rinnovamento non può essere contemporaneamente facile e rapido.
Un anno fa ci ha provato Grillo, il cui fallimento è evidente.
Alla fine si è arreso anche Obama, la cui riforma sanitaria, pur mossa da buone intenzioni, si è schiantata contro un iceberg di inefficienze e ingenuità. A voler essere buoni.
Ma è così difficile capire che niente è facile e rapido?
Non occorre tirare in ballo i sognatori e gli utopisti.
Vanna Marchi negli anni '80 vendeva le alghe "sciogli-pancia". Mettevi le alghe sulla pancia e tac... via la pancia! In una settimana!
Ecco, se tutti gli elettori, prima di credere alle promesse facili, si guardassero gli addominali e riflettessero sul fatto che il girovita in fondo è come il debito pubblico, non si riduce facilmente, forse eviterebbero di incappare costantemente in delusioni ogni volta più demoralizzanti.
E' così difficile, mi chiedo, capire che non ci sono scorciatoie per la felicità?
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