giovedì 4 luglio 2013

To the Wonder (2012) - Recensione



L'unico vero punto di forza di questo film è ciò che si vede: la fotografia, i colori, i paesaggi, gli orizzonti. Tutto questo, se fosse qualcosa a sé stante, sarebbe ottimo.
Purtroppo c'è tutto il resto, e tutto il resto non funziona.
Potremmo anche accettare che i pensieri della donna francese (il cui nome non si capisce vedendo il film, ma leggendo i riassunti) siano detti in francese e sottotitolati in italiano, ma il problema è che sono banali. Frasi che nemmeno nei Baci Perugina... insomma, il Maestro Terrence Malick aspira al capolavoro e lo infarcisce di luoghi comuni alla Moccia. Per questa ragione, dopo un quarto d'ora, verrebbe voglia di arrendersi, ma le immagini sono così belle che ci tengono incollati alla sedia, nonostante tutto.
Insopportabile è il totale silenzio di Ben Afflek, che non riesce nemmeno a muovere i tratti del volto, è completamente fisso in una costante espressione da bietolone che rende del tutto inspiegabile come abbia fatto ad attrarre due bellissime donne, ma che spiega fin troppo bene il motivo per cui entrambe poi lo abbiano mollato.



La donna francese (non mi viene da chiamarla Marina, il nome non è mai usato e quindi non lo uso nemmeno io) è un personaggio che a parte la statuaria bellezza che ha moltissimo di slavo (l'attrice è l'ucraina Olga Kurylenko) e quasi niente di parigino, per quanto si sforzi di arrotare la "r" uvulare, non ha consistenza. Saltella, morde, si imbroncia, ha continue crisi isteriche ed umore bipolare, si sposa per prendere il permesso di soggiorno, poi si accorge di annoiarsi a morte (e te credo!) nel nulla dell'Oklahoma e dopo aver combinato sconquassi e rovinato la vita di almeno tre persone (il marito, la figlia avuta da un precedente rapporto e l'altra donna che inspiegabilmente il marito molla per sposare lei) se ne torna a Parigi, sicuramente alla ricerca di altri bietoloni che la portino "to the Wonder", verso la meraviglia, a Mont Saint-Michel.



Molto più appetibile è l'altra donna, quella americana (una splendida Rachel McAdams). Oltre che essere bellissima, mostra di avere un equilibrio mentale molto superiore alla somma di quello di lui e dell'altra.



Il bietolone oscilla tra le due donne e naturalmente fa la scelta sbagliata e verrà giustamente cornificato.
L'unico personaggio che si salva anche nella sua dignità di attore è naturalmente il grande Javier Bardem, che da solo quasi riesce a tenere in piedi tutta la baracca.



E' noto che Bardem dà il meglio di sé in tre tipi di ruolo: il prete, lo psicopatico e il grande amatore. Qui è una prete leggermente psicopatico e con represse doti amatorie (le suore e le vecchiette se ne accorgono!) e quindi domina perfettamente il personaggio, lo rende un gigante rispetto a tutti gli altri, ruba la scena a tutti e le sue omelie sono sicuramente le uniche parti ascoltabili del film.
Più Bardem dubita dell'esistenza di Dio, nel suo spagnolo da Gesuita missionario in una terra di nessuno, più ci verrebbe quasi voglia di credere e di andare a sentire la messa da lui.
"Amare significa accettare il rischio del fallimento". Ecco, questa è la frase più importante del film, e siccome gli sceneggiatori devono essersene accorti, l'hanno messa in primo piano nel trailer, illudendo gli spettatori che le altre frasi sarebbero state dello stesso tenore. E invece no.
Bardem però, da grande attore qual è, sa recitare da fuoriclasse anche con un copione traballante, e il suo viso severo da ipnotizzatore di serpenti riesce a bucare lo schermo e a tener sveglio il pubblico.
Quando si capisce che (finalmente!) ci si avvicina alla conclusione, la trama si sfilaccia e diventa incomprensibile. Il che di per sé, in astratto, non pregiudicherebbe la qualità di un film, se il resto funzionasse. Il problema è che qui ci ritroviamo con un finale dove non si capisce niente, una voce francese fuori campo che ci "insegna" grandi ovvietà sull'amore "che ama se stesso" (ma non ci si illuda che sia una citazione dantesca tipo "L'Amor che move il sole e l'altre stelle") e i dubbi amletici in spagnolo del prete che nel finale perde intensità invece di guadagnarne. Ogni tanto compaiono dei bambini, ma non si sa di chi siano.
Forse inconsciamente consapevole dell'inconsistenza del finale, Torrence Malick ci sorprende con immagini di una bellezza mozzafiato che, come si è detto, riescono a far guadagnare la sufficienza a questo film che però aveva ben altre ambizioni.

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 57. Daenerys e la tempesta del dubbio.



Da alcuni giorni Daenerys di Gothian aveva vagato da sola al confine dei ghiacci, come era solita fare un tempo, prima di incontrare Marvin Vorkidian.
Mi aveva offerto il suo amore incondizionato e dopo il mio rifiuto, ha continuato ad offrirmelo, per molto tempo. Se avessi accettato, sarei Imperatrice e Marvin sarebbe alleato con Gothar ed Eclion. Le sue legioni avrebbero schiacciato gli Alfar e riportato i Keltar all'obbedienza.
Fino a quel momento era riuscita a non sentirsi in colpa soltanto perché aveva ritenuto che Marvin fosse un pazzo, e in fondo anche un debole.
Credevo che Mordred fosse molto migliore di lui... ed ho sbagliato tutto...
Aveva creduto che il figlio di Marvin ed Ellis  fosse un duro, un vero ribelle, una specie di poeta maledetto.
Come una stupida ragazzina ho ritenuto che avere gli occhi verdi fosse più importante di tutto il resto.



Marvin l'aveva avvertita.
"Non andare via per un paio di occhi chiari. Forse ora lui, magari... sì, ma poi ti butta via. Via dalle mie mani c'è un deserto senza fine".
Ed ora lei in questo deserto di ghiaccio vagava come un'anima del purgatorio.
Divorare altri cuori non servirà. 
Marvin ormai si era innamorato di un'altra e l'aveva sposata.
Alice de Bors, è lei che ha vinto. Lei ha fatto la scelta giusta.





Marvin e Alice erano la coppia più invidiata del Continente Centrale.
L'Imperatore-Profeta salvato dall'amore di una ragazzina diciottenne!
Si ricordò di quando Marvin le aveva citato la Lettera ai Corinzi.
"E se avessi il Dono della Profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, ma non avessi l'amore, io non sarei nulla..."
Alice de Bors aveva conquistato quell'amore per sé ed aveva completamente cambiato la personalità dell'Imperatore-Profeta e la sua linea politica.
Ora viaggia al suo fianco, alla testa di cinquanta legioni, acclamato dal popolo come un Messia.
Le sue memorie sprofondavano fino a prima del Grande Cataclisma, quando i continenti erano diversi.
Le sue premonizioni scrutavano nel futuro, e ne valutavano le possibilità e le necessità.
Lui parlava come un Oracolo e diceva:
"Io non scoprirò nuove terre, ma vi insegnerò a guardare queste con occhi nuovi".
Ma era un nuovo che riportava all'antico, alla comunità, alla tradizione.
Ed io gli ho donato l'immortalità, senza guadagnarci niente. Ai miei occhi era solo un ragazzo. Soltanto io non ho visto in lui il Predestinato.
Aveva scambiato i turbamenti e le paure di Marvin per debolezza, e invece erano solo il segno della Visione: lui aveva visto l'Orrore, nel passato e nel futuro... lo aveva mormorato, come Kurz in "Cuore di Tenebra":
"L'orrore... l'orrore".



Ricordava cosa le aveva detto una volta Marvin, guardando gli Albini al servizio di Daemon Bloodice.
" Se io avessi 10 divisioni di questi uomini, i nostri problemi qui, si risolverebbero molto rapidamente.
Bisogna avere uomini con un senso morale, ma che allo stesso tempo siano capaci di … utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozioni, senza passioni, senza discernimento ……
 Senza discernimento .
Perche’ e’ il voler giudicare che ci sconfigge ”
Lei non aveva riconosciuto la citazione. Non subito. Era il finale del monologo del colonnello Kurtz in Apocalypse Now. Naturalmente la magia del cinema non esisteva più da prima che lei nascesse, ma da ogni film di valore era stato ricavato un poema. Sotto questa forma erano sopravvissuti al Grande Cataclisma. Le immagini erano descritte così bene che, se si chiudevano gli occhi, quasi le si potevano vedere. In tutta la loro grandezza, e in tutto il loro orrore.
Con quella citazione voleva comunicarmi il senso del suo Sentiero Dorato e chiedermi di condividerlo da pari a pari con lui. Avrei portato tutti gli Albini dalla mia parte e Thule sarebbe caduta sotto il mio controllo.
Perché Marvin non era stato più chiaro?
Ammette nel suo sogno solo persone dotate di una rapida intuizione. E' questo il segreto delle sue vittorie. Ed è sempre questo il motivo della mia sconfitta.
Marvin le aveva dato un soprannome: Moonlight shadow. Ombra di chiaro di luna.
Anche quella era una citazione, da una canzone molto antica, precedente al Grande Cataclisma.
The Last That Ever She Saw Him 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
He Passed On Worried And Warning 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
Lost In A Riddle That Saturday Night 
Far Away On The Other Side 
He Was Caught In The Middle Of A Desperate Fight 
And She Couldn't Find How To Push Through 

The Trees That Whisper In The Evening 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
Sing A song Of Sorrow And Grieving 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
All She Saw Was The Silhouette Of A Gun 
Far Away On The Other Side 
He Was Shot Six Times By A Man On The Run 
And She Couldn't Find How To Push Through 

(Chorus) 

I Stay, I Pray 
See You In Heaven Far Away 
I Stay, I Pray 
See You In Heaven One Day 

Four A.M. In The Morning 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
I Watched Your Vision Forming 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
Stars Moved Slowly In The Silvery Night 
Far Away On The Other Side 
Will You Come To Talk To Me This Night 
But She Couldn't Find How To Push Through 

(Repeat Chorus) 

Far Away On The Other Side 

Caught In The Middle Of A Hundred And Five 
The Night Was Heavy And The Air Was Alive 
But She Couldn't Find How To Push Through 

(Repeat Chorus Three Times) 

The Last Time Ever She'd See Him 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
The Crowd Gather Just Beneath Him 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
Caught In The Middle Of A Hundred And Five 
Far Away On The Other Side 
The Night Was Heavy And The Air Was Alive 
But She Couldn't Find How To Push Through 

Carried Away By A Moonlight Shadow 
Carried Away By A Moonlight Shadow 
Far Away On The Other Side 
But She Couldn't Find How To Push Through 

L'ultima volta che lo vide
Trascinato via da un'ombra di chiaro di luna
Lui procedeva preoccupato e attento
Trascinato via da un'ombra di chiaro di luna
Perso in un fiume, lo scorso sabato notte
Lontano, sull'altra riva.
Si ritrovò coinvolto in una rissa disperata
E lei non poté trovare il modo di andarsene via.

Gli alberi che sussurrano nella notte:
Trascinato via da un'ombra di chiaro di luna
Cantano una canzone di dolore e tristezza:
Trascinato via da un'ombra di chiaro di luna
Tutto quello che vide fu la figura di un uomo
Lontano, sull'altra riva.
Venne colpito per 6 volte da un uomo per la strada
E lei non poté trovare il modo di andarsene via.

Resto
Prego
Ti vedo in Paradiso, lontano
Resto
Prego
Ti vedo in Paradiso, lontano

Le 4 del mattino
Trascinato via da un'ombra di chiaro di luna
Ho visto il tuo fantasma formarsi
Trascinato via da un'ombra di chiaro di luna
Come una stella brillava in una notte d'argento
Lontano, sull'altra riva.
Mi verrai a parlare questa notte?
Ma lei non poté trovare il modo di andarsene via.
Ed io non ho potuto trovare il modo di andarmene via. Ho creduto di poter fuggire, ero convinta che mi avesse lasciato andare, ma non c'è modo di sfuggirgli, perché adesso lui è nella mia mente, impresso indelebile, per sempre... per sempre...
Per sempre...


Cast

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian

Joaquin Phoenix - Mordred Eclionner

Mia Wasikowska - Alice de Bors d'Alfarian

Jonathan Rhys Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian

martedì 2 luglio 2013

La quinta stagione (2013). Recensione.



Un film surreale, apocalittico, austero, decadente a tratti gotico. Alla decomposizione di una natura in sfacelo si accompagna la degenerazione della comunità e dei singoli personaggi, salvo alcuni, che riescono a salvare quel briciolo di umanità che, anche se non è sufficiente a salvarli a livello materiale, li salva nella loro dignità di esseri umani. I colori (dove domina il grigio), le scene, i ritmi lenti, i dialoghi lapidari, possono ricordare il Bergman di "Luci d'inverno" o de "Il settimo sigillo". La trama e situazioni possono ricordare invece il Bunuel de "L'angelo sterminatore". La fotografia, che è quasi un susseguirsi di quadri, rimanda non solo ai maestri fiamminghi, ma anche a Caspar David Friedrich,







Nonostante tutte queste citazioni e tutti questi preziosismi, il film non convince. Pare una serie di diapositive, con una trama debole e personaggi poco incisivi. In tutta sincerità si tratta di un film sopravvalutato.

Carlo Mountbatten-Windsor, Principe del Galles ed erede al trono inglese e britannico



Charles Philip Arthur George Mountbatten-Windsor (Londra14 novembre 1948), è il figlio maggiore della regina Elisabetta II Windsor del Regno Unito e di Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo. È erede al trono d'Inghilterra e del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord  dal dal 6 febbraio 1952 (data della morte di suo nonno re Giorgio VI) e questo fa di lui il più longevo erede al trono della storia delle isole britanniche, avendo superato re Edoardo VII, che fu erede al trono della regina Vittoria dal 1841 al 1901. Detiene il titolo di principe del Galles dal 1958, e il suo titolo completo è Sua Altezza Reale il Principe del Galles, eccetto in Scozia dove è detto Sua Altezza Reale il principe Carlo,duca di Rothesay. Il titolo duca di Cornovaglia è spesso utilizzato dal principe nelle relazioni con la Cornovaglia. Ricopre il grado militare di viceammiraglio della Marina Reale Britannica. Inoltre il 16 giugno 2012 la Regina gli ha conferito i più elevati titoli onorifici delle Forze armate britanniche: quello di Ammiraglio di Flotta per la marina, quello di Maresciallo di Campo per l'esercito e quello di Maresciallo della Royal Air Force per l'aviazione.
Carlo è erede al trono di sedici stati sovrani: il Regno Unito e quindici ex membri dell'Impero britannico: i reami del Commonwealth. La successione alla madre con il titolo di Capo del Commonwealthnon sarà comunque automatica. Se Carlo salirà al trono, sarà il primo monarca britannico a discendere dalla regina Vittoria attraverso due linee di successione: da parte di madre, attraverso Edoardo VIIGiorgio V e Giorgio VI, e inoltre da parte di padre attraverso la nonna paterna, la principessa Alice di Battenberg, suocera della regina Elisabetta e bisnipote della regina Vittoria.
Carlo ha anche una fitta agenda di doveri reali, e inoltre sta assumendo sempre più impegni in luogo degli anziani genitori
Il principe è anche noto per i suoi due matrimoni: il primo con la defunta lady Diana Spencer di Althorp, morta nel 1997, e il secondo con Camilla Shand Parker-Bowles, nel 2005.


Carlo dapprima frequentò la Hill House School a West London, ricevendo un trattamento non preferenziale su richiesta esplicita della regina, avendo come insegnante Stuart Townend, il quale aveva anche il compito di stilare periodicamente rapporti alla regina sull'educazione del principe. Fu sempre Townend a convincere la regina a iscrivere il figlio per prima ad un'associazione di footballper consentirgli di praticare sport.
Il principe quindi frequentò due scuole patrocinate da suo padre, la Cheam Preparatory School nel Berkshire, England, e fu poi alunno a Gordonstoun nel nord-est della Scozia. Nel 1966 egli trascorse anche diverso tempo al campus di Timbertop presso la Geelong Grammar School a Geelong, in Australia, periodo durante il quale colse l'occasione per visitare la Papua New Guinea durante una gita scolastica col suo insegnante di storia, Michael Collins Persse. 
La tradizione venne nuovamente spezzata quando Carlo procedette a frequentare il liceo e poi l'università, al posto di aderire direttamente alle forze armate britanniche.Nell'ottobre del 1967, il principe venne ammesso al Trinity College di Cambridge, dove studiò antropologiaarcheologia e storia. Durante il suo secondo anno accademico. Si laureò quindi a Cambridge col grado Bachelor of Arts il 23 giugno 1970, primo erede al trono a laurearsi.
 Il 2 agosto 1975 egli ottenne anche il titolo di Master of Arts sempre a Cambridge.

File:HRH Prince Charles Allan Warren.jpg

Seguendo la tradizione di famiglia, Carlo prestò servizio nella marina e nell'aviazione inglese. Dopo aver ricevuto su sua richiesta una prima formazione presso la Royal Air Force durante il suo secondo anno a Cambridge, l'8 marzo 1971 egli iniziò a frequentare il Royal Air Force College di Cranwell per ottenere il brevetto di pilota di jet. A seguito dell'ottenimento del brevetto nel settembre di quell'anno, egli intraprese la carriera navale, frequentando un corso di sei mesi presso il Royal Naval College di Dartmouth e quindi prestando servizio sul cacciatorpediniere HMS Norfolk (1971–1972) e sulla fregata HMS Minerva (1972–1973) oltre che sullaHMS Jupiter (1974). Egli si qualificò anche come pilota d'elicottero al RNAS Yeovilton nel 1974, prima di entrare nell'850° quadrone aeronavale, operando sulla HMS Hermes. Il 9 febbraio 1976 prese il comando del dragamine costiero HMS Bronington per gli ultimi dieci mesi di servizio attivo in marina. Imparò a volare su un Chipmunk, passando poi al BAC Jet Provost ed infine al Beagle Basset.
Entrambi i suoi figli seguirono le orme paterne nella carriera militare, in particolare il secondogenito Harry.

Nella sua gioventù, Carlo ebbe numerose relazioni con diverse donne
Il suo prozio Lord Mountbatten, che era anche suo tutore, lo aveva consigliato: "In un caso come il tuo, un uomo deve dare sfogo ai propri istinti e avere più relazioni che può prima di mettere la testa a posto, ma per moglie deve scegliere una donna attraente, di buon carattere prima che possa incontrare qualcun altro di cui innamorarsi... È motivo di disturbo per le donne avere esperienze che le portino a rimanere su un piedistallo dopo il matrimonio."
Tra le amiche di Carlo erano incluse Georgiana Russell (figlia dell'ambasciatore britannico in Spagna), lady Jane Wellesley, Davina Sheffield, Fiona Watson (una modella), l'attrice Susan George, lady Sara Spencer (sorella maggiore della sua prima moglie), la principessa Maria Astrid del LussemburgoDale Tryon, baronessa Tryon, Janet Jenkins, Jane Ward e soprattutto Camilla Shand, considerata il più grande amore della sua vita e che poi diverrà la sua seconda e attuale moglie, la duchessa di Cornovaglia.


La Famiglia Reale si oppose fermamente alla relazione con Camilla, per il fatto che non fosse di nobili origini. Fu così che i due si separarono e Camilla sposò Andrew Parker-Bowles.
Carlo incontrò per la prima volta Lady Diana Spencer nel 1977 mentre si trovava in visita al castello di Althorp, residenza dei Conti Spencer, una delle famiglie più ricche e nobili del regno.
 I due passarono successivamente una vacanza al Castello di Balmoral e poi a Sandringham House.
La stampa aveva iniziato a seguire la coppia da vicino e quando il principe Filippo disse a Carlo che la sua reputazione ne sarebbe uscita danneggiata se non si fosse deciso a prendere una decisione sullo sposarsi presto, Carlo riconobbe che lady Diana gli sembrava la principessa modello.
Il principe Carlo propose a Diana di sposarlo nel febbraio del 1981 donandole un meraviglioso anello di zaffiro.


Lo stesso anello fu poi donato dal principe William alla futura moglie Kate per il loro fidanzamento.


 La coppia celebrò il proprio matrimonio nella Cattedrale di St Paul il 29 luglio di quell'anno. La coppia si stabilì a Kensington Palace ed a Highgrove House, presso Tetbury ed ebbe due figli: William (n. 21 giugno 1982) e Henry (conosciuto come "Harry") (n. 15 settembre 1984). Carlo volle essere presente alla nascita dei suoi bambini e fu il primo membro della famiglia reale a farlo 
Nel giro di cinque anni, la differenza d'età e l'incompatibilità della coppia vennero a galla, oltre all'ossessione di Diana per la precedente relazione di Carlo con Camilla Shand, ora Parker Bowles,che continuava a farsi vedere in compagnia del marito danneggiando il loro matrimonio. Le evidenti problematiche legate alle frequentazioni dell'uno e dell'altra, portarono la stampa ad iniziare a fare critiche sulla loro unione.Diana espose pubblicamente la storia d'amore di Carlo con Camilla nel libro di Andrew Morton, Diana, Her True Story, ove parlò anche pubblicamente dei suoi flirts.
La coppia era separata da anni quando Diana morì nell'incidente automobilistico di Parigi del 31 agosto 1997.
In quell'occasione il principe di Galles si recò sul posto con la sorella di Diana, Sarah, per riportare il suo corpo nel Regno Unito e insistette perché la principessa avesse funerali di stato.
Fine prima parte.
Allegato: albero genealogico della famiglia reale inglese

E linea di successione al trono:

World War Z: il vero zombie è Brad Pitt.



L'ennesimo film in cui un americano salva il mondo ha tutta l'aria del "già visto". E' un minestrone indigesto dove sono stati mescolati tutti i vari film apocalittici dell'ultimo decennio: "Io sono leggenda" (di ben altro spessore!), "2012" (buonista, ma almeno divertente e visionario), "The day after tomorrow" e così via lungo il filone catastrofista.
Degli zombie si vede ben poco, e quel che si vede fa ridere, in un film che non intendeva far ridere.
La verità è che l'unico vero zombie convincente è Brad Pitt, che ci appare clamorosamente invecchiato, con occhiaie e rughe in abbondanza, e appesantito, o quantomeno "rallentanto", immedesimato fin troppo nel ruolo di padre di famiglia (questo gli riesce bene!) e poco credibile in tutto il resto, dove non si capisce proprio a come mai, nonostante la sua lentezza di riflessi, riesce sempre a salvarsi in ogni scena d'azione.
Alla fine il personaggio mostra un guizzo di intelligenza, ma questo avviene tardi, fuori tempo massimo, dopo che la noia ha ampiamente avuto modo di sedersi accanto allo spettatore anche solo minimamente smaliziato.

lunedì 1 luglio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 56. Valyria e Faykan.



Valyria Eclionner Ataris, figlia di Marigold di Gothian e di Sephir Eclionner, nonché Somma Sacerdotessa di Atar, si trovava ormai da due settimane presso il Tempio di Eclion, come "ospite", ufficialmente, ma come prigioniera, di fatto.
Non era certo il tipo di persona che si perdeva d'animo e anche in quelle condizioni restrittive, riusciva a portare avanti la sua missione, che era essenzialmente quella di un agente segreto dell'Imperatore-Profeta, Marvin Eclionner Vorkidian.
Il suo obiettivo era quello di trovare l'anello debole nella catena di coloro che avevano sostenuto la presa di potere di Ellis Eclionner come Reggente imperiale.
L'anello debole può essere soltanto colui che ha nel sangue l'alleanza della Luce tra Belenos, Atar ed Aenor.
E c'era un'unica persona che rispondeva a tutti quei requisiti: Faykan Eclionner d'Alfarian, Prefetto del Pretorio. Faykan era il figlio che Alienor d'Alfarian aveva avuto in prime nozze con Elner Eclionner.



Faykan e Valyria erano cresciuti insieme, a Gothian, sotto l'occhio vigile di "zio Marvin", l'Imperatore-Profeta, per cui fu considerata da tutti una cosa normale la visita del Prefetto del Pretorio a sua cugina, la Sacerdotessa di Rango Segreto, detta anche la Dama Rossa.
Valyria si aspettava quella visita e si preparata a lungo al confronto col cugino, per mostrargli alcune opportunità a cui forse lui non aveva ancora pensato.
<<La tenuta da Prefetto del Pretorio ti dona, Faykan... anche se forse ti sta un po' stretta...>>
Lui sorrise:
<<Mi sta perfettamente bene! Se era per mia madre o per "zio Marvin", a quest'ora sarei soltanto il tirapiedi di tuo fratello Anakin e della sua dolce fidanzata Helena>>
Lei ricambiò il sorriso:
<<Mentre ora sei il tirapiedi di Ellis e di Bial l'Eunuco... complimenti, davvero un grande successo!>>




<<E infatti è un successo! Abbiamo ottenuto l'autonomia dal maledetto Sentiero Dorato dell'Imperatore-Profeta. Finalmente siamo liberi di cambiare le cose>>
Valyria evitò di fargli notare che c'erano cinquanta legioni in marcia contro Lathena, guidate da Marvin in persona, e preferì invece puntare su un altro tipo di obiezione:
<<Il cambiare tanto per cambiare è una manifestazione demoniaca. Distrugge ciò che funziona e non crea niente di meglio>>
Faykan scosse il capo:
<<Cambieremo solo ciò che può essere realmente migliorato!>>
Valyria lo fissò:
<<Il meglio è nemico del bene. Il più delle volte quando si cambia si peggiora>>



<<Queste parole suonano strane in bocca ad una sacerdotessa di Atar. Il fuoco distrugge! Tu invece sembri voler conservare le cose come stanno. Hai forse tradito il tuo Signore? A che gioco stai giocando, sacerdotessa?>>
Valyria non si scompose:
<<Atar è cambiato. Il suo fuoco ora illumina e riscalda, ma non distrugge più. Atar è passato al Bene, ed è diventato un angelo alla corte di Ahura Mazda>>











Fyakan sentiva che una parte di sé, quella legata all'eredità materna, al sangue elfico ed Aenor, Signora della Luce, era attratta da questa visione che contrastava con il progetto di Eclion, il Signore delle Tenebre, che viveva in lui attraverso l'eredità paterna.
Valyria stava facendo leva su tutto questo:
<<La validità del Sentiero Dorato si fonda sul fatto che le persone hanno bisogno di regole certe, di stabilità, di pace, di ordine. Hanno bisogno di sapere esattamente qual è il loro posto nel mondo. Il cambiamento crea angoscia, semina incertezza, insicurezza, diffonde quelle condizioni che nel medio-lungo periodo possono generare il panico ed il caos. E' questo che Eclion vuole, perché lo vuole anche Ahriman, il Dio del Male!>>
Faykan era come impnotizzato dalle parole di Valyria.



<<La gente ci chiede anche cambiamento, perché non è contenta di come vanno le cose>>
Valyria sospirò:
<<La gente... forse alcuni ribelli... ma la maggioranza chiede solo di avere pane, pace e sicurezza. Questa è la gente, amico mio, non gli utopisti che vogliono cambiare tutto, finendo per trasformare i loro sogni irrealizzabili in incubi fin troppo reali>>


Cast

Melisandre di Asshai - Valyria Eclionner Ataris

Chris Hemsworth (Thor) - Faykan Eclionner d'Alfarian

Anouk Aimée (Bethsabea) - Ellis Eclionner

Elizabeth Taylor - Ellis Eclionner

domenica 30 giugno 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 55. Alienor prepara le difese del regno degli Alfar



Era notte quando la regina degli Alfar, Alienor, si affacciò nei terrazzamenti del castello di Alfarian, all'estremo nord del regno, per osservare i preparativi per resistere all'invasione degli Albini di Thule, che si riteneva ormai imminente.
Con lei c'era il figlio Legolas, principe della corona ed erede al trono.



Avevano svolto entrambi un duro lavoro quel giorno ed in quel momento ne osservavano i risultati.
Alienor sentiva il peso della responsabilità:
<<Per tutte le cose orribili che accadranno in questa guerra, tutti daranno la colpa a me, perché sono stata io a convincere Atar a rompere il Patto e sono stata sempre io a mandare Alice da Marvin, sapendo bene che lei lo avrebbe trasformato>>
Legolas si meravigliò:
<<E' un po' tardi per i ripensamenti, madre>>
Alienor scosse il capo:
<<Non è un ripensamento, è solo un'assunzione di responsabilità>>
Suo figlio non era convinto:
<<Non sei tu quella che preferiva parlare di cause, piuttosto che di colpe?>>
Lei si limitò a fissare l'orizzonte, verso nord:
<<A livello filosofico. Ma nella vita quotidiana non possiamo abolire il concetto di colpa. Provocherebbe l'anarchia>>
Legolas si accigliò:
<<Tu avevi detto che persino l'anarchia sarebbe stata meglio della dittatura di Marvin e del suo Sentiero Dorato>>
Alienor sospirò:
<<Quello era un paradosso! Un'iperbole!>>
<<Una... cosa?>>
<<Un'iperbole... un'esagerazione voluta, per stupire, pour epater le borgeois. Per scandalizzare i benpensanti!>>



Alienor dovette constatare che Legolas era troppo giovane e forse anche troppo ingenuo per seguire i suoi discorsi.
Faykan avrebbe capito al volto! Che errore è stato escluderlo dalla linea di successione! Era il migliore dei miei figli, e l'ho regalato ad Ellis! Come sono stata stupida...
Sospirò:
<<Legolas, io ho contestato l'autorità di Marvin perché era fondata su un patto con i demoni. Ma quello che vorrei che tu capissi, stasera, è che la guerra, anche quando è motivata da cause che si ritengono fondate sul bene, non è mai una cosa giusta. Non esiste una "guerra giusta". E chi ha contribuito a scatenare una guerra, anche se lo ha fatto in nome di un bene superiore, non è mai giustificato. Se tu non sei pronto ad accettare questo, non sarai mai pronto a regnare>>
Legolas non aveva mai sopportato quelle derive intellettualistiche della madre.
Per lui il mondo era molto più semplice, e trovava molto più interessante una lezione sul tiro con l'arco.
<<Mio padre, durante il consiglio dei ministri, ha detto che bisogna "Armare la pace". Ha dunque sbagliato?>>
Alienor annuì:
<<Certo che ha sbagliato! Ha detto un'idiozia! Avrei voluto cacciarlo a pedate dalla stanza. Non avevo mai sentito una frase più ipocrita!>>
Legolas si rabbuiò:
<<E allora perché gli avete dato il comando dell'esercito?>>
Lei sospirò nuovamente:
<<Perché è un bravo soldato, e ha combattuto molte volte, quando era al servizio del conte di Linthael. A quei tempi ti assomigliava molto, anche se era un Lathear, senza una briciola di sangue elfico>>



<<Tu eri destinata a Marvin, ma alla fine hai ceduto ai corteggiamenti di mio padre. Perché, se ora ti pare che dica cose tanto sciocche?>>
Gli occhi di Alienor divennero vitrei ed immobili, mentre ripensava al passato:
<<Avevo solo sedici anni. Ero una ragazzina ingenua. Ma la responsabilità del mancato matrimonio con Marvin non fu mia. Lui aveva ceduto alle lusinghe di Igraine, la sua prima moglie. Ed io a quel punto mi sentii libera di accettare il corteggiamento di tuo padre>>
Non una parola era stata detta sul primo matrimonio di lei con Elner Eclionner, né sui due figli che erano nati da quell'unione: Faykan ed Eleanor.
Legolas crede che il problema sia che suo padre non è di famiglia nobile. 
Il ragazzo la osservò con aria ironica:
<<Alla fine sei riuscita a vendicarti di Igraine. Ma ora la nostra salvezza dipende anche da suo figlio Arthur. Come la mettiamo?>>
Alienor scrollò le spalle:
<<Arthur farà il suo dovere. E' un soldato, come te e come tuo padre>>
Legolas parve intuire una nota di disprezzo in quella frase:
<<Mentre Marvin è un intellettuale, vero? Dicono che la conoscenza delle armi gli fu infusa quando si risvegliarono in lui le memorie degli antenati>>
Alienor annuì:
<<E' così infatti. Lui aveva studiato come retore ad Amnisia. E poi fu iniziato agli Arcani Supremi. Io lo vedevo nei miei sogni e lui vedeva me. E mi diceva sempre "Sei bellissima". Accecato d'amore mi stava a guardare>>

Galadriel Lord Of The Rings

Legolas ripensò a un ritratto di sua madre, di trent'anni prima
Era veramente bellissima.
<<Marvin è stato uno sciocco a preferirti quell'altra. Poteva anche essere un intellettuale, ma ha detto e fatto idiozie in abbondanza pure lui>>
C'era rancore nelle parole di Legolas.
Alienor cercò di smorzare i toni:
<<Se fosse stato saggio, non ci sarebbe stato bisogno di mandargli Alice. Spero che lei gli abbia aperto gli occhi una volta per tutte. Se lui dovesse essere sconfitto nel fronte sud, per noi sarebbe la fine>>
<<Ha cinquanta legioni, madre!>>
<<Sì, ma contro di lui non ci sono solo nemici umani. Eclion e tutta la sua corte di demoni cercheranno di annientarlo>>
<<Esattamente come Gothar e la sua corte di vampiri tenterà di fare con noi. Ma è tempo che il sangue elfico trovi la sua riscossa, da solo, senza dover dire grazie a nessuno!>>
Legolas aveva parlato con passione e sua madre dovette, quantomeno, riconoscere che era animato da un grande coraggio.
<<So che ti batterai con onore, figlio mio, ma ti prego... non sacrificare la vita in nome dell'eroismo! Io ti accoglierò a braccia aperte anche se le tue ferite fossero tutte sulla schiena>>
<<Non ne dubito, madre, ma io non sarei in grado di sopportare la vergogna. Quella è ancora peggio della colpa>>
Alienor dovette ammettere, pur non essendo d'accordo, che quella era una frase intelligente.
Da giovani si sente la vergogna, da adulti la colpa... e questo ci inchioda alle nostre responsabilità, anche se filosoficamente non sono nostre.


Cast

Kate Blanchett (Galadriel) - Alienor di Alfarian

Orlando Bloom (Legolas) - Legolas di Alfarian

Orlando Bloom (Will Turner) - Lorran Plum,  consorte reale di Alienor d'Alfarian

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 54. Confessioni ad Alice



Il corteo imperiale si spostava lentamente.
Già il solo fatto che si spostasse era considerato miracoloso.
L'Imperatore-Profeta lascia la fortezza di Gothian per la prima volta dopo trent'anni, e porta con sé la sua giovane sposa.
Alice de Bors, Principessa Consorte, viaggiava nella Carrozza Imperiale, assieme al marito.
Chi li avesse visti, li avrebbe scambiati per una coppia di fidanzatini.
Alice ho bisogno di te come l'aria per respirare. Ora i miei nemici sanno il mio punto debole.
Marvin si aggrappava alla Profezia come unica fonte di rassicurazione.
Ho visto nascere nostra figlia, ho visto che la crescevamo insieme... non corriamo alcun pericolo.
Così pensava, ma per la prima volta in vita sua, incominciava a chiedersi se quelle visioni fossero veramente ciò che sarebbe accaduto in futuro e non un sogno.



Fuori dal suo castello, dalla sua sala del trono, si sentiva vulnerabile.
E devo viaggiare nascosto, perché la gente non veda quanto sembro giovane.
Il dono dell'eterna giovinezza incominciava a infastidirlo.
Non mi prendono sul serio. Mi guardano e si chiedono: ma è proprio lui l'uomo che comanda l'Impero da trent'anni? 
Sentì il bisogno di abbracciare Alice e di stringersi a lei.
La Principessa Consorte si era abituata a quei momenti di sconforto, in cui lui pareva tornare quasi un bambino.
<<Cosa c'è che non va, mio amato?>>
Lui aveva voglia di piangere, ma cercò di controllarsi.
<<Niente... è solo che non ero più abituato agli spazi aperti>>
Lei non ci credette neanche per un secondo:
<<Non è solo questo... parla liberamente, sfogati, qui non ci sente nessuno>>



Aveva pronunciato quelle parole con dolcezza e con un sorriso rassicurante.
Marvin si sentì subito meglio:
<<Il fatto è che io senza di te non potrei più vivere... e i miei nemici lo sanno, ho paura che provino a farti del male>>
Lei istintivamente si pose le mani sul grembo:
<<Tu hai visto nascere nostra figlia. Mio caro, dammi almeno altri otto mesi di vita!>>
Risero entrambi.
<<Sì, l'ho vista nascere, e so anche come tu la chiamerai. Ma non te lo dico, altrimenti sceglieresti un altro nome non fosse altro che per dimostrare che il destino non esiste>>
Lei gli accarezzò i capelli.
<<A chi assomiglierà? Almeno questo me lo puoi dire?>>
Marvin chiuse gli occhi, ed ebbe la visione di sua figlia adolescente, forse già diciottenne.



<<La vedo immersa in una foresta, con il viso che mi osserva da dietro un albero. Ti assomiglia moltissimo, eppure ha un'espressione completamente diversa. Ha l'aria di essere triste, gli occhi sono splendidi e profondi, i capelli più scuri dei tuoi...>>
Alice annuì:
<<Ho capito. Sarà una Eclionner, e anche se avrà un volto simile al mio, avrà una personalità come la tua. Ma sai cosa ti dico, io sono contenta se assomiglierà a te>>
Marvin non era d'accordo:
<<Ho visto l'ombra di Eclion su di lei. E questo significa dolore... il mio stesso dolore>>
Alice continuò a parlare con voce tranquilla:
<<Solo il dolore rende grandi. Solo il dolore ci dà la certezza di esistere>>
Lui si sentì attraversare da un brivido:
<<Non potrò mai accettare questa affermazione. Se il dolore è la prova dell'esistenza, allora è meglio non esistere, meglio non diventare grandi>>
Lei gli asciugò lacrime che avevano accompagnato quello scambio di frasi.
<<Nostra figlia ti insegnerà che non è così. Te lo sta insegnando già adesso. Queste tue visioni, questi tuoi pensieri... tu stai percependo lei che cresce nel mio grembo. Siete in simbiosi già adesso, e lo sarete sempre più. Le figlie femmine amano sempre di più il padre>>
Marvin vedeva sempre più chiaramente sua figlia, ma non vedeva più Alice. Era come se l'una avesse sostituito l'altra.



<<Parli come se conoscessi il futuro molto meglio di me>>
Alice rise:
<<Io so leggere il presente. Per intuire certe cose non c'è bisogno della Profezia. E' come quando guardi un fiore dalla radice ai petali. Anche quella è una forma di destino. Come un fiore non è responsabile del suo colore, noi non lo siamo per ciò che siamo diventati>>
Era una dottrina eretica, ma Marvin la condivideva:
<<Avrei voluto una vita normale, ma il destino mi ha reso grande e inutile>>



Era una citazione da Majkovskij, il finale di "All'amato me stesso", ma inevitabilmente a Marvin risuonarono nella testa le parole scritte dal poeta prima di spararsi: "La vita e io siamo pari".
Alice aveva il pregio di non colpevolizzare il suo vittimismo.
Lei sa il prezzo che dovrò pagare. Me lo ha letto negli occhi. 
Ogni romanzo della sua vita si concludeva con una morte, ma mai con la sua.
Alcuni non possono più essere salvati, ma per altri c'è ancora speranza.
Era l'unico motivo per il quale aveva deciso di intervenire personalmente a sud.
Alice pareva averlo sempre saputo:
<<Finché sarà vivo qualcuno che ti vorrà bene, non sarai inutile. E qualcuno che ti vorrà bene ci sarà sempre>>
Marvin ne dubitava:
<<E' difficile volermi bene. Se ne sono andati via tutti, e quelli che non se ne sono andati di loro iniziativa, li ho cacciati via io, come ho fatto con Mordred e Valyria. La storia mi ricorderà come uno dei più crudeli tiranni della Dinastia>>
Alice scosse il capo, facendo oscillare i lunghi capelli ondulati sulle guance del marito:
<<A volte si deve fare qualcosa di male per evitare che succeda qualcosa di peggio>>



Marvin, a occhi chiusi, continuava a vedere sua figlia India nel bosco. Gli sembrava quasi che fosse stata lei a parlare.
<<Nostra figlia vivrà costantemente nel pericolo>>
Alice non ne aveva dubbi:
<<E allora tu dovrai insegnarle a difendersi in tutti i modi possibili>>
Lo avrebbe fatto, lo sapeva, lo vedeva.
<<Presto saranno inventate nuove armi>>



<<Le insegnerai ad usarle>>
Marvin ebbe un altro flash.
<<Finalmente vedo anche te... vedo nostra figlia che ti spazzola i capelli>>



<<Ma sei sicuro che sia io?>>
Non ne era affatto sicuro, ma finse di esserlo:
<<Come potrei non riconoscerti!>>
Alice accettò la risposta senza indagare oltre, ma pareva sorpresa, come se qualcuno le avesse predetto che la sua vita non sarebbe stata lunga.
<<Hai visto il luogo?>>
Marvin annuì, ma la risposta non sarebbe piaciuta a sua moglie:
<<La camera rossa di Gothian>>
Alice sospirò:
<<Dunque quel luogo maledetto ci perseguiterà ancora?>>
Marvin cercò di attenuare il perso della risposta:
<<Noi lo trasformeremo! Dopo quest'ultima guerra, noi trasformeremo tutto!>>


Cast

Mia Wasikoswska - Alice de Bors d'Alfarian , Consorte imperiale
Jonathan Rhys Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian
Mia Wasikowska (India Stoker) - India Eclionner Vorkidian
Nicole Kidman (Eve Stoker) - Alice de Bors d'Alfarian