Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 16 giugno 2013
Elisabetta II e la fine dell'Impero Britannico. Elizabeth II and the fall of British Empire.
Elisabetta II Windsor, 87 anni, è regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord da oltre 61 anni, cioè da quando, il 6 febbraio 1952, suo padre re Giorgio VI morì precocemente per un cancro ai polmoni.
Quel giorno Elisabetta si trovava in Kenia, che all'epoca era una colonia dell'Impero Britannico.
Per l'esattezza, secondo un testo biografico non autorizzato della dinastia Windsor, Elisabetta si trovava, non sto scherzando, a sedere sul ramo di un baobab, con un binocolo da safari.
Immaginatevi la scena: la Principessa della Corona che osserva la savana, e intanto a terra suo marito e il resto del seguito non sanno da che parte farsi per comunicarle che il Re è morto.
Alla fine la questione si risolve con la consueta compostezza britannica di Sua Maestà. Scesa dalla scala, Elisabetta lesse il messaggio listato a lutto e si limitò a dire: <<Si torna a Londra>>
Ed a Londra, all'aeroporto, c'era ad aspettarla tutto il governo, con Sir Winston Churchill in prima fila.
Il pensiero di ognuno di questi anziani ministri era: "Come farà l'Impero Britannico a sopravvivere sotto la guida di questa ragazzina inesperta?".
Il timore era condiviso anche dalla Famiglia Reale. L'anziana Queen Mary of Teck, la nonna di Elisabetta, e la vedova Elizabeth Bowes-Lyon, per non parlare della principessa Margaret, contessa di Snowdon, apparivano profondamente confuse, oltre che addolorate.
Nell'immagine qui sotto vediamo da sinistra a destra: la regina vedova Elizabeth Bowes-Lyon, sua figlia Elisabetta II e due passi dietro di loro la principessa Margaret, sorella minore della regina.
Impossibile dire cosa passasse per la testa delle tre donne che avrebbero guidato per i successivi cinquant'anni la Famiglia Reake, ma è probabile che Elisabetta, oltre che sinceramente dispiaciuta per la morte del padre, fosse anche piuttosto seccata di dover rinunciare alla sua vita tutto sommato poco mondana, fatta eccezione per le corse dei cavalli. La giovane regina preferiva le passeggiate con i cani, i suoi famosi Corgi, ai quali probabilmente mostrava più affettuosità che ai suoi stessi figli.
Di certo non aveva idea di quello che la attendeva., e cioè la dissoluzione dell'Impero Britannico e la fine dell'egemonia del Regno Unito sui mari e sul pianeta.
Nella foto sottostante si può vedere l'Impero Britannico alla sua massima espansione, nel 1920.
L'Impero delle Indie era già perduto. L'ultimo viceré, lo zio di Elisabetta, Lord Luis Mountbatten, aveva guidato la transizione verso l'indipendenza di quel territorio enorme da cui presero vita i nuovi stati di India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Birmania.
L'ultimo imperatore delle Indie, Giorgio VI, era morto, ed ora che lo scettro era nelle mani di una giovane donna inesperta, tutte le colonie africane e asiatiche si ribellarono e incominciarono a chiedere l'indipendenza.
Il globo che Elisabetta II teneva in mano il giorno dell'incoronazione stava a simboleggiare il potere della Gran Bretagna su tutto il pianeta.
Rule, Britannia,
Britannia rules the waves...
Così recitava l'inno della marina, ma non era più vero. La Gran Bretagna, indebitata fino al collo con gli Stati Uniti, aveva dovuto cedere agli Americani lo scettro e il globo, nonché il "regolamento delle onde".
Nel giro di un decennio, tra il 1960 e il 1970 quasi tutte le colonie britanniche ottennero l'indipendenza.
La regina osservava in silenzio sfaldarsi quell'immenso dominio su cui la trisavola, regina Vittoria, aveva dominato incontrastata per ben 64 anni.
Era come se lo spettro dell'imponente e severissima antenata la stesse rimproverando dai gelidi ritratti appesi ovunque a Windsor, a Sandringham e a Balmoral.
Se con Vittoria di Hannover il Regno Unito aveva raggiunto l'apogeo, con Elisabetta I Tudor era invece incominciata la gloria dell'Inghilterra, che aveva inglobato l'Irlanda e stava per inglobare la Scozia.
Il compito di Elisabetta II era diventato quello di mantenere unito il Regno Unito, opponendosi alle spinte centrifughe delle sue nazioni costituenti.
Sarebbe riuscita Elisabetta II a contrastare le spinte secessionistiche dell'Irlanda, della Scozia e del Galles?
Il momento più tragico fu l'assassinio di Lord Luis Mountbatten da parte dei terroristi dell'Ira.
Nella foto qui sotto vediamo la Famiglia Reale Inglese ai funerali di Lord Mountbatten, nel 1979.
Da sinistra a destra: Anna Windsor, principessa reale e il marito Mark Phillips; la principessa Margaret Windsor, contessa di Snowdon (1930-2002); il principe Andrea, duca di York; il principe Edoardo, conte di Wessex; la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002); Carlo, Principe di Galles (1948); e poi finalmente, in cima al corteo, Sua Maestà la regina Elisabetta II (1926) e al suo fianco il marito, principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo (1921).
Per raccapezzarci in questa rete di parentele è utile osservare l'albero genealogico della famiglia reale inglese.
Elisabetta forse credeva di aver toccato il fondo il giorno della morte di Lord Mountbatten,, ma non era così. Il destino aveva in serbo per lei ancora molte dolorose sorprese, che avrebbero trasformato la Famiglia Reale da oggetto di venerazione ad un involontario cast di una soap opera che era nel contempo un reality show.
Mentre l'Impero si dissolveva, la preoccupazione di Elisabetta era legata al fatto che il suo primogenito, il Principe di Galles, non fosse ancora sposato.
E' noto che Elisabetta si oppose con tutte le sue forze alla relazione di Carlo con Camilla Shand, sua attuale consorte, che all'epoca sposò l'ufficiale Andrew Parker-Bowles, di cui per ironia della sorte ha conservato il cognome.
Lord Mountbatten stava convincendo il pronipote Carlo, di cui era il mentore e con cui aveva un ottimo rapporto, a sposarsi con la onorevole lady. Amanda Knatchbull. Ma quando Luis Mountbatten morì, anche quell'ipotesi di fidanzamento finì in un nulla di fatto.
Elisabetta II sosteneva la giovanissima e bellissima nobildonna Diana Spencer di Althorp, figlia del conte Spencer e della baronessa Frances Shand Kydd.
Anche la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon sosteneva la "candidatura" di Diana, perché era nipote della sua migliore amica, la scrittrice di romanzi rosa Barbara Cartland.
Pochi sanno che a volere fortemente che lady Diana Spencer divenisse Principessa di Galles fu prima di tutti e più di tutti Elisabetta, per la grande amicizia che la legava al conte Spencer, con cui trascorreva le vacanze natalizie a Sandringham, e per il fatto che la ragazza fosse giovane, bella e quasi sicuramente vergine. Tutto il contrario di Camilla Parker Bowles, l'unica donna che avesse conquistato completamente il cuore del Principe del Galles.
Della principessa Diana ho già parlato ampiamente in molti post, così come degli altri componenti della famiglia reale.
La storia qui proseguirà dal punto di vista della Regina, che nei trent'anni successivi dovrà far fronte alle conseguenze delle sue scelte e ai rischi di disgregazione del Regno Unito e della stessa Famiglia Reale Inglese.
Una battaglia vinta, possiamo dire adesso col, senno di poi, anche se Elisabetta II ricorda un po' il vecchio Francesco Giuseppe, alla cui morte l'Impero Austro-Ungarico si dissolse.
Ma di questo parlerò nelle prossime puntate della biografia di Sua Maestà.
sabato 15 giugno 2013
Siete pro o contro ai capelli corti per le donne? Io sono decisamente contro!
Forse pochi avranno riconosciuto nella donna fotografata qui sopra, con i capelli cortissimi, la splendida attrice ed ex-modella Charlize Theron.
Io preferisco decisamente ricordarla com'era prima di raparsi i capelli:
Ma lei non è certo stata né l'unica, né la prima ad avventurarsi in quel look da maschiaccio.
Tutti ricordano, credo, lo shock del taglio di capelli di Emma Watson.
Sembrava di aver a che fare con uno studente maschio quindicenne. Una cosa veramente imbarazzante.
Per fortuna Emma ha cambiato idea e se li è fatti ricrescere, tornando ad apparire una meravigliosa donna!
E' invece precipitata quasi senza speranze nel tunnel dei capelli corti un'attrice che prima mi piaceva alla follia e cioè Anne Hathaway, che oltre che tagliarseli se li è pure tinti di un biondo cenere totalmente improbabile e fuori luogo.
Io preferisco ricordarla com'era prima: mora e con i capelli lunghi.
Era meravigliosa! Perché ha voluto cambiare? Certo, c'erano esigenze di copione, però avrebbe potuto farseli ricrescere e invece no. Era perfetta, ma non le bastava.
Potrei citare anche nomi di starlette da due soldi come Miley Cirus.
Io credo che ci siano state solo due donne in grado di portare bene i capelli abbastanza corti, ed erano Audrey Hepburn e lady Diana Spencer, Principessa del Galles.
Al di fuori di loro, le donne che si tagliano i capelli corti finiscono per assomigliare a dei maschi effeminati, se non addirittura a dei maschiacci, e questo non mi piace per niente.
Una quarantina d'anni fa, o forse più, Pier Paolo Pasolini scrisse un famoso articolo "Contro i capelli lunghi", sul Corriere della Sera, poi pubblicato negli "Scritti corsari". Pasolini si riferiva ai capelli dei maschi, e anche se la sua analisi era improntata ad una critica delle mode contestatrici importate dall'estero, certamente c'era in quell'articolo una componente meramente estetica, che emergeva anche dal fatto che lo scrittore era omosessuale. E lì si incontrarono paradossalmente il giudizio di un intellettuale comunista gay con un gran numero di lettori borghesi e conservatori, che vedevano in Pasolini un difensore della tradizione.
Ovviamente questo mio articolo avrà meno eco di quello di Pasolini, anche perché non ho collegato la questione dei capelli con elementi di natura politica o sociale e tantomeno sessuale. Non credo ovviamente che le donne con i capelli corti siano delle ribelli o delle lesbiche e nemmeno che seguano pedissequamente una moda.
Io mi limito a dire che non mi piacciono!
venerdì 14 giugno 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 48. Il Necronomicon e i suoi segreti
Il santo padre Rudo Ulume, Sommo Sacerdote del Clero di Eclion, era il massimo conoscitore vivente del Necronomicon, il Libro della Legge dei Morti, che secondo il grande H.P. Lovecraft era stato scritto dallo stregone Abdul Alhazred, prima della Grande Catastrofe che distrusse la civiltà umana tecnologizzata e cambiò il volto della geografia terrestre.
Soltanto gli Iniziati agli Arcani Supremi, infatti, erano a conoscenza del fatto che, duemila anni prima della fondazione dell'Impero Lathear, una grande calamità ambientale sconvolse la Terra e portò quasi all'estinzione l'umanità, nell'anno 2148 dell'era cristiana.
I sopravvissuti tornarono a vivere in condizioni primitive.
Solo dopo migliaia di anni dalla Grande Catastrofe i sopravvissuti diedero inizio a nuove civiltà, colonizzando quello che restava delle terre emerse.
Poiché le tecnologie erano andate distrutte, la sapienza si era conservata nei libri di alcune biblioteche risparmiate dalle calamità ambientali.
Quei testi erano stati ricopiati e avevano permesso di sviluppare di nuovo alcune conoscenze, anche se dal punto di vista tecnologico la situazione era ancora molto arretrata.
Si preferiva ancora leggere testi di magia, per esempio, come il Necronomicon stesso, che quel giorno il santo padre Ulume sfogliava con grande preoccupazione.
Davanti a lui c'era Ellis Eclionner, tornata di nuovo ad essere Reggente dell'Impero Lathear.
<<Quali risposte ci offre il Necronomicon?>> chiese la Reggente.
Il Sommo Sacerdote lesse allora un passo che considerava fondamentale:
<<Non si deve pensare che l'uomo sia stato il primo e che sarà l'ultimo dei padroni della Terra. Quelli-di-prima erano, Quelli-di-prima sono e Quelli-di-prima saranno. Oggi non sono negli spazi che conosciamo, ma si nascondono tra di essi, in attesa del momento propizio per il loro ritorno. Essi hanno calcato i campi della Terra, quando questo mondo era ancora giovane, prima della comparsa dell'uomo. E non parlo solo di Elfi (Eldar), di Angeli Terrestri (Valar) e di Angeli Celesti (Ainur), e neppure delle altre creature fiabesche: gnomi, giganti, troll, orchi, vampiri e draghi. Parlo dei Demoni che vennero dal Cielo, e che divennero Signori di ogni fenomeno che si manifesta sotto il Sole. Essi non sono morti, perché sono immortali e invulnerabili. Si sono solo defilati, tessendo le loro trame in segreto, mentre l'uomo conquistava la Terra. L'umanità oggi regna dove Essi regnavano una volta; ma presto Essi regneranno dove una volta regnava l'uomo. Dopo l'inverno l'estate e dopo l'estate l'inverno. Essi attendono pazienti e possenti, poiché il giorno del loro ritorno è vicino>>
Ulume sospirò e guardò Ellis negli occhi.
La Reggente si accigliò:
<<Dunque Eclion, Gothar, Atar e Belenos torneranno di persona su questa Terra?>>
Il Sommo Sacerdote annuì:
<<Torneranno, e non saranno i soli. Si porteranno dietro le schiere dei loro servi. Eclion e Gothar dovranno essere molto forti per evitare che i Signori Alieni possano conquistare la Terra>>
Ellis si massaggiò le tempie, come in preda ad un mal di testa dovuto alla confusione:
<<Se quello che è scritto qui è vero, allora dovremmo cercare un accordo con i sostenitori di Atar e Belenos! Mi chiedo se Marvin ha visto anche questo nella sua Profezia...>>
Ulume sgranò i suoi occhi cupi:
<<Alcuni Signori Alieni sono già tra noi. Li abbiamo già accettati come nostre divinità, ai tempi del politeismo, prima che Marvin rivelasse al mondo gli Arcani Supremi, e cioè Ahura Mazda e Ahriman. Credo che il nostro Imperatore-Profeta abbia visto tutto questo, e abbia concepito con te tuo figlio Mordred proprio per avere un interlocutore nelle forze nemiche. Marvin spera di concludere un accordo, ma nella sua fazione sono in molti a desiderare la guerra, per poi scaricare ogni colpa su di te o su tuo figlio>>
La Reggente annuì:
<<Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian vorrebbero eliminarmi, ma io tengo in ostaggio Helena, la figlia di Lilieth e sono alleata con Faykan, il figlio di Alienor. Credo che questo sia sufficiente per avere un ampio margine di trattativa. No... la mia paura è che quel folle di Daemon Iceblood costringa Mordred ad attaccare Marvin. Nel qual caso noi saremmo costretti a marciare su Gothian, con una manovra a tenaglia>>
Era stata la manovra degli Arabi, quando attaccarono da ovest i Franchi e da est i Bizantini, e fallirono.
Ulume rispolverò una massima buona per tutte le occasioni:
<<Speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio>>
Ellis gli rivolse un'occhiata annoiata:
<<Che altro ci dice il Necronomicon?>>
Il Sommo Sacerdote inforcò nuovamente gli occhiali:
<<Sta scritto: "Essi venivano chiamati Quelli-di-là, oppure i Grandi Anziani. In Arabia li chiamavano Lisan a-Gaib: Voci di un Altro Mondo. Era chiaro che si trattava dei Signori Alieni, venuti dalle Stelle, per i quali erano state costruite le Piramidi di tutte le grandi civiltà del mondo antico. Molti di loro vennero adorati come dei, e per loro furono eretti templi. Ma i loro veri nomi rimasero segreti, così come la loro vera natura". E' chiaro, Ellis, che si tratta di extraterrestri! Essi si nascosero quando l'umanità dominava il mondo con la tecnologia, ma dopo la Grande Catastrofe hanno incominciato a risvegliarsi. Chtulhu è uno di questi, ed è alleato con Gothar! Io credo che per la maggioranza essi desiderino schiavizzare l'umanità, e questo non possiamo certo permetterglielo!>>
La Reggente annuì:
<<Dobbiamo tentare un'ultima mediazione con Marvin. Tra qualche giorno mia nipote Eleanor verrà qui a Lathena per contrattare una tregua. Almeno questa è la versione ufficiale>>
Ulume annuì:
<<Ho sentito parlare molto bene di lei. Dicono che Eleanor unisca una grande bellezza con una acuta intelligenza>>
Ellis sorrise:
<<E' mia nipote, figlia del mio defunto primogenito. Buon sangue non mente!>>
Ulume evitò di farle notare che era anche figlia di Alienor di Alfarian, a cui assomigliava moltissimo.
<<Leggo qui che questi Alieni sono anche chiamati Signori del Tempo. E appartengono tutti alla prole di Ahriman, il dio del Male. Sono state sue creature primigenie, e sono ancora legate direttamente a lui, così come Gothar è legato al Castello di Gothian!>>
Gothar incombeva sul regno degli Albini fin dai tempi del risveglio dei Vampiri, dopo la Grande Catastrofe.
E tutti sapevano che, tra i demoni, Gothar era il più ascoltato da Ahriman.
Il Sommo Sacerdote annuì gravemente:
<<Il Necronomicon indica chiaramente i loro nomi: Azathoth, Yog-Sothoth, Nyarlathotep, Hastur, Shub-Niggurath. Credo che Azathoth sia il primogenito di Ahriman, tanto che molti lo chiamano il Prediletto. Egli è il Signore del Caos>>
Ellis mostrò un'espressione schifata, nel vedere l'immagine tentacolare del mostro Azathoth:
<<Credo che persino Gothar non vorrebbe avere nulla a che fare con una mostruosità del genere. E' un essere repellente!>>
<<E anche estremamente pericoloso, perché la sua prole potrebbe invadere la Terra! Credo che questo pericoloso, insieme alle altre considerazioni che abbiamo detto oggi, siano più che sufficienti per costringere Marvin a venire a patti con noi!>>
<<Sempre che la sua giovanissima seconda moglie glielo permetta!>> insinuò Ellis.
Ulume rimase interdetto:
<<La Principessa Consorte Alice de Bors d'Alfarian farà quello che sua zia Alienor le dice di fare!>>
Ellis inarcò le sopracciglia:
<<Ne siamo sicuri? Io mi posso fidare della mediazione di Eleanor perché è anche mia nipote, ma di Alice de Bors non mi fido per niente. Ora che è la Consorte Imperiale e che aspetta un figlio dall'Imperatore-Profeta, il suo potere è tale da concederle di condurre una linea politica autonoma. Potrebbe istigare Marvin alla guerra>>
Il Sommo Sacerdote alzò il dito:
<<Sia fatta la volontà di Eclion!>>
Cast
arcivescovo Emmanuel Milingo - sommo sacerdote Rudo Ulume
Elizabeth (Liz) Taylor (Cleopatra) - Ellis Eclionner, reggente imperiale
Eleonora d'Aquitania - Eleanor Eclionner d'Alfarian
Lord of Shadows of Castlevania - Gothar il Consigliere, Signore dei Ghiacci
Azathoth (del ciclo di Cthulhu di Lovecraft) - se stesso
Jonathan Rhys Meyers (Enrico VIII ne i Tudors) - Marvin Eclionner, Imperatore-Profeta di Gothian
Tamzin Merchant (Catherine Howard ne i Tudors) - Alice de Bors, Principessa Consorte Imperiale
mercoledì 12 giugno 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 47. Mordred sposa Daenerys
Il matrimonio tra il principe Mordred Eclionner, figlio di Marvin ed Ellis, con Daenerys von Steinberg, Contessa di Gothian, si svolse il 12 giugno dell'anno 1031 dalla fondazione dell'Impero Lathear.
La cerimonia ebbe luogo presso l'Ultima Thule, la fortezza di ghiaccio all'estremo nord, dove regnava il fratello della sposa Viserys "Daemon Iceblood" von Steinberg di Gothian.
Iceblood era l'unico figlio legittimo ed erede di Lord Fernik Steinberg, Conte di Gothian, e della sua prima moglie Rhaella Targaryen.
Rhaella era morta nel dare alla luce Daenerys, dopo di che Lord Fernik si era risposato con Marigold Ataris.
Ora che sia Fenrik che Marigold erano morti, nulla più si frapponeva ad una stabile alleanza tra il Signore dei Ghiacci, Gothar (capostipite della famiglia dei conti di Gothian) e il Signore delle Tenebre, Eclion, capostipite della Dinastia imperiale Eclionner.
Gothar era detto "Il Consigliere", perché era il demone più ascoltato dal dio del Male, Ahriman, che un tempo era chiamato Lucifer e Shaitan, ma che in tempi ancora più remoti era stato chiamato Azathoth.
L'alleanza di Gothar con Eclion l'Oscuro era finalizzata a ripristinare un equlibrio tra il Bene e il Male.
Quell'alleanza aveva riportato Ellis al potere a Lathena ed era finalizzata a creare, tramite l'unione di Mordred e Daenerys, una nuova dinastia che unisse il potere del Ghiaccio con quello della Tenebra, per reimpadronirsi del castello di Gothian.
Alla cerimonia aveva partecipato anche Morgil Thalion, sovrano dei Drow, gli Elfi Oscuri.
Di fronte a questo esercito di vampiri ed elfi oscuri, Mordred Eclionner si sentiva a disagio.
Sto diventando il capo di un esercito che mira a sconfiggere mio padre. Il destino legato al mio nome si sta compiendo esattamente come lui aveva previsto. Maledizione a te, Marvin! Perché mi hai generato? Perché mi hai permesso di diventare quello che sono?
Non c'erano risposte, perché la Visione dell'Imperatore-Profeta continuava a rimanere un segreto.
Non voglio che finisca come in un'altra battaglia di Camlann. Questa volta non dovrà finire così!
Ma c'erano altri demoni e altri mostri che avevano inviato i loro rappresentanti.
Mermaid, la Somma Sacerdotessa di Dagon, Signore dei Mostri marini, apparteneva ad una stirpe aliena, che poteva contare su molte alleanze.
Alcune viscide creature erano presenti in rappresentanza di Cthulhu, il Signore dei Mostri Alieni, che aveva distrutto le sviluppate civiltà del passato, e cambiato i connotati dei continenti.
Un tempo quegli esseri a metà strada da il mostro e il demone erano stati chiamati gli Dei Alieni o gli Dei Esterni, perché provenivano da altri pianeti dello spazio. Per millenni non si era saputo più nulla di loro, ma quel giorno avevano mandato i loro emissari.
Un giorno verranno loro stessi, in carne ed ossa. Mostri e demoni. E si dirà che le nozze di Mordred e Daenerys furono l'ultima occasione in cui mostri e demoni non si manifestarono apertamente.
Era il contrario delle nozze di Cadmo e Armonia, quando gli dei dell'Olimpo per l'ultima volta sedettero a banchetto con gli uomini.
Ma si trattava di un'epoca così remota di cui rimaneva soltanto un vaghissimo ricordo, nei frammenti epici sopravvissuti alle grandi catastrofi.
Mordred temeva che altre catastrofi si stessero per approssimare.
Del resto, con simili alleati, tutto era possibile...
Il Sole di mezzanotte s'infrange sulla punta del Ghiaccio, a Capo Nord
"Night gathers, and now my watch begins"
Cast
Khal Drogo - Mordred Eclionner
Emilia Clarke - Daenerys di Gothian
Viserys Targaryen - Daemon Iceblood von Steinberg
Rhaella Targaryen - se stessa
Lord of Shadows of Castlevania - Eclion l'Oscuro
Macarena Gomez (Uxia Cambarro) - Mermaid, sacerdotessa di Dagon
lunedì 10 giugno 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 46. Matrimonio di Marvin e Alice.
L'Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian sposò la onorevole lady Alice de Bors d'Alfarian nel pomeriggio del 10 giugno dell'anno 1031 dalla fondazione dell'Impero Lathear.
La cerimonia si svolse nella torre centrale del Castello di Gothian, sede della corte imperiale.
Alla cerimonia presenziava l'Imperatrice Madre Lilieth Vorkidian di Keltar-Senia.
Era stata da poco avvertita che la sua nemica di sempre, Ellis Eclionner, aveva ripreso il potere a Lathena con un colpo di stato.
Siamo tornati al punto di partenza. Marvin è accecato dalle sue visioni e isolato dal mondo in questo castello maledetto! Speriamo che questa nuova moglie lo sproni ad agire, una volta per tutte!
Lilieth si guardò intorno e notò con sollievo che suo nipote Arthur alla fine era arrivato.
Era nato dal primo matrimonio di Marvin con Igraine Canmore Pendragon, nominata da poco Principessa delle Highlands, sulla quale circolava voce che dopo il divorzio avesse indossato i panni del lutto, come una vedova.
Il principe Arthur Eclionner Vorkidian non era particolarmente entusiasta di quel secondo matrimonio del padre, ma in cambio del suo appoggio aveva ottenuto da Marvin il titolo di Re dei Keltar, e sarebbe tornato a Caemlyn come sovrano. Re Arthur II Pendragon Eclionner Vorkidian.
Insieme a lui vi era la moglie Eleanor Eclionner d'Alfarian, che si riteneva fortunata ad aver dovuto rimandare, a causa del matrimonio di suo suocero, la partenza per Lathena.
Il cuore di Eleanor era diviso tra l'amore per il fratello Faykan, che aveva appoggiato il colpo di stato di Ellis, che tra l'altro era la loro nonna, e l'amore per la madre Alienor, la cui fazione, con il matrimonio di sua cugina Alice, si stava rafforzando presso l'Imperatore.
Alla fine io ho scelto la Luce. L'alleanza di Atar e Belenos.
Contro di loro c'erano Eclion, potente nel Sud, e Gothar, potente nel Nord.
Noi ci troviamo in mezzo, e presto ci attaccheranno da tutti i fronti.
Forse era per questa ragione che Alienor aveva preferito non lasciare la città di Elenna, temendo che i Drow potessero ribellarsi, magari contando sull'appoggio degli Albini,
In rappresentanza della famiglia della sposa c'era suo padre, Lord Ywain de Bors, Duca di Amnisia.
Ad accompagnarlo, invece della moglie, da tempo malata, c'era la giovane principessa Marie France d'Alfarian, Contessa di Champagne, sorella di Eleanor.
Era la prima volta che Marie France si recava a Gothian e non ricordava di aver patito mai tanto freddo in vita sua, anche se non lo dava a vedere.
Non mi sarei persa l'occasione di conoscere Marvin Vorkidian nemmeno se avessi dovuto salire fino all'Artico!
La curiosità era sempre stata una delle sue principali caratteristiche e la sua capacità di gestire le pubbliche relazioni e la comunicazione avevano fatto di lei un personaggio molto popolare nel Regno degli Alfar, tanto che molto avrebbero preferito lei come erede al trono, invece che suo fratello Legolas.
Gli Albini si tengono molto in disparte, ma sarebbe interessante intervistarne uno, magari Lestat de Lioncourt.
Era un vero peccato che Lestat fosse un vampiro, perché era certamente un tipo di grande fascino.
Marie France lo trovava attraente.
E' un aristocratico fin nel midollo. Sua madre Gabrielle era di sangue elfico.
Del padre non si sapeva nulla. Un vampiro, certamente.
Secondo alcuni suo padre era Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian.
Gabrielle de Lioncourt era probabilmente stata una delle amanti del Conte, prima che diventasse un vampiro, e che trasformasse lei stessa in una non-morta.
Marvin l'ha nominata Duchessa di Polignac.
In tutta quella genealogia di aristocratici albini ed elfici c'era da perdersi.
Ma infine la musica nuziale annunciò che la cerimonia stava arrivando al suo momento centrale.
Ad officiare il rito c'era l'Arcidruido Gwydion.
<<In nome di Belenos lo Splendente e di Aenor, Signora della Luce>> iniziò il druido, omettendo saggiamente di nominare Atar, Signore del Fuoco, per non offendere la sensibilità dell'aristocrazia albina dei non-morti, ultimi fautori di un accordo in extremis rebus con Gothar il Consigliere, Signore del Ghiaccio.
<<Siamo qui riuniti per celebrare le nozze del nostro venerabile sovrano, l'Imperatore-Profeta Marvin, Primo del suo nome, della stirpe degli Eclionner e dei Vorkidian, Figlio di Cento Re, Principe Promesso, per grazia di Ahura Mazda e volontà delle nazioni, signore dei Lathear, dei Keltar, degli Alfar, degli Albini e di tutti gli altri popoli del Continente Centale>>
Fece una pausa, osservando con attenzione gli ospiti, silenziosi e immobili.
<<Le nozze, dicevo, del nostro venerabile sovrano con l'onorevole Lady Alice de Bors, della stirpe regale elfica degli Alfarian. Se qualcuno tra i presenti è a conoscenza di qualche motivo per cui questa unione non debba essere celebrata, parli ora, o taccia per sempre!>>
Gwydion osservò nuovamente gli invitati.
Nessuno osò fiatare.
Ce ne sarebbero milioni di motivi per mandare a monte questo matrimonio, ma chi mai può pensare di opporsi all'Imperatore-Profeta proprio qui, nella sua roccaforte?
Riprese:
<<Vostra Maestà Imperiale, volete voi prendere in moglie questa donna, per amarla e onorarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?>>
Marvin annuì:
<<Lo voglio!>>
Gwydion si rivolse alla sposa.
<<Onorevole Lady Alice de Bors, principessa di Alfarian, volete voi prendere come marito Sua Maestà Imperiale Marvin Eclionner Vorkidian, per amarlo e onorarlo, in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi>>
Alice sorrise, pensando che Marvin era un immortale, e che dunque l'unica morte che poteva separarli sarebbe stata la propria:
<<Lo voglio!>>
Il druido fece cenno ai testimoni di portare le fedi nuziali.
Lilieth Vorkidian e Ywain de Bors, mentre consegnavano gli anelli ai rispettivi figli, si guardarono negli occhi come per dire:
"Chi avrebbe mai pensato, quando eravamo bambini ad Amnisia, che un giorno i nostri figli si sarebbero sposati, diventando i sovrani di tre regni?".
Lilieth però, mentre gli sposi si scambiavano gli anelli, rivolse al druido uno sguardo preoccupato.
Non siamo in una stupida favoletta! Metà degli ospiti qui sono dei vampiri, e la Dinastia Eclionner è nel disordine...
Ellis da sud e Daenerys da nord incombevano come le due lame di un'unica tenaglia.
Cast
Jonathan Rhys Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian
Jane Seymour - Alice de Bors d'Alfarian
Alice Krige - Lilieth Vorkidian
Joely Richardson (queen Elizabeth I) - Igraine Canmore Pendragon
Mace Tyrell - Lord Iwain de Bors
Beatrice Borromeo - Marie France d'Alfarian, contessa di Champagne
Tom Cruise - Lestat de Lioncourt
Aerys I Targaryen - arcidruido Gwydion
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