Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 8 marzo 2013
Moda maschile negli anni '80
Micheal Douglas nel film "Wall Street" del 1987, rende bene il look tipico degli "yuppies", i giovani dirigenti in carriera, operatori finanziari in particolare, riconoscibili per alcuni capi caratteristici, tra cui le famose cravatte Regimental, indossate anche da Christian Bale in "American psycho", ambientato negli anni '80, che mostra le conseguenze devastanti di un utilitarismo edonistico ed individualista.
Cinici e senza scrupoli, gli yuppies newyorkesi si riconoscono anche per le bretelle, le camicie a righe sottili o quelle col colletto bianco e il resto azzurro.
Dai famosi serial tv come Dallas, possiamo vedere come questi spregiudicati uomini d'affari vestissero anche lontano dalle raffinatezze newyorkesi.
La giacca ha un'ampia apertura e generalmente ha solo 2 bottoni. La camicia ha un colletto con ali più corte e il nodo della cravatta è più stretto rispetto agli anni Settanta.
Queste caratteristiche perdurano per tutto il decennio.
Le giacche diventano molto ampie, quasi oversize, come negli anni '30 e '40.
Un esempio molto evidente lo possiamo trovare nei vestiti indossati da Richard Gere in "Pretty Woman" che conclude il decennio mostrando un broker finanziario che indossa giacche a doppiopetto di ampie dimensioni, e le immancabili cravatte Regimental.
Il film, del 1990, chiude il decennio con un finale positivo. L'amore trasforma il cinico operatore finanziario in un imprenditore onesto e responsabile. Si sente il desiderio di archiviare un decennio di arrivismo, accentuato dalle politiche neoliberiste di Reagan e Thatcher.
Questo tipo di abiti perdura per i primissimi anni '90 e lo possiamo ancora vedere in un film che chiude idealmente i conti, in modo definitivo, con il carrierismo del decennio appena trascorso.
Ecco dunque Harrison Ford nel film "Una donna in carriera".
"Cosa resterà di questi anni Ottanta?", cantava Raf. Ognuno ha i suoi ricordi relativi a quel decennio così diverso dal precedente, sia nei valori che nella moda.
Potremmo dire che gli anni Ottanta ebbero una loro propaggine nella mitizzazione del neoliberismo come apparente ricetta per risolvere tutti i mali. I decenni seguenti hanno, ahimè, dimostrato l'esatto contrario.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 71. Le ceneri di Marigold
Il Trono Nero, nella sala grande del castello di Gothian, era vuoto.
Marigold è morta lì sopra, strangolata da mio nipote, che ha reclamato a sé quel Trono.
Ellis Eclionner era stata nominata reggente di Gothian e nonostante Marvin le avesse detto che, mentre lui era al Sud, lei avrebbe potuto "tenergli calda la sedia", si era rifiutata anche solo di avvicinarsi a quello scranno di ferro annerito.
Non ha portato fortuna a nessuno. Fenrik e Marigold sono morti. Ed io... be', io sono soltanto sopravvissuta a me stessa, pensò Ellis.
Non si era mai ripresa del tutto dalla morte del suo adorato fratello e amante, Masrek Eclionner.
Ora però ho una ragione di più per vivere.
A trentasette anni, dopo ventun anni dalla nascita del suo primo figlio, Elner, concepito con Masrek, lei, Ellis Eclionner, era nuovamente incinta. Questa volta il padre era Marvin, l'altro figlio di Masrek.
E ci sono i figli di Marigold, concepiti da mio padre, e i figli di Alienor, concepiti da mio figlio.
Marvin l'aveva avvertita: "Tu sei la vincitrice morale del gioco del Trono" le aveva detto "perché spetterà a te allevare ed educare la nuova generazione degli Eclionner"
I figli di Marigold sono miei fratelli, ma dovrò fare per loro da madre.
Era così strano pensare che Marigold non esistesse più.
Temevo di vedere il suo fantasma, avevo persino paura di sognarla. E invece niente, di lei rimangono solo le ceneri in un reliquiario, come se fosse stata una santa.
Marigold aveva fatto preparare, da viva, il reliquiario che avrebbe dovuto contenere le sue ceneri, secondo la disposizione del testamento.
E' inquietante quella faccia... mi fa rabbrividire... maledizione a te, Marigold... continuerai a guardarmi con quegli occhi folli, con quei capelli d'oro, con quella corona sul capo... ah, non hai bisogno di fantasmi per spaventarmi... basta quell'urna...
Marvin aveva voluto rispettare il testamento.
"L'unico modo per evitare che il suo fantasma ci perseguiti, è rispettare le sue ultime volontà. Sarà quindi tuo compito, Ellis, quello di presiedere ai suoi funerali e alla sua cremazione, e poi mettere le sue ceneri nell'urna, dentro il reliquiario. Voglio che rimanga nella sala del Trono, a eterna memoria di questa donna che, per oltre mille anni, ha tenuto il mondo sotto scacco. Io l'ho sconfitta, e dunque il ricordo di lei, è una maggiore gloria per me"
Ellis scosse il capo.
Ad maiorem gloriam... come disse Aurelia, la madre di Cesare, prima di morire.
Tutto il dolore della sua vita per la maggior gloria del figlio.
E va bene, Marvin, faremo a modo tuo, anche questa volta!
E così, il volto di Marigold, immortalato nella forma del reliquiario, osservava fissamente il Trono vuoto.
Le leggende nascono così... e magari verranno pellegrini in processione per implorare una grazia dalle tue ceneri.
Si chiese quale grazia avrebbe potuto implorare lei, dalle ceneri di Marigold.
Istintivamente si toccò il ventre, dove il figlio di Marvin stava crescendo.
Sa già che è un maschio. Vuole chiamarlo Mordred... che follia! E' un nome di malaugurio! Servirà solo a ricordare al mondo che è nato da un incesto?
Marvin aveva riso: "L'altro mio figlio, quello legittimo, che nascerà da mia moglie, si chiamerà Arthur. E' una giustizia poetica, non trovi?"
Ah, Marvin, tu sei pazzo! La metamorfosi ti ha trasformato in qualcosa che mi spaventa. Nemmeno Marigold mi ha mai spaventata quanto te!
A volte sperava quasi di poter vedere il fantasma di Marigold, il suo sorriso beffardo, i suoi occhi felini, ed i suoli capelli dorati.
Quando una persona si trova a rimpiangere persino i nemici, vuol dire che ha perso proprio tutto.
Si rivolse all'urna, come se stesse veramente parlando con Marigold.
Dove sei? La tua anima ha trovato pace o si batte con le ombre in qualche Erebo? No, nessun Erebo di più, per te, per me, per tutti...
Sopravvivere è molto più difficile e duro che morire. Marigold lo sapeva, e aveva scelto la morte. Dopo più di mille anni, credeva di averla meritata. La morte si sconta vivendo, aveva detto un grande poeta.
Anche Ellis lo sapeva, eppure aveva scelto la vita.
Per curiosità, forse. O per affetto verso i suoi figli e gli altri bambini della famiglia che erano affidati a lei.
E dunque io vivo, ma non mi riconosco. Cammino come dormendo. Non trovo il senso delle cose. Il tempo mi è scivolato via. Indugiavo per delle inezie, e non mi accorgevo che il mondo crollava intorno a me. Sono sempre stata sola, vittima della mia follia.
Cast
Eva Green (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gorhian
Il trono è quello de "Il trono di spade" di George Martin.
Il reliquiario è quello di Sant'Orsola.
giovedì 7 marzo 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 70. Daenerys e Marvin parlano dell'amore
Daenerys di Gothian sapeva che Marvin si stava innamorando di lei.
E' evidente! Traspare da tutto ciò che fa, che dice e che non dice... una donna, per quanto non-morta, se ne accorge... una donna lo sa!
Questa consapevolezza suscitava in lei sensazioni opposte.
Mi chiamavano la Divoratrice di Cuori, ma l'unico cuore che ho veramente conquistato è quello di Marvin Eclionner Vorkidian.
E quello era l'aspetto positivo e gratificante, che faceva da eco ad una antica profezia.
"E condividerà con te i tuoi sogni più preziosi"
Tranne uno.
Io non riesco più a innamorarmi. Persino le mie infatuazioni sono volutamente astratte, perché non voglio che nessuno mi privi della libertà di non amare.
Era sempre stato un suo comandamento, dopo che Daemon l'aveva abbandonata.
Conosceva a memoria i Remedia Amoris di Ovidio. E molti altri avvertimenti di chi metteva in guardia contro quel sentimento.
L'amore è un disturbo ossessivo compulsivo, ci fa fare cose sciocche, ci rende fragili e vulnerabili, ci fa diventare ridicoli.
La parola definitiva, su quel punto, già caro alle Bene Gesserit, l'aveva detta Fernando Pessoa:
"Tutte le lettere d'amore sono ridicole / non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole /
ma, in fondo, sono coloro che non hanno mai scritto lettere d'amore ad essere ridicoli"
Valeva la pena rischiare?
Un grande amore ricambiato può dare, da solo, senso ad una intera esistenza. Ma se dovesse venire meno, allora potrebbe portare alla rovina precoce l'esistenza di chi è stato abbandonato o tradito.
Marvin meritava una spiegazione, riguardo a questi suoi pensieri.
<<La felicità passata non è più felicità. Il dolore passato è ancora dolore>>
Marvin aveva recepito il messaggio:
<<Conosco quel proverbio. Ma ti rispondo con i versi di un'antica poesia: "Dare un senso alla vita può condurre alla follia, ma una vita senza senso è la tortura">>
Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River, un'antica raccolta di poesie sopravvissuta al Grande Cataclisma che aveva quasi distrutto l'umanità, nell'anno 2146 dell'era cristiana.
Daenerys aveva riconosciuto la citazione:
<<Ci sono tante altre cose che possono dare senso alla vita. Non è necessario l'amore ricambiato>>
Marvin non era d'accordo:
<<L'amore vero non ha surrogati. Ricordi Dolcenera? L'amore ha l'amore come solo argomento>>
Avrebbero potuto continuare per un secolo a sfidarsi a colpi di citazioni.
<<Spero almeno che non mi citerai di nuovo la lettera ai Corinzi! San Paolo parlava di charitas, non di eros... c'è una bella differenza>>
Lui le sorrise :<<So che sei una classicista, e che conosci gli antichi molto meglio di me. Vediamo se riconosci questa: "Aver vissuto una vita da re senza aver mai provato la gioia di un grande amore ricambiato è come essere stati in Paradiso senza aver visto Dio>>
Daenerys riconobbe la raffinata citazione:
<<Queste parole sono attribuite alla compianta principessa Margaret Windsor, Contessa di Snowdon, che aveva sacrificato il suo unico vero amore, l'ufficiale Townsend, per non suscitare uno scandalo alla corte di sua sorella, la regina Elisabetta II, ai tempi in cui il Vecchio Continente esisteva ancora>>
Marvin sorrise:
<<Margaret non fu l'unica principessa triste, in quella famiglia, almeno stando alle antiche leggende>>
Lei ricambiò il sorriso, ma con un accenno provocatorio:
<<Visto che hai citato una Windsor, non pensi che Edoardo VIII si sia mai pentito di aver rinunciato a tutto per sposare Wallis Simpson?>>
Erano miti di un tempo antico, in un luogo remoto, perduto da millenni, ma continuavano a vivere ancora:
<<Forse, ma le è rimasto fedele per trentasei anni, e questa mi pare una prova a favore della sua felicità>>
Era una partita difficile, quella che stavano giocando lei e Marvin:
<<Tu eri felice, con Igraine? Forse sì, eppure l'hai abbandonata. C'erano altri argomenti, oltre all'amore. Vedi come questa parola diventa vuota quando la caliamo nella realtà? L'amore! Questa parola di cui la gente ama riempirsi la bocca. L'amore può essere tanto, a volte persino troppo, ma non è sufficiente per far andare bene le cose. No. Non è sufficiente!>>
Marvin pensò a lungo prima di rispondere e la sua voce era affranta dal dolore:
<<Non è sufficiente ma è necessario. E comunque, con Igraine è finita quando mi sono accorto che non ama me, ma l'immagine che si era fatta di me. Non amava ciò che sono, ma ciò che credeva che io fossi. Io sono solo, anche se non sembra ed ho passato la mia vita a fuggire di gente in gente. Eppure non ho mai smesso di cercare il vero amore, e ad essere pronto a sopportare il rifiuto, l'indifferenza, il tradimento. Non mi arrendo, non intendo eliminarmi da solo!>>
Ed era proprio questo ciò che Daenerys non condivideva:
<<Alcuni riescono a sopportare il rifiuto, la gelosia e persino la tragedia di essere lasciati. Io no. Io non ci riesco. Non ci sono mai riuscita. E non ci riuscirò mai>>
Il messaggio era chiarissimo.
Se mi dovessi innamorare di nuovo e qualcosa dovesse andare storto, tornerei ad essere la sanguinaria Divoratrice di Cuori.
Marvin glielo leggeva negli occhi, ma non si rassegnava all'idea:
<<Al cuore non si comanda. L'amore non è una scelta, è qualcosa che succede, inevitabilmente>>
Ma anche su questo Danerys aveva la sua teoria:
<<Quando l'amore ci ha fatto soffrire troppo, allora l'Io crea delle barriere, dei meccanismi di difesa. Possiamo sublimare tutto, incanalarlo verso direzioni più sicure e più proficue. E' un meccanismo che diventa spontaneo, e un giorno tu stesso te ne accorgerai, quando la tua natura di sovrano e di Messia richiederà tutte le tue energie, tutto il tuo tempo e tutti i tuoi sentimenti. Non ti basterebbe tutto questo per dare un senso alla tua vita?>>
Era un discorso invitante, ma Marvin non si lasciò cadere nella trappola:
<<Mi hai detto di non citare la lettera ai Corinzi, ma non c'è altro modo di rispondere. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, io non sarei nulla>>
Daenerys sospirò: <<"Tu dici che ami la pioggia, ma quando piove apri l'ombrello. Tu dici che ami il sole, ma quando splende cerchi l'ombra. Tu dici che ami il vento ma quando tira chiudi la porta. Per questo ho paura quando mi dici che mi ami.">>
Marvin riconobbe la citazione da Shakesperare:
<<Potremmo andare avanti così all'infinito. Ma non voglio insistere>>
Lei lo guardò.
Povero Marvin.Tu hai accettato il sacrificio... e chi sono io per giudicarti?
Si pulì gli occhi e, con una improvvisa dolcezza, gli sorrise:
<<Tu mi hai resa una persona migliore, mi hai dimostrato tutto l'amore che mi serviva per porre fine a tutto il male del passato... ti sono debitrice, ma non posso... capisci... non posso ricambiare... per ora io posso... posso solo, come dire... solo farti compagnia>>
Lui annuì e sorrise:
<<Ed io non ti chiedo altro>>
Cast
Harry Lloyd (Viserys Targaryen) - Marvin Eclionner Vorkidian
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys Steinberg di Gothian
Sophie Turner (Sansa Stark) - Igraine Canmore di Logres
Gli eredi di Gothian. Capitolo 69. Una visita inaspettata
Era quasi notte quando una misteriosa donna pesantemente truccata si presentò all'ufficio della Sezione Speciale, la direzione dei servizi segreti del regno dei Keltar, presso la reggia di Caemlyn.
Si limitò a presentare agli uscieri un documento col sigillo imperiale di Elner XI e un salvacondotto col sigillo della stessa Sezione Speciale.
L'usciere si consultò con una guardia, la quale comunicò la questione ad un ufficiale.
Quanto ci metteranno questi idioti a riconoscermi?
L'ufficiale si avvicinò:
<<I documenti sono in regola, ma non c'è bisogno di scomodare la direttrice>>
La misteriosa donna allora parlò con voce roca:
<<Io ho affrontato una scomodità ben maggiore, per arrivare fin qui, in questo nido d'aquile>>
A quel punto l'ufficiale ebbe come un'illuminazione e vide che la presunta donna gli stava mostrando un anello con la lettera B.
<<Ma, non sarete mica... voglio dire... siete qui... senza preavviso... io...>>
La presunta donna sbuffò:
<<Ho lasciato la mia scorta fuori. Ora, pezzo di idiota, sarà meglio che baci la B di questo anello e ti rivolga a me con la dovuta deferenza>>
L'ufficiale si inginocchiò, baciò l'anello e poi, con aria desolata, disse:
<<Perdonatemi, Vostra Eccellenza. Io non vi avevo mai visto di persona e quindi non... ma comunque ora l'equivoco è risolto, vi condurrò io stesso da Lady Ariellyn>>
Solo dopo che ebbero varcato l'ingresso, ogni finzione ebbe termine.
<<Lord Bial, la vostra visita è un onore che ci coglie impreparati>>
L'Eunuco e Primo Ministro Imperiale, si concesse un sorriso ironico:
<<E questo la dice lunga sulla qualità dei vostri servizi segreti, per quanto non si possa certo incolpare Lady Ariellyn. Ho collaborato con lei in passato e ne ho sempre apprezzato la discrezione e la precisione>>
Era sincero nel dirlo.
Per questo sono venuto qui a parlare con lei.
Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia, era diventata direttrice della Sezione Speciale subito dopo la vittoria di suo nipote, re Marvin dei Keltar, contro lord Fenrik di Gothian,
Lei è la vera donna forte del regime. Senza di lei sarebbe andato tutto a catafascio.
Bial aveva già collaborato con lei in passato, ma l'offerta che stava per farle quel giorno era qualcosa di più di una collaborazione.
Devo capire se io faccio parte del Sentiero Dorato di suo nipote.
Mentre pensava questo, gli ufficiali mostravano sorpresa e deferenza e i dirigenti lo seguivano verso l'ufficio della direttrice.
Quando finalmente arrivarono, la porta era aperta, ma numerose guardie armate vi stazionavano intorno.
<<Lady Ariellyn vi riceverà immediatamente>> disse una di loro, aprendo la porta e invitando Bial ad entrare, cosa che fece subito senza esitazione.
La Contessa appariva proprio come nei numerosi quadri che la raffiguravano.
Ha l'aria più severa e imponente. Ora capisco perché la chiamano "La Zarina".
Lady Ariellyn sorrise, ma non si inchinò.
Considera questo un incontro tra pari.
Bial le baciò l'anello. In fondo, per quanto eunuco, era pur sempre un uomo, e conosceva le buone maniere.
Dopo alcuni convenevoli, il Primo Ministro Imperiale venne subito al punto:
<<Sono al corrente di tutto ciò che è accaduto e che sta accadendo. Presto vostro nipote, re Marvin, arriverà a Lathena, insieme Daenerys di Gothian. La domanda che vi pongo, Milady, è questa: io faccio parte o no del famoso Sentiero Dorato profetizzato da re Marvin?>>
Lady Ariellyn era stata avvisata da Marvin riguardo a quella visita e a quella domanda.
<<Fino ad ora sì, aveva previsto che sareste venuto e che mi avreste posto quell'interrogativo>>
Marvin sapeva già tutto. Ma io so cosa è diventato, dopo la metamorfosi. I suoi capelli albini parlano da soli.
Bial rimase in attesa.
La Contessa continuò:
<<Mi è stato detto che rivelare il futuro può solo peggiorarlo, ma il Sentiero Dorato è una eccezione, perché non ha alcuna diramazione. E' questo il dono che mio nipote ha fatto all'umanità>>
L'Eunuco incominciava a spazientirsi.
Questa maledetta donna è elusiva più di un oracolo!
La fissò duramente, con i suoi occhi nerissimi:
<<Se non corriamo rischi, potete rivelarlo anche a me, Milady".
Ariellyn annuì:
<<Lord Bial, in base a quello che Marvin mi ha detto, voi farete parte del Sentiero Dorato. Manterrete le vostre cariche a Lathena e sarete per noi un valido collaboratore>>
Bial fu sollevato da quelle parole, ma gli parevano troppo belle per essere vere>>
<<Dov'è la fregatura?>>
La domanda fece sorridere Lady Ariellyn:
<<Siete molto astuto, Lord Bial. Diciamo che il vero Trono e il vero centro decisionale si sposteranno da Lathena a Gothian>>
Bial fu percorso da un brivido al solo pensiero di quel famigerato castello.
<<Volete dire che a Lathena non ci sarà più un imperatore?>>
Ariellyn scosse il capo:
<<Ci sarà ancora, ma non conterà niente. Il Sentiero Dorato prevede che Marvin assumerà una carica più alta e più sacra e concentrerà in sé il potere per moltissimi anni. Da quel che ho capito, la carica si chiamerà "Imperatore-Messia dei popoli del Continente Centrale">>
L'Eunuco si rese conto che, di fatto, Marvin era già considerato da molti come un sovrano supremo e un messia.
<<Avrò un ruolo in questa sua presa di potere?>>
La Contessa annuì:
<<Voi sarete il garante di questa transizione. Marvin intende nominarvi: "Arbitro del cambio". Sarete voi a gestire il cambiamento e in questo avrete l'appoggio di mio genero, Vyghar di Linthael>>
Bial sorrise:
<<Mi piace fare da Arbitro. E ho sempre lavorato bene con lord Vyghar. Ma come farò a gestire le prevedibili contromosse di Elner XI, di sua moglie Irulan e di sua suocera Susan Fuscivarian?>>
Lady Ariellyn scrollò le spalle:
<<Questo Marvin non me l'ha detto. Per la riuscita del piano, infatti, è previsto che qualcosa rimanga inaspettato persino da voi>>
Questo non piacque all'Eunuco:
<<E allora come dovrei comportarmi?>>
La Contessa sorrise:
<<Improvvisate! Siete sempre stato molto bravo in questo>>
Bial sospirò.
Maledizione a lei e a tutti i Vorkidian e a tutti gli Eclionner passati, presenti e futuri fino alla millesima generazione!
Poi però tornò freddamente ironico, come sempre:
<<Il Gioco del Trono si complica, specie se il Trono che conta prenderà la via di Gothian. Ma se questo è il Sentiero Dorato, allora credo che dovrò farci l'abitudine>>
Cast
Bill Kaulitz - Bial l'Eunuco
Elizabeth Bathory - lady Aryellin
Viserys Targaryen - Marvin Vorkidian
mercoledì 6 marzo 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 68. Marvin e Daenerys viaggiano verso sud.
Avevano deciso di fare tutto da soli.
Sentivano di avere il mondo in mano. Marvin Eclionner Vorkidian era entusiasta della sua metamorfosi, ed era intenzionato a far valere i diritti di successione che vantava sul Trono imperiale di Lathena.
A Gothian era rimasta sua zia, Ellis Eclionner, con l'incarico di educare i figli della defunta Marigold e di aver cura di se stessa, per il figlio che aveva concepito nel più segreto degli incesti.
Marvin aveva come amica e compagna di viaggio, Daenerys Steinberg di Gothian, che aveva deciso di essere sempre al suo fianco, nel Sentiero Dorato che lui aveva visto nelle sue profezie.
Il loro legame era una amicizia confidenziale e affettuosa.
Marvin sapeva bene che non si poteva sperare di più, da parte di colei che per molto tempo era stata soprannominata "La divoratrice di cuori".
Metaforicamente ha divorato anche il mio. Ma la sua compagnia e la sua amicizia sono in sé e per sé appaganti e soddisfacenti.
Lei gli stava insegnando come sviluppare tutti i poteri che erano insiti nella sua nuova natura di non-morto.
Possiamo correre per ore senza stancarci. I nostri salti sono ampi, sia in altezza che in lunghezza. La forza dei nostri muscoli è inflessibile. Le nostre percezioni sono più precise e potenti. Vista, udito, olfatto, gusto, tatto... ogni senso è più forte, persino il sesto senso, e cioè la premonizione e la veggenza, sono più sviluppati.
Marvin si sentiva invincibile.
Ed è proprio in questi momenti, quando ti senti invincibile, che sei più vulnerabile. Non bisogna mai abbassare la guardia.
Daemon Iceblood, detto Harq al-Ada, il Perturbatore dell'Assuefazione, poteva colpire in ogni momento, così come potevano farlo tutti i nemici di Marvin, sia quelli noti che quelli ignoti.
La forza non è niente senza l'autocontrollo, e l'autocontrollo non può esistere se non c'è la prudenza.
Quante persone si erano rovinate per eccesso di sicurezza, per aver creduto troppo nelle proprie capacità!
Marvin non intendeva farlo, e nemmeno adagiarsi nelle abitudini.
Se indugi troppo nelle abitudini, diventerai prevedibile, e i tuoi nemici sapranno presto quali sono i tuoi punti deboli.
Era un errore comune: chi lo commetteva poteva essere biasimato, ma non disprezzato.
Quello che Marvin voleva perseguire era, pur nella coerenza dei suoi valori e dei suoi comportamenti, una imprevedibilità nelle mosse durante i conflitti: l'inaspettato! La strategia del Bashar Miles Teg!
Per questo Marvin si era fatto guidare da Daenerys lungo una valle sperduta, per oltrepassare la catena montuosa dei Denti del Drago, verso sud, in una zona più distante possibile da quelle usuali e comode.
La direzione era verso Sud. Nella antica mappa c'era ancora il segno del viaggio verso Nord che Marvin aveva dovuto fare tanto tempo prima, per salvare il regno dei Keltar.
Ora invece era diretto a Sud.
Finalmente avrebbe varcato la Grande Muraglia, che proteggeva il Celeste Impero.
Si sentiva esaltato.
Diecimila anni! Sì, diecimila anni al Trono del Drago! E centomila a quello del Sole!
Era un percorso emozionante, perché dopo aver varcato la Sublime Porta, sarebbe entrato, per la prima volta in vita sua, nell'Impero del Sol Levante, che era stato governato dai suoi antenati per linea maschile da cinquanta generazioni.
Il momento era giunto.
Guardate come corriamo, io la mia compagna. Corriamo lungo un sentiero che ora è piccolo, ma che dopo la nostra Lunga Marcia diventerà enorme... diventerà, infatti, il Sentiero Dorato.
Cast
Harry Lloyd (Vyseris Targaryen) - Marvin Eclionner Vorkidian
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steinberg, contessa di Gothian
Gli eredi di Gothian. Capitolo 67. Elner ed Irulan parlano della morte di Marigold
L'imperatrice Irulan Eclionner era rimasta piuttosto turbata dalla notizia della morte di Marigold di Gothian, e si era incaricata di comunicare personalmente a suo marito il triste evento.
Triste a seconda dei punti di vista. Certo, per chi ha partecipato alla congiura contro Marvin Vorkidian, questo sarà un duro colpo.
Entro nello studio dell'imperatore senza nemmeno farsi annunciare.
Elner le permetteva tutto.
E' diventato così amorevole e mansueto che stento a riconoscerlo.
Lo trovò al lavoro, intento a studiare alcuni documenti.
Quando la vide, il suo sguardo si illuminò.
<<Mia cara! Sono felice di vederti!>>
<<Purtroppo questa non è una visita di cortesia. Devo comunicarti una notizia molto seria>>
Un tempo le notizie serie venivano comunicate prima a lui e solo in seguito a sua moglie, ma anche i messaggeri avevano capito chi comandava realmente.
<<Di che si tratta?>>
Irulan si sedette e gli mostrò il plico che aveva ricevuto.
<<Due eventi, uno peggio dell'altro. Marvin ha ripreso il controllo del regno degli Alfar e ha ucciso Marigold di Gothian>>
Elner XI inarcò le sopracciglia:
<<Cosa? Ma non può essere! Era fuggito senza nemmeno una guardia del corpo!>>
L'imperatrice sospirò:
<<Nel plico sono spiegati tutti i dettagli. Ma in sintesi, lui ha convinto Daenerys di Gothian a trasformarlo in un semi-vampiro (l'Anello del Fuoco lo ha protetto dall'intera metamorfosi). Daenerys ha convinto la maggior parte degli Albini a ritirarsi e così hanno fatto anche i Drows, gli elfi oscuri. Poi sono andati a Gothian per punire Marigold, in quanto aveva partecipato alla congiura. Marvin ormai era diventato più forte di Marigold, e con l'aiuto di Daenerys l'ha uccisa per soffocamento e poi ha dato il corpo alle fiamme, come tributo al padre divino di lei, Atar>>
Elner lasciò che la notizia raggiungesse prima di tutto le memorie di Arexatan, e dal profondo dolore che ne emerse, permise loro di tornare in superficie, ed unirsi con la sua sorpresa:
<<Chi avrebbe mai immaginato una cosa simile? Marigold ci è sempre sembrata indistruttibile!>>
Irulan sospirò:
<<E' evidente che Marvin è diventato ancora più indistruttibile. E questa per noi è una pessima notizia>>
Le preoccupazioni di Elner divennero ancora maggiori:
<<Noi saremo il suo prossimo bersaglio. Marvin sarebbe capace di uccidere persino me, suo fratello, per quanto avesse giurato a nostro padre non farlo, quando eravamo al suo capezzale>>
L'imperatrice annuì:
<<Dobbiamo prepararci ad una infiltrazione. La sua tecnica è questa, ormai è chiaro. Devo avvertire mia madre e convocare il Consiglio>>
L'imperatore la supplicò:
<<Non escludermi anche da queste decisioni! Sono io quello che rischia di più!>>
Irulan sbuffò:
<<E va bene! Tornerò per l'apposizione della tua firma e del tuo sigillo alla convocazione del Consiglio>>
Per Elner non era sufficiente:
<<Rimani con me, stanotte!>>
Lei lo guardò con un misto di ironia e di compassione:
<<Tu desideri solo ciò che non puoi avere>>
Lui ne rimase sdegnato:
<<Io cerco affetto, amore... ed amo chi ho paura di perdere. Persino Marigold! Ho amato persino lei, e forse stanotte sarò l'unico a pensarla ed a versare lacrime al pensiero di lei. Ma il mio amore è ancora tanto grande, potrei dare tutto me stesso a una donna che fosse in grado di capirlo. Eppure anche questa notte la passerò da solo, nel mio manto regale, così prezioso e così inutile>>
Cast
Virginia Madsen (principessa Irulan Corrino Atreides) - imperatrice Irulan Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gothian
martedì 5 marzo 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 66. Marigold esce di scena, ma ritornerà.
Lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian, era assisa sul Trono Nero nella sala centrale del castello, quando la figliastra Daenerys e il suo nuovo compagno Marvin Eclionner Vorkidian arrivarono a Gothian.
Sapeva che non era una visita di cortesia.
Daenerys mi ha tradito e Marvin vuole punirmi. Il Gioco del Trono funziona così: o si vince o si muore. Ed io ho perso.
Fuggire non aveva più senso.
"Tedium tandem eum et fugae et vitae cepit". Così accadde a un grande del passato. L'immortalità alla lunga diventa noiosa.
La prese la stanchezza sia della fuga, sia della vita.
Li affronterò qui, nella sala del trono di Gothian. Nessun luogo potrebbe essere più adeguato di questo!
Attese, con la mente calma.
Il fertile terren, la mente calma... dormi serena nella notte...
La notte! Una lunga, eterna notte.
Nox est perpetua una dormienda.
Le citazioni le venivano naturali nei momenti di malessere.
Anche questo è un segno della fine.
Aveva quasi voglia di concludere il prima possibile quella commedia che non la divertiva più.
Daenerys e Marvin la raggiunsero poco dopo e lei non fece nulla per mascherare la delusione della sconfitta degli Albini e dei Drows.
Fingere contentezza sarebbe stato inutile.
Ora io sono solo un intralcio, e loro lo sanno fin troppo bene.
Marvin parlò con decisione:
<<Marigold, tu occupi indegnamente quel trono. Avevi divorziato dal Conte di Gothian, prima della sua morte, e quindi non hai alcun diritto di ereditare il castello e la contea. Per questo ti ordino di cederlo alla tua figliastra e di ritirarti a vita privata>>
<<Dovrai passare sul mio cadavere>> dichiarò Marigold.
Sapeva che era enormemente rischioso sfidare Marvin, dopo la sua metamorfosi, ma non voleva certo tornare di nuovo relegata in qualche stanzetta fredda e disadorna, dove il tempo non passava mai.
Marvin fu molto chiaro:
<<Se non mi obbedisci, è quello che farò. Ti avverto, Marigold: ora ho i tuoi stessi poteri, e sono molto più giovane di te. Hai ancora una possibilità di scelta: vivere in disparte o morire. Ti sto offrendo più di quanto meriti. Lascia il potere, e avrai salva la vita!>>
Marigold si avvicinò a lui, come se volesse dirgli qualcosa a bassa voce.
<<Credi di essere furbo, Marvin Vorkidian, ma hai ancora molto da imparare. Puoi anche illuderti di uccidermi, la mia anima si reincarnerà ed inseguirà la tua in eterno. Ancora non l'hai capito, ma un giorno saprai esattamente qual è il legame che ci unisce. Sei avvertito, Marvin! Ora esco di scena, ma ritornerò. Prima o poi ritornerò!>>
Poi scattò velocissima addosso a Marvin intenzionata a colpirlo.
La finta non aveva colto di sorpresa il giovane, che riuscì a fermala, spingendola di nuovo a sedere sul trono.
La prese alla gola, paralizzandone i movimenti: la stringeva così forte che sembrava quasi un amante, e invece era il suo strangolatore.
Daenerys la teneva ferma per le braccia, mentre il peso dell'armatura di Marvin le bloccava le gambe.
Marigold tentò inutilmente di far scaturire il fuoco dalle sue mani, ma si rese conto che persino suo padre Atar, il Fuoco Segreto, l'aveva abbandonata. Forse era il Talismano di Marvin, con la piramide dorata, a portare anche il demone del fuoco dalla parte del discendente di Eclion, trasformatosi in creatura di Gothar il Consigliere, signore dei ghiacci.
Marigold si ricordò di una profezia che le aveva pronunciato sua madre, la prima veggente del monte Konar.
"Imperatrice tu sarai e contessa di Gothian e poi di nuovo imperatrice, fino a quando non verrà un'altra, più giovane e più bella di te, a distruggerti e a portarti via ciò che avrai di più caro"... si riferiva a Daenerys! Ed io che ho sempre creduto che fosse Alienor! Il destino ogni tanto ci fa questi scherzi...
Poi si preoccupò per i suoi figli, Anakin e Valyria:
"Regneranno anche loro: d'oro saranno le loro corone e i loro sudari"
Mentre la presa d'acciaio di Marvin le impediva il respiro, Marigold ricordò anche l'altra parte della profezia.
"E quando non ti resteranno più lacrime per piangere, arriverà il Predestinato, il Vàlonqar, e chiuderà le sue mani attorno alla tua gola bianca, finché non sopraggiungerà la morte"
Ecco, si era dunque giunti all'ultimo atto.
Ma ci sarà una nuova occasione per me... quando i tempi torneranno ad essermi favorevoli. Ora posso anche lasciare questa terra e migrare in un'altra dimensione. I miei figli, nel frattempo, continueranno la mia opera.
Mentre Marvin la strangolava, la giovinezza abbandonava il volto di Marigold.
E siccome a chi sta morendo a volte è concesso di vedere il futuro, vide sua figlia Valyria, come sarebbe stata da grande. E la vide bellissima e dura, come la regina di Sparta nell'anno delle Termopili.
Ah, Valyria, figlia mia: sarai una sovrana migliore di me!
Le assomigliava in tutto, ma aveva i capelli e gli occhi neri degli Eclionner.
Avrebbe ereditato da suo padre Sephir anche il pessimo carattere?
Un giorno l'avrebbe saputo.
Ritornerò, Marvin! Prima della fine di tutto, noi ci rivedremo.
Infine, con le ultime energie residue, reclinò il capo in avanti, mantenendosi comunque seduta sul trono.
Qualis regina pereo!
Morirò, ma lo farò da regina.
C'era della dignità in tutto questo.
Mentre il respiro le mancava, ripensò alla sua lunghissima vita e le sembrò di essere stata felice.
Cast
Lena Headey (Cersei Lannister) - the hon. lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian
Lena Headey (Regina di Sparta nel film 300) - principessa Valyria Eclionner, figlia di Marigold e Sephir.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 65. Lilieth e Igraine.
Lilieth Vorkidian, contessa di Linthael e reggente del regno dei Keltar in nome di suo figlio Marvin, aveva appena ricevuto le ultime notizie provenienti dalla città di Elenna sul Dhain, quando sua nuora, la regina Igraine Canmore di Logres, si fece annunciare come se fosse lei stessa il capo dello stato.
Come spesso accade, tra nuora e suocera il rapporto non era dei migliori.
Lilieth avrebbe voluto che suo figlio sposasse Alienor di Alfarian, ma agli dei era piaciuto diversamente.
Dis aliter visum.
Igraine le fece una quasi impercettibile riverenza e poi le disse:
<<Circolano strane voci sul modo in cui Marvin ha liberato la città di Elenna. Si parla di un suo accordo con Daenerys di Gothian, e persino con Marigold! Non possiamo tollerare che queste menzogne si propaghino!>>
Lilieth sapeva che non erano menzogne: la Sezione Speciale dei servizi segreti, guidata da sua madre Ariellyn, l'aveva informata su tutto.
<<Ha riportato due regni sotto il nostro controllo>>
Igraine guardò la reggente con occhi di ghiaccio:
<<A che prezzo! Considera la mia vergogna! Lasciata sola, all'ottavo mese di gravidanza, mentre lui fa da cavalier servente alla Divoratrice di Cuori!>>
Lilieth cercò di essere comprensiva:
<<Il mio primo marito mi lasciò quando Marvin era appena nato. E si mise con sua sorella Ellis. Eppure io non ho mai voluto annullare il matrimonio. In certe situazioni, specie quando c'è di mezzo la politica, l'orgoglio in amore è un limite>>
Igraine non la prese bene:
<<Siamo una strana famiglia. Tu porti in grembo il figlio del tuo secondo marito, che nascerà dopo mio figlio, pur essendo formalmente suo zio. Credo che tutto questo ci stia screditando, e che ormai tra Ellis e noi la gente faccia ben poca differenza>>
Lilieth si chiese se Igraine era venuta a sapere dell'ultimo incesto della scandalosa ex reggente imperiale.
Anche lei incinta di mio figlio, lei che è sua zia!
In verità, anche Lilieth si vergognava degli incesti che avevano fatto cadere nel ridicolo la Dinastia, insieme a tutti gli altri scandali.
Il Sentiero Dorato di Marvin non è affatto così splendente come avevo creduto! La sua metamorfosi in un non-morto ha suscitato enormi perplessità e polemiche.
Lei stessa non era del tutto convinta:
Non posso seguirti lungo questo sentiero, Marvin. Il mio compito, qui, è quello di portare ordine. Non posso rischiare ciò che tu hai osato. Ci sono diversi tipi di immortalità, e il tuo mi ripugna.
Risollevò lo sguardo triste verso la nuora:
<<Lui non tornerà. Devi accettare l'idea che la mia reggenza non è più solo un fatto transitorio>>
Igraine si infuriò:
<<Chiederò la tua destituzione al prossimo Consiglio!>>
Marvin lo aveva previsto e aveva assicurato che il Consiglio avrebbe accordato fiducia alla Reggenza.
<<Sono in gioco entità sovrumane. Tu sei iniziata agli Arcani Supremi. Non dovresti meravigliarti di questa evoluzione>>
L'altra scosse il capo violentemente:
<<Marvin si è contaminato col Male!>>
Lilieth si rifutava di crederlo:
<<Al contrario! Ha convertito al Bene sia Daenerys, sia i suoi fedelissimi!>>
Igraine non ci credeva:
<<Marvin è perduto, ormai! Ha abbandonato la nostra causa, e la sua stessa famiglia!>>
La reggente sospirò:
<<Questa è l'apparenza. Ma non dobbiamo fermarci ad essa. In fondo, di fronte al sovrumano, siamo tutti ciechi o sordi. Non ci manca forse un sesto senso, per sentire un altro mondo, ovunque, intorno a noi? Cosa c'è intorno a noi che non possiamo sentire?>>
Era una citazione da Dune, in particolare dalla Bibbia Cattolica Orangista.
Igraine colse il riferimento:
<<Che il suo destino fosse sovrumano lo sapevo anch'io e non ne ho mai dubitato. Ma non avrei mai immaginato il modo... e il mezzo...>>
Non rimaneva molto altro da dire e Lillieth lo disse:
<<L'anello che gli ho donato, il Talismano, era destinato proprio ad evitare gli effetti collaterali dannosi della metamorfosi. L'ho conservato per una vita intera: era l'anello ereditario dei Pendragon e dei Vorkidian. Speravo di non doverlo mai affidare a Marvin prima del tempo, ma mi sbagliavo. Lui ne aveva bisogno subito, ed io non ho esitato. Lui non è un vampiro: è un non-morto con caratteristiche ibride, ma certamente sovrumane. E' un Messia, il suo compito d'ora in avanti sarà molto più elevato della politica di cui ci occupiamo>>
Igraine comprese, ma non accettò quella situazione:
<<Lui aveva promesso di amarmi e ha tradito questa promessa>>
Lilieth sospirò:
<<Non aveva altra scelta. Lungamente sospeso dentro l'anima di una metafisica assente, lui ha scoperto di avere una ragione d'amore ben più alta>>
Cast
Claire Forlani (Igraine di Camelot) - Lilieth Vorkidian di Linthael, reggente dei Keltar
Sophie Turner (Sansa Stark) - Igraine Canmore di Logres, regina dei Keltar
Eva Green (Morgana di Avalon) - Ellis Eclionner
Paul Atreides - Marvin Eclionner Vorkidian
Gli eredi di Gothian. Capitolo 64. Marvin libera Elenna sul Dhain.
Dopo la defezione degli Albini (i vampiri fedeli a Daenerys di Gothian) e dei Drows (gli elfi oscuri fedeli a Morgil Thalion), fu molto facile per Marvin Eclionner Vorkidian, divenuto un immortale, liberare Elenna sul Dhain dall'assedio guidato da Daemon Iceblood.
Tutti mi davano per morto, finito, spacciato... e invece eccomi qua, accolto come un trionfatore.
Nessuno aveva creduto in lui, durante quel primo anno di regno.
Ricordava una delle accuse che il druido Bendeigid, capo dell'opposizione e congiurato, gli aveva rivolto poco tempo prima:
"Tu Marvin Eclionner Vorkidian, figlio di principi e nipote di re e imperatori, non sei capace di governare, come non lo erano i tuoi antenati!"
Marvin conosceva bene gli errori degli Eclionner e dei Vorkidian, ma era non aveva intenzione di ripeterli:
"Governo un intero regno!" aveva esclamato, con indignazione.
Benedeigid lo aveva subito gelato:"Lo perderai!"
Marvin aveva ribatutto: "Governo anche il regno degli Alfar!"
E il vecchio druido, implacabile: "Perderai anche quello!"
Era un pensiero diffuso, e molti in segreto speravano che accadesse.
E invece vi sbagliavate tutti! Io sono tornato e sono più forte di prima!
Mentre gli Alfar, i discendenti degli elfi luminosi e degli uomini del nord, lo acclamavano lungo le strade di Elenna sul Dhain, Marvin pensava a ciò che avrebbe detto a Ser Ywain de Bors, il governatore della capitale, che non aveva perso tempo a sposarsi con Aurora di Alfarian, una principessa del sangue, zia di Alienor.
E' tempo di avviare le procedure per la successione al trono degli Alfar.
Alienor e suo fratello dovevano confrontarsi una volta per tutte.
Quell'idea era soltanto la prima parte di un lunghissimo progetto istituzionale, che prevedeva una Confederazione Continentale con a capo un Imperatore supremo, che fosse nel contempo anche un Messia.
Era il ruolo che Marvin aveva ritagliato per se stesso.
Non si illudeva però di non incontrare resistenze.
Molti non accetteranno mai la mia metamorfosi, persino sapendo che il talismano mi ha protetto dagli aspetti peggiori.
Di fatto, quando ci si poteva ancora nutrire come un umano, la non-morte dei vampiri diventava molto simile all'immortalità ed eterna giovinezza.
Ma, comunque, non avrebbero capito.
Una cosa, per lo meno, risulterà chiara. Sono rimasto immune dalla malvagità, ed ho convertito al Lato Luminoso sia Daenerys di Gothian, sia tutti i suoi alleati. Un giorno potrebbero ringranziarmi per tutto questo.
Per il momento Daenerys aveva preferito rimanere in disparte. Sapeva che ci sarebbe voluto del tempo perché gli umani la accettassero come compagna di re Marvin.
Mia moglie Igrain non lo accetterà mai. E così tutto il clan dei Canmore delle Highlands e gli altri "uomini della regina". Un partito molto potente, a Caemlyn.
E comunque, Igraine darà alla luce il mio unico figlio legittimo. L'ho visto nel futuro. Si chiamerà Arthur e sarà un grande re.
Mentre era immerso in questi pensieri, Marvin vide ser Ywain e la principessa Aurora che gli venivano incontro, seguiti a breve distanza da Hans Axel di Alfarian, il fratello di Alienor, che pretendeva il trono per sé.
Dopo brevi convenevoli, Marvin comunicò ad alta voce il suo messaggio:
<<Cari cittadini di Elenna e cari Alfar del regno: la guerra è finita!>>
Un sincero applauso accolse quella sua dichiarazione. La guerra aveva portato la popolazione civile allo stremo.
<<Gli Albini e i Drows si sono arresi senza condizioni, e le loro forze si sono disperse. Ora è tempo che la legittima dinastia dei re degli Alfar sia restaurata sul trono>>
E qui si arrivava alle "dolenti note".
<<So che esiste una disputa tra chi sostiene che a ereditare il trono sia la primogenita del defunto re Kerelic, e cioè la principessa Alienor di Alfarian, e chi invece sostiene che la successione spetti al qui presente principe Hans Axel di Alfarian, in nome della legge Salica che esclude i maschi dalla successione, ma anche in considerazione del fatto che Alienor ha avuto una figlia dall'imperatore Elner XI ed aspetta il suo secondo figlio, concepito prima del divorzio. Non è ben visto nemmeno il fatto che la principessa intenda sposare l'ufficiale di marina ed ex pirata Lorran Plum. Io non intendo schierarmi. Gli Alfar hanno ancora le loro istituzioni e sarà in quella sede che, liberamente, prenderanno le loro decisioni>>
In verità Marvin preferiva Alienor, senza ombra di dubbio, e le sue previsioni la vedevano già come regina.
<<Fintanto che la controversia non sarà decisa, il duca Yvain de Bors manterrà, pro tempore, la reggenza, coadiuvato da sua moglie, la principessa Aurora di Alfarian, che è sorella del defunto e compianto re Kerelic>>
Quella soluzione risultò accettabile per i nobili Alfar.
Marvin si rivolse poi a bassa voce a Yvain:
<<Non posso trattenermi a lungo. Devo definire la situazione nel Nord, e poi dovrò occuparmi anche di ciò che rimane dei congiurati a Sud, a Lathena>>
Il reggente annuì:
<<Mio signore, fermati almeno per oggi, cena e dormi qui ad Elenna, e poi domani potrai ripartire>>
Marvin fu d'accordo:
<<Ti spiegherò tutta la verità riguardo alla mia metamorfosi e ti toglierò ognuno dei dubbi che ora leggo nei tuoi occhi>>
Yvain abbassò lo sguardo, arrossendo, cosa che suscitò l'ilarità di sua moglie e dello stesso Marvin.
<<A cena ti mostrerò che la mia dieta è sempre la stessa!>>
Cast
Loras Tyrell - Ser Yvain de Bors, duca di Amnisia e governatore di Elenna sul Dhain.
Sophie Turner (Sansa Stark) - regina Igraine Canmore di Logres
Jamie Campbell Bower (Caius Volturi) - Hans Axel di Alfarian
Athenodora Volturi - Aurora di Alfarian, duchessa di Amnisia
Tamzin Merchant (Catherine Howard Tudor) - principessa Alienor di Alfarian
Moda maschile negli anni Settanta (classica e per gli adulti).
Nella foto qui sopra vediamo Roger Moore nei panni di James Bond, negli anni '70 del secolo scorso.
Il suo vestiario è un ottimo esempio per introdurre la moda per gli adulti di quel periodo.
Esaminiamo gli elementi essenziali:
1) Il colletto della camicia è molto ampio con le ali lunghe, appuntite e disposte ad angolo acuto.
2) La cravatta è ampia, lunga e spessa e il nodo è grande, spesso sul modello del doppio Windsor.
3) La giacca è aderente al corpo e presenta un ampio risvolto con le punte verso l'alto.
4) E' presente il gilet abbinato alla giacca, in quello che si chiama "abito a tre pezzi", in inglese "three pieces suit"
5) I pantaloni, come si può vedere nella foto qui sotto, sempre con Roger Moore nei panni dell'agente 007, sono stretti fino al ginocchio e poi si allargano, in una forma svasata (qui ancora non troppo evidente), che venne poi chiamata "a zampa d'elegante", "a campana"
Mancano, nel look di Roger Moore, alcuni elementi che caratterizzarono la moda anche degli adulti negli anni '70, specie nella seconda parte. Sto parlando dei capelli lunghi e delle basette lunghe.
Qui si possono presentare vari esempi.
Yves Saint laurent, nella prima e nella seconda metà degli anni Settanta, i favolosi "Seventies".
Dustin Hoffman, in "Tutti gli uomini del presidente", sullo scandalo Watergate, porta i capelli lunghi pur essendo vestito in camicia e cravatta:
Robert Redford ha una capigliatura che copre in parte le basette e le orecchie.
Un tipo di pettinatura che ritroviamo nell'immagine a sinistra della foto che segue:
Abbiamo anche esempi illustri e raffinati di quel tipo di capigliatura e basette.
Qui sotto possiamo vedere un giovanissimo Luca di Montezemolo con Gianni Agnelli.
Da notare come entrambi portassero l'orologio sopra il polsino della camicia!
Qui sotto abbiamo sempre Montezemolo.
Troviamo anche un giovane Silvio Berlusconi in versione "capellone" e "basettone"
Qui lo vediamo, giovanissimo, con la prima moglie, Carla Dell'Oglio, molo somigliante alla figlia Marina.
Berlusconi e la prima moglie sono stati sposati dal 1965 al 1985.
E qui vediamo Silvio in una posa un po' inquietante, con un panama che ricorda Al Pacino nel Padrino Atto II.
Per rimanere nell'ambito della politica abbiamo anche una foto dell'attuale Presidente della Repubblica quando era un po' più giovane.
Come potete vedere un accenno di basette lo aveva perfino Giorgio Napolitano!
Ciò che ho presentato è la moda per adulti negli anni Settanta del Novecento, ma bisogna tener conto del fatto che proprio negli anni '70 la moda dei giovani assunse una autonomia anticonformista e ribelle, spesso ispirata dai divi del mondo dello spettacolo e della musica, di cui parlerò nel prossimo post di storia della moda.
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