Visualizzazione post con etichetta revival. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta revival. Mostra tutti i post

venerdì 7 giugno 2013

Moda maschile del decennio 2000-2010



Il primo decennio del XXI secolo, dal punto di vista della moda maschile giovanile elegante, si apre in stile vintage con un revival degli anni '70, come è reso perfettamente da questa foto di Damian Kulash, frontman della band Ok Go.



Notiamo pettinature (là dove possibile) con capelli lunghi, frange, ciuffi e riccioli.  Camicie a righe o colorate, giacche gessate con due bottoni (vengono infatti abbandonati i 3 bottoni tipici degli anni '90) e cravatte spesse, di seta elaborata, con disegni e intarsi molto particolari. I nodi sono preferibilmente di tipo Doppio Windsor o Half Windsor, ma in ogni caso molto ampi e importanti.
Questo tipo di modello è maggioritario fino al 2007 circa, quando incomincia una inversione di tendenza che mira lentamente a condurre verso gli anni '60.
Tra i teen-ager spopola la pettinatura e il modo di vestire di Zac Efron, con una pettinatura che ricorda vagamente quella di Paul McCartney nei favolosi Sixties della swinging London.



Il punto di riferimento diventa la Londra degli anni Sessanta, quella dei favolosi parties dei Conti di Snowdon, e cioè la principessa Margaret Windsor e suo marito Lord Antony Armstrong-Jones, famoso fotografo. La principessa fu una vera mecenate del British Pop e la sua vita fu indimenticabile!



Dal british revival della Contessa di Snowdon, si passa ad una ispirazione ancora precedente.
Si risalgono i decenni, a ritroso, e si incontra, in Robert Pattinson, una sorta di riedizione "ad usum Delphini" (cioè fruibile dalle adolescenti e imitabile dai loro coetanei) del mitico James Dean.



La capigliatura alla Robert Pattinson, alias Edward Cullen, il vampiro più melenso della storia, soppianta quella di Zac Efron. Quindi, al posto del caschetto anni '60, c'è una chioma che scopre la fronte e innalza i capelli, scompigliandoli in un finto disordine, in realtà "scolpito" in maniera maniacale a colpi di gel e spray fissanti.
Anche nel vestiario elegante possiamo seguire Pattinson come testimonial del cambio di paradigma che porta alla devastante invasione delle skinny ties, le cravattine anni '60 che dal 2008 incominciano ad infestare i look dei giovanissimi, contagiando poi anche gli altri.



Dal 2009 si assiste ad un "ritorno all'ordine" che ci riporta addirittura agli anni '50.
Capelli cortissimi, vestiti a tre pezzi, molto sobri, con gilet eleganti e camicie rigorosamente bianche.



Possiamo vedere in Zac Efron, il dapper boy per eccellenza, la stessa evoluzione: prima chioma ribelle, poi pettinatura da bravo ragazzo del buon tempo andato.





Il testimonial del ritorno in auge, anche tra i giovanissimi, del vestito a tre pezzi (three pieces suit) è senza dubbio Justin Timberlake.





Chi ha mai visto Justin Timberlake senza un gilet? Credo nemmeno la sua splendida moglie Jessica Biel!
Anzi no, forse lei lo ha visto, almeno in questa foto... ma qui siamo già nel decennio successivo...



Dal 2010  la dittatura delle skinny ties e degli abiti neri con camicie bianche alla Blues Brothers diventa un fenomeno dilagante, che trova un argine soltanto in Gran Bretagna, dove l'icona inossidabile continua ad essere David Beckham.



Nel 2010 lo vediamo prediligere completi a tre pezzi grigio chiaro, con cravatte blu a pallini, o grigie tono su tono.



Tutto questo resiste fino ad una data ben precisa, e cioè il venerdì 29 aprile 2011, giorno del matrimonio tra il principe William, duca di Cambridge e Kate Middleton.



Quella data, con gli ospiti vestiti secondo un ben preciso codice, compreso il nodo Half-Windsor alla cravatta,  apre ufficialmente un nuovo decennio nella moda maschile britannica, di cui Beckham si fa interprete con tutta la sua numerosa famiglia.