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domenica 18 marzo 2012

Gothian. Capitolo 28. Ellis e Marigold: giochi pericolosi a corte


L'Imperatrice Vedova ostentava un’aria di grande sicurezza quando prese posto nella sala del trono per la  tradizionale riunione del Senato Imperiale, che si teneva a metà dicembre, a Corte, per discutere sulle condizioni dello Stato. Ciò che colpì maggiormente i senatori era che la Reggente aveva deciso di non indossare più gli abiti del lutto, dopo tanti anni, e di sfoggiare un vestito che ne sottolineava la bellezza.


Devono pensare che sto bene, che sono sana e forte più che mai! 
Era fondamentale, nei momenti di crisi, cercare di trasmettere una immagine di potenza.
Davanti a lei c'era tutta l'aristocrazia dell'Impero: militari, burocrati, nobili di ogni grado, preti, rappresentanti delle corporazioni.
La mia base di consenso è ancora ampia.
Ma non poteva illudersi troppo. Con l'avvicinarsi del Millennio, e quindi della scadenza del Patto, tutte le forze che da decenni tramavano nell'ombra sarebbero presto uscite allo scoperto.
«Onorevoli senatori» incominciò con voce ferma «l'anno che sta per concludersi, il diciassettesimo del regno di mio figlio Elner, ha visto aggravarsi alcune problematiche da tempo irrisolte. Nei territori che sono fuori dal dominio del nostro Impero, la situazione sta precipitando. Intere zone della Federazione Keltar sono sotto il dominio di due pericolose organizzazioni criminali, l'Alleanza di Tupile, che esercita la pirateria sui mari, e la Piovra di Terramara, che controlla i fiumi e le foreste della valle amnisiana. Tutto ciò non è più tollerabile!»
Un gradito applauso confortò la sovrana.
«E’ mia intenzione colpire questi criminali al più presto, per evitare che consolidino le loro posizioni. A tal fine ritengo necessario che il mio incarico di Reggente sia confermato anche per il prossimo anno, ed accresciuto con nuovi poteri operativi. A tal fine ho preso accordi con i miei collaboratori...» e indicò Fuscivarian, Tucker e Bial.
Le apparvero del tutto inadeguati alla gravità del momento.
Tre incapaci che non sanno più nemmeno allacciarsi le scarpe!
Ma non poteva fidarsi di nessun altro.
«... affinché provvedano nelle sedi opportune a rafforzare i poteri istituzionali della Reggenza, e ad inasprire le punizioni verso tutti coloro che vi si oppongono»
Un silenzio cupo accolse questa dichiarazione.
Che mi odino pure, purché mi temano!
Occorreva però, dopo il bastone, usare anche la carota.
«A tutti voi che costituite l'aristocrazia imperiale, io offro la possibilità di estendere i vostri poteri, le vostre terre, le vostre ricchezze e la vostra gloria, se collaborerete con me e con i miei consiglieri al fine di preparare un'operazione di sicurezza nelle terre della Federazione Keltar» 
Un applauso accolse quella proposta, che era stata già fatta circolare ampiamente, per valutarne il gradimento.
Operazione di sicurezza. Un ottimo eufemismo... merito di Marigold! 
E lanciò un rapido sguardo alla Dama Gialla, che stava in piedi a sinistra del trono dell'imperatrice, ed osservava il Senato con espressione minacciosa.



Ellis trovava divertente il fatto che due donne riuscissero a terrorizzare quell'assemblea di maschi così presuntuosi ed arroganti.
«Mentre il nostro stimato Primo Ministro Tucker continuerà ad occuparsi dell’ordinaria amministrazione dei territori sotto il legittimo controllo della Dinastia...»
Si fermò un istante per guardare in faccia il suo fedelissimo, in piedi alla sua destra.
Tucker non sa nemmeno contare fino a dieci, ma è l'unico che mi può garantire piena fiducia.
Inspirò per riprendere fiato:
«...l’eunuco Bial avrà il compito di coordinare l’attività strategica e diplomatica nella conduzione dell'operazione di sicurezza, insieme ai capi dell’esercito e della marina»
Come si aspettava, alla sola pronuncia del nome dell'eunuco, tornò il silenzio gelido.
Ci sarà da ridere a vedere quella femminuccia di Bial che tiene testa a quei militari fanfaroni...
Sorrise al pensiero.
«Bene! Ora, per domande, dubbi e chiarimenti, vi lascio in buona compagnia, con il nostro saggio e beneamato senatore Fuscivarian...»
Il tono era decisamente ironico.
Non vi invidio affatto per tale "buona compagnia"... 
Guardò di sottecchi l'anziano avo materno, che osservava la scena con occhi semichiusi e teneva le mani occupate gingillandosi con alcune monete d'oro.


«... e nel prendere congedo, invoco su di voi la benedizione di Eclion!»
Si alzò dal trono e sollevò le mani al cielo, con i palmi aperti, mentre tutti cadevano in ginocchio davanti a lei.
Provò un senso di ebbrezza di fronte a quella manifestazione del proprio potere.
Mi mancherà tutto questo... mi mancherà terribilmente...
Si voltò per nascondere la sua improvvisa commozione, e fece cenno alla Prima Dama di seguirla.
Tutti conoscevano di fama la Contessa di Gothian, e parevano attendere il giorno in cui la Dama Gialla li avrebbe liberati dalla tirannide della Vedova Nera.
Passerebbero dalla padella alla brace... Marigold ed Elner sarebbero centomila volte peggio di me e dei miei ridicoli collaboratori!
Le due donne uscirono dalla sala, e camminarono lungo corridoi e scale interminabili, salutate militarmente dalle guardie, fino al arrivare ai piani nobili della reggia.
«Vorrei parlare con te in privato, Marigold... seguimi nelle mie stanze!» 
La Contessa di Gothian annuì leggermente, impassibile.
Quando arrivarono al soggiorno, Ellis fece uscire le ancelle e disse alle guardie che sostavano dietro la porta: «Non voglio essere disturbata a meno di eventi gravissimi e questioni improrogabili»
Una volta che la porta fu chiusa, l'imperatrice cambiò completamente espressione, e lanciò a Marigold uno sguardo gelido.
Adesso vediamo se è veramente lei la Fanciulla Dorata delle Nevi!
Si avvicinò ad un vecchio seggio. 
«Marigold, aiutami a togliermi questo abito»
La Dama Gialla obbedì, con aria guardinga.
Ellis rimase con indosso soltanto un corpetto di color vermiglio e oro.
Guarda il mio corpo: sono ancora giovane, bella e forte!



Si accomodò sulla poltrona e fissò la sua dama di compagnia con occhi sospettosi.
 «Marigold, io non sono sicura di potermi fidare di te»
La Dama Gialla non reagì come Ellis si era aspettata.
Non parlò, assunse un'insolita espressione di dolcezza, e gentilmente, con la mano destra, bianchissima e morbida, toccò il ginocchio sinistro dell'imperatrice, senza dire nulla.
Un brivido passò dalla donna bionda a quella mora.
Ecco la sua risposta... il suo tocco magico!
Ellis avrebbe voluto ironizzare su quell'assurda manifestazione di intimità, e togliere la mano dell'altra donna, che stava pericolosamente risalendo verso la coscia, ma si sentiva come ipnotizzata, e non trovava le forze.
Cercò, almeno, di trovare le parole: «Guardami, Marigold, e rispondimi! Sei tu la Fanciulla Dorata delle Nevi di cui parla la profezia di Padre Mollander? Sei tu colei che mi toglierà tutto ciò che ho di più caro?» 
La Dama Gialla scosse il capo, e la sua espressione divenne incredibimente triste.
Appariva sinceramente addolorata.
Mi guarda come se avesse davanti l'immagine di qualcuno che è morto da molto tempo. 



Ellis non sopportava quello sguardo compassionevole, e tanto meno quel silenzio ostinato.
«Di' qualcosa, maledizione!»
La Contessa di Gothian, allora, sussurrò: 
«Io sono devota ad Eclion e voi siete una Eclionner. Questo significa molto per me»
Non era una risposta esauriente, ma c'era qualcosa di vero.
E' una sacerdotessa di Atar, che a sua volta è un servitore di Eclion... questo ha un senso, ma non basta... non ha negato di essere la Fanciulla Dorata della profezia!
Marigold si avvicinò e con l'altra mano spinse di lato l'altra gamba dell'imperatrice.
Ellis sentì il profumo dolcissimo della donna bionda, e fu percorsa da un nuovo brivido.
Questa incantatrice mi sta stregando!
La Vedova Nera non aveva mai permesso ad alcuna donna di osare tanto, nemmeno a quella mezza donna che era il suo eunuco.
Non era mai stata attratta dalle donne, ma la Contessa di Gothian era come una calamita, attirava tutto ciò che aveva attorno. Bisognava fermarla!
«Non andare oltre! Non sono mai stata fortunata negli amori trasgressivi...» 

Marigold la guardò negli occhi.
Aveva compreso al volo: «Vi riferite a Masrek, vero?»
Ellis sospiro, ripensando al suo dolce fratello.


Sentì un improvviso bisogno di confessare alla Dama Gialla il suo tormento.
 «Sì, è la sua ombra che mi perseguita...  pensa che a volte sogno che siamo ancora bambini, e gli dico: "Masrek, credevo che fossimo grandi, e che tu fossi fuggito via". E lui mi  risponde: "E' così infatti! Lascia che la mia fuga immobile possa dare speranza a chi crede che la partita sia ancora aperta, perché la partita è chiusa solo per chi si arrende..."»
Marigold parve sinceramente turbata da quel racconto:
«E il sogno continua?»  
Ellis annuì, doveva farle capire che si era pentita.
«Io gli urlo: Pietà! Pietà per il perdente e per chi ha vinto, pietà per chi si sbaglia o ha già sbagliato, pietà per chi non sa Chi è il Bene e il Male, pietà per chi lo sa, per chi lo dice... pietà per chi lo ignora e brancola nel buio...» 
La Dama Gialla era sconvolta. Ellis aveva mostrato un'intuizione pura degli Arcani Supremi. Questo la rendeva molto più consapevole, imprevedibile, e pericolosa.
«Maestà, il vostro dolore è più forte di quanto immaginassi. L'ombra di Masrek vi sta cambiando...» 

La sovrana scosse il capo:
 «No, Marigold, non sto cambiando, sto solo ritrovando me stessa...» 
sospirò «... quella che ero prima, la fanciulla il cui unico peccato era di amare la persona sbagliata»



La Dama Gialla chiuse gli occhi, e parlò con voce suadente:
«Amare non è mai un errore»
Le sue mani ripresero ad avanzare lungo i fianchi dell'imperatrice.
Ellis non credeva a questo lato sentimentale e passionale di Marigold.
Decise di accusarla fino in fondo, e nel contempo di accusare se stessa.
 «E invece sì che può esserlo! E' un errore quando pretendiamo il possesso della persona amata! E' uno sbaglio quando la persona che amiamo diventa solo un mezzo per soddisfare i nostri piaceri. Tutto questo conduce al disprezzo per gli altri e per se stessi. Amore e odio si confondono, diventano le facce della stessa medaglia. Questo amore mi ha fatto diventare cinica, crudele ed io... io odio ciò che sono, ciò che sembro... mi sono allontanata così tanto dalle virtù classiche da non trovare più un'anima che mi stringa forte di notte e mi dia una ragione sincera per risvegliarmi la mattina»
Gli occhi di Marigold brillavano, e questa volta non per la rabbia, ma per la passione.
E' sincera, dovette ammettere Ellis, ma questo non la rende meno pericolosa...
Ora sapeva senza ombra di dubbio che Marigold era la Fanciulla Dorata della Profezia e che avrebbe causato la sua rovina. Solo l'Antico Patto l'aveva trattenuta, ma dopo...
Ellis ormai aveva deciso: avrebbe lasciato Lathena allo scadere del Millennio, per guidare il suo esercito verso l'ultima battaglia. Ormai i preparativi erano stati avviati. Presto sarebbe dovuta partire. Avrebbe lasciato Elner alla Dama Gialla, e sarebbe andata alla ricerca di Masrek.
Ma non ora! Ora ho bisogno di Marigold, del suo fuoco che riscaldi il mio cuore di ghiaccio! Lei è la mia consolazione e la mia nemesi, la mia espiazione e la mia redenzione... 
Sarebbe giunto presto tra loro il tempo dell'odio, ma non quel giorno, non in quel momento, non lì.
Oggi siamo due persone che hanno perduto troppo presto il loro unico amore, e hanno l'bisogno l'una dell'altra, pur sapendo che presto una sola delle due si potrà salvare.



N.d.A.

Marigold di Gothian è Cersei Lannister interpretata da Lena Headey.
Masrek Eclionner è rappresentato da Finrod Felagund, re degli Elfi Noldor nella Terra di Mezzo. Finrod è figlio di Finarfin e fratello di Galadriel, regina degli Elfi di Lothlorien.
Ellis Eclionner è rappresentata come Morgana di Avalon, la fata celtica del ciclo bretone, sorella di re Artù di Camelot.
Sibelius Fuscivarian (o Fujiwara) è rappresentato da Viserys II Targaryen.