martedì 28 giugno 2016

Cersei Lannister come l'Imperatrice Cixi, penultima sovrana dell'Impero Cinese








Ci sono molti personaggi storici che hanno ispirato a George Martin il personaggio di Cersei Lannister, la "regina cattiva" per eccellenza delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e della serie tv che ne è stata tratta, il Trono di Spade, meglio conosciuta come Games of Thrones.

Poiché la guerra tra gli Stark e i Lannister è chiaramente una trasposizione letteraria della Guerra delle Due Rose tra gli York e i Lancaster, il primo personaggio storico che è stato indicato come ispiratore di Cersei è Margherita d'Angiò, regina d'Inghilterra come moglie di Enrico VI di Lancaster.
Margherita ebbe un figlio da un amante, ma re Enrico era troppo debole di mente per accorgersi del tradimento della moglie e così suo figlio divenne il principe di Galles.
Non riuscì però mai a regnare in quanto fu sconfitto da Edoardo IV di York.

Un'altra regina che ha ispirato il personaggio di Cersei è Caterina de Medici, regina di Francia, che fu reggente per tutti e tre i suoi figli: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III, e sopravvisse a tutti e tre, morendo nello stesso anno 1589 in cui la dinastia dei Valois si estinse ed il trono passò a Enrico IV di Borbone.

Ma c'è un'ultima sovrana che forse più di tutte ha ispirato a Martin il personaggio di Cersei, considerando anche l'assonanza col nome della sovrana, e cioè l'imperatrice Cixi della Cina, che fu la penultima sovrana del Celeste Impero.
Fu anche lei reggente per i suoi figli, e dopo la loro morte divenne la prima imperatrice (e anche l'ultima) a regnare col proprio nome sull'Impero.

Vediamo di conoscere meglio la storia di Cixi



L'imperatrice madre Cixi (慈禧太后TCíxǐ tàihòuPTze HsiWPechino29 novembre 1835 – Pechino15 novembre 1908) è stata una concubina dell'imperatore Xianfeng, madre dell'erede al trono e reggente dell'Imperode facto, per 47 anni: ebbe una grande influenza sulle vicende dello Stato, dimostrando un forte e autoritario temperamento.
Imperatrice del palazzo occidentale e imperatrice madre dopo la nascita di Tongzhi, Cixi esercitò più volte la reggenza dell'impero cinese tra il 1861 ed il 1908, e in particolare:
  • 18611872 per suo figlio, l'imperatore minorenne Tongzhi, fino al raggiungimento della maturità;
  • 18751889 per suo nipote, il giovane imperatore Guangxu, fino al conseguimento della maggiore età;
  • 18981908, dopo aver fatto incarcerare il nipote Guangxu in seguito ad un colpo di Stato.
Esercitò la reggenza formalmente con l'imperatrice vedova Ci'an, seconda consorte di Xianfeng e imperatrice del palazzo orientale (1861-1881).[2][3]
Cixi è spesso conosciuta in Occidente come imperatrice vedova (rango spettante, invece, a Ci'an, seconda moglie dell'imperatore defunto), mentre il titolo giusto era quello diimperatrice madre (generò l'unico figlio del sovrano), come tutti i testi citati certificano.[4][5]

The Imperial Portrait of the Ci-Xi Imperial Dowager Empress.PNG

Biografia

Cixi fu, dunque, un'importante concubina dell'imperatore Xianfeng (咸丰皇帝). Non appena quest'ultimo morì nel 1861, Cixi e l'imperatrice vedova Ci'an (慈安太后) (1837-1881) divennero reggenti al posto del figlio bambino dell'imperatore. Le due imperatrici, consigliate dal fratello del defunto imperatore, mantennero tale incarico fino al 1873, quando l'imperatore Tongzhi (同治皇帝) raggiunse la maggiore età.
Appena due anni dopo però Tongzhi morì e Cixi violò la normale legge di successione nominando erede suo nipote di tre anni. Le due imperatrici continuarono quindi ad esercitare la reggenza fino alla morte di Ci'an, nel 1881, quando Cixi divenne di fatto sovrana della Cina.
Quando l'imperatore Guangxu (光绪皇帝), il nipote, raggiunse la maturità, Cixi si ritirò in campagna, mantenendosi però costantemente informata grazie ad una rete di spie. Dopo che la Cina fu sconfitta nella prima guerra sino-giapponese (1894-1895), Guangxu attuò molte riforme, che ebbero però vita breve (le cosiddette "riforme dei cento giorni"), in quanto Cixi organizzò un colpo di Stato e riprese il potere come reggente, confinando l'imperatore all'interno del palazzo.[6]
L'anno seguente Cixi sostenne i promotori della rivolta dei Boxer, di stampo conservatore e antioccidentale. Quando le truppe straniere reagirono prendendo Pechino ed entrando addirittura nella Città Proibita, Cixi accettò le dure condizioni di pace. In seguito ella attuò le stesse riforme da lei precedentemente osteggiate e continuò a regnare, seppur con un potere decisamente indebolito, fino alla sua morte nel 1908. L'imperatore prigioniero Guangxu morì quando Cixi si trovava sul letto di morte, a quanto si dice per ordine dell'imperatrice.
Il potere effettivo di Cixi fu maggiore di quello di un'altra grande regina a lei contemporanea, la regina Vittoria. Cixi ebbe una fortissima influenza sugli affari di stato anche nei periodi rimanenti in cui non esercitò di diritto la reggenza, e fu di fatto imperatrice assoluta per 47 anni fino al 1908, anno della sua morte. Cixi è anche ricordata per il suo patrocinio delle arti tra cui l'opera, e per aver fondato il giardino zoologico di Pechino nel 1906.

Giovinezza

Le recenti biografie di Cixi affermano di solito che era la figlia di Huizheng (惠征), un mandarino manciù di basso grado appartenente al clan dei Yehe-Nara (Yehonala) ed attivo nella provincia dello Shanxi prima e di Anhui dopo. Sua madre, la moglie principale di Huizheng, si chiamava Fuca ed apparteneva allo stesso clan manciù.
Per quanto riguarda il luogo esatto di nascita di Cixi, si suppone che abbia vissuto gran parte della sua giovinezza nell'Anhui, dopo un breve periodo nello Shanxi, per poi trasferirsi a Pechino tra il tredicesimo ed il quindicesimo anno d'età. Secondo i biografi, suo padre fu licenziato dai pubblici uffici nel 1853 (a quell'epoca Cixi era già una concubina all'interno della Città proibita) a quanto pare per non aver resistito alla ribellione Taiping nella provincia di Anhui e per aver abbandonato il suo posto. Alcuni biografi sostengono addirittura che suo padre venne decapitato per la sua diserzione.[7]
Negli ultimi 20 anni, grazie alla maggiore apertura della società cinese, sono emerse nuove storie. Partendo da dichiarazioni effettuate da famiglie di agricoltori che vivevano vicino alla città di Changzhi (长治) nello Shanxi, il direttore dell'Ufficio di cronache locali della città di Changzhi, Liu Qi (刘奇), ha diretto una ricerca decennale i cui esiti sono stati pubblicati nel 1999 in un libro dal titolo "Decifrando il mistero della giovinezza di Cixi" (《揭开慈禧童年之谜》). Basato su 38 elementi di prova raccolti dalle famiglie di agricoltori locali così come da documenti storici, il lavoro è un contributo clamoroso alla storia di Cixi che sfata anche molti luoghi comuni. La ricerca di Liu Qi è stata ciononostante accolta e ritenuta accurata da una parte significativa della comunità degli storici cinesi, ed ha ottenuto il premio dell'Istituto di Ricerca Artistica della Repubblica Popolare Cinese nel 1999.
In base alle scoperte di Liu Qi, Cixi nacque nel 1835 nel villaggio di Xipo (西坡村), ubicato all'interno della municipalità di Beicheng (北呈乡), nella provincia di Changzhi (长治县), che dipendeva dalla prefettura di Changzhi (长治市, allora nota come 潞安府 o prefettura di Lu'an) nella provincia dello Shanxi. Il villaggio di Xipo si trova a circa 20 km dal centro di Changzhi. Sempre secondo questo studio, Cixi nacque in una famiglia di contadini cinesi han, la famiglia Wang, e venne chiamata Xiaoqian (il suo nome completo fu quindi Wang Xiaoqian o 王小謙). Ella rimase presto orfana di madre, ed a causa dell'estrema povertà della famiglia la piccola Cixi venne venduta da suo padre all'età di quattro anni a Song Siyuan (宋四元), un contadino proveniente dal vicino paese di Shangqin (上秦村), nella municipalità di Haojiazhuang (郝家庄乡), nella provincia di Changzhi. La vendita di bambini era un fatto comune tra le famiglie indigenti della Cina del XIX secolo.[8]
Nella famiglia Song, Cixi ottenne un nuovo nome, Ling'e, cosicché il suo nome completo divenne Song Ling'e (宋齡娥). Cixi visse con la famiglia Song fino all'adolescenza, finché un peggioramento delle condizioni economiche della famiglia indussero il padre adottivo Song Siyuan a vendere la bambina dodicenne al prefetto di Lu'an, il mandarino di nome Huizheng sopra menzionato. Huizheng acquistò la bambina per farne una serva domestica, ma ben presto la bellezza di Cixi lo indusse ad adottarla, diventando parte del clan Yehe-Nara. Cixi ottenne dalla nuova famiglia il nome di Yulan (玉蘭, "orchidea di giada", abbreviato in Lanr o 蘭兒, "orchidea"). Nelle occasioni formali divenne invece nota come Dama Yehenara.

Nomi


L'imperatrice madre Cíxǐ

L'imperatrice vedova Ci'an
Cixi ebbe diversi nomi nei differenti periodi della sua vita, cosa che può ingenerare confusione (per non parlare del fatto che numerosi suoi biografi occidentali non conoscono il cinese e confondono a loro volta i nomi).
Il nome di Cixi alla nascita è tuttora ignoto (vedasi la sezione precedente). Al momento del suo ingresso nella Città Proibita, Cixi fu registrata come "Yehenara, figlia di Huizheng" (惠征). Fu quindi chiamata col nome del suo clan, gli Yehe-Nara, come era uso per le ragazze manciù. Cixi fu una donna molto riservata e raramente parlò della sua infanzia. Dopo essere salita al potere, l'intera sua vita precedente all'ingresso a palazzo divenne un tabù, cosicché ogni notizia riguardo al suo nome originale e alla sua giovinezza è andata perduta.[9]
Quando entrò per la prima volta nella Città Proibita nel settembre 1851 (o giugno 1852, a seconda delle fonti), Cixi divenne una concubina di quinto grado (貴人) e le fu dato il nome Lan (蘭, "orchidea"). Il suo nome completo fu quindi "concubina di quinto grado Lan" (蘭貴人).
Alla fine di dicembre 1854 o all'inizio di gennaio 1855 fu promossa a concubina di quarto grado (嬪) e il suo nome fu mutato in Yi (懿, "virtuosa"), cosicché il nome completo divenne "concubina di quarto grado Yi" (懿嬪). Il 27 aprile 1856 diede alla luce un figlio, l'unico discendente dell'imperatore Xianfeng (l'imperatrice consorte non era riuscita a generare un erede per l'imperatore), e fu immediatamente promossa a "concubina di terzo grado Yi" (懿妃). Nel febbraio 1857 fu elevata un'altra volta, a "concubina del secondo grado Yi" (懿貴妃).
Verso la fine di agosto del 1861, in seguito alla morte dell'imperatore Xianfeng, all'età di soli cinque anni il figlio di Cixi divenne l'imperatore Tongzhi (il suo regno iniziò ufficialmente nel1862). Cixi ebbe il privilegio di essere nominata "santa madre imperatrice vedova" (聖母皇太后), pur non essendo stata l'imperatrice consorte quando l'imperatore Xianfeng era vivo, solo in quanto era la madre biologica dell'imperatore fanciullo Tongzhi. Le fu pure dato l'appellativo onorifico Cixi (徽號, "materna e fausta"). La precedente imperatrice consorte divenne invece "imperatrice madre imperatrice vedova" (母后皇太后), un titolo sovraordinato a Cixi, e le fu dato l'appellativo onorifico Ci'an ("materna e tranquillizzante"). Dato che Cixi dimorava nella parte occidentale della Città Proibita, venne chiamata popolarmente "imperatrice del palazzo occidentale", mentre Ci'an, che abitava la parte orientale, fu denominata "imperatrice del palazzo orientale".[10]
A partire dal 1861, in numerose occasioni vennero attribuiti a Cixi nomi onorifici addizionali, come era consuetudine per gli imperatori e le imperatrici. Alla sua morte il suo nome ufficiale era "l'attuale santa madre imperatrice madre Cixi Duanyou Kangyi Zhaoyu Zhuangcheng Shougong Qinxian Chongxi dell'impero del Grande Qing" (大清國當今慈禧端佑康頤昭豫莊誠壽恭欽獻崇熙聖母皇太后), abbreviabile in "l'attuale santa madre imperatrice madre dell'impero del Grande Qing" (大清國當今聖母皇太后).
Allo stesso tempo, Cixi era altresì appellata come "venerabile Buddha" (老佛爺, letteralmente "Maestro vecchio Buddha"). Non si trattava di un titolo appositamente confezionato per lei, come spesso erroneamente sostenuto dai biografi occidentali, ma di un appellativo ufficiale utilizzato per tutti gli imperatori della dinastia Qing, che erano devoti buddhisti. Cixi amava essere trattata come se fosse un uomo, ed insistette affinché i suoi sottomessi le rivolgessero la parola usando parole riservate agli uomini. Quale sovrano di fatto della Cina era riverita nelle occasioni ufficiali e secondo il cerimoniale con la frase "lunga vita all'imperatrice vedova per diecimila anni", usata convenzionalmente solo per gli imperatori in quanto le imperatrici vedove normalmente dovevano accontentarsi di un augurio di "mille anni di lunga vita".
Alla sua morte nel 1908, a Cixi fu assegnato un nome postumo che fondeva i suoi nomi onorifici con altri nuovi appositamente creati per l'occasione: "imperatrice Xiaoqin Cixi Duanyou Kangyi Zhaoyu Zhuangcheng Shougong Qinxian Chongxi Peitian Xingsheng Xian" (孝欽慈禧端佑康頤昭豫莊誠壽恭欽獻崇熙配天興聖顯皇后), la cui forma abbreviata è "imperatrice Xiaoqin Xian" (孝欽顯皇后). Il nome per esteso è quello che ancora oggi è leggibile sulla tomba di Cixi.

La strada verso il potere


Tongzhi (1856-1875, figlio di Cixi

Xianfeng, di cui Cixi fu la concubina
La giovane Yehenara fu registrata dai suoi genitori presso la corte imperiale, come era richiesto per tutte le ragazze manciù dell'impero al fine di tenere elenchi di potenziali concubine per l'imperatore. Nel settembre 1851 (o giugno 1852, a seconda delle fonti) venne convocata presso la Città Proibita con altre conterranee per essere sottoposta ad una selezione di concubine per il nuovo imperatore Xianfeng, sotto la supervisione della concubina vedova Kangci (康慈皇貴太妃) (1812-1855).
La giovane Yehenara fu una delle poche ragazze selezionate da Kangci in quell'occasione. La concubina vedova Kangci era tra le concubine superstiti del defunto imperatore Daoguang la più alta in grado, e quindi la donna dallo status più elevato nell'intera Città Proibita. Era la madre ufficiale, ancorché non biologica, dell'imperatore Xianfeng. Nel 1840, alla morte della madre biologica di Xianfeng, l'imperatrice Xiaoquan Cheng (孝全成皇后), l'allora concubina di primo grado Jing (靜皇貴妃) aveva allevato il ragazzo di 8 anni, e quando nel 1850 (alla morte dell'imperatore Daoguang) quest'ultimo era divenuto l'imperatore Xianfeng, ella era diventata la concubina vedova Kangci. Perciò ella aveva l'incarico di selezionare l'imperatrice e le concubine dell'imperatore Xianfeng. La concubina vedova Kangci era anche la madre biologica del principe Gong (恭親王), che avrebbe svolto un ruolo importante negli anni a venire.[11]
Il 27 aprile 1856 Yehenara, allora concubina del quarto grado Yi, diede alla luce un figlio, l'unico dell'imperatore Xianfeng, che divenne l'erede al trono e in seguito imperatore Tongzhi. Grazie a questo fausto evento lo status di Yehenara all'interno della Città Proibita cambiò drasticamente, e la concubina divenne la seconda donna in ordine di grado nel palazzo, seconda solamente all'imperatrice consorte (più tardi nota col nome di imperatrice vedova Ci'an).
Il 22 agosto 1861, all'indomani della seconda guerra dell'oppio, l'imperatore Xianfeng morì presso il palazzo di Rehe (熱河行宫) nel Jehol (ora Chengde), 230 km a nordest di Pechino, dove la corte imperiale si era ritirata. Il suo erede, il figlio della dama Yehenara, aveva allora solo cinque anni. Nonostante molti ritengano che Yehenara attuò un colpo di Stato per piazzare il proprio figlio sul trono, in realtà una tale operazione sarebbe stata troppo ardua da compiere a causa della complessità del cerimoniale della corte, e a maggior ragione se intrapresa da una donna. Inoltre, quando l'imperatore era sul letto di morte, per ordine dei suoi consiglieri - soprattutto Su Shun - non gli era permesso di vedere nessun altro all'infuori degli ufficiali.
Yehenara riuscì tuttavia ad entrare nelle stanze dell'imperatore portandosi dietro il figlio di pochi anni. Sperando che l'imperatore passasse a nominare il proprio erede (secondo la tradizione manciù il diritto a regnare sorgeva per investitura e non per primogenitura), Yehenara piazzò il figlio a lato del padre e chiese quale sarebbe stato il prossimo imperatore; l'imperatore morente nominò quindi prossimo imperatore il figlio e reggenti le due madri. Gli ufficiali udirono l'investitura a reggenti delle madri, ma Su Shun trattenne uno dei sigilli imperiali e diede l'altro alle imperatrici. Per i successivi mesi Su fu osteggiato dalle imperatrici, che erano consigliate dal principe Kung. Ad un certo punto Su ordinò la sospensione degli alimenti per gli appartamenti delle sovrane per quattro giorni, ma quando tutto fu passato le imperatrici lo fecero incarcerare e decapitare. Da questo momento Yehenara si fece chiamare imperatrice madre Cixi, diventando coreggente assieme all'imperatrice vedova Ci'an, quest'ultima molto meno politicamente coinvolta. Le due donne governarono letteralmente da dietro le quinte, in quanto il cerimoniale prevedeva che le reggenti, ambedue donne, presenziassero alle udienze imperiali dietro una tenda. Cixi governò da quel momento in poi la Cina per lunghi periodi dal 1861 al 1908.[12]

La reggenza sotto Tongzhi


Ritratto di Cixi, 1903

Il consigliere politico Ronglu
Per i successivi 47 anni fino alla sua morte nel 1908 Cixi assunse la reggenza dell'impero del Grande Qing, assieme alla coreggente Ci'an, prima durante la minore età dell'imperatore Tongzhi, poi durante la minore età dell'imperatore Guangxu in seguito alla prematura scomparsa di Tongzhi nel gennaio 1875. Nonostante Ci'an fosse in teoria sovraordinata a lei, Cixi fu l'effettiva governante della Cina. Ci'an intervenne raramente in questioni politiche, ma manifestò la sua volontà con interferenze nella politica di Cixi nel 1869. Il temutissimo grande eunuco della corte imperiale An Dehai (安德海), stretto confidente di Cixi e suo inviato nella Cina meridionale, imperversò nel frattempo per la provincia dello Shandong, estorcendo denaro dalla popolazione. La faccenda destò grande scalpore quando fu denunciata a corte dal governatore dello Shandong, e per ordine di Ci'an il grande eunuco fu giustiziato. L'esecuzione di quella che era stata la figura di maggior potere presso la corte imperiale fino a quel momento fu fortemente deprecata da Cixi. L'imperatrice aveva, però, un fedelissimo consigliere che colmò di onori e importanti cariche, il cugino, generale e statista Ronglu (1836-1903).[13]
La maggioranza della popolazione cinese odierna considerava Cixi come una donna ambiziosa e assetata di potere, che teneva in pugno l'ingenua Ci'an governando di fatto come monarca assoluta. Tuttavia alcuni storici hanno scoperto una realtà molto differente, ossia che Cixi fu una donna intelligente e risoluta che fu sempre pronta a sacrificarsi per fronteggiare le complesse problematiche della Cina dell'epoca, mentre Ci'an avrebbe preferito indulgere in una vita di comodità e piaceri all'interno della Città Proibita, disinteressandosi delle responsabilità di governo. Come spesso accade, la verità probabilmente risiede nel mezzo di queste valutazioni antitetiche.[14]

La conquista del potere assoluto

L'imperatrice vedova Ci'an morì improvvisamente l'8 aprile 1881 durante un'udienza a corte. Le voci secondo cui la sua improvvisa morte dopo una vita in perfetta salute fu dovuta ad avvelenamento da parte di Cixi sono sorte oltre 60 anni dopo l'evento. A quel tempo Cixi giaceva inoltre malata, con una patologia epatica che la costrinse a letto per due anni. Ad ogni modo la morte dell'imperatrice vedova Ci'an rese l'imperatrice Cixi unica reggente e unica titolare del potere assoluto.[15]

La crisi con Guangxu

Il raggiungimento dei diciassette anni di età di Guangxu avrebbe determinato la decadenza di Cixi dai propri poteri. Il primo principe Chun tuttavia insistette che Cixi proseguisse con la reggenza.

Sguardo d'insieme sulla politica


Il trono imperiale nella Città proibita
Pur mirando ad un rafforzamento della Cina attraverso una debole e regionalizzata crescita industriale e militare, Cixi si oppose ad ogni tentativo di modernizzazione politica, mettendo in atto un colpo di Stato il 21 settembre 1898 per neutralizzare la cosiddetta "riforma dei cento giorni" intrapresa dall'imperatore Guangxu. Del pari si oppose alla creazione di un esercito e di una marina nazionali.
Il contributo di Cixi alla crescita cinese fu alquanto contraddittorio. Mentre sostenne la modernizzazione economica e militare, approvando la costruzione di ferrovie ed industrie ed incoraggiando l'uso di armi e tattiche occidentali, per il suo 60esimo compleanno (1895) fu anche capace di spendere in festeggiamenti l'astronomica cifra di 30 milioni di tael d'argento, che in teoria erano destinati alla costruzione di dieci nuove navi da guerra. Il fatto fu ancor più sconsiderato se si considera che nella prima guerra sino-giapponese del 1894 la marina cinese aveva appena perso gran parte del proprio naviglio da guerra e necessitava di rimpiazzi urgenti.[16]
Nel 1900, il sostegno di Cixi allo sviluppo cinese fu posto nuovamente in discussione quando la rivolta antioccidentale dei Boxer scoppiò nel nord del paese. Mirando a preservare i valori cinesi tradizionali, Cixi sposò con un comunicato ufficiale la causa dei ribelli. La reazione occidentale non si fece attendere e nel giro di breve tempo un'alleanza di otto nazioni intraprese una spedizione in Cina, dove ebbe facilmente ragione del mal equipaggiato esercito cinese. Le truppe occidentali marciarono su Pechino ed entrarono addirittura nella Città Proibita, mentre Cixi fuggiva dalla città travestita da contadina. Le potenze europee imposero quindi un trattato umiliante alla Cina, ponendo le basi di una presenza militare internazionale nel paese e stabilendo un risarcimento di 67 milioni di sterline, che non fu mai del tutto pagato.
Cixi morì il 15 novembre 1908, un giorno dopo aver nominato Puyi nuovo imperatore della dinastia Qing.

La tomba di Cixi


Esterno del mausoleo di Cixi

Tomba dell'imperatrice madre Cixi
L'imperatrice Cixi è stata sepolta tra le Tombe Qing orientali (清東陵), 125 km ad est di Pechino, nel complesso funerario di Dingdongling (定東陵, letteralmente "tombe ad est della tomba Dingling") assieme all'imperatrice vedova Ci'an. Più precisamente, Ci'an riposa nel Puxiangyu Dingdongling (普祥峪定東陵, letteralmente "tomba ad est della tomba Dingling nella valle del largo buon auspicio"), mentre Cixi fece costruire per sé il ben maggiore Putuoyu Dingdongling (菩陀峪定東陵) (letteralmente "tomba ad est della tomba Dingling nella valle di Putuo").
La tomba Dingling (letteralmente: la "tomba della quiete") è la tomba dell'imperatore Xianfeng, il marito di Ci'an e Cixi, che è ubicata effettivamente ad ovest del Dingdongling. La Valle di Putuo deve il suo nome al Monte Putuo, ai piedi del quale il Dingdongling è ubicato.
Cixi, insoddisfatta della sua tomba, ne ordinò la distruzione e riedificazione nel 1895. La nuova tomba è un imponente e lussuoso complesso di templi, porte e padiglioni ricoperti di foglie d'oro e di ornamenti pensili d'oro e di bronzo: un grande e decorato torrione rende solenne l'insieme.[17]
Nel luglio 1928, la tomba di Cixi fu occupata dal signore della guerra e generale del Kuomintang Sun Dianying (孫殿英) e dal suo esercito, che spogliò sistematicamente il complesso dei suoi preziosi ornamenti. L'ingresso al sepolcro fu aperto con la dinamite e la tomba venne scoperchiata; la salma di Cixi (che si dice sia stata trovata intatta) fu rovesciata sul suolo e la tomba venne depredata di tutti i gioielli in essa contenuti, tra cui una grossa perla che - in ossequio alla tradizione cinese - era stata posta in bocca a Cixi per impedirne la decomposizione. Si dice che la grande perla sulla corona di Cixi sia stata regalata da Sun Dianying al leader del Kuomintang Chiang Kai-shek e che sia finita ad ornare le scarpe di gala della moglie di quest'ultimo, Soong May-ling.
Dopo il 1949 il complesso della tomba di Cixi è stato restaurato dalla Repubblica Popolare Cinese e rimane ancora oggi una delle più maestose tombe imperiali cinesi.

Giudizio storico

L'opinione tradizionale è che Cixi fu una dispotica regnante che si aggrappò sempre più fermamente al potere imperiale man mano che questo declinava. Tre anni dopo la sua morte, la dinastia Qing fu rovesciata dallari voluzione Xinhai.
Tuttavia alcuni autori, come Sterling Seagrave nella sua biografia "The Dragon Lady", offrono una visione più positiva di Cixi, sostenendo che sia stata oggetto di malignità e che a ben vedere le sue azioni furono ragionevoli risposte ai problemi che in quel tempo la Cina stava affrontando. Un altro ritratto benigno può essere trovato nel romanzo storico di Anchee Min "Empress Orchid" (2004).
Il lavoro televisivo "Verso la Repubblica" (走向共和), prodotto dalla rete di stato cinese, ha rappresentato Cixi (seppure con alcune riserve) come una governante capace, fatto sensazionale nella storia dell'emittente della Repubblica Popolare Cinese, nonostante le idee di Cixi fossero pacificamente conservatrici. Nel considerare la sua nomea di despota va in ogni caso preso in considerazione che la tradizionale e diffusa mentalità confuciana di allora trattava con diffidenza le donne ed in particolare le donne dotate di potere (un trattamento non dissimile fu riservato all'imperatrice Wu della dinastia Tang).

Cixi aveva una "grande presenza, charme e una grazia nei movimenti che la rendevano insolitamente attraente"—— Katherine Carl
Il romanzo "Imperial Woman" di Pearl S. Buck racconta la vita dell'imperatrice madre dal momento della sua selezione come concubina a poco prima della sua morte. Cixi è caratterizzata come una donna risoluta e motivata, alla difesa dei tradizionali modi di vita e di governo e in lotta con i cambiamenti introdotti dagli occidentali. Le azioni intraprese da Cixi per conto dei due imperatori bambini da lei cresciuti e le azioni di lei proprie sono tutte intese per il bene della sua gente e del suo paese.[18]
Katherine Carl, una pittrice che trascorse dieci mesi a palazzo con l'imperatrice Cixi nel 1903 e che raffigurò quest'ultima per l'esposizione di St. Louis, scrisse un libro sulla sua esperienza ("With the Empress Dowager", pubblicato nel 1905). Nell'introduzione al libro, Carl racconta di aver scritto il libro perché "subito dopo essere tornata in America, avevo sentito e letto continuamente nei giornali asserzioni a me attribuite che in realtà non avevo mai pronunciato."
Nel suo libro Carl descrisse l'imperatrice Cixi come una donna gentile e premurosa. Cixi era furba, ma aveva una grande presenza, charme e una grazia nei movimenti che la rendevano "insolitamente attraente." Cixi adorava i cani ed aveva un canile curato da eunuchi nel Palazzo d'Estate, dove vivevano "alcuni magnifici esemplari di carlini pechinesi e una specie di skye terrier." Non amava i gatti, ed alcuni eunuchi che ne possedevano alcuni dovettero ingabbiarli per evitare che si avvicinassero all'imperatrice. Cixi apprezzava invece i fiori ed il personale del Palazzo d'Estate ornava costantemente le stanze e i cortili con fiori freschi recisi.
L'imperatrice amava la lealtà e la praticava con il suo seguito. Nel descrivere il personale di palazzo Carl scrive: "tra questi c'è una donna cinese che ha curato Sua Maestà attraverso una lunga infermità, per circa 25 anni, e le ha salvato la vita dandole da bere il suo latte materno. Sua Maestà, che non dimentica mai un favore, ha sempre tenuto questa donna a palazzo. Essendo cinese, le avevano fasciato i piedi. Sua Maestà, che non può sopportare di vederli neppure, glieli fece liberare e curare, fino a che ha ripreso a camminare comodamente. Sua Maestà ha educato il di lei figlio, che era un infante all'epoca della sua malattia ed al quale aveva sottratto un po' del nutrimento. Questo ragazzo è già segretario in un buon yamen (ufficio di governo)." Lo scritto dimostra l'autentico interesse della sovrana verso i suoi sottoposti.
Cixi amava stare in barca sul lago del Palazzo d'Estate, passeggiare (o meglio farsi portare in portantina dagli eunuchi) attraverso i giardini e prati del palazzo ed assistere a rappresentazioni liriche nell'opera del Palazzo d'Estate. Cixi fumava pipe ad acqua cinesi così come sigarette europee, attraverso un bocchino. A 69 anni d'età Cixi era in una forma sufficientemente buona al punto che durante una visita dell'opera di palazzo assieme a Carl ella "salì le ripide e difficili scale con maggior facilità e leggiadria di me, che eppure portavo comode scarpe europee, mentre lei doveva camminare sulla suola manciù di 15 centimetri come se fosse davvero sui trampoli."
Si dice che Cixi abbia inventato il gioco da tavola "Otto fate viaggiano sul mare", che è ancor oggi noto col nome di "scacchi delle otto fate".
Un film chiamato "Amante dell'ultima imperatrice" (慈禧秘密生活), girato nel 1995, si incentra sul suo cammino verso il governo dell'impero. Nel film di Bertolucci "L'ultimo imperatore" Cixi appare ormai anziana, sul letto di morte, quando incontra il piccolo erede Pu Yi, di soli tre anni. Alla sua morte le viene inserita in bocca una perla nera. Nel cartone francese "Gemelli nel segno del destino" Cixi, rappresentata come una tiranna desiderosa di conservare il potere, è l'antagonista principale della serie (seppur non interagisca mai con i protagonisti, il cui ruolo di persecutore è lasciato all'enuco Po Dung). Alla fine dell'opera, a seguito di una rivolta popolare, viene costretta a rifugiarsi nel Palazzo d'Estate, mentre il popolo occupa la Città Proibita.

Onorificenze

Onorificenze straniere

Dama di I Classe dell'Ordine della Corona Preziosa (Impero di Giappone) - nastrino per uniforme ordinariaDama di I Classe dell'Ordine della Corona Preziosa (Impero di Giappone)
— [19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chang, p. 56
  2. ^ Chang, p. 57
  3. ^ Buck, p. 70
  4. ^ Buck, p. 117
  5. ^ Chang, p. 141
  6. ^ Buck, p.6
  7. ^ Chung, p.35
  8. ^ Dragoni, p.28
  9. ^ Min, p.44
  10. ^ Varè, p.61
  11. ^ Dragoni, p. 70
  12. ^ Warner, p.58
  13. ^ Buck, p. 121
  14. ^ Warner, p.102
  15. ^ Buck, p.73
  16. ^ Min, p.67
  17. ^ Chung, p.72
  18. ^ Buck, p.32
  19. ^ Royal Ark

Bibliografia

  • Pearl S. Buck, Donna imperiale, Mondadori, Milano 1959.
  • Jung Chang, L'imperatrice Cixi, Longanesi, Milano 2013.
  • Sue Fawn Chung, The Much Maligned Empress Dowager: A Revisionist Study of the Empress Dowager Tz'u-Hsi (1835-1908). Modern Asian Studies 13, no. 2 (1979): 177-96.
  • Carlo Dragoni, La meravigliosa vita di Tzu Hsi imperatrice della Cina, Mondadori, Milano 1943.
  • Hummel, Arthur William, ed. Eminent Chinese of the Ch'ing Period (1644-1912). 2 vols. Washington: United States Government Printing Office, 1943.
  • Anchee Min, L'Imperatrice Orchidea, Corbaccio, Milano 2004.
  • Daniele Varè, Yehonala, Bemporad, Firenze 1933.
  • Marina Warner, Tz'u-Hsi imperatrice del drago, Librex, Milano 1975.
  • 雷家聖(Lei Chiasheng)《力挽狂瀾-戊戌政變新探》,台北:萬卷樓,2004 ISBN 957-739-507-4

Voci correlate



Ritornando al paragone con Cersei, c'è un particolare parallelismo tra la strage del Tempio di Baelor e quella, reale, che l'imperatrice Cixi sostenne tramite la rivolta dei Boxer contro gli oppositori e gli invasori stranieri.
Alla fine Cixi fu sconfitta e portò la dinastia e l'impero alla disfatta.
Cersei probabilmente farà una fine ancora peggiore.
Ma ora lasciamo che si goda il suo momento di trionfo.




lunedì 27 giugno 2016

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 53. Virginia Dracu incontra Helena Waldemar



La residenza londinese dell'ambasciatore Friedrich Waldemar e di sua moglie, lady Helena Stuart Waldemar, Contessa di Richmond, si trovava nell'East End, in un quartiere signorile, ma mostrava i tipici segni del decadimento.
La famiglia Waldemar era benestante, ma non ricchissima, e la famiglia Stuart di Richmond, per quanto potesse vantare una discendenza diretta dalle dinastie reali degli Stuart, dei Tudor e dei Plantageneti, era decaduta da molto tempo.
Il castello di Richmond era stato venduto alla morte dei genitori di lady Helena e questo denaro era servito a malapena per pagare la valanga di debiti della famiglia.
Ma non bisognava lasciarsi ingannare da quei segni di decadenza: in realtà i Waldemar erano la famiglia più potente dell'Ordine degli Iniziati, di cui controllavano le tre società principali: il Serpente Rosso (tramite l'anziana Sidonie Waldemar), l'Aristocrazia Nera (tramite la stessa lady Helena) e la Fiamma di Atar (tramite Roman Waldemar, Gran Maestro dell'Ordine).
Il personale di servizio, in casa, era ridotto al minimo: un'anziana governante che faceva anche da cuoca e una cameriera che si occupava anche delle pulizie e delle commissioni esterne: entrambe erano state al servizio dei genitori di lady Helena, la quale non si era sentita di licenziarle e aveva offerto loro ospitalità nella casa di Londra, a un salario ragionevole.

Quando la governante annunciò a lady Helena la visita di Virginia Dracu, la nobildonna quasi ebbe un malore:
<<Virginia Dracu? Non è possibile! E' morta da tre anni>>

<<Mi ha detto di riferirvi, Milady, che "quelle come lei non muoiono">>

<<Sciocchezze! I morti non ritornano!>>

<<A volte sì, milady. A volte ritornano...>>



Helena sollevò gli occhi al cielo e sospirò:
<<Non avrò dunque mai pace!>> e poi <<E va bene, falla accomodare in salotto. Ma chiama il personale di sicurezza e digli di tenerla sotto controllo: se davvero quella donna è Virginia Dracu, allora è molto pericolosa>>

La governante annuì e fece come le era stato ordinato.

Lady Helena si presentò in salotto dopo circa una decina di minuti.
Sembra davvero lei.
Tra le persone credute morte, Virginia era l'ultima che Helena avrebbe voluto richiamare dall'aldilà.

<<Ma sei davvero tu, Virginia, oppure un altro dei tuoi cloni?>>

<<Sono davvero io. L'originale>>

<<Sei una non-morta?>>

<<No, sono completamente viva. La famiglia Dracu ha deciso di puntare tutto su Joelle. Io servo solo per gestire le pubbliche relazioni>>

<<Hai un bel coraggio a farti rivedere qui, dopo tutto quello che hai fatto passare a mio figlio e alla mia famiglia>>

<<Non sempre è quel che facciamo ciò che ci rende speciali, ma perché lo facciamo. E tutto quello che ho fatto, io l'ho fatto per amore>>

<<Il fine non giustifica mai i mezzi, Virginia. Ma questo dovresti averlo imparato persino tu. 
In ogni caso, ormai non ha più importanza. Ciò che conta, adesso, è che tu stia alla larga dalla mia famiglia>>

<<Non è possibile>>

<<Che cosa vuoi?>>

<<Aiutarvi. Avrete bisogno di aiuto, molto presto>>

<<Non riesco a immaginare in che modo tu possa esserci di qualsiasi tipo di aiuto. A dire il vero, non ho mai capito cosa mio figlio ci trovasse in te>>

<<Lo sa quale fu il complimento più bello che suo figlio mi fece?>>

<<Non ne ho idea>>

<<Mi disse: "Tu sei l'unica donna che mi fa desiderare di essere un uomo migliore">>



Hackett London AW11:

<<Peccato che sia successo l'esatto contrario>>

<<Dipende dai punti di vista, lady Helena. 
Prima di conoscere me, suo figlio pensava a ciò che voleva, non a ciò che aveva già.
E' un errore comune tra i giovani, ma può avere gravi conseguenze se li porta a svalutare la propria condizione.
Ma adesso lui conosce se stesso e ha imparato ad apprezzare ciò che ha.
Questo lo ha reso non solo un uomo migliore, ma anche una guida saggia per il nostro Ordine.
La prova del dolore, quando viene superata, ci fa vedere le cose con occhi più lucidi.
Tutto questo ci rinforza e ci libera dalle inibizioni che avevano ostacolato il nostro cammino.
Ha spezzato le catene che gli impedivano di agire.
Ogni tanto succede qualcosa che ci libera, non crede, lady Helena?>>

<<Io ho sempre esercitato il massimo autocontrollo su me stessa. Non credo nello spontaneismo di cui stai parlando>>

<<Questo è un guaio tremendo. Difeso da ferree barriere, il cuore diventa ghiaccio>>

<<Oh, ma non è questo che vuole il tuo maestro Vlad Dracu>>

<<Non è più il mio maestro. Ora che Vlad non mi tiene più sotto controllo, io sono finalmente libera di riparare ai danni commessi nel passato. Sono qui per questo...>>

<<Senti Virginia, io non vedo proprio come ciò sia possibile>>

<<Si fidi di me>>

<<Non posso. Una volta Roman mi disse che tu eri capace in tutto e io gli risposi: "Una persona capace in tutto è anche capace di tutto". L'avevo avvertito, ma lui preferì fidarsi di te e ne è uscito distrutti. Ti rendi conto del male che hai fatto?>>

<<Era un male d'amore! Era amore! Lo capisce questo! Era amore, soltanto amore!>>

<<Amore! Questa parola di cui la gente si riempie la bocca senza neanche sapere cosa significhi! Credi che io non sia mai stata innamorata? Che io non sappia cosa vuol dire soffrire per amore? Che io sia sempre stata come sono adesso?
Amore... oh, certo, vuol dire molto, a volte troppo, ma non è abbastanza... perché se bastasse dire "io ti amo" e tutto si risolvesse, allora tutto sarebbe semplice... tre paroline magiche, vero? Tutti vorremmo sentircele dire, ma poi, quando le si dice, si è consapevoli di tutte le implicazioni... l'amore è anche sacrificio, è pazienza, è rinuncia, è dolore... l'amore è necessario, certo, ma non è sufficiente, lo capisci questo? Non è sufficiente...>>

<<Non ho mai detto che sia sufficiente,,, ognuno cerca di fare del suo meglio... io le sto offrendo tutta la mia buona volontà>>

<<E io non sto mettendo in dubbio la tua buona fede... quello che sto mettendo in dubbio, non offenderti se te lo dico, è la tua salute mentale>>

<<Ah ah, guardi se facciamo a gara a chi è più strana tra noi due, non so chi vince, ma in fondo ognuno è pazzo a modo suo, non trova?>>

<<Quello che io speravo per mio figlio era una fidanzata normale, capisci? Una fidanzata senza problemi, una che lo rassicurasse, una che fosse equilibrata e serena... sì, insomma, una normale! Chiedo molto?>>

<<Sì, lady Helena! Io non so esista una "fidanzata normale", so solo che suo figlio non se ne innamorerebbe mai. Le persone normali lo annoiano terribilmente>>



<<Be', se la mettiamo così... certo, lui è speciale e quindi è chiaro che ha delle esigenze, ma...>>

<<Ma cosa?>>

<<Insomma, tu vieni qui, a casa mia, senza avvertirmi che eri ancora viva, e pretendi, così su due piedi, che ti dia la mia benedizione per non si sa quale accordo . Non si fa così. 
Ora dimmi: cosa dovrei fare con te? Cosa dovrei fare di te?>>

<<Mi basterebbe una tregua>>

<<Te l'ho già detto:non mi fido!>>

<<Sono più onesta e sincera in questo momento di quanto lo sia mai stata in tutta la mia vita>>

<<Ti ho già risposto anche su questo punto. Posso anche credere in tuo momentaneo slancio di sincerità, ma non credo nello spontaneismo.La sincerità non basta se non c'è autocontrollo. Sono le tue reazioni incontrollate che mi preoccupano>>

<<Ci imbarazzano, le reazioni incontrollate, ma in fondo ci rassicurano, perché ci dicono che siamo vivi. E umani.
Ti chiedo di fidarti del fatto che io scelto di rimanere umana. Io ho rifiutato il morso del Vampiro!>>

<<Vorresti farmi credere nella tua umanità, Virginia, eppure porti ancora il cognome dei Dracu!>>

<<E' solo una copertura temporanea! Una questione tattica, per impedire che Vlad si insospettisca. 
La situazione è complessa e delicata, e lei è abbastanza perspicace per capirlo da sé. 
Posso comunque anticiparle che se noi ci alleeremo, la fazione dei Dracu sarà sconfitta>>

<<Sconfiggerli non basta, Virginia. E' troppo poco per uno come Vlad Dracu.

Vlad è restato indifferente, livido, assente, chiuso nel suo cupo sogno di gloria. 

Doveva mandare avanti il suo disegno parassitario, non deludere i Vampiri, non deludere gli Iniziati e chi sa quant’altri ancora. 

Che significava, in presenza di tutto questo, il dolore di un uomo, l'angoscia di una madre, lo sfascio di una famiglia? 

Che significava tutto questo per Vlad, una volta conquistato il potere per fare il Male come sempre ha fatto il male nella sua vita? 

La risposta è chiara, e la conosciamo entrambe.

 Tutto questo, per Vlad, non significava niente>>




<<E' vero, lady Helena. Vlad deve pagare. E la pagherà, esattamente come la pagheranno i suoi alleati.
Mi dica lei quale deve essere la pena e io ne sarò l'esecutrice materiale.
Questo sarà il mio modo per fare ammenda>>

Helena percepì una sincera convinzione nel tono della sua interlocutrice:
<<Affinché il vampirismo sia sconfitto, per i Dracu, te esclusa, io chiedo, anzi esigo, la definitiva distruzione>>

<<Posso garantirle che, alla fine della guerra che sta per cominciare, tutti loro saranno distrutti>>

<<E da chi?>>

<<I non-morti saranno distrutti dai vivi, ma prima ancora dalla vita stessa. 
La vita non perdona chi sta in cima, abusa della sua posizione, e poi precipita>>

<<Ne sei sicura?>>

<<Lo sa perché Vlad non mi ha ucciso? Perché non mi riteneva una minaccia. 

Mi disse: "Tu non puoi uccidermi. Io ormai sono parte di te".

Ma non era vero. Io non risposi nulla, naturalmente, ma fin da allora sapevo quale era il mio obiettivo. Raccogliere un'alleanza contro di lui per annientarlo.
Se saremo unite contro di lui, allora la mia profezia si realizzerà.

Le parole di Vlad Dracu spariranno. Le sue azioni spariranno. La sua famiglia sparirà. Il suo nome sparirà. Ogni ricordo di lui sparirà per sempre.




Dunque, lady Helena, non mi giudichi per il cognome adottivo che porto solo come copertura.
Mi giudichi per quello che lo sto offrendo>>

<<E concretamente, quale sarà il tuo apporto alla mia fazione, per annientare Vlad?>>

<<Informazioni essenziali senza le quali non è possibile vincere, e forse nemmeno sopravvivere>>

<<E in cambio cosa vuoi?>>

<<Perdono>>

<<Sembra tutto così semplice. Io ho sempre diffidato delle ricette semplici. Per sopravvivere ci vogliono cure efficaci, e le cure efficaci sono le più impegnative>>

<<Non sto dicendo che sarà facile, né che sarà dolce. Non le ho mai promesso un giardino di rose, ma le prometto la vittoria>>

<<Perché ti sei rivolta proprio a me, pur sapendo che provo avversione nei confronti tuoi e della tua famiglia?>>

<<Perché lei è la madre dell'uomo che amo, e una madre è disposta a passare sopra a qualsiasi cosa pur di aiutare i propri figli>>

<<Ti avverto: se mi stai ingannando, ti punirò in maniera esemplare>>

<<Non ce ne sarà bisogno. Le punizioni esemplari sono per i traditori, ed io non tradirò>>

<<Vedremo. Ricordati che io ho la protezione del Consiglio degli Iniziati e che ai loro occhi io sono la Reverenda Madre del loro Gran Maestro.
Se succederà qualcosa a me o alla mia famiglia, sappi che il nostro sangue ricadrà su di te, e questa volta non ci saranno vie di fuga>>

<<Non lo dimenticherò>>

<<Bene. C'è un'ultima cosa, Virginia. Tutto quello che vedrai riguardo alla mia famiglia e specialmente riguardo a mia nipote Igraine, deve restare completamente segreto, come se tu non lo avessi mai visto>>

Virginia annuì:
<<So fin troppo bene, Reverenda Madre, che nella vita ci sono cose che non bisogna vedere>>

Helena sospirò e infine prese una decisione.
<<Nel nome dei Signori degli Elementi e dell'Ordine degli Iniziati, io accetto il tuo servizio e ti accordo il mio perdono>>
Le porse la mano.
Virginia, nell'antico segno dell'omaggio feudale e del giuramento di fedeltà, si inchinò e le baciò l'anello, poi disse:
<<Nel nome dei Signori degli Elementi e dell'Ordine degli Iniziati, io giuro fedeltà alla Dinastia Waldemar e alla sua Reverenda Madre, lady Helena, Contessa di Richmond>>

Helena si concesse un sorriso:
<<Alzati, lady Virginia Burke-Roche! Io ti chiamerò col cognome dei tuoi illustri antenati e ti prometto che quando la mia famiglia avrà vinto la guerra, tu avrai un seggio nel Consiglio e la mia benedizione per ciò che il tuo cuore ti suggerirà di fare.
Lo prometto nel nome degli Arcani Supremi, e che il Supremo Ahura Mazda mi assista!>>