Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 27 giugno 2016
Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 53. Virginia Dracu incontra Helena Waldemar
La residenza londinese dell'ambasciatore Friedrich Waldemar e di sua moglie, lady Helena Stuart Waldemar, Contessa di Richmond, si trovava nell'East End, in un quartiere signorile, ma mostrava i tipici segni del decadimento.
La famiglia Waldemar era benestante, ma non ricchissima, e la famiglia Stuart di Richmond, per quanto potesse vantare una discendenza diretta dalle dinastie reali degli Stuart, dei Tudor e dei Plantageneti, era decaduta da molto tempo.
Il castello di Richmond era stato venduto alla morte dei genitori di lady Helena e questo denaro era servito a malapena per pagare la valanga di debiti della famiglia.
Ma non bisognava lasciarsi ingannare da quei segni di decadenza: in realtà i Waldemar erano la famiglia più potente dell'Ordine degli Iniziati, di cui controllavano le tre società principali: il Serpente Rosso (tramite l'anziana Sidonie Waldemar), l'Aristocrazia Nera (tramite la stessa lady Helena) e la Fiamma di Atar (tramite Roman Waldemar, Gran Maestro dell'Ordine).
Il personale di servizio, in casa, era ridotto al minimo: un'anziana governante che faceva anche da cuoca e una cameriera che si occupava anche delle pulizie e delle commissioni esterne: entrambe erano state al servizio dei genitori di lady Helena, la quale non si era sentita di licenziarle e aveva offerto loro ospitalità nella casa di Londra, a un salario ragionevole.
Quando la governante annunciò a lady Helena la visita di Virginia Dracu, la nobildonna quasi ebbe un malore:
<<Virginia Dracu? Non è possibile! E' morta da tre anni>>
<<Mi ha detto di riferirvi, Milady, che "quelle come lei non muoiono">>
<<Sciocchezze! I morti non ritornano!>>
<<A volte sì, milady. A volte ritornano...>>
Helena sollevò gli occhi al cielo e sospirò:
<<Non avrò dunque mai pace!>> e poi <<E va bene, falla accomodare in salotto. Ma chiama il personale di sicurezza e digli di tenerla sotto controllo: se davvero quella donna è Virginia Dracu, allora è molto pericolosa>>
La governante annuì e fece come le era stato ordinato.
Lady Helena si presentò in salotto dopo circa una decina di minuti.
Sembra davvero lei.
Tra le persone credute morte, Virginia era l'ultima che Helena avrebbe voluto richiamare dall'aldilà.
<<Ma sei davvero tu, Virginia, oppure un altro dei tuoi cloni?>>
<<Sono davvero io. L'originale>>
<<Sei una non-morta?>>
<<No, sono completamente viva. La famiglia Dracu ha deciso di puntare tutto su Joelle. Io servo solo per gestire le pubbliche relazioni>>
<<Hai un bel coraggio a farti rivedere qui, dopo tutto quello che hai fatto passare a mio figlio e alla mia famiglia>>
<<Non sempre è quel che facciamo ciò che ci rende speciali, ma perché lo facciamo. E tutto quello che ho fatto, io l'ho fatto per amore>>
<<Il fine non giustifica mai i mezzi, Virginia. Ma questo dovresti averlo imparato persino tu.
In ogni caso, ormai non ha più importanza. Ciò che conta, adesso, è che tu stia alla larga dalla mia famiglia>>
<<Non è possibile>>
<<Che cosa vuoi?>>
<<Aiutarvi. Avrete bisogno di aiuto, molto presto>>
<<Non riesco a immaginare in che modo tu possa esserci di qualsiasi tipo di aiuto. A dire il vero, non ho mai capito cosa mio figlio ci trovasse in te>>
<<Lo sa quale fu il complimento più bello che suo figlio mi fece?>>
<<Non ne ho idea>>
<<Mi disse: "Tu sei l'unica donna che mi fa desiderare di essere un uomo migliore">>
<<Peccato che sia successo l'esatto contrario>>
<<Dipende dai punti di vista, lady Helena.
Prima di conoscere me, suo figlio pensava a ciò che voleva, non a ciò che aveva già.
E' un errore comune tra i giovani, ma può avere gravi conseguenze se li porta a svalutare la propria condizione.
Ma adesso lui conosce se stesso e ha imparato ad apprezzare ciò che ha.
Questo lo ha reso non solo un uomo migliore, ma anche una guida saggia per il nostro Ordine.
La prova del dolore, quando viene superata, ci fa vedere le cose con occhi più lucidi.
Tutto questo ci rinforza e ci libera dalle inibizioni che avevano ostacolato il nostro cammino.
Ha spezzato le catene che gli impedivano di agire.
Ogni tanto succede qualcosa che ci libera, non crede, lady Helena?>>
<<Io ho sempre esercitato il massimo autocontrollo su me stessa. Non credo nello spontaneismo di cui stai parlando>>
<<Questo è un guaio tremendo. Difeso da ferree barriere, il cuore diventa ghiaccio>>
<<Oh, ma non è questo che vuole il tuo maestro Vlad Dracu>>
<<Non è più il mio maestro. Ora che Vlad non mi tiene più sotto controllo, io sono finalmente libera di riparare ai danni commessi nel passato. Sono qui per questo...>>
<<Senti Virginia, io non vedo proprio come ciò sia possibile>>
<<Si fidi di me>>
<<Non posso. Una volta Roman mi disse che tu eri capace in tutto e io gli risposi: "Una persona capace in tutto è anche capace di tutto". L'avevo avvertito, ma lui preferì fidarsi di te e ne è uscito distrutti. Ti rendi conto del male che hai fatto?>>
<<Era un male d'amore! Era amore! Lo capisce questo! Era amore, soltanto amore!>>
<<Amore! Questa parola di cui la gente si riempie la bocca senza neanche sapere cosa significhi! Credi che io non sia mai stata innamorata? Che io non sappia cosa vuol dire soffrire per amore? Che io sia sempre stata come sono adesso?
Amore... oh, certo, vuol dire molto, a volte troppo, ma non è abbastanza... perché se bastasse dire "io ti amo" e tutto si risolvesse, allora tutto sarebbe semplice... tre paroline magiche, vero? Tutti vorremmo sentircele dire, ma poi, quando le si dice, si è consapevoli di tutte le implicazioni... l'amore è anche sacrificio, è pazienza, è rinuncia, è dolore... l'amore è necessario, certo, ma non è sufficiente, lo capisci questo? Non è sufficiente...>>
<<Non ho mai detto che sia sufficiente,,, ognuno cerca di fare del suo meglio... io le sto offrendo tutta la mia buona volontà>>
<<E io non sto mettendo in dubbio la tua buona fede... quello che sto mettendo in dubbio, non offenderti se te lo dico, è la tua salute mentale>>
<<Ah ah, guardi se facciamo a gara a chi è più strana tra noi due, non so chi vince, ma in fondo ognuno è pazzo a modo suo, non trova?>>
<<Quello che io speravo per mio figlio era una fidanzata normale, capisci? Una fidanzata senza problemi, una che lo rassicurasse, una che fosse equilibrata e serena... sì, insomma, una normale! Chiedo molto?>>
<<Sì, lady Helena! Io non so esista una "fidanzata normale", so solo che suo figlio non se ne innamorerebbe mai. Le persone normali lo annoiano terribilmente>>
<<Be', se la mettiamo così... certo, lui è speciale e quindi è chiaro che ha delle esigenze, ma...>>
<<Ma cosa?>>
<<Insomma, tu vieni qui, a casa mia, senza avvertirmi che eri ancora viva, e pretendi, così su due piedi, che ti dia la mia benedizione per non si sa quale accordo . Non si fa così.
Ora dimmi: cosa dovrei fare con te? Cosa dovrei fare di te?>>
<<Mi basterebbe una tregua>>
<<Te l'ho già detto:non mi fido!>>
<<Sono più onesta e sincera in questo momento di quanto lo sia mai stata in tutta la mia vita>>
<<Ti ho già risposto anche su questo punto. Posso anche credere in tuo momentaneo slancio di sincerità, ma non credo nello spontaneismo.La sincerità non basta se non c'è autocontrollo. Sono le tue reazioni incontrollate che mi preoccupano>>
<<Ci imbarazzano, le reazioni incontrollate, ma in fondo ci rassicurano, perché ci dicono che siamo vivi. E umani.
Ti chiedo di fidarti del fatto che io scelto di rimanere umana. Io ho rifiutato il morso del Vampiro!>>
<<Vorresti farmi credere nella tua umanità, Virginia, eppure porti ancora il cognome dei Dracu!>>
<<E' solo una copertura temporanea! Una questione tattica, per impedire che Vlad si insospettisca.
La situazione è complessa e delicata, e lei è abbastanza perspicace per capirlo da sé.
Posso comunque anticiparle che se noi ci alleeremo, la fazione dei Dracu sarà sconfitta>>
<<Sconfiggerli non basta, Virginia. E' troppo poco per uno come Vlad Dracu.
Vlad è restato indifferente, livido, assente, chiuso nel suo cupo sogno di gloria.
Doveva mandare avanti il suo disegno parassitario, non deludere i Vampiri, non deludere gli Iniziati e chi sa quant’altri ancora.
Che significava, in presenza di tutto questo, il dolore di un uomo, l'angoscia di una madre, lo sfascio di una famiglia?
Che significava tutto questo per Vlad, una volta conquistato il potere per fare il Male come sempre ha fatto il male nella sua vita?
La risposta è chiara, e la conosciamo entrambe.
Tutto questo, per Vlad, non significava niente>>
<<E' vero, lady Helena. Vlad deve pagare. E la pagherà, esattamente come la pagheranno i suoi alleati.
Mi dica lei quale deve essere la pena e io ne sarò l'esecutrice materiale.
Questo sarà il mio modo per fare ammenda>>
Helena percepì una sincera convinzione nel tono della sua interlocutrice:
<<Affinché il vampirismo sia sconfitto, per i Dracu, te esclusa, io chiedo, anzi esigo, la definitiva distruzione>>
<<Posso garantirle che, alla fine della guerra che sta per cominciare, tutti loro saranno distrutti>>
<<E da chi?>>
<<I non-morti saranno distrutti dai vivi, ma prima ancora dalla vita stessa.
La vita non perdona chi sta in cima, abusa della sua posizione, e poi precipita>>
<<Ne sei sicura?>>
<<Lo sa perché Vlad non mi ha ucciso? Perché non mi riteneva una minaccia.
Mi disse: "Tu non puoi uccidermi. Io ormai sono parte di te".
Ma non era vero. Io non risposi nulla, naturalmente, ma fin da allora sapevo quale era il mio obiettivo. Raccogliere un'alleanza contro di lui per annientarlo.
Se saremo unite contro di lui, allora la mia profezia si realizzerà.
Le parole di Vlad Dracu spariranno. Le sue azioni spariranno. La sua famiglia sparirà. Il suo nome sparirà. Ogni ricordo di lui sparirà per sempre.
Dunque, lady Helena, non mi giudichi per il cognome adottivo che porto solo come copertura.
Mi giudichi per quello che lo sto offrendo>>
<<E concretamente, quale sarà il tuo apporto alla mia fazione, per annientare Vlad?>>
<<Informazioni essenziali senza le quali non è possibile vincere, e forse nemmeno sopravvivere>>
<<E in cambio cosa vuoi?>>
<<Perdono>>
<<Sembra tutto così semplice. Io ho sempre diffidato delle ricette semplici. Per sopravvivere ci vogliono cure efficaci, e le cure efficaci sono le più impegnative>>
<<Non sto dicendo che sarà facile, né che sarà dolce. Non le ho mai promesso un giardino di rose, ma le prometto la vittoria>>
<<Perché ti sei rivolta proprio a me, pur sapendo che provo avversione nei confronti tuoi e della tua famiglia?>>
<<Perché lei è la madre dell'uomo che amo, e una madre è disposta a passare sopra a qualsiasi cosa pur di aiutare i propri figli>>
<<Ti avverto: se mi stai ingannando, ti punirò in maniera esemplare>>
<<Non ce ne sarà bisogno. Le punizioni esemplari sono per i traditori, ed io non tradirò>>
<<Vedremo. Ricordati che io ho la protezione del Consiglio degli Iniziati e che ai loro occhi io sono la Reverenda Madre del loro Gran Maestro.
Se succederà qualcosa a me o alla mia famiglia, sappi che il nostro sangue ricadrà su di te, e questa volta non ci saranno vie di fuga>>
<<Non lo dimenticherò>>
<<Bene. C'è un'ultima cosa, Virginia. Tutto quello che vedrai riguardo alla mia famiglia e specialmente riguardo a mia nipote Igraine, deve restare completamente segreto, come se tu non lo avessi mai visto>>
Virginia annuì:
<<So fin troppo bene, Reverenda Madre, che nella vita ci sono cose che non bisogna vedere>>
Helena sospirò e infine prese una decisione.
<<Nel nome dei Signori degli Elementi e dell'Ordine degli Iniziati, io accetto il tuo servizio e ti accordo il mio perdono>>
Le porse la mano.
Virginia, nell'antico segno dell'omaggio feudale e del giuramento di fedeltà, si inchinò e le baciò l'anello, poi disse:
<<Nel nome dei Signori degli Elementi e dell'Ordine degli Iniziati, io giuro fedeltà alla Dinastia Waldemar e alla sua Reverenda Madre, lady Helena, Contessa di Richmond>>
Helena si concesse un sorriso:
<<Alzati, lady Virginia Burke-Roche! Io ti chiamerò col cognome dei tuoi illustri antenati e ti prometto che quando la mia famiglia avrà vinto la guerra, tu avrai un seggio nel Consiglio e la mia benedizione per ciò che il tuo cuore ti suggerirà di fare.
Lo prometto nel nome degli Arcani Supremi, e che il Supremo Ahura Mazda mi assista!>>
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