lunedì 3 agosto 2015

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 1. Il Grande Disegno



Il Castello di Estgoth,  sulla cima di una collina irta e rocciosa, nel versante ucraino dei Carpazi, proiettava la sua ombra sull'intera vallata sottostante e sulla città omonima.
Dalla finestra all'ultimo piano della torre più alta, lord Roman Waldemar, Governatore della provincia Estgoth per conto dell'Unione Occidentale e Gran Maestro dell'Ordine degli Iniziati agli Arcani Supremi, osservava il paesaggio sottostante.
Ben pochi erano a conoscenza dei segreti di cui lui e il suo Ordine erano depositari e ancora meno erano quelli che potevano anche solo immaginare la natura e l'importanza dell'Operazione Hohenzollern, il cui inizio era imminente.
I piani erano già stati definiti nei minimi particolari.
Cinquanta militari tedeschi, appartenenti alla Guardia di Ferro, braccio armato dell'Aristocrazia Nera, una delle quatto componenti dell'Ordine degli Iniziati, e reduci dalla guerra civile in Ucraina, erano rimpatriati in Germania e attendevano gli ordini.
Altri Iniziati tedeschi, infiltrati nella pubblica amministrazione del land del Baden-Wurttenberg, erano pronti ad aprire le porte del castello di Hohenzollern, nella notte del 10 agosto, quando li avrebbero raggiunti il Gran Maestro, il Comandante generale Leonenko e il Consigliere Albedo.



Per millenni l'Ordine degli Iniziati aveva preparato e tessuto in segreto il Grande Disegno che stava alla base di quella spedizione.
Il Programma Genetico, le Premonizioni, i Patti con i Signori degli Elementi e tutte le precedenti operazioni non erano stati altro che la premessa di ciò che stava per accadere.
Lo stesso lord Waldemar, inizialmente scettico riguardo alle finalità dell'Ordine e ancor di più nei confronti dei metodi per ottenerle, aveva infine dovuto ammettere che il Grande Disegno costituiva l'unica speranza, per il genere umano, di sopravvivere al Grande Cataclisma le cui prime avvisaglie si stavano già verificando, nel disinteresse generale.
Dopo l'Iniziazione e l'elezione a Gran Maestro, Waldemar aveva volutamente mantenuto un certo riserbo, rimanendo al di sopra delle parti e preparando in silenzio un progetto che potesse conciliare le diverse anime dell'Ordine.



Dall'infinitesimale germe di un'idea, quella degli Arcani Supremi, condivisa da quattro società segrete (l'Aristocrazia Nera, devota a Eclion, il Serpente Rosso, devoto a Belenos, la Fiamma di Atar, devota al Signore del Fuoco, e la Fonte Sacra, devota a Gothar, Signore del Ghiaccio), l'Ordine degli Iniziati aveva compreso le potenzialità di un piano così esteso, così protratto nel tempo, così complesso e sottile, che anche il solo pensiero della sua immensità suscitava timore reverenziale persino negli Iniziati di rango più elevato.
Eppure, nel corso dei secoli, gli Iniziati erano già stati messi a dura prova: avevano dovuto sopravvivere a condizioni di "quasi disastro", accettare perdite cocenti e sottomissioni umilianti nei confronti di entità inferiori. In tutte queste circostanze, la segretezza e la pazienza erano state anteposte a ogni altra considerazione, per preservare il segreto del Programma Genetico e della ricerca dei Varchi che conducevano alla Nuova Terra.
Tutto questo e molto di più era stato compiuto per nascondere il mistero degli Arcani Supremi da ogni tentativo di profanazione. Così facendo, in tutti quei millenni, gli Iniziati avevano creato e alimentato la loro stessa leggenda.



Ma il tempo della segretezza si stava lentamente avviando verso la sua naturale conclusione. 
L'Operazione Hohenzollern era destinata ad essere una delle ultime missioni segrete, prima che l'Ordine degli Iniziati decidesse se e quando uscire allo scoperto.
Waldemar assaporava quel momento di attesa con la sicurezza di chi, dopo una vita di incertezze, era finalmente riuscito a diventare non soltanto padrone del proprio destino, ma anche di quello di un'intera organizzazione che perseguiva obiettivi politici della massima importanza.
Chi intendeva persistere nell'illusione che l'umanità potesse tirare a campare all'infinito secondo gli schemi distruttivi della società dei consumi sfrenati era libero di farlo, ma non avrebbe trovato posto nella Via Aurea.
Su questo punto la Profezia era molto chiara.

Chi è convinto che questa situazione sia sostenibile, resterà qui a godersi il Grande Cataclisma. 
Gli altri, invece, saranno i pionieri della Nuova Terra, i fondatori dei nuovi regni millenari di un'umanità che ha saputo evolversi oltre i propri attuali limiti.

L'evoluzione biologica del genere umano stava per compiere un passo avanti, dopo millenni di inerzia.
Era stata davvero una lunga attesa.
Gli Iniziati hanno atteso più di chiunque altro. 
Da millenni il Programma Genetico andava avanti, così come il dialogo con i Grandi Antichi, i Signori degli Elementi, al di sopra dei quali vi erano soltanto gli Arcani Supremi.
Noi siamo i prediletti dei Quattro Immortali. A noi è stato comunicato il Grande Disegno. Ed io soltanto conosco l'ubicazione dei Varchi. Tutto il resto è irrilevante.



Il Varco che si trovava all'interno del Burg Hohenzollern conduceva in un castello identico, che il popolo dei Drow aveva costruito per ordine di Atar, sotto la guida attenta e volitiva di Edwina Ataris, l'immortale figlia del Signore del Fuoco e della sua sacerdotessa di rango segreto, Isabel Burke-Roche. 
Farò ai Drow un'offerta che non si può rifiutare. Persino Edwina scenderà a patti. La Rocca di Alfarian diventerà il nostro primo avamposto sul Continente Centrale della Nuova Terra. 
Un obiettivo ambizioso, certamente, ma il Gran Maestro era fiducioso nel buon esito della spedizione.
Lord Waldemar era confortato dalle premonizioni e dalla facoltà di intuire il pensiero degli interlocutori e di parlare le lingue dei popoli alieni.
Erano facoltà notevoli, anche se c'erano dei limiti ben precisi oltre i quali nemmeno lui poteva andare.
Non gli era concesso di usare quei poteri per fini personali o per avvantaggiare le persone che amava.
Tutti i suoi tentativi per conoscere la sorte di Jessica, la donna che portava in grembo sua figlia, erano, fino a quel momento, andati a vuoto.
Mi occuperò di quella questione al mio ritorno, quando nascerà la bambina. 
Il parto era previsto per settembre e la missione si doveva concludere prima della fine di agosto, per cui c'era un ampio margine di tempo per assistere personalmente al parto e garantire a Jessica e ad Igraine la sicurezza.
Ammesso che non ci siano contrattempi imprevisti nella missione o che il parto non avvenga in anticipo. Ma le premonizioni non mi hanno mostrato niente al riguardo, almeno per ora.
Era appropriato, infatti, che persino il Gran Maestro dell'ordine non potesse ottenere premonizioni a comando. Esse si presentavano da sole e spesso in maniera non chiara, tanto che vi era bisogno di interpretarle. Tutto ciò per impedire qualsiasi forma di abuso e di interferenza rispetto a questioni che facevano parte di ciò che non poteva essere cambiato.
E così, proprio colui che era chiamato Profeta e Messaggero degli Dei, brancolava nel buio riguardo al destino di coloro che amava.
La missione, però, sarà molto proficua, e tutti coloro che hanno dubitato di me, dovranno ricredersi.

domenica 2 agosto 2015

Quando c'erano i Targaryen...























Il torneo di Harrenhal, nell'anno della Falsa Primavera

La caduta di Harrenhal





Harrenhal è il castello più grande dei Sette Regni e seggio della Casa Baelish: è situato nelle Terre dei Fiumi, sulla costa settentrionale del lago Occhio degli Dei. Sin dalla Guerra di Conquista dei Targaryen è un luogo tetro e in rovina.



Harren il Nero, re delle Isole di Ferro e delle Terre dei Fiumi, fa costruire Harrenhal come un monumento a sé stesso, con l’intenzione di farne il castello più grande del Continente Occidentale che mettesse in secondo piano tutti gli altri. La costruzione della fortezza dura quarant’anni: migliaia di prigionieri di altri regni muoiono nelle cave incatenati a carri o durante il lavoro nelle cinque torri. Nel castello si congela d’inverno e si soffoca d’estate. Alberi-diga vecchi di migliaia di anni vengono abbattuti e trasformati in travi e assi. Harren riduce sul lastrico le Terre dei Fiumi e le Isole di Ferro per realizzare il suo sogno.
Una volta terminati i lavori, Harren si vanta dell’inespugnabilità della sua fortezza. Non ha fatto i conti, però, con Aegon il Conquistatore e i suoi draghi che si sono appena lanciati alla conquista del Continente Occidentale. Il giorno stesso in cui Harren si stabilisce nella sua fortezza, Aegon e le sue sorelle attraccano nel punto in cui poi sarebbe sorta Approdo del Re. Alte mura e torri minacciose non sono un ostacolo per i draghi che bruciano vivi Harren e i suoi figli nella torre più alta, conosciuta ora come Torre del Rogo del Re. A causa dell’elevata temperatura delle fiamme, le pietre di Harrenhal assumono un aspetto bruciacchiato e sciolto.

La Barriera, il Castello Nero e la Foresta Stregata

La Torre della Gioia e la morte di Lyanna Stark



Dopo la sconfitta dei Targaryen nella Battaglia del Tridente, Ned Stark cavalca fino alla Torre della Gioia nelle montagne di Dorne con sei compagni (Martyn CasselTheo WullEthan GloverMark RyswellHowland ReedWillam Dustin), e trova tre membri della Guardia Reale rimasti fedeli - Ser Arthur Dayne, Ser Oswell Whent, e Ser Gerold Hightower- a guardia della stessa. Solo Ned e il suo alfiere Howland Reed sopravvivono alla battaglia che segue. Ned trova Lyanna dentro la torre in una pozza di sangue, morente. Quando Eddard ricorda il conflitto in sogno, c’è un altro dettaglio: quando i combattenti si scontrano, Lyanna grida. Il sogno poi muta in una tempesta di petali di rose blu, che si sollevano contro un cielo venato di sangue. Non si sa con certezza se questi dettagli siano ricordi accurati.
Lyanna muore in una stanza che odora di sangue e rose. La febbre l’ha lasciata senza forze, la sua voce è flebile come un sussurro. C’è paura nei suoi occhi, quando chiede a Ned di prometterle qualcosa. Quando suo fratello le dà la propria parola, la paura scompare. Lei sorride, e le sue dita si stringono attorno a quelle del fratello. Si stavano ancora tenendo la mano quando lei si lascia andare alla morte. Petali di rose cadono dal suo palmo, morti e neri. Successivamente, Howland Reed trova Eddard che ancora le stringe le dita. Riesce a separare la mano del fratello vivo da quella della sorella morta, anche se Eddard non ha memoria di ciò che accadde dopo la morte di Lyanna. Né il contenuto della promessa fatta a Lyanna né la causa della sua morte sono conosciute. Le sue ultime parole sono una frase che seguirà il fratello per il resto della sua vita:
« Prometti, Ned.»

Lyanna ha solo sedici anni quando muore. La sua tomba giace nelle cripte di Grande Inverno, a fianco di quella di Rickard Stark. Dall’altro lato della tomba di Rickard, si trova la tomba di Brandon Stark. Una statua raffigurante Lyanna è scolpita nella pietra della sua tomba, ma Robert Baratheon dice che lo scultore non è riuscito a catturare la sua bellezza. Eddard afferma che sia stata Lyanna stessa a chiedergli di riportarla a Grande Inverno. Bran Stark nota che solo i re e i lord di Grande Inverno hanno statue con le loro sembianze, non i membri della loro famiglia. 

File:Asiulus Promise Me Ned.png

Il personaggio di Cersei Lannister è ispirato a Margherita d'Angiò, regina d'Inghilterra

Asshai of the Shadows



Asshai, città natale di Melisandre, è una città portuale situata nell'area sud-est del Continente Orientale, nel punto in cui il fiume Ash sfocia nel Mare di Giada, dove il mare incontra lo Stretto del Croco. Asshai si trova sull'estremità meridionale di una penisola chiamata Terre delle Ombre, per questo motivo la città viene spesso chiamata Asshai-delle-Ombre. Per indicare un viaggio ad Asshai, si usa spesso la locuzione "passare attraverso l'ombra". L'area di Asshai e delle Terre delle Ombre viene spesso chiamata semplicemente "L'Ombra".
Le origini di Asshai si perdono nella notte dei tempi e persino i suoi abitanti affermano di non sapere chi ha costruito la città: essa si trova lì da quando il mondo ha avuto inizio e vi rimarrà fino alla sua fine.

sabato 1 agosto 2015

Gli dei della mitologia slava

I sabbat neopagani





Nel paganesimo e in molte religioni neopagane, la Ruota dell'Anno rappresenta il ciclo naturale delle stagioni, commemorato con la celebrazione di otto sabbat o sabba. Secondo il neopaganesimo, tutte le cose della natura sono cicliche, compreso lo scorrere del tempo che viene immaginato come una ruota che gira incessantemente; lo scorrere delle stagioni si riflette nella nostra vita: nascita, crescita, declino e morte.[1]
Per alcune delle religioni neopagane come la Wicca, gli otto sabbat segnano otto momenti tipici lungo il percorso dell'anno e simboleggiano altrettante tappe nella vita del Dio, che nasce dalla Dea a Yule, cresce fino a diventare adulto, si accoppia con lei a Beltane, regna come Re di primavera per poi indebolirsi e morire a Lammas.[2][3]
Alcune tradizioni dividono gli otto Sabbat in quattro maggiori e quattro minori.
I quattro Sabbat maggiori sono molto probabilmente associati con i cicli dell'agricoltura e dell'allevamento[4], nell'antichità la loro data veniva determinata in base alla levata eliaca di alcune stelle facilmente visibili ad occhio nudo. Tradizionalmente duravano tre giorni a partire dal tramonto del giorno precedente (nella cultura celtica il giorno cominciava al tramonto).
Va sottolineato come queste coincidenze astronomiche, che erano esatte nell'età del ferro, oggi non sono più corrispondenti a causa dell'effetto combinato dei fenomeni di nutazione e delle precessioni.
Gli altri quattro Sabbat minori:
  • Yule celebrato attorno al 21-22 dicembre
  • Ostara celebrato attorno al 22-23 marzo
  • Litha celebrato attorno al 21-22 giugno
  • Mabon celebrato attorno al 22-23 settembre
sono calcolati in base al ciclo solare e coincidono con i due solstizi e i due equinozi[5]
Origine della Ruota dell'anno
Nonostante le festività citate siano di origine antica pare che l'idea di una "Ruota dell'Anno" formalizzata in questo modo risalga a Ross Nichols che la diffuse negli anni cinquanta[6].
Secondo Phyllis Curott "i moderni sabba contengono elementi della tradizione celtica, gallese, nordica, italiana, babilonese, egiziana, greca e di altre antiche mitologie e tradizioni religiose misteriche"[7]
Ci sono chiare similitudini fra i sabbat e molte feste cristiane, non è escluso che molte date per le celebrazioni cristiane fossero decise in base a diversi motivi, non ultimo la necessità di competere con le precedenti e molto sentite festività pagane.[7] È il caso ad esempio del Natale fatto coincidere con il precedente Dies Natalis Sol invictus, o alle feste di Ognissanti e celebrazione dei defunti, fatti coincidere con il capodanno celtico di Samhain.

I Sabbat nel neopaganesimo contemporaneo

Le date attuali in cui vengono celebrati i sabbat sono[8]:
Le date indicate sono valide per l'emisfero nord, dove queste feste hanno avuto origine, coloro che abitano a sud dell'equatore dovrebbero cambiare le date di conseguenza, per riflettere l'andamento stagionale del loro emisfero (in pratica traslando ogni ricorrenza di sei mesi). Ad esempio, in Australia Samhain andrebbe celebrato il primo maggio, mentre in Germania si celebrerebbe contemporaneamente Beltane.
Per sottolineare quanto queste festività siano legate ai cicli stagionali della natura, Fred Lamond in Fifty Years of Wicca[9], evidenzia non solo la differenza che ci deve essere tra l'emisfero nord e l'emisfero sud del mondo, bensì anche le differenze che possono esistere all'interno di uno stesso continente: ad esempio in Europa la festa di Beltane sarebbe più appropriato festeggiarla a fine marzo nei paesi Mediterranei, visto che già in questo periodo il freddo invernale è stato sostituito dai tepori primaverili ed è perciò possibile stare all'aperto di notte; andrebbe festeggiata ai primi di maggio nei paesi dell'Europa Continentale ed Atlantica (come già effettivamente avviene); mentre andrebbe celebrata a fine giugno in Scandinavia e nell'Europa di nord-est, dove la primavera e le temperature più miti arrivano molto tardi.
Schema riassuntivo:
SabbatData nell'Emisfero SettentrionaleData nell'Emisfero MeridionaleOrigini Storiche e CulturaliAssociazioni e celebrazioni
Samhain, oHalloween31 ottobre30 aprile, o 1º maggioCeltismo (vedi anche Celti)Capodanno celtico. Meditazione sulla Morte e commemorazione degli antenati. Raccolto degli ultimi frutti e delle bacche. Ricovero degli animali nelle stalle e negli ovili, con macellazione di quelli in eccesso.
Yule21 o 22 dicembre21 giugnoPaganesimo Germanico e Romano ("Sol invictus")Rinascita simbolica del sole e Solstizio d'inverno. Nascita del nuovo Dio bambino
Imbolc, oCandelora1 o 2 febbraio1º agostoCeltismo (vedi anche Celti)Festa di purificazione. Primi segni della Primavera. Gli agnelli appena nati fanno le prime poppate. Alcuni animali escono dal letargo. La Dea torna sulla Terra completamente rinnovata dal suo viaggio
Ostara21 o 22 marzo21 o 22 settembrePaganesimo GermanicoEquinozio di Primavera. Il Dio è l'Uomo Verde del bosco, giovane e selvaggio
Beltane, oCalendimaggio30 aprile o 1º maggio1º novembreCeltismo (vedi anche Celti)La piena fioritura della primavera. In alcune tradizioni nozze sacre delle divinità[10]Accoppiamento del Dio con la Dea che resta ingravidata
Litha21 o 22 giugno21 dicembreProbabili origini NeoliticheSolstizio d'estate. Raccolta delle erbe e della rugiada. In alcune tradizioni nozze della Dea e del Dio
Lughnasadh, oLammas1 o 2 agosto1º febbraioCeltismo (vedi anche Celti)Raccolto del grano. Il Dio accetta di sacrificarsi
Mabon, oModron[11]21 o 22 settembre21 marzoTesmoforieEquinozio d'Autunno. Raccolto dei frutti, vendemmia. La Dea compie il viaggio nell'Oltretomba per raggiungere il Dio, divenuto l'oscuro signore della morte e della rinascita

Note

  1. ^ StarhawkLa danza a spirale, pag. 323
  2. ^ Scott Cunningham, Wicca, pagg. 87-91
  3. ^ Phyllis Curott, L'arte della magia, pag. 300
  4. ^ Scott Cunningham, Wicca, pag. 85
  5. ^ Scott Cunningham, Wicca, pag. 86
  6. ^ Ross Nichols - The Founder | Order of Bards and Druids
  7. ^ a b Phyllis Curott, L'arte della magia, pag. 295
  8. ^ Wicca.it
  9. ^ Frederic Lamond, Fifty Years of Wicca
  10. ^ Anne-Marie Gallagher, The Wicca Bible: The Definitive Guide to Magic and the Craft, Londra, Godsfield, 2005, p. 67, ISBN 978-1-84181-250-2.
  11. ^ Anne-Marie Gallagher, The Wicca Bible: The Definitive Guide to Magic and the Craft, Londra, Godsfield, 2005, p. 72, ISBN 978-1-84181-250-2.

Bibliografia

The North remembers















Celtic





























Lughnasadh



Lughnasadh "Festival di Lugh" (secondo Keatings[1] e Cormac[2]) o "matrimonio di Lúg" secondo Rhys[3]. (In irlandese arcaico, pron. [luɣnəsəð]; irlandese: Lúnasa; Gaelico Scozzese: Lùnastal; gaelico di Manx: Luanistyn) è una festa tradizionale gaelica celebrata il primo di agosto, da questa importante festa il mese in gaelico ha ereditato il nome (e non il contrario). In origine era legata al raccolto, corrisponde all'inglese Lammas, dall'inglese arcaico Hlaf Mæsse "Raduno del pane".

Neopaganesimo

Nel neopaganesimo e in particolare nella wicca Lughnasadh (o anche Lunasa o Lughnasa) è uno degli otto sabbat (celebrato il 1º agosto nell'emisfero nord), il primo dei tre che celebrano la stagione del raccolto (gli altri sono Mabon e Samhain). La festa ricorda il sacrificio del Dio (sotto forma di grano): nel suo ciclo di morte (per dare nutrimento alla popolazione) e rinascita, il grano veniva identificato come uno degli aspetti del dio Sole, che i gaelici chiamavano Lúg.
Viene anche usato il nome Lammas preso da una festa anglosassone poi cristianizzata che si svolgeva nello stesso periodo, che potrebbe o meno avere la stessa origine. Come indica il nome (da loaf-mass, "festa dei pani"), si tratta di una festa di ringraziamento per il pane, che rappresenta il primo frutto del raccolto.
Alcuni neopagani celebrano la festa cucinando una figura del Dio fatta di pane per poi sacrificarla e consumarla ritualmente.

Note

  1. ^ Keating's general history of Ireland. (1861)
  2. ^ Sanas Cormaic Cormac's glossary
  3. ^ John Rhys, Hibbert Lectures 1886 pag. 410~415

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Gli dei irlandesi