lunedì 2 giugno 2014

Mappa geopolitica ed economica della Germania e sua egemonia sull'Unione Europea



Dall'inizio della crisi dell'euro nel 2010, la dolorosa storia della Germania è tornata a perseguitare il paese. 

I quotidiani greci hanno paragonato più volte il cancelliere Angela Merkel ad Adolf Hitler; quando Merkel ha visitato Atene, nell’ottobre 2012, manifestanti hanno bruciato bandiere tedesche con sopra la svastica, hanno indossato uniformi naziste e mostrato striscioni con lo slogan «Hitler, Merkel - stessa merda».

Ci sono voluti 7 mila poliziotti greci per proteggere la delegazione tedesca. Alcuni sono tornati a chiedere alla Germania il pagamento delle riparazioni di guerra, che secondo un rapporto del governo ellenico pubblicato nel 2012 ammontano a 162 miliardi di euro.

Sempre nel 2012 il Corriere della Sera ha dichiarato che «l’Italia non è più in Europa, ora fa parte del Quarto Reich». Nel 2013 anche un editoriale dello spagnolo El País ha equiparato Merkel al Führer.

Non sono però solo i manifestanti e i giornalisti della cosiddetta periferia europea ad aver rivangato il passato tedesco nel contesto dell’eurocrisi; ad essi si sono uniti anche autorevoli analisti e accademici nel resto d’Europa. Nel 1953 Thomas Mann fece appello a una «Germania europea» per scongiurare un’«Europa germanica», ma negli ultimi anni si sono moltiplicati quanti additano in un’Europa d’impronta tedesca l’esito ultimo della crisi.

Molti studiosi parlano del riemergere della «questione tedesca»: vi è un intenso dibattito circa il vero o presunto esercizio da parte di Berlino di un’egemonia sul Vecchio Continente e alcuni, come George Soros o Martin Wolf, intravedono addirittura l’emergere di una sorta di «impero» tedesco dentro l’Europa.

Persino Anthony Giddens scrive che «la Germania sembra aver raggiunto con mezzi pacifici quanto non era riuscita a ottenere mediante la conquista militare: il dominio dell’Europa».


Questa è la prima pagina dell'articolo
"Esporto, dunque sono. Il ritorno del nazionalismo tedesco".

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Allegato: Riepilogo generale complessivo dei risultati delle elezioni europee del 2014, con i dati percentuali per ogni partito e gruppo parlamentare in ogni singolo paese dell'Unione.
StatoGruppi politici al Parlamento europeoMPEFonte
PPES&DALDEVerdi/ALEECRGUE/NGLEFDNI
Germania Germania3427412-7-1296[2]
CDU/CSU (35,3%)34SPD (27,3%)27FDP (3,4%)3GRÜNE (10,7%)11LINKE (7,4%)7AFD (7,0%)7
FW (1,5%)1P (1,4%)1TP (1,2%)1
NPD (1,0%)1
FAMILIE (0,7%)1
ÖDP (0,6%)1
DIE PARTEI (0,6%)1
Francia Francia201376-4-2474[3]
UMP (20,8%)20PS/PRG (14,0%)13MoDem/UDI (9,9%)7EE (8,9%)6FG (6,3%)3FN (25,0%)24
UOM (-)1
Regno Unito Regno Unito-201620124173[4]
Lab (24,7%)20Lib Dems (6,7%)1GP (7,7%)3Cons (23,3%)19SF (0,7%)1UKIP (26,8%)24DUP (0,5%)1
SNP (2,4%)2UUP (0,3%)1
Plaid (0,7%)1
Italia Italia1731---351773[5]
FI (16,8%)13PD (40,8%)31AE (4,0%)3LN (6,2%)5M5S (21,1%)17
NCD/UDC (4,4%)3
SVP (0,5%)1
Spagna Spagna171425-5-1154[6]
PP (26,1%)16PSOE/PSC (23,0%)14CDC (5,4%) [32]1EPDD (4,0%)2IU (10,0%) [33]5PODEMOS (8,0%)5
UDC (5,4%) [32]1PNV (5,4%) [32]1LPD (2,1%)1UPyD (6,5%)4
PE (1,9%)1C's (3,2%)2
ICV (10,0%) [33]1
Polonia Polonia235--19--451[7]
PO (31,3%)19SLD (9,5%)5PiS (32,3%)19KNP (7,1%)4
PSL (7,2%)4
Romania Romania9166----132[8]
PDL (12,2%)5PSD/PC/UNPR (37,6%)16PNL (15,0%)6Indip. (6,8%)1
UDMR (6,5%)2
PML (6,2%)2
Paesi Bassi Paesi Bassi5372121526[9]
CDA (15,0%)5PvdA (9,4%)3D66 (15,4%)4GL (7,0%)2CU (7,6%) [34]1SP (9,6%)2SGP (7,6%) [34]1PVV (13,2%)4
VVD (11,9%)3PvdD (4,2%)1
Belgio Belgio4466---121[10]
CD&V (12,2%)2PS (11,1%)3VLD (12,5%)3N-VA (16,4%)4VB (4,1%)1
CDH (4,3%)1SP.a (8,1%)1MR (10,3%)3Groen (6,5%)1
CSP (0,2%)1Ecolo (4,4%)1
Rep. Ceca Rep. Ceca744-23-121[11]
TOP 09/STAN (15,9%)4ČSSD (14,2%)4ANO 2011 (16,1%)4ODS (7,7%)2KSČ (11,0%)3SSO (5,2%)1
KDU-ČSL (9,9%)3
Grecia Grecia54---8-421[12]
 (22,7%)5ΕΛΙΆ ΔΠ (8,0%)2ΣΥΡΙΖΑ (26,6%)6XA (9,4%)3
Π (6,6%)2KKE (6,1%)2ANEL (3,5%)1
Ungheria Ungheria124-2---321[13]
Fidesz (51,5%)12MSZP (10,9%)2EGYÜTT2014/PM (7,2%)1Jobbik (14,7%)3
DK (9,8%)2LMP (5,0%)1
Portogallo Portogallo78---4-221[14]
PSD/CDS-PP (27,71%)7PS (31,47%)8PCP/PEV (12,67%)3MPT (7,14%)2
BE (4,56%)1
Svezia Svezia4633010320
Austria Austria5513000418
Bulgaria Bulgaria4466000217
Finlandia Finlandia3241010013
Danimarca Danimarca1331014013
Slovacchia Slovacchia6410100113
Croazia Croazia4311100111
Irlanda Irlanda4021030111
Lituania Lituania2230102111
Lettonia Lettonia410210008
Slovenia Slovenia511000018
Cipro Cipro220002006
Estonia Estonia113100006
Lussemburgo Lussemburgo3111----6[15]
CSV/PCS (37,7%)3LSAP/POSL (11,8%)1DP/PD (14,8%)1DG/LV (15,0%)1
Malta Malta33------6[16]
PN/NP (40,0%)3PL/MLP (53,0%)3
TotalePPES&DALDEV-ALEECRGUE/NGLEFDNIMPEFonte
2141916452464538101751

Per gruppo politico[modifica | modifica sorgente]

Il vero significato del detto "In bocca al lupo"



Non tutti conoscono la bellezza del significato del modo di dire "in bocca al lupo". L'augurio rappresenta l'amore della madre-lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all'altra, per proteggerli dai pericoli esterni. Dire 'in bocca al lupo' e' uno degli auguri più belli che si possa fare ad una persona. E' la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca. Da oggi in poi non rispondete più 'crepi' ma 'grazie di cuore'.

Fiori



Il glicine non è solo un rampicante: può diventare un vero e proprio albero, come vediamo nella foto qui sopra. Allo stesso modo il rododendro non è solo un arbusto, ma può assumere la forma di albero, come si vede nella foto qui sotto.





Ma ecco altri fiori non legati ad alberi. Fiori di stagione come le petunie...



Le viole del pensiero





I mughetti









Le calle



Le primule



















Fairy realm