giovedì 18 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 22. Marvin e Alice.




Per i suoi incontri con Alice de Bors, l'Imperatore-Profeta aveva ordinato la ristrutturazione della sala rosso-dorata, un tempo appartenuta a Marigold di Gothian.
Assiso sul trono dorato, con indosso abiti lussuosi, Marvin appariva decisamente più regale rispetto al solito-
Alice era seduta nel trono a fianco, come se fosse già una consorte, ed era anch'ella riccamente vestita con un abito che le era stato donato da Sua Maestà in persona.
La Stanza Rossa non è mai comparsa nella Profezia!
Il profumo di cera e d'incenso era gradevole, ma nello stesso tempo a Marvin pareva un presagio di morte.
<<Marigold sedeva qui, al mio posto quando... quando...>>
Alice capì e non si fece spaventare:
<<Meritava quella fine, come la meriterebbe anche la Divoratrice di Cuori!>>
Marvin rimase sorpreso dalla durezza con cui Alice gli chiedeva la testa di Daenerys.
<<Mi ha detto che dovrei mandarvi via>>
Alice lo fissò severamente:
<<La amate ancora?>>
Lui scosse il capo:
<<La odio, il che purtroppo è ancora una forma d'amore>>



<<E' un odio che lei ricambia, l'ho percepito molto chiaramente. E' una minaccia molto più concreta di quella che, secondo lei, costituirei io>>
Le parole di Alice erano innegabili.
Marvin si arrampicò sugli specchi di un'antica promessa:
<<Quando ricevetti il Dono da lei, le promisi che non l'avrei mai danneggiata. Mi ha donato l'immortalità: io sono in debito ed un Eclionner ripaga sempre i suoi debiti>>



Era una frase famosa, soprattutto per il suo doppio senso: gli unici debiti che gli Eclionner pagavano volentieri erano le vendette.
<<Lungi da me il mettere a repentaglio la parola di un Eclionner. Ma esiste ancora un giudice a Gothian! La Divoratrice di Cuori va processata! E' andata oltre la legge dei vampiri! Uccidere e mangiare il cuore degli uomini è qualcosa che disgusterebbe persino Elizabeth Bathory!>>



La Stanza Rossa evoca pensieri di sangue. Non avrei mai dovuto riaprirla.
Marvin sapeva che, se non fosse intervenuto per fermare i pensieri di Alice, si sarebbe macchiato di omissione di soccorso.
<<Vi proibisco di sporgere denuncia contro la Contessa di Gothian>>
La formulazione della frase era tale da lasciare ampi margini esecutivi ad Alice de Bors senza venir meno alla propria parola di Eclionner.
Lei colse la sfumatura:
<<Naturalmente, mio signore>> assicurò e cambiò subito argomento, almeno appartentemente: <<Ho saputo che vostra madre, vostra moglie e vostra nuora sono partite per far visita a mia cugina Alienor>>
<<Ti prego, chiamami per nome, e diamoci del tu, ormai la nostra amicizia ce lo può permettere>> poi aggiunse <<Si sono messe in testa che Alienor voglia distruggermi. E pensare che lei e mia madre erano grandi amiche. Poi Alienor accusò mia madre di aver combinato il suo matrimonio con Elner, il che è falso. Fu Marigold l'artefice di tutto, e lei ha già pagato. Io vorrei solo che le donne della mia famiglia e della mia corte smettessero di farsi la guerra, ma evidentemente chiedo troppo>>
C'era amarezza nelle sue parole ed Alice se ne accorse:
<<Sappiate che io non difendo Alienor. Ora che vi ho conosciuto, ho capito che avete sempre agito secondo giustizia. Forse è giusto che vostra madre lo ricordi ad Alienor>>



Se Alienor accettasse la necessità del Sentiero Dorato! Possibile che sia così scettica verso la Profezia?
Forse quello scetticismo derivava dal fatto che una parte della Profezia, la parte che riguardava lei, non si fosse compiuta.
<<Alienor era convinta di diventare mia moglie e di fare di Alfarian la capitale del mondo. Credo che non abbia mai smesso di credere che quella sarebbe stata la soluzione migliore, non tanto per lei, quanto per gli Alfar. Sperava che i discendenti degli Elfi potessero tornare ad essere una guida per gli uomini. C'è qualcosa di vagamente razzista in questa ambizione. Non dimentichiamo che gli Alfar sono nati dall'unione degli Elfi Luminosi con gli Uomini del Nord, i Norreni o Normanni, quelli "biondi" che qualcuno ha definito "razza ariana">>
Questa argomentazione metteva quasi sullo stesso piano gli Alfar e i vampiri Albini, ma Alice volle precisare un punto molto importante:
<<Alienor ha ottenuto il trono grazie ai Drow, gli Elfi Oscuri. E il loro capo, Morgil Thalion, è fedele a mio padre, perché sa che è il tuo rappresentante nel regno>>



Era chiaro che Alice aveva una conoscenza della politica molto approfondita, e sicuramente migliore di quella che Alienor aveva avuto quando era adolescente.
<<Tuo padre è sempre stato il mio rappresentante sia presso gli Alfar che presso i Drow. Credo che molti di coloro che si oppongono alla tua presenza qui temano che la famiglia De Bors possa diventare qualcosa di simile a ciò che erano i Fujiwara presso la dinastia imperiale del trono del sol levante>>



La nonna paterna di Marvin era una Fujiwara, la bellissima principessa Wensy, mentre la nonna materna era l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian.
<<Fino ad ora sono stati i Canmore delle Highlands a fare le veci dei Fujiwara>>


La dinastia Canmore aveva detenuto il trono di Scozia prima ancora che i Pendragon fondassero il regno dei Keltar. Dall'albero genealogico si poteva notare come fossero imparentati con gli Stuart.
<<Malcom Canmore, il nipote di mia moglie, è già sul piede di guerra, ma lo inviterò ad abbassare i toni. In genere è sufficiente per evitare disordini. Ma dovrò vigilare attentamente, sia sulle Highlands che sul resto del regno>>
Alice era consapevole che i Canmore sarebbero stati dei nemici terribili se Marvin li avesse privati della loro autonomia.
<<Cosa ti ha detto Malcom Canmore?>>
Marvin sospirò:
<<Mi ha chiesto: "Perché state fancendo questo? Perché permettete ad Alice de Bors di diventare così influente?">>
<<E tu cos'hai risposto?>>
Marvin accennò a un sorriso:
<<Sentimenti>> rispose.
Feelings.
Poteva esserci spazio per i sentimenti nella politica?
La storia pareva dimostrare di sì, ma non sembra era una cosa buona.
<<E loro?>>
C'era un misto di esultanza nella domanda di Alice.
Marvin si chiese se per caso loro non avessero ragione.
In fondo, anche gli automi hanno ragione.
Guardò la fanciulla:
<<Hanno risposto che è troppo pericoloso affidarsi ai sentimenti>>
Lei assunse un'espressione da donna vissuta:
<<Troppo pericoloso! E' la classica risposta dei conservatori!>>
<<I conservatori a volte difendono qualcosa che merita di essere difeso. Se una cosa funziona, in fondo, perché dovremmo cambiarla?>>
Alice fu rapida a rispondere:
<<Prima del mio arrivo la Profezia ti aveva abbandonato. C'era qualcosa che non funzionava più. Forse era proprio la mancanza di sentimenti veri. Come dice il poeta: "Godi se il vento ch'entra nel pomario vi rimena l'ondata della vita...">>



Marvin continuò la citazione:
<<"Qui dove affonda un morto viluppo di memorie, orto non era, ma reliquiario">>
Il vento, la sintesi del pensiero progressista, ma Montale non era un progressista.
Io ho parlato di sentimenti, ma gli altri pensano solo alla politica, al gioco del trono, al potere!
Come avrebbe voluto regalare loro quei trent'anni di noia che il potere gli era costato! Trent'anni per salvare un'umanità che non voleva essere salvata, e forse non lo meritava nemmeno.
Troppe cose erano successe dal giorno in cui aveva intrapreso il Sentiero Dorato. E tutte quelle cose l'avevano condotto lì, nella Stanza Rossa del castello di Gothian, in compagnia di una giovane donna che non era sicuro di conoscere.
Mi trovo davvero qui? Sono davvero io? Cosa sono i pensieri che penso?



Gli sembrava di essere in un quadro di Matisse oppure in un racconto di Edgar Allan Poe.
La morte rossa...



Era strano come la Stanza Rossa potesse far pensare contemporaneamente all'amore e alla morte.
Quando un amore si realizza, una parte di noi muore, sacrificata sull'altare della persona che amiamo, la quale stila le sue liste di proscrizione.
In quel momento Alice de Bors stava indicando coloro che Marvin avrebbe dovuto penalizzare.
Ma io non intendo farmi dei nemici. Che si sbranino pure tra loro. Io non farò certo da paciere: è cosa nota che i pacieri si inimicano entrambe le parti e sono i primi a soccombere.
Certo era un paradosso che l'Imperatore-Profeta rinunciasse ad agire e facesse finta di non vedere.
<<Sei consapevole che se diventeremo una coppia, tutto l'universo ci invidierà a farà qualsiasi cosa per dividerci?>>
Alice annuì:
<<Non ci riusciranno>>
Allora si alzò, fece un cenno all'arpista e alle dame di compagnia, e invitò Alice a ballare.



Mentre ballavano, le chiese:
<<Non ti spaventa la mia immortalità?>>
<<Spaventarmi? E perché mai?>>
<<Tu vedrai davanti a te un uomo giovane, e non ti accorgerai che la sua anima è antica. Vedi, c'è un tempo in cui un uomo viene al mondo, e sa che per un po' deve essere vivo. Può avere della magia quel tempo, mentre lo si vive. Ciò che lo rende magico è il sapere che lo perderai e non lo rivedrai mai più. Poi pian piano vedi invecchiare tutte le persone accanto a te, ti trovi costretto a prendere congedo da loro. Nuovi volti entrano nella tua vita e sembrano avere la tua stessa età, ma non è vero. Niente è vero! Ti dicono che tutto dovrebbe ricominciare come prima, ma non è possibile e sai perché?>>
Alice annuì:
<<Non c'è più la magia>>
Marvin annuì.
<<A volte mi affaccio alle finestre di questo castello così lontano da tutto e mi sento estraneo. Mi pare di morire di estraneità. La nostalgia mi commuove, e le lacrime sono come luce che cade sui tramonti della mia terra. Ma questa non è la mia terra. La verità è che la mia terra, così come io l'ho conosciuta quando ero realmente giovane, non esiste più>>
In quei momenti la sua personalità faticava a controllare le memorie dei suoi antenati, che reclamavano udienza, e le premonizioni del futuro, che gettavano lunghe ombre sul suo presente.
Alice lo strinse a sé:
<<Ci penserò io ad ancorarti al presente>>
Lui si lasciò trasportare dall'entusiasmo di lei e la passione divampò nella Stanza Rossa.
Nel momento in cui l'amplesso raggiunse il suo culmine, la Profezia si risvegliò di nuovo nella mente di Marvin.
In preda ad un'estasi mai conosciuta prima, l'Imperatore-Profeta fu consapevole di aver concepito un figlio che univa in sé il sangue dei Lathear, dei Keltar e degli Alfar. Un discendente delle tre famiglie reali, gli Eclionner, i Vorkidian e gli Alfarian, destinato a grandi imprese.




Cast

Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner

Tamzin Merchant - Alice de Bors

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian

Jaime Lannister - se stesso

Erszebet Bathory - Elizabeth Bathory

Cate Blachett - Alienor di Alfarian

Fujiwara-Kamatari - Leto Fuscivarian


martedì 16 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 21. Igraine, Lilieth ed Ellis.



Igraine Canmore di Logres, imperatrice consorte, raggiunse il castello di Gothian nella notte del 16 aprile.
Fu immediatamente condotta alla presenza della suocera, l'imperatrice madre Lilieth Vorkidian e della cognata Ellis Eclionner, principessa del sangue.
Le tre donne più importanti della Dinastia, riunite per salvare l'Imperatore-Profeta dalla minaccia costituita da Alice de Bors.
La natura della minaccia era fin troppo evidente.
Le persone innamorate si comportano in modo stupido. 
Su quell'assioma non c'era alcun dubbio. Era un'evidenza che nessuno aveva mai contestato.
Il grado di stupidità degli innamorati è tanto maggiore quanto più sono sensibili.
Marvin rientrava in pieno in questa condizione, per questo tutti erano preoccupati.
Igraine lo era più di ogni altro:
<<Avete notato che ultimamente si è come... se mi è concesso... rammollito?>>
Lilieth avrebbe voluto negare, ma l'impressione che aveva avuto era la stessa:
<<Forse è meglio dire "rabbonito"... mi pare molto più tollerante e favorevole agli accordi. Non vorrei che qualcuno ne approfittasse>>
I timori di Lilieth erano condivisi.



Ellis aveva annuito:
<<Ultimamente ha concesso molti benefici ai vari rappresentanti delle corporazioni e delle tribù, persino a quelli meno affidabili. Sembra quasi che voglia essere amato da tutto il popolo, e questo non è da lui!>>
Le parole di Ellis furono accolte con cenni di approvazione.



Quelle tre donne, che non si erano mai potute vedere e che non erano mai state d'accordo su niente, si trovavano all'improvviso a condividere le stesse idee e lo stesso punto di vista, come se miracolosamente qualcuno avesse dissipato la ruggine che si era creata tra loro nei trent'anni precedenti.
Igraine tornò alla carica:
<<Ieri ha persino ricevuto Daenerys di Gothian! La Divoratrice di Cuori!>>



<<Dicono che persino lei gli avrebbe consigliato di mandar via lady Alice de Bors il prima possibile>> commentò Lilieth <<E invece lui cos'ha fatto?  Ieri le ha donato la rosa blu, il fiore destinato alla regina della bellezza e dell'amore!>>



<<E l'ha fatto proprio sapendo che io stavo per arrivare>> protestò Igraine <<a questo punto temo che se mi riceverà, lo farà solo per chiedermi l'annullamento del matrimonio>>
Lilieth scosse il capo:
<<I Keltar non accetteranno mai una principessa Alfar come nuova consorte! Inoltre suo padre, il duca di Amnisia, è considerato un traditore dalla maggior parte dei suoi pari>>



Ellis era sdegnata:
<<Io, che sono una principessa del sangue, mi sono nascosta per trent'anni, per non dare scandalo, e adesso arriva questa smorfiosa che si diverte a fare il ruolo della Maitresse-en-titre, come le cortigiane dell'epoca precedente al Grande Cataclisma! Si crede una specie di Giulia Farnese! Persino la Montespan o la Pompadour avevano più pudore>>
Sentire Ellis che parlava di pudore era veramente un evento straordinario.
Igraine dovette, suo malgrado, trattenere un sorriso.
Ellis ha avuto un figlio da suo fratello e uno da suo nipote... ed ora fa la moralista... tempi interessanti, questi...
Ma la colpa più grave di Alice de Bors era, agli occhi delle tre donne forti della Dinastia, il fatto di essere "spudoratamente giovane".
<<Dice di avere diciott'anni, ma secondo me ne avrà a malapena compiuti sedici!>>
Lilieth sospirò:
<<Marvin dovrebbe vietare l'accesso a Corte a queste ragazzine!>>
Ellis approvò con decisione:
<<Durante la mia reggenza, a Lathena, nessuna minorenne era ammessa alla Sacra Presenza dell'Imperatore!>>
Igraine non poté far a meno di ricordare che sia Lilieth che Ellis erano rimaste incinte a sedici anni.
Con una madre e una zia del genere, Marvin è cresciuto fin troppo bene. Come posso fare a salvarlo da se stesso?
Certo non poteva contare sulle altre due nobildonne: erano troppo prese dai pregiudizi del loro rango.
<<Dobbiamo riuscire a dimostrare che Alice agisce seguendo i consigli di Alienor di Alfarian>>
La regina Alienor era molto invidiata per la sua bellezza che sembrava non appassire mai.
<<Un tempo eravamo amiche>> disse Lilieth <<ma poi Alienor mi accusò di non aver impedito il suo matrimonio con Elner>>
Quell'antica ferita fece sussultare Ellis:
<<Mio figlio sarebbe ancora vivo se fossi riuscita a evitare quelle nozze. La colpa fu di Marigold, ma ora che lei è morta, posso solo prendermela con Alienor. E' sempre stata troppo ambiziosa!>>
Igraine concordava, ma le risultava difficile capire come Ellis avesse potuto consentire che il suo secondo figlio, Mordred, sposasse la figlia di Marigold, la principessa Valyria.
<<Ho saputo che hai mandato Valyria alla corte di Alienor. Ci sono novità?>>



<<Alienor ha tentato di far passare Valyria dalla sua parte. Ma mia nuora è pur sempre una Eclionner, e non si lascia manipolare facilmente>>
Lilieth parve aver preso una decisione irrevocabile:
<<Dovrò andare personalmente a parlare con Alienor. Dicono che stia per trasferire la corte presso il castello di sua figlia, Marie de Champagne, la benefattrice dei trovatori. Ho anche una motivazione credibile: pare che Chretien de Troyes voglia ispirarsi alle leggende celtiche per i suoi nuovi romanzi>>



Igraine lo sapeva fin troppo bene.
I trovatori hanno scritto delle cose ignobili sul mio conto e su quello dei miei figli!
Inoltre era incuriosita dall'idea di conoscere la bellissima Marie de Champagne.



La principessa Marie France d'Alfarian, contessa di Champagne, non era solo molto bella ed elegante, ma aveva una grande cultura e presso la sua corte si trovavano i più grandi letterati e musicisti dell'epoca.
Igraine aveva portato con sé sua nuora Eleanor, nata dal primo matrimonio di Alienor con Elner Eclionner.



<<Io ed Eleanor verremo con voi, lady Lilieth>>
L'imperatrice madre non parve entusiasta della cosa, ma non protestò.
Ellis invece era preoccupata:
<<Lilieth... speravo che almeno questa volta saresti rimasta vicino a tuo figlio!>>
L'acredine tra le due donne parve riemergere per un attimo:
<<Non sono mai stata una madre opprimente e sarebbe ridicolo se incominciassi ad esserlo alla mia età. Tu e Mordred sarete più che sufficienti per controllare la situazione. Ora è più urgente capire quali siano le intenzioni di Alienor>>
Nessuno osò mettere in dubbio la decisione.
Igraine si chiese se per caso Marvin fosse divenuto così facilmente raggirabile dalle donne proprio a causa di una madre evanescente come Lilieth e di una zia carismatica come Ellis.
Le donne hanno sempre fatto quel che han voluto con lui. Io per prima. Ora raccogliamo quel che abbiamo seminato. 



Cast

Jessica Chastain - Igraine Canmore

Alice Krige - Lilieth Vorkidian

Eva Green - Ellis Eclionner

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian

Rhaegar Targaryen - Marvin Eclionner

Mia Wasikowska - Alice de Bors

Cate Blanchett - Alienor di Alfarian

Liv Tyler -Valyria Eclionner

Beatrice Borromeo - Marie de Champagne

Eleonora d'Aquitania - Eleanor Eclionner

lunedì 15 aprile 2013

Albero genealogico degli Asburgo d'Austria


Massimiliano II, imperatore del Sacro Romano Impero, ereditò i possedimenti austriarci del padre Ferdinando I, e cioè, oltre alla corona imperiale, anche l'arciducato d'Austria, di Carinzia e di Carniola (l'attuale Slovenia), oltre alle corone di Boemia (attuale Repubblica Ceca) e di Ungheria (all'epoca il regno comprendeva anche la Slovacchia, la Croazia, la Slavonia e la Galizia).


Asburgo d'Austria imperatori del Sacro Romano Impero [modifica]


Carlo VI aveva una sola figlia, Maria Teresa d'Austria, che sposò Francesco di Lorena, granduca di Toscana.
Dopo una guerra di successione al trono imperiale, che vide contrapposta la casa dei Wittelsbach, nella figura di Carlo VII, a quella degli Asburgo-Lorena, alla fine si stabilì che Francesco di Lorena sarebbe divenuto imperatore con nome di Francesco I e che Maria Teresa d'Asburgo avrebbe avuto il titolo di imperatrice consorte, oltre che di arciduchessa d'Austria e regina di Boemia e di Ungheria. Alla morte di Francesco, Maria Teresa assunse la reggenza imperiale in nome del primogenito Giuseppe II.
Maria Teresa d'Asburgo-Lorena ebbe 16 figli, ognuno dei quali ottenne titoli e riconoscimenti, anche se molti morirono in giovane età.

NomeNascitaMorteNote
Maria Elisabetta17371740Erede presunta di Maria Teresa tra il 1737 ed il 1740, morì di vaiolo all'età di tre anni.
Maria Anna17381789Erede presunta di Maria Teresa tra il 1740 ed il 1741, divenne badessa a Praga poiché da ragazza le sue condizioni di salute non consentivano di prospettare un matrimonio. Tuttavia finché la madre fu viva visse sempre a corte.
Maria Carolina17401741Morta nella prima infanzia.
Giuseppe II17411790Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765; arciduca d'Austriare d'Ungheria e re di Boemia dal 1780; sposò l'Infanta Maria Isabella di Borbone-Parma (1741-1763), da cui ebbe Maria Teresa ( 1762 1770) e Maria Cristina, morta durante il parto che uccise anche la madre: poi si unì in matrimonio con la principessa Maria Giuseppa di Baviera (1739-1767). Amò molto la prima moglie, detestò la seconda, sposata solo per l'insistenza della madre imperatrice. Da Giuseppina non ebbe discendenza.
Maria Cristina17421798Sposò il principe Alberto di Sassonia, duca di Teschen (1738-1822), ma non ebbe discendenza.
Maria Elisabetta17431808Sfigurata dal vaiolo, non si sposò mai: divenne badessa ad Innsbruck ma visse sempre a corte accanto alla madre.
Carlo Giuseppe17451761Morendo adolescente di vaiolo, si dice che abbia amaramente detto che la sua scomparsa risolveva molti problemi alla dinastia: infatti, intelligente e ambizioso com'era, non si sarebbe rassegnato alla parte di figlio cadetto.
Maria Amalia17461804Sposò Ferdinando di Borbone, duca di Parma (1751-1802); ebbero sette figli.
Leopoldo II17471792Granduca di Toscana dal 1765 col nome di Pietro Leopoldo, abdicò nel 1790 per diventare imperatore del Sacro Romano Imperoarciduca d'Austriare d'Ungheria e re di Boemia dal1790; sposò l'Infanta Maria Luisa di Spagna (1745-1792); ebbero sedici figli, dei quali il primo fu il futuro imperatore Francesco I d'Austria (era stato Francesco II del Sacro Romano Impero, abolito da Napoleone nel 1806).
Maria Carolina17481748Morta alla nascita.
Maria Giovanna17501762Morì di vaiolo.
Maria Giuseppina17511767Morì di vaiolo.
Maria Carolina17521814Regina di Napoli e di Sicilia (1752-1814), sposò il re Ferdinando IV di Napoli e Sicilia (1751-1825); ebbero diciotto figli. Maria Carolina fu scelta dalla madre poiché le sorelle che avrebbero dovuto sposare Ferdinando (Maria Giuseppina e Maria Giovanna) erano morte di vaiolo.
Ferdinando17541806Duca di Brisgovia dal 1803; sposò Maria Beatrice Ricciarda d'Esteduchessa di Massa e principessa di Carrara, signora di Lunigiana (Austria-Este); ebbero dieci figli.
Maria Antonia17551793Regina di Francia e di Navarra con il nome di Maria Antonietta, sposò Luigi XVI di Francia, dal quale ebbe quattro figli. Morì sulla ghigliottina durante la Rivoluzione francese.
Massimiliano Francesco17561801Arcivescovo-elettore di Colonia dal 1784; destinato ad una carriera militare, dovette rinunciare a causa di una caduta da un cavallo che gli procurò delle lesioni permanenti ad una gamba, decise quindi di dedicare il resto della sua vita a Dio.

 

A Giuseppe II succedette il fratello Leopoldo II, che a sua volta lasciò il trono al figlio Francesco II.

Quando però Napoleone dichiarò estinto il Sacro Romano Impero Germanico, Francesco II divenne il primo Imperatore d'Austria.

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File:FranciscusII.png

File:Ludwig Streitenfeld 001.jpg

Il 6 gennaio 1788 Francesco sposò a Vienna la principessa Elisabetta Guglielmina di Württemberg (1767  1790)[2], figlia del duca Federico II Eugenio di Württemberg e della consorte principessaFederica Dorotea di Brandeburgo-Schwedt, dalla quale ebbe una sola figlia, Ludovica Elisabetta (1790-1791), che morì ad un anno.
Rimasto vedovo, sposò quindi in seconde nozze la cugina prima, principessa Maria Teresa Carolina di Borbone-Napoli, (1772 – 1807), figlia di Ferdinando I, re delle Due Sicilie e della sua consorte l'Arciduchessa Maria Carolina d’Austria (1752-1814).
Dal secondo matrimonio nacquero:

Francesco II e la sua famiglia.
Il 6 gennaio del 1808 Francesco sposò la cugina di primo grado Maria Ludovica Beatrice d'Asburgo-Este (1787-1816), figlia dello zio paterno Ferdinando d'Asburgo-Lorena e di Maria Beatrice d'Este.
Morta la ventottenne Maria Ludovica, l'Imperatore sposò Carolina Augusta di Baviera, figlia del re Massimiliano I di Baviera.

Dopo il regno di Ferdinando I, il giovane nipote Francesco Giuseppe divenne imperatore nel 1848 e regnò fino al 1916, per 58 anni.
Francesco Giuseppe sposò Elisabetta di Baviera, meglio nota come l'imperatrice Sissi.


Grazie anche alla mediazione dell'imperatrice, nel 1866 l'imperatore Francesco Giuseppe riconobbe l'autonomia del regno di Ungheria, di cui fu proclamato sovrano assieme alla moglie. L'Impero Austro-Ungarico assunse una organizzazione federale.

File:Austria-hungary.png

Morto suicida l'arciduca Rodolfo, unico figlio maschio di Francesco Giuseppe ed Elisabetta di Baviera, l'erede al trono divenne il figlio del fratello dell'imperatore, Francesco Ferdinando, a sua volta ucciso a Sarajevo nel 1914. L'erede divenne allora Carlo d'Asburgo, pronipote di Francesco Giuseppe e suo successore, che regnò tra il 1916 e il 1918, quando l'impero asburgico si disgregò.


L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 20. Marvin e Daenerys




Non si vedevano da molto tempo.
Marvin aveva giurato a se stesso che non l'avrebbe mai più ricevuta nei suoi appartamenti, ma ciò che era accaduto il giorno prima aveva cambiato le carte in tavola.
Quello che Daenerys ha detto ieri ad Alice dimostra che mi conosce molto meglio di quanto io sospettassi. Vuole dimostrare al mondo che il suo rifiuto nei miei confronti era più che giustificato. Ma c'è qualcosa di più...
Daenerys si era presentata in perfetto orario, elegantemente vestita. In particolare la lunga gonna bianca e plissettata risultava attraente agli occhi di Marvin.
<<La tua eleganza, oggi, rende tutto più difficile>> erano state le prime parole che l'Imperatore-Profeta aveva rivolto alla Divoratrice di Cuori.
<<Hoc erat in votis>> aveva risposto lei, sorridendo al pensiero della battuta con cui il giorno prima Alice aveva liquidato le citazioni in lingua latheari antica.
<<Conoscevi Orazio di persona?>>
La battuta di Marvin era stata messa in conto, ma aveva perso tutta la freschezza della novità-
<<Adesso ti metti anche a rubare le battute agli altri?>>
L'Imperatore-Profeta aveva accennato a un sorriso e le aveva indicato un triclinio in stile neoclassico, dove potersi accomodare senza tensioni.
<<Se ti dico che un po' mi sei mancato, sei disposto a crederci, Marvin?>>
Lui inarcò le sopracciglia:
<<Faccio molta fatica...>>
Lei tornò seria:
<<Tu sei fatto così, o tutto o niente...>>
Marvin contemplava i capelli color platino di colei che gli aveva donato l'immoralità.
<<Solo con le persone che amo>>
Era vero. Con tutti gli altri riusciva ad essere equilibrato a tal punto da sembrare indifferente nei loro confronti.
Offro amicizia, ma non costringo nessuno ad essermi amico. All'indifferenza rispondo con l'indifferenza. Ma se qualcuno mi chiede aiuto o consiglio, io glieli darò, poiché questo rientra nei doveri della mia carica.



Daenerys lo guardò con curiosità:
<<Dunque non mi ami più?>>
Marvin la fissò severamente:
<<Non giocare con i miei sentimenti>>
Lei stava per replicare, ma poi si interruppe, come se sapesse che le schermaglie sarebbero potute durare all'infinito senza portare da nessuna parte.
<<E va bene, Marvin. Sarò sincera. In questi anni di solitudine mi sono sforzata di capirti, ma non ci sono riuscita. Non comprendo il tuo governo, il tuo Impero, la tua Profezia... niente. Più cose conosco di questo nuovo mondo da te plasmato, più mi rendo conto di non sapere cosa sta succedendo>>
Marvin continuò a fissarla:
<<Non è forse questa la via della saggezza?>>
Gli occhi di Daenerys si accesero di pagliuzze viola, a testimonianza della sua rabbia.
<<Devi smetterla anche tu di giocare con la mia vita!>>
Marvin sospirò:
<<Chiunque altro ti avrebbe già condannata. La tua vita è al sicuro. Non altrettanto si può dire della mia>>
Non intendeva rivelare a nessuno la sua ultima visione, che gli mostrava uno scenario di sopravvivenza.
Ma ogni mio sguardo sul futuro non ne può cogliere l'intero. Io vedo il mondo che verrà come un prigioniero che cerca di vedere il paesaggio dalle finestre della sua cella.
Il sogno del prigioniero: ecco la metafora della sua profezia.

Albe e notti qui variano per pochi segni.

Il zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d'aria polare,
l'occhio del capoguardia dello spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolio dalle cave, girarrosti
veri o supposti - ma la paglia é oro,
la lanterna vinosa é focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

La purga dura da sempre, senza un perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
puo salvarsi da questo sterminio d'oche ;
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d'altri, affera il mestolo
anzi che terminare nel patée
destinato agl'Iddii pestilenziali.

Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull'impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
scironate all'aurora dai torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato attorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo e il minuto -

e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se saro al festino
farcitore o farcito. L'attesa é lunga,
il mio sogno di te non e finito.


Nel momento in cui l'ultimo verso della poesia di Montale risuonò nella sua memoria, gli venne spontaneo guardare colei che aveva amato così tanto e ripetersi:
Il mio sogno di te non è finito.
Daenerys parve percepire la malinconia dei pensieri di Marvin:
<<Perché non sposi Alice? E' evidente che ti piace e lei, l'ho potuto constatare ieri, ricambia. Ho cercato inutilmente di farle capire i tuoi innumerevoli difetti>>



<<La mia Alice non ha in braccio un coniglio bianco, ma un gatto nero, che mi fissa in modo inquietante>>
Più che una battuta era una citazione da un trovatore del buon tempo antico, prima del Grande Cataclisma.
Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole.



Perché quegli sguardi assonnati m'interiscono?
Si alzò ed aprì la finestra.
Quel giorno c'era il sole persino a Gothian.
<<Guarda questa primavera, Daenerys! Quando mai c'è stato un aprile così sereno, a Gothian? Non ti rendi conto che il Sentiero Dorato è anche questo? Che comunque vadano a finire le cose, questi trent'anni di pace saranno comunque ricordati come La Pace di Marvin... e persino tu, un giorno, ripenserai ad oggi, e ti sembrerà di essere stata felice>>
Daenerys era meravigliata del fatto che quel sole non le facesse paura, come di solito accadeva.
<<Non sono felice, sono solo smarrita>>
Marvin annuì.
Anche io sono smarrito. Ma nessuno dovrà capirlo...

E io potrò per ciò che muta disperarmi
portare attorno il capo bruciante di dolore.
Ma l'opaca trafila delle cose
che là dietro indovino: la carrucola nel pozzo,
la spola della teleferica nei boschi,
i minimi atti, i poveri
strumenti umani avvinti alla catena
della necessità, la lenza
buttata a vuoto nei secoli,
le scarse vite, che all'occhio di chi torna
e trova che nulla nulla è veramente mutato
si ripetono identiche,
quelle agitate braccia che presto ricadranno,
quelle inutilmente fresche mani
che si tendono a me e il privilegio
del moto mi rinfacciano.
Dunque pietà per le turbate piante
evocate per poco nella spirale del vento
che presto da me arretreranno via via
salutando salutando.
Ed ecco già mutato il mio rumore
s'impunta un attimo e poi si sfrena
fuori da sonni enormi
e un altro paesaggio gira e passa
La poesia di Sereni esprimeva il pensiero che Marvin non voleva pronunciare.
<<Parlavamo di Alice...>>
Daenerys annuì:
<<Dovresti essere con lei, non con me. Dovresti condividere con lei i pensieri poetici che questa primavera improbabile ti sta ispirando>>
Lui le rivolse uno sguardo pieno di rimpianto:
<<Io e te siamo fuoco e ghiaccio. Siamo complementari. Ecco perché questa primavera è possibile>>

Lei aveva bisogno del fuoco, come suo padre aveva avuto bisogno di Marigold.
<<Fuoco e ghiaccio si annientano a vicenda. E' per questo che non ti ho voluto>>
Marvin sapeva che non era solo per quello, ma fu inondato dai ricordi:
<<Forse, ma per alcuni mesi, dopo che tu mi donasti la non-morte, siamo stati bene insieme>>



Era una constatazione.
Daenerys non la negò, ma le tolse lo splendore della certezza:
<<Mi pare di sì. Forse lo siamo stati...>>
In quel momento entrambi si stavano chiedendo perché avevano gettato via con tanta rapidità un legame che poteva diventare qualcosa di molto importante.
<<Il sogno che interrompi non ritorna uguale>> dichiarò Marvin.
Daenerys fu d'accordo, e deviò volutamente il discorso:
<<Parlavamo di Alice>>
<<Sì>>
<<Già...>>
Si stavano domandando se per caso fosse potuto nascere un sogno più bello, ma nessuno dei due ebbe il coraggio di esprimere quel pensiero all'altro.
<<Alice è... non lo dico per offenderti, ma solo per farti capire... è giovane...>>
Daenerys non si offese:
<<E' la giovinezza della mente. Prima o poi tutti gli immortali ne sono attratti>>
Marvin improvvisamente si rese conto del pericolo connesso a quella specie di condanna.
<<Non mi comporterò certo come Zeus! Gli dei del mio pantheon non sono lascivi>>
Lei non ne era del tutto convinta:
<<Eclion e i suoi discendenti non sono mai stati stinchi di santo e Belenos era festeggiato con delle vere e proprie orge. Dicono che a Caemlyn siano tornati di moda i fuori di Beltane>>
Quella era una vecchia storia.
<<Io ho preso le distanze da tutto ciò. Non ci sono meschinità nella mia vita sentimentale e tanto meno in quella sessuale! E con Alice mi sto comportando in modo specchiato!>>
Daenerys gli disse allora ciò che voleva comunicargli fin dall'inizio:
<<Quella ragazza ti farà del male... è pericolosa... mandala via, finché sei in tempo!>>
Marvin le puntò un indice contro:
<<Tu sei molto più pericolosa. Sei la Divoratrice di Cuori!>>
Lei annuì:
<<E' vero, ma non delego ad altri le mie vendette. Chi crede che Alice sia un mio strumento si sbaglia. Un giorno forse ti punirò per avermi contrastata, ma per quel giorno ti voglio vivo e in salute. Dammi retta, Marvin, manda via Alice! Mandala via prima che sia troppo tardi!>>



Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian



































da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-27950>

domenica 14 aprile 2013

Albero genealogico della dinastia Borbone di Francia, Spagna, Parma, Napoli e Sicilia.



La dinastia dei Borbone (o Borboni, in riferimento al ramo che regnò a Napoli e in Sicilia e poi nel regno delle Due Sicilie) deriva da un ramo collaterale dei Capetingi, che durante il regno dei Valois ottennero in feudo il Ducato di Borbone, una zona del regno di Francia.
Il primo sovrano della dinastia fu Enrico IV di Francia, già re di Navarra. Dal matrimonio di quest'ultimo con Maria de Medici nacque Luigi XIII, che sposò Anna d'Austria. Da quell'unione nacque Luigi XIV, il Re Sole, che vediamo nell'immagine sottostante, insieme alla famiglia: il figlio Luigi, il Gran Delfino ed il nipote Luigi, duca di Borgogna. Entrambi morirono prima di lui e la corona passò al pronipote Luigi XV.

File:Nicolas de Largillière 003.jpg

In seguito alla guerra di successione spagnola, Filippo di Borbone, nipote del Re Sole, fu incoronato re di Spagna nel 1713 (in base ai trattati di Utrecht e Rastadt) e diede inizio alla dinastia che attualmente siede sul trono di Madrid.



In seguito al matrimonio di Filippo V con Elisabetta Farnese, ultima discendente del papa Paolo III (fratello di Giulia Farnese Orsini, l'amante di Rodrigo Borgia, papa Alessandro Vi) il ducato di Parma divenne una pertinenza della famiglia reale dei Borboni di Spagna.



Carlo III di Spagna, figlio di Filippo V di Borbone e di Elisabetta Farnese, fu prima duca di Parma, poi Re di Napoli e Sicilia e infine Re di Spagna. Quando si recò in Spagna, lasciò al secondogenito Ferdinando il regno di Napoli e Sicilia, divenuto Regno delle Due Sicilie dopo la Restaurazione operata dal Congresso di Vienna alla caduta dell'impero napoleonico.
Ferdinando IV di Napoli divenne così Ferdinando I delle Due Sicilie. Come molti Borbone era sposato ad una Asburgo, Maria Carolina, sorella di Maria Antonietta, regina di Francia e figlia dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, regina di Boemia e di Ungheria.



File:Grand Royal Coat of Arms of France.svg

L'ultimo Borbone a regnare sulla Francia fu Carlo X, anche se il ramo degli Orleans, a cui apparteneva il suo successore Luigi Filippo, ultimo re di Francia, discendeva comunque dal fratello del Re Sole, Filippo di Borbone, duca di Orleans.



Gli attuali sovrani del Lussemburgo discendono dai Borbone di Parma.

Genealogic tree of House of Bourbon of France, Spain, Parma, Naples and Sicily

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 19. Alice e Daenerys.



L'incontro avvenne pubblicamente.
Daenerys di Gothian lo aveva richiesto nel rispetto dei criteri degli arresti domiciliari in cui si trovava, e l'Imperatore le aveva accordato il permesso di visitare Alice de Bors d'Alfarian, accompagnata però da numerosi testimoni fedelissimi alla dinastia Eclionner.
Un incontro come questo ha senso solo quando esiste un codice segreto e un interlocutore che lo capisca.
Daenerys conosceva infiniti codici, ma non era in grado stabilire quale potesse essere compreso da Alice e non dagli altri testimoni.
Le parole avranno molti significati. La polisemia si presta ad un numero pressoché infinito di letture, diverse a seconda del destinatario del messaggio. E Alice è un destinatario molto particolare.
Era per metà di stirpe elfica, con tutte le implicazioni che ciò significava.
Eppure, quando si trovò di fronte ad Alice ebbe un attimo di delusione.
E questa ragazzina insipida dovrebbe conquistare il cuore dell'Imperatore-Profeta?
Alice la fissava con espressione incuriosita, come se avesse rinvenuto un reperto archeologico nascosto per millenni sotto il ghiaccio. Ed in un certo senso era proprio così.
<<Onorevole Lady Alice, siate la benvenuta nella mia Contea>>
Era un'ironica finzione con cui Daenerys ridicoleggiava il titolo nobiliare di Contessa di Gothian che Marvin le aveva concesso.
Il castello di Gothian era la sua prigione, più che la sua residenza, ma questi erano dettagli trascurabili, in un simile momento.



<<Vostra Signoria, sono io che devo ringraziarvi per la visita>>
Improvvisamente Daenerys capì che quella "ragazzina" sapeva usare le parole come fossero coltelli.
Ha risposto come se fosse la padrona di casa, ma rivolgendosi a me con l'appellativo corretto. Bene bene... ha in sé la giusta dose di veleno per poter sterminare tutti gli Eclionner dalla faccia della terra.
Evitò di tenderle la mano, ma mantenne un tono cortese:
<<Questo era l'appartamento di mia madre Rahella Targaryen>>
Per un istante, breve ma intenso, quel pensiero le provocò dolore.
<<Sua Maestà me l'ha detto. Temeva che avessi paura dei fantasmi>>
Per la seconda volta Daenerys si sentì messa in ridicolo.
<<A volte la paura può essere molto utile. I fantasmi esistono, anche se sono diversi da come li si immagina>>

Alice annuì:
<<Alcuni fantasmi sono solo persone interminabilmente sopravvissute a se stesse>>
Daenerys sapeva bene che quella frecciata era rivolta a lei, ma la giudicò imprudente.
A Marvin questa frase non piacerà.
La ragazza era abile con le parole, ma non aveva ancora la giusta esperienza, quella che serviva ad evitare le gaffes.
<<Quisque suos patimur manes>> commentò Daenerys in modo volutamente scontato, mentre avanzava al centro del soggiorno.
Alice le mostrò una poltrona.
<<Avete conosciuto Virgilio di persona?>>
Daenerys non poté trattenere un sorriso:
<<Sarebbe potuto accadere. Non vi spaventa avere davanti una non morta con ha migliaia di anni nella propria memoria?>>
La fanciulla soppesò quella domanda:
<<Come ho detto prima, non ho paura dei fantasmi>>
Gli occhi di Daenerys, punta sul vivo, pulsarono di pagliuzze violacee
E' troppo sicura di sé, troppo aggressiva. Per controllare Marvin ci vuole più finezza.
Ma era davvero così? Oppure Marvin era attratto proprio da quell'eccesso di sicurezza e di aggressività?
<<Fossi in voi avrei indossato almeno una collana d'aglio>>
Voleva una schermaglia ironica? Eccola servita!
Alice capì e assunse un'espressione più benevola:
<<Siete così bella che mi riesce difficile pensare a voi come a un vampiro>>
Daenerys fu sorpresa da quel tono inaspettatamente diretto.
Questa ragazza riesce a sorprendere ogni volta che apre bocca. Ora capisco perché Marvin è stato folgorato da questo bel visino. 



Dietro alla faccia d'angelo doveva celarsi però uno spirito ribelle ed ambizioso.
<<Anche voi siete bella, lady Alice. Siete fresca come un fiore in boccio. Mi chiedo se nessuno ha colto mai questo fiore prima d'ora>>
Alice scosse il capo:
<<Credevo che tra vergini bastasse uno sguardo per riconoscersi>>
Daenerys sentì una fitta al cuore.
Ma come ha fatto a indovinare? Nessuno, nemmeno Marvin ha mai sospettato il mio segreto!
Cercò di mantenere un'espressione vagamente ironica.
<<E voi pensate che una persona della mia età, parlo di millenni, e della mia bellezza, possa aver resistito così a lungo alle tentazioni?>>
Alice non lasciò trapelare alcuna emozione:
<<Penso di sì. Avete respinto l'amore di Marvin Vorkidian!>>



Ah, era qui che voleva arrivare! Bene, allora forse è il momento di farle capire chi è veramente il suo tanto idolatrato Imperatore-Profeta!
Assunse un'espressione malinconica, quasi affranta.
<<Marvin è il supremo narcisista di tutti i tempi. Pretende di essere adorato come un dio, e chi si rifiuta di adorarlo viene distrutto, prima o poi. E' stato così per mio padre, il conte Fenrik, per Marigold di Gothian e per Elner Eclionner. A me è toccata una sorte ancora peggiore: murata viva per l'eternità in questo luogo. Non mi ha ucciso solo perché un giuramento lo vincolava a colei che gli ha donato l'immortalità. Avrei dovuto abbatterlo quando ne avevo l'occasione>>
Quelle parole fecero il loro effetto.
Alice socchiuse gli occhi.
<<A me ha chiesto solo tenerezza, così come l'aveva chiesta a voi. Non chiedeva di essere adorato, ma solo di essere trattato con dolcezza. Siete voi ad esservi comportata in modo narcisista>>
Daenerys aveva previsto quella replica e sapeva come rispondere:
<<Lo conoscete poco. Possono passare mesi, a volte persino anni prima che lui riveli la sua reale personalità. Appartiene a quella pericolosa categoria di uomini che sono capaci di sopportare affronti gravissimi per poi esplodere a causa di un'inezia in un giorno di ordinaria follia>> 
E dopo una pausa ad effetto, concluse: <<Gli Eclionner sono fatti così>>.



Chi poteva negarlo?
Alice rimase in silenzio per alcuni interminabili secondi.
<<Niente è indistruttibile e nessuna pazienza è infinita. Nemmeno quella di un imperatore. Nemmeno quella di un profeta. Nemmeno quella di un dio>>
Daenerys percepì un certo fervore mistico in quelle parole.
Lo adora davvero. E lui adora lei come in un eterno gioco di specchi. Avrebbe potuto funzionare se non ci fosse stata quell'enorme differenza tra un immortale ed una semplice umana. Lei si illude che Marvin l'amerà per sempre, anche quando il suo bel visino e il suo bel corpo saranno appesantiti e avvizziti dall'età.
Un simile onore era toccato ad una sola donna, l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar Senia, la leggendaria nonna materna dell'Imperatore-Profeta.
Daenerys provò quasi pena per Alice, quando pronunciò la frase definitiva:
<<Se la pazienza non è infinita, l'amore lo è ancor meno. Persino quello di un dio>>



Cast

Mia Wasikowska - Alice de Bors

Anne Hathaway - Daenerys di Gothian

Rahella Targaryen - Se stessa

Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian

dinastia Targaryen - dinastia Eclionner