La settimana nella villa dei Duchi di Ravernsbourne era stata più tranquilla del previsto, in quanto, per motivi di vario genere, i padroni di casa e gli ospiti principali non si erano fatti vedere, e questo aveva permesso ad Aurora e Roberto di godersi la vacanza senza l'obbligo di estenuanti impegni mondani.
Quell'atmosfera di relax assoluto in una zona paradisiaca aveva consentito ai due fidanzati di rilassarsi a tal punto da convincere Roberto a rimanere anche per la crociera verso Saint-Tropez che sarebbe partita poco dopo l'arrivo dei Duchi.
L'incontro con i Ravensboure fu più piacevole del previsto: lord Waldemar e lady Jessica si mostrarono persino più cordiali, allegri e spiritosi di quando due anni prima, a Londra, avevano invitato i due giovani fidanzati a una cena di lusso al Savoy, nella loro Royal Suite. Non sembravano cambiati per niente, nonostante avessero entrambi raggiunto i vertici delle società ereditate dai loro rispettivi genitori e nonni.
Waldemar aveva accennato per primo all'argomento:
<<Non mi fidavo più dei gestori del mio fondo, quello tramite cui controllavano alcune aziende di una certa rilevanza, nel Regno Unito. La mia impressione era che non considerassero me come referente, ma agissero per gli interessi di alcuni personaggi estranei: un banchiere, un avvocato e un politico...>>
Jessica aveva concluso il discorso del marito con una battuta:
<<...sì, insomma, quella che io chiamo "la profana trinità"!>>
Avevano riso e l'atmosfera si era ulteriormente rilassata.
<<E tu, Jessica, alla fine hai dovuto bere dall'"amaro calice" della Tessier-Ashpool Corporation...>> disse Roberto, mettendo il dito nella piaga, com'era solito fare quando notava delle reticenze sulle questioni fondamentali, ma Jessica si aspettava quel discorso:
<<Ahimè sì! Come si dice in questi casi: "è un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare", e mio nonno ha scelto me. Non me l'aspettavo, non eravamo in buoni rapporti, e negli ultimi tempi il vecchio John Ashpool era completamente impazzito, ma il testamento fu redatto davanti a un notaio molti anni fa, quando ancora era sano. Tuttavia, a pensarci bene, scegliere me come erede universale era già di per sé un segno di pazzia...>>
Tutti avevano riso e poi si era parlato d'altro.
Jessica era fatta così: quando voleva chiudere un discorso, faceva una battuta ad effetto e poi introduceva un diversivo.
E il suddetto diversivo avvenne con un'astuta captatio benevolentiae nei confronti di Aurora:
<<Ma tu, Aurora, sei sempre più bella! Ho visto il servizio fotografico per Vogue Italia e poi quello per Marie Claire! Sapevo che avresti fatto strada, e questo è solo l'inizio! Ah, darei tutto per essere bella come te!>>
Quelle parole furono una melodia irresistibile per l'Ego smisurato della giovane Visconti:
<<Oh, sei troppo gentile, Jessica. In realtà non sono alta abbastanza per diventare una top model, e temo che la mia fama resterà confinata alle riviste e ai cataloghi. Non ho ancora ricevuto proposte per le sfilate di settembre...>>
La Duchessa di Ravensbourne si mostrò sconcertata:
<<Non posso crederci! Questo è inaccettabile! Ma sono certa che in questa nostra piccola crociera conoscerai le persone giuste per farti strada fino alle passerelle di Parigi, di Londra e di New York, senza nulla togliere a Milano, naturalmente. Ti presenterò a tutti e vedrai che sarà un successo!>>
Aurora era al settimo cielo:
<<Li conoscerò ben volentieri. Per me sarebbe un sogno che si avvera!>> e rivolse uno sguardo a Roberto, come per chiedere la sua autorizzazione.
Lui infatti non era particolarmente entusiasta di quei discorsi:
<<Spero che questa conoscenza non sia intesa in senso biblico>>
Jessica scoppiò a ridere:
<<Ah ah, voi Monterovere siete sempre così gelosi e possessivi! Ma non preoccuparti, se Aurora accetterà il mio "patrocinio" o, come diciamo noi anglofoni, il mio endorsement, nessuno oserà sfiorarla neanche con un'unghia. Nessuno la costringerà a fare nulla che lei non vuole: non ci sarà nessun ricatto o mercanteggiamento.
Ma ora, Roberto, è il tuo turno per dirci le tue impressioni sul percorso universitario che hai scelto>>
E in quel modo aveva di nuovo cambiato argomento.
Il giovane Monterovere non gradiva quel modo di conversare, ma non voleva mancare di rispetto all'ospite, per cui rispose:
<<All'inizio non è stato facile, dovevo abituarmi al nuovo ambiente e ai nuovi ritmi di studio, ma adesso credo di aver trovato il percorso giusto. Potrei anche intraprendere la carriera accademica>>
Jessica era perplessa:
<<In economia politica? Passare la vita a insegnare modelli matematici che non spiegano nulla e non sanno prevedere nulla? No, la tua vocazione è umanistica, come quella di tuo zio Lorenzo. Io penso che lui ti riaccoglierebbe a braccia aperte, se tu glielo chiedessi>>
Probabilmente era vero, ma Roberto non era pronto:
<<Leggi ancora i libri di mio zio? Sei in buoni rapporti con lui?>>
La Duchessa sorrise:
<<Non ho più tempo ed energie per leggere testi così impegnativi, ma abbiamo una corrispondenza interessante. Ci siamo incontrati di persona. Lui tiene spesso conferenze a Londra e Wald è stato suo studente, per cui lo invitiamo spesso a cena. E' sempre stimolante parlare con Lorenzo, e molto istruttivo. Gli ho chiesto di te, una volta, e lui ha detto che spera sempre che i vostri rapporti possano tornare ad essere buoni>>
Roberto non aveva nessuna intenzione di tornare nell'orbita di suo zio:
<<Un giorno accadrà, ma non subito. A meno che tu non l'abbia invitato ad unirsi alla crociera...>>
Jessica rise:
<<No, Lorenzo non è certo il tipo da crociera, e a dire il vero pensavo che non lo fossi nemmeno tu, altrimenti avrei invitato te e Aurora personalmente. Ma sono molto contenta che Ayami vi abbia convinto a unirvi a voi>>
Aurora apparve molto interessata a quell'argomento:
<<E tu e Ayami come vi siete conosciute? Dev'essere una tua cara amica se le hai permesso di invitare persone a sua scelta!>>
Lady Ravensbourne annuì:
<<Sì, siamo molto amiche, in effetti. Ci conosciamo bene perché la sua famiglia, i Mizuhara, sono azionisti importanti della Tessier-Ashpool Corporation, e spesso lei è la loro portavoce, a riprova del fatto che una top model può anche essere un'ottima donna d'affari. E poi ha una cultura impressionante e un indubbio carisma. Anche Roberto ne sarà affascinato!>>
Lord Ravenrbourne intervenne:
<<Jessica, sembra quasi che tu voglia creare un triangolo!>>
Aurora colse la palla al balzo e chiuse l'argomento con una battuta di antico conio:
<<Be', la geometria non è un reato!>>
Roberto e Jessica ridacchiarono e spiegarono al Duca la fonte della citazione e da lì il discorso deviò verso argomenti più frivoli.
Il giorno dopo arrivarono gli altri ospiti e da quel momento i colloqui si svolsero in inglese, anche se noi li riporteremo nella lingua dei nostri protagonisti.
Fece molto scalpore il fatto che una delle sorelle minori di Jessica, e cioè lady Jennifer Burke-Roche, avesse accettato l'invito, dopo due anni di silenzio totale, in seguito alla sua marginalizzazione decretata dal testamento di John Ashpool.
La Duchessa apparve molto meravigliata:
<<Mia cara Jenny, sono così felice che tu abbia accettato il mio invito! Ormai non ci speravo più, dopo tanto tempo!>>
Jennifer sembrava meno felice di rivedere la sorella:
<<Sono stati i nostri amici comuni a convincermi. Ormai è tempo di fumare il calumet della pace! O qualsiasi altra cosa a disposizione!>>
Tutti risero: era il tipico umorismo delle sorelle Burke-Roche.
Roberto e Aurora notarono l'enorme somiglianza tra Jessica e Jennifer, tanto che sarebbero potute sembrare gemelle, se non fosse stato per il fatto che la seconda era più giovane e più bella, nel senso convenzionale del termine, secondo i canoni classici: i tratti somatici erano più regolari, il viso era più dolce, i suoi movimenti erano più armoniosi.
<<Ci assomigliamo molto, vero? Ma Jenny è meglio, e dovreste vedere le altre! E' come se i miei genitori avessero perfezionato la loro abilità di concepire le loro figlie!>>
Tutti risero, compreso Roberto, che però pensava:
"La solita tecnica di Jessica: esorcizzare i sospetti altrui scherzandoci sopra apertamente"
Ma Jennifer mostrò di essere migliore della sorella anche in arguzia:
<<Sarà per questo che il nonno Ashpool ha deciso di indennizzare Jessy lasciandole il 51% della T-A Corporation>>
All'inizio l'uditorio rimase stupefatto, ma saggiamente Jessica buttò la cosa sul ridere:
<<Be', certo, mi sembra il minimo!>>
E a quel punto tutti gli ospiti si sentirono autorizzati a sghignazzare.
Provvidenzialmente fu proprio in quel momento che fece il suo ingresso Ayami Mizuhara, la quale, a mo' di saluto, esordì, con voce suadente e melodiosa:
<<Le mitiche sorelle Burke-Roche sono sempre l'anima della festa!>>
Jessica le corse incontro e la abbracciò calorosamente, poi annunciò a tutti:
<<Per chi ancora non la conoscesse, ecco a voi la divina Ayami Mizuhara!>>
Roberto ne rimase abbagliato: la bellezza della fanciulla giapponese era degna di una dea.
"Ma Ayami ha qualcosa di ancor più divino: una soave serenità, circonfusa da un'aura di mistero"
Aurora si illuminò: aveva sentito moltissimo la mancanza della sua "migliore amica", per usare un eufemismo.
Jennifer però non si fece incantare:
<<Forse io sono l'unica che non conosceva la divina Ayami, eppure lei ha parlato come se conoscesse tutte le "mitiche" sorelle di Jessica>>
Di nuovo ci fu un interminabile attimo di sgomento, ma questa volta fu Ayami a risolvere la situazione:
<<Oh, ma io ti conosco di fama, Jenny: tua sorella mi ha parlato così tanto e così bene di te che è come se ti avessi sempre conosciuta>>
Jenny ne approfittò per entrare subito in confidenza con la potenziale alleata:
<<E vedi in me qualcosa di diverso da ciò che ti aspettavi?>>
Ayami la studiò attentamente, come se le stesse leggendo nel pensiero, e alla fine disse:
<<Vedo in te una maggiore purezza rispetto alle mie aspettative. Spero che Jessica non si senta offesa, ma è naturale che, col tempo e con la gravosità degli incarichi che si ricoprono, sia difficile mantenere la purezza originaria, ammesso che ci fosse>>
Di nuovo ci fu un grande imbarazzo, che tenne tutti col fiato sospeso.
Fu Jessica, come sempre, a stemperare la tensione con l'ennesima battuta:
<<Una volta Lorenzo mi riferì una frase pronunciata da un politico italiano, che suonava più o meno così: "Gareggiando a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura">>
Tutti risero, ma Jenny aveva colto l'avvertimento.
Le nostre sorelle minori, Joanna e Jezabel, mostreranno un grado maggiore di perfezione. Se anche io riuscissi a rimpiazzare Jessica, sarebbe solo per breve tempo, perché un giorno una delle due rimpiazzerà me.
Albedo ci ha messo l'una contro l'altra fin dall'inizio e adesso si gode lo spettacolo.
Ma se fosse riuscita ad allearsi con Ayami e a carpire il segreto di Marie-France Tessier, come aveva promesso a Serena Hagauer, forse i folli piani del Gran Maestro sarebbero stati fermati.
<<Che la crociera abbia inizio!>> dichiarò infine il Duca di Ravensbourne, cambiando strategicamente discorso, arte nella quale eccelleva quasi come sua moglie.
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