sabato 10 giugno 2017

I concetti di Artha e di Kama: successo e piacere

Risultati immagini per artha kama
Immagine correlata
Con il termine Artha si indica la realizzazione individuale tramite la propria famiglia, anche se, a differenza del Kama che riguarda il proprio stato d'animo, è legata ai beni materiali, quindi comprende lavoro e benessere economico.
La sua sfera semantica rientra nell'ambito dei termini "obiettivo, significato o senso", riscontrabili nella cultura induista, ma che è entrato nella lingua di tutti i giorni come realizzazione pragmatica.
Secondo la cultura vedica, questa, con il DharmaKama e il Moksha formano i quattro scopi o principi fondamentali per la realizzazione spirituale, i Purushartha.

Kama (devanagari कामदेव, IAST Kāma) o "Kamadeva", nella religione indiana è il dio (deva) del piacere sessuale, dell'amore carnale e del desiderio.

Kamadeva in una stampa del XVIII secolo
Come Eros, è rappresentato da un giovane a due o otto braccia con arco di canna da zucchero, la cui corda è fatta di una fila di api, e cinque frecce, ognuna fatta da un fiore differente rappresentante i cinque sensi, che suscitano l'amore nelle persone che colpisce.[1] Raffigurato a cavallo di un pappagallo, con un vessillo rosso raffigurante un delfino, è attorniato da musici e danzatrici. Nell'Atharva Veda (IX,2.19) è menzionato come il più potente e superiore a tutti gli dei.[2] Nel Rig Veda è descritto come capace di suscitare in Brahma il desiderio di non restare da solo, provocando così la creazione del mondo. Kama è descritto come "aja", "non nato", e come "atma-bhū", "nato da se stesso". Nei Purana la sua sposa è Rati (Desiderio), ha un figlio (AniruddhaSenza rivali), una figlia (ThrishaSete) ed un fratello, KrodhaCollera.
Nel Ramayana si racconta come gli dei avessero inviato Kama a riscuotere Shiva dalla profonda meditazione in cui era assorto. Disturbato, Shiva ridusse il dio (da allora conosciuto come "ananga", "senza corpo") in cenere con un solo sguardo del terzo occhio. Grazie alle suppliche di Rati, sposa di Kama, Shiva consentì a Kama di rinascere come Pradyumna, figlio di Krishna.
Kama è venerato dagli innamorati e dagli yogi i praticanti dello yoga, perché è grazie a lui che ci si può liberare dal desiderio.
Kama compie una serie di azioni guerresche ed erotiche, quindi è impegnato in combattimenti e relazioni amorose.
Nella tradizione buddista è identificato con Mara, il dio della morte.
Il termine kama viene riferito anche ad uno dei purushartha, gli scopi della vita umana, qui inteso come il raggiungimento del benessere e della felicità in termini psicofisici.

Note

  1. ^ Pio Filippani-RonconiMiti e religioni dell'India, Roma, Newton Compton, 1992, pp. 160-161.
  2. ^ Alain DanielouMiti e dei dell'India, Milano, BUR, 2002, p. 365, ISBN 88-17-12868-6.

Voci correlate

Nessun commento:

Posta un commento