Raqqa, la capitale dell'Isis, è prossima a cadere. La città è completamente circondata. I bombardamenti statunitensi (al fosforo bianco), si succedono da giorni e le truppe dell'Alleanza SDF (Syrian Democratic Forces), guidata dai curdi dell'YPG (il partito del popolo del Rojava Kurdistan siriano) è entrata nella periferia della città e si appresta a sferrare l'attacco decisivo.
Le unità combattenti curde e arabe della Federazione della Siria del Nord (Rojava e valle dell'Eufrate) hanno trovato un accordo con la coalizione occidentale per una soluzione federale del dopoguerra, che preveda la trasformazione della Siria in una Confederazione di Repubbliche autonome (sul modello della Bosnia). Tale soluzione trova però l'opposizione del presidente siriano Assad, che mira a riprendere il controllo di gran parte della Syrian Arab Republic.Soltanto un accordo tra Russia e Stati Uniti potrebbe convincere Assad ad accettare un compromesso, ma i tempi non sono ancora maturi.
Per il momento la priorità è la sconfitta dell'Isis.
Quello che succederà dopo è un mistero e potrebbe rivelarsi un nuovo Vietnam.
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