La
fine di un’Oligarchia si ha quando i valori che professa pubblicamente non sono
più in sintonia con le necessità primarie della maggioranza della popolazione.
A quel punto viene meno quello che un tempo era considerato il Mandato Celeste,
e che, secondo la teoria delle elites, era definito con l’espressione “Formula
politica”, ossia l’insieme di principi e idee sulla base dei quali ogni
minoranza organizzata giustifica l’arbitrarietà del proprio potere su una
maggioranza disorganizzata. Se la Formula Politica non è più convincente, l’Oligarchia
ha solo due strade: trovare una nuova Formula Politica, oppure rassegnarsi ad
essere soppiantata. Il più grave errore che l’Oligarchia possa commettere è
quello di insistere nell’imporre principi e valori sgraditi alla maggioranza
della popolazione e pertanto disfunzionali al ruolo egemone che l’elite
vorrebbe continuare a svolgere in un contesto mutato: per questo ogni forma di
irrigidimento arrogante e di arroccamento snobistico su una Formula Politica
desueta è sempre destinato alla sconfitta.
ABRAHAM
YERAS, PRINCIPI DI SOCIOLOGIA DINAMICA
Quella mattina il Maestro Abraham Yeras si era svegliato prima
dell’alba, consapevole della enormità di lavoro arretrato che lo attendeva.
Essere il leader dell’Opposizione interna all’OEU comportava un impegno e una
forza quasi sovrumani.
Yeras era stato dotato dalla natura di una energia instancabile, di una
fermezza d’animo imperturbabile e di una intelligenza fuori del comune, qualità
che gli avevano permesso di portare avanti con successo le proprie idee politiche “eretiche” e di organizzare attorno
a sé una corrente interna all’Ordine che raccogliesse tutti coloro che erano
insoddisfatti della attuale gestione “liberista” e “anglo-germano-islamico-orientale”
(cioè dominata dalle elite discendenti dagli antichi stati terresti di Usa, Gran
Bretagna, Germania, Mondo Islamico, India, Cina e Giappone).
L’opposizione “keynesiana” era in
realtà un coacervo di gruppi eterogenei, uniti solo dalla comune volontà dalla
leadership carismatica di Yeras.
C’erano
infatti, oltre agli economisti neokeynesiani, tutti i Maestri che facevano capo
a gruppi ideologici minoritari come i “Social-democratici”,
in particolare i Russi, gli Scandinavi e i “Solidaristi cristiani”, i
dissidenti delle principali religioni sopravvissute al Grande Cataclisma del
XXI secolo, e poi le varie comunità etniche non europee: gli Israeliani, tra
cui lo stesso Yeras, gli Arabi Laici, gli Ispanici e altre comunità minori dell’Africa e dell’Oceania.
Nonostante
la defezione della comunità canadese,
di quella francofona, di quella italiana e olandese-fiamminga, che erano
passate alla nuova corrente “centrista” del Maestro Correnson, l’opposizione
“keynesiana” restava il gruppo demograficamente più importante, anche se
economicamente e politicamente più debole.
Da una vita il Maestro Yeras si
batteva affinché le istanze dell’opposizione venissero recepite dal Supremo
Consiglio,
e tali richieste vertevano principalmente su una politica economica che sostenesse i ceti più poveri e offrisse
servizi pubblici adeguati, oltre che una riforma interna dell’Ordine , basata su
una rappresentanza più democratica.
Per
quasi cinquant’anni si era battuto, e aveva ottenuto molti risultati. Ogni
giorno della sua vita era stato dedicato a quella missione. Era anziano, ormai,
ma il tempo sembrava non essere passato per lui: il suo stile di vita quasi ascetico e il ricorso mirato alle tecniche
più raffinate della medicina gli aveva permesso di mantenere una buona salute e
una straordinaria forza, come si richiedeva ad un leader di opposizione
battagliero e rivoluzionario.
Mentre
si dirigeva verso il suo ufficio, camminando
a piedi lungo i viali alberati del parco centrale di Dracon City, seguìto da
una processione di robot umanoidi di servizio e guardie del corpo, Yeras
consultava nell’ologramma prodotto dal suo smartwatch
la lista degli impegni della giornata.
Con
un certo sconforto notò che il primo degli incontri era con i rappresentanti delle comunità arabe, che nutrivano un certo
pregiudizio nei suoi confronti, essendo lui di origine israeliana.
Questa
ostilità di fondo lo rammaricava più di ogni altra cosa.
Certi vecchi rancori sono duri a
cadere…anche dopo un secolo e mezzo che la Grande Cataclisma ha costretto tutti
i popoli del Medio Oriente a una nuova diaspora.
Nemmeno quello strazio era bastato a far capire
alle parti in causa che in politica la
scelta del nemico deve essere fatta con maggiore accortezza.
E Yeras sapeva chiaramente chi erano i nemici.
L’Oligarchia di Orcfeller, Ripley e
Marfol, così come l’Alpha-Omega di Correnson.
Solo creando un fronte comune delle opposizioni era
possibile mettere in crisi quell’elite autoreferenziale, ma nonostante gli
sforzi profusi l’unità era lontana.
Ci
voleva una pazienza infinita per riuscire a dialogare con tutti e soprattutto a
mettere d’accordo queste varie correnti
interne all’opposizione.
Ma
alla fine quella pazienza, un giorno, sarebbe stata premiata.
Si
stavano gettando le fondamenta di una
strategia sulla base di un obiettivo condiviso, ossia la caduta dell’Oligarchia
e la riforma dell’OEU, in modo da ottenerne la maggioranza dei consiglieri.
Gli
scettici e i cinici, che erano presenti pure nell’opposizione, si facevano
beffe di questo suo ottimismo della volontà, e lo tacciavano di velleitarismo.
Però intanto io ascolto la gente
comune e gli emarginati, e porto avanti proposte concrete.
Ogni giorno diramava un comunicato ufficiale in cui criticava le decisioni della Oligarchia e
proponeva provvedimenti alternativi.
Finché me lo lasceranno fare…
Tutti i mass-media erano contro di lui, ma l’opposizione riusciva a comunicare
con le masse attraverso i nuovissimi sistemi telematici che ogni giorno
diventavano più efficaci e in grado di bypassare la censura.
Era
riuscito a creare così un’intera fetta di opinione pubblica a suo favore.
Era
convinto della giustezza della sua strategia e i risultati incominciavano a
dargli ragione: l’opposizione era
diventata più forte.
Annuì
fra sé, mentre pensava a come, dall’infinitesimale germe di un’idea, egli fosse
riuscito a gettare le basi di una
coalizione così vasta e a portare avanti un progetto così ambizioso e
protratto nel tempo.
Mezzo secolo di lotte!
E
che lotte erano state! Aveva dovuto superare più volte delle crisi gravissime, delle situazioni di
quasi-disastro, accettare spesso perdite
cocenti, umiliazioni, compromessi scomodi…
Ma alla fine ne siamo usciti
rafforzati.
Inspirò
soddisfatto l’aria fragrante del mattino e si fermò a osservare l’alba
meravigliosa di Dracon. Il sole quel mattino pareva una “gigante rossa”, e l’alba
era di un colore carminio che lo stupiva e lo emozionava.
E
poi Dracon era una città ecologicamente
perfetta: era stata creata così per garantire alla classe dirigente dell’Oeu
una qualità della vita dagli standard estremamente elevati.
Dracon City era una capitale esclusivamente amministrativa, e quindi scarsamente
popolata e quasi per nulla inquinante.
Osservò
la città che si stendeva sopra le colline che circondavano il parco centrale:
un capolavoro di estetica e di efficienza. Eh, sì, l’oligarchia si trattava
bene!
Magari fossero così anche le altre
città! Ma i più sono trattati da schiavi…
Un
giorno le condizioni degli altri sarebbero migliorate, un giorno che forse si
faceva sempre più vicino. Ormai il tempo era maturo per la svolta.
Tutti coloro che erano oppressi dall’austerità
economica imposta dall’Oligarchia e dalla sua amministrazione burocratica e
inefficiente:
i cittadini schiacciati dalle tasse,
i lavoratori sfruttati, i disoccupati, gli
anziani con una pensione insufficiente, e in generale tutti coloro che erano
trascurati dai servizi pubblici e dall’assistenza sociale: i poveri, i malati,
gli emarginati, le minoranze… tutti costoro avevano aspettato a lungo quel
momento. Durante tutto il difficile, doloroso periodo della dittatura
dell’Oligarchia, e durante ogni amara sconfitta ed ogni vittoria inutile, tutta l’umanità sofferente della Terra e
delle Colonie aveva guardato a lui, Abraham Yeras, fiduciosa nel fatto che
prima o poi il momento della liberazione e del riscatto sarebbe arrivato.
E
finalmente la situazione sembrava favorevole ad una “rivoluzione”.
La malattia del Grande Maestro
Venerabile John David Orcfeller aveva creato una divisione interna all’Oligarchia stessa,
che si stava letteralmente frantumando.
La
lotta tra i vari gruppi di potere si stava consumando senza esclusione di
colpi.
E noi approfitteremo delle loro
divisioni
Le
cime dei palazzi sulle colline brillavano del colore carminio dell’alba e una
mescolanza di odori primaverili permeava l’aria del parco. Un vero idillio…
E allora cos’è che mi preoccupa?
Non
era l’incontro con gli arabi. Alla fine sarebbe riuscito a farli ragionare.
No:
la sua preoccupazione era un’altra, e riguardava
una questione su cui da molti anni stava meditando, ossia l’ascesa della
Alpha-Omega.
Ne
percepiva la pericolosità.
All’inizio aveva visto di buon
occhio l’impresa di Hans Van Garret e della sua holding, perché si era opposta
all’Oligarchia, ma quando Van Garret era morto e gli era succeduto il genero, Maestro Superiore Charles
Louis Correnson,
le comunità francesi, italiane, olandesi e fiamminghe avevano abbandonato il
fronte comune delle opposizioni, creando una corrente autonoma, a cui si
aggiungevano continuamente alleati.
Persino
il sindacato piloti della Gastac!
A
quel punto era chiaro che il fenomeno Alpha-Omega non poteva più essere
sottvalutato.
E’ indispensabile conoscere il
segreto di Correnson.
Da
anni lo studiava e aveva persino incaricato molti suoi uomini fidati di
indagare sul suo conto, ma non avevano
mai trovato nulla, anzi, molti erano spariti in circostanze misteriose e altri
erano diventati alleati di Correnson.
Un
moto di rabbia lo percorse, ripensando a quel sostanziale fallimento.
Lì ho fallito…e questo è il punto
debole principale dell’Opposizione!
Questo
pensiero gli fece per un attimo aggrottare la fronte.
Si
fermò davanti a un laghetto, e osservò le anatre che ancora un po’ insonnolite
si pulivano le piume.
Respirò
profondamente e cercò di ritrovare la serenità.
Ma sì, dopotutto è pur sempre un
adorabile mattino!
E
poi, Correnson avrebbe avuto pane per i suoi denti.
L’Opposizione avrebbe mobilitato
contro di lui tutte le sue risorse, non appena fosse stato dato il segnale
della battaglia.
Sentiva
che il momento era vicino.
Chiuse
gli occhi, e si cullò per un attimo nella sensazione piacevole di chi sta per
giungere a una meta tanto agognata.
Poi riprese a camminare, e nel suo
volto, cancellati i dubbi, rimasero soltanto la determinazione e la speranza.
Cast
Hari Seldon nel ruolo del Maestro Superiore Abraham Yeras, Leader dell'Opposizione
David Rockefeller nel ruolo del Grande Maestro Venerabile John D. Orcfeller
Charles Dance nel ruolo del Maestro Superiore Charles Louis Correnson, Presidente della Alpha-Omega Investment Corporation.
Hari Seldon nel ruolo del Maestro Superiore Abraham Yeras, Leader dell'Opposizione
David Rockefeller nel ruolo del Grande Maestro Venerabile John D. Orcfeller
Charles Dance nel ruolo del Maestro Superiore Charles Louis Correnson, Presidente della Alpha-Omega Investment Corporation.
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