martedì 7 giugno 2016

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 49. La Fonte Sacra e la Trasformazione di Joelle







Il rito stava per avere inizio.
Vlad Dracu si rivolse a Joelle Burke-Roche con solennita:
<<Ogni rito consiste in una serie di simboli messi in azione. 
E i simboli sono carichi di significato, un significato che si è conservato e accresciuto nei secoli. Non è dunque per una vuota apparenza che ora mi faccio garante della correttezza del rito a cui stai per sottoporti, ma perché tu apprenda e comprenda tutti i Misteri che accompagnano ogni Iniziazione e ogni Trasformazione>>

Joelle aveva già superato l'Iniziazione all'Ordine degli Arcani Supremi ed aveva aderito alla società dell'Aristocrazia Nera devota ad Eclion.
Ora però si accingeva a un passo ben più difficile e pericoloso, già intrapreso dalla sorella maggiore Virginia molti anni prima.

<<Ne sono consapevole>>

Quando sua sorella aveva condiviso con lei le proprie memorie, quel rito era stato uno dei ricordi più intensi.
Si era presentata alla prova col nome di Virginia Burke-Roche, aveva ascoltato e recitato numerose litanie, aveva bevuto l'acqua della Fonte Sacra ed era caduta in trance.
Al suo risveglio, si era inginocchiata di fronte agli officianti, era stata segnata con i sette unguenti e il principe Vlad le aveva toccato la spalla, dicendole: "Alzati, Virginia Dracu"

Vlad annuì:
<<Eccoci dunque al cospetto della Fonte Sacra, e del Calice con cui attingerò alla sua acqua, i cui poteri risveglieranno in te qualcosa che fino ad ora è stato dormiente.
In un certo senso, l'Amaro Calice che ora ti porgo, è il Graal Oscuro, che unirà in te le la protezione di Eclion e quella di Gothar, conferendoti un ruolo centrale nella guerra che verrà>>

Joelle annuì:
<<Che cosa sentirò?>>

<<Dolore. E poi avrai delle Visioni riguardo al passato, al presente e al futuro>>

<<Come nell'Iniziazione agli Arcani Supremi?>>

<<Di più. Molto più dolore, Molte più Visioni. Ma alla fine avrai anche molto più Potere>>



<<Mi sembra tutto così letterario>>

<<Questo perché le Visioni vanno oltre le possibilità della vita, ed è noto che la letteratura, come tutta l'arte è la confessione che la vita non basta>>

<<Allora, che tutto abbia inizio>> disse Joelle

<<Un'ultima cosa, prima di procedere. E' mio dovere avvertirti che questa Iniziazione è anche una Prova, e difficile, peraltro. In molti non l'hanno superata>>

<<Hanno tentanto e hanno fallito?>> chiese lei.

Vlad la fissò con i suoi intensi occhi verdi:
<<Hanno fallito e sono morti>>

Joelle annuì:
<<Non ho paura della morte. La morte non è niente. E' la vita che fa tremare. E' la vita quella che richiede coraggio>>

Vlad annuì a sua volta:
<<Molto bene. Possiamo procedere>> indicò una piccola conca <<Stenditi su quella pietra. E' necessario che ci sia il contatto con la terra. Io e Jennifer ti assisteremo, qualora dovessi avere le convulsioni. A volte capita, se la persona è particolarmente ricettiva all'acqua della Fonte Sacra>>

Joelle si distese e Jennifer le mise addosso una coperta.
In fondo a modo suo mi vuole bene. Se sopravviverò a questa prova, non lo dimenticherò.

Vlad allora sollevò il calice e rese grazie a Gothar con la preghiera di rito, lo porse alla sua discepola e disse:
<<Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno>>

Joelle bevve e sentì che quell'acqua era fredda oltre ogni immaginazione.

E quel senso di freddo fu l'ultima percezione che ebbe prima di perdere conoscenza.

Una Visione si manifestò subito nella sua mente.

Riconobbe l'Anello del Destino, dove i Signori degli Elementi erano raccolti in circolo.

A parlare fu Belenos, il Signore della Luce:
<<Per prima cosa, Joelle, osserva ciò a cui hai rinunciato!>>



Joelle ossevò quel luogo che sembrava appartenere ad un'altra dimensione:
<<Cos'è questo posto? E' forse il paradiso che viene promesso da certe religioni come contropartita di una grama esistenza?>>

Belenos sorrise:
<<Soltanto pochi Eletti hanno il diritto di accedere all'Anello del Destino, diventando un Signore degli Elementi, un Dominatore dell'Universo, con il diritto di contemplare gli Arcani Supremi. Altri si guadagnano il diritto di morire, che è un grande diritto, poiché la vita, fuori di qui, è intrisa di lacrime e sangue. Questo luogo è il punto da cui tutto ebbe inizio, la scaturigine di ogni energia, l'Ombelico del Mondo. Solo qui si può conoscere la felicità perfetta e perpetua>>

<<Ma come hai detto tu, Signore Belenos, questa felicità è per pochi Eletti, ed immagino si tratti di coloro che meglio hanno servito i Patti tra i Signori degli Elementi. Forse Waldemar è destinato a questo luogo, e questo in sé sarebbe già un motivo per evitare di entrarci. Non intendo servire nessun Patto. Questo paradiso di noia non mi riguarda!>>

Belenos annuì:
<<Rinunci dunque alla Luce Eterna?>>

<<Rinuncio!>>

<<Rinunci al Supremo Ahura Mazda e a tutti i suoi Angeli?>>

<<Rinuncio!>>

<<Rinunci al Sacro Fuoco e alla Fiamma Imperitura?>>

<<Rinuncio!>>

Le parole di rito erano state pronunciate. Non si poteva più tornare indietro.
Les jeux sont faits. Rien ne va plus.

Belenos sollevò una mano in segno di addio:
<<Così hai deciso e così sia>>

Si fece avanti Atar:
<<Nemmeno io posso più aiutarti, Joelle. Ora tu appartieni alla Tenebra e al Ghiaccio>>

Lo scenario cambiò improvvisamente.




Si trovava in una città sotterranea, con nere torri d'ebano e luce verde.

A fianco a lei c'era il Signore Eclion, Principe delle Tenebre:
<<Ti porgo il benvenuto nella Città di Shambala, dove risiedono tutti i Principi dei Demoni, i prediletti di Deva Ahriman. Qui vi è la mia dimora e anche quella del Signore Gothar, ma sul Trono di Ebano siede la nostra Regina, Ecate, la Signora della Morte>>




Joelle osservò con interesse la sinistra bellezza di quel luogo:
<<Mi condurrai da lei?>>

<<Non è ancora il momento. Prima dovrai parlare col Signore Gothar, che presto sarà qui>>

Gothar si materializzò di fianco ad Eclion.
Erano i due massimi Principi dei Demoni.
Insieme facevano una coppia quasi di opposti.
Tanto Eclion era oscuro, nero di capelli, olivastro di pelle, rosso negli occhi e scuro di vesti, tanto l'altro era chiaro, ma di un chiarore spettrale.
Gothar aveva lunghi capelli color avorio, occhi completamente bianchi, e pallida era la sua pelle.
La sua veste era di un colore azzurro ghiaccio, degno di colui che la indossava, il Signore dei Ghiacci.





Gothar fissò su di lei i suoi occhi pallidi:
<<Ecco qui la nuova Erzsébet Báthory!>>

Joelle capì il riferimento:
<<Mio Signore, spero non si debba mai arrivare a tanto>>

Il Signore dei Ghiacci continuò ad osservarla attentamente, soppesando le sue parole:
<<Sarà comunque un bagno di sangue. Questo è inevitabile. Sta per scoppiare una guerra, la grande guerra di questo tempo, e tu combatterai sotto i miei vessilli, e i miei blasoni>>








Poi si voltò e indicò una nera torre, dalle finestre rosso sangue:
<<Questa è la mia residenza, qui a Shambala. Ben pochi hanno avuto l'onore di vederla con i propri occhi. Ma se ti dicessi quali altri umani hanno condiviso con te questo onore, non saresti affatto contenta della loro compagnia. Attila era uno di questi. Un altro era un austriaco destinato a diventare l'uomo più famoso del XX secolo. Tutti conoscono il suo cognome.
Ma questo è il passato. Tu sei il futuro, mia giovane Joelle>>





<<Tu conosci il mio futuro?>>

<<Sempre in movimento è il futuro. Ma esistono delle probabilità che tu abbia successo. Hai il mio sostegno e quello di mio fratello, il Signore Eclion.
A lungo ti abbiamo attesa qui>>




Sauron:

<<Il mio destino si compirà a Gothian?>>

<<Gothian è il principio e la fine, l'Alpha e l'Omega, il perno attorno a cui tutto dovrà girare e girare e girare per i secoli che verranno, finché il mondo non sarà completamente cambiato>>


 :

<<Ho superato la prova?>>

<<C'è ancora la parte più importante. Quella delle Premonizioni. Solo se avrai la capacità di vederle e interpretarle potrai riuscire a sopravvivere e ad essere ammessa al di là del Varco>>




Gothar ed Eclion scomparvero.

Tutto si fece buio e Joelle si sentì come galleggiare nel vuoto.

Vide due unicorni combattersi, uno nero e uno bianco.

Una voce fuori campo, senza inflessioni, diceva.
<<Due persone si contenderanno il tuo cuore>>



<<E tu dovrai combattere con un'altra persona in nome dell'amore>>

Joelle non apprezzò quelle frasi. Cuore e amore non erano in cima alla lista delle sue priorità, almeno in quel momento.
<<Pensavo che la mia trasformazione richiedesse ben altro!>>

Le parve di sentire l'eco di una risata che si perdeva nel nulla.

<<<E infatti questo è solo l'inizio. Il resto, se mai verrà, te lo dovrai guadagnare>>

<<Chi sei? A chi appartiene questa voce?>>

<<Ego sum Qui sum. Io sono Colui che sono>>

Ma non poteva essere Dio. Era forse il suo Antagonista?

<<Il Supremo Ahriman?>>

<<Chi altri poteva benedire la clonazione da cui sei nata? 
Ho sempre avuto una particolare predilezione per la specie umana, poiché essa ha una naturale inclinazione al disordine e all'aggressività.
E nel contempo, l'umanità si sente così tremendamente sola nell'universo, e sente il bisogno di evocare dei o spiriti sovrumani, come un bambino che chiama disperatamente la madre.
Come potevo non affezionarmi a voi?
E a te in particolare, perché in tutto e per tutto sei il risultato di esperimento da me fortemente voluto.
Io ti ho scelta affinché tu diventassi la Madre del Caos.
 In nome di questo io ti segno con i sette unguenti della discordia.
Segui la Via della Mano Sinistra.
Sarai segnata col simbolo della stirpe di Caino.
Io ti comando: prosciuga e degrada le energie di chi ti si oppone.
Questo è il mio mandato celeste.
E ora svegliati, e rinasci come mia servitrice, Dama Joelle, Mater Honorata>>


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