domenica 1 maggio 2016

In ogni estate al culmine (Io nel 1991)




In ogni estate al culmine
c'sempre un po' di morte:
nei ferragosti al limite,
nei doposole al termine
di insolazioni isteriche.
E gli anni non li conto più:
lo stesso mare sempre e tu
che mi ritorni in mente ma
la vita continua senza te.
Settembre poi ritornerà,
ci rivedremo in qualche bar,
o nelle aule grigie e poi
faremo finta che non sia
successo nulla mai, perché
in ogni autunno al nascere
un po' di vita ancora c'è...

2 commenti:

  1. Ma nella foto sei tu da piccolo? Caspita che cambiamento, non lo avrei mai deto vedendo le tue foot di ogggi! :)
    E la poesia l'hai scritta recentemente ripensando a quegli anni o l'avevi scritta allora? Te lo chiedo perchè ha una venatura piuttosto triste che mi sembra abbastanza insolita per un ragazzino...
    Mentre sarebbe più in linea con quello che ho capito del tuo carattere di adesso.
    Però preferico le tue poesie con il tono epico, le trovo più coinvolgenti ed originali!
    Non che questa sia brutta, eh! Solo che personalmente le poesie di quell'altro genenre mi hanno colpita di più, è solo una questione di gusti! :)

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    1. Sì, avevo solo 16 anni, forse nemmeno compiuti! E nei 25 anni successivi il cambiamento è stato enorme sia per la conformazione del viso (la mascella mi è cresciuta praticamente dopo i 20 anni, prima avevo il viso più dolce) che per quella fisica: all'epoca ero di una magrezza incredibile e sono rimasto magrissimo fino ai 22-23 anni circa... poi è cambiato il metabolismo ed è stata una tragedia :-D :-D :-D
      Unica nota positiva: mi sono fatto bruciare i nei quando ho incominciato a farmi la barba: in quella posizione mi davano ovviamente fastidio. Ecco, anche la barba è una cosa che segna una grande distinzione tra l'adolescente e l'uomo, anche quando è rasato, comunque si vede la differenza!
      Ovviamente la poesia è stata scritta quando avevo già 35 anni, cioè una ventina d'anni dopo quella foto.
      All'epoca ero felice, e il motivo fondamentale per cui ho postato proprio questa foto, è perché dal modo spontaneo in cui sorridevo si vedeva che ero felice, era una cosa che traspariva e mi ha accompagnato più o meno fino ai 18-19 anni... poi le cose sono cambiate, ho fatto molte esperienze di vita vissuta e ne sono uscito disincantato.
      Da qui il senso di questa poesia che è molto chiara, molto lineare e senza particolari pretese stilistiche, se non il ritmo incalzante, la rima che vuole quasi rendere cantabile il testo e naturalmente il contrasto tra l'apice della solarità dei miei anni felici e il "settembre" che è un po' il giro di boa di chi si trova "nel mezzo del cammin di nostra vita". ;-)

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