La lunga attesa stava per terminare. Pochi giorni e finalmente il Millennio sarebbe scaduto e con lui l'Antico Patto.
Mille anni dalla fondazione dell'Impero dei Lathear da parte di Arexatan Eclionner e mille anni dalla sua uccisione a tradimento.
Lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian, detta la Dama Gialla, lo sapeva molto bene.
Lei aveva atteso più di tutti gli altri.
Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti, Arexatan!
Mille anni, in un castello ai confini del mondo, nelle nevi perenni, tra creature orribili.
Ma non è stata solo la Fiamma di Atar a tenermi in vita nel lungo sonno e dopo il risveglio, nell'anno della Primavera di Sangue.
Durante le interminabili notti artiche, nel buio gelido del castello di Gothian, lady Marigold aveva fatto credere a tutti che i suoi unici desideri fossero il potere e la vendetta.
Solo così ho ottenuto l'alleanza del Conte di Gothian. L'ho fatto per te, Arexatan, per dare a noi due una seconda possibilità, quando le tue memorie si risveglieranno nella mente di colui che discende da te per cinquanta generazioni.
L'imperatore Elner XI sarebbe diventato il semplice involucro destinato a riportare nel mondo lo spirito del suo defunto antenato Arexatan.
E questa volta sarà per sempre, perché ciò che è morto non muore più.
What is dead may never die.
Questa volta Marigold non avrebbe permesso a nessuno di uccidere il suo uomo, e sarebbe riuscita a dargli un erede.
Un erede col sangue di Eclion e quello di Atar nelle vene, per rifondare la Dinastia e renderla invincibile.
Non erano speranze vane.
Io sono Edwina Ataris, figlia del Signore del Fuoco, sacerdotessa di rango segreto e custode della Fiamma di Atar.
Persino gli esorcisti di padre Mollander l'hanno capito. La stessa Imperatrice Madre ha paura di me.
Ellis aveva dato persino il suo consenso ad un incontro preliminare con Elner.
C'era un tacito accordo tra Marigold e la reggente: la Dama Gialla avrebbe permesso alla Vedova Nera di lasciare Lathena alla testa di quindici legioni, e in cambio Ellis Eclionner avrebbe permesso alla rediviva Edwina Ataris di sedurre Elner, il Predestinato.
Tutto secondo l'Antico Patto, quando per l'ultima volta i Signori dell'Universo e i rappresentanti dell'umanità si erano riuniti per stabilire una tregua.
Io c'ero quel giorno. Rappresentavo il Signore del Fuoco. Ho siglato il Patto, ho accettato persino il morso del vampiro di Gothian per rendermi immortale. E tutto questo l'ho fatto solo per te, Arexatan!
Arexatan ed Edwina, divenuti ora Marigold ed Elner, per sempre.
Certo non si illudeva che tutto potesse ritornare come prima.
Lo aveva detto anche al Conte di Gothian, il giorno in cui si era risvegliata.
Il sogno che interrompi non ritorna uguale.
Non sarebbero potuti essere esattamente quello che erano stati, ma potevano diventare qualcosa di nuovo, persino qualcosa di meglio, se tutto fosse andato secondo i suoi piani.
Questo aveva scritto negli occhi la Contessa di Gothian, nel momento in cui venne ammessa alla presenza di Elner XI.
Fin da quando era diventata dama di compagnia dell'Imperatrice Madre, aveva fatto il possibile per farsi notare da Elner, la cui personalità era instabile e schiacciata da quella della reggente.
L'hai trattato come un bambino per diciotto anni, Ellis, ma adesso io farò di lui un uomo!
Mentre avanzava verso il seggio dorato, nella stanza dell'Imperatore, lady Marigold si rese conto che lui la guardava con desiderio, pur non potendola ancora riconoscere.
E' il momento di accendere il fuoco, amore mio.
Accennò un inchino, mostrandosi in tutta la sua bellezza.
Elner si alzò e le prese una mano:
«Avvicinatevi, contessa»
Lei sentì il brivido che dal suo corpo passava attraverso quello del giovane sovrano.
«Solo Marigold, vi prego, Maestà»
I suoi occhi erano fuoco. Lei era fuoco.
Il fuoco cammina con me.
L'imperatore, completamente soggiogato, le rispose con voce timida:
«Potete chiamarmi Elner, se lo vorrete»
La Dama Gialla vedeva ancora l'adolescente insicuro, ma trovava che i tratti fisici fossero compatibili con quelli che Arexatan doveva aver avuto alla stessa età.
«Assomigliate molto al vostro antenato... il fondatore della Dinastia, intendo»
Lui sorrise:
«Parlate come se l'aveste conosciuto»
Marigold non lo contraddisse, in fondo bastava solo accennare una mezza verità:
«E' rappresentato in molte statue e dipinti»
Elner annu':
«Vorrei avere anche solo un centesimo della forza del divino Arexatan! Purtroppo mi mancano le sue doti»
Marigold scosse il capo:
«Elner, come potete dire di essere fragile, se non avete mai avuto occasione di constatarlo di persona, vivendo in mezzo agli altri? Vostra madre vi tiene segregato in queste stanze da troppo tempo»
Lui le rivolse uno sguardo intenso.
La Contessa di Gothian, ascoltando quel discorso, si rese conto che Elner non era affatto quell'incapace che tutti credevano.
E' forse già pronto per conoscere la verità?
Non del tutto, ma quel giorno era ormai prossimo.
«Sono una donna sposata, e il Conte di Gothian è un marito molto geloso»
Elner assunse un'espressione ironica:
«Gelido, più che geloso, a quanto ho sentito dire. Tutti si chiedono perché abbiate sposato quel vecchio, che vive in un remoto castello nei ghiacci»
Marigold aveva una mezza verità anche riguardo a quello:
«Mio padre siglò un Patto con lui. E per quanto sia stato doloroso sposare un uomo che non amavo, era necessario per salvare tutto ciò che avevo di più caro»
L'Imperatore apparve incuriosito.
Le fece segno di sedersi a fianco a lui, nell'ampio seggio.
La guardava con desiderio, ma anche con gentilezza.
Forse qualcosa di lui si salverà. Quella gentilezza che Arexatan non aveva.
Non sembrava nemmeno un Eclionner, da quel punto di vista.
Questo rende tutto più difficile.
Vedendola pensierosa, Elner si ritrasse:
«Vi ho forse offesa?»
Marigold sorrise:
«No, anzi... sto bene in vostra compagnia. Ma i miei pensieri sono rivolti alla fortunata che avrà il privilegio di diventare vostra moglie. Provate qualcosa per Alienor di Alfarian?»
Elner sollevò le spalle:
«Come potrei? Non l'ho mai vista. Non le ho mai parlato»
La Dama Gialla apprezzò quella risposta:
«Io le ho fatto da dama di compagnia. Ci è voluta molta pazienza, quasi più di quella che mi ci vuole adesso con vostra madre»
Il giovane rise: «Ah, non vi invidio, Marigold! Invidio invece mia madre, che può godere sempre della vostra compagnia»
Anche lei rise, e ne approfittò per avvicinarsi a lui fino a toccarlo.
Non ci fu bisogno di altro.
La virilità di Elner, per troppo tempo rimasta frustrata, ebbe il sopravvento.
La virilità di Elner, per troppo tempo rimasta frustrata, ebbe il sopravvento.
Era impacciato, ma la Contessa di Gothian sapeva alla perfezione cosa fare.
Anche in questo campo, sono sempre statala migliore.
Anche in questo campo, sono sempre statala migliore.
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