venerdì 6 giugno 2014

Gothian (seconda edizione). Antefatto: la Primavera di Sangue



  «Stavi sognando?» le chiese l’uomo alto, magro, pallido, dagli occhi di ghiaccio e dai lunghi capelli color avorio.
«Ho sempre sognato» mormorò la donna bionda, vestita d'oro, appena rialzatasi dal grande letto a baldacchino «I sogni distinguono il sonno dalla morte»



L’uomo si tolse un guanto e si osservò le unghie affilate con aria distratta, quasi annoiata: «Da come ti agitavi, mi parevano incubi»
Gli occhi di lei brillarono come quelli di un gatto selvatico, e le pupille si dilatarono. Scostò di colpo le sete dorate che ricoprivano il suo corpo perfetto.
«No, Fenrik, erano sogni di rivincita!»
Il Conte di Gothian colse l’allusione ad un evento accaduto in tempi remoti. Quasi mille anni prima, ai tempi della fondazione dell'Impero dei Lathear.
«Capisco… » la sua voce era sibilante e le labbra sottili, esangui: «…ed era un sogno ricorrente?»
Lo sguardo della donna divenne improvvisamente malinconico: «Non esistono sogni ricorrenti.  Il sogno che interrompi non ritorna uguale»



Il Conte percepì un senso di amarezza in quella risposta, ma anche una minaccia, anzi, un desiderio di vendetta per qualcosa che era accaduto innumerevoli anni prima.
 Li ignorò, perché sapeva che il bersaglio non era lui: 
«Come vedi, l'Antico Patto è stato rispettato. Il Principe della Corona, Sephir Eclionner, ha perso, ad Elenna sul Dhain, ed è caduto in disgrazia. L'Impero Lathear è in ginocchio. In tutto il continente si parla già di questo anno come quello della Primavera di Sangue, e noi sappiamo bene quanto il sangue sia importante. Ho assolto il mio compito. Ora avrò quel che mi spetta?»
Lei annuì: «Tutti lo avranno, nel bene e nel male»
Il Conte fu percorso da un brivido: «E’ tuo diritto, Edwina…»
La donna si sollevò di scatto: «Non pronunciare mai più quel nome! Nessuno deve sospettare che io...»
«Ma chi vuoi che si ricordi di…»
«Zitto! Non una parola di più!»
Il Conte ebbe una contrazione alle labbra, e mostrò per un attimo i canini aguzzi. Non era abituato a farsi trattare in quel modo, ma Edwina Ataris era l’unica persona al mondo più potente di lui.
«Come vuoi essere chiamata?»
Lei sorrise, accarezzandosi i boccoli dorati: 
«Ricordi come viene chiamato quel fiore giallo che sboccia il primo giorno d’estate, nei giardini di Alfarian?»


Fenrik dovette fare uno sforzo: non amava i fiori, non amava la reggia di Alfarian, e soprattutto non amava gli Alfar. 
«Si chiama màrigold»
Le iridi gialle di lei parvero pulsare di gioia e brillare come pagliuzze dorate.
«Màrigold… sì… mi piace! Con questo nome tu mi chiamerai, quando oggi rinnoveremo il nostro voto di nozze. Il cognome Von Steinberg e il titolo di Contessa di Gothian mi garantiranno l'anonimato necessario per intrufolarmi alla corte degli Alfar . Nessuno oserà chiedere altro su di me»
Il Conte annuì: «Questo è certo. Tutti temono gli Steinberg di Gothian! E hanno ragione!»
Marigold era soddisfatta: 
«Per questo ho scelto te, Fenrik! Ed è tempo che noi due iniziamo a muovere tutte le pedine della grande scacchiera»
Fenrik si rabbuiò:
«Ci vuole cautela. Le cospirazioni in atto sono più di una, Màrigold!» Scandì le parole nel pronunciare quel nome.
Lei scrollò le spalle:
«Solo la nostra Cospirazione si basa sulla conoscenza esatta dell'Antico Patto tra i Grandi Anziani: ci basta la nostra memoria»
Il Conte dovette annuire: 
«In effetti, a differenza di tutti gli altri, il giorno in cui fu siglato il Patto, noi eravamo là»
La "dama gialla", come la chiamavano tutti, sorrise soddisfatta:
«Ora non ci resta che recitare questa farsa della cerimonia nuziale. Credo che mi divertirò molto nel ruolo di Marigold von Steinberg, Contessa di Gothian»
Fenrik accennò vagamente un ironico sorriso: 
«E’ passato molto tempo dall’ultima volta che Gothian ha avuto una Contessa»
Marigold ricambiò la smorfia: 
«Non ne dubitavo affatto. La cosa susciterà un certo scalpore, alla corte di Alfarian, ma io so adattarmi bene alle circostanze. Ormai manca poco allo scadere del Millennio… e allora la vera versione del Patto dilagherà in tutto il Continente Centrale>>
Fenrik si concesse un sorriso:
<<Dai miei Albini delle nevi ai tuoi Alfar, dai Keltar ai Lathear, fino ai Neri dell’estremo sud! Non pongo limiti di spazio, né di tempo, al nostro Impero»




Cast

Sarah Gadon - Marigold di Gothian

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