Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 30 marzo 2018
giovedì 29 marzo 2018
Situazione in Siria dopo l'intervento della Turchia ad Afrin e la Battaglia di Ghouta presso Damasco
Ormai il novanta per cento della Ghouta orientale, l'enclave alle porta di Damasco ancora nelle mani degli jihadisti, è stata liberata dall'esercito siriano del presidente Bashar al-Assad e da Arbin, Zamalka e Jobar si prepara l'evacuazione dei miliziani di Faylaq al-Rahman, con cui si è raggiunto un accordo: saranno trasferiti a Idlib, nel settore siriano controllato dalla Turchia, per opporsi alle forze fondamentaliste del fronte Al-Nustra (ramo siriano di Al-Qaeda).
Soltanto una località, la Douma, è ancora nelle mani degli uomini di Jaysh al-Islam, che stanno tuttavia trattando per una resa, mentre nei quartieri di Damasco già si festeggia la fine dell'offensiva con feste in piazza e fuochi d'artificio.
La scorsa settimana 1500 combattenti legati ad Ahrar al-Sham sono stati evacuati. Sabato quelli di Faylaq al-Rahman, 5-6 mila uomini, hanno iniziato a lasciare l'area. Tra oggi e domani le operazioni dovrebbero concludersi e con la prossima settimana anche i 5000 di Jaysh al-Islam lasceranno l'area. Tremila civili bisognosi di cure hanno già potuto abbandonare la zona.
Enormi cortei di auto con i clacson a tutto volume hanno attraversato la capitale il sabato sera, alcuni quartieri hanno festeggiato con fuochi d’artificio. L’esercito ha riconquistato il 90 per cento dell’enclave ribelle. Questa settimana entrerà nel vivo l’evacuazione dei ribelli di Faylaq al-Rahman da Arbin, Zamalka e Jobar, tre popolosi sobborghi attaccati alla capitale, da dove partivano razzi e colpi di mortaio. Rimane solo una città, Douma, controllata dal gruppo Jaysh al-Islam, che però sta trattando la resa. Ieri ci sono stati solo sporadici colpi di artiglieria e mortai, uno ha colpito un campo di calcio e ucciso un ragazzo che si stava allenando con i compagni
Il consenso per il governo di Bashar Assad, nella capitale, è alto in questo momento: la fine della battaglia della Ghouta significa il ritorno a una vita normale, dopo sette anni. Stretti fra raid incessanti e l’offerta di una resa onorevole, i ribelli hanno invece alla fine accettato di lasciare l’enclave. Venerdì c’è stata l’evacuazione del gruppo Ahrar al-Sham, 1500 combattenti, ieri è cominciata quella del gruppo Faylaq al-Rahman, 5-6 mila uomini, che dovrebbe concludersi fra oggi e domani. La prossima settimana è prevista invece quella di Jaysh al-Islam, altri 5000 uomini. Il gruppo ha già rilasciato decine di soldati prigionieri e fatto uscire 3 mila civili bisognosi di cure.
La fine della battaglia della Ghouta si avvicina e per il governo è una vittoria strategica, forse più importante di quella ad Aleppo Est nel dicembre 2016. Dopo la riconquista della Ghouta i governativi potranno dirottare enormi risorse di uomini e materiali finora bloccati nel controllo dell’enclave, da dove partivano attacchi e infiltrazioni di combattenti, razzi e colpi di mortaio che rendevano precaria la sicurezza nella capitale. Per la battaglia finale Bashar al-Assad ha impegnato sei divisioni dell’esercito regolare e della Guardia Repubblicana, in totale 90 mila uomini. Più una brigata di volontari palestinesi, in quanto a Damasco c’è una grossa comunità palestinese schierata con il regime, come già ad Aleppo.
Le milizie sciite, a parte una brigata locale della Difesa nazionale, simile all’Hash al-Shaabi irachena, sono state escluse dalla battaglia. Assad e Mosca hanno deciso che doveva essere gestita dall’esercito con il solo aiuto dei consiglieri militari russi, per ragioni politiche.
Assad è consapevole del suo ruolo di garante “dell’unità della Siria” a fronte di un concreto rischio di smembramento dello stato in zone di influenza da parte delle potenze straniere, soprattutto da quando la Turchia ha avviato una "pulizia etnica" contro i Curdi nella provincia di Afrin.
Ora gran parte delle forze governative potranno essere dirottare verso i fronti “esterni”: la provincia di Idlib a Nord-Ovest, la provincia di Daraa, a ridosso del Golan, a Sud-Ovest. Le tensioni con la Turchia a nord e con Israele a sud sono destinate a crescere, anche se la Russia si è impegnata in un ruolo di mediazione che, fino ad ora, ha evitato che questa guerra potesse estendersi e dilagare.
E mentre Trump sembra intenzionato a disimpegnarsi dal fronte siriano, o quantomeno a limitare la presenza dei marines alle basi militari vicine ai pozzi petroliferi, al contrario Macron si è proposto come garante dei Curdi di Siria e ha dichiarato che la Francia sarebbe pronta a subentrare agli Usa nel controllo del nord-est del paese, al confine con la Turchia.
Immediata e implacabile è stata la risposta di Erdogan: la Turchia proseguirà la sua conquista del Kurdistan siriano, ad ogni costo.
A questo punto, anche il minimo fuoco può diventare un incendio.
Assad è consapevole del suo ruolo di garante “dell’unità della Siria” a fronte di un concreto rischio di smembramento dello stato in zone di influenza da parte delle potenze straniere, soprattutto da quando la Turchia ha avviato una "pulizia etnica" contro i Curdi nella provincia di Afrin.
Ora gran parte delle forze governative potranno essere dirottare verso i fronti “esterni”: la provincia di Idlib a Nord-Ovest, la provincia di Daraa, a ridosso del Golan, a Sud-Ovest. Le tensioni con la Turchia a nord e con Israele a sud sono destinate a crescere, anche se la Russia si è impegnata in un ruolo di mediazione che, fino ad ora, ha evitato che questa guerra potesse estendersi e dilagare.
E mentre Trump sembra intenzionato a disimpegnarsi dal fronte siriano, o quantomeno a limitare la presenza dei marines alle basi militari vicine ai pozzi petroliferi, al contrario Macron si è proposto come garante dei Curdi di Siria e ha dichiarato che la Francia sarebbe pronta a subentrare agli Usa nel controllo del nord-est del paese, al confine con la Turchia.
Immediata e implacabile è stata la risposta di Erdogan: la Turchia proseguirà la sua conquista del Kurdistan siriano, ad ogni costo.
A questo punto, anche il minimo fuoco può diventare un incendio.
Over the past three days, 13,190 militants and their family members have been evacuated from Eastern Ghouta. Faylaq al-Rahman also released 26 Syrian service members and civilians under the evacuation agreement.
A former membert of Faylaq al-Rahman on the situation in Eastern Ghouta:
On the same day, the Center said that over 114,000 people had left Eastern Ghouta via humanitarian corridors since the introduction of the daily humanitarian pause.
The Syrian Arab Army (SAA) has established full control of the area of Harasta abandoned by members of Ahrar al-Sham and is now preparing to enter the remaining militant-held areas in the southern part of Eastern Ghouta as militants withdraw.
The area of Douma remains the only militant stronghold in the region. Jaish al-Islam’s political leader Mohammed Alloush claimed on March 26 evening that the group is not going to retreat from the town. However, this statement is barely based on the reality as the area of Douma is now fully besieged by government forces.
Jaish al-Islam will likely be able to keep control over Douma until the rest of militants retreat from the southern part of Eastern Ghouta. As soon as militants retreat, the SAA will start efforts to take control of Douma despite Jaish al-Islam’s propaganda claims.
Government troops are in the town of Haza.
Origini e significati del Tryzub, il tridente nazionalista diventato lo stemma dell'Ucraina
Герб України (Gerb Ukraїni) |
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Lo Stemma dell'Ucraina (in ucraino: Державний Герб України) o più comunemente Tryzub (tridente in ucraino) ha lo stesso colore della bandiera ucraina; uno scudo blu con un tridente giallo, chiamato tryzub. Appare anche sulla bandiera presidenziale.
L'emblema rappresenta una composizione prearaldica collegata alla dinastia Rurik, che fondò e governò il Gran Principato di Kiev fino all'invasione dei Mongoli, e ad altri elementi risalenti al quindicesimo secolo. Non è possibile determinare con accuratezza l'origine ed il significato del significato del tridente ucraino, sembra possa essere collegato alla scrittura della parola libertà (ВОЛЯ) pronunciata VOLYA. Scavi archeologici mostrano il simbolo del tridente sin dal Primo secolo a.C.
Un'ipotesi attualmente in voga è che il Tryzub fosse la stilizzazione di un'aquila capovolta, ossia con un volo in picchiata probabilmente per cacciare una preda.
Potrebbe trattarsi anche di un falco, simbolo di libertà e capacità di lottare vittoriosamente.
È lo stemma ufficiale Ucraino dal 26 giugno 1996. È stato in passato simbolo nazionale durante il periodo durante il quale la nazione fu indipendente (1917 - 1920).
Тризуб | |
Formation | 14 October 1993; 24 years ago |
---|---|
Location | |
Leader
| Victor Serdulets' |
Website | http://banderivec.org.ua/index.php[last modified ca. March 2014] |
Tryzub (Ukrainian: Тризуб) is a far-right[1] Ukrainian paramilitary organization founded in 1993 by the Congress of Ukrainian Nationalists.[2][3] Its full name is the Stepan Bandera All-Ukrainian Organization ″Tryzub″(Ukrainian: Всеукраїнська організація ″Тризуб″ імені Степана Бандери) and its main goal is to create the Ukrainian United Independent State (Ukrainian: Українська Соборна Самостійна Держава, УССД). According to Tryzub, its enemies in achieving this goal are ″imperialism and chauvinism, fascism and communism, cosmopolitanism and pseudo-nationalism, totalitarianism and anarchy, any evil that seeks to parasitize on the sweat and blood of Ukrainians″.[4]
History
Created October 1993 by the Congress of Ukrainian Nationalists,[2][3] Tryzub's leader since 2005 is Dmytro Yarosh.[1] Among other important figures one names Ternopil's Officer Union member Eugene Fil (Євген Філь) and Ivan Suta (Іван Сута).[5] Dmytro Yarosh himself pointed out the presence educated theorists members as well and he named the figures of Serhiy Kvit (Сергій Квіт) and Peter Ivanishin.[6]
Tryzub became the basis for the formation of the Right Sector, and Dmytro Yarosh became the leader of the new right-wing coalition.[1] As of 5 February 2014, the Investigative Committee of Russia claimed to have issued an international arrest warrant for Dmytro Yarosh.[7]
Name and symbols
The name ″Tryzub″ (″Тризуб″) is the name of the coat of arms of Ukraine where the front shape resembles a trident. While in Ukrainian there is the special term ″тризубець″ for a trident per se, the shape on the coat of arms is specifically called by a derivative term "тризуб". The difference between ″тризубець″ and "тризуб" is not fully translatable in English yet resemble a bit the one between a trident and a trishula. While the first is more casual, the second is more heavily connected with symbolism.
The organization logo consists by the official description of "the Christ sword and the trysub, like the one of the Organization of Ukrainian Nationalists[8]".
References
- ^ Jump up to:a b c Simon Shuster (2014-02-04). "Exclusive: Leader of far-right Ukrainian militant group talks revolution with TIME". TIME.com. Retrieved 2014-02-15.
- ^ Jump up to:a b Kuzio, Taras (23 April 2013). "Contemporary Nationalism in Ukraine: Why we need a Broader Analytical Framework". arriman Institute Workshop, Columbia University, April 2013.
Creating paramilitaries also proved to be failure. In 1993, the Stepan Bandera Sports-Patriotic Association Tryzub (Trident) was established by KUN as its paramilitary arm, mimicking UNA, DSU and the SNPU who also established paramilitary formations. Tryzyb also followed in the tradition of a political organisation (KUN/OUN) having its military forces (Tryzub/UPA).
- ^ Jump up to:a b Likhachev, Viacheslav (September–October 2013). "Right-Wing Extremism on the Rise in Ukraine". Russian Politics and Law. 51 (5). doi:10.2753/RUP1061-1940510503. ISSN 1558-0962.
Other notable ultraright groups in Ukraine include the Trident named in honor of Stepan Bandera (based on the Congress of Ukrainian Na- tionalists)...
- Jump up^ Декларація наших принципів (in Ukrainian). Тризуб. Archived from the original on 2014-02-09.
- Jump up^ Націоналісти у Тернополі відзначили 20-річчя "Тризубу" ім. Степана Бандери (in Ukrainian). 7 Днів-Україна. 2013-11-01. Retrieved 2014-02-15.
- Jump up^ Мустафа Найем, Оксана Коваленко. (2014-02-04). Лідер Правого сектору Дмитро Ярош: Коли 80% країни не підтримує владу, громадянської війни бути не може (in Ukrainian). Українська правда. Retrieved 2014-02-15.
- Jump up^ Россия объявила лидера "Правого сектора" в международный розыск (in Russian). Лента.Ру. 2014-03-05. Retrieved 2014-03-04.
- Jump up^ "Cтатут" (in Ukrainian). Тризуб. Archived from the original on 2014-02-09.
mercoledì 28 marzo 2018
Le Corti Vehmiche e il loro simbolo
La Corte Vehmica o Sacra Vehme o Vehme (anche Vehmegericht, Fehmgericht) è il nome dato ad un sistema giudiziario attivo durante il medioevo in Vestfalia, nell'attuale Germania, basato su una organizzazione fraternale di giudici di legge chiamati "giudici liberi" (tedesco: Freischöffen o Francese: francs-juges). Il luogo di riunione delle corti era a Dortmund. I procedimenti erano talvolta segreti, condotti da "corti segrete", "corti silenziose" (tedesco: Stillgericht) o "corti proibite" (tedesco: verbotene Gerichte). Nel basso medioevo le corti avevano giurisdizione su tutti i crimini e coloro che erano condannati dal tribunale venivano eliminati in maniera segreta. Dopo l'esecuzione della pena di morte, i corpi venivano appesi su un albero come monito.
Etimologia
L'origine del termine è incerto, ma sembra entri nell'Alto tedesco medio dal Basso tedesco. La parola vëme appare per la prima volta nella letteratura alto medio tedesca del XIII secolo come un nome con il significato di "punizione". Un documento datato 1251 fa riferimeneto alla locuzione: illud occultum judicium quod vulgariter vehma seu vridinch appellari consuevit ("questa è giustizia celata, che di comune abitudine ci si riferisce come vehma o vridinc").
Storia
Le corti vehmiche Vestfaliane si svilupparono nell'alto medioevo dalle "libere corti", con una giurisdizione entro la libera contea (Freigrafschaft). Dopo la riforma del XIV secolo del Sacro Romano Impero (la Bolla d'oro del 1356) i langraviati persero molto del loro potere e queste corti sparirono ad eccezione della Vestfalia dove conservarono la loro autorità e si trasformarono in corti vehmiche. La prima sede fu a Dortmund, ma con il crescere dell'influenza di Colonia, si spostarono ad Arnsberg nel 1437. Furono abolite da Jérôme Bonaparte, Re di Vestfalia nel 1811. L'ultimo Freigrad morì nel 1835.
Uso moderno del termine
Con l'abbandono delle corti vehmiche, il termine acquisisce una connotazione di giustizia mafiosa e linciaggio. Nel tedesco moderno, la compitazione di Feme è molto comune. Altre varianti sono: Fehme, Feime, Veme. Il verbo verfemen è di uso comune e significa ostracizzare.
Hans Kelsen, il grande giurista viennese che elaborò la "dottrina pura" del diritto, cita un caso di un'organizzazione segreta che aveva eseguito la condanna a morte di un uomo ritenuto nemico della patria, qualificando l'atto come "assassinio della santa Veme".[1]
La Vehme nella cultura di massa
- Nel romanzo Vanity Fair di William Makepeace Thackeray se ne fa menzione.
- C'è un riferimento nel romanzo Uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle.
- Nel 2012 si scopre un testo di Alexandre Dumas che la menziona come termine di paragone per far comprendere meglio l'organizzazione della Camorra ottocentesca di Napoli[2].
- Nel racconto "Doppio sogno" (Traumnovelle), di Arthur Schnitzler, si fa riferimento a due figure mascherate da giudici della Veme.
- Alla Sacra Vehme è affidato un ruolo centrale nello svolgimento del romanzo "Il mercante di libri maledetti" di Marcello Simoni, pubblicato nel 2011 da Newton Compton Editori, vincitore del Premio Bancarella 2012.
- L'episodio 12 della terza stagione della serie TV "The Blacklist" si intitola "The Vehme", e racconta di un gruppo criminale che si autodenominava "Vehme".
martedì 27 marzo 2018
La Tavola delle Rune di Guido von List
Guido Karl Anton List, meglio conosciuto come Guido von List (Vienna, 5 ottobre 1848 – Berlino, 17 maggio 1919), è stato un poeta, giornalista e scrittore tedesco.
È stato anche un imprenditore, alpinista, escursionista, vogatore e rivenditore di articoli in pelle.
I suoi studi sull'esoterismo e sui significati della cultura runica influenzarono notevolmente l'aspetto trascendentale dell'ideologia nazionalsocialista
Nacque a Vienna il 5 ottobre 1848, primogenito della famiglia di Maria e Karl Anton List, un ricco commerciante di prodotti in pelle.
I List erano soliti portare il bambino a delle scampagnate nei dintorni della capitale; proprio grazie a queste Guido sviluppò un grande amore per la natura.
Nonostante le origini cattoliche della famiglia abbandonò progressivamente la dottrina cristiana, rivelando sin da giovane una forte attrazione per le religioni tradizionali germaniche; la conversione al paganesimo cominciò nel 1862, quando, visitando le catacombe sottostanti la cattedrale di Santo Stefano, si inginocchiò davanti al rudere di un altare della cripta e promise di costruirvi, divenuto adulto, un tempio dedicato a Wotan.
Tra il 1903 e il 1907 utilizzò occasionalmente il titolo di "von", ereditato dal cavaliere del XII secolo Burckhardt von List, e formalizzato dai magistrati viennesi il 2 ottobre 1907.
Gli studi e le teorie
Traendo ispirazione dagli insegnamenti di Helena Petrovna Blavatsky e coniugando occultismo gnostico, esoterismo, teosofia e nozioni apprese dagli scritti della società segreta dei Rosacroce, riuscì a delineare una visione storico-religiosa molto differente da quella imposta dalla società moderna.
Nell'ottica di List e dei suoi sostenitori l'intera Terra era stata governata da una casta di re-sacerdoti, detentori del sapere ariosofico che egli chiama Armanenschaft, che rivestivano il loro ruolo in quanto appartenenti a una razza naturalmente superiore: la razza Aria, o Ariana.
In seguito comincia a lavorare come giornalista e produce una serie di saggi e romanzi storici di un certo rilievo.
La sua attività si estende su più fronti: la letteratura germanica venne studiata nella sua essenza metafisica, legge e medita l'Edda, l'Havamal e la Voluspa in cui ritrova tracce della antica sapienza ariana.
Si interessa soprattutto al wotanismo occulto nella storia germanica e per studiarlo si dedicherà alla ricerca esoterica della chiave interpretativa dell'alfabeto runico.
Nel 1908 viene fondata da alcuni sostenitori di List la "Società Guido von List" che si proponeva di finanziare e incoraggiare ricerche storico-religiose e riunirà in sé tutti i nomi più importanti dell'esoterismo tedesco e austriaco dell'epoca.
Presenti in numero notevole furono gli esponenti della Società Teosofica che opereranno per concretizzare le sue ricerche in un sistema filosofico il quale, nelle finalità del gruppo, sarebbe divenuto la teologia guida a cui avrebbe attinto la Nazione tedesca per la propria politica futura.
In effetti, l'indagine storica ha uno scopo essenzialmente religioso ma con un suo braccio politico.
Le sue teorie si diffusero presso le università dell'epoca poiché sembravano in completa armonia con gli ideali volkisch d'instaurazione di una nuova nazione germanica.
La creazione, una élite occulta alla guida della nazione è uno degli aspetti della teologia listiana che ritroveremo nel braccio destro di Hitler, Heinrich Himmler.
List creò una cerchia di dieci persone che chiamò Hoher Armanen-Orden ("Alto Ordine Armanico") e li condusse in tutta la Germania alla ricerca delle impronte di Wotan, dei luoghi in cui la manifestazione della vera sapienza ariana nascosta fosse fruibile dal gruppo attraverso la meditazione e la fusione con l'elemento naturale.
List cadeva in trance toccando oggetti, oppure, focalizzando la mente su un particolare del luogo, riceveva visioni dell'antichità ariana; la sua ricerca si potrebbe definire sondaggio occulto proprio per questa particolarissima modalità di indagine.
Bibliografia
- Nicholas Goodrick-Clarke Le radici occulte del nazismo, Sugarco Edizioni, pp58–59
Voci correlate
lunedì 26 marzo 2018
Simboli religiosi finnici e loro significato
Tursaansydän means the 'heart of Tursas' and in Finnish mythology, Tursas (alias Iku-Turso and a few other names) was a rather unpleasant sea-monster that supposedly looked a bit like a bearded octopus. Another name for the same symbol is Mursunsydän, which means 'heart of the Walrus'. For a long time, especially in Northern Europe, the symbol has been considered a Good Luck charm.
Finnish Knot - Ancient Finnish symbol - Hannunvaakuna - Kalevala Koru - Good Luck symbol
Saint John's Arms - Finnish and Swedish Looped Square
The looped square (⌘) is a symbol consisting of a square with outward pointing loops at its corners. It is referred to by this name, for example, in works regarding the Mississippian culture.[1]It is also known as the place of interest sign[2] when used on information signs, a practice which started in Finland in the 1950s, spreading to the other Nordic countries in the 1960s.[3] Also, the symbol is known as Saint John's Arms or Saint Hannes cross (related to Swedish sankthanskors, Danish johanneskors, and Finnish hannunvaakuna), as Gorgon loop, and as command key symbol due to its use on the command key on Apple computer keyboards.
It is an ancient symbol used by several cultures, and remains in common use today. It belongs to a class of symbols which are called valknute in Norway.[4]
Ancient use
The symbol appears on a number of old objects in Northern Europe. It features prominently on a picture stone from Hablingbo, Gotland, Sweden, that was created between 400 and 600 AD.[5]
In Finland, the symbol was painted or carved on houses and barns, and domestic utensils such as tableware, to protect them and their owners from evil spirits and bad luck. The oldest surviving example is a pair of 1000-year-old (Finnish pre-Christian period) wooden skis decorated with the symbol.[7][8]
The looped square also appears on artifacts of the Mississippian culture of the southeastern United States.[1]
Modern use
In modern times, the symbol is commonly found in Ukraine, Belarus, Denmark, Estonia, Finland, Germany, Iceland, Latvia, Lithuania, Norway, and Sweden as an indicator of locations of cultural interest, beginning in Finland in the 1950s and spreading to the other Nordic countries in the 1960s.[3] There has been modern speculation that it was chosen for its resemblance to an aerial view of Borgholm Castle;[9] however, the symbol is well-represented in Scandinavian artifacts that predate the current castle by centuries.[5]
The symbol later gained international recognition via computing. It is used on Apple keyboards as the symbol for the command key.[10]
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