Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 5 febbraio 2017
Principali eventi politici del 2017
Le elezioni politiche in Olanda, il 15 marzo 2017, saranno un primo test per la tenuta dell'Unione Europea e dell'Eurozona. Il partito antieuropeista, anti-immigrazione e anti-islam di Geert Wilders appare forte nei sondaggi, ma gli altri partiti potrebbero coalizzarsi, mantenendo quindi il controllo del parlamento e del governo. Simile potrebbe essere l'esito delle elezioni presidenziali in Francia, dove, attorno allo sfidante di Marine Le Pen (la quale certamente otterrà un buon risultato al primo turno, il 23 aprile e andrà al ballottaggio il 7 maggio) si potrebbero coalizzare tutte le forze europeiste, come avvenne in passato con Chirac quando andò al ballottaggio con Jean-Marie Le Pen.
Le elezioni politiche federali tedesche si terranno in una data compresa tra settembre e ottobre. La previsione è quella di un parlamento molto frammentato a causa del fatto che nuovi partiti come l'euroscettica Alternative fur Deutschland e i liberali dell'FPD si aggiungerebbero alle tradizionali forz presenti nel Bundestag, riducendo il margine della maggioranza di grande coalizione europeista che, con molta probabilità sosterrà il quarto mandato della cancelliera Angela Merkel.
Grandi attese anche in politica estera, specialmente per quanto riguarda i rapporti tra il presidente americano Trump e il presidente russo Putin. Entro un mese dovrebbero infatti presentare un piano congiunto per sferrare l'offensiva finale contro l'Isis. Inoltre Trump potrebbe ridurre e forse persino cancellare le sanzioni alla Russia. L'Unione Europea resterebbe quindi sola, schiacciata tra gli Alleati anglo-americani e il colosso russo, come già accadde al III Reich, agli Imperi Centrali e all'Europa Napoleonica. Sappiamo tutti come è andata finire.
Nel Summit della Nato che si terrà tra Luglio e Agosto 2017 si vedranno chiaramente le intenzioni di Trump (sperando che non ci sia stato ancora un impeachment, come minacciano i movimenti di opposizione liberal-progressista) riguardo al ruolo degli Usa nell'Alleanza Atlantica e ai rapporti con la Turchia di Erdogan, le cui intenzioni sono sempre più ambigue.
sabato 4 febbraio 2017
Mappa della situazione in Nigeria. Le basi del movimento terrorista islamico Boko Haram
Boko Haram (da una locuzione hausa che letteralmente significa «l'istruzione occidentale è proibita») è un'organizzazione terroristica jihadista sunnita diffusa nel nord della Nigeria.[1] È anche nota come Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e il Jihad[2] (in arabo: جماعة اهل السنة للدعوة والجهاد, Jamāʿat Ahl al-Sunna li-daʿwa wa l-Jihād). Nel 2015 si è alleata con lo Stato Islamico.
L'organizzazione ha adottato il nome ufficiale di "Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e per il Jihād" (in arabo: جماعة أهل السنة للدعوة والجهاد, Jamāʿat Ahl al-Sunna li-daʿwa wa l-Jihād), ma nella città di Maiduguri, dove essa si era formata, le fu dato il soprannome di Boko Haram. Il nome "Boko Haram" deriva dalla parola hausa boko, che è liberamente traducibile come "educazione occidentale", e dalla parola araba harām, che indica un divieto legale, metaforicamente il "peccato".[3][4][5][6] Il nome significa quindi "l'educazione occidentale è sacrilega"[7] o "vietata" o "peccato"[8]. Il nome è dovuto alla dura opposizione all'Occidente, inteso come corruttore dell'Islam.[9]
Rapimento di 276 studentesse
Nell'aprile 2014, Boko Haram ha rapito 276 ragazze a Chibok in Borno. Oltre cinquanta di esse sono presto riuscite a scappare, ma le rimanenti non sono state rilasciate. Shekau ha annunciato che intendeva venderle come schiave. L'evento ha portato Boko Haram all'attenzione dei media globali.
Attività in Camerun
Boko Haram ha continuato a rafforzare la propria presenza nel Camerun settentrionale. In un attacco contro una società di costruzioni a Waza, vicino al confine con la Nigeria, sono stati rapiti dieci lavoratori cinesi e un soldato del Camerun è stato ucciso. Le forze antiterroriste del Camerun hanno provato a intervenire ma si sono rapidamente trovate in inferiorità numerica.[71] A luglio, il villaggio natale del vice primo ministro è stato assalito da circa 200 miliziani: la moglie del vicepremier è stata rapita insieme al Sultano di Kolofata e alla sua famiglia. Nel corso del raid sono state uccise quindici persone, compresi membri della polizia e dell'esercito. La moglie del vicepremier è stata rilasciata a Ottobre, insieme ad altri ventisei prigionieri (inclusi i dieci lavoratori cinesi rapiti durante l'attacco a Waza). Le autorità non hanno fatto accenno ad alcun riscatto e il governo del Camerun ha annunciato di non aver mai pagato.[72] In una serie di attacchi separati, Boko Haram ha provocato la morte di nove passeggeri di un autobus, ha ucciso un militare e ha rapito il figlio di un amministratore locale. Ad agosto, la città nigeriana di Gwoza, vicina al confine con il Camerun, è stata conquistata dal gruppo. In risposta alla crescente attività militare, il presidente del Camerun ha licenziato due alti ufficiali militari e ha inviato nella regione settentrionale un generale di sua fiducia, insieme a rinforzi militari per un totale di mille uomini.[73][74][75]
Tra maggio e luglio del 2014, arrivano in Camerun circa ottomila rifugiati nigeriani, e oltre il 25% di essi soffre di una forma acuta di malnutrizione.[76] Altri undicimila rifugiati nigeriani hanno attraversato i confini con il Camerun e il Ciad ad agosto.[77]
Acquisizioni territoriali e creazione di un califfato islamico
La presa di Gwoza segnala un cambiamento nella strategia di Boko Haram da un orientamento prettamente terrorista e clandestino a un modello organizzativo paramilitare e parastatale di conquista e controllo del territorio. Il gruppo comincia a conquistare territori nella parte orientale del Borno e anche negli stati di Adamawa e Yobe. Gli attacchi sul confine sono respinti dalle forze militari del Camerun.[78] L'esercito nigeriano ha ufficialmente smentito che Boko Haram avesse conquistato parti del proprio territorio. In un video divulgato dall'AFP ad agosto 2014, Shekau ha dichiarato che Gwoza era ora parte di un califfato islamico.[79]. All'inizio di settembre è stata conquistata la città di Bama, a settanta chilometri di distanza dalla capitale del Borno, Maiduguri. Ci sono state molte fughe dai territori catturati verso Maiduguri, ma molti dei residenti della stessa capitale hanno cominciato ad allontanarsi. .[80] L'esercito ha continuato a negare le acquisizioni territoriali da parte di Boko Haram, anche se sono state confermate dai locali in fuga. I guerriglieri di Boko Haram avrebbero cominciato a uccidere uomini e adolescenti nelle zone occupate. I soldati nigeriani hanno rifiutato l'ordine di avanzare nelle città occupate e a centinaia sono fuggiti oltre il confine con il Camerun, ma prontamente rimpatriati. Cinquantaquattro disertori sono stati successivamente uccisi mediante fucilazione.[81][82]
Il 17 ottobre, il capo di stato maggiore della difesa nigeriano ha annunciato che si era giunti a un accordo per un "cessate il fuoco" e ha affermato di essersi messo in contatto con i capi locali dell'esercito per assicurare che l'ordine venisse rispettato. Nonostante l'informazione non fosse stata confermata da Boko Haram, i media di tutto il mondo hanno diffuso la notizia. Due giorni dopo però è giunta l'informazione che gli attacchi di Boko Haram sarebbero proseguiti senza interruzioni.[83][84][85]
Il 29 ottobre, Mubi, una città di 200.000 abitanti nello stato di Adamawa, è stata conquistata da Boko Haram, minando ulteriormente la fiducia sulla possibilità di un qualsiasi accordo di pace con i miliziani. Nel frattempo, migliaia di persone sono fuggite a sud, verso Yola, la capitale di Adamawa.[86] Il 31 ottobre, a rafforzare la congettura dei media che voleva che l'annuncio del raggiungimento di un accordo fosse una trovata del presidente Jonathan in vista delle elezioni, giunge un video rilasciato da Boko Haram mediante l'AFP, in cui viene affermato che non era avvenuta alcuna negoziazione.[87][88] Il 13 novembre venne annunciata la ricattura di Mubi da parte dell'esercito regolare. Lo stesso giorno, Boko Haram raggiunse Chibok, che venne riconquistata dall'esercito due giorni dopo, però in stato di abbandono. Il 16 novembre si stimò che i miliziani controllassero venti tra città e villaggi.[89][90]Venerdì 28 novembre, Boko Haram lancia un attacco terroristico alla moschea centrale di Kano, uccidendo 120 persone. Nel corso del mese, il gruppo aveva lanciato 27 attacchi, per un totale di 786 vittime.[91][92]
Il 3 dicembre, è stato riportato che diverse città dell'Adamawa sono state recuperate dall'esercito nigeriano con il sostegno di guerriglieri locali. Bala Nggilari, il governatore dell'Adamawa, ha affermato che l'esercito mirava ad arruolare 4000 guerriglieri.[93] Il 13 dello stesso mese, Boko Haram ha attaccato il villaggio di Gumsuri nel Borno, uccidendo più di trenta persone e rapendo oltre centro tra donne e bambini.
Attacchi nel Camerun a dicembre
Nella seconda metà di dicembre, il gruppo focalizza le proprie attività nella regione dell'Estremo Nord in Camerun, a partire da un'imboscata del 17 a un convoglio militare vicino alla città di confine Amchide a sessanta chilometri da Maroua, la capitale della regione. Un soldato è rimasto ucciso, mentre sarebbero morti 116 miliziani di Boko Haram. A questo attacco, nella notte dello stesso giorno, ne ha fatto seguito un altro con un numero sconosciuto di vittime.[94] Il 22 dicembre, il Rapid Intervention Battalion delle forze armate camerunensi, ha reagito attaccando un campo di addestramento di Boko Haram vicino Guirdiving e, secondo le stime del Ministro della Difesa, arrestando 45 miliziani e prendendo in custodia 84 bambini tra i sette e i quindici anni che erano sottoposti all'addestramento. I miliziani superstiti sono fuggiti a bordo di pick-up, trasportando con sé anche i propri caduti e non è stata rilasciata alcuna informazione sul numero delle vittime dell'esercito a seguito dell'operazione.[95] Tra il 27 e il 28 dicembre il gruppo attacca contemporaneamente cinque villaggi. Durante l'attacco, l'esercito del Camerun lancia un attacco aereo contro una caserma occupata dai miliziani. Il numero di vittime non è stato divulgato. Il Ministro dell'Informazione Issa Tchiroma ha commentato: "Gli uomini del gruppo hanno attaccato Makari, Amchide, Limani e Achigachia, segnalando un cambiamento nella strategia che consiste nel tenere impegnate le truppe camerunensi su più fronti rendendole più vulnerabili di fronte alla mobilità e all'imprevedibilità dei loro attacchi."[96]
2015
Massacro di Baga
Lo stesso argomento in dettaglio: Massacro di Baga (2015). |
La città di Baga era la sede del Multinational Joint Task Force, organizzazione che stava combattendo Boko Haram. Il 3 gennaio, i miliziani attaccano la città e la danno alle fiamme, massacrando molti degli abitanti. Alcuni ufficiali locali hanno stimato che il numero di morti era superiore ai 2000[97], ma il Ministro della Difesa nigeriano ha affermato che tale stima era "una speculazione e una congettura" e "esagerata". Il governo nigeriano ha ridimensionato il numero a circa 150 vittime. È da notare, comunque, che la Nigeria è stata spesso accusata di sottostimare il numero di caduti nel tentativo di minimizzare la minaccia di Boko Haram.[98] Alcuni residenti di Baga sono fuggiti in Ciad.[99] Se le stime più alte dovessero essere veritiere, si tratterebbe dell'attacco di Boko Haram con il maggior numero di vittime.
Nuove incursioni in Camerun[modifica | modifica wikitesto]
Il 12 gennaio, Boko Haram ha attaccato una caserma camerunense a Kolofata. Le forze governative hanno dichiarato di aver ucciso 143 miliziani al prezzo di un solo uomo.[100] Il 18 gennaio, Boko Haram ha assalito due villaggi nell'area di Tourou in Camerun e ha incendiato case, ucciso alcuni residenti e rapito dalle 60 alle 80 persone, tra cui circa 50 giovani tra i 10 ed i 15 anni.[101]
Operazioni contro Boko Haram e l'alleanza con lo Stato Islamico[modifica | modifica wikitesto]
Al partire dalla fine di gennaio 2015, una coalizione delle forze militari della Nigeria, del Ciad, del Camerun e del Niger ha cominciato una controffensiva all'insurrezione di Boko Haram.[102]Il 4 febbraio, l'esercito del Ciad ha ucciso oltre duecento miliziani.[103] Per rappresaglia, Boko Haram ha lanciato un attacco nella città di Fotokol, uccidendo 81 civili, 13 soldati del Ciad e 6 del Camerun.[104]
Il 7 marzo 2015, Abubakar Shekau, leader di Boko Haram, ha inviato, sull'account Twitter dell'organizzazione, un messaggio in cui ha promesso fedeltà allo Stato Islamico.[105][106] Il portavoce dell'esercito nigeriano Sami Usman Kukasheka ha detto che il messaggio era un segno di debolezza e ha descritto Shekau come "un uomo che sta annegando".[107] Il 12 marzo, Abu Mohammad al-Adnani, portavoce dell'IS, ha rilasciato un messaggio audio in cui ha accolto con favore il pegno di fedeltà e lo ha descritto come un ampliamento del califfato nell'Africa occidentale.[108]
Nello stesso mese, i residenti di Damasak, una città nigeriana liberata, hanno testimoniato che Boko Haram ha rapito oltre 400 donne e bambini dalla città durante la ritirata davanti alle forze della coalizione.[109] Il 27, l'esercito nigeriano ha riconquistato Gwoza, che si credeva essere la sede del quartier generale di Boko Haram.[110][111] Il giorno successivo, giorno delle elezioni, Boko Haram ha ucciso quarantuno persone per dissuadere la popolazione dall'andare a votare.[112]
Sempre nello stesso mese, è stata liberata Bama.[113] Le autorità nigeriane hanno affermato di aver riconquistato 11 dei 14 distretti precedentemente controllati da Boko Haram. Ad aprile, i militari nigeriani hanno catturato quattro campi di Boko Haram nella foresta di Sambisa, liberando circa trecento donne.[114] Si crede che i miliziani di Boko Haram si siano ritirati sui Monti Mandara, lungo il confine tra Nigeria e Camerun.[115]
In ottobre gli Stati Uniti hanno ufficializzato l'invio di armi e di un piccolo contingente di militari (circa 90) in Camerun, con l'obiettivo di supportare lo stato africano nella lotta contro Boko Haram.[116]
Organizzazione
Ideologia
Boko Haram è un movimento sunnita salafita, influenzato dal wahhabismo, una corrente integralista che persegue l'applicazione letterale della Shari'a. Nel 2009, il gruppo ha aumentato la sua attività jihadista. Il gruppo comprende anche elementi che non seguano la dottrina salafita. Lo scopo del gruppo è quello d'instaurare uno stato islamico in Nigeria, con la Shari'ha come base del sistema legale.[1][12][117][118][119] Inoltre si oppone all'occidentalizzazione della società nigeriana e alla diseguaglianza economica tra il settentrione islamico e la parte meridionale del paese a maggioranza cristiana.[120][121] L'imposizione della Shari'a nel nord del paese, cominciata con lo stato di Zamfara e diffusa, nel 2002, a 12 stati nigeriani, potrebbe essere collegata a un legame tra Boko Haram e le autorità locali.[122][123][124]
Una delle possibili ispirazioni sul piano ideologico per il gruppo potrebbe essere l'autoproclamato profeta Mohammed Marwa, soprannominato "Maitatsine" (letteralmente colui che maledice gli altri), un predicatore nato nel Cameroon settentrionale che ha condannato la lettura di altri libri all'infuori del Corano.[125][126][127] In un'intervista per la BBC nel 2009, Yusuf ha riaffermato le sue posizioni antioccidentali e ha negato teorie scientifiche quali l'evoluzione, la forma a geoide della Terra (più comunemente detta sfericità della Terra) e l'esistenza del ciclo dell'acqua.[128]
Struttura
La struttura di Boko Haram è gerarchica e al suo vertice vi è un capo globale; ciò nonostante, talvolta il gruppo sembra agire come un insieme a rete di cellule indipendenti.[129] È quindi difficile stabilire quali siano i confini dell'organizzazione e quanti attacchi siano ordinati dal vertice centrale e in quanti invece la leadership sia servita solo come ispiratrice per gruppi indipendenti. Il nucleo centrale opera come una forza di guerriglia, con battaglioni che vanno dai 300 ai 500 uomini.[130] Il numero totale di miliziani è stimato tra 5000 e 9000 unità.[131] La maggior parte di essi proviene dal gruppo etnico Kanuri.[132]
Dal 2002 al 2009, il gruppo è stato diretto dal suo fondatore, Mohammed Yusuf e dopo l'uccisione di questi, che ha causato la sollevazione del gruppo e l'inizio della guerra civile, la leadership è passata ad Abubakar Shekau, il braccio destro di Yusuf, che la detiene tuttora. Shekau è nato a Yobe, in Nigeria tra il 1965 e il 1975 ed è di etnia Kanuri, attualmente è sposato con una delle quattro mogli di Yusuf.[133] Parla arabo, fula, hausa e la lingua kanuri. Shekau, oltre a essere il leader politico e militare dell'organizzazione, ne è anche la guida spirituale e tiene regolarmente sermoni religiosi ai suoi seguaci. Sotto la sua egida, il gruppo si è espanso.[133]
Crimini
Il gruppo è anche noto per numerosi attacchi a chiese cristiane[137] e moschee[138][139][140], oltre che per aver attaccato luoghi di raduno in occasione del Ramadan[141] e per le violenze religiose in Nigeria del 2009, che hanno reso il gruppo noto a livello internazionale. Nel 2011 è stato ritenuto responsabile di oltre 450 omicidi in Nigeria.[7]
Cronologia degli scontri | |
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7 settembre 2010 | Evasione di Bauchi.[142] |
31 dicembre 2010 | Attacco ad Abuja del dicembre 2010.[143] |
22 aprile 2011 | Boko Haram libera 14 prigionieri nel corso di un'azione a Yola, in Adamawa.[144] |
29 maggio 2011 | Attentati in Nigeria settentrionale del maggio 2011.[145] |
16 giugno 2011 | Il gruppo rivendica la responsabilità degli attentati ad Abuja del 2011.[146][147] |
26 giugno 2011 | Esplosione di una bomba in una birreria a Maiduguri.[148] |
10 luglio 2011 | Esplosione di una bomba alla Chiesa Battista di Suleja, in Niger.[149] |
11 luglio 2011 | L'Università di Maiduguri viene chiusa temporaneamente per alcuni timori sulla sicurezza del campus.[150] |
12 agosto 2011 | Il religioso musulmano Liman Bana viene ucciso da un colpo di pistola. |
26 agosto 2011 | Attentanti ad Abuja del 2011.[151] |
4 novembre 2011 | Attacchi a Damaturu del 2011.[147][152][153] |
25 dicembre 2011 | Attentati in Nigeria del dicembre 2011.[154] |
5–6 gennaio 2012 | Attentati in Nigeria del gennaio 2012.[155] |
20 gennaio 2012 | Attentati a Kano del gennaio 2012.[156] |
28 gennaio 2012 | L'esercito nigeriano afferma di aver ucciso 11 affiliati a Boko Haram.[157] |
8 febbraio 2012 | Boko Haram rivendica un attentato suicida nella base dell'esercito a Kaduna.[158] |
16 febbraio 2012 | Un'altra evasione in Nigeria centrale; 119 prigionieri fuggono e una guardia viene uccisa. |
8 marzo 2012 | Durante un tentativo britannico di liberare gli ostaggi, l'ingegnere italiano Franco Lamolinara e il britannico Christopher McManus, rapiti nel 2011 da un gruppo scissionista di Boko Haram, sono stati uccisi.[159] |
3-7 gennaio 2015 | Boko Haram fa strage nei villaggi. Carneficina nella città nordorientale di Baqa, 200-2000 morti |
10 gennaio 2015 | Boko Haram imbottisce di esplosivo una bambina di 10 anni: 19 morti e 18 feriti al mercato di Maiduguri, capitale dello Stato di Borno |
11 gennaio 2015 | Boko Haram imbottisce di esplosivo altre due bambine: 3 morti e decine di feriti al mercato della cittadina di Potiskum, nello stato nord-orientale di Yobe |
Political satire and caricature
The Soros Puppets Show; below The Donald, the hysterical feminist and Shia Labeuf
The modern leftitst's political compass
Liberals' contraddiction
Fake news
Starbucks in Saudi Arabia
Sharia Bucks
Fake news
Democratic Party of Italy
Matteo Renzi and Angela Merkel
Merkel's European Union
New Yalta Conferrnce with Trump, Putin and Mey
The globalist New World Order's last Puppet Master: George Soros
Darth Soros, Dark Lord of the Globalist Liberal Progs
George Palpatine Soros, Evil Emperor
Soros and his disciple Pope Francis, the leftist Pope
Obama's legacy
Michelle's style
Matteo Renzi's Speech
Hillary's Speech with a Frog in her throat
Hillary's Legacy
Hillary's Zombie Army
CNN Fake News
Social Justice Warrior
The mourning of the radical chic progressive democrats
The Great Wall of Trump
God Emperor Trump and Mexican Pena Nieto
venerdì 3 febbraio 2017
Perché i nobili hanno molti cognomi
Nell'immaginario collettivo, il prototipo del cognome dei nobili è e rimarrà sempre quello della contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, reso immortale da Il secondo, tragico Fantozzi, forse il film più memorabile di Paolo Villaggio (è anche quello, per intenderci, della Corazzata Potionkin).
Per quanto possa sembrare comico il cognome della maldestra contessa fantozziana, non si discosta poi tanto dalla realtà.
Pensiamo ai cognomi di aristocratici noti e scegliamone uno che può essere esemplare: la contessina Beatrice Borromeo Arese Taverna Casiraghi Grimaldi.
Innanzi tutto bisogna separare i cognomi di nascita da quelli del marito, Pierre Casiraghi Grimaldi, il quale porta sia il cognome del padre, Stefano Casiraghi, sia quello, ben più nobile, della madre, la principessa Carolina Grimaldi di Monaco e Hannover.
E' infatti di uso comune, nel caso la madre abbia un cognome aristocratico, di aggiungere il cognome materno a quello paterno.
Ma torniamo a Beatrice Borromeo Arese Taverna.
Per quanto nata al di fuori del matrimonio, da una relazione tra Paola Marzotto e Carlo Ferdinando Borromeo Arese Taverna, Beatrice è stata riconosciuta e legittimata dal padre, ed essendo nobile anche per parte di madre, anch'ella figlia di un conte, si è ritenuto opportuno, negli articoli di cronaca mondana, attribuirle il titolo di "contessina", che spetta di diritto alle figlie di un conte.
Il suo cognome più importante e principale è naturalmente Borromeo.
La famiglia Borromeo è di antica ed elevata nobiltà. vantando tra l'altro anche numerosi cardinali e un santo, tra i suoi esponenti più noti.
Il cognome Arese si è aggiunto nel Seicento, quando Renato Borromeo sposò Giulia Arese.
In questo caso il figlio di Renato e Giulia, Carlo Borromeo Arese, ereditò anche il cognome della madre, poiché la discendenza maschile degli Arese stava per estinguersi, e dunque, come spesso accadeva per evitare la scomparsa di un cognome nobile, era consuetudine renderlo trasmissibile anche per via femminile.
Quest'ultima ragione, e cioè la trasmissione del cognome nobile della madre nel caso ella sia l'ultima erede di tale cognome, è la principale ragione dell'accumularsi dei cognomi aristocratici.
C'è però un'altra ragione che tende ad allungare notevolmente il cognome dei nobili e cioè la presenza della località di cui questi aristocratici sono feudatari.
Luca Cordero di Montezemolo è così chiamato in quanto discendente dei Marchesi di Montezemolo.
Carlo Ripa di Meana è un caso analogo.
Altri esempi sono Marella Caracciolo di Castagneto, vedova di Gianni Agnelli, il quale a sua volta era figlio di Virginia Bourbon del Monte di San Faustino.
Un caso ancor più complesso fu quello della prima moglie di Umberto Agnelli, e cioè Antonella Bechi Piaggio Visconti di Modrone, la quale era nata Bechi, adottata da un Piaggio (quelli dei motorini) e sposata in seconde nozze a un Visconti di Modrone.
Ma il caso più eclatante in assoluto è stato quello dell'indimenticabile ed eccentica Doña María del Rosario Cayetana Alfonsa Victoria Eugenia Francisca Fitz-James Stuart de Tormes y de Silva Falcó Gurtubay, diciottesima Duchessa d'Alba, Grande di Spagna (Madrid, 28 marzo 1926 – Siviglia, 20 novembre 2014).
Vite quasi parallele. Capitolo 16. Il secondo, tragico appuntamento
Per porre rimedio all'esito increscioso del primo appuntamento, i Conti Orsini Balducci di Casemurate, con un' "astuta mossa padronale", decisero di invitare Ettore Ricci ad una cena di gala servita, per l'occasione, nella Grande Sala Rococò.
Ettore Ricci, consapevole di dover rimediare a una notevole serie di gaffes, cercò di sfoderare il meglio del suo repertorio.
Si presentò a Villa Orsini agghindato come per un ricevimento a Balmoral ai tempi della Regina Vittoria.
Indossava un frac che gli andava leggermente stretto in vita, per sembrare più snello, senza però riuscire ad evitare l' "effetto pinguino".
Come nella famosa canzone, portava "un cilindro per cappello, due diamanti per gemelli".
Il cilindro era di seta nera con interno foderato in viola.
Completavano il quadro i seguenti capi: papillon bianco inamidato, camicia con accenni di volant e colletto alto che gli impediva una corretta respirazione.
Questa volta, onde evitare gli spiacevoli inconvenienti dell'incontro precedente, era stato ben istruito da Ida Braghiri, la governante, su cosa dovesse fare e soprattutto evitare di fare.
All'inizio le cose sembrarono andare meglio.
In fondo Ettore Ricci non era uno stupido ed era consapevole di essere irrimediabilmente rude, tozzo, eccessivamente comico se si rilassava troppo, e sapeva quindi che, in mancanza di fascino e di attrattiva, avrebbe dovuto tirar fuori le unghie e i denti, e barare, per ottenere tutto quello (e non era poco) che desiderava dalla vita.
Il problema non erano tanto i Conti Orsini, due vecchi relitti il cui orologio si era fermato ai tempi della Belle Epoque, quanto piuttosto Diana, perché Ettore era ossessionato da lei e la trovava così perfetta e carismatica da fargli perdere il controllo della situazione.
Ad aprirgli la porta, quella sera, fu il Conte Achille in persona, un onore che era riservato soltanto ai creditori più insistenti.
Ettore mantenne un contegno formale, ingessato.
Arrivò persino, come gli era stato suggerito dalla governante, a lusingare il Conte Achille lodando il ritratto di un suo antenato.
Il Conte si illuminò:
<<Quel cavaliere che vedete nel ritratto è il fondatore del ramo casemuratense della famiglia Orsini, il Conte Bernardo, nipote di papa Niccolò III>>
In quel momento, come colto da un accesso di sindrome di Stendhal, Ettore Ricci si sentì quasi risucchiare dentro il ritratto di quel cavaliere feroce, intuendo immediatamente che tutti quei guerrieri, tutti quei Papi, si sarebbero sempre intromessi tra lui e Diana, vanificando ogni suo sforzo di apparire degno di lei.
Forse fu per questo che, invece di rispondere come la governante gli aveva suggerito, si ritrovò di nuovo senza parole e l'unica esclamazione che uscì dalla sua bocca fu un alquanto inopportuno:
<<Ostia!>>
Il Conte Achille perse ogni speranza e si limitò a fare strada al suo incorreggibile ospite, nonché creditore, sentendosi come un fallito, costretto a servire come maggiordomo i nuovi padroni di casa sua.
Nella Grande Sala Rococò, il lungo tavolo in stile Luigi XV era stato strategicamente apparecchiato in modo tale che Ettore si trovasse esattamente di fronte a Diana, mentre ai due capi, a una certa distanza, sedevano il Conte e la Contessa.
Nessun altro era stato invitato.
<<I vostri fratelli non si uniscono a noi, contessina Diana?>> chiese Ettore, perdendosi nell'intensità degli occhioni neri della donna che amava.
<<Questa è una cena di gala, e i miei fratelli devono ancora fare il loro debutto in società>>
E questo era, tra l'altro, uno dei tanti motivi per cui Diana si stava prestando a quella sceneggiata.
<<Oh, capisco. Ma quanti fratelli siete?>>
Si complimentò con se stesso per essere riuscito a intavolare un discorso con Diana senza aver fatto nessuna figuraccia.
<<Ho un fratello e due sorelle>>
Ettore si rilassò troppo presto.
<<Ah, pensavo foste di più>>
Diana sbiancò.
<<Un fratello e una sorella sono morti>>
Lui si sentì subito sprofondare e perse il controllo.
<<Oh, Cristo santo... spero di essere venuto al funerale!>>
Diana fece del suo meglio per rispondere in maniera garbata:
<<All'epoca la mia famiglia non aveva ancora il piacere di conoscere la vostra, signor Ricci.
Mio fratello Ludovico morì di meningite a sei anni e mia sorella Annalisa morì di febbre spagnola, nel '19>>
Ettore assunse un'aria affranta e i suoi occhi divennero umidi:
<<Ah, che disgrazia, che perdita per la nostra comunità! Certo che il mondo è proprio bislacco: la spagnola avrebbe potuto portarsi via anche due paia dei miei fratelli, che io ne ho fin troppi!>>
<<Ma cosa dite?>>
<<Be', vedete, non tutti hanno la fortuna di avere fratelli simpatici. Insomma, in ogni famiglia c'è una pecora nera, ma nella mia ce ne sono troppe! Si dice pure: "fratelli coltelli". Ecco, due miei fratelli si stavano per prendere a coltellate, una volta, perché volevano tutti e due la stessa donna>>
Diana, che era una persona di mondo, cercò di inquadrare il tutto in un contesto letterario:
<<Un duello per amore! Del resto, come si dice in questi casi, cherchez la femme>>
Si pentì subito di aver usato una locuzione francese, ma non fece in tempo a tradurla.
<<Ma più che amore era una questione di gnocca. Lo dico francamente, perché i miei fratelli sono delle teste di ca... ehm, di cavolo>>
Diana notò che sua madre aveva già scolato mezza bottiglia del suo inseparabile Cabernet-Sauvignon, mentre suo padre era completamente immerso nel sezionare la sua pietanza.
Cercò di fare un ulteriore sforzo per risollevare le sorti della serata:
<<E le vostre sorelle, spero che almeno loro siano di vostro gradimento>>
Ettore si fece serio:
<<Mia cara contessina, io le rispondo col cuore in mano. Tanto vale essere sinceri, dico io. Perché poi le bugie hanno il naso lungo>> e meccanicamente fissò la Contessa Emilia, il cui naso era inguardabile <<o le gambe corte, come me, ah ah! Ma è meglio che stia zitto, perché è peggio il tacon del buso!>>
Diana stava per scoppiare a ridere, ma riuscì a bloccarsi:
<<Temo di non avere capito>>
Ettore Ricci era diventato viola come la fodera del suo cilindro:
<<Come dice mio padre, non valgono la corda per impiccarle. Eh, sì... è una croce! La vita è fatta così. Lei crede in Dio?>>
Non era un argomento da trattare a tavola.
<<Io ho ricevuto un'educazione religiosa>> rispose lei <<ma ultimamente la mia fede è stata messa a dura prova>>
<<Ah, ma voi siete una santa! Io ci credo in Dio, ai Santi e a tutte quelle balle lì. Solo che, devo essere sincero, mi scoccia andare alla Messa. Oltre tutto la chiesa è stretta, ci sono poche panche. D'inverno fa un freddo cane. E poi come si fa, con tutti quei vecchi scoreggioni...>>
Diana fu colta dalle convulsioni.
Non era epilessia, fortunatamente. Era solo che le risate trattenute troppo a lungo, si erano manifestate all'improvviso, come un singhiozzo.
E in mezzo a quel tripudio di comicità, Diana si rese conto che l'unica consolazione concessale dal destino, era che, nonostante tutto, il suo futuro marito l'avrebbe fatta ridere.
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