Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 29 dicembre 2016
Interpretazione esoterica delle rune
Il simbolo della pace
Il simbolo della pace nasce come simbolo della campagna inglese per il disarmo nucleare (Campaign for Nuclear Disarmament) ad opera di Gerald Holtom, nel 1958, un artista del Royal College of Arts.
Sebbene l’artista, successivamente, abbia affermato che le idee ispiratrici di questo simbolo siano state diverse – tra cui in dipinto di Goya – ritengo molto probabile l’influenza dell’antica runa celtica Yr (toten-rune), altrimenti detta “runa della morte“.
In principio rappresentava la confusione, l’oscurità, le passioni sregolate e la menzogna
mercoledì 28 dicembre 2016
Logres, il regno di Artù
Logres (anche Logris o Loegria) è il nome del regno di re Artù nella Materia di Britannia. Deriva da Lloegyr, il nome gallese per la Gran Bretagna che corrispondeva grosso modo all'odierna Inghilterra. In un senso stretto, la parola Inghilterra non potrebbe essere usata per riferirsi agli eventi arturiani dato che questa deriva da "Angle-land", parola emersa dopo le invasioni anglosassoni. Secondo Goffredo di Monmouth, il regno prese il nome dal leggendario re Locrino, il più vecchio dei figli di Bruto di Troia. Nella sua Historia Regum Britanniae, Goffredo di Monmouth utilizza la parola "Loegria" per descrivere una provincia che conteneva gran parte dell'Inghilterra, ad eccezione della Cornovaglia. Nelle leggende arturiane, logres era un codice cavalleresco di Camelot.
Albione è l'antico nome della Gran Bretagna. Oggi viene usato poeticamente per riferirsi a tutto il Regno Unito o solo all'Inghilterra. È anche la base del nome gaelico della Scozia, Alba. Il termine gallo-latino Al-biōn (medio irlandese Albbu, protoceltico *Alb-i̯en-), insieme ad altri toponimi europei e mediterranei, come Alpe e Albania, ha due possibili etimologie, entrambe plausibili: *al-bo, protoindoeuropeo oppure *alb-, protoalbanese. Ma molto più probabilmente deriva dal gaelico al-bio, la Scozia era chiamata Alba (e talvolta anche l'Irlanda), mentre il Galles era anche nominato Yr Alban.
Nei testi medievali (come il Mabinogion), il termine si riferisce spesso alla parte più settentrionale dell'isola, quella oltre i fiumi Forth e Clyde.
Pendragon Coat of Arms
Logres I- Britain & Gaul
Geoffrey of Monmouth (1136)
Back to top of Page...
Go to Britain & Gaul (Index)...
Logres II- Constance
Logres III- Pannonia
Carrie
So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non c’è se mai nessuno
l’ha veduto.
So che si può esistere
non vivendo,
con radici strappate da ogni vento
se anche non muove foglia e non un soffio increspa
l’acqua su cui s’affaccia il tuo salone.
So che non c’è magia
di filtro o d’infusione
che possano spiegare come di te s’azzuffino
dita e capelli, come il tuo riso esploda
nel suo ringraziamento
al minuscolo dio a cui ti affidi,
d’ora in ora diverso, e ne diffidi.
So che mai ti sei posta
il come – il dove – il perché,
pigramente rassegnata al non importa,
al non so quando o quanto, assorta in un oscuro
germinale di larve e arborescenze.
So che quello che afferri,
oggetto o mano, penna o portacenere,
brucia e non se n’accorge,
né te n’avvedi tu animale innocente
inconsapevole
di essere un perno e uno sfacelo, un’ombra
e una sostanza, un raggio che si oscura.
So che si può vivere
nel fuochetto di paglia dell’emulazione
senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato
da Chi volle tu fossi… e se ne pentì.
Ora,
uscita sul terrazzo, annaffi i fiori, scuoti
lo scheletro dell’albero di Natale,
ti accompagna in sordina il mangianastri,
torni indietro, allo specchio ti dispiaci,
ti getti a terra, con lo straccio scrosti
dal pavimento le orme degli intrusi.
Erano tanti e il più impresentabile
di tutti, perché gli altri almeno parlano,
io, a bocca chiusa.
(E. Montale)
In memoria di Carrie Fisher, la nostra stella più amata.
martedì 27 dicembre 2016
lunedì 26 dicembre 2016
La Chiesa Evangelica Valdese
La Chiesa evangelica valdese è una chiesa cristiana riformata di tradizione valdese, con un'organizzazione di tipo presbiteriano, presente da quasi un millennio in Italia.
Ha una popolazione complessiva, al 31 dicembre 2010, di 25.693 fedeli in Italia (gran parte dei quali nelle valli valdesi) e in alcune comunità di lingua italiana nelle maggiori città della Svizzera[2] e circa 13.000 in Argentina e Uruguay[3].
La Chiesa evangelica valdese è membro della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, dell'Alleanza mondiale delle Chiese riformate e del Consiglio ecumenico delle Chiese. Nel 1975 si è unita alla Chiesa metodista italiana, dando vita all'Unione delle Chiese metodiste e valdesi.
La Chiesa Valdese nacque a Lione nel XII secolo con gli insegnamenti di Valdo di Lione (Lione, 1140 – 1206 circa) come risposta alla corruzione dell'epoca della Chiesa di Roma. Presenti in Italia dal XIII secolo, per secoli i valdesi furono oggetto di dure persecuzioni. Tra queste, particolarmente cruente furono quelle del XVII secolo nelle valli Valdesi del Piemonte: le Pasque piemontesi del 1655, e le persecuzioni del 1686, sfociate nell'esilio e nel successivo Glorioso rimpatrio. I valdesi hanno conquistato i diritti civili nel 1848, sotto Carlo Alberto. Da allora la Chiesa valdese si è sviluppata e diffusa in tutta la penisola italiana.
Durante l'occupazione nazista dell'Italia settentrionale nella seconda guerra mondiale, i valdesi italiani furono attivi nel mettere in salvo molti ebrei, che altrimenti sarebbero stati minacciati dallo sterminio imminente, nascondendoli nella stessa val Pellice, il territorio in cui gli antenati valdesi trovarono rifugio.
I primi insediamenti di valdesi italiani in Sudamerica sono nati nel 1856 ed oggi la Chiesa valdese del Río de La Plata (Iglesia valdense de Rio de La Plata) ha 24 congregazioni e 13.000 membri divisi fra l'Uruguay e l'Argentina[3].
I valdesi sono diffusi soprattutto in Piemonte, dove contano 41 chiese (120 in tutta Italia) di cui 18 nelle cosiddette valli valdesi, ed hanno il loro centro a Torre Pellice, in provincia di Torino. La città di Torino ha quattro chiese valdesi. A Roma le chiese sono due: quella storica e più antica di via 4 novembre e quella di piazza Cavour collegata alla Facoltà valdese di teologia. Ogni anno nell'ultima settimana di agosto, i deputati delle chiese locali ed i pastori si riuniscono a Torre Pellice, per dare luogo al "Sinodo Valdese", massimo momento assembleare e decisionale nella vita delle chiese.
Da ricordare l'isola linguistico-religiosa di Guardia Piemontese in Calabria, dove la popolazione, pur non professando ormai la fede riformata valdese a seguito della strage del 1561 ad opera dell'inquisizione romana, parla ancora un dialetto provenzale. Sulla piazza centrale, chiamata piazza della Strage, la porta del Sangue ricorda il triste episodio.
Negli ultimi decenni si è sviluppato, nonostante le comprensibili diffidenze dovute alle vicende storiche, un dialogo ecumenico con la Chiesa cattolica, il cui risultato più concreto è l'intesa sui matrimoni misti negli anni novanta. I valdesi restano critici sull'utilizzo dell'otto per mille per il sostentamento della Chiesa cattolica; i valdesi che vi hanno aderito nel 1993, utilizzano i fondi per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale, non destinano somme per il mantenimento dei pastori e per le attività cultuali della chiesa. Permangono notevoli distanze anche riguardo alle questioni etiche, quali la contraccezione, l'interruzione di gravidanza, l'accanimento terapeutico e l'eutanasia.
Resta forte l'impegno politico dei valdesi, i quali hanno partecipato attivamente al Risorgimento e alla Resistenza. Esponenti della chiesa - tra i quali spesso anche pastori (come Tullio Vinay, Lino De Benetti e Domenico Maselli negli ultimi anni) - sono stati eletti al Parlamento italiano. Sono membri della Chiesa evangelica valdese due ex ministri (Valdo Spini e Paolo Ferrero), un ex presidente di regione (Riccardo Illy), un ex deputato (Domenico Maselli), un senatore (Lucio Malan), un deputato (Luigi Lacquaniti), un sindaco di città capoluogo di provincia (Rosario Olivo), alcuni consiglieri regionali e l'eurodeputato Niccolò Rinaldi.
Laicità dello stato, temi etici e progressismo sociale
I valdesi sono sempre stati impegnati a favorire la piena laicità dello Stato. La chiesa valdese si è pronunciata in senso fortemente contrario all'esposizione del crocifisso, e più in generale di ogni simbolo religioso, in luoghi pubblici. Per quanto riguarda i cosiddetti "temi etici", i valdesi hanno favorito il dibattito su temi quali omosessualità, aborto, testamento biologicoed eutanasia. Si è anche detta molto favorevole ai registri per il testamento biologico, che in molte città sono gestiti dalle comunità valdesi. Durante il sinodo del 2010, la chiesa valdese si è espressa a favore della ricerca sulle cellule staminali[4].
Nella Chiesa valdese di oggi è largamente prevalente un'apertura ai temi dell'omoaffettività. Il sinodo valdese, a larga maggioranza, ha deliberato in favore della benedizione delle coppie omosessuali.[5] La Chiesa valdese si impegna attivamente nella lotta all'omofobia[6] e nel supporto alla comunità LGBT. Il dibattito sul tema dell'omosessualità avviene anche tramite la R.E.F.O. (Rete Evangelica Fede e Omosessualità)[7] e l'"Associazione Fiumi d'acqua viva - Evangelici su fede e omosessualità"[8]. La benedizione delle coppie omoaffettive è stata approvata da un ordine del giorno del sinodo della Chiesa valdese il 26 agosto 2010 « laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni »[9]; l'orientamento è stato confermato nel corso del Sinodo 2011.[10].
A tale posizione si oppone un gruppo minoritario[11] di dissenzienti, radunati nell'associazione Sentieri Antichi Valdesi,[12] che si ritengono i più fedeli ai principi espressi dalla confessione di fede della Chiesa valdese e considerano l'omosessualità una "degenerazione" dell'ordinamento divino ed un peccato dal quale il credente debba ravvedersi. Il diverso approccio scelto da tale gruppo minoritario ha come nocciolo teorico il letteralismo legato al richiamo delle citazioni del Levitico[13] (testo che prevede la pena di morte e i sacrifici di animali per purificarsi da parto e mestruazioni), approccio che contrasta con la riflessione[14] storico, filologico ed esegetica condotta dalla Chiesa valdese unita, da un lato, alla constatazione dei risultati della scienza circa la naturalità dell'orientamento omosessuale e, dall'altro, al messaggio evangelico di inclusione[15] così come esplicitato e vissuto da Gesù verso tutti coloro che manifestavano, oltre alla fede, l'amore[16], compreso dunque l'amore omosessuale.
Nelle date attorno alla Giornata internazionale contro l'omofobia (17 maggio), la Chiesa valdese, insieme ad altre confessioni Cristiane e alla Chiesa cattolica, sostengono e organizzano veglie di preghiera in memoria delle vittime del'omofobia e della transfobia[17]. Una fiaccolata, di anno in anno, è organizzata in città diverse d'Italia. A queste iniziative partecipa anche l'Associazione Fondo Samaria, solidarietà LGBT di ispirazione cristiana[18].
Dottrina[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Valdismo. |
Nell'esegesi biblica, la Chiesa valdese, nelle sue espressioni oggi ufficiali, rifiuta l'approccio letteralista o fondamentalista, accostandosi piuttosto ai testi della Bibbia con il metodo storico-critico. I testi vetero- o neotestamentari vengono contestualizzati nell'ambiente storico e sociale in cui furono scritti, e interpretati alla luce di un messaggio evangelico universale e sempre valido.
Intesa con lo Stato italiano[mo
Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Italia § Concordato e intese. |
Lo Stato Italiano, oltre al Concordato con la Chiesa cattolica, ha stretto intese con alcune confessioni religiose presenti nel Paese, ai sensi dell'art. 8 della Costituzione. L'Intesa con la Tavola valdese è stata conclusa 21 febbraio 1984 e approvata con la legge 449/1984, revisione conclusa il 25 gennaio 1993 e approvata con la legge 409/1993.
Lo stemma valdese
Le chiese valdesi hanno oggi come stemma un candeliere con una candela accesa, attorno alla cui fiamma stanno sette stelle e la scritta Lux lucet in tenebris.
Scarsi e sparsi sono gli scritti sullo stemma valdese pubblicati nel corso del tempo sui periodici valdesi e altrove: essi sono di vario tipo, dal carattere storico all'araldico, dal pastorale al poetico, dal meditativo all'esortativo.
La forma dell'emblema valdese ha subito non poche modificazioni, secondo l'epoca, l'estro e le intenzioni del disegnatore di turno, causando a volte dibattiti e polemiche alla vana ricerca della sua forma originale o di quella considerata più acconcia.
Apparso per la prima volta nel 1640 sul frontespizio di un libro di Valerio Grosso, allora pastore a Bobbio Pellice, una trentina di anni più tardi lo si trova nell'opera di Jean Léger, Histoire des Vaudois des Alpes. Il simbolo di una lampada e la menzione della luce nelle tenebre sono riferimenti espliciti alla parola dell'Evangelo che parla di Gesù come di una luce nel mondo (Vangelo di Giovanni 1, 5).
Le stelle sono quasi sicuramente un riferimento alla visione dell'Apocalisse (cap. 1, 16) dove Gesù è presentato come un sacerdote nella cui mano destra stanno sette stelle che rappresentano le chiese dell'Asia allora perseguitate. Con questa immagine le chiese valdesi intendevano comunicare: siamo come una lampada che regge la luce dell'Evangelo e siamo come le sette chiese perseguitate dell'Apocalisse.
Molto probabilmente i valdesi del XVII secolo hanno tratto quest'idea dal blasone dei conti di Luserna San Giovanni, allora signori della val Pellice, che per questo si chiamava val Luserna fino al tempo della Rivoluzione francese. Si tratta di una lampada accesa, in latino appunto lucerna, con una scritta anch'essa di origine biblica: Verbum tuum lampada pedibus meis (la tua parola è lampada ai miei piedi; Salmo119, 105).
Organizzazione
La più alta autorità valdese è il Sinodo, cioè l'assemblea generale composta da 180 membri che si riunisce ogni anno in agosto a Torre Pellice.
L'organo che rappresenta la Chiesa verso lo Stato e le altre organizzazioni ecumeniche è la Tavola Valdese, composta da 7 membri e presieduta dal moderatore. Le cariche hanno una durata limitata a 7 anni.[19] L'attuale moderatore è il pastore Eugenio Bernardini, in carica dal 2012, subentrato alla pastora Maria Bonafede, prima donna a ricoprire l'incarico.[20]
Note
- ^ Incluse le chiese Metodiste, una chiesa presbiteriana coreana e una chiesa evangelica coreana Hanmaum
- ^ Chiesa evangelica valdese (Unione della Chiese metodiste e valdesi), Relazione al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi sedente in Torre Pellice dal 21 al 26 agosto 2011, Torino, 2011, p. 181
- ^ a b Iglesia Evangélica Valdense del Río de la Plata / Organización, iglesiavaldense.org. URL consultato il 2 settembre 2011.
- ^ Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi
- ^ Dibattito e decisioni del Sinodo Valdese 2010. È bene precisare che la Chiesa valdese non considera il matrimonio come sacramento, ma lo intende come benedizione da parte di Dio di una coppia sposata civilmente.
- ^ Atto del Sinodo Valdese 2007
- ^ Chi siamo « Refo – Rete Evangelica Fede e OmosessualitÃ
- ^ Chi siamo « Associazione "Fiumi d'acqua viva"
- ^ Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi. Come le altre chiese storiche del protestantesimo, la Chiesa valdese ritiene che il singolo credente sia guidato dallo Spirito Santo, e quindi le linee approvate dal sinodo, sia nel campo dell'etica sessuale come in quello politico-sociale, non sono vincolanti per le comunità locali.
- ^ Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi: Sinodo 2011 - Comunicati Stampa Sinodo - Comunicato stampa n. 5, chiesavaldese.org. URL consultato il 2 settembre 2011.
- ^ L'associazione non rende pubblico il numero dei suoi soci. Stando alla loro pagina web, il loro appello al Sinodo contro la benedizione di coppie omosessuali è stato sottoscritto da una quarantina di membri di chiese valdesi.
- ^ Sentieri antichi valdesi
- ^ Appello al Sinodo, valdesi.eu.
- ^ Scheda esegetica su Levitico 18 20 (PDF), chiesavaldese.org.
- ^ “Contro l'omofobia” - Sinodo 2013, chiesavaldese.org.
- ^ Benedizioni - Sinodo 2010, chiesavaldese.org.
- ^ In Veglia / Interfaith Vigil IDAHOT / Las vigilias, su In Veglia / Interfaith Vigil IDAHOT / Las vigilias. URL consultato il 22 giugno 2016.
- ^ Fondo Samaria - La solidarietà LGBT di ispirazione cristiana, su www.fondosamaria.org. URL consultato il 22 giugno 2016.
- ^ Chiesa Evangelica Valdese, Sinodo, chiesavaldese.org. URL consultato il 16 settembre 2012.
- ^ Valdesi: il pastore Eugenio Bernardini eletto nuovo moderatore, in ASCA, 31 agosto 2012.
Voci correlate
- Valdismo
- Riforma protestante
- Calvinismo
- Protestantesimo in Italia
- Chiese protestanti in Italia
- Storia della riforma protestante in Italia
- Centro ecumenico Agape
- Claudiana
- Croce ugonotta
- Radio Beckwith Evangelica
Iscriviti a:
Post (Atom)