giovedì 14 luglio 2016

Il Trono del Toro. Capitolo 13. Amasis incontra Pasifae ed entra nel "gioco del potere"




Amasis passeggiava lungo i viali dei giardini di Cnosso, accompagnato da alcuni schiavi corpulenti incaricati della sua sorveglianza.
Da quando era diventato il favorito di Catreus, la sua vita era in pericolo: doveva  far assaggiare prima ad altri i cibi e le bevande, non si poteva  muovere senza guardie del corpo e doveva sempre guardarsi le spalle da complotti e tradimenti.
Ora sono nel cuore del potere, anche se non sono stato io a desiderarlo
Catreus era stato gentile con lui, gli aveva reso tutto più sopportabile.
Erano gli altri che lo infastidivano: da quando era divenuto il favorito del re gli venivano richiesti continuamente favori, intercessioni, mediazioni, missioni diplomatiche.
La gente lo fermava, lo implorava, gli baciava l'anello a forma di toro che gli era stato donato dal re. Amasis ascoltava, cercava di distinguere le richieste di chi si trovava veramente in una condizione svantaggiata dalle pretese di chi voleva soltanto accrescere il proprio status sociale.

Black diamonds in 18 karat gold Raging Bull head. I'm not really sure why I find this so appealing but I need it in my life.:

Tutta la folla di parassiti che viveva a palazzo gli si era riversata addosso senza ritegno.
 E se non soddisfo le loro richieste mi creo un nemico giurato per sempre!
E poi c’era Indis, che ogni volta che lo incontrava si divertiva a schernirlo con appellativi derisori: «Ah, ecco la moglie di mio marito!» oppure «Ossequi alla dea Iside d’Egitto» e via di questo passo.
L’ultima volta gli era parsa però più seria e gli aveva detto in tono neutro:
 «Preparati a cadere in disgrazia. Lo sai che i favoriti alla lunga annoiano mio marito. C’è un bel posto di scriba che ti attende, magari nel palazzo di Festo, dall’altra parte dell’isola e dopo non sarai più costretto a dividere il letto con Catreus»
Amasis non desiderava altro, pur conoscendo i rischi.
Forse sarebbe una soluzione. Ma cadere in disgrazia è pericoloso… chi mi garantisce questo posto di scriba? E chi mi difenderà dalle vendette degli invidiosi?
Mentre era immerso in questi pensieri, si sentì salutare alle spalle.
Era Pasifae.



Il sangue gli si gelò nelle vene.
La Regina Reggente era vestita con una tunica da passeggio color malva e aveva il capo coperto con un velo azzurro. Era sola, forse per questo vestiva in modo dimesso ed era velata.
«Maestà» ricambiò il saluto Amasis con un inchino.
Pasifae era sempre bellissima e fresca come un’adolescente.
Quanto è seducente questa donna. E quanto è pericolosa!
E quando sorrideva in quel modo, il pericolo era ancora più grande.
«Allora, Amasis, come ti trovi nella reggia dei due Minosse?»
Lui, tenendo il capo reclinato con umiltà, rispose:
«Io sono solo uno schiavo»
Pasifae gli sorrise:
«Vedo che sai mantenere un basso profilo. Bravo. I tuoi predecessori nelle grazie di Catreus non hanno mai compreso questo concetto basilare, per questo alla fine hanno fallito»

«Diventare scriba non è un fallimento per uno schiavo» commentò Amasis
La Reggente fu molto compiaciuta dal tono delle risposte del giovane:
«Bene! Dunque non hai neppure ambizioni di potere!»
«No, i giochi di potere sono troppo difficili e mi spaventano»

Pasifae annuì e pronunciò una frase destinata a rimanere nella memoria del suo interlocutore per molto tempo::
«In effetti nel gioco del potere non c’è spazio per i dilettanti.
Quando si gioca al Gioco del Trono o si vince o si muore!
Non esistono terre di nessuno» e i suoi occhi celesti lo fissarono vagamente minacciosi, pulsando colori azzurrini nelle screziature , sopra un fondo color ghiaccio.



Pareva in preda a una febbre, ed era la febbre del potere.
Ma fu un attimo, poi gli chiese:
«E Indis come ti tratta
Amasis chinò il capo, e fu una risposta sufficiente.
Pasifae lo prese sottobraccio e lui si sentì venire la pelle d’oca.
«Indis non ha il diritto di deriderti. Non è certo colpa tua se sei qui. 
E comunque non ha nemmeno il diritto di ridere dell’amore che Catreus prova per te. L’amore non va mai deriso, né ostacolato. Non esistono peccati d’amore, ricordatelo, ma soltanto peccati contro l’amore»
Gli accarezzò i capelli.
Amasis fu percorso da un brivido di sorpresa e di piacere.
Si sarebbe volentieri abbandonato tra le braccia di quella donna così bella, ma i suoi doveri di schiavo venivano prima, per questo si scostò da lei.
Pasifae sospirò
«Catreus è veramente fortunato. E tu sei veramente abile nel gestire il tuo ruolo. Diventerai potente, ne sono certa. Spero solo che tu non sia mio avversario.
Mi dispiacerebbe doverti fare del male»

Amasis si schermì:
«La politica non m’interessa, Maestà»
Lei rise:
«Per ora! Ma col tempo ti interesserà sempre di più. Anch’io quando sbarcai qui, a quindici anni, e venni sposata con un vecchio che poteva essere mio nonno, non capivo nulla di politica. Ma da allora sono passati vent’anni e non c’è aspetto del governo e delle leggi del nostro Impero che io non conosca. Non sono una sciocca anatra come Indis, che sa solo starnazzare in modo isterico. 
Io rappresento il futuro di questo regno. Tienilo bene a mente, quando sarai diventato un uomo di potere»

«E’ forse una minaccia?» chiese Amasis
Pasifae sollevò le spalle:
«Diciamo che è un avvertimento, sì, un avvertimento da tenere sempre presente»

Detto ciò, la Reggente si coprì anche metà del viso col velo e se ne andò con la grazia leggiadra di una gatta.
Amasis rimase confuso. Il profumo di lavanda della regina lo aveva leggermente inebriato.
Cosa ha voluto dirmi veramente Pasifae? Voleva solo minacciarmi?O forse anche sedurmi?
Difficile rispondere.
Forse anche lei si era stancata del suo favorito Taron, divenuto ormai troppo potente.
La caduta di Taron potrebbe essere molto vicina.
Si ricordò la frase di Pasifae:
«Nel gioco del potere o si vince o si muore» e non voleva essere nei panni di Taron, se la Reggente aveva deciso di eliminarlo.
Eppure ha detto cose tanto giuste sull’amore! Possibile che in un cuore di ghiaccio come il suo possano albergare sentimenti e pensieri così nobili?
Sì che era possibile: nessuno è mai completamente cattivo o completamente buono. La persona oscilla tra il lato oscuro e il lato luminoso.
Pasifae ha ceduto al lato oscuro, ma c’è rimasto del buono in lei…


Garment Fashion Terminology (tutti i nomi esatti di tutti i tipi di indumento)

Garment fashion terminology:

Louis Antoine Léon de Saint-Just


Louis Antoine Léon de Richebourg de Saint-Just, più noto come Louis Antoine de Saint-Just (Decize25 agosto 1767 – Parigi28 luglio 1794), è stato un rivoluzionario e politico francese.
Nato dal cinquantaduenne Louis Jean, cavaliere dell'Ordine di San Luigi ed ex-maresciallo della gendarmeria, e dalla trentenne Marie Anne Robinot, figlia di un notaio, si trasferisce con la famiglia, ancor prima di compiere un anno, a Nampcel, nell'Oise e, il 16 ottobre 1776, nel piccolo paese diBlérancourt, dove il padre ha acquistato una casa; alla morte del padre, avvenuta l'8 settembre 1777, viene mandato a studiare nel collegio degli Oratoriani di Saint-Nicolas a Soissons.
Diplomatosi nel 1785, l'anno dopo ha una relazione con Thérèse Sigrade-Gellé, la figlia del notaio di Blérancourt, che nega il suo consenso alle nozze; sembra che questo rifiuto ed il successivo matrimonio della ragazza, sia stato la causa della sua partenza improvvisa, il 9 settembre 1786, per Parigi, dov'è arrestato il 6 ottobre a seguito della denuncia della madre alla quale aveva sottratto dell'argenteria.
Dopo una detenzione nella casa di Madame de Sainte-Colombe, nella rue de Picpus, il 7 marzo 1787 può ritornare a casa, presso la madre e le due sorelle, Louise e Marie Françoise, e s'impiega come praticante nello studio di un avvocato di Soissons. Nell'ottobre si iscrive alla facoltà di dirittodell'Università di Reims, dove si laurea in meno di un anno, il 15 aprile 1788.
Il 5 luglio del 1788Luigi XVI, la nobiltà e il clero, di fronte alla grave crisi finanziaria dello Stato francese e della pressione popolare, sono costretti a convocare gli Stati generali a Versailles; è l'inizio della caduta dell'ancien régime. Nel maggio 1789 Saint-Just pubblica a Parigi un poema in 20 canti, l'Organt, nella tradizione del libertinismo del secolo e privo di valore letterario - il famoso critico Sainte-Beuve lo definirà «un detestabile poema, passatempo di un giovane ozioso che ha letto La Pucelle» - ma che mostra caratteri tipici del suo pensiero, come il disprezzo per i tiranni, la monarchia, la nobiltà e il clero. L'opera viene subito sequestrata ma riapparirà nelle librerie nel 1792.
Scriverà ancora, nel 1790, una commedia in versi, l'Arlecchino-Diogene, mai rappresentata, e un libretto storico sul castello di Coucy.
La presa della Bastiglia e i successivi, immediati sviluppi rivoluzionari, lo vedono ancora a Blérancourt occuparsi della politica locale; il municipio provvede al sequestro del locale convento dei Foglianti e del castello. Il 3 giugno1790 viene nominato colonnello della Guardia nazionale e partecipa in tale veste alla Festa della Federazione del 14 luglio, che si tiene al Champ-de-Mars di Parigi.
Il 19 agosto scrive a Robespierre allegando una petizione che garantisca il mercato di bestiame di Blérancourt, minacciato di essere trasferito nella vicina città di Coucy: «A voi che difendete la patria ancora incerta di fronte alle forze del dispotismo [...] sostenete, per favore, la petizione [...] Non vi conosco di persona, ma so che siete un grande uomo. Infatti, voi non siete soltanto il deputato di una provincia, ma quello dell'umanità intera e della Repubblica [...]».

L'Esprit de la révolution


Montesquieu
Nel settembre inizia a scrivere l'Esprit de la révolution et de la Constitution de la France, pubblicato alla fine dell'anno seguente. Vi esprime più un'adesione allo spirito di Montesquieu che diRousseau, uno spirito molto più moderato di quanto non esprimerà negli anni cruciali del Terrore (IV, 9): «Per quanta venerazione m'imponga l'autorità di J. J. Rousseau, non ti perdono, o grand'uomo, di aver giustificato il diritto di morte; se il popolo non può trasmettere il diritto di sovranità, come potrà trasmettere i diritti sulla sua vita?»; e sulla presa della Bastiglia, esprime una fondamentale ispirazione di uomo d'ordine: per lui, il popolo, dopo i primi eccessi (I, 3) «ebbe un momento di moralità, sconfessò i delitti di cui aveva macchiato le proprie mani e fu alquanto felicemente ispirato, sia dal timore che dall'influsso dei buoni spiriti, a darsi dei capi e a obbedire».
Sui problemi sociali, si mostra favorevole al controllo delle industrie e a forti tassazioni dei redditi maggiori procurati dalle grandi proprietà, che giudica frutto dell'«avarizia» e nemiche dell'eguaglianza che deve sussistere in un'autentica Repubblica: «L'eguaglianza dipenderà soprattutto dalle imposte. Se saranno tali da ottenere che il ricco indolente abbandoni la sua vita oziosa per navigare o fondare un'industria, egli perderà di colpo l'alterigia che lo contraddistingue».
Il 20 giugno 1791 il re con la sua famiglia tenta di fuggire dalla Francia ma a Varennes-en-Argonne è riconosciuto, arrestato e riportato a Parigi. Il 23 agosto Saint-Just si presenta candidato alle elezioni dell'Assemblea legislativa ma non può essere eletto perché non ha ancora compiuto venticinque anni: viene eletto l'anno dopo, il 5 settembre, deputato alla Convenzione per il dipartimento dell'Aisne e il 18 settembre 1792 giunge a Parigi.

Deputato della Convenzione

Il discorso per il processo a Luigi XVI

La Convenzione, l'Assemblea che aveva preso il posto della Costituente e della Legislativa per dare una nuova Costituzione alla Francia, si riunì per la prima volta il 20 settembre 1792, il giorno stesso della vittoriosa battaglia diValmy. La Francia aveva respinto il primo attacco della coalizione dei vecchi regimi europei ma la lotta era tutt'altro che conclusa e all'interno era in corso un duro confronto fra la "destra" dei girondini, appoggiati dal centro, il "Marais", la Palude, e la "sinistra" della Montagna di Robespierre e dello stesso Saint-Just. L'insurrezione parigina del 10 agosto, abbattendo la monarchia, accusata di intelligenza con il nemico esterno, aveva posto il problema del processo a Luigi XVI, che la Gironda non voleva, temendo che l'inevitabile condanna avrebbe decisamente rafforzato i giacobini e la Comune di Parigi, il comitato insurrezionale che spingeva per una politica di radicale intransigenza repubblicana.

Luigi XVI
Proprio sul tema del processo il 13 novembre Saint-Just pronunciò il suo primo discorso alla Convenzione respingendo sia la tesi dell'inviolabilità del re che quella favorevole a processare Luigi XVI come un comune cittadino: per lui, il processo ha natura squisitamente politica: «Io dico che il re deve essere giudicato come un nemico, che dobbiamo combatterlo piuttosto che giudicarlo e che, non rientrando egli nel contratto che unisce i francesi, le forme della procedura non si trovano nella legge civile ma nella legge del diritto dei popoli [...] Gli uomini che stanno per giudicare Luigi hanno una repubblica da fondare: ma coloro che attribuiscono una qualche importanza alla giusta punizione di un re, non fonderanno mai una repubblica [...] cosa non temeranno da noi i buoni cittadini, vedendo la scure tremare nelle nostre mani, e vedendo un popolo che fin dal primo giorno della sua libertà rispetta il ricordo delle sue catene?».
Luigi XVI non può essere giudicato secondo le leggi in vigore, perché «i cittadini si legano fra di loro col contratto; il sovrano non si lega affatto [...] il patto è un contratto fra i cittadini, non con il governo; non si può rientrare in un contratto nel quale non ci si è impegnati. Di conseguenza Luigi, che non si era impegnato, non può essere giudicato come cittadino [...] quest'uomo deve regnare o morire [...] Processare il re come cittadino! Un'idea simile strabilierà la fredda posterità. Giudicare significa applicare la legge; una legge è un rapporto di giustizia; e che rapporto di giustizia ci può mai essere tra l'umanità e i re? Che cosa c'è in comune tra Luigi e il popolo francese, perché gli si usino dei riguardi dopo il suo tradimento? [...] Non si può regnare senza colpa. Ogni re è un ribelle e un usurpatore. Gli stessi re tratterebbero diversamente i loro pretesi usurpatori? [...] Cittadini, il tribunale che deve giudicare Luigi non è un tribunale giudiziario: è un consesso, è il popolo, siete voi: e le leggi che dobbiamo seguire sono quelle del diritto dei popoli [...] Luigi è uno straniero fra noi: non era cittadino prima del suo delitto, non poteva votare, non poteva portare le armi; lo è ancor meno dopo il suo delitto [...]».
E conclude: «Luigi ha combattuto il suo popolo ed è stato vinto. È un barbaro, uno straniero prigioniero di guerra [...] È l'assassino della Bastiglia, di Nancy, del Campo di Marte, di Tournay, delle Tuileries: quale nemico, quale straniero ci ha fatto più male di lui? Deve essere processato rapidamente: lo consigliano la saggezza e la sana politica; egli è una specie di ostaggio che i furfanti ci conservano. Si cerca di muovere a pietà, presto si compreranno le lacrime; si farà di tutto per renderci interessati, per corromperci, anche. Popolo, se il re sarà assolto, ricordati che noi non saremo più degni della tua fiducia e tu potrai accusarci di perfidia».
Profonda fu l'impressione del discorso di Saint-Just in tutti i settori dell'Assemblea: lo stesso girondino Brissot scrisse che «in questo discorso ci sono bagliori, un talento che può onorare la Francia».
La scoperta, in un armadio segreto alle Tuileries, dei documenti che dimostravano inequivocabilmente le trame di Luigi XVI con i nemici della Francia, fu decisiva: nel processo, iniziato l'11 dicembre 1792 di fronte alla Convenzione, i deputati si pronunciarono a maggioranza sulla pena di morte e il re, con enorme scandalo dei governi di tutta Europa, fu ghigliottinato il 21 gennaio 1793.

La crisi economica

Alla crisi economica, il Comitato finanziario cerca di far fronte con una continua emissione degli assegnati, che in meno di un anno arrivano a svalutarsi del 50%; il pane è caro, anche se il raccolto è stato buono, perché i contadini non intendono cambiare il grano con cartamoneta svalutata.
Nel suo discorso alla Convenzione del 29 novembre 1792 Saint-Just, che dal 15 novembre è membro della Commissione incaricata di redigere la nuova Costituzione e dal 24 novembre è presidente dei giacobini, difende la libertà di commercio: «la libertà nel commercio è madre dell'abbondanza, ma da dove vengono gli ostacoli a questa libertà? [...] Ciò che ha sconvolto in Francia il sistema del commercio dei grani dopo la rivoluzione è stata la sregolata emissione dei simboli monetari [...] Noi abbiamo molti simboli monetari ma pochissime cose [...] Un tempo il denaro era meno abbondante; ce n'era sempre una buona parte tesaurizzata e questo diminuiva ancora il prezzo delle cose [...] Oggi non si tesaurizza più, non abbiamo più oro; ma per uno Stato esso è necessario, altrimenti si ammassano o si accaparrano le derrate e il denaro perde sempre più valore. la penuria dei grani non deriva da altro. L'agricoltore, che non vuole riempirsi di cartamoneta, vende malvolentieri il suo grano».
Propone la vendita dei beni degli emigrati, il pagamento in natura dell'imposta fondiaria, la libera circolazione dei grani all'interno, il divieto della loro esportazione e la libertà di commercio senza restrizioni; la Convenzione approvò le sue proposte l'8 dicembre ma la crisi economica si aggravò.

La riorganizzazione dell'esercito

I successi militari francesi a Valmy e a Jemappes contro la coalizione austro-tedesca non sono decisivi e permangono i problemi della direzione delle operazioni militari e dell'organizzazione dell'esercito. Il 28 gennaio 1793 Saint-Just si oppone invano alla proposta di Sieyès di una riorganizzazione del Ministero della Guerra che di fatto concedeva troppo potere alle alte cariche militari e, il 12 febbraio, appoggia la proposta del deputato Dubois-Crancé di una riorganizzazione dell'esercito. Questo era allora costituito da reggimenti dell'ex esercito reale e da nuovi reggimenti di volontari, che godevano di una paga maggiore ed erano comandati da ufficiali eletti dai soldati. La proposta dell'"amalgama", ossia della ricostituzione dei reggimenti mediante la fusione di due battaglioni di volontari con uno di regolari a eguale paga, fu approvata dalla Convenzione il 24 febbraio 1793.
Intervenne più volte nelle discussioni sul progetto costituzionale, che fu approvato dalla Convenzione il 24 giugno 1793.
Saint-Just ebbe parte di primo piano nella difesa del territorio nazionale con le missioni svolte presso le armate del Reno (ottobre 1793) e del nord (gennaio 1794). Eletto presidente della Convenzione il 10 febbraio del 1794, si scagliò in maniera vigorosa contro Georges Danton e Jacques-René Hébert, entrambi condannati alla pena capitale.
Difensore coraggioso degli ideali repubblicani, nel giugno del 1794 fu presente come controllore inviato dal Comitato di salute pubblica alla battaglia di Fleurus, vinta dal generale Jean-Baptiste Jourdan contro l'alleanza della prima coalizione. Sostenitore di Robespierre anche durante il periodo del terrore, il 27 luglio tornò a Parigi tentando di salvare "l'incorruttibile" con un discorso conciliante tenuto davanti ai membri della Convenzione.
Poco dopo l'arresto dell'amico egli riuscì con una banda di partigiani a liberarlo, ma la soverchiante forza nemica lo costrinse ad arrendersi. Sconfitto militarmente e non più sostenuto dal popolo, il 28 luglio fu messo allaghigliottina insieme ad altri ventidue giacobini. Il corpo fu sepolto nel Cimitero degli Errancis.

Cultura di massa

Louis Antoine de Saint-Just è stato interpretato da Abel Gance nel film Napoleone, da lui diretto nel 1927, dagli attori Bogusław Linda nel film Danton (1983) e Christopher Thompson nella miniserie televisiva La rivoluzione francese (1989).

Opere di Saint-Just in edizione italiana

  • Terrore e libertà. Discorsi e rapporti, a cura di A. Soboul, Editori Riuniti, Roma, 1966
  • Frammenti sulle Istituzioni repubblicane, a cura di A. Soboul e con testo a fronte, Einaudi, Torino, 1975



Colori, emozioni e personalità: psicologia dei colori

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Emotions of Color:

Psicología de color:

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Tipi di colletti delle camicie

Albero genealogico della Famiglia Reale spagnola dal medioevo ad oggi

De Pelayo a Felipe VI - La Nueva España:

mercoledì 13 luglio 2016

La vera matrice politologica dei partiti, delle ideologie e delle istituzioni

Se l'Italia fosse Westeros



Nord Italia = Nord di Westeros = Casa Stark

Toscana = Terre dei Fiumi = Casa Tully

Marche, Abruzzo e Molise = Terre della Tempesta = Casa Baratheon

Umbria = Valle di Arryn = Casa Arryn

Lazio = Occidente = Casa Lannister

Isola d'Elba = Isole di Ferro = Casa Greyjoy

Sardegna = Roccia del Drago = Casa Targaryen

Campania = Altopiano = Casa Tyrell

Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia = Dorne = Casa Martell

martedì 12 luglio 2016

Mappa delle probabilità di contagio dalla Brexit: paesi euroscettici ed eventuali referendum anti UE

Risk of direct political contagion from Brexit in Europe.:

La Britannia fu la prima provincia perduta dall'Impero Romano, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è il primo stato ad uscire dall'Unione Europea, il Quarto Reich Tedesco.
Un caso? Io non credo alle coincidenze.
Il 2 ottobre prossimo si terranno i ballottaggi in Austria, ripetuti dopo i brogli che in un primo momento avevano fatto vincere il candidato della sinistra.
I cittadini austriaci sono giustamente esasperati contro la politica di accoglienza indiscriminata di chiunque da parte dell'Italia e per questa ragione hanno ripreso i controlli al Brennero.
Per ritornare alla similitudine con l'Impero Romano, i Visigoti furono fatti entrare all'interno dei confini dell'Impero dall'imperatore Valente, il quale però ebbe a pentirsi di quella scelta, poiché gli stessi Visigoti lo sconfissero e uccisero nella Battaglia di Adrianopoli (378) prima di entrare in Italia e saccheggiare Roma nel 410.
Evidentemente noi non abbiamo imparato proprio nulla dal passato.

Territori persi dall'Isis nell'ultimo anno e mezzo

Lo Stato Islamico ha perso un quarto dei suoi territori: la mappa

lunedì 11 luglio 2016

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 57. Lo straordinario caso di Igraine Waldemar



La ragazza bionda dagli occhi azzurri dimostrava almeno vent'anni.
<<Vieni avanti, Igraine, ti voglio far conoscere tua zia Virginia, la sorella di tua madre>> disse lady Helena Waldemar.
Igraine si avvicinò.
Era bellissima. Assolutamente perfetta.
Ma non era questo il punto.
<<Non può essere ...>> disse Virginia <<Igraine è nata due anni fa... ma questa... questa è una donna di vent'anni!>>
Helena sorrise:
<<Eppure la cosa non dovrebbe sorprenderti, considerando la circostanze della sua nascita. Vero Igraine? Rinfresca la memoria a tua zia Viginia>>

Igraine sorrise a sua volta, ma in maniera gentile e dolce:
<<Virginia, io ti conosco già. Quando ero ancora nel ventre di mia madre, le fu somministrata l'Acqua della Vita. Questo ha fatto sì che tutte le sue memorie passassero a me, e mi ha anche conferito tutti i poteri speciali di un'Iniziata, oltre alle doti che il Programma Genetico aveva auspicato.
Quando sono nata avevo già le conoscenze di una persona adulta e il mio corpo è diventato adulto con una velocità dieci volte maggiore di quella di un normale essere umano.
In questo si compie, con me, una parte della Profezia. Io sono una delle tre Regine che furono promesse ai Signori degli Elementi.
Io sono promessa a Belenos, e fonderò con lui una Dinastia che porti avanti il Sangue dei Re, quello che mi deriva da mia nonna, qui presente, lady Helena>>
Virginia era stupefatta:
<<Dunque sta accadendo davvero! Gli antichi poteri si stanno risvegliando! E nuovi poteri stanno sorgendo... qui cominciano i grandi eventi, qui cominciano i miracoli... ma tu, Igraine, superi di gran lunga ogni nostra aspettativa>>

<<Ho anch'io i miei limiti. Non ho tutti i poteri di mio padre. Per esempio non posso leggere nel pensiero o prevedere il futuro. Ma posso fare altre cose, e di questo avremo modo di parlare>>

Virginia annuì:
<<Prima di entrare nel merito di questo discorso, io devo accertarmi che il tuo animo sia pronto ad affrontare ciò che ci aspetta.
Tu sei, come me, e come i tuoi genitori, il risultato di un Programma Genetico millenario.
Questo Programma ha ottenuto grandi successi, ma a volte alcuni di questi successi si sono ritorti contro di lui.
Alcuni soggetti, tra i più dotati, non hanno accettato di diventare ciò per cui erano nati.
Io non posso dargli torto.
Io stessa mi ribellai, e per un certo periodo di tempo divenni un membro della famiglia Dracu.
Poi mi accorsi che anche loro mi stavano manipolando, esattamente come ora stanno facendo con Joelle, un'altra dei miei cloni.

Lady Laena Velaryon was the second wife of Prince Daemon Targaryen and mother of his twin daughters, Rhaena and Baela Targaryen. A dragonrider from House Velaryon, she rode the dragon Vhagar. She died from complications of childbirth. Laena was tall, slender, and surpassingly lovely with a great mane of silver-gold ringlets that fell down past her waist. It was said she had inherited the beauty of her mother, Princess Rhaenys Targaryen,:

Joelle si è ribellata, ed ora rappresenta un enorme pericolo, ed un'arma potente nelle mani dei Conti di Gothian.
Non possiamo permetterci altri fallimenti di questo tipo.

Ora io ti devo chiedere di essere sincera nell'esprimere la tua opinione riguardo al Programma Genetico.
In molti ritengono l'eugenetica un'abominazione e la associano al nazismo.
I nazisti avevano idee e metodi completamente diversi dai nostri.
Respingiamo quindi questo paragone.
E tuttavia... e tuttavia ci sono interrogativi che ci poniamo da sempre e che dobbiamo porre a coloro che sono il frutto del nostro Grande Disegno, e cioè la sopravvivenza dell'umanità su altri pianeti, poiché sulla Terra la situazione sta precipitando verso la catastrofe.
Le domande che ti pongo sono semplici e difficilissime nel contempo.
Se ogni soggetto nasce da un'unione prestabilita affinché sia generato qualcuno con le caratteristiche richieste per svolgere uno specifico ruolo nella società, come dobbiamo comportarci se il soggetto, a causa della variabilità genetica o di altre ragioni ancora più complesse, si rivela molto diverso dalle nostre aspettative?
Dobbiamo considerare questo un male o un bene?
Possiamo attribuire un valore positivo all'elemento del caso, dell'imprevedibilità?

Se si cerca di annullare questi elementi, non si perde forse qualcosa di prezioso?
Se un soggetto sogna un destino diverso da quello che la famiglia o la società hanno deciso per lui?
E se aspirasse a qualcosa di più grande?>>

Igraine aveva negli occhi la consapevolezza di tutto questo, e la maturità di una persona che fin dalla nascita aveva avuto accesso ai ricordi della madre e delle zie, e forse anche di altri:
<<Mio padre è l'incarnazione di quel pensiero. Gli Iniziati credevano di poterlo controllare, ma ora è lui che controlla l'Ordine. Lui è il nostro Profeta, il Veggente, il Mago, lo Stregone. 
Certo, è anche il Principe che ci fu promesso, ma questo è il minore dei suoi ruoli. 
Il Programma Genetico prevedeva che lui generasse tre figlie di sangue puro da offrire ai Signori degli Elementi, per fondare tre Dinastie millenarie, tre grandi popoli e tre Regni destinati alla grandezza.
Io sono la prima e ho intenzione di essere assolutamente fedele al ruolo assegnatomi dal Programma Genetico: consacrarmi al Signore Belenos, lo Splendente, e generare con lui il nuovo re Arthur, destinato a fondare una nuova Camelot e un nuovo regno che risollevi la speranza dei bretoni: il Regno dei Keltar.

#city:

Io voglio farlo e posso farlo.
Tra le mie facoltà c'è anche quella di aprire un Varco, quello di Stonhenge, che ci porterà nel luogo dove dovrà sorgere questa nuova Camelot.
I tempi sono maturi per dare inizio a questo progetto.
Io sono pronta. Non ho incertezze riguardo al mio ruolo.
So ciò che devo fare e lo farò>>

<<Potrebbe non essere così semplice>>

<<Niente è semplice. Niente di importante, per lo meno>>

Mappa delle Coordinate Politiche: sinistra, destra, comunitarismo, libertarismo. Liberismo sociale, Conservatorismo, Socialdemocrazia, Libertarismo



Le tue coordinate politiche sono:
  • 2.8% di Destra, 8.3% Comunitarie




Spiegazione dei quadranti

Sinistra-Liberismo (Liberismo Sociale): Gli individui in questo quadrante cercano di difendere la libertà individuale tassando il mercato per fornire benefici sociali a chi ne ha bisogno. Essi ritengono di cercare un equilibrio tra libertà individuale e giustizia sociale, e di essere a favore del multiculturalismo, di un governo laico, e della cooperazione internazionale. Nonostante siano in genere scettici riguardo al coinvolgimento dello Stato nelle questioni sociali, vedono tuttavia un ruolo legittimo per lo Stato nella lotta contro la discriminazione e per garantire la parità di trattamento.
Destra-Comunitarismo (Conservatorismo): Gli individui in questo quadrante cercano di mantenere il tradizionale ordine sociale ed economico e di sostenere la sovranità dello Stato. Essi tendono a vedersi come i difensori di ciò che i loro antenati avrebbero voluto, favorendo leggi severe sull'immigrazione, i valori tradizionali, e una forza armata forte. Nonostante, in genere, vedano un ruolo per lo Stato in materia di sicurezza e di cultura nazionale, tendono ad essere più scettici riguardo al coinvolgimento dello Stato nell'economia.
Sinistra-Comunitarismo (Socialdemocrazia): Gli individui in questo quadrante cercano di promuovere soluzioni comuni ai problemi sociali ed economici. Essi tendono a vedere se stessi come sostenitori di una modalità di governo che frena gli eccessi del capitalismo e diminuisce la disuguaglianza in virtù di una economia mista e uno stato sociale universale. Essi cercano di incoraggiare soluzioni collettive, redistribuzione economica e valori condivisi in tutta la società per mezzo di democrazia partecipativa e lo Stato.
Destra-Liberismo (Libertarismo): Gli individui in questo quadrante cercano di difendere la libertà come bene politico primario in tutti gli aspetti. Essi tendono a vedere se stessi come fedeli sostenitori sia della libertà personale che economica e sono profondamente scettici riguardo ai piani e agli obiettivi collettivi, favorendo invece il principio di associazione di volontariato e la capacità dell'individuo di fare le proprie valutazioni. In genere, non trovano un ruolo così ampio per lo Stato come fanno gli individui appartenenti agli altri tre quadranti, e credono invece nell'ordine sociale spontaneo del mercato.

Teoria e Metodo

L'asse orizzontale: Sinistra-Destra
Nel nostro test, l'asse Sinistra-Destra è usato come misura del punto di vista economico del convenuto, dove la Sinistra favorisce l'intervento dello Stato e la regolamentazione economica, mentre la Destra favorisce la libertà economica e il laissez-faire. Questo significa che la Sinistra tende a sostenere gli sforzi dello Stato per frenare gli aspetti del libero mercato ritenuti iniqui e immorali, mentre la Destra tende a pensare che le operazioni tra privati dovrebbero, in linea di principio, essere libere dalle interferenze del governo.
Tuttavia, una scala che copre la posizione del convenuto in materia economica non è sufficiente a spiegare la notevole variazione che si vede all'interno dei due gruppi. Quindi abbiamo introdotto un secondo asse.
L'asse verticale: Comunitario-Liberale
Tutti i liberali partono dalla convinzione che il rispetto delle libertà individuali è più importante delle esigenze della società. I Liberali di Sinistra tendono a sostenere che l'individuo non può fare uso delle sue libertà formali, senza un certo grado di istruzione e di benessere materiale. A loro avviso, ciò richiede redistribuzione dai ricchi ai poveri. Al contrario, I Liberali di Destra tendono a sostenere che tassare un individuo contro la sua volontà al fine di fornire prestazioni assistenziali per gli altri costituisce un atto di coercizione e quindi una violazione della libertà individuale. Possono supportare la beneficienza e gli aiuti per i poveri, ma preferiscono che siano volontari.
Tutti i comunitaristi partono dalla convinzione che il benessere della comunità deve venire prima dei desideri idiosincratici di individui specifici. I Comunitaristi di Destra tendono ad avere quello che si potrebbe definire una “visione paterna” della politica, favorendo una società gerarchica dove le minacce sono viste severamente e in cui i criminali appartengono al carcere e le potenze straniere sono scoraggiate da una forte difesa. Da parte loro, mentre gli ideologi di Sinistra tendono ad avere valori liberali, la ricerca ha teso a puntare ad un segmento considerevole di elettori che combinano una visione-pendente a sinistra di economia con un supporto per i valori più tradizionali della loro comunità e una vista scettica dell'immigrazione (Mudde 2013).
Debolezze e limitazioni
Il nostro test è destinato a coprire la corrente principale di opinioni politiche come si trova all'interno delle democrazie occidentali contemporanee. Questo significa che il nostro test ha problemi a ospitare opinioni estreme o di nicchia come l'anarco-sindacalismo, anarco-capitalismo, il socialismo ortodosso, e il fascismo. Mentre ci sono dei test sulle coordinate politiche che pretendono di coprire l'intera gamma di opinioni all'interno dei relativamente semplici quadranti istituiti dal nostro schema, le conseguenze pratiche (come ad esempio i leader democratici centristi cospiratori a due passi da Hitler e Kim Jong Un) sembrano confondere più che informare.
Un altro problema è che, mentre entrambe le assi sono ugualmente importanti in teoria, le realtà della politica parlamentare tendono a dimostrare che, in pratica, le alleanze tra Destra e Sinistra si formano raramente. Sebbene i Liberali e i Comunitaristi dovrebbero, in linea di principio, essere in grado di formare alleanze contro la propria controparte, questo non accade quasi mai nella politica reale. Quindi, mentre l'asse Sinistra-Destra è stata spesso definita antiquata, essa rimane comunque la scala singola più importante nella politica americana ed europea.
Fonti
Mudde, C.: 'Three decades of populist radical right parties in Western Europe: So what?' European Journal of Political Research Volume 52, Pubblicazione 1, Gennaio 2013


Tutti i motivi per cui Daenerys Targaryen è Azor Ahai rinato (che però potrebbe essere una triade, insieme a Jon e a Tyrion, perché il Drago ha tre teste)





Azor Ahai è un eroe leggendario vissuto circa 8.000 anni prima lo sbarco di Aegon. Si racconta che durante la Lunga Notte, Azor Ahai abbia sconfitto gli Estranei brandendo una spada di fuoco: Portatrice di Luce, la Spada Rossa degli Eroi.


L’oscurità si distendeva per tutto il mondo, e un eroe, Azor Ahai, fu scelto per riportare la Luce. Per combattere le creature che abitavano la Notte, fu necessario forgiare la spada di un eroe. Azor Ahai ci lavorò trenta giorni e trenta notti, ma durante la tempra in acqua, la spada si ruppe. Egli non s’arrese, e ne cominciò a costruire un’altra. Al secondo tentativo, trascorsero cinquanta giorni e cinquanta notti prima di finirla, e risultò migliore della precedente. L’Eroe catturò un leone e lo trafisse al cuore per temprare l’acciaio con il suo sangue. Anche questa volta, la spada si frantumò. L’Eroe allora carpì la soluzione, e a malincuore, cominciò a forgiare la terza spada. Vi lavorò per cento giorni e cento notti. Questa volta, guidò la sua spada nel cuore vivo della sua sposa, Nissa Nissa, la cui anima si congiunse con l’acciaio, dando vita alla Portatrice di Luce.

Negli antichi libri di Asshai si legge di una profezia secondo cui, dopo 5.000 anni dalla sua venuta, Azor Ahai sarebbe rinato per ostacolare una nuova, Lunga Notte.
Colui che brandirà Portatrice di Luce contro gli Estranei avrà in pugno il destino dell’umanità, e al suo fallimento ne conseguirebbe la caduta del mondo. Melisandre racconta:
Negli antichi libri di Asshai sta scritto che verrà il giorno, dopo la lunga estate, in cui le stelle sanguineranno e il respiro gelido delle tenebre scenderà a incomberà sul mondo. In questa ora terribile, un guerriero estrarrà dal fuoco una spada fiammeggiante. Quella spada sarà la Portatrice di Luce, la Spada Rossa degli Eroi, e colui il quale la impugnerà sarà Azor Ahai reincarnato. E di fronte a lei le tenebre fuggiranno.

Molti lettori credono (supportati anche da una dichiarazione dello stesso George Martin) che Azhor Ahai reincarnato sia anche il Principe promesso, secondo un'altra profezia riscoperta da Rhaegar Targaryen, che ne aveva discusso ampiamente col vecchio pro-prozio, il Maestro Aemon. Ma di questa eventuale identità, così come della leggenda dell'Ultimo Eroe, raccontata dalla Vecchia Nan a Bran Stark, si parlerà in un post successivo a questo.

Il Principe che fu promesso è stato citato da Melisandre di Asshai, che considera Azor Azhai unico eroe promesso.

Guardate! Un segno era stato promesso e noi ora abbiamo assistito al suo realizzarsi. Guardate la Portatrice di luce! Azor Ahai è risorto! Salutiamo tutti il Guerriero della Luce, salutiamo tutti il Figlio del Fuoco!
Melisandre, riferendosi a Stannis Baratheon

Prego di avere un'apparizione di Azor Ahai, e R'hllor mi mostra solo Snow.
Le riflessioni di Melisandre

Quando la rossa stella sanguinerà e le tenebre s'addenseranno, Azor Ahai rinascerà tra il fumo e il sale per risvegliare i draghi dalla pietra.


Melisandre


Sappiamo che Melisandre commette un errore nell'identificare Azor Ahai rinato in Stannis Baratheon. Successivamente sembra convincersi che si tratti di Jon Snow, supportata in questo dalle visioni nelle fiamme.
Ma questa potrebbe essere solo una parte della verità.
Melisandre si era recata alla Roccia del Drago, ritenendola il luogo dove i draghi si sarebbero risvegliati dalla pietra.
Stannis era il Lord della Roccia del Drago, in seguito all'usurpazione del Trono di Spada da parte del fratello Robert.
Legittimamente, la Roccia del Drago era la roccaforte storica della Casa Targaryen e il titolo di Principe della Roccia del Drago era appannaggio dell'erede al trono.
Secondo la successione legittima, l'Erede al Trono di Spade è Daenerys Targaryen, divenuta Principessa della Roccia del Drago dopo che suo fratello Viserys si era autoproclamato re Viserys III, in seguito alla morte del padre Aerys II, del fratello maggiore Rhaegar e dei figli di lui (incerta è la sorte del piccolo Aegon, ma anche di questo si parlerà in seguito).

Il legame di Daenerys con la Roccia del Drago è ancora più forte se consideriamo che ella vi è nata nella famosa notte di tempesta che distrusse la flotta dei Targaryen e che diede a Daenerys il soprannome di Stormborn, Nata dalla Tempesta.

Se ci concentriamo sulle circostanze della nascita di Daenerys, possiamo constatare che avvenne davvero "tra il fumo e il sale", in quanto la fortezza della Roccia del Drago sorge su una montagna vulcanica che emette fumo, in un'isola in mezzo al mare, e quindi all'acqua salata, che quella notte era particolarmente minacciosa a causa della tempesta.

Ma ancora più importante è la "seconda nascita" di Daenerys, quella che le è valsa l'appellativo di Unburnt, la Non Bruciata. 
Daenerys riemerge viva dalla pira funebre del defunto marito, khal Drogo,
Qui tutti gli elementi della Profezia di Asshai sono rispettati: durante quel rogo, in cielo splende la cometa rossa, mentre le tenebre si addensano sia letteralmente che metaforicamente (con riferimento alla minaccia di una nuova Lunga Notte, in cui gli Estranei torneranno a invadere il continente occidentale); inoltre vi è il fumo della pira e il sale delle lacrime di Daenerys, che piange la morte del marito e del figlio; e infine vi è il risveglio dei draghi dalla pietra: le uova di drago pietrificate tornano alla vita e si schiudono dando alla luce i tre draghi di Daenerys, come pegno per il sacrificio di tre vite (Drogo, il figlio Rhaego e la maegi Mizzi Maz Duur).

In questo contesto la spada Portatrice di Luce forgiata sul sangue della persona amata, corrisponde ai tre draghi.


Nessun dubbio quindi sul fatto che Azor Ahai rinato sia Daenerys Targaryen, ma c'è un'ipotesi interessante che riguarda le altre due persone che sono legate a Daenerys da un destino comune, e cioè la altre due "teste del Drago", che nella visione presso la Casa degli Eterni sono menzionate dal fantasma di Rhaegar.
Di sicuro la seconda testa del Drago è Jon Snow, figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark.
Riguardo alla terza testa del Drago, l'ipotesi più probabile è che si tratti di Tyrion Lannister, secondo la teoria A+J=T e cioè che egli sia nato da una relazione tra Aerys Targaryen e Joanna Lannister (che era una Lannister per nascita, in quanto cugina di Lord Tywin, con cui si sposò).
Lord Tywin odia Tyrion in un modo inspiegabile, insistendo più volte sul fatto di dubitare della sua legittimità, fino a dirgli chiaramente "tu non sei mio figlio".
L'odio di Tywin Lannister verso i Targaryen sarebbe spiegato altrettanto bene da questa ipotesi.
Se quindi consideriamo le tre teste del Drago come un'unica entità legata da un comune destino, allora si può anche accettare di estendere la profezia della resurrezione di Azor Ahai alle due persone che sono collegate a Daenerys da un rapporto di stretta parentela e da una comune missione, quella di salvare Westeros e il mondo intero dall'invasione degli Estranei e di riportare la pace e la sicurezza nei Sette Regni.

In quest'ottica si può leggere anche gran parte della Profezia della Casa degli Eterni.
Daenerys è la "sterminatrice di menzogne", nel senso che sarà lei a dimostrare che Stannis non era Azor Ahai rinato, ma lo farà solo dopo che Stannis è stato sconfitto da Tyrion nella Battaglia delle Acque Nere e poi sconfessato dalla stessa Melisandre che riconosce il ruolo centrale che sarà svolto da Jon Snow nella guerra contro gli Estranei.
Nella stessa Profezia, Daenerys vede "la sua cavalla argentea avanza al trotto nell’erba alta, dirigendosi verso un limpido torrente, al cospetto di una prodigiosa volta stellata. Un cadavere in piedi sulla prora di una nave, occhi che brillano nel volto livido, un sorriso triste sulle labbra grigie. Un fiore azzurro nasce da una cavità in una muraglia di ghiaccio, l’aria è piena di fragranza… “Madre dei draghi, sposa del fuoco". Nella parte riguardante la nave ci sono elementi per riconoscere il ruolo della famiglia Greyjoy nel fornire la flotta con cui Daenerys sbarcherà a Westeros, ma la parte ancora più importante, ai fini del nostro discorso, è il fiore azzurro nella barriera. Si tratta di Jon, infatti la rosa blu era il fiore preferito da sua madre Lyanna Stark, quello che le fu donato da Rhaegar Targaryen dopo la vittoria al Torneo di Harrenhal, nell'anno della Falsa Primavera.

La profezia degli Eterni insiste sul fatto che "tre teste ha il Drago" e le mostra sempre in maniera simbolica quale sarà la terza testa: "un leone bianco in corsa nell’erba, gli steli alti più di un uomo". Qui è altrettanto chiaro il riferimento a Tyrion: leone perché è un Lannister per parte di madre, bianco perché i suoi capelli sono di color cenere, il che riconduce alla paternità di Aerys Targaryen; gli steli dell'erba sembrano alti per la piccola statura fisica di Tyrion, il quale però si rivelerà un grande stratega e sicuramente il "cervello" della triade Daenerys-Jon-Tyrion.







Fantasy parody

































domenica 10 luglio 2016

Il Trono del Toro. Capitolo 12. Amasis diventa il nuovo favorito del Re








Quando furono nei loro appartamenti, Catreus e Indis si affrontarono in una delle loro furiose liti.
Fu lei, come sempre, a incominciare:
«Spero che questa ennesima delusione da parte dei tuoi favoriti ti abbia aperto gli occhi. Stamattina eri patetico, con la tua voce tremante e le tue lacrime a stento trattenute. Tuo padre si sarà rivoltato nella tomba a vedere in che molli mani ha lasciato il Trono del Toro»
Catreus, già mezzo ubriaco, le scagliò addosso tutti gli oggetti che trovò a portata di mano e che lei riuscì a scansare con agilità.
«Maledetta arpia, strozzati col tuo stesso veleno!»
Indis si mise a ridere:
 «Tu sbagli bersaglio… dovresti prendertela con il tuo fido Edelmas l'Eunuco e quella sua insulsa scuola di… come li chiami tu… novizi…» e rise ancora.





Catreus però non rideva:
«Tu credi di aver vinto, ma ti sbagli. Per prima cosa ho preso una decisione che ha il principale obiettivo di farti un dispetto: manderò via da Cnosso nostro figlio Althamenes.  L’indovino ha nuovamente preso gli auspici, ed ancora una volta ha predetto che mio figlio un giorno mi ucciderà. Lo spedirò a Rodi, ufficialmente come governatore dell’isola, ma in realtà sarà prigioniero. Così tu perderai il tuo pupillo»
Indis resse bene il colpo:
«Lo perderò solo temporaneamente, fintanto che il vino e i vizi non ti avranno spedito nel grembo della Dea Madre, a far compagnia ai tuoi nobili antenati»

«Attenta! Ti piace abbaiare, ma sei un cane da guardia che sta abbaiando troppo per i miei gusti. Potrei anche farti abbattere…»

«Che sciocchezza! Tu sai che le guardie sono dalla mia parte. Se mi succedesse qualcosa, tu saresti finito. Faresti soltanto un ennesimo regalo a Pasifae. Hai visto come le brillavano gli occhi stamattina ? E’ lei il nemico! E’ lei che dobbiamo abbattere»

Catreus rimase in silenzio per un po’.
«Beh, mia regina, lascio a te i divertimenti e le gioie della politica. Io adesso vado dal mio amico Edelmas a farmi presentare qualcuno che saprà consolarmi dalle mie sofferenze»
Indis gli si parò dinnanzi:
«Non farlo! Non perseverare nel tuo errore… Non capisci che questi eunuchi vogliono solo manovrarti, e che i loro novizi sono lo strumento con cui ti rendono politicamente ricattabile?»

«Al diavolo la politica!»
Indis allora tentò un altro approccio:
 «Senti Catreus, c’è stato un tempo, quando ci siamo sposati, vent’anni fa, in cui ci amavamo sul serio… e tu non ci crederai, ma io ti amo ancora, nonostante tutto… io posso dimenticare il passato, posso aiutarti a tornare ad essere un vero uomo» tentò di abbracciarlo, ma questa volta lui la spinse lontano e le disse:
«Se anche volessi una donna, non sceglierei certo te. Tu mi disprezzi, lo so, e mi vuoi usare, esattamente come gli eunuchi. E allora sai costa ti dico, Indis? Io preferisco essere usato dagli eunuchi, piuttosto che da te. Non ti voglio più nelle mie stanze! Vattene! Trovati un’ala del Palazzo tutta per te, e consolati con i tuoi giochi di potere! Almeno Pasifae si diverte con il suo amante. Tu invece sei solo un pezzo di ghiaccio!»
E con questo se ne andò sbattendo la porta.
Lo videro arrivare alla Scuola dei Novizi in piena notte, sconvolto e ubriaco.
Edemlas lo stava aspettando:
«Mio sire. Lascia che i miei servi ti preparino un bagno caldo e ti rendando, come dire, più…ehm… presentabile al tuo nuovo favorito»
Catreus annuì e si lasciò lavare, asciugare, profumare e vestire con abiti di seta finissima.
Amasis lo vide arrivare, e gli parve regale e maestoso come quel giorno di cinque anni prima, quando lo aveva prelevato dalla tenuta del mercante Fargas.
Catreus si fermò ad ammirare Amasis, che quella notte era stato agghindato come un principe.



«Che bellezza diversa da quella del biondo Teseo!» disse «Diversa, ma non inferiore! Anzi! Il tuo sapore orientale mi inebria, signore della notte, con i tuoi occhi neri e questi capelli corvini lunghi e lisci come seta, e i lineamenti di un Faraone.
C’è un fascino speciale nel tuo sguardo, una magia che mi incanta… tu sei un dono degli Antichi Dei!»
Amasis si sedette nel letto, pieno di paura e di ansia, e rimase muto a fissare con i suoi occhi leggermente a mandorla il re che lo osservava ammaliato.
Nonostante recitasse bene la sua parte, Amasis provava vergogna per ciò che lo costringevano a diventare.
Ma Edelmas aveva tentato di indorare la pillola: «Tu non sei come gli altri, Amasis. Tu hai l’intelligenza e la sensibilità per saperti destreggiare a palazzo. Io sento che sei destinato a grandi cose. Tu riuscirai a non cadere in disgrazia, e un giorno il tuo potere sarà pari a quello dei re e delle regine, e tu potrai avere moglie e figli. Ma ora devi sottometterti al volere del tuo sovrano. E devi fare in modo che lui non possa più fare a meno di te. Un giorno l’Impero di Creta potrebbe esserti molto grato del tuo sacrificio»
Non aveva scelta. Non c’era mai stata una possibilità di scelta.

Quella notte il destino di Amasis si compì, e con esso il destino della dinastia reale, e di tutto il regno.


Cast

Ezra Miller - Amasis

Varys - Edelmas l'Eunuco