Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 11 marzo 2014
Boschi incantati
Lo charme di Maria Elena Boschi è indiscutibile.
Ed ecco Maria Elena Boschi in versione "signora in rosso" che esce letteralmente "fuori di seno"
Meraviglioso outfit di Valentina Fradegrada
Ecco come Valentina Fradegrada www.coopstyle.com ha interpretato il mood Rockmantic per Patrizia Pepe... Ti piace? Segui la Fashion Story http://bit.ly/1fRwXZv
I 5 posti più caldi della Terra
Immaginereste che ci sono posti abitati del nostro pianeta, con temperature che sfiorano o superano i 70° gradi ?
Anche se sembra difficile immaginarlo, il globo terrestre ha una grande varietà di condizioni climatiche: dal tiepido e mite clima mediterraneo, ai climi estremi dell'Antartide, passando per i climi desertici.
E' interessante notare che il posto più caldo del mondo non è lo stesso ogni anno. Nel 2003, per esempio, il satellite Aqua ha misurato una temperatura record di 69,3°C nei calanchi del Queensland, in Australia, mentre nel 2008, il primato è andato al bacino di Turpan in Cina, dove le temperature hanno raggiunto 66,8 °C.
Vediamo insieme quali sono i 5 posti più caldi della terra, luoghi dove sicuramente è molto difficile sopravvivere.
1. Deserto di Lut (Iran)
Il deserto di Lut è il più grande deserto Iraniano e si trova ai confini tra Iran e Afghanistan. È una delle zone più aride della Terra.
Nel 2005 è stata registrata la temperatura più calda mai registrata prima d'ora sul nostro pianeta pari a 70,7°C. Tale incredibile dato termico, fu ottenuto con l'aiuto di innovativi sistemi satellitari, mai utilizzati prima di quel momento.Nel passato le temperature utilizzate dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale, venivano rilevate utilizzando le classiche stazioni meteorologiche ubicate sul posto.
Pensate che nel deserto di Lut, la temperatura della superficie del terreno è così alta, da non permettere neppure ai batteri di sopravvivere. In parole semplici, è priva di qualsiasi forma di vita. Non a caso viene anche chiamata "zona abiotica".
Massima temperatura registrata: 70,7°C
2. Queensland (Australia)
Il Queensland è uno stato dell'Australia e si trova alla parte nord-orientale del continente. Secondo i risultati di una ricerca (pubblicata nel Bollettino della American Meteorological Society) effettuata da molti scienziati dell'Università del Montana, i quali hanno analizzato mediante registrazioni satellitari moltissime temperature superficiali terrestri, a Queensland spetta la medaglia d'argento come posto più caldo del pianeta.
Nel 2003, infatti, è stata registrata una temperatura record di quasi 69°C, la seconda mai misurata sul nostro pianeta
Massima temperatura registrata: 68,9 °C
3. Turpan (Cina)
Turpan si trova nella zona nord orientale della Cina ed è situato in una depressione di circa 154 metri sotto il livello del mare. La famosa "depressione di Turpan", infatti, è la più bassa del mondo subito dopo il Mar Morto.
La zona di Turpan, è stata molto rinomata e famosa nel passato, perchè costituiva una tappa obbligatoria lungo il tratto settentrionale della famosa Via della Seta. Questa zona è anche la più calda di tutta la Cina.
Pensate che nel 2008 è stata registrata, con l'aiuto di impianti sattelitari, una temperatura altissima di 66,8 °C, la terza mai registrata sulla terra.
4. El Azizia (Libia)
El Azizia è una città della Libia, situata nel nord-ovest del paese, 40 km a sud-ovest di Tripoli. In questa zona, il 13 settembre 1922, un gruppo di persone che lavoravano presso l'Istituto Meteorologico Mondiale, registrarono, tramite una stazione meteorologica al suolo, una temperatura record per allora, pari a 58°C, record appartenuto a questa città per 83 anni.
Qua, nonostante le sue temperature molto calde, che possono scendere bruscamente anche di 20 gradi in poco tempo, vivono cira 300.000 persone. Sicuramente El Azizia è una città molto desolata, arida e,inospitale.
Massima temperatura registrata: 58° C
5. Valle della morte, California - Nevada (USA)
La Valle della morte si trova negli Stati Uniti e fa parte del Parco Nazionale Americano ( vasto oltre 13.000 km²) , la maggior parte del quale si trova nello stato della California e una piccola parte nello stato del Nevada.
E' una zona desertica e uno dei luoghi più inospitali di tutto il pianeta. Costituisce il punto più basso (al centro della valle si trova il punto più basso del Nord America)e più caldo di tutti gli Stati Uniti (nei mesi estivi la temperatura massima oscilla tra i 46°C e i 50°C).
La temperatura più alta registrata in zona, si è verificata il 16 settembre del 1913, con 56,7 °C.
Nonostante esso sia uno dei posti più torridi ed inospitali della terra, ogni anno accoglie migliaia di turisti da tutto il mondo, venuti ad ammirare i suoi affascinanti e incantevoli scenari naturalistici, unici in tutto il mondo.
Massima temperatura registrata: 56,7 °C
Vivere in Australia: 5 miti da sfatare.
L'inglese non si impara sul posto, il working holiday visa non garantisce un lavoro stabile, nemmeno dopo il rinnovo. Entrare da turisti non conviene, e non tutti fanno fortuna
di Claudia Astarita (Panorama)
E' davvero così facile trasferirsi in Australia, trovare in poco tempo un'ottima occupazione, cambiare vita, trovare nuovi stimoli in un mercato del lavoro dinamico e fare fortuna? In più di un'occasione abbiamo descritto questa nazione così lontana dall'Italia come un luogo quasi perfetto sotto tantissimi punti di vista: qualità del lavoro, facilità di integrazione, stimoli e opportunità professionali, salari adeguati all'impegno e alle competenze richieste e via dicendo.
Tutto quello che abbiamo scritto fino ad oggi sull'Australia è certamente vero. Tuttavia, sarebbe il caso di puntualizzare che la maggior parte delle ragioni per cui questa nazione-continente così lontana e sconosciuta tende ad essere identificata con l'El Dorado del Terzo Millennnio dipende dal fatto che, in questa particolare fase storica, l'Italia sembra avere ben poco da offrire, soprattutto ai giovani.
Detto questo, è di fondamentale importanza evitare di arrivare in Australia con una percezione sbagliata del Paese e delle sue opportunità. Per riuscirci, bisognerebbe evitare di farsi trarre in inganno da cinque falsi miti.
1) Vado in Australia, l'inglese lo imparerò lì. No, l'inglese bisogna conoscerlo prima di arrivare. Poi lo si può perfezionare, ma la base di partenza deve già essere più che discreta altrimenti non si può pensare di poter trovare facilmente e rapidamente lavoro, qualificato o meno che sia.
2) Sono giovane, mi conviene entrare con il Working Holiday Visa , poi quando sarò sul posto cercherò di ottenere un visto più stabile. No, o meglio, non necessariamente. Il WHV è stato pensato apposta per offrire a chi lo riceve la possibilità di fare un'esperienza temporanea, tant'è che non permette nemmeno di essere impiegati dallo stesso datore di lavoro per più di sei mesi. Questa condizione ha due limiti: la maggiore facilità di essere impiegati per lavori poco qualificati anziché il contrario, e la difficoltà temporale di farsi conoscere, e apprezzare, al punto da indurre il datore di lavoro a sponsorizzare un altro tipo di visto. Attenzione però, perché esistono anche le eccezioni. E non sono neppure così infrequenti.
3) Mal che vada, rinnoverò il WHV per un altro anno sperando di essere più fortunato. Per ottenere il rinnovo è necessario riuscire a dimostrare di aver lavorato per almeno 88 giorni nel cosiddetto "outback", quindi in aziende agricole, miniere, nel settore delle costruzioni o in quello ittico. pesca. Lavorare in questi luoghi non è sempre così facile, ne' necessariamente ben pagato. Anzi, la crescita esponenziale del numero di ragazzi che entra con WHV ha portato anche alla diffusione di tipologie di impiego sempre più precarie e difficilmente controllabili dalle autorità centrali. Nel biennio 2011-2012 solo il 20% dei giovani italiani entrati con il WHV è riuscito a rinnovarlo. 1.775 su 9.600.
4) Intanto entro con il visto turistico, poi si vedrà. Tanti dei giovani che, per motivi anagrafici, non possono richiedere unWHV la pensano così. Tuttavia, col visto turistico non si piò lavorare. Si può però cercare lavoro e magari anche organizzare qualche colloquio, ma bisogna sperare che l'eventuale datore di lavoro interessato sia poi anche disposto a sponsorizzare un visto. Cosa non così automatica. Ecco perché, piuttosto che partire all'avventura, conviene cercare di ottenere uno "skilled visa ".
5) Tanti italiani hanno fatto fortuna in Australia. Ci riuscirò anche io. Forse, ma è meglio non esagerare con le aspettative. Molti italiani finiscono col trovare lavoro solo nel settore dell'hospitality, ovvero in bar, ristoranti e piccoli esercizi a conduzione familiare. Sono precari, non sempre in regola, e a volte anche pagati poco.
Eppure, alla fine sono tanti quelli che ce la fanno. Superano la concorrenza locale, ottengono la sponsorizzazione per un visto e, tassello dopo tassello, e non senza un pizzico di fortuna, iniziano a costruire la loro vita e la loro carriera all'altro capo del mondo. E solo quando ce l'hanno fatta si guardano indietro, orgogliosi di essere riusciti a superare tanti ostacoli e momenti di difficoltà.
lunedì 10 marzo 2014
Residenze avveniristiche a Phuket in...
Phuket is Thailands largest island and is a little smaller than Singapore, being connected to mainland Thailand by two bridges. Situated on Thailand's west coast in the Andaman Sea, Phuket got its wealth formerly from rubber and tin, now having a colorful, rich history. There was a point where Phuket was the a major trading route in between China and India, often mentioned in foreign ship logs of Dutch, Portuguese, English ad French traders. Nowadays, the region gets most of its income from tourism.
A gorgeous house was available on this beautiful city, with a perfect baby blue Andaman Sea view somewhere on Kamala Beach, with a beautiful private pool you can dive in to and just enjoy the surroundings. This is Villa Amanzi, nestled amidst jagged rocks in an interesting way, on a steep incline, and was designed by Original Vision. If you look at it, you will notice there were used sleek lines and there was the intent of open spaces dominating the three levels of luxury. Th villa has three bedrooms, each with a private bathroom and each having a great ocean view. The living space inside is 8,600 square feet, and the outside property has 2,644 square meters.
Deputate: outfit bianco e quote rosa
La scelta di un outfit bianco è stata decisa come atto di protesta per il mancato accordo sulla parità di genere nelle candidature all'interno della nuova legge elettorale, che oggi è in fase di votazione alla Camera.
Allarme adolescenza. Sesso a 14 anni e “Se vai male a letto ti rovinano subito via sms”
Riporto una testimonianza tratta dal blog di Beatrice Borromeo, per il Fatto Quotidiano, riguardante l'ossessione degli attuali teen-ager di voler avere il primo rapporto già a 14 anni, per non essere additati come "sfigati", ma nello stesso tempo terrorizzati di non essere all'altezza delle aspettative. Riferisce Mattia:
“Intanto non sappiamo bene cosa dobbiamo fare. Metti che ci andiamo a letto e va male: diventa molto imbarazzante”. Soprattutto perché, conferma Mattia, “non fai a tempo a uscire dalla stanza che lei sta già messaggiando con le sue amiche per mandare un resoconto completo di tutto quello che abbiamo appena fatto. Descrivono ogni dettaglio e poi ti danno il voto, dicono se sei stato bravo o no. È davvero una sfida avere a che fare con queste cose”. È più sicuro, spiega, sperimentare con chi conosci bene: “Se l’hai appena incontrata va a spifferare tutto, ma proprio tutto, di sicuro. Il ragazzo che non riesce, o non viene, o non è particolarmente dotato vive poi nel terrore”.
L'influenza di Shakespeare su George Martin e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco
Chi di voi non ha visto almeno una puntata di Game of Thrones (Il Trono di Spade)? Chi non ne ha almeno sentito parlare? Prima che diventasse un clamoroso successo televisivo, l'universo creato dal genio narrativo di George Martin è stato ed è tuttora (noi fan attendiamo con ansia che "zio Martin" si decida a pubblicare i due romanzi finali della saga) una delle più grandi realizzazioni letterarie del fantasy contemporaneo.
Va subito chiarito un concetto basilare e cioè che il fatto che le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (A Song of Ice and Fire) sia stato un grande successo commerciale sia a livello letterario che a livello televisivo, non deve far pensare che non abbia un valore artistico intrinseco, che va al di là della cosiddetta letteratura di genere.
Così come finalmente si sta prendendo atto, da parte della critica letteraria, che i romanzi di Tolkien (o quantomeno alcuni di essi) sono alta letteratura in sé e per sé, che recupera e vivifica antiche tradizioni che vanno dal poema epico nordico a quello cortese cavalleresco, passando per la fiaba e il romanzo medievale, allo stesso modo va riconosciuto che esiste uno strettissimo legame tra i romanzi di Martin e alcuni modelli letterari che non sono solo quelli del fantasy, della fantascienza o del romanzo gotico, ma anche, e soprattutto, quei capolavori che stanno al centro del cosiddetto Canone Occidentale, secondo l'ormai classica definizione di uno dei maggiori critici letterari viventi, Harold Bloom.
Bloom poneva Shakespeare al centro del Canone Occidentale.
Ora io intendo mettere in evidenza il fatto che Shakesperare e Cervantes sono stati una diretta fonte di ispirazione per l'opera di Martin, che li ha in un certo senso riproposti nell'ottica del romanzo del XXI secolo.
Basta guardare la mappa del continente immaginario di Westeros, dove si svolge la maggior parte della trama dei romanzi di Martin, per capire che è chiaramente una mappa della Gran Bretagna ruotata di 180°.
Ma non solo. Così come la maggior parte delle tragedie di Shakespeare è ambientata durante il periodo della guerra delle due rose tra gli York (rosa bianca, signori del nord) e i Lancaster (rosa rossa, signori dell'ovest) per impadronirsi del trono di Londra (a sud est), allo stesso modo ne "Il gioco del trono" (o "Il trono di spade" a seconda delle edizioni), Martin ci racconta la guerra tra gli Stark e i Lannister per impadronirsi del trono della decaduta stirpe dei Targaryen (che sarebbero gli equivalenti dei Plantageneti, detronizzati con l'usurpazione di Enrico IV ai danni del legittimo sovrano Riccardo II).
Come nei drammi shakespeariani, il titolo con cui ci si rivolge al sovrano è "Vostra Grazia", Your Grace, che in epoca successiva venne sostituito da "Vostra Maestà" (mentre "Vostra Grazia" divenne il titolo riservato ai Duchi, cioè ai nobili di più alto grado, e "Vostra Altezza" divenne il titolo dei membri della famiglia reale).
Il mondo tardo feudale e cavalleresco di Martin è lo stesso in cui sono ambientate le opere di Shakespeare, e cioè l'Inghilterra e la Scozia così come erano socialmente e storicamente nel periodo a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Ma le analogie non finiscono qui.
Le caratteristiche dei personaggi di Martin, le loro vicissitudini e le tematiche a loro connesse sono fortemente ispirate a quelle dei personaggi shakespeariani.
Facciamo alcuni esempi.
Tyrion Lannister, il gaudente, irriverente e simpaticissimo nano, pecora nera della dinastia dei Lannister, ha una straordinaria somiglianza col personaggio di Falstaff.
La vena comica e realistica connessa a personaggi come Tyrion, ma anche come Magistro Illyrio, o altri gaudenti, è rintracciabile in tutta la produzione shakesperiana, sia nelle commedie che nelle tragedie o nei drammi storici.
Robert Baratheon è sia un gaudente come Falstaff, sia un Usurpatore come Riccardo III, sia un marito brutale e infedele come Enrico VIII.
Allo stesso modo è presente la crudeltà e la spietatezza, che non risparmia nessuno, tantomeno i buoni.
Anche questo è tipico di Shakesperare, che fa morire molto spesso i personaggi positivi, dopo averli privati di tutto.
Un esempio è Catelyn Stark, che ricorda sia la Duchessa di York, Cecilia Neville (madre di Edoardo IV e Riccardo III, che sopravvive ai figli e ai nipoti) ...
... sia il personaggio tragico della regina Margherita d'Angiò, a cui viene ucciso prima il marito Enrico VI di Lancaster, poi il figlio Edoardo, principe di Galles.
La spietatezza e la sete di potere, che sono i moventi principali dei cattivi shakesperiani, si possono riscontrare al massimo grado nella perfida regina Cersei Lannister, disposta a tutto per vincere "il gioco del trono": in questo ricorda Lady Macbeth.
Altri legami si possono trovare presso questo interessante sito
http://history-behind-game-of-thrones.com/tag/clarence-2
Like Robert Baratheon, Edward IV was close to several different noble families. In Robert’s case, he was close to the Starks, the Lannisters, Jon Arryn, and others. As these families pursued their interests, hatred arose.
Similar to Robert, Edward IV’s friends and family grew to loathe each other. Mistrust blossomed as they aggressively pursued land, power, and fruitful marriage pacts. Sadly, like Robert Baratheon, after Edward’s death, factions became entrenched and the feuding became fatal.
Edward IV had relationships with four major groups of people—some of which parallel those of Robert Baratheon:
- His brothers, Clarence and Richard III - a tricky relationship since these two potent rivals often competed for land, power, or position. This parallels the divide between Robert Baratheon’s brothers, the opposing Stannis and Renly Baratheon.
- His mother’s family, the Nevilles – one of the largest and most powerful families in England. This included Richard Neville, Earl of Warwick, who was twenty years older than Edward and his cousin. Richard was exceptionally rich and powerful and helped put Edward on the throne. Game of Thrones alludes to this large family with Lord Frey, which is a subject of a future post.
- His wife Elizabeth’s family, the Woodvilles – not unlike the Lannisters in Game of Thrones, the Woodvilles were a huge gentry family whom Warwick hated with deadly consequences. Warwick claimed the Woodvilles were upstarts, resented their monopoly of the marriage market, and probably hated Elizabeth’s father because he investigated Warwick for privateering and piracy.
- William “Hastings” – Edward’s wingman, wenching companion, and unstintingly loyal best friend. Ten years Edward’s senior, Hastings started as a squire in the House of York as a boy. Exceptionally popular, brave, and deeply admired, Hastings controlled access to the King, which also made him extremely powerful. Edward implicitly trusted Hastings and elevated him to earldom.
La grande bruttezza degli Hipster
Non è simpatico dire a qualcuno che è brutto, ma può diventare lecito quando uno si imbruttisce per seguire una moda. E' questo il caso dei cosiddetti hipster, delle cui caratteristiche ho già parlato, ma che stanno arrivando a livelli di ridicolo mai visti prima.
Per gli hipster la barba è talmente importante che chi ha il viso tendenzialmente glabro arriva a farsi fare il trapianto della barba: non sto scherzando, ho letto la notizia recentemente e non è una bufala, è piuttosto una patetica americanata.
Chi sono i "fattoni"? Che rapporto hanno con le droghe leggere?
I "fattoni" sono coloro che fanno uso frequente di droghe, cioè, in gergo "si fanno", "sono fatti" di droghe, cioè sostanze stupefacenti, che alterano in maniera notevole le facoltà del sistema nervoso centrale e periferico.
Il termine viene usato spesso, più specificamente, per chi fa uso di droghe cosiddette "leggere", ossia i derivati della "cannabis sativa" (o canapa indiana) e cioè la marijuana e l'hashish.
Quindi il "fattone" è principalmente colui che "si fa le canne", cioè fuma spinelli ossia sigarette contenenti marijuana o hashish. La differenza tra marijuana e hashish è che la prima è un derivato della cannabis messicana, mentre il secondo è un derivato della cannabis asiatica.
Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda del soggetto, dalle circostanze psico-fisiche in cui la si assume, dalla contemporanea assunzione di alcool o altre sostanze psicoattive, dall'assuefazione del consumatore e dalla quantità di principio attivo (THC) assunta e della composizione chimica della specie presa in esame, ad esempio le specie con alti valori di CBD e moderati o bassi livelli di THC hanno effetti localizzati principalmente sul fisico, apportando analgesia e rilassamento, caratteristiche che la rendono preferibile rispetto ad altre per uso terapeutico; i principali effetti possibili sono:
- analgesia
- sonnolenza
- euforia
- rilassamento muscolare
- diminuzione della pressione intraoculare ed endooculare
- attenuazione della reattività fisica e mentale
- temporaneo abbassamento o innalzamento della pressione del sangue
- amplificazione dei sensi
- aumento del battito cardiaco
- aumento dell'appetito, soppressione della sensazione di sazietà (comunemente detta "fame chimica")
- se assunta in ingenti quantità, nei soggetti predisposti, può provocare stati d'ansia
- nei soggetti predisposti, possibile sviluppo di patologie mentali
Nei giorni scorsi è stato di fatto legalizzato l'uso terapeutico della cannabis, sia come analgesico che come rilassante muscolare nella terapia di alcune patologie quali la sclerosi multipla. Il farmaco in questione sarebbe il Sativex, che però, stando alla denuncia delle associazioni dei malati, costa 750 euro a confezione.
domenica 9 marzo 2014
La Nuova Guerra Fredda: alleati della Russia, stati neutrali e alleati degli Stati Uniti
Da questa carta georgrafica o mappa geopolitica è possibile individuare l'attuale situazione della Nuova Guerra Fredda che vede contrapposti tre gruppi:
1) L'Occidente capeggiato dagli Usa e comprendente l'Unione Europea, il Commonweath Britannico, l'Impero giapponese, la Nato e i loro alleati;
2) L'Oriente capeggiato dalla Federazione Russa e dalla Cina, e dai loro alleati, tra cui l'Iran, la Siria, la Corea del Nord, il Venezuela, la Bolivia, Cuba, l'Equador e il Nicaragua. Si può considerare la Serbia come simpatizzante di questo gruppo.
3) Il Sud e gli altri stati non allineati, in particolare l'India, il Brasile, l'Argentina e il Sudafrica, che mantengono una ferma equidistanza tra i due blocchi.
Come parlare più di dieci lingue... e non saperne neanche una
Una ragazza finlandese riesce a parlare "perfettamente" francese, indiano, cinese, svedese e tante altre lingue. Il fatto curioso è che la giovane usa solamente parole inventate e prive di senso.
A dirlo sembra quasi surreale ed impossibile che una persona riesca a parlare perfettamente più di 10 lingue, ma è quello che sa fare una ragazza finlandese di 19 anni, o per lo meno, ci prova.
La ragazza ha postato su Youtube un video che in meno di una settimana ha raggiunto più di 4 milioni di visualizzazioni, dove, con fare molto colloquiale e disinvolto, parla quasi tutte le lingue del mondo: francese, inglese, indiano, svedese, cinese, russo e tante altre. Nulla di strano si può pensare, una delle tante persone che ha la passione e la propensione ad imparare con facilità molte lingue. Il fatto curioso è che lei non sa neanche una parola delle lingue che parla: tutti i vocaboli, o quasi tutti sono inventati e detti a caso. La sua abilità sta solamente in una buona intonazione e in un'ottima pronuncia degli accenti.
http://www.tgcom24.mediaset.it/magazine/2014/notizia/come-parlare-piu-di-dieci-lingue-e-non-saperne-neanche-una_2031208.shtml
La fiamma di Atar. Capitolo 8. Anche l'amore è un demone.
<<Non so di cosa tu stia parlando>> mentì Luca Bosco.
Lo sapeva fin troppo bene, ma non riusciva a fidarsi di lei.
Elisabetta Tommasi appariva incerta se fornirgli ulteriori informazioni o se rinviare il discorso ad un momento più propizio.
<<Be', non occorre essere degli Iniziati agli Arcani Supremi per sapere che gli eredi del culto del Fuoco Segreto ora hanno il loro centro operativo negli Stati Uniti. La stessa statua della libertà rappresenta una espressione della formula: "reggo la fiamma di Atar">>
Luca assunse un'espressione indecifrabile, com'era del resto anche la sua età: lo si sarebbe potuto infatti ritenere almeno dieci anni più giovane di quel che fosse realmente, e questo fatto portava i suoi interlocutori a sottovalutarlo e quindi ad abbassare le difese.
<<Tolkien usò un'espressione simile, nella scena in cui Gandalf affronta il Balrog. "Sono un custode del Fuoco Segreto e reggo la fiamma di Anor. Tu, non puoi passare, fiamma di Udun". Credi che anche Tolkien fosse un Iniziato?>>
Lei scosse il capo:
<<No, non credo. Tolkien era un cattolico osservante e non si sarebbe mai compromesso con una setta erede dello Gnosticismo sincretico. Penso però che il nome di Anor, o di Anar, come compare nel Silmarillion, non sia casuale. Tolkien era un linguista esperto e sicuramente conosceva gli elementi basilari dell'avestico. Il nome di Atar gli era senz'altro noto. Ha dovuto solo sostituire una consonante>>
Luca fece un impercettibile cenno di assenso:
<<Può essere. Dovrò documentarmi meglio al riguardo. Ora però, se non ti dispiace, credo sia giunto il momento di interrompere questa seppur gradevole conversazione, perché ormai si avvicina l'orario di chiusura e qui abbiamo ancora del lavoro da fare>>
La freddezza con cui pronunciò quelle parole era lontana anni luce da ciò che provava nel segreto del suo cuore, ma da tempo ormai aveva imparato l'arte della dissimulazione.
Elisabetta gli rivolse invece quel suo sorriso malinconico, da Monna Lisa, che non faceva altro che infittire il mistero che si era creato intorno a lei.
Era difficile resistere al fascino di una donna che ti guardava in quel modo.
Chi è l'uomo che ha il privilegio di avere il tuo amore? A quale uomo rivolgi con sincerità quello sguardo? Io credo che egli sia pari ad un dio, se gode di quel privilegio.
"Ille mi par esse deo videtur..."
Era strano pensare ai versi di Catullo dopo aver parlato per un'ora di testi esoterici, ma in fondo non c'era da stupirsi più di tanto.
In fondo, anche l'amore è un demone.
Musica e look: da Elvis a Lady Gaga
Certo le popstar o le rockstar si sono molto sbizzarrite... voi quale look preferite?
sabato 8 marzo 2014
Gli Slavi, la questione d'Oriente, la guerra di Crimea, le guerre mondiali, la guerra fredda e i conflitti successivi
La mappa qui sopra indica la composizione delle principali lingue e popolazioni slave. Come possiamo vedere tale ripartizione spesso non rispetta i confini nazionali ed è questo che fin dall'Ottocento ha creato quella che gli storici hanno chiamato la "Questione d'Oriente", la quale si è poi riproposta ciclicamente per oltre due secoli, per la contrapposizione tra l'Occidente europeo e gli Slavi, in particolare i Russi, che hanno sempre reclamato il diritto di controllo dell'Europa orientale.
A metà Ottocento vi fu la Guerra di Crimea, che bloccò il progetto dell'Impero Russo di estendersi fino al mediterraneo tramite la progettata conquista dell'ormai decadente Impero Ottomano, che era il "Grande Malato d'Europa".
La Russia fu sconfitta, ma tornò alla carica più volte durante le guerre balcaniche ai primi del Novecento.
La questione d'Oriente è stata all'origine della Prima Guerra Mondiale, esattamente un secolo fa, quando l'indipendentismo serbo, sostenuto dall'Impero Russo, fornì all'Impero Austro-Ungarico e all'Impero Tedesco il pretesto per attaccare le potenze avversarie.
La Russia uscì nuovamente sconfitta, ma risorse in breve tempo nella forma dell'Unione Sovietica, la quale, sotto Stalin, riuscì a vincere la Seconda Guerra Mondiale, estendendo di fatto la sua egemonia su tutta l'Europa Orientale, realizzando quindi le ambizioni dell'Impero zarista.
L'Urss però perse la Guerra Fredda e tra il 1989 e il 1991 perse prima il controllo sull'Europa Orientale e poi si disgregò, in modo tale che la Federazione Russa vide scomparire il suo primato sui territori che avevano fatto parte dell'Unione Sovietica, tra cui l'Ucraina.
Nello stesso 1991 iniziò anche la disgregazione dell'ex Jugoslavia.
Negli anni '90 la stessa Federazione Russa rischiò di disgregarsi, quando le repubbliche del Caucaso, in particolare la Cecenia e il Daghestan, cercarono di rendersi indipendenti.
L'ascesa al potere di Vladimir Putin, nel 1999, vide una progressiva riscossa della Russia, sia dal punto di vista economico che da quello geopolitico.
Putin ha ripristinato il controllo russo sulle repubbliche autonome del Caucaso ed ha creato una serie di alleanze con alcune repubbliche ex sovietiche, tra cui la Bielorussia, l'Armenia e il Kazakistan.
Inoltre ha stabilito alleanze solide con alcuni stati slavi ortodossi come la Serbia.
Nel 2009 la Russia ha garantito l'indipendenza "de facto" dell'Abcasia e dell'Ossezia del Sud dalla Georgia.
L'influenza sull'Ucraina è caduta nel momento in cui una insurrezione dal carattere non ancora chiaro ha provocato la destituzione del presidente filo-russo Yanukovich, in favore di un governo filo-occidentale.
La presenza di una componente russofona nell'est e nel sud dell'Ucraina ha dato origine all'attuale crisi geopolitica. Sulla base di un accordo con l'Ucraina, la flotta russa ha continuato a stazionare presso il porto di Sebastopoli, in Crimea, col permesso di mantenere un contingente militare che poteva estendersi fino a circa 20.000 unità.
Il nuovo governo ucraino, asceso al potere in modo illegittimo, ha mostrato un'aperta ostilità nei confronti della Russia, cercando l'appoggio dell'Unione Europea e degli Stati Uniti.
Il risultato di questa escalation è che, a un secolo esatto di distanza dalla Prima Guerra Mondiale, si è arrivati ad una gravissima tensione geopolitica dalle conseguenze imprevedibili.
Troppo testosterone fa male al cuore
L'ormone maschile, usato anche in palestra per aumentare la massa muscolare, farebbe crescere il rischio di infarti e ictus.
È l'ormone maschile per antonomasia, contribuisce a garantirefertilità all'uomo, ha un ruolo molto importante nella vitalità e buona salute, ma soprattutto è sinonimo della sessualitàmaschile. Eppure può risultare molto pericoloso, soprattutto per il cuore. L'assunzione di testosterone, infatti, fa aumentare l'incidenza di infarti e ictus. A sostenerlo è uno studio recente del Consolidated Research di Los Angeles, in California, che ha verificato proprio i rischi a cui possono andare incontro gli uomini sotto i 65 anni, con elevati livelli di questo ormone maschile.
Se fino ad ora erano state provate le controindicazioni all'assunzione di testosterone ad uso sportivo, per aumentare la muscolatura (tra questi il rischio di cancro alla prostata), oraWilliam Finkle, coordinatore dello studio americano , mette in guardia anche sulla possibilità di attacco cardiaco in coloro che assumono l'ormone già dopo 90 giorni e sotto qualsiasi forma. Dopo aver analizzato oltre 55mila casi clinici, tramite le cartelle di uomini in terapia con testosterone (nella maggior parte under 65 anni), e comparando poi lo stato di salute di uomini che non avevano mai assunto l'ormone, Finkle è arrivato ad alcune conclusioni: come spiegato nello studio, pubblicato sulla rivista PLOS ONE , il rischio di infarto era raddoppiato in coloro che avevano fatto uso di testosterone, sia in coloro che avevnao più di 65 anni sia nei pazienti più giovani che avevano problemi cardiovascolari.
"La teoria è che il testosterone, con buona probabilità, promuove la coagulazione" ha spiegato Finkle, aggiungendo: "Non abbiamo prove sufficienti per affermare che supplementi di testosterone negli uomini sotto i 65 anni senza malattia cardiaca siano sicuri". A spiegare il perché dell'aumentato rischio di infarto e ictus sarebbe anche la considerazione che con un maggior quantitativo di testosterone, aumenta anche la quantità di estrogeni in circolazione, gli stessi che ad esempio possono aumentare rischi di problemi vascolari nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale.
Insomma, le ricerche mostrano che esistono rischi da assunzione anche in persone più giovani e sane. Lo studio americano è stato condotto su uomini di un'età nella quale, normalmente, i livelli di testosterone diminuiscono per ragioni fisiologiche. In qualcuno la presenza dell'ormone cala così tanto da diventare un problema, ma milioni di cittadini americani - Paese dove sono state condotte le ricerche in questione - fanno uso di testosterone quasi come si trattasse di una droga, per arrestare un naturale "declino" fisico.
Ciò è ancora più vero se si considerano le vendite di Androgel , che serve proprio a ripristinare i livelli di testosterone: non solo ha sorpassato il Viagra, ma è diventato ormai un prodotto noto e popolare. Il costo di questi prodotti a base di testosterone si aggira intorno ai 300-400 dollari al mese, ma molte aziende offrono ai pazienti di compartecipare ai costi delle coperture assicurative sanitarie per il primo mese, in modo da rendere appetibili questi farmaci.
Di fronte ai rischi per la salute che l'assunzione di testosterone comporta, però, si stanno moltiplicando gli appelli perché la prescrizione di questo ormone avvenga solo dopo un'accurata informazione del paziente da parte del medico curante. D'altro canto non mancano i sostenitori dei benefici dell'ormone, come Abraham Morgentaler, secondo il quale nessuno studio condotto finora ha dato risultati così certi. L'urologo di Boston, autore di un libro intitolato Testosterone for Life, pubblicato dalla Harvard Health Books, spiega: "E' stato commesso il più classico degli errori, confondendo la cura per uno stato di salute con la condizione di salute stessa. C'è una ricca letteratura, condotta nell'arco di 20 anni, che mostra come un basso livello di testosterone è già di per sé un fattore di rischio per problemi cardiovascolari".
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