lunedì 10 marzo 2014

L'influenza di Shakespeare su George Martin e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco



Chi di voi non ha visto almeno una puntata di Game of Thrones (Il Trono di Spade)? Chi non ne ha almeno sentito parlare? Prima che diventasse un clamoroso successo televisivo, l'universo creato dal genio narrativo di George Martin è stato ed è tuttora (noi fan attendiamo con ansia che "zio Martin" si decida a pubblicare i due romanzi finali della saga) una delle più grandi realizzazioni letterarie del fantasy contemporaneo.



Va subito chiarito un concetto basilare e cioè che il fatto che le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (A Song of Ice and Fire) sia stato un grande successo commerciale sia a livello letterario che a livello televisivo, non deve far pensare che non abbia un valore artistico intrinseco, che va al di là della cosiddetta letteratura di genere.
Così come finalmente si sta prendendo atto, da parte della critica letteraria, che i romanzi di Tolkien (o quantomeno alcuni di essi) sono alta letteratura in sé e per sé, che recupera e vivifica antiche tradizioni che vanno dal poema epico nordico a quello cortese cavalleresco, passando per la fiaba e il romanzo medievale, allo stesso modo va riconosciuto che esiste uno strettissimo legame tra i romanzi di Martin e alcuni modelli letterari che non sono solo quelli del fantasy, della fantascienza o del romanzo gotico, ma anche, e soprattutto, quei capolavori che stanno al centro del cosiddetto Canone Occidentale, secondo l'ormai classica definizione di uno dei maggiori critici letterari viventi, Harold Bloom.



Bloom poneva Shakespeare al centro del Canone Occidentale.
Ora io intendo mettere in evidenza il fatto che Shakesperare e Cervantes sono stati una diretta fonte di ispirazione per l'opera di Martin, che li ha in un certo senso riproposti nell'ottica del romanzo del XXI secolo.
Basta guardare la mappa del continente immaginario di Westeros, dove si svolge la maggior parte della trama dei romanzi di Martin, per capire che è chiaramente una mappa della Gran Bretagna ruotata di 180°.



Ma non solo. Così come la maggior parte delle tragedie di Shakespeare è ambientata durante il periodo della guerra delle due rose tra gli York (rosa bianca, signori del nord) e i Lancaster (rosa rossa, signori dell'ovest) per impadronirsi del trono di Londra (a sud est), allo stesso modo ne "Il gioco del trono" (o "Il trono di spade" a seconda delle edizioni), Martin ci racconta la guerra tra gli Stark e i Lannister per impadronirsi del trono della decaduta stirpe dei Targaryen (che sarebbero gli equivalenti dei Plantageneti, detronizzati con l'usurpazione di Enrico IV ai danni del legittimo sovrano Riccardo II).
Come nei drammi shakespeariani, il titolo con cui ci si rivolge al sovrano è "Vostra Grazia", Your Grace, che in epoca successiva venne sostituito da "Vostra Maestà" (mentre "Vostra Grazia" divenne il titolo riservato ai Duchi, cioè ai nobili di più alto grado, e "Vostra Altezza" divenne il titolo dei membri della famiglia reale).
Il mondo tardo feudale e cavalleresco di Martin è lo stesso in cui sono ambientate le opere di Shakespeare, e cioè l'Inghilterra e la Scozia così come erano socialmente e storicamente nel periodo a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Ma le analogie non finiscono qui.
Le caratteristiche dei personaggi di Martin, le loro vicissitudini e le tematiche a loro connesse sono fortemente ispirate a quelle dei personaggi shakespeariani.
Facciamo alcuni esempi.
Tyrion Lannister, il gaudente, irriverente e simpaticissimo nano, pecora nera della dinastia dei Lannister, ha una straordinaria somiglianza col personaggio di Falstaff.



La vena comica e realistica connessa a personaggi come Tyrion, ma anche come Magistro Illyrio, o altri gaudenti, è rintracciabile in tutta la produzione shakesperiana, sia nelle commedie che nelle tragedie o nei drammi storici.
Robert Baratheon è sia un gaudente come Falstaff, sia un Usurpatore come Riccardo III, sia un marito brutale e infedele come Enrico VIII.



Allo stesso modo è presente la crudeltà e la spietatezza, che non risparmia nessuno, tantomeno i buoni.
Anche questo è tipico di Shakesperare, che fa morire molto spesso i personaggi positivi, dopo averli privati di tutto.
Un esempio è Catelyn Stark, che ricorda sia la Duchessa di York, Cecilia Neville (madre di Edoardo IV e Riccardo III, che sopravvive ai figli e ai nipoti) ...



... sia il personaggio tragico della regina Margherita d'Angiò, a cui viene ucciso prima il marito Enrico VI di Lancaster, poi il figlio Edoardo, principe di Galles.



















La spietatezza e la sete di potere, che sono i moventi principali dei cattivi shakesperiani, si possono riscontrare al massimo grado nella perfida regina Cersei Lannister, disposta a tutto per vincere "il gioco del trono": in questo ricorda Lady Macbeth.



Altri legami si possono trovare presso questo interessante sito

http://history-behind-game-of-thrones.com/tag/clarence-2

Like Robert Baratheon, Edward IV was close to several different noble families. In Robert’s case, he was close to the Starks, the Lannisters, Jon Arryn, and others. As these families pursued their interests, hatred arose.
Similar to Robert, Edward IV’s friends and family grew to loathe each other. Mistrust blossomed as they aggressively pursued land, power, and fruitful marriage pacts.  Sadly, like Robert Baratheon, after Edward’s death, factions became entrenched and the feuding became fatal.
Edward IV had relationships with four major groups of people—some of which parallel those of Robert Baratheon:
  • His brothers, Clarence and Richard III - a tricky relationship since these two potent rivals often competed for land, power, or position. This parallels the divide between Robert Baratheon’s brothers, the opposing Stannis and Renly Baratheon.
  • His mother’s family, the Nevilles – one of the largest and most powerful families in England. This included Richard Neville, Earl of Warwick, who was twenty years older than Edward and his cousin. Richard was exceptionally rich and powerful and helped put Edward on the throne. Game of Thrones alludes to this large family with Lord Frey, which is a subject of a future post. 
  • His wife Elizabeth’s family, the Woodvilles – not unlike the Lannisters in Game of Thrones, the Woodvilles were a huge gentry family whom Warwick hated with deadly consequences. Warwick claimed the Woodvilles were upstarts, resented their monopoly of the marriage market, and probably hated Elizabeth’s father because he investigated Warwick for privateering and piracy.
  • William “Hastings” – Edward’s wingman, wenching companion, and unstintingly loyal best friend. Ten years Edward’s senior, Hastings started as a squire in the House of York as a boy. Exceptionally popular, brave, and deeply admired, Hastings controlled access to the King, which also made him extremely powerful. Edward implicitly trusted Hastings and elevated him to earldom. 

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