venerdì 31 gennaio 2014

Se il capitalismo diventa di sinistra

I  motivi non sono congiunturali né occasionali, ma rispondono a una precisa e profonda logica di sviluppo del capitalismo quale si è venuto strutturalmente ridefinendo negli ultimi quarant’anni. Ne individuerei la scena originaria nel Sessantotto e nell’arcipelago di eventi ad esso legati. In sintesi, il Sessantotto è stato un grandioso evento di contestazione rivolto contro la borghesia e non contro il capitalismo e, per ciò stesso, ha spianato la strada all’odierno capitalismo, che di borghese non ha più nulla: non ha più la grande cultura borghese, né quella sfera valoriale che in forza di tale cultura non era completamente mercificabile.


Non vi è qui lo spazio per approfondire, come sarebbe necessario, questo tema, per il quale mi permetto, tuttavia, di rimandare al mio Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo (Bompiani, 2012). Comunque, per capire a fondo questa dinamica di imposizione antiborghese del capitalismo, e dunque per risolvere l’enigma dell’odierna sinistra, basta prestare attenzione alla sostituzione, avviatasi con il Sessantotto, del rivoluzionario con il dissidente: il primo lotta per superare il capitalismo, il secondo per essere più libero individualmente all’interno del capitalismo. Tale sostituzione dà luogo al piano inclinato che porta all’odierna condizione paradossale in cui il diritto allo spinello, al sesso libero e al matrimonio omosessuale viene concepito come maggiormente emancipativo rispetto a ogni presa di posizione contro i crimini che il mercato non smette di perpetrare impunemente, contro gli stermini coloniali e contro le guerre che continuano a essere presentate ipocritamente come missioni di pace (Kosovo 1999, Iraq 2003 e Libia 2011, giusto per ricordare quelle più vicine a noi, avvenute sempre con il pieno sostegno della sinistra).



Dal Sessantotto, la sinistra promuove la stessa logica culturale antiborghese del capitalismo, tramite sempre nuove crociate contro la famiglia, lo Stato, la religione e l’eticità borghese. Ad esempio, la difesa delle coppie omosessuali da parte della sinistra non ha il proprio baricentro nel giusto e legittimo riconoscimento dei diritti civili degli individui, bensì nella palese avversione nei confronti della famiglia tradizionale e, più in generale, della normalità borghese.



Si pensi, ancora, alla distruzione pianificata del liceo e dell’università, tramite le riforme Berlinguer, , distruggendo le acquisizioni della benemerita riforma della scuola di Giovanni Gentile del 1923, hanno conformato – sempre in nome del progresso e del superamento delle antiquate forme borghesi – l’istruzione al paradigma dell’azienda e dell’impresa (debiti e crediti, presidi managers, ecc.).





Il principio dell’odierno capitalismo postborghese è pienamente sessantottesco e, dunque, di sinistra: vietato vietare, godimento illimitato, non esiste l’autorità, ecc. Il capitalismo, infatti, si regge oggi sulla nuda estensione illimitata della merce a ogni sfera simbolica e reale (è questo ciò che pudicamente chiamiamo “globalizzazione”!). “Capitale umano”, debiti e crediti nelle scuole, “azienda Italia”, “investimenti affettivi”, e mille altre espressioni simili rivelano la colonizzazione totale dell’immaginario da parte delle logiche del capitalismo odierno. Lo definirei capitalismo edipico: ucciso nel Sessantotto il padre (l’autorità, la legge, la misura, ossia la cultura borghese), domina su tutto il giro d’orizzonte il godimento illimitato. Se Mozart e Goethe erano soggetti borghesi, e Fichte, Hegel e Marx erano addirittura borghesi anticapitalisti, oggi abbiamo personaggi capitalisti e non borghesi (Berlusconi) o antiborghesi ultracapitalisti (Vendola, Luxuria, Bersani, ecc.): questi ultimi sono i vettori principali della dinamica di espansione capitalistica. La loro lotta contro la cultura borghese è la lotta stessa del capitalismo che deve liberarsi dagli ultimi retaggi etici, religiosi e culturali in grado di frenarlo.




Dalla sinistra che lotta contro il capitalismo per l’emancipazione di tutti si passa così, fin troppo disinvoltamente, alla sinistra che lotta per la legalità, per la questione morale, per il rispetto delle regole (capitalistiche!), per il diritto di ciascuno di scolpire un sé unico e inimitabile: da Carlo Marx a Roberto Saviano. È certo vero che Berlusconi è il Sessantotto realizzato, come ha ben mostrato Mario Perniola in un suo aureo libretto: la legge non esiste, vi è solo il godimento illimitato che si erge a unica legge possibile. Ma sarebbe un errore imperdonabile credere che il capitalismo sia di destra. Lo era al tempo dell’imperialismo e del colonialismo. Oggi il capitalismo è il totalitarismo realizzato (a tal punto che quasi non ci accorgiamo nemmeno più della sua esistenza) e, in quanto fenomeno “totalizzante”, occupa l’intero scacchiere politico. Più precisamente, si riproduce a destra in economia (liberalizzazione selvaggia, privatizzazione oscena, sempre in nome del teologumeno “ce lo chiede l’Europa”), al centro in politica (sparendo le ali estreme, restano solo interscambiabili partiti di centro-destra e di centro-sinistra), a sinistra nella cultura. Sì, avete capito bene: a sinistra nella cultura. Dal Sessantotto in poi, la cultura antiborghese in cui la sinistra si identifica è la sovrastruttura stessa del capitalismo postborghese: il quale deve rimuovere la borghesia e lasciare che a sopravvivere sia solo la già ricordata dinamica di estensione illimitata della forma merce (essa stessa incompatibile con la grande cultura borghese). Di qui le forme culturali più tipiche della sinistra: relativismo, nichilismo, scetticismo, proceduralismo, pensiero debole, odio conclamato per Marx e Hegel, elogio incondizionato del pensiero della differenza di Deleuze, ecc.



In questo timbro “totalizzante” risiede il tratto principale dell’ormai avvenuta estinzione dell’antitesi tra destra e sinistra, due opposti che oggi esprimono in forme diverse la stessa visione del mondo, duplicando tautologicamente l’esistente. Negli ultimi “trent’anni ingloriosi”, il capitale e le sue selvagge politiche neoliberali, all’insegna della perdita dei diritti del lavoro e della privatizzazione sfrenata, si sono imposti con uguale forza in presenza di governi ora di centro-destra, ora di centro-sinistra (Mitterand in Francia, Blair in Inghilterra, D’Alema in Italia, ecc.). Di conseguenza, l’antitesi tra destra e sinistra esiste oggi solo virtualmente come protesi ideologica per manipolare il consenso e addomesticarlo in senso capitalistico.



Destra e sinistra esprimono in forme diverse lo stesso contenuto e, in questo modo, rendono possibile l’esercizio di una scelta manipolata, in cui le due parti in causa, perfettamente interscambiabili, alimentano l’idea della possibile alternativa, di fatto inesistente. Vi è, a questo proposito, un inquietante intreccio tra i due apoftegmi attualmente più in voga presso i politici – “non esistono alternative” e “lo chiede il mercato” –, intreccio che rivela, una volta di più, l’integrale rinuncia, da parte della politica, a operare concretamente in vista della trasformazione di un mondo aprioristicamente sancito immodificabile.



Il paradosso sta nel fatto che la sinistra oggi, per un verso, ha ereditato il giacimento di consensi inerziali di legittimazione proprio della valenza oppositiva dell’ormai defunto partito comunista e, per un altro verso, li impiega puntualmente in vista del traghettamento della generazione comunista degli anni Sessanta e Settanta verso una graduale “acculturazione” (laicista, relativista, individualista e sempre pronta a difendere la teologia interventistica dei diritti umani) funzionale al capitalismo globalizzato. Il quotidiano “La Repubblica” è la sede privilegiata di questo processo in cui si consuma questa oscena complicità di sinistra e capitalismo. I molteplici rinnegati, pentiti e ultimi uomini che popolano le fila della sinistra si trovano improvvisamente privi di ogni sorta di legittimazione storica e politica, ma ancora dotati di un seguito identitario inerziale da sfruttare come risorsa di mobilitazione. Per questo, la sinistra continua inflessibilmente a coltivare forme liturgiche ereditate dalla fede ideologica precedente nell’atto stesso con cui abdica completamente rispetto al proprio originario “spirito di scissione” (la formula è del grande Antonio Gramsci), aderendo alle logiche del capitale in forme sempre più grossolane. È di Bersani la frase, pronunciata in campagna elettorale, “i mercati non hanno nulla da temere dal PD”: frase pleonastica, perché esprime ciò che già tutti sapevamo, ma che è rilevante, perché ben adombra come la sinistra continui indefessamente a lavorare per il re di Prussia, il capitalismo gauchiste.



Lungo il piano inclinato che porta dalla nobile figura di Antonio Gramsci a personaggi come Massimo D’Alema o Vladimir Luxuria si è venuto consumando il tragicomico transito dalla passione trasformatrice al disincanto cinico – tipico della generazione dei pentiti del Sessantotto, la più sciagurata dal tempo dei Sumeri ad oggi – fondato sulla consapevolezza della morte di Dio, con annessa riconciliazione con l’ordo capitalistico. Con i versi di Shakespeare: “orribile più di quello delle erbacce è l’odore dei gigli sfioriti” (lilies that fester smell far worse than weeds). E questi gigli sono effettivamente sfioriti: sono l’incarnazione di quello che Nietzsche chiamava l’“ultimo uomo”. L’ultimo uomo sa che Dio è morto e che per ciò stesso tutto è possibile: perfino aderire al capitalismo e bombardare il Kosovo o la Libia.

È, del resto, solo in questo scenario che si comprende il senso profondo della dinamica, oggi trionfante, della personalizzazione esasperata della polemica con l’avversario. L’antiberlusconismo, con cui la sinistra ha identificato il proprio pensiero e la propria azione negli ultimi vent’anni, ne rappresenta l’esempio insuperato. La personalizzazione dei problemi, infatti, si rivela sempre funzionale all’abbandono dell’analisi strutturale delle contraddizioni, ed è solo in questa prospettiva che si spiega in che senso l’antiberlusconismo sia stato, per sua essenza, un fenomeno di oscuramento integrale della comprensione dei rapporti sociali. L’antiberlusconismo ha permesso alla sinistra di riciclarsi, ossia di passare dall’opposizione operativa al capitalismo all’adesione alle logiche neoliberali, difendendo l’ordine, la legalità (capitalistica) e le regole (anch’essere capitalistiche). L’antiberlusconismo ha indotto l’opinione pubblica a pensare che il vero problema fossero sempre e solo il “conflitto di interessi” e le volgarità esistenziali di un singolo individuo e non l’inflessibile erosione dei diritti sociali (tramite anche le forme contrattuali più spregevoli, che rendono a tempo determinato la vita stessa) e la subordinazione geopolitica, militare e culturale dell’Italia agli Stati Uniti.

Ingiustizia, miseria e storture d’ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti del cosmo a morfologia capitalistica, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell’agire irresponsabile di un singolo individuo. Per questa via, la politica della sinistra – con Voltaire, “mi ripeterò finché non sarò capito” – non ha più avuto quale referente polemico il sistema della produzione e dello scambio – ritenuto anzi incondizionatamente buono o, comunque, intrascendibile –, bensì l’irresponsabilità di una persona che, senza morale e senza onestà, ha inficiato il funzionamento di una realtà sociale e politica di per sé non contraddittoria.

La politica ridotta al tragicomico teatro identitario dell’opposizione tra berlusconiani e antiberlusconiani ha permesso di far passare inosservato lo scolpirsi del nuovo profilo di una sinistra che – nel nome della questione morale e nell’oblio di quella sociale – ha abdicato rispetto alla propria opposizione agli orrori che il capitalismo non ha cessato di generare. È in questo senso che l’antiberlusconismo rivela la sua natura anche più indecente, se mai è possibile, dello stesso berlusconismo.  In questo risiede la natura tragica, ma non seria dell’odierna sinistra, fronte avanzato della modernizzazione capitalistica che sta distruggendo la vita umana e il pianeta. La sinistra è il problema e, insieme, si pensa come la soluzione. Il primo passo da compiere per riprendere il perseguimento del programma marxiano dell’emancipazione di tutti dal capitalistico regno animale dello spirito consiste, pertanto, nell’abbandono incondizionato della sinistra e, anzi, della stessa dicotomia destra-sinistra. Tutto il resto è chiacchiera d’intrattenimento o, avrebbe detto Marx, “ideologia”.
Fonte: Lo Spiffero

Gli Arcani Supremi. Capitolo 78. Il piano di India e Robert



<<La tua proposta mi rende felice. Forse un giorno diventerò davvero la tua duchessa, ma prima dobbiamo risolvere molte questioni in sospeso con gli Iniziati, con le nostre famiglie, con i nostri nemici e in generale con il resto dell'umanità>>
La leggera ironia con cui India pronunciò quelle parole fece sorridere Robert.
<<Allora temo che il nostro fidanzamento sarà più lungo del previsto>>
India si fermò un attimo a riflettere:
<<Non troppo lungo. Direi un anno e mezzo, all'incirca. Pensi di potermi aspettare?>>



<<Ti aspetterei per tutta la vita, e anche per le vite successive>>
Quelle parole la commossero:
<<Cosa ho fatto per meritarmi tanto amore?>>
Robert la abbracciò:
<<Sei una ragazza seria e colta, senza essere acida e saccente. E persino ora che sei un'Iniziata e hai visto il tuo destino di somma sacerdotessa, hai mantenuto la semplicità e la dolcezza che avevi prima. E poi le memorie di Vivien, che riposano nella tua mente, fanno sì che tu mi conosca meglio di qualsiasi altra donna>>
India sorrise:
<<E va bene, mi hai convinta! Ora però devi ascoltarmi. Dobbiamo concordare un piano d'azione per dare una soluzione a tutti i quesiti che sono rimasti in sospeso, primo tra tutti il fatto che, pur avendo superato l'Iniziazione e guardato al di là dal Varco, non l'abbiamo voluto riaprire. Mio padre e lady Edith andranno su tutte le furie, a meno che non troviamo una spiegazione convincente, il che significa una bugia, o meglio una mezza verità, ben raccontata>>



Nel vedere il volto di lei illuminarsi e la sua bocca sorridere, Robert si sentì completamente disposto a fare qualsiasi cosa India avesse in mente.
<<Qual è il tuo piano, mia adorata?>>
Lei gli accarezzò i capelli e incominciò a parlare lentamente, a voce bassa, come se qualcuno potesse in qualche modo udire il loro complotto, anche se erano soli.
<<Prima andremo dai miei genitori. Mio padre vorrà ascoltare la versione di entrambi, per cui dobbiamo metterci d'accordo nei minimi particolari>>



Per le successive due ore, India spiegò a Robert tutto quello che avrebbero dovuto dire e fare.
Si trattava di un piano ambizioso, con una certa dose di rischio, ma potevano farcela.
<<Non abbiamo alternative. Se fallissimo, allora nessuno potrebbe salvarsi dal Grande Cataclisma che nel prossimo secolo si abbatterà su tutti noi. Nel qual caso, almeno in questo universo, l'uomo scomparirà>>
Robert annuì, chiedendosi se, in fin dei conti, l'umanità meritasse di salvarsi.
Forse non se lo merita, ma questo non ci può esentare dal compiere il nostro dovere. 


giovedì 30 gennaio 2014

La "coscienza" esiste nella materia. E' scritta nel nostro cervello



NEW YORK (WSI) - Per secoli abbiamo pensato che la coscienza fosse una sorta di intuizione morale presente nella mente umana, un senso innato in grado di farci capire se ci stiamo comportando bene o male. 

A quanto pare non è così. Un gruppo di scienziati della Oxford University ha scoperto che a monitorare le decisioni prese è una precisa regione del cervello, chiamata polo frontale laterale. Lo riporta un articolo pubblicato sull’ Indipendent.

Più o meno grande quanto un "cavolo di Bruxelles", la scoperta di questa parte del cervello, che non si trova negli animali, rappresenta un salto nelle attuali conoscenze scientifiche. 

"Il polo frontale laterale – si legge nell’articolo - è come un coniuge che vi informa velocemente se avete commesso un errore grossolano. E’ la voce gentile ma ferma, dell’autorità che ti dice di andare nella tua stanza e riflettere su quello che hai fatto, in modo da non ripetere lo sbaglio". 

Chi possiede ora le nostre riserve auree? Gli effetti del decreto Bankitalia.

Letta e Saccomanni
Ieri è stato approvato in via definitiva il Decreto Legge Letta-Saccomanni, emanato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 27 Novembre, volto a modificare l’assetto dei proprietari della Banca Centrale Italiana, oggi in mano ai maggiori cartelli finanziari operanti nel Belpaese, tra cui Intesa San Paolo, Unicredit e Assicurazioni Generali. Il Governo ha stabilito di rivalutare il capitale sociale della Banca d'Italia, (e quindi delle banche azioniste) rendendo operativa la sua natura di società per azioni, aperta a ogni operatore del mercato finanziario globale potrà acquistare le quote di Bankitalia fino a detenere un massimo del 3% delle azioni. Questo significa, ad esempio, che le varie banche d’affari americane Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e City Groups potranno spartirsi ad un prezzo irrisorio, insieme ad altri operatori (magari Cinesi, Tedeschi ecc…), la Banca Centrale Italiana e le sue riserve auree.

Il bello è che il Governo Berlusconi approvò nel 2005 una legge (la sconosciuta 262/2005) che prevedeva esattamente il contrario: la rinazionalizzazione della Banca d’Italia con il passaggio del 100% delle quote dai privati allo Stato Italiano. Accadde nel 2005, quando – dopo interminabili pressioni – finalmente si seppe chi erano gli azionisti di BdI, fino a quel momento sconosciuti. La legge approvata dal Parlamento dall’allora centrodestra non è mai piaciuta (chissà perché…) ai banchieri italiani, appena qualche mese fa il Presidente dell’ABI Patuelli chiese di cambiare la 262/2005 che in tanti anni non è mai stata resa operativa. Saccomanni, che viene proprio da Bankitalia, ha subito obbedito al dicktat e grazie al silenzio dei media, ora il Parlamento si accinge ad approvare un provvedimento che scippa in maniera definitiva la Banca Centrale agli italiani.

BankitaliaMa c’è di più. Il motivo formale per cui non è mai stata resa operativa la 262/2005 è rintracciabile nella questione del capitale delle quote. Il valore di Bankitalia era, fino al decreto legge di Letta e Saccomanni, di appena 156.000 euro, cifra stabilita dalla legge bancaria del 1936. Con il DL del Governo e grazie ad una stima di alcuni “saggi” nominati dallo stesso Saccomanni, si è deciso in forza di legge che il valore della BdI è di circa 7 MILIARDI di Euro (a fronte dei 100 miliardi di euro di riserve auree detenute). Grazie a questa operazione gli azionisti come Unicredit, San Paolo etc… si sono ritrovati un grande capitale a disposizione, pronto da vendere al mercato. E’ come se il Governo stabilisse a tavolino che il valore della vostra società o della vostra abitazione fosse moltiplicato esponenzialmente! Un regalo unico ai soliti noti, con l’aggravante che quella creazione di denaro dal nulla (che tra le altre cose ha fatto incazzare anche la Bundesbank!) doveva andare a vantaggio dello Stato italiano, degli italiani, nostro.
Scurria
Ma la cosa più grave è la questione della riserva aurea di Palazzo Koch: tonnellate e tonnellate di lingotti d’oro nostri diverranno proprietà di chi comprerà la nostra Banca. Circa 100 Miliardi di riserve auree (l’Italia è il terzo Paese più ricco d’oro del mondo) voleranno via insieme all’ultimo residuo di sovranità finanziaria del popolo italiano.

Geopolitica della Svizzera

“Non solo banche”, una carta di Laura Canali tratta   dall’editoriale. Sono rappresentati i principali partner commerciali e ci sono dati sull’import-export e sugli investimenti diretti verso e dalla Svizzera. Per vedere tutte le carte a colori con possibilità di ingrandirle clicca qui.

Dalla rivista "Limes".



“Buongiorno”, una carta sulle varianti del tedesco tra Austria, Germania e Svizzera per salutare al mattino.

Le carte storiche, pubblicate in collaborazione con l’Istituto Geografico Militare, sono una caratteristica dei volumi di Limes. Qui le Diocesi della Svizzera, carta tratta dall’Atlante dell’Orbe cattolico.

Sondaggio Datamedia: intenzioni di voto al 30 gennaio 2014

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mercoledì 29 gennaio 2014

Segni zodiacali rivisitati in chiave horror.



Simpaticissimi, non trovate?

Eleganza maschile - Nodo Windsor - tie Windsor knot



Ecco un esempio di vera eleganza maschile, altro che quello che si vede sfilare sulle passerelle di Pitti Uomo! 


La formazione degli Stati Uniti d'America



In beige i13 stati fondatori, i giallo i Territori acquistati dalla Gran Bretagna in seguito al Trattato di Versailles del 1783, in viola i territori acquistati dalla Francia nel 1803,  in verde i Territori messicani annessi bel 1845, in arancione i Territori britannici annessi nel 1846, in color nocciola i territori messicani annessi fino al 1853.
L'Alaska fu ceduta dalla Russia nel 1867. Le Hawaii furono annesse nel 1898.

Presagi infausti: dai fulmini alla fine della colomba bianca. L'Apocalisse è vicina?




Mettiamo insieme i fatti, cioè i segni che per gli scettici non sono che manifestazioni meteorologiche o delinquenziali. Il giorno in cui vennero annunciate le dimissioni di Ratzinger, un fulmine colpì la cupola di San Pietro, per la precisione quella che in architettura si chiama lanterna, la sommità, dov’è la sfera sormontata dalla croce. La foto è oltremodo suggestiva perché dall’interno delle finestre della basilica emana un bagliore sinistro, come se vi divampasse un incendio.



 Poi, un violento nubifragio si abbatte su Rio de Janeiro e un fulmine colpisce la statua del Cristo Redentore sul Corcovado, il monte antistante la baia di Rio, danneggiando la testa e due dita. La foto della saetta che colpisce il Cristo sembra ispirata alle pagine dell’Apocalisse di Giovanni: «Le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un rotolo che si involge e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto».



Questa domenica, al termine dell’Angelus, la colomba fatta librare da papa Francesco è finita preda di una cornacchia e un gabbiano. E poi, ieri, la scoperta che qualche notte fa ignoti hanno rubato l’ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II, custodita in un piccolo santuario di montagna, San Pietro della Ienca, ai piedi del Gran Sasso. Con la reliquia, un pezzo di stoffa imbevuto del sangue di Wojtyla sprizzato durante l’attentato del killer turco Ali Agca nel 1981, i ladri hanno sottratto anche un crocifisso di nessun valore, il che fa pensare che non avessero in mente di far soldi, ma di realizzare qualche disegno blasfemo.

Il calendario suggerisce alcune piste: giusto ieri, quando è stato scoperto il furto, era il giorno della memoria per le vittime della Shoah, il che ha fatto pensare all’azione di satanisti che volessero infangare col loro gesto la raccolta meditazione su quell’innominabile catastrofe. I sostenitori di questa tesi ricordano anche che dal 25 al 29 gennaio gli adepti del principe di questo mondo evocano il demone Volac, per prepararsi alla data del 2 febbraio, la Candelora dei cattolici, che al contrario nell’anno liturgico satanico corrisponde al giorno dell’iniziazione dei nuovi adepti, e non è da escludersi che in qualcuno di questi riti iniziatici possa essere impiegato il sangue trafugato proprio a quello scopo.  Va ricordato anche che l’Angelo caduto, Lucifero, ha nel suo nome il significato di “portatore di luce”, e nella Candelora si benedicono le luci delle candele, simbolo del Cristo-Luce.

Nelle mitologie come nei racconti dell’orrore e del soprannaturale, da H.P. Lovecraft a King, si apre sempre un varco alle forze del Male, nasce un’evocazione, che fatalmente si richiude e sancisce la sconfitta del principio distruttore. Nemmeno la fisica contemporanea crede più a un universo destinato alla morte per entropia, parla di infiniti cicli di infiniti universi che muoiono e rinascono. Forse, questi che abbiamo descritti, noi li crediamo segni malvagi, ma in realtà non sono che la visione confusa, incerta, di ciò che un giorno vedremo chiaramente, faccia a faccia.

di Giordano Tedoldi

Gli Arcani Supremi. Capitolo 77. La Golden Dawn - Alba Dorata

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La Golden Dawn o più precisamente Hermetic Order of the Golden Dawn ("Ordine Ermetico dell'Alba Dorata") fu un ordine della fine del XIX secolo e dell'inizio del XX secolo, che praticava una forma di teurgia e sviluppo spirituale e che ebbe una grande influenza sull'occultismo occidentale del XX secolo.
Società iniziatica fondata sulla tradizione della Qabbalah ed orientata al recupero della più autentica tradizione d'Occidente, adottò l'immagine dell'Alba come simbolo del risveglio spirituale, dell'illuminazione alla consapevolezza.

Le radici del mistero

I dati e le testimonianze datano al 1888 la costituzione di questa fratellanza a Londra, ad opera di Wynn Westcott, Samuel Liddell McGregor-Mathers e Robert William Woodman, che rispettivamente assunsero le tre cariche fondamentali dell'Ordine: Cancellarius, Praemonstrator, Imperator. Notoriamente R.W. Woodman apparteneva agli alti gradi della Massoneria; era infatti membro della Societas Rosicruciana in Anglia, a sua volta fondata nel 1866 da Robert Wentworth Little, un alto funzionario della Gran Loggia d'Inghilterra; tuttavia ciò non vale a configurare la Golden Dawn come circolo massonico, in quanto essa ha sempre conservato una propria autonomia organizzativa e sostanziali differenze ritualistiche rispetto alla Massoneria cosiddetta "regolare"
Tra i documenti fondamentali dell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata c'è un manoscritto cifrato chiamato Cipher Manuscript, rispetto alla cui acquisizione è noto uno scambio di lettere fra i tre fondatori della Golden Dawn e un'adepta di una fratellanza tedesca omologa, denominata Order der Goldenen Dammerung. Non si ha certezza dell'identità storica di questa adepta, poiché ella viene chiamata con l'appellativo iniziatico V.H. Soror S.D.A. Mathers la identificò con una certa Fraulein Sprengel, sostenendo che sia stata la fonte diretta del manoscritto. 


Si tentò anche di collegare i manoscritti inviati dalla Sprengel alla collezione del defunto occultista e massoneKenneth Mackenzie (1833-1886), ma la cosa è sempre rimasta dubbia. Tuttavia, ancor oggi, molti adepti della Golden Dawn ritengono che l'Ordine tedesco sia un Ordine di "secondo livello", dal quale la Golden Dawn di Londra sarebbe dipesa. I più addentro le vicende storiche di questa fratellanza, perfettamente delineate da adepti coscienziosi come R. A. Gilbert, l'Ordine Ermetico ebbe origini proprie, indipendenti da qualsiasi altra organizzazione benché affine ad altre per organizzazione e ritualità. Il tentativo di collegare la Golden Dawn ad un fantomatico Ordine tedesco, servì a collegare la stessa Golden Dawn alla tradizione della Rosa Croce, la fratellanza seicentesca straordinariamente famosa soprattutto per i documenti chiamati Manifesti, leggendariamente attribuiti a Christian Rosenkreutz. Dopo la decifrazione - compiuta da Westcott con l'aiuto di McGregor-Mathers - il Cipher si dimostrò non essere antico; tuttavia si presentava, in apparenza, come comunicazione di entità spiritiche, attraverso il rituale mistico di una sconosciuta e preesistente "Golden Dawn".

Fascino e carisma della Golden Dawn

Questi aspetti contribuirono ad accrescere il fascino e l'attrazione magnetica verso le ricerche spirituali della Golden Dawn, avvicinando altri artisti del calibro di William Butler YeatsArthur MachenEdward Waite. William Butler Yeats, che aderì all'Ordine il 7 marzo 1890, è il noto poeta che conseguì per le sue opere il premio Nobel per la letteratura e che utilizzò le sue conoscenze esoteriche anche per sostenere l'identità culturale dell'Irlanda e la sua indipendenza politica dall'Inghilterra. Irlandese di terza generazione e discendente da un Rettore Ortodosso della Chiesa d'Inghilterra, Yeats ebbe vastissimi interessi, dettati proprio dalla sua difficoltà di aderire al dogma. Fu in contatto con la Società Teosofica, fondata da Helena Petrovna Blavatsky, che si proponeva di rivelare le radici orientali del pensiero ed estenderle e parteciparle al mondo occidentale.



Yeats importò nella Golden Dawn questa sensibilità eclettica per la ricerca, cercando l'indipendenza da ogni controllo esterno di natura massonica e cercando di rimanere al riparo dagli effimeri intrighi di potere che all'interno dell'Ordine stavano per cominciare, un teatrino che gli avrebbe anche fruttato minacce di morte. Alla morte di Woodman, che era stato Imperator dell'Ordine, Samuel Liddell McGregor-Mathers assunse un ruolo estremamente attivo nell'Ordine, strutturando concretamente il Secondo livello. La Golden Dawn di Londra, sin dalla sua fondazione nel 1887, aveva sempre operato iniziazioni, secondo il progredire delle Dieci Sephirot dell'Albero Cabalistico che ne costituisce l'asse portante. Tuttavia, nella prima fase, il livello iniziatico si fermava al quarto grado. Adesso, McGregor Mathers realizzava la struttura del Secondo Ordine (gradi quinto, sesto e settimo), collocando al di sopra di questo un Terzo Ordine. Non si hanno tracce certe né altre evidenze per documentare se a questa struttura teorica sia conseguita una effettiva realizzazione con attribuzione piena di cariche e ruoli. L'affermazione che viene ripetuta nei rituali di iniziazione è tale per cui, comunque, chi viene iniziato all'Ordine entra in una relazione con la spada karmica del Magus Ipsissimus, il Vertice dell'Ordine, e con quella dei Fondatori.

Apogeo e fermenti della dissoluzione

 Mathers e Westcott entrarono presto in disaccordo per via dell'esuberanza del primo, al punto che il secondo decise di ritrarsi dall'Ordine. Non si trattò tuttavia di un dissidio lacerante sul piano personale, poiché lettere e documenti attestano di un prestito in danaro che Westcott avrebbe fatto a Mathers anni dopo queste vicende. L'asserito egocentrismo di Mathers, questo ego ipertrofico che assorbiva tutto, che tutto voleva possedere, comprendere, decidere, finì con il condizionare molto le attività dell'Ordine. Gli stessi adepti, piuttosto che privilegiare la ricerca, apparivano impegnati in una corsa al conseguimento del grado iniziatico. Membri come Felkin e Crowley, ciascuno per proprio conto e secondo propri criteri, avevano iniziato una corrente in cui convergevano aspetti delle dottrine di Anton Mesmer (1734-1815) e di Allan Kardec (1804-1869), in base a cui ritenevano di poter ottenere insegnamenti e istruzioni (e attribuzioni di grado) direttamente da entità astrali. Ebbe luogo una progressiva delegittimazione dell'Ordine, che condusse ad una pluralità di scismi interni. Mathers trasferì da Londra a Parigi la sede principale dell'Ordine, ne cambiò il nome in Golden Dawn to the Alpha et Omega, mentre l'ala di Robert William Felkin prese il nome di Stella Matutina. La linea che continuò a fare riferimento a Mathers si sviluppò negli Stati Uniti, con i Templi di Thoth-Hermes (Chicago); Ihme (Boston); Themis (Philadelphia). Al tempio di Alfa e Omega rimase Mina che, a partire dal momento della morte di Mathers (1918), avrebbe assunto d'essere in contatto diretto e in comunicazione operativa con la sua anima.

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L'ascesa di Aleister Crowley

Se l'Alfa e Omega aveva adesso l'egemonia a Parigi, la corrente di Felkin, la Stella Mattutina, si sviluppò soprattutto in Nuova Zelanda, mantenendo comunque una presenza significativa a Londra. La piazza di Londra fu presto tuttavia egemonizzata dall'ascesa di Aleister Crowley. Iniziato all'Ordine il 18 novembre 1898, Crowley fu molto vicino a McGregor-Mathers durante il periodo di Parigi.
La diffusione della notorietà delle vicende della Golden Dawn, piuttosto che per il tramite di questi gruppi di ricerca esoterica è soprattutto dovuta all'eclatante impatto dell'opera di Aleister Crowley che - sia pure in modo occulto e sotterraneo - ha segnato in maniera profondissima il NovecentoCrowley definì la magia come «la Scienza e l'Arte di causare cambiamenti in conformità con la Volontà» e, nel corso della sua vita, divulgò progressivamente tutti i rituali e gli insegnamenti della Golden Dawn, di cui egli era a conoscenza, pubblicandoli sul suo giornale The Equinox. Fu, probabilmente, la prima volta che apparvero in stampa i genuini insegnamenti operativi d'una società ermetica, e non soltanto semplici testi cerimoniali o traduzioni in un linguaggio simbolico esoterico, incomprensibile ai "profani".
Nel 1904, Crowley fondò l'Ordo Templis Orientis, che influenzò profondamente il misticismo contemporaneo.

Il nome "Golden Dawn", in italiano Alba Dorata, evoca la nascita dell'omonimo movimento politico greco di destra identitaria. Il nesso tra le due realtà apparentemente così distanti sta nel fatto che buona parte del misticismo della Golden Dawn e dell'Ordo Templis Orientis fu alla base della nascita di società come il Germanenorden e della Thule Gesellschaft, che contribuirono alla nascita del nazismo.

Un'altra traduzione di "Golden Dawn" è Rosa Rossa. Ne fecero parte Thomas Eliot, Bram Stoker, William Butler Yeats e alcuni membri della famiglia reale inglese, tra cui il principe George, Duca di Kent, che per molto tempo tentò una pacificazione tra Gran Bretagna e Germania. Pare che la vicenda del volo di Rudolf Hess, conclusosi in Scozia, avesse a che fare con questa trattativa fra l'aristocrazia britannica e il nazionalsocialismo, che miravano ad una alleanza in funzione antibolscevica contro Stalin.

Sondaggi: intenzioni di voto (29-1-14)

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Centrosinistra e Centrodestra sopra il 35% e quasi alla pari, stabile il Movimento 5 stelle, in calo i piccoli partiti. (Fonte Ipsos / Bidimedia)

Diversi i dati di Euromedia Reasearch

I numeri - Ecco tutti i dati partito per partito: Forza Italia 22,3%, Nuovo Centrodestra 3,6%, Lega Nord-3L 4,1%, Fratelli d'Italia-Centrodestra Nazionale 2,2%, Movimento per Alleanza Nazionale ( La Destra+Io Sud+Fiamma Tricolore) 1,0%, Grande Sud+MPA+altri centrodestra 0,5%. Totale Centrodestra: 33,7%. Partito democratico 28,5%, Sinistra Ecologia Libertà 3,2%, altri centrosinistra 0,8%. Totale Centrosinistra: 32,5. Udc-Unione di Centro 2,6%, Scelta Civica-Con Monti per l'Italia 1,6%. Totale Centro: 4,2%. Verdi-Il Sole che ride 1,3%. Movimento 5 stelle-Beppe Grillo.it 22,1%, altri 6,2%

Ecco invece i dati di Scenarieconomici.it

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Ecco poi il sondaggio Lorien:

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In tutti i casi emerge un dato comune: se fosse in vigore la legge elettorale proposta da Renzi a Berlusconi, il cosiddetto Italicum, le coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra andrebbero al ballottaggio al secondo turno e si rivelerebbero determinanti le scelte degli elettori e del Movimento 5 Stelle, oltre che quelle degli indecisi e degli astenuti al primo turno.




martedì 28 gennaio 2014

Geopolitica mondiale ieri e oggi

Questa immagine Gif mostra l'evoluzione delle alleanze geopolitiche mondiali dai tempi della guerra fredda ad ad oggi. Gli USA, come vincitori della Guerra Fredda, hanno visto una notevole espansione della loro sfera di influenza. La Russia, tuttavia, è riuscita a sopravvivere al crollo dell'Impero sovietico e a rilanciarsi nel suo ruolo di superpotenza, tanto che quest'anno è riuscita a evitare che la Siria, sua alleata storica, fosse attaccata dagli Stati Uniti.

Le capacità di autoguarigione del corpo umano.


Ciò che in alcuni casi viene classificato come guarigione spontanea potrebbe essere un fenomeno di risposta immunitaria che si attiva anche per azione di enzimi e sostanze chimiche, quali per esempio i neurotrasmettitori. A sostenerlo è la PNEI o psiconeuroendocrinoimmunologia, disciplina che studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso, nonché come questi si influenzino vicendevolmente. Grazie alla PNEI, alla sua scientificità, sono cadute molte teorie tendenti alla frammentazione del essere umano, teorie che hanno trovato spazio, considerazione e protezione da parte della medicina convenzionale. La liberazione dei neurotrasmettitori avviene continuamente ed è influenzata da innumerevoli fattori: il nostro stato mentale in primis, la tendenza ad essere positivi anche nelle condizioni critiche, lo stile di vita ed il vissuto emotivo. Cosicché ad esempio, essere diffidenti sulle proprie capacità, possedere uno scarso grado di autostima e di risorse interiori, provoca allo stesso modo dell’ uso indiscriminato di farmaci e/o abuso di sostanze nocive un indebolimento del fenomeno dell’autoguarigione. Da segnalare uno studio effettuato presso L’Harvard Medical School di Boston, pubblicato nel 2002, secondo cui la preghiera ed in particolare la recitazione del rosario ed anche di un mantra ripetuto, avrebbe la capacità di regolarizzare la pressione arteriosa ed il battito cardiaco. In effetti, è dimostrato che queste pratiche tendono ad abbassare il tono del sistema simpatico a favore di una attivazione di quello parasimpatico, predisponendo al rilascio di ormoni quali serotonina, (l’ormone del benessere) dopamina, endorfine, citochine. Le sostanze neurotrasmettoriali come lecitochine, la serotonina attivano le indispensabili difese immunitarie dell’organismo. Accanto alle preghiere o ai mantra, la produzione di dette molecole è incrementata dalla capacità reattiva che il nostro corpo è in grado di porre in atto nonché dalla creatività, l’amore, lo sport, il sesso e la pratica di un’arte. Processo che verrebbe da dire origina dall’organo più nobile e sconosciuto del corpo umano, il cervello, ed è da esso quindi che deriva la nostra capacità di non ammalarsi. Mi viene da pensare come sia errato il life style assunto da noi occidentali e l’errata direzione alla quale viene spinta la nostra vita, lontana dall’interiorità, dall’ascolto dei bisogni primari in favore di una esistenza che dire superficiale è un eufemismo. Viene allora naturale considerare il sintomo fisico come un cialtrone da debellare ed il corpo che lo manifesta come uno sciocco strumento meccanico da riparare al più presto, veicolo di disservizio e di rallentamento dei ritmi quotidiani. Quanta cecità! Basti pensare che in presenza di sintomi come la febbre o un banale raffreddore, questi sono stroncati immediatamente, assumendo il primo farmaco a portata di mano ed in più attraverso l’ automedicazione.
Il substrato anatomo – fisiologico dell’autoguarigione
Il potenziale di auto guarigione, sembra si verifichi specificatamente attraverso la mediazione  dell’asse ipotalamo-ipofisi – sistema immunitario. Georg Groddeck, medico e psicoanalista, padre della moderna psicosomatica, all’inizio del ‘900 descrisse le capacità del corpo umano di ripararsi da sé in seguito a malattia. Groddeck riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattia si trovassero nella parte razionale del cervello, la quale doveva essere ridimensionata per permettere all’energia vitale (ES)di emergere e guarirci. Nel suo bellissimo libro, NASAMECU, acronimo ippocratico di natura sanat medico curat, Groddeck fornisce tutte le indicazioni tendenti a tale scopo. L’autore dunque rileva che l’autoguarigione sia possibile attraverso il  ridimensionamento dell’IO a favore dell’ES, ovvero dell’energia vitale che è presente dentro ognuno di noi e che fa funzionare insieme tutte le cellule, ricostruisce il corpo rinnovandolo continuamente, ci difende dagli attacchi e ci cura. Questo principio, in netto anticipo sui tempi, è una prima forma di lettura “scientifica” la quale propone anche una visione unitaria o come diremmo oggi,  olistica dell’uomo. L’Es, definibile anche come forza totipotente, viene ostacolata dunque dall’IO.  L’IO è figlio di una cultura dominante di superficie, di un’educazione cieca di fronte alle diversità e che ci vuole omologati ed in tendenza con il sistema. L’ IO è rafforzato dai luoghi comuni, dalla routine quotidiana e da tutte quelle condizioni che ci spingono verso direzioni innaturali, le quali porteranno, prima o poi verso la malattia. Ogni malattia rappresenta non solo una lacerazione della propria trama di vita, ma rappresenta un forte appello della nostra intelligenza interiore che altro non chiede di ripristinare l’omeostasi e dunque la salute. Spesso il disagio è già in sé la soluzione: basterebbe riportare in primo piano i segnali che il corpo invia, ascoltare le sue sensazioni ed esserne maggiormente consapevoli. Tanti segnali vengono ignorati o addirittura soppressi ma, questi sono segnali di denuncia di una disarmonia che va ben oltre il corpo stesso. La PNEI dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava. La psiche con i suoi processi, il pensiero, la coscienza, le emozioni sono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrino ed immunitario. Tutto dunque nasce dalla mente, in particolare dall’ area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali. All’interno dell’area limbica giungono continuamente afferenze da tutti gli organi. David Servan – Schereiber dell’ Università di Pittsburgh, Pennsylvania, afferma che il “ il cervello emotivo” possiede due meccanismi naturali di autoriparazione. Si tratta di capacità innate di ritrovare l’equilibrio ed il benessere…paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita. Inoltre l’area limbica è la centralina di funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco, la libido, il sonno, la pressione arteriosa, la secrezione ormonale e la risposta immunitaria.
1. Cosa ostacola il processo di autoguarigione?
2. Cosa invece lo favorisce?
3. Alla base dell’effetto placebo, vi è questa risposta?
Sicuramente alla prima domanda si poterebbe rispondere che primo fra tutti, l’ ostacolo primario per il nostro guaritore interno è il cervello razionale. L’IO, ovverosia le convinzioni, gli schemi mentali e la cerebralità, il ruminìo mentale, il modo di pensare, i falsi obiettivi e/o progetti che ci imponiamo, le credenze e il modo di agire nella realtà ci orientano verso un’operatività rigida, legata a contingenze quotidiane. Ciò promuove un disallineamento tra i due cervelli, generando uno stato di caos e disarmonia del biochimismo corporeo. Un IO che è incapace di accogliere le sensazioni ed i bisogni reali. Il prevalere del cervello razionale sul limbico crea le condizioni per l’instaurarsi di un assetto neurochimico tipico dell’ansia o degli attacchi di panico.
Quante depressioni, attacchi di panico o stati ansiogeni potrebbero trovare soluzione se soltanto ci si orientasse all’ascolto dei propri bisogni. Queste comuni manifestazioni psicosomatiche, sono supportate da un’iperattività del sistema nervoso autonomo, in particolare dalla sezione simpatico. Non solo ansia e attacchi di panico! Stress, forte autocontrollo, producono le stesse molecole le quali indeboliscono il nostro sistema salute. Cortisolo, (l’ormone dello stress)adrenalina, radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodotte in eccesso e per molto tempo, dell’ indebolimento del sistema immunitario, cardiovascolare, gastrointestinale. Esse provocano tra l’altro, una riduzione dei globuli bianchi ed anche l’innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, predisponendo l’uomo ad un aumentato rischio di incappare in frequenti malattie (virali, batteriche)e di innalzare i fattori di rischio di ictus o infarto del miocardio. E’ possibile allontanarsi da questi pericoli, attraverso la “riprogrammazione” della propria attività mentale: essere in sintonia con i propri bisogni e quindi con se stessi, essere liberi di esprimere emozioni, ridere, meditare, vivere una sessualità appagante, coltivare interessi e passioni, essere creativi, dedicarsi allo sport preferito favoriscono la salute, promuovono la crescita dell’autostima del buonumore, dell’empatia. Tre condizioni che il nostro cervello plastico adora e che gli fanno produrre le sostanze della felicità e della salute: endorfine, serotonina,dopamina, citochine, linfochine. La seconda domanda può trovare risposta dalla teoria esposta dal ricercatore Enzo Soresi. Il ricercatore, autore de il “cervello anarchico” (UTET) propone la tesi dello “shock carismatico”. Con detta tesi, Soresi teorizza sulle remissioni spontanee che alcuni individui hanno comportato durante patologie serissime e conclamate. Definiamo cosa è lo shock carismatico; esso è secondo l’autore “un cambiamento profondo dello stato mentale della persona quando incontra un soggetto molto carismatico”. All’interno del libro viene segnalato un caso di un contadino afflitto da melanoma che guarisce dopo un incontro con Madre Teresa di Calcutta. E’ indubbio che l’uomo abbia questa risorsa e la stessa trova testimonianza in questa come in tante altre guarigioni inspiegabili. Lo stesso effetto placebo, è ipotizzabile che esso sia riconducibile ad una modificazione biochimica del cervello, generata dalla fiducia riposta nel farmaco da parte del paziente. Evidenze chiare circa l’effetto placebo non ve ne sono, però in letteratura scientifica l’esempio maggiormente significativo è dato dal confronto tra l’attività antidolorifica prodotto dalla morfina con quella prodotta dall’acqua, somministrata in pazienti ignori dello scambio. I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placebo è del 60%. Mentre la medicina ufficiale etichetta l’effetto placebo come un processo di autosuggestione, l’auspicio è quello di poter approfondire, conoscere in fondo questo promettente ambito di ricerca e svelare gli intimi e meravigliosi segreti dell’autoguarigione.

Il mentolo stimola il metabolismo e brucia i grassi.

Così il mentolo fa dimagrire

Il principio è sempre quello: costringere il corpo a bruciare più calorie. I meccanismi molecolari che regolano la trasformazione del tessuto adiposo bianco in tessuto con caratteristiche simili a quelle del tessuto adiposo bruno, in grado di bruciare i grassi immagazzinati al suo interno producendo calore.
Lo studio è italiano, del Dipartimento di Medicina dell'Università di Padova, ed è appena pubblicato sulla rivista inglese Molecular and Cellular Endocrinology.
"Una delle molecole in grado di indurre questa trasformazione è il mentolo" ha spiegato all'Ansa Marco Rossato, coordinatore del gruppo di ricercatori. "Il mentolo è noto a tutti per la capacità di evocare una sensazione di freddo una volta a contatto con cute e mucose. Questa sostanza di derivazione vegetale e nota da migliaia di anni, stimola le cellule del tessuto adiposo bianco a consumare i grassi producendo calore".
Il mentolo, ricorda Rossato, è utilizzato diffusamente nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica e sembra privo di effetti collaterali nell'uomo e rappresenta pertanto una possibile nuova strategia per la cura dell'obesità. Lo studio padovano ha dimostrato come il tessuto adiposo bianco abbia dei sensori in grado di "sentire" direttamente il freddo senza la mediazione del sistema nervoso. Questi sensori, attivabili dal mentolo e da altre molecole simili, sono in grado di aumentare il metabolismo del tessuto adiposo bianco portando al consumo dei grassi depositati al suo interno e alla produzione di calore. (ANSA). 
da Panorama