mercoledì 10 aprile 2013

Albero genealogico della dinastia Asburgo da Filippo I a Carlo II, fino alla guerra di successione spagnola e all'avvento dei Borboni di Spagna



Filippo I d'Asburgo sposò Giovanna di Castiglia, detta la Pazza, dalla quale ebbe sei figli: l'imperatore Carlo V, re di Spagna col nome di Carlo I; l'imperatore Ferdinando I, re di Boemia e d'Ungheria e arciduca d'Austria; l'infanta Eleonora; l'infanta Isabella; l'infanta Maria reggente dei Paesi Bassi e l'infanta Caterina.





Carlo V divise l'impero: la Spagna e i suoi possedimenti in Italia, nei Paesi Bassi e nelle Americhe andarono a suo figlio Filippo II. L'impero germanico, l'Austria, la Boemia e l'Ungheria andarono al fratello Ferdinando II.
Gli Asburgo spagnoli si estinsero con Carlo II, morto nel 1700.
Per la sua eredità si scontrarono gli Asburgo d'Austria e i Borboni di Francia, nella Guerra di Successione Spagnola.



La guerra, protrattasi per oltre dieci anni, terminò con i trattati di Utrecht e Rastadt, che assegnarono la Spagna ai Borboni (nella persona di Filippo V, nipote di Luigi XIV e antenato dell'attuale re di Spagna, Juan Carlos) e tutto il resto dei possedimenti spagnoli europei agli Asburgo d'Austria, determinando l'egemonia austriaca nella penisola italiana.

Albero genealogico dinastia Tudor (1485-1603)


Tudor's Royal House Family Tree

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 17. Il ritorno di Ellis Eclionner.



Ellis Eclionner amava le tenebre, ma non il ghiaccio.
Forse era per questo che il castello di Gothian, pur essendo il centro del potere imperiale, non sarebbe mai stato in grado di farle dimenticare gli agi e gli sfarzi della reggia di Lathena, da dove un tempo aveva governato il popolo dei Lathear in qualità di reggente per il suo defunto primogenito.



Due motivi la legavano però a quel luogo, anzi, due uomini: suo nipote Marvin, l'Imperatore-Profeta e suo figlio Mordred, il frutto dell'incesto tra lei e Marvin.



Era consapevole che Marvin l'avrebbe condotta alla rovina.
Il mio percorso di redenzione si è spezzato nel momento in cui mi sono concessa a lui. 
Prima di quella follia, Ellis avrebbe potuto ancora salvarsi.
Avevo ceduto il potere, avevo rinunciato a servire Eclion l'Oscuro. E avevo pianto sulla tomba di mio fratello e su quella del mio primogenito. Quel dolore avrebbe dovuto essere la mia espiazione.
E invece aveva rivisto in Marvin tutto ciò che aveva perduto, con in più la forza imposta dalla Profezia.
Era necessario. Inevitabile, come tutte le sentenze degli Eclionner, la Dinastia dei Mille Anni.
E Marvin... beh, lui era il principe promesso, era l'incarnazione stessa della Profezia.
Eclion, tu hai maledetto la tua stirpe per l'eternità!
Ma non aveva senso prendersela con un demone.
Ci sono questioni più immediate che richiedono una mia decisione.
La prima questione stava proprio lì, sul tavolo, sotto i suoi occhi.
Un plico, una lettera da parte della moglie di Marvin, l'imperatrice consorte Igraine Canmore di Logres.



Le pareva di vedersela davanti, con quei suoi capelli rossi e occhi verdi da Keltar delle Highlands.
Eppure persino lei, con tutta la sua bellezza, alla fine è caduta in disgrazia.
E quella lettera supplichevole ne era una prova.
Igraine mi chiede aiuto. Riconosce il mio rango di principessa del sangue imperiale, e mi si rivolge con un'imbarazzante cortesia.
Rilesse di nuovo il messaggio:

"Vostra Altezza Imperiale,

qualunque sia stata la ragione dei nostri passati dissensi, vi chiedo di prendere in considerazione le mie parole. 
La notizia dello scandalo è giunta ormai anche qui, a Caemlyn. Non è più possibile mettere a tacere le voci.
E' sulla bocca di tutti la favola di Alice de Bors d'Alfarian, che con menzogne, lussuria e sortilegi ha ottenebrato la mente del nostro venerato Imperatore-Profeta. 
Per il bene che entrambe vogliamo a lui e al suo sacro Sentiero Dorato, io vi imploro di fare tutto ciò che è in vostro potere per salvare Marvin da questo attentato alla sua indipendenza di giudizio. Ho già allertato vostra cugina Irulan, a Lathena,  e mia suocera Lilieth, l'Imperatrice Madre. 
In nome del sacro principio dinastico degli Eclionner, invoco l'unica soluzione in questi casi: la soppressione dell'elemento incompatibile.
Confido nella vostra esperienza e nel ruolo di garante della Dinastia, quale Principessa del Sangue imperiale e zia del nostro sovrano.

In fede, io mi firmo sinceramente vostra amica e alleata

lady Igraine Canmore di Logres, hon. Eclionner, Imperatrice Consorte.

Castello di Caemlyn,  12 aprile, anno imperiale 1031."



Per trent'anni Igraine ed Ellis si erano odiate e disprezzate a vicenda.
E adesso lei si firma "sinceramente vostra amica e alleata".
La politica era fatta anche di quegli incomprensibili scherzi del destino.
"La soppressione dell'elemento incompatibile"... Igraine è sempre stata assetata di sangue, ma  mai come adesso...
Ellis sapeva che un fondo di gelosia era comunque rimasto alla radice delle ire della consorte imperiale tradita.
Quando lei e Marvin si separarono, Igraine, prima di ritirarsi a Caemlyn, aveva posto un'unica condizione.
Ellis lo sapeva bene, perché era stata lei la causa della loro divisione.
All'inizio Igraine aveva pronunciato parole amare:
<<Sei caduta anche tu nella sua trappola. Povera Ellis, ti lascio il mio posto, fino a che lui non ti butterà via come ha fatto con tutte le altre. Non provo rabbia né risentimento per te, solo compassione>>
La consorte imperiale aveva poi lasciato Gothian ad un patto.
"Marvin, ti chiedo solo di non rendere pubblica la tua felicità con un'altra donna. E questo non per per il mio cuore, che è già irrimediabilmente spezzato, né per la mia reputazione, che ormai è quella di una moglie ripudiata. Fallo per il Sentiero Dorato, per gli ideali nei quali abbiamo creduto quando eravamo giovani. Fallo perché questo sogno non sia dimenticato"
Parole dignitose, di una consorte che in fondo lo amava ancora.
Marvin si era commosso, in fondo era "vulnerabile all'amore più che a ogni cosa".
E da allora non aveva mai fatto nulla che potesse mettere pubblicamente Igraine in imbarazzo, e tanto meno gettare ombre sul Sentiero Dorato.
Ma adesso con Alice de Bors sta venendo meno a tutte le promesse. Sta tradendo anche se stesso e i princìpi per cui ha sempre combattuto.



Eppure Ellis non riusciva a condannarlo del tutto
Chi sono io per giudicare? Ma non voglio nemmeno che Marvin rovini se stesso e la Dinastia per un'infatuazione verso una ragazza che è tutto tranne che innocente. 
Che fare dunque?
Con Marvin la tattica del nascondere il "frutto proibito" era servita solo ad accentuarne il desiderio.
Perché più di ogni altra cosa, noi desideriamo ciò che non possiamo avere.
Chi meglio dell'incestuosa Ellis poteva saperlo?
Non posso permettere che lui commetta i miei stessi errori. Non ho salvato me stessa, ma posso ancora salvare lui.
Marvin doveva confrontarsi con le sue debolezze, capire esattamente dove stava il confine tra la salvezza e la perdizione.
Deve arrivare sul ciglio di quell'abisso, e vedere che di là da c'è qualcosa di ripugnante... lui lo sospetta, ma non riesce a vederlo: la Profezia è entrata nel cono d'ombra.
Ellis conosceva Marvin meglio di chiunque altro al mondo.
Ho amato suo padre, potrei essere sua madre, sono sua zia e sono stata la sua amante. Ho concepito un figlio con lui, dopo che lui aveva ucciso il mio, sia pure per legittima difesa.Tutto ciò è abominevole, eppure siamo stati bene insieme, e abbiamo tenuto in piedi la Dinastia!
Persino Igraine lo sapeva.
Quella lettera ne era la dimostrazione.
Ellis l'aveva imparato troppo tardi, ma per Marvin, forse, c'era ancora speranza.


Cast

Eva Green - Ellis Eclionner

Jessica Chastain - Igraine Canmore

Mia Wasilowska - Alice de Bors

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian


L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 16. Terzo incontro tra Marvin ed Alice.



Il ciambellano di corte annunciò l'ingresso nella sala del Trono Nero di Gothian della favorita di Sua Maestà Imperiale, l'Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian:
<<La Onorevole Lady Alice de Bors, Dama d'Onore dell'Ordine Imperiale di Gothian!>>
La fanciulla si avvicinò lentamente al Trono, timorosa di trovarsi di fronte alla Sacra Presenza dell'Imperatore-Profeta.
Marvin appariva piuttosto serio, come al solito.



<<Lady Alice, vi prego, accomodatevi nel seggio al mio fianco>>
La ragazza si sedette e attese di essere interpellata.
Marvin se ne accorse e chiese:
<<Come va? Come state?>>
Alice sorrise:
<<Quando sono con voi sto bene>>
Marvin annuì.
E' sincera, e proprio per questo molto pericolosa. Sto mettendo a repentaglio il mio equilibrio mentale e la stessa solidità del Sentiero Dorato per cosa? Per bisogno di affetto?
Sì, era la prima volta nella sua vita in cui aveva anteposto un proprio bisogno rispetto all'interesse superiore dell'umanità.
<<E quando non siete con me, lady Alice?>>
La fanciulla scrollò le spalle:
<<Diciamo che non sono molto amata dalle altre dame, e meno ancora dai vostri parenti, ma questo non è una novità e non mi turba più di tanto. Mio padre mi ha insegnato a non curarmi troppo di quello che dice la gente>>
Marvin si sentiva sprofondare in una specie di trappola che Alice non era minimamente cosciente di rappresentare.
<<Vorrei poter dire che si tratta solo di invidia, ma c'è dell'altro, mia cara Alice. Mi riferisco in primo luogo alla politica. Tutti i miei collaboratori hanno paura di perdere la loro influenza su di me. I miei parenti in particolare hanno il terrore di dover spartire il loro potere con qualcun altro. Credo che sarebbero pronti a tutto pur di evitarlo. Già ora mi denigrano per il fatto che ho un dialogo con una ragazza che potrebbe essere mia figlia>>
Alice tornò a sorridere:
<<Maestà, voi non solo avete mantenuto un aspetto giovane, ma anche la vostra mente, pur con la memoria degli antenati e la visione del futuro, si è mantenuta limpida e fresca come l'acqua di una sorgente. Parlare con voi è estremamente piacevole e non ci vedo niente di male. Non stiamo facendo niente di sbagliato e tanto meno di illecito>>
Su questo non c'erano dubbi.
Non sono certo io quello che sta circuendo l'altra. A volte mi chiedo se abbiano creato questa fanciulla apposta per fare breccia su di me. Vogliono cucirmi addosso lo stereotipo del sapiente che si lascia abbindolare dalla Lolita di turno.



Ma ad essere sincero con se stesso, Marvin incominciava a sentirsi abbindolato, ma non tanto da Alice, che fino a quel momento si era comportata correttamente, quanto piuttosto dai suoi nemici, da coloro che volevano screditarlo.
Mordred e Valyria avevano ragione. Devo stare molto attento.
Si rivolse alla damigella con cortesia:
<<Honi soit qui mal y pense. Sia disonorato chi pensa male! Era l'antico motto dell'Ordine della Giarrettiera. Un re del passato aveva raccolto la giarrettiera di una dama e gliel'aveva restituita. Ai maligni che credevano di vedere dietro a questo gesto una tresca segreta, il re rispose appunto in quel modo>>
Ma si era realmente sicuri che Edoardo III fosse in buona fede?
Quanti sovrani si erano circondati di amanti molto più giovani di loro?
La differenza di età, quando la persona più adulta era ancora giovanile, attribuiva un alone di superiorità all'adulto, che lo faceva apparire forte anche quando non lo era.
E certamente se questo adulto era un uomo di potere, allora la sua attrattiva era quasi irresistibile per una giovane donna.
Quando ero giovane trovai conforto fra le braccia di mia zia Ellis, che aveva vent'anni più di me. Ancora adesso sento il suo fascino. 
Mentre lui fantasticava, Alice parlava:
<<Un aneddoto molto curioso! Ma chi pensa male di voi, vi fa un torto molto maggiore. Chi vi conosce non può negare la vostra moralità. Se qualcuno lo fa, allora è quel qualcuno ad essere in malafede, non trovate?>>
Marvin annuì:
<<Non credo che mettano in dubbio la mia moralità, e tanto meno la vostra... semplicemente conoscono il mio punto debole, e cioè i sentimenti. Quello è il mio tallone d'Achille. Sono un inguaribile sentimentale!>>



Un sentimentale che non aveva ancora ricevuto un'adeguata istruzione.
Alice lo aveva guardato con rispetto:
<<Sire, quello non è un punto debole. E' ciò che vi ha mantenuto umano! Io credo, se mi permettete di essere sincera, che il motivo per cui la contessa Daenerys von Steinberg non ha ricambiato i vostri sentimenti è perché un vampiro non ha sentimenti umani. Ciò che l'ha spinta a diventare la Divoratrice di Cuori non è, come lei vorrebbe far credere, il suo cuore ferito, ma il suo orgoglio punto sul vivo! Quella vampira non vi avrebbe mai potuto rendere felice. Chi in voi vede solo l'Imperatore-Profeta non riesce a vedere la vostra umanità>>
Una fitta al cuore trapassò Marvin Eclionner Vorkidian:
Quale dio o quale demone ha condotto fino a me quest'angelo?



E pensarci vorrei, ancora un po'... noi siamo impauriti da quest'angelo... a pensarci è così... chissà dov'è, l'ultima parola che riguardava te... sei nella mia mente, solo nella mia mente, soltanto nella mia mente... e vederti e non parlarti mi dà un brivido... per un amore nuovo che sta nascendo qui...
Cercò di ricacciare dentro di sé la commozione:
<<Davvero riesci a distinguere la mia umanità? Nemmeno mia madre ci riesce più. Nemmeno mia moglie. Nemmeno i miei figli. Nemmeno Ellis, pur con tutta la sua dolcezza...>>
Alice non nascose la sua commozione:
<<La vostra umanità non è in contrasto col Sentiero Dorato. E' questo che loro non capiscono. Credono che la metamorfosi che vi ha reso immortale ed eternamente giovane vi abbia anche trasformato in un'entità sovrumana, una specie di divinità in terra. Ma non hanno capito che voi non siete un dio, ma un Profeta, uno che annuncia la venuta di un dio>>
Marvin sentì che la sua anima, o qualunque cosa fosse rimasta nel suo spirito, era stata come riesumata dopo innumerevoli anni.
Uno che annuncia la venuta di un dio... ma quale dio? La mia Visione si interrompe proprio qui. E forse era necessaria una donna angelicata per ritrovare il dono della profezia.



<<Avete una profonda saggezza, lady Alice, nonostante la vostra giovane età. Come avete raggiunto un tale livello di discernimento?>>
Alice rispose con voce vellutata:
<<Parlando con mio padre, Maestà. E' lui che mi ha insegnato che se un peso ci grava l'anima, allora dobbiamo parlarne, perché le parole sono in grado di sopportare qualunque peso>>
Era vero.
Per Marvin quelle parole furono come un'illuminazione.
Quale tesoro è giunto qui alla mia presenza! 
Le parole potevano veramente farsi carico dell'onere che la mente non sopportava più.
Le parole possono guarirci. Parlando, possiamo salvare la nostra mente e la nostra anima.
Guardò la sua interlocutrice con un rispetto quasi reverenziale:
<<Ciò che avete detto è una verità fondamentale, che io avevo quasi dimenticato. Ricordo che quando ero un adolescente soffrivo di malinconia, ed ora posso dire che quel sentimento era dovuto alla convinzione di essere inferiore agli altri. Ero nato nel dolore, nell'anno della Primavera di Sangue, e fui abbandonato dai genitori: sentivo fortemente l'emarginazione e la sindrome dell'abbandono, un'ombra che mi ha perseguitato per tutta la vita. Ma per fortuna avevo il dono della parola, e parlandone sia con mia nonna che con il druido Halfgan, riuscivo a sgravare la mia mente dal peso di quella sofferenza. Ma dopo che essi morirono, io non trovai più nessuno che fosse disposto ad ascoltarmi e capirmi, senza cambiare discorso e senza giudicare. A volte penso che la Visione mi abbia abbandonato perché la mia mente è gravata da troppa sofferenza, accumulatasi negli anni perché non ne ho mai parlato con nessuno a cui importasse veramente e di cui mi potessi fidare>>
Lei lo osservò in silenzio.
Marvin capiva il suo dilemma.
Non può proporsi apertamente come confessore. Sa che in quel caso potrei sostenere che la sua compagnia mette in pericolo i miei segreti. Ma il problema è un altro. Lei mette in pericolo me stesso interamente e senza volerlo. Mi mette in pericolo per il solo fatto di esistere.



Cast

Mia Wasilowska - Alice de Bors

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Sue Lyon - Lolita

Venere del Botticelli -Donna angelicata


lunedì 8 aprile 2013

Albero genealogico dei Targaryen da Aegon I il Conquistatore a Daenerys Stormborn






Albero genealogico dei Borgia

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|                                                                               |                                                      
Alonso Borgia                                                  Isabella Borgia
(1378-1458)                                                             |
divenuto Papa col nome                                     Rodrigo Borgia
di Callisto III                                                   (1431-1503)
                                                                    divenuto Papa col nome di
                                                                    Alessandro VI
                                                                                 +                    +
                                                                  Vannozza Cattaei            Giulia Farnese Orsini
                                                                 (1442-1518)                
                           ___________________________|_______________ ________________                                                  
                           |                                        |                                    |                                       |
                     Juan de Borjia                   Cesare Borgia                  Lucrezia Borgia             Goffredo
                     Duca di Gandìa                Duca di Valentinois           Contessa di Pesaro          Borgia
                     1475-1497                       1476-1509                      Duchessa di Bisceglie            +
                          +                                                                         Duchessa di Ferrara          Sancha
                Maria Enriquez de Luna                                                  +                                      d'Aragona
                           |                                                                     Alfonso d'Este
                     Juan II de Borjia                                                        |
                     Duca di Gandia                                                  Ercole II d'Este
                           |
                   San Francisco de Borja
                   (1510-1572)
         

Papa Alessandro VI

File:Alexander VI - Pinturicchio detail.jpg

Vannozza Cattanei (1442-1518), diede a Rodrigo Borgia quattro figli, tre maschi e una femmina.



Lucrezia Borgia (1480-1519) sposò Giovanni Sforza, Alfonso di Bisceglie e Alfonso d'Este



Giulia Farnese Orsini, detta La Bella (1474 -1524) fu la più nota amante di Rodrigo Borgia.

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Cesare Borgia, fu cardinale, ma rinunciò alla porpora divenendo Duca di Valentinois e Conte di Romagna.

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L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 15. Irulan e Bial: intrighi a Lathena.



La Principessa imperiale Irulan Eclionner, reggente della città di Lathena, e il suo Primo Ministro Bial l'Eunuco avevano indetto la riunione straordinaria d'urgenza, secondo una modalità che non si era più manifestata dai tempi della fine del regno di Elner XI e dell'Inizio della Reggenza.
Era da tempo che, nella Grande Piramide dell'Acropoli di Lathena non si teneva una riunione fuori programma del Consiglio dei Ministri.
Irulan lo sapeva meglio di ogni altro.
E' è la prima volta che riunisco il Consiglio senza attendere il permesso di Marvin.
La principessa si chiedeva se Marvin avesse già previsto quell'eventualità.
Se anche l'ha prevista, non me l'ha vietata.
Era vero, ma la Reggente sapeva di muoversi su un terreno molto pericoloso.
Per trent'anni aveva regnato come una imperatrice a tutti gli effetti e anche se il titolo di imperatrice vedova le era stato revocato quando il suo defunto marito Elner XI era stato dichiarato "usurpatore", molti la consideravano comunque una erede legittima dell'Impero, in quanto figlia di un principe del sangue, Ivar Eclionner, e della nobile lady Susan Fuscivarian, sorella della principessa della corona, Wensy.
Per i Lathear tutte queste parentele erano fondamentali.
Marvin non si è mai fatto vedere dal popolo di Lathena. Per loro, l'Imperatore-Profeta, è una divinità lontana, quasi un'entità astratta.
La Chiesa di Eclion aveva rinforzato quella convinzione popolare. Marvin Eclionner era prima di tutto un Profeta e solo in secondo luogo un Imperatore.
Ora però l'Imperatore-Profeta ha perso il suo Dono. Egli ci guida con gli occhi bendati. 
Bial era stato il primo a lanciare l'allarme:
<<Marvin è vulnerabile, ora più che mai. Fino a ieri la Profezia gli ha permesso di indicare a tutti il Sentiero Dorato della salvezza. Ora che la Visione gli si è offuscata, si è concesso un rischio che prima aveva sempre evitato: indulgere ai sentimenti>>
Certo, Marvin aveva già avuto molte amanti, tra cui sua zia Ellis, da cui aveva avuto il figlio Mordred, ma non le aveva mai favorite in maniere evidente. Erano rimaste in secondo piano.
Il gruppo marmoreo di Eclion servito dalle Ninfe è una chiara allusione a Marvin Eclionner e alle sue amanti, ma questo non ha mai destato preoccupazione, perché in fondo erano delle semplici ancelle.



Ma adesso Alice de Bors sta diventando qualcosa di più di una favorita. Potrebbe persino diventare la sua sposa e questo porterebbe il disordine nella Dinastia.



Irulan aveva chiesto a Bial quali fossero le sue fonti, riguardo alla gravità della situazione.
<<Altezza, ho ricevuto rapporti allarmanti da tutti i miei informatori, ma non solo: l'imperatrice consorte Igraine, la principessa imperiale Ellis e persino l'imperatrice madre Lilieth Vorkidian hanno espresso la loro massima preoccupazione>>
E quello non era l'unico problema.
L'altro motivo che aveva spinto Irulan a convocare d'urgenza il Consiglio erano gli intrighi che Anakin Eclionner, il figlio della contessa Marigold di Gothian e del principe della corona Sephir Eclionner, stava portando avanti per tentare di rovesciare la Reggente e il Primo Ministro.



Anakin si era sposato con grande sfarzo con la principessa Helena Eclionner Vorkidian, sorella di Marvin.
Irulan aveva partecipato alla cerimonia, seguendo la coppia degli sposi, entrambi suoi nipoti.
E' chiaro che vogliono destituirmi e mi chiedo perché Marvin stia permettendo tutto questo.
Era appunto ciò che il Consiglio dei Ministri aveva intenzione di verificare.
Bial l'Eunuco, ancora più ingrassato del solito, aveva dato inizio ai lavori esponendo brevemente le questioni di cui già aveva parlato con la Reggente.



Quando si era trattato di esporre la relazione dei Servizi Segreti aveva lasciato la parola al suo pupillo, l'Eunuco Bagoas.



Poi era iniziata la discussione sul da farsi.
La Reggente aveva le idee molto chiare:
<<Intendiamo agire su due fronti. Da un lato opereremo per far cadere in disgrazia lady Alice de Bors. Dall'altro denunceremo Anakin Eclionner per attività eversive, facendo capire che egli sta mettendo a repentaglio la sicurezza della sorella dell'imperatore, Helena Eclionner Vorkidian>>



Bial intervenne: <<La stessa imperatrice madre Lilieth Vorkidian ha dichiarato il suo appoggio, preoccupata per la sicurezza di sua figlia>>



Bagoas aggiunse: <<Anche l'imperatrice consorte Igraine Canmore condivide le preoccupazioni della suocera e invita tutti noi ad una mobilitazione per la sicurezza pubblica dell'Impero e della Dinastia>>



L'unico che in sede di consiglio osò opporsi era il Sommo Sacerdote Ulume, che denunciò quell'alleanza trasversale tra gli eunuchi e le donne della Dinastia bollandola come: "La congiura delle Comari".



<<Marvin vi sorprenderà>> dichiarò, laconico e vagamente minaccioso.


Cast

Virginia Madsen (Irulan Corrino) - principessa reggente Irulan Eclionner

Mia Wasilowska - hon. lady Alice de Bors, dama d'onore dell'ordine imperiale di Gothian

Hayden Christensen (Anakin Skywalker) - principe Anakin Eclionner

Varys l'Eunuco - Bial l'Eunuco

Jonathan Rhys-Meyers (Cassandro di Macedonia) - Bagoas l'Eunuco

Diane Kruger (Elena di Troia, regina di Sparta) - principessa Helena Eclionner Vorkidian

Francesca Annis (lady Jessica Atreides) - imperatrice madre Lilieth Vorkidian

Jessica Chastain - imperatrice consorte Igraine Canmore di Logres

Emmanuel Milingo - sommo sacerdote Rudo Ulume






domenica 7 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 14. Arthur e Igraine.





<<E' inaudito!>> esclamò l'imperatrice consorte, lady Igraine Canmore di Logres, rivolgendosi al figlio Arthur, reggente dei Keltar: <<Tuo padre ha nominato quella ragazzina Dama d'Onore dell'Ordine imperiale di Gothian! Dopo averla vista solo due volte! In trent'anni di matrimonio non mi aveva mai inflitto un'offesa così scandalosamente pubblica!>>
Arthur era confuso:
<<Madre, a me pare che la sua convivenza con Ellis fosse molto più offensiva della nomina di Alice de Bors a...>>
Lei lo interruppe con un rapido gesto della mano:
<<Non dire sciocchezze! Ellis è una Eclionner per diritto di nascita, è una principessa del sangue, e per quanto in privato si sia sempre comportata peggio di una cagna in calore, almeno le apparenze erano salve: lei era a fianco dell'Imperatore-Profeta perché era ed è sua zia! Ma questa Alice de Bors, nipote di un traditore e cugina di una traditrice in pectore, chi è per poter ottenere così rapidamente ciò che le normali dame di corte ottengono solo dopo una vita di onesto servizio? Mi sono arrivati centinaia di messaggi da Gothian: le dame mi chiedono di intervenire, di bloccare l'ascesa della nuova favorita di Sua Maestà! E dire che io ho dato la vita per lui, gli ho portato la lealtà dei clan delle Highlands e...>>
Questa volta fu Arthur ad interrompere il discorso:
<<Madre, ora state esagerando. Alice de Bors non è una contadina delle Highlands! E' figlia del Duca di Amnisia e di una principessa degli Alfar, ha sangue elfico nelle vene!>>
Igraine assunse inaspettatamente uno sguardo ironico:
<<Ah, se io sono una contadina delle Highlands, allora tu, che sei mio figlio, cosa credi di essere? Se tuo padre dovesse decidere di ripudiarmi e di risposarsi, tu potresti ritrovarti con un fratello legittimo e... come hai detto tu... con sangue elfico nelle vene! Non capisci che questo è tutto un piano di Alienor di Alfarian per abbattere la Dinastia Eclionner?>>



<<Madre, vi ricordo che Alienor è mia suocera, per quanto la sua bellezza e giovinezza rendano difficile crederlo>>
Igraine sorvolò sugli apprezzamenti del figlio nei confronti della regina degli Alfar, ma confutò l'argomentazione principale:
<<Ad Alienor non importa niente di tua moglie! Eleanor è stata dichiarata illegittima, in quanto figlia di un usurpatore, ed è cresciuta lontano dalla madre, come tu sei cresciuto lontano da me>>
Arthur cercò di sdrammatizzare:
<<Proprio per questo dovresti capire il dolore di Alienor, per essere stata privata dei figli avuti dal suo primo marito, come tu fosti privata di me>>
Igraine scosse il capo:
<<Alienor si è risposata, ha avuto altri due figli, che ora ama più di ogni altra cosa al mondo. Io ho avuto solo te...>>
Il modo in cui lo disse ferì Arthur:
<<Non sono abbastanza per te, madre?>>
Lei lo fissò severamente:
<<Non metterti a fare il bambino! Hai più di trent'anni! Sai bene che mi butterei nel fuoco per te, mentre Alienor non si farebbe bruciare nemmeno una delle sue trecce bionde per una figlia bastarda avuta da un uomo che detestava!>>
Arthur le puntò un indice contro:
<<Non permetterti mai più di chiamare bastarda mia moglie! Eleanor è una Eclionner, figlia di un imperatore dei Lathear e della regina degli Alfar. Il suo sangue è mille volte più nobile del mio, per non parlare del tuo!>>
Le dispute sui quarti di nobiltà e sul sangue elfico erano frequenti tra Igraine ed Arthur, e finivano sempre con la vittoria di Igraine, che anche quella volta trovò l'argomentazione decisiva:
<<Ma tu, figlio mio, sei l'unico Eclionner che ha il diritto ufficiale di portare anche il cognome Vorkidian, che vale mille volte di più del sangue elfico. Tu sei l'unico nipote che Lilieth Vorkidian ammette alla sua onorata presenza. L'unico che è stato tenuto in braccio dalla compianta lady Ariellyn, l'adorata nonna di tuo padre. Tu meritavi di meglio... tuo padre avrebbe dovuto imporre ad Alienor di darti in moglie la sua figlia legittima e prediletta, Marie de Champagne, la principessa reale degli Alfar>>



Questo pensiero aveva sempre un effetto molto forte su Arthur.
Marie de Champagne, la più bella, raffinata e intelligente principessa reale che si sia mai vista sulla faccia della Terra.



Purtroppo si era appena sposata con il conte Pierre de Champagne, dopo un lungo e felice fidanzamento.
Ah, che uomo fortunato, il conte di Champagne! 
Arthur non poteva negare di aver avuto sempre un debole per la principessa Marie di Alfarian, come preferiva chiamarla, col suo cognome da nubile.
Si rivolse a sua madre come se dovesse contrattare il proprio appoggio in cambio di qualcosa:
<<Quindi secondo voi, madre, Alice de Bors è una spia di Alienor?>>
Igraine lo guardò domandandosi come poteva aver messo al mondo un figlio così stupido:
<<No, è molto peggio. Alice è sincera. Tutti giurano che nutra una venerazione sconfinata per tuo padre. E scommetto che Alienor l'ha mandata a Gothian proprio per questo>>
Arthur si accigliò:
<<Non vi seguo>>
Igraine alzò gli occhi al cielo:
<<Hai passato una vita intera presso tuo padre eppure lo conosci meno di me, che non lo vedo da un'eternità. Tuo padre è la persona più narcisista dell'universo. Io lo so: mi ha sposata perché lo adoravo come un dio. Ah, come fummo felici nel nostro primo anno di matrimonio! Lui era come ebbro di me ed io di lui. E tu sei stato il figlio dell'amore, perché quando fosti concepito, io e tuo padre ci amavamo più di ogni altra coppia al mondo>>
Arthur era sempre più confuso:
Lei lo ama ancora, ma non vuole ammetterlo nemmeno a se stessa.
Gli sembrava di ricordare sua madre com'era ai primi tempi, ma forse era solo l'immaginazione.
Se la immaginava in abito da sposa, con il volto felice di chi vive l'ebbrezza di un grande amore ricambiato e nutre una fiducia sconfinata e assurda nell'avvenire.



Igraine pensava la stessa cosa e, come smarrita in un sogno, mormorava:
<<... quando avevo nei capelli la luce rossa dei coralli, quando ambiziosa come nessuna, mi specchiavo nella luna e lo obbligavo a dirmi sempre: "Sei bellissima!">>
Per un attimo, brevissimo, ma illuminante, madre e figlio si compresero a vicenda.
L'amore perduto, l'amore immaginato... e l'eterna domanda se fosse meglio averlo vissuto e perduto, o non averlo vissuto mai... avendo lasciando tutto all'immaginazione.
Arthur non invidiava il dolore della madre.
Ha pagato troppo cara la felicità di un attimo.
L'ondata di sentimenti che aveva travolto e zittito madre e figlio incominciò lentamente a ritirarsi.
Igraine si ricompose e pronunciò una parola che, nelle grandi dinastie, rappresentava sempre la tomba dei buoni sentimenti:
<<La politica>>
Arhtur capì subito le implicazioni di quel concetto.
Le grandi dinastie antepongono la politica ad ogni altra considerazione. 
Si ricompose anche lui, cercando di trovare una soluzione a quell'enigma.
<<Pensi che Alice lo distrarrà dal Sentiero Dorato?>>
Igraine dovette trattenere un sorriso.
Ora sì che riconosco mio figlio! 
Annuì e rispose:
<<Sì, temo che gli farà perdere la via. Quel sentiero per cui ha sacrificato tutto, compresa la sua anima>>
Ad Arthur importava ben poco dell'anima di Marvin, ma sapeva che se suo padre fosse stato messo fuori gioco, la Dinastia avrebbe vacillato, e tutti gli Eclionner sarebbero stati in pericolo.
<<Devi andare da lui!>>
Igraine scosse il capo:
<<No, lo irriterei soltanto, spingendolo ulteriormente tra le braccia di Alice. No, ho un'idea migliore, anche se mi costerà molti sacrifici. Devo allearmi con le tre matriarche della Dinastia. Irulan a Lathena, Lilieth ad Amnisia ed Ellis a Gothian. Unendo la loro potenza con la mia capacità organizzativa, potremo far ritrovare a tuo padre la strada che lo riporterà al Sentiero Dorato e alla capacità profetica>>



Cast

Claire Forlani - Igraine Canmore di Logres

Cate Blanchett  (Galadriel) - Alienor di Alfarian

Beatrice Borromeo - Marie de Champagne

Sophie Turner (Sansa Stark) - Igraine Canmore a 18 anni





L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 13. Marvin riceve Alice de Bors



Marvin Eclionner Vorkidian, Imperatore-Profeta del Continente Centrale, dedicava molto tempo a ricevere i pellegrini che si recavano fino a Gothian per ricevere la santa benedizione del "Figlio di Cento Re", il "Principe Promesso".
Quando ho scelto il castello di Gothian come sede del Trono, tutti credevano che non sarei mai riuscito a controllare da quassù tutto il mio Impero.
E invece, ben presto, si erano accorti che Marvin era invincibile.
Le innumerevoli memorie degli antenati, i Cento Re, tutti gli Eclionner e tutti i Vorkidian, gli permettevano di conoscere tutta la storia come se l'avesse vissuta lui stesso. Le premonizioni del futuro gli davano una visione completa di tutto il tempo e di tutte le sue possibilità, tra le quali egli aveva scelto il Sentiero Dorato, come prima di lui solo Leto II Atreides aveva fatto.
Infine, il Dono del vampiro, concessogli dalla contessa di Gothian, Daenerys von Steinberg, lo aveva reso immortale, eternamente giovane e con una forza eccezionale, che gli permetteva, da solo, di sconfiggere qualunque nemico schiacciandolo come se fosse un insetto.
Eppure anche io ho un punto debole. L'amore. Io sono particolarmente vulnerabile all'amore, tamto che... se non avessi mai amato, oggi sarei Imperatore della Galassia.



Per questo doveva stare molto attento.
Mordred e Valyria hanno ragione. Dovrei ordinare ad Alice de Bors di tornare ad Elenna sul Dhain il prima possibile.
Non aveva resistito però alla tentazione di riceverla, dopo che più volte lei aveva chiesto udienza alla sua Sacra Presenza.
Devo capire esattamente se può rappresentare un pericolo, e in quale misura.
Era una sorta di diagnosi clinica, di classificazione differenziale. La procedura era ormai diventata uno standard.
Alice de Bors entrò nella sala del trono come una ventata di aria fresca in un cortile afoso.



Si avvicinò alla Sacra Presenza dell'Imperatore-Profeta e si inginocchiò secondo il rito della proskìnesis, o proscinési o prosternazione.
Marvin cercò di mantenere un atteggiamento neutrale:
<<Lady Alice, vi prego, alzatevi e sedete nello scranno degli ospiti graditi>>
La ragazza ubbidì, sorridendo:
<<Grazie, Vostra Maestà>>
Marvin si chiese se, con quell'invito, avesse firmato la propria condanna a morte, ma fu solo un attimo:
<<Prima di tutto, Alice, voglio che tu sappia una cosa... Io non sono stato sempre così>>
Era quasi un'autoaccusa accompagnata da un'implicita autoassoluzione.
Non son chi fui, perì di noi gran parte.
Il sonetto di Foscolo continuava a riemergere nei momenti in cui l'Imperatore-Profeta cercava di tenere a bada, pubblicamente, la sua coscienza.
Alice avrebbe potuto metterlo in difficoltà con domande del tipo "così come?", ma non lo fece, e le sue parole furono di tutt'altro tenore:
<<Maestà, una metamorfosi può anche cambiare una persona in meglio>>
Marvin accettò quell'eventualità, pur non credendoci:
<<Vi avranno detto che sono spietato>>
Alice parve meravigliata:
<<Non spietato, ma adirato verso chi  tradiva la vostra fiducia. Ma avete sempre offerto a tutti una possibilità di pentimento e di salvezza. Questo mi è stato detto>>
Marvin si rese conto che con quelle semplici parole Alice aveva colpito nel segno.
E' sincera o sta recitando? Devo sondarla ulteriormente.
Le rivolse uno sguardo ammonitore:
<<Io non tollero le finzioni. Non abbiate timore di muovermi delle critiche. Sono sempre ben accette, purché siano espresse in modo educato>>
La ragazza lo guardò intensamente:
<<Giuro a Vostra Maestà che, se un domani dovessi aver motivo di muovervi obiezioni, lo farei nel modo in cui avete detto. Ma prima dovete permettermi di conoscervi meglio. Non sono qui come ambasciatrice, ma come dama di corte e questo è un grande onore>>



<<Ma saprete senz'altro, Alice, che il castello di Gothian è luogo molto temuto dalle persone di tutti i territori del mio Impero. I vostri genitori non hanno espresso timore?>>
Alice sorrise:
<<Il nome "Gothian" fa paura a tutti, ma i miei genitori si fidano di voi>>
Aver posto subito la questione di fiducia era un atto molto impegnativo: poneva subito un vincolo di lealtà, pur sapendo i pericoli che correvano tutti coloro che tradivano l'Imperatore-Profeta.
<<Vostro padre Ywain è un grande amico. Ha conquistato la mia fiducia quando io non ero nessuno. E quando si è trattato di scegliere le alleanze durante le ultime guerre, mi è sempre stato fedele, prendendo le distanze da suo padre, il precedente Duca di Amnisia, vostro nonno, che fu condannato a morte per alto tradimento. Vostro padre ha riscattato l'onore della famiglia De Bors, della cui lealtà non ho motivo di dubitare, come voi non avete motivo di dubitare della mia>>
Quel discorso non era una formalità.
Bisogna essere chiari quando si parla di "fides", di lealtà, di fiducia. Io prometto la mia lealtà a chi promette di essermi leale. Chi è leale con me, diventa un mio pari.
Era essenziale che Alice avesse ben chiaro questo punto.
<<Lady Alice, permettetemi di insistere sulla questione della fiducia, perché è alla base di tutto, compreso il mio operato politico. Chi mi è leale, lo ripeto, diventa un mio pari e per lui, o per lei, io sarò un Princeps, cioè un "primus inter pares". Un primo tra pari. E i miei pari ottengono, oltre alla mia lealtà e amicizia, anche la delega nell'esercizio di incarichi politici. Mia cugina Irulan è reggente dei Lathear, mio figlio Arthur è reggente dei Keltar, vostro padre è governatore di Elenna sul Dhain e vostra cugina Alienor ha potuto mantenere il titolo di regina regnante, con un il solo vincolo di lealtà verso di me. Chi tradisce questo vincolo deve risponderne personalmente. Io non condanno senza prove e senza equi processi. Ma se dalle prove e da un equo processo risulta un atto di alto tradimento, cioè di tradimento grave, allora io divento un Dominus, un sovrano assoluto, dotato dell' "imperium" proconsolare e della "ribunicia potestas", in base alle quali posso condannare i traditori>>



Indicò una statua dell'imperatore Augusto, che fu un Princeps, ma nello stesso tempo fondò un regime che col tempo divenne sempre più autoritario.
Cesare perdonò i traditori e fu ucciso. Augusto imparò questa lezione e non perdonò nessuno, nemmeno la sua unica figlia, Giulia. 

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E' a questo che dovrò arrivare? Combattere contro i miei figli?
Dentro di lui la voce di Vorkidex disse: "Sì, se le alternative sono peggiori!"
Alice aveva atteso con grande compostezza, annuendo più volte:
<<Maestà, permettetemi di rendervi omaggio, secondo la formula feudale, per sancire in maniera sacra la mia lealtà nei vostri confronti>>
Marvin ne fu meravigliato, poiché il giuramento vassallatico era richiesto agli uomini, non alle donne, ma era tempo di cambiare.
<<E' una procedura inusuale, per una donna, specie di età così giovane. Ma il mio Sentiero Dorato ha un senso anche per questo, per dare a ognuno il diritto di esprimere la propria volontà. La mia speranza è che quando l'umanità avrà percorso la mia parte del Sentiero Dorato, non sia più come un gregge inconsapevole, ma come una società di spiriti liberi, diversi nella natura, ma eguali nei diritti e nei doveri. Per questo ora vi chiedo, lady Alice de Bors, siete sicura di volermi rendere omaggio e siete consapevole dei diritti e dei doveri che ne conseguono?>>
Alice annuì:
<<Ne sono sicura e ne sono consapevole>>
Marvin allora procedette nel rito, facendo avvicinare quattro guardie come testimoni, per poi tornare a rivolgersi alla ragazza:
<<Lady Alice de Bors,  avendo preso atto che in piena coscienza e volontà decideste di rendere omaggio alla nostra Sacra Presenza, vi comando di inginocchiarvi davanti a noi e congiungere le mani, come se steste pregando>>



Alice eseguì il comando e Marvin prese le mani di lei tra le sue.
<<Giurate di esserci fedele e leale nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, per il resto dei vostri giorni, finché non sopraggiungerà la morte?>>
Alice chiuse gli occhi e disse:
<<Lo giuro>>
Marvin prese allora la spada e la poggiò sulla spalla destra di Alice:
<<Ricambiamo il giuramento di lealtà e vi conferiamo il titolo di Dama d'Onore dell'Ordine imperiale di Gothian. D'ora in poi chiunque si dovrà rivolgere a voi col titolo di Honourauble Lady. Confidiamo che questo sia solo l'inizio dei benefici che vi saranno donati come ringraziamento per la vostra fedeltà. Ora alzatevi e accomodatevi nuovamente nel seggio al nostro fianco>>
Alice mostrava di essere consapevole del grande onore che le era stato concesso ed aveva gli occhi lucidi.
Quando si fu seduta, Marvin le disse, tornando a parlare normalmente, senza il pluralis maiestatis del rito:
<<Ora siete parte della mia grande famiglia. Per qualunque cosa di cui abbiate bisogno, non esitate a rivolgervi a me e a parlarmene. Io considero la parola, quando è sincera e rispettosa delle convenzioni di cortesia, un atto di amicizia. Temo il silenzio, sì, il silenzio mi fa paura, e giustamente fa paura ai miei pari. I miei silenzi sono pericolosi. Sappiate, e lo dico con tutta franchezza, che la metamorfosi che mi ha reso immortale mi ha privato di ogni forma di ingenuità. Per questo c'è da temermi soltanto quando simulo questa caratteristica. Non ingannatemi mai, perché io me ne accorgerei subito>>
Forse solo in quel momento Alice si rese conto del legame fortissimo che quei rituali millenari avevano creato tra lei e l'Imperatore-Profeta.
<<Sono consapevole dell'onore che mi avete accordato e della responsabilità che ne deriva>>
Erano parole che esprimevano una coscienza profonda e una maturità superiore ai suoi anni.
<<Sappiate che siete libera di lasciare la corte quando lo desiderate e di contrarre matrimonio con chiunque, purché non sia un mio nemico>>
Alice annuì e poi dichiarò:
<<Intendo rimanere a corte, se me lo consentirete. Per il momento non ho preso in considerazione alcuna proposta di fidanzamento: ritengo di essere troppo giovane per questo impegno>>
<<Sono parole sagge. Io commisi l'errore di sposarmi troppo giovane e purtroppo mi accorsi solo più avanti che non ero pronto>>
Alice esitò, poi si fece coraggio:
<<Posso chiedervi perché non avete chiesto il divorzio da lady Igraine?>>
Marvin sorrise:
<<Non l'ho mai chiesto perché non ho mai avuto motivo di farlo. Igraine non ha mai dato pubblico scandalo ed io non ho mai desiderato risposarmi. O meglio, non ho mai ricevuto un sì. E' noto a tutti che l'unica donna di cui chiesi la mano, dopo Igraine, fu Daenerys von Steinberg, attuale contessa di Gothian. Ella mi ha detto di no ed io ho rispettato la sua volontà. Il motivo per cui si trova agli arresti non dipende certo da quello. Purtroppo Daenerys è venuta meno al patto che stipulammo quando mi diede il Dono, il morso del vampiro. Non si ritenne vincolata perché io avevo indosso l'anello del Fuoco, che mi preservò dalla completa metamorfosi. Per questa ragione le ho perdonato molte cose e non le ho mai recato offesa, pur avendo lei offeso me più volte, persino davanti a terze persone>>
Alice aveva ascoltato con estremo interesse:
<<Se posso permettermi, Maestà, per quel poco che so, mi pare che Daenerys non sia degna del vostro amore>>
Marvin annuì:
<<E' vero. Succede spesso di innamorarsi di persone indegne. E questo è degradante. Ma la cosa peggiore è odiarle, perché in fondo, se qualcuno perde tempo ed energie ad odiare qualcun altro, vuol dire che in fondo lo ritiene importante. Ci sono molte persone che mi odiano, e questo mi garantisce che conto ancora qualcosa. Ma non voglio rattristarvi con queste ciniche considerazioni. Voi siete così giovane e forse avrete più fortuna di me>>
Alice fu sul punto di dire qualcosa, ma si trattenne.
Marvin a sua volta non pareva intenzionato a prolungare oltre quella conversazione, per questo si alzò dal Trono e offrì il braccio alla fanciulla dicendo:
<<Vi ringrazio per la visita. Spero che non vi annoierete qui a Gothian. La mia corte non ha i classici divertimenti dei regni che compongono il mio Impero. Ma se sarete attenta, troverete in questo castello molti passatempi interessanti. Esistono tuttavia anche dei pericoli, per cui vi esorto alla prudenza, anche nei confronti dei miei familiari. Mia zia Ellis è molto... come dire... protettiva nei miei confronti, come pure mio figlio Mordred e mia nuora Valyria, che ha manifestato contrarietà alla vostra presenza a corte. Se potete, evitateli, almeno per il momento>>
Alice annuì:
<<Non temete, comprendo le loro riserve nei miei confronti. Cercherò di essere prudente e discreta. Non mi annoierò, questo è sicuro, perché nonostante il castello di Gothian sia apparentemente lontano da tutto, resta comunque il cuore pulsante dell'Impero. E' una percezione immediata quando si arriva qui, quella di sentirsi al centro dell'universo>>


Cast

Edoardo Plantageneto, il Principe Nero - Marvin Eclionner Vorkidian

Ian Mc Diarmid - Palpatine, imperatore della galassia.

Mia Wasilowska - hon. lady Alice de Bors, dama dell'Ordine imperiale di Gothian

Tamzin Merchant - Alienor di Alfarian

Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto - se stesso

Giulia Maggiore, unica figlia di Augusto, rappresentata nel suo esilio a Ventotene, dove scontò la pena che il padre le inflisse con l'accusa di adulterio e tradimento.