mercoledì 1 marzo 2023

La Pace di Brest-Litovsk (1918) : l'effimera vittoria di Germania e Austria-Ungheria sul fronte orientale e le intenzioni degli imperi centrali




Una cosa su cui i manuali di storia non si soffermano è il fatto che, sul fronte orientale, Germania e Austria-Ungheria avevano vinto, a livello militare, la Grande Guerra.
E la sconfitta sul fronte occidentale non fu una sconfitta sul campo di battaglia, ma sul campo interno, ossia l'Impero Tedesco e quello Austro-Ungarico furono messi fuori gioco da una rivoluzione, che partì come diserzione di alcuni reparti delle forze armate e terminò con l'abdicazione e l'esilio dei sovrani, con la conseguente fine della dinastia e della monarchia.
Paradossalmente, la Rivoluzione Russa, che aveva favorito la vittoria sul fronte orientale, costituì il modello di riferimento per quelle rivoluzioni che poi portarono alla sconfitta degli Imperi Centrali.
I manuali chiaramente si soffermano sul controverso Trattato di Versailles e le sue catastrofiche conseguenze, mentre per lo più liquidano con un cenno la Pace di Brest-Litovsk, il trattato stipulato tra la Russia bolscevica e gli Imperi centrali il 3 marzo 1918 nell'odierna Bielorussia, presso la città di Brest.
Le condizioni di pace comportarono rilevanti cessioni territoriali da parte della repubblica bolscevica, che rinunciò alla Finlandia, ai territori baltici (Lituania, Lettonia ad Estonia), a parte della Bielorussia e all'Ucraina. Non ci fu esplicito riferimento al territorio polacco, di cui era stato bandito persino il nome (ci si riferiva ad essa come allo Stato del Congresso), lasciando la questione nelle mani degli Imperi centrali, i quali peraltro esposero chiaramente la loro intenzione di ridisegnare l'Europa orientale, determinando "il futuro destino di questi territori in accordo con le loro popolazioni" 
I territori del Nord entrarono nella sfera d'influenza tedesca. La Germania istituì tre nuovi stati: il Regno di Lituania, il Ducato Baltico Unito e lo Stato Polacco (di cui però alcune parti vennero annesse al Reiche). Come governanti vennero nominati aristocratici tedeschi, che affidarono a loro volta gli incarichi eminenti alle popolazioni tedesche locali, che avrebbero dovuto costituire le elites governative delle nuove realtà statali.
Gran parte dei veterani del fronte orientale venne trasferita al fronte occidentale, in vista dell'offensiva militare prevista per la primavera del '18, che inflisse un duro colpo alle truppe dell'Alleanza anglo-franco-americana. 
L'Impero Austro-Ungarico in teoria rivendicava come zona di influenza quella del territorio ucraino, che venne inizialmente conosciuto come Stato di Rutenia e successivamente come Repubblica Nazionale dell'Ucraina occidentale, sotto temporanea occupazione tedesca e guidata da un governo fantoccio che rispondeva più alla Germania che all'Austria-Ungheria, i cui militari erano troppo impegnati a mantenere l'ordine interno per poter far sentire il loro peso sulla riva occidentale del Dniepr. Quello era infatti il confine stabilito dal Trattato.

Oltre il grande fiume Dniepr, c'erano altri due stati: la Repubblica Popolare di Kiev, controllata dall'Armata Bianca, e sostenuta da tutte le forze anti-comuniste, e la Repubblica Socialista Sovietica Ucraina con capitale Karkiv, città con una forte componente russofona e bolscevica.

Nel periodo tra il 1918 e il 1922 lo scontro tra l'Armata Bianca e l'Armata Rossa vide la vittoria di quest'ultima. 



Le forze sovietiche, avanzando, iniziarono una serie di deportazioni tra coloro che avevano sostenuto l'Armata Bianca, tra cui i grandi proprietari terrieri e i Cosacchi della regione di Kuban, che era insorta contro i bolscevichi. La loro terra fu trasferita ai Ceceni e agli Ingusci. 

Nel 1922 la Pace di Riga assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia, i sovietici ottennero il resto e l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.

Quanto ai territori di lingua rutena dell'Impero austro-ungarico, dopo l'esperienza effimera delle repubbliche indipendenti (Repubblica di Lemko-Rusyn, Repubblica huzula), furono divisi fra Polonia, (attuali Oblast' di Leopoli, Volinia, Rovno, Ivano-Frankivs'k, e Tarnopol), Cecoslovacchia (Oblast' di Transcarpazia) e Romania (l'odierno Oblast' di Černivci). Questi territori furono assegnati all'Ucraina (e quindi all'Unione Sovietica) solo dopo la Seconda guerra mondiale.

La Crimea, che era parte integrante della Repubblica socialista sovietica federativa russa, fu ceduta alla Repubblica sovietica ucraina nel 1954 da Kruscev come riparazione per le deportazioni operate da Stalin. Questo fu però causa di ulteriori problemi, poiché la popolazione era in maggioranza russofona e non vedeva di buon occhio gli Ucraini. La componente Tatara invece appoggiò l'amministrazione ucraina, pur mantenendo una posizione prevalentemente neutrale.

Lo scenario alternativo

Se ci fosse stata una vittoria anche sul fronte occidentale, l'Impero Tedesco aveva in programma di dividere in due il regno dei Belgi per creare un Regno delle Fiandre e un Regno di Vallonia che sarebbero stati satelliti della Germania.
Per gli altri stati fantoccio del fronte orientale erano già pronte le bandiere e gli stemmi di Granducato di Finlandia, Ducato di Lituania, Regno di Polonia, Etmanato cosacco di Ruthenia-Ucraina, Ducato Baltico di Lettonia ed Estonia, Granducato di Bielorussia.







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