Luigi XIV dedicò trentadue anni del suo regno alla guerra. Sul letto di morte, il re confessò al futuro Luigi XV: "Ho amato troppo la guerra".
Contrassegnato dal modello di educazione di suo padre, affascinato in gioventù dal principe di Condé, Luigi XIV ebbe modo di confrontarsi con la guerra già all'epoca della Fronda. Spinto dal maresciallo Turenne ricevette un'accurata formazione militare e ricevette il proprio battesimo del fuoco alla Battaglia delle Dune, a 20 anni, dove le sue truppe, da poco alleate con quelle inglesi (all'epoca comandate dal lord protettore Oliver Cromwell) conseguirono un'importante vittoria contro la Spagna. Celebrò queste vittorie a Versailles con un grandioso ciclo di affreschi nella Galleria delle Battaglie.
Del resto la riorganizzazione dell'esercito fu possibile grazie alla revisione delle finanze.
Se Colbert riformò le finanze, Michel Le Tellier e suo figlio, il marchese di Louvois, si occuparono di riformare le truppe del re con una riforma del reclutamento, degli armamenti e la creazione dell'Hôtel des Invalides nel 1670. Il re chiese inoltre a Vauban di costruire un anello di fortificazioni in tutto il paese. In breve tempo la Francia si trovò con un esercito di 300.000 uomini, il più grande di tutta Europa. Per rafforzare il ruolo della Francia nel mondo, Luigi XIV coinvolse la Francia in una serie di guerre:
- dal 1667 al 1668, la Guerra di devoluzione;
- dal 1672 al 1678, la Guerra franco-olandese che si concluse con la Pace di Nimega;
- dal 1683 al 1684, la Guerra delle riunioni;
- dal 1688 al 1697, la Guerra della Lega d'Augusta (detta anche Guerra dei Nove anni);
- dal 1701 al 1713, la Guerra di Successione spagnola (detta anche Guerra della Regina Anna, per il fatto che il governo inglese, sotto il regno di Anna Stuart, si schierò apertamente contro la Francia)
Tutte queste guerre ingrandirono notevolmente il territorio francese annettendo l'Alta Alsazia, Metz, Toul, Verdun, il Rossiglione, l'Artois, le Fiandre francesi, Cambrai, la Contea di Borgogna, la regione della Saar, l'Hainaut e la Bassa Alsazia.
Queste acquisizioni segnarono l'egemonia francese in Europa e chi, come il doge di Genova o il duca di Lorena, ebbe l'ardire di sfidare il Re Sole, ne pagò le conseguenze.
Questo stato di guerra permanente, tuttavia, portò lo stato sull'orlo della bancarotta, costringendolo a levare pesanti tasse sulla popolazione, ma anche sulla nobiltà (tassa sul capitale, decima, ecc.). Anche la famiglia reale venne costretta a pagare le tasse.
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