martedì 2 gennaio 2018

Vite quasi parallele. Capitolo 98. Hogwarts: il soprannome più dolce del mondo

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Una delle prime cose che Ilaria confessò a Riccardo quando si rividero in università, fu che, nei mesi precedenti, lei e le sue amiche non solo lo avevano tenuto d'occhio, ma gli avevano anche dato un soprannome buffo.
Per un attimo lui ebbe il terrore che si trattasse di qualcosa di troppo ridicolo, che lo relegasse ineluttabilmente a quel ruolo di amico/confidente/giullare che nello slang anglo-americano viene detto, con la consueta e sintetica efficacia, "friendzone", la "zona dell'amicizia".
E invece tutto sommato fu qualcosa che, pur avendo intenzioni scherzose, poteva essere anche la premessa per qualcosa di più intimo, sopratutto tenendo conto delle implicazioni che emersero nel colloquio successivo.
Tale soprannome era "Hogwarts", e si riferiva naturalmente alla celeberrima scuola di magia e stregoneria frequentata da Harry Potter e dai suoi compagni di studi e di avvernture nei romanzi di Joanne Kathleen Rowling e nei film tratti da questa fortunatissima saga.
Perché proprio questo soprannome?
La spiegazione era molto semplice ed Ilaria non ebbe bisogno di molte parole per esprimerla:
<<Fin dall'inizio delle lezioni ti sei vestito come gli studenti di Hogwarts, con il maglioncino a V, la cravatta e i pantaloni grigi, da perfetto inglese>>
Riccardo aveva riso:
<<Beh, in effetti ho sempre avuto una certa ammirazione per i college anglosassoni dove gli studenti portano con orgoglio la divisa della scuola e delle loro confraternite. In fondo è, almeno per i maschi, un argine alla sciatteria dei tamarri o alla ridicolaggine degli hipster>>
Ilaria fece un'espressione buffa:
<<Cavoli, qui abbiamo un esperto di moda! E tu allora, mio caro Hogwarts, a quale categoria ritieni di appartenere?>>
Lui si sentiva un po' in imbarazzo, ma cercò di esprimersi con la massima nonchalance:
<<Be', diciamo che io mi considero una specie di dandy, anche se abbastanza sobrio, il che è anche in linea con l'idea che i miei amici si sono fatti di me. Tu pensa che alcuni mi chiamano Lord Richard, tanto per rimanere in tema di soprannomi>>
Lei appariva decisamente affascinata:
<<Lord Richard! Addirittura! E da dove deriverebbe questo titolo?>>
Riccardo preferiva, almeno all'inizio, evitare ogni riferimento alla sua famiglia, per cui si limitò a dire:
<<Perché ho una certa fissazione sulle famiglie reali, specie quella inglese. E in generale sono un ammiratore del mondo britannico, anche perché amo la letteratura inglese e le tradizioni celtiche>>
Ilaria inarcò le sopracciglia:
<<Ah, per esempio, che autori ti piacciono?>>
Lui era in lieve imbarazzo perché di solito la risposta non era sufficientemente apprezzata:
<<I miei gusti in letteratura inglese sono piuttosto peculiari. Non sempre vengono compresi>>
E lei ribatté, come in un altro famoso romanzo ancora da scrivere:
<<Illuminami>>
<<Diciamo che considero Tolkien il più grande scrittore della letteratura inglese. Altro che Shakespeare!>>
Attese con ansia la risposta di lei, perché non era scontato che una ammiratrice di J.K.Rowling potesse essere anche una lettrice di Tolkien.
E invece:
<<Ma dai! Tolkien è anche il mio scrittore preferito!>>
A quel punto fu come se un coro d'angeli cantasse intorno a loro e un raggio di sole li illuminasse, perché è da certi dettagli che si capisce che la persona che hai davanti potrebbe essere davvero la tua anima gemella.
Decise di osare ancora di più:
<<Ma tra il Signore degli Anelli e Il Silmarillion, qual è il tuo preferito?>>
Lei rispose senza nemmeno pensarci:
<<Il Silmarillion, naturalmente!>>
Il viso di Riccardo si illuminò e fu tentato di gettarsi ai suoi piedi per implorarla pregando: "Sposami!!!".
A stento dovette trattenere la sua gioia:
<<Sei la prima donna che concorda con me anche su questo punto. Non hai idea di quanto sia importante...
Insomma... è evidente che tu sei una persona speciale, e non solo per questo... voglio dire... solo un vero amante della conoscenza può studiare il greco antico durante l'estate!>>
Lei arrossì lievemente:
<<Pensa che il mio ex mi ha lasciata anche per queste ragioni>>
Riccardo scosse il capo:
<<Allora, scusa se mi permetto, ma era veramente un coglione!>>
E lei rise:
<<Ah ah, puoi dirlo forte... ma sai, noi ragazze a volte perdiamo la testa per un coglione col fisico da atleta, così come voi ragazzi la perdete per qualche oca giuliva con una linea sexy>>
Riccardo rise a sua volta:
<<In effetti, diciamo che la mia ex si avvicinava abbastanza a quella tipologia>>
Ilaria a quel punto fece una domanda che rivelò il suo interesse per lui:
<<Quindi adesso sei single?>>
<<Sì, e tu?>>
<<Anch'io... dopo la rottura col mio ex, ho voluto prendermi una pausa sentimentale>>
<<Capisco>>
<<Ma credo che ormai sia il momento di rimettersi in gioco>>
Riccardo sorrise:
<<Anche su questo sono assolutamente d'accordo>>
E allora fu chiaro che era soltanto questione di tempo.
Sentivano entrambi di essere destinati l'uno all'altra e che l'unico motivo per cui il destino li aveva condotti lì, in quel luogo e in quel tempo, era per farli incontrare, per conoscersi e per amarsi.
Si dice che la felicità sia fatta da attimi di dimenticanza più qualche raro momento di assoluta gioia. 
In quel momento Riccardo ne ebbe la prova.
Per alcuni istanti, preziosissimi, lui e Ilaria, scoprendo di avere tanti altri punti in comune e convincendosi di avere davanti a sé la persona giusta con cui condividere l'arduo cammino della vita, assaporarono quell'ambrosia degli dei che alcuni chiamano Felicità.

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