martedì 2 settembre 2014

Gothian. Capitolo 58. Marigold consolida il suo potere.


Marigold di Gothian, imperatrice consorte dei Lathear, sedeva sul trono che un tempo era stato di Ellis Eclionner e che spettava ai detentori della Reggenza in absentia imperatoris.
Elner XI aveva infatti lasciato la capitale per una missione di primaria importanza e cioè la ricostituzione dell'antica Legione Dorata, che era stata la falange indistruttibile dell'esercito del grande Arexatan, fondatore della Dinastia.
Prima di partire, aveva assegnato a Marigold l'incarico di Reggente.
E' stato fin troppo facile vincere il gioco del trono. La vera impresa sta nel conservarlo.
Non avrebbe compiuto gli errori del passato, quando portava ancora il nome di Edwina Ataris.
Non sono più ingenua come allora.  Adesso conosco le sottigliezze degli Arcana Imperii. 
In questo il Conte di Gothian era stato per lei un prezioso maestro.
Ah, Fenrik, spero che non ti metterai contro di me, perché tutti i tuoi insegnamenti ti si ritorcerebbero contro.
A volte Marigold sentiva quasi la mancanza del suo precedente marito e del suo fascino ambiguo.



Quanto mi sarebbero utili i suoi consigli, in questo momento!
Per consolidare il suo potere, la nuova Reggente doveva costituire un gruppo di fedelissimi, come aveva fatto Ellis, che era riuscita a governare tanti anni circondandosi di alleati esperti e affidabili.
Anche se poi alla fine le sono serviti a poco, quando io le ho messo Elner contro.
Doveva trovarne di migliori, ma dove?
Nel Clero di Eclion poteva contare sul Sommo Sacerdote Caiphas e sul cardinale Arenga, arcivescovo di Lathena.
Il cardinale è un uomo molto furbo e devoto alla mia causa. Gli offrirò il ruolo di Segretario di Stato.


Poi ci voleva qualcuno di affidabile in Senato.
Dopo la caduta in disgrazia di Sibelius Fuscivarian, si era creata una faida tra una maggioranza che appoggiava la Corona e una opposizione guidata da Aralte Velares, principe di Marina Sedovia.
 La carica di presidente era stata assunta direttamente dall'Imperatore, per cui bisognava nominare un vice che fosse fedele a lei.
Il punto più delicato rimaneva però la nomina dei vertici dei Servizi Segreti.
Non posso procedere a queste nomine senza consultare Elner. Però posso sondare il terreno.
Doveva avviare delle consultazioni segrete, approfittando dell'assenza del marito.
Ma di chi posso fidarmi davvero? Sono tutti più o meno compromessi col vecchio regime.
Le venne in mente che l'Ammiraglio di Ellis era latitante da tempo, dopo che aveva lasciato saccheggiare la flotta imperiale dai pirati. 
Come si chiamava? E soprattutto, dove si è nascosto?
Ricordava il cognome.
Travemund... ammiraglio Travemund!



Doveva ritrovarlo!
Ma per questo era necessario costruirsi una rete di fiducia all'interno dei Servizi Segreti. E qui le cose si complicavano.
Le spie erano abili a fare il doppio o il triplo gioco. Bisognava avere l'assoluta certezza dell'affidabilità di un agente dei Servizi Segreti.
Maledizione! Avrei dovuto incominciare prima questo lavoro... adesso che sono sul trono nessuno sarà mai sincero con me.
I sovrintendenti ad interim che avevano sostituito Bial l'Eunuco erano fedeli ad Elner.
Dovrei costruire una Sezione Parallela, con uomini scelti da me e legati a doppio filo alla mia sorte.
Ma chi poteva scegliere, se non conosceva nessuno?
Non resta che evocare Atar: le sue fiamme mi mostreranno la via.
Congedò tutti i cortigiani e mantenne con sé solo i servitori più fedeli.
Si ritirò con loro nei suoi appartamenti.
Fece preparare molta legna in un enorme camino, poi mandò via anche i pochi rimasti e si accinse a compiere il rito.
"Benedetto sia il Fuoco e la sua Fiamma, possa il suo passaggio purificare il mondo!"
Tu che bruci anche sull'acqua, possente Atar, accetta i doni di tua figlia.
Da uno scrigno che portava sempre con sé, estrasse alcune boccette piene di polveri e sostanze alchemiche e le gettò sulla legna del camino.Ne derivò un'improvvisa fiammata.



Padre, la guerra dei demoni è cominciata. Affinché io possa servirti degnamente, accogli la mia supplica.
Tra le lingue di fuoco, si fecero strada le fattezze di Atar.



<<Edwina, tu sei la mia prediletta, in cui mi sono compiaciuto. Accolgo la tua supplica.
Ora ascoltami e fa' come ti dico. Devi andare ai margini del deserto, a sud di Lathena. 
Segui il miraggio. Là troverai  la risposta>>
Marigold si prosternò a terra, in segno di ringraziamento.
Avrebbe voluto istruzioni più chiare, ma i demoni non regalavano nulla, nemmeno ai propri figli.
Li sottoponevano a prove difficili, per valutare se erano degni del loro favore. Marigold lo sapeva bene. La sua vita era stata tutt'altro che facile.
Ho sempre dovuto guadagnarmi tutto da sola. 
Quasi da sola. Alcune cose gliele aveva insegnate sua madre.
Sua madre era una strega, ma bella.
Una Alfar bionda e con gli occhi azzurri, di nome Kerstin, troppo bella per il villaggio di campagna dove era nata.
Il signore del luogo, un vecchio bavoso e repellente, l'aveva pretesa come moglie. Lei lo aveva avvelenato ed aveva trovato rifugio presso un tempio dedicato ad Aenor, dea della luce. Qui era stata iniziata agli Arcani Supremi ed aveva appreso la magia, ma non aveva superato le prove di iniziazione, ed era stata costretta al ruolo di inserviente.
Aveva invocato Atar per accrescere il suo potere, e il demone l'aveva sedotta. Quando si era capito che era incinta, le sacerdotesse l'avevano cacciata.
Potevano tollerare che fosse un'assassina, ma non che fosse incinta. I sacerdoti di Aenor sono bigotti in maniera imbarazzante.
E così Kerstin per sopravvivere era diventata una strega.
Sempre meglio che una prostituta, diceva lei, anche se Edwina era convinta che fosse entrambe le cose.
Aveva grandi progetti per me. Ero pur sempre figlia di un dio!


Le aveva insegnato tutto, dalla stregoneria alla seduzione. E poi aveva evocato Atar, e gli aveva esposto il suo piano. La giovane Edwina avrebbe dovuto sedurre un personaggio importante.
Atar non ebbe esitazioni. "Portala a sud! A Lathena c'è il figlio di Eclion!"
L'idea di sedurre Arexatan Eclionner era apparsa interessante. Unire la progenie di due demoni.
Un'idea buona, in teoria, ma c'era stato un un imprevisto.
Oh, io l'ho sedotto, ma lui ha sedotto me.
 Eravamo felici, poi il sogno è stato spezzato. E adesso... 
Era difficile ammetterlo, ma il sogno non era più lo stesso.
Lei ed Arexatan erano diversi, il mondo era diverso.
Lo aveva sempre saputo, eppure quella consapevolezza la coglieva impreparata.
Forse una lunga finzione finisce col diventare una realtà: sono davvero senza cuore.
Era vissuta troppo a lungo per credere nell'eternità dei sentimenti.
Ma in fondo, come le ripeteva il Conte di Gothian, era meglio essere senza cuore che senza cervello.
Persino Elner sarebbe stato d'accordo.


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