Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 14 aprile 2014
Virginia D. Capitolo 24. Relazioni pericolose e mezze verità.
Avevo cercato di tenere nascosto a mia madre il fatto che Virginia si fosse trasferita da me. Ad essere sinceri, avevo semplicemente detto che "mi stavo vedendo con una tipa", senza aggiungere altro. Dopotutto i miei abitavano in un'altra città, a settanta chilometri di distanza.
Ma si sa, le madri hanno le antenne e possono captare, come dei radar, anche i minimi segnali di anomalia.
Quando mi resi conto che mia madre stava sospettando qualcosa, dissi a Virginia che non potevo mantenere il segreto ancora a lungo.
Lei annuì e con una certa sicurezza, che forse indicava una premeditazione, prese in mano una foto di mia madre da giovane e la studiò attentamente.
<<Non preoccuparti, Luca. Penso che io e tua madre potremmo andare d'accordo>>
Io ero perplesso:
<<Come fai a dirlo? Non la conosci. Hai visto solo qualche sua foto. Il fatto che da giovane ti assomigliasse molto fisicamente non significa nulla>>
Virginia sorrise con aria furba:
<<Tu non te ne accorgi, ma parli di lei molto più di quanto credi. Ed io sono molto attenta sia ai dettagli che al quadro d'insieme. E' inevitabile che lei, guardandomi, rivedrà se stessa com'era trent'anni fa>>
Non ne ero molto convinto, ma c'erano alcune cose che potevano influire positivamente, oltre alla somiglianza fisica. Per esempio anche mia madre era stata un'ottima studentessa, specie in latino e greco. Su quel punto si sarebbero intese di sicuro.
Però la questione della convivenza non sarebbe stata facile da digerire, perché avevamo a malapena vent'anni ed era troppo presto.
Mi venne un'idea:
<<Potrei, a tempo debito, fare un accenno a un tuo dato personale che forse potrebbe rivelarsi decisivo>>
Virginia capì al volo cosa intendevo dire:
<<Tu autorizzo a farlo, come prova indiscutibile del fatto che sono una brava ragazza>>
Ma era poi così indiscutibile come prova, il fatto di essere rimasta vergine fino a diciannove anni?
Per una ragazza così attraente, forse sì, ma la cosa avrebbe sollevato altre domande, alle quali ancora nemmeno io avevo ricevuto una risposta.
<<Potrebbe farti alcune domande a cui non hai voluto rispondere nemmeno a me>>
Virginia mi fissò, con aria meditativa:
<<Da quel che ho capito è una persona educata. Conosce sicuramente le buone maniere. No, stai tranquillo, Luca. Le basterà guardarmi negli occhi per fidarsi di me. Come tu hai detto, giustamente, io e lei abbiamo gli stessi occhi. Le stesse sopracciglia. Lo stesso sorriso. E' impressionante come questi tratti si siano trasmessi di generazione in generazione: prima tua nonna, poi tua madre, poi te. In un certo senso, io potrei sembrare tua sorella. E tua madre potrebbe vedermi come una figlia>>
Aveva pronunciato quel discorso tenendo fissi gli occhi su di me, ed io ne ero come ipnotizzato.
Non sapevo cosa dire, il che era grave, per uno come me, che parla decisamente troppo.
L'unica frase che mi venne in mente non aveva molto senso, ma fu esattamente quello che dissi:
<<Tu sei alta quasi come me. Mia madre è più bassa. L'altezza l'ho ereditata da mio padre>>
Virginia sorrise dolcemente, come se io avessi detto qualcosa di romantico.
Rimase pensosa, poi disse soltanto:
<<Anch'io>>
Decisi di approfittare di quell'occasione per porle di nuovo una domanda che mi stava a cuore:
<<Perché non mi parli mai dei tuoi genitori, Virginia?>>
Lei sollevò le spalle:
<<Perché ti interessa tanto questo argomento?>>
<<Io ti amo, Virginia. Mi interessa tutto di te. Voglio conoscerti meglio, essere parte della tua vita. Condividere i tuoi ricordi. Tu stessa mi hai detto che siamo anime gemelle. Io capirei subito le tue ragioni, senza bisogno di girarci troppo attorno>>
Lei parve rattristata:
<<E' proprio per questo che preferisco essere più graduale nel raccontarti la mia storia. Capiresti le mie ragioni, certo, ma adesso le troveresti insufficienti. Non è ancora il momento. Anche io ti amo, e confermo quello che ho detto: siamo anime gemelle ed ora che ti ho trovato, non voglio perderti. Sai che ti dico la verità. Fidati! Avrai tutto il tempo per conoscermi meglio, giorno per giorno e quando il nostro legame si sarà consolidato, tutto ti sarà chiaro>>
Diceva la verità, certo.
Ma era soltanto una mezza verità, e le mezze verità, a volte, sono più pericolose delle menzogne.
Starring
Emmy Rossum - Virginia D.
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