domenica 17 novembre 2013

La destra sociale e identitaria in Italia e in Europa.



La destra sociale è una posizione ideologica e politica che coniuga alcuni valori della destra classica (tradizionalismo, sovranità nazionale, identitarismo etnico-religioso, anticomunismo, contenimento dell'immigrazione e tutela della proprietà privata) con la giustizia sociale.
Si caratterizza per una visione partecipativa della politica e per contenuti programmatici nel campo dell'economia politica che possono fare riferimento al corporativismo così come si è storicamente realizzato nei regimi fascisti. Per questa ragione le destre sociali sono considerate vicine a posizioni neofasciste.
In campo politico rifiutano buona parte delle idee liberali, differenziandosi in questo dal conservatorismo neoliberista.

In seguito alle politiche di austerità che la Banca Centrale Europea ha imposto a gran parte dei paesi dell'Eurozona e al conseguente aggravamento della crisi economica e della disoccupazione, le rivendicazioni di sovranità nazionale sono notevolmente aumentate e si sono saldate con il malcontento derivante dal dilagare dell'immigrazione clandestina, portando alla nascita o al rafforzamento di partiti di destra sociale.

Il problema dell'immigrazione clandestina è diventato insostenibile.



Altrettanto insostenibili sono i diktat provenienti dalle istituzioni dell'Unione Europea e dell'Eurozona.
In Grecia il partito di destra sociale e antieuropeista Alba Dorata ha raggiunto consensi molto elevati, secondo gli ultimi sondaggi sarebbe addirittura il primo partito.



In Francia è in constante crescita il Fronte Nazionale guidato da Marine Le Pen.



In Italia gran parte della protesta antieuropeista è stata captata da un movimento lontano dalle posizioni della destra sociale e identitaria, che è inoltre frammentata in numerosi partiti: il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore è ora alleato con La Destra di Francesco Storace, in un progetto contestato di alleanza nazionale, però dal partito nazional-conservatore Fratelli d'Italia, guidato da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto, a loro volta impegnati, insieme ad Officina per l'Italia di Gianni Alemanno, nella rifondazione del partito Alleanza Nazionale.

La destra identitaria italiana comprende anche la Lega Nord e dunque può avere anche caratteristiche secessioniste, autonomiste o regionaliste ed unire elementi di liberismo con elementi di contrasto dell'immigrazione clandestina.


E' comunque probabile che questi partiti si uniranno, dopo le elezioni europee del 25 maggio 2014, in un'unica coalizione di centro-destra con le forze moderate, liberali e conservatrici.
Il corrispondente italiano del fronte nazionale francese è il Fronte Nazionale di Adriano Tilgher, che si dichiara comunque alternativo sia alla destra che alla sinistra.
In questo ha però un rivale piuttosto forte.
L'opposizione anti-sistema di matrice neo nazionalista e neo fascista è portata avanti principalmente da Forza Nuova, erede del movimento Terza Posizione di Roberto Fiore, che rifiuta l'etichetta di "destra", preferendo appunto parlare di "terza via fascista" tra la destra e la sinistra.

File:Forza Nuova.gif

Va distinta da essi una terza formazione, CasaPound, che, nata come centro sociale, si definisce associazione di promozione sociale che, pur non riconoscendosi nelle definizioni classiche di destra e sinistra, è promotrice di iniziative culturali che si possono ricondurre alle idee politiche di Ezra Pound, che aderì alla Repubblica Sociale Italiana.
Infine vanno ricordati movimenti di carattere neofascista come il Movimento Idea Sociale e il Movimento Fascismo e Libertà.
In Germania le forze di destra sociale non hanno superato la soglia di sbarramento al 5% per entrare in parlamento. Il Partito Nazionale Democratico tedesco è meno forte del suo omologo francese in quanto la Germania è l'unico paese dell'Area Euro che abbia tratto vantaggio dalla moneta unica e che quindi non soffre le condizioni di grave disagio degli altri paesi dell'Unione Monetaria.



Al di fuori dell'Eurozona si segnalano due partiti di destra sociale e identitaria.
Il British National Party del Regno Unito e il partito Jobbik dell'Ungheria.





Storia della Moda dal Trecento all'Ottocento / History of Fashion 2



In questa carrellata spiccano le tendenze ispirate da Elisabetta I Tudor, Maria Antonietta di Francia e l'imperatrice Sissi d'Austria e Ungheria.

Storia della moda dal Settecento ai giorni nostri / History of Fashion



Ecco una efficace sintesi degli ultimi tre secoli di storia della moda!

sabato 16 novembre 2013

The King and Kate



Considerando che Elisabetta camperà ancora parecchio e che Carlo gode di ottima salute, ecco come potrebbe essere Re William quando salirà al trono, dopo un opportuno trapianto di capelli. Kate potrebbe risentire delle eventuali altre gravidanze... God save the King!

Filippo, come mi sta questa tiara? Elisabetta II dietro le quinte.


Un simpatico "fuori onda" della regina d'Inghilterra che si prepara prima di registrare un videomessaggio al Regno Unito di Gran Bretagna e al Commonwealth. Chissà se suo marito le ha mai dato qualche consiglio estetico? Ne dubito fortemente.

venerdì 15 novembre 2013

Regina di fiori o regina di picche?



Insolito look di Elisabetta II. Nel retro possiamo vedere l'espressione divertita del principe Filippo, di cui apprezziamo il nodo Windsor alla cravatta. Un omaggio alla famiglia della regale consorte!

Gli Arcani Supremi. Capitolo 46. Rivelazioni sconvolgenti.


<<La mia famiglia era molto numerosa, prima delle disgrazie che ci colpirono quando gli Iniziati decisero di punirci>> disse lady Edith Burke-Roche, porgendo a Robert Oakwood una fotografia incorniciata che occupava il centro di un comò stile Impero nello studio che era stato di suo marito, il defunto barone Fenroy. C'erano i figli, le nuore, i nipoti, i consuoceri. Tutti morti in circostanze misteriose, probabilmente uccisi per ordine degli Iniziati agli Arcani Supremi.
<<Ma in questa foto non vedo lord Hector. Com'è possibile?>>
Lady Edith sorrise, ma i suoi occhi rimasero gelidi:
<<Perché fu lui a scattarla. Non amava essere fotografato. Preferiva che gli facessero un ritratto alla vecchia maniera>>
Robert osservò automaticamente l'enorme quadro che rappresentava lord Hector Burke-Roche, ultimo barone Fenroy, in posa da sovrano ottocentesco, con tanto di mantello.

File:FranzLisztPiano.jpg

Assomigliava ai suoi antenati, i cui busti in marmo erano collocati negli angoli della stanza e tra le finestre.
Quell'uomo mi ha sempre fatto soggezione. C'era qualcosa di così glaciale in lui che faceva rabbrividire chiunque lo guardasse.
Metteva i brividi persino da morto, incombendo da quel sinistro ritratto.
<<Immagino che avesse una passione per il pianoforte, visto che ne aveva due nella stessa stanza>>
Lady Edith assunse un'aria di sufficienza:
<<Quello a sinistra è un clavicembalo. Mio marito lo utilizzava esclusivamente quando eseguiva brani di Mozart. Era un grande ammiratore della musica sinfonica tedesca, e in generale di tutta l'arte e la cultura germanica. Per tutta la vita fu uno dei pochissimi Pari del Regno Unito a sostenere che la Gran Bretagna e la Germania avrebbero dovuto essere sempre alleate. E aveva ragione! Se non si fossero fatte la guerra, si sarebbero potute spartire il mondo!>>




<<Una specie di ucronia?>>
Robert non si aspettava che lady Edith conoscesse il significato di quel vocabolo.
Lei però lo sorprese.
<<Mio marito usava proprio questo termine. L'idea di poter tornare indietro nel tempo e cambiare il corso della storia era uno dei motivi per i quali gli Iniziati l'hanno rimosso dal suo incarico. Immagino che ormai avrai intuito che i Varchi potrebbero servire anche a questo, a tornare indietro nel tempo>>
Gli sembrava un'ipotesi assurda, ma dopo tutto ciò che aveva visto, sentito, letto, percepito e sognato in quegli ultimi giorni, ormai tutto sembrava possibile.
<<Lord Hector ne ha parlato con la famiglia?>>
Lady Edith si rabbuiò:
<<Lo avevamo intuito da soli. Ma gli Iniziati ci punirono lo stesso. Eravamo tanti, ma siamo rimaste solo io e mia nipote. Non sto accusando Vivien. Lei si era opposta alle ritorsioni, ma evidentemente c'era qualcuno più potente di lei. E c'è tuttora. Non so se in questo mondo o al di là del Varco. Questo sei tu che devi scoprirlo. Poi spetterà a te giudicare chi aveva torto e chi aveva ragione!>>

La dittatura delle banche e la fine della sovranità popolare e nazionale.



Qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte ad un convegno proposto dal principale ideologo della Nuova Destra, Alain de Benoist, e da un deputato leghista, Matteo Salvini, candidato alla segreteria del suo partito (unico candidato presentabile, a mio avviso, come segretario della Lega Nord), ma il tema è fondamentale: la salvaguardia della sovranità popolare e nazionale dalla dittatura delle banche. Per cui ben vengano queste iniziative!

Cos'è un'Ucronia? Le ipotesi di storia alternativa.



Cosa sarebbe successo se, al contrario di quanto avvenne, le forze dell'Asse avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale e si fossero spartite il mondo, come mostra la cartina qui sopra?
Oppure. Cosa sarebbe successo se Federico III, imperatore di Germania, non fosse prematuramente morto, lasciando il trono al bellicoso figlio, il Kaiser Guglielmo II, che scatenò la Prima Guerra Mondiale?

Forse la cartina europea sarebbe stata molto diversa, magari simile a quella che vediamo qui sopra.
Entrambe queste ipotesi di storia alternativa rientrano nel genere letterario dell'Ucronia, un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale.
Per la sua natura, l'ucronia è spesso assimilata al più vasto genere della fantascienza e si incrocia con la fantapolitica, mescolandosi all'utopia o alla distopia quando va a descrivere società ideali o, al contrario, indesiderabili.











l termine ucronìa deriva dal greco e significa letteralmente "nessun tempo" (da οὐ = "non" e χρόνος = "tempo"), per analogia con utopia che significa "nessun luogo". Indica la narrazione letteraria, grafica o cinematografica di quel che sarebbe potuto succedere se un preciso avvenimento storico fosse andato diversamente. Il termine è stato coniato dal filosofo francese Charles Renouvier in un saggio (Uchronie) apparso nel 1857. Gli anglosassoni usano invece il termine più immediato alternate history (storia alternativa).
È ucronìa chiedersi, ad esempio, cosa sarebbe successo in Europa, se l'Impero romano fosse sopravvissuto fino ai nostri giorni, se l'Impero bizantino non avesse subito l'invasione islamica, se laRivoluzione Francese non fosse scoppiata, se Napoleone avesse vinto a Waterloo, se l'andamento della Grande guerra fosse stato diverso, se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale o altrettanto se l'Operazione Valchiria fosse riuscita. In America, se la Francia avesse vinto la guerra dei sette anni, se l'Inghilterra fosse riuscita a reprimere i rivoltosi americani alla fine delDiciottesimo secolo o se i confederati avessero vinto la guerra di secessione americana.
In Italia, se gli Ostrogoti fossero stati capaci di respingere i bizantini, se Cristoforo Colombo si fosse impossessato dell'America per conto della Repubblica di Genova, se la Repubblica di Venezia e la Repubblica di Genova fossero rimaste indipendenti all'indomani del Congresso di Vienna o se Mussolini non fosse sceso in guerra al fianco di Hitler. Non sono invece considerate ucroniche le storie ambientate in un'epoca futura rispetto a quella in cui sono state scritte, come ad esempio il romanzo 1984 di Orwell scritto nel 1948.

Opere rappresentative

Narrativa in italiano

Alcune opere di autori italiani:

Saggistica

  • AA.VV. Alternate History in The Encyclopedia of Science Fiction (SFE), III edizione online, a cura di John Clute et al., 1995-2012.
  • Piergiorgio Nicolazzini, Prefazione a "I mondi del possibile", in I mondi del possibile, Milano 1993
  • Claudio Cordella, Tutta un'altra storia. Ucronia da "La svastica sul sole" dell'americano Philip K. Dick al nipponico "Full Metal Alchemist", in Living Force magazine, anno 5, n°19, giugno 2008, pp. 53 - 62
  • Caterina Marrone, Le lingue utopiche, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2004 [1995], pag. 338, Isbn 88-7226-815-X



giovedì 14 novembre 2013

Albero genealogico della famiglia Skywalker di Guerre Stellari / Star Wars Skywalker Family Tree



Ecco l'albero genealogico della famiglia Skywalker, tenendo conto sia della trilogia originale che dei prequel e dei sequel.

La cravatta Plastron: origine ed utilizzo attuale.



Il Plastron è un tipo di cravatta che si riserva di solito alle occasioni particolarmente formali o importanti, in particolare i matrimoni o tornei di equitazione; si accoppia bene con il tight e con la maggior parte degli abiti da sposo.
Il plastron moderno si indossa eseguendo un particolare nodo non stretto, da fermarsi con una spilla, e serve per coprire lo sparato di una camicia maschile.
Ecco come si annoda la cravatta Plastron tradizionale.


Il nodo Plastron può essere di tipo tradizionale, annodabile, oppure anche premontato.


La cravatta Plastron conosce numerose varianti: esistono modelli dotati di volantpizzi, piegoline, e ricami, tanto che è un capo utilizzabile anche per abiti femminili.


Il Plastron nacque come "sciarpa da caccia"; un nastro in stoffa annodato intorno al collo che poteva servire in casi di emergenza per soccorrere cavalieri e cavalli: per fermare le emorragie, come per immobilizzare arti fratturati.
La parola plastron è francese, e deriva dal termine italiano piastrone, indicante il pezzo della corazza che riparava il petto dei cavalieri medievali. 
Il suo periodo di massimo splendore coincise con la seconda metà dell'Ottocento, cioè la tarda età vittoriana. In genere è il tipo di cravatta prediletto del dandy.



Liberalismo conservatore e Conservatorismo liberale.





Il liberalismo è un insieme di dottrine, definite in tempi e luoghi diversi durante l'età moderna e contemporanea, che pongono precisi limiti al potere e all'intervento dello stato, al fine di proteggere i diritti civili e politici dell'individuo, la proprietà privata e il libero mercato, e quindi promuovere l'autonomia creativa individiale e l'iniziativa imprenditoriale.
Storicamente il liberalismo nasce come ideale che si affianca all'azione della borghesia nel momento in cui essa combatte contro le monarchie assolute e i privilegi dell'aristocrazia a partire dalla fine del XVIII secolo. Le matrici filosofiche del liberalismo sono il giusnaturalismo, il contrattualismo e l'illuminismo nella sua accezione individualistica e razionalistica.
Il liberalismo ha contribuito a definire la concezione moderna di società, intesa come somma ed espressione delle varietà e singolarità umane, concernenti sia l'ambito spirituale come la sfera materiale.
Inoltre il liberalismo è probabilmente la dottrina che ha più influenzato la concezione moderna della democrazia: si parla infatti di "liberaldemocrazia" in modo generico per indicare una moderna democrazia che non sia basata esclusivamente sulla volontà della maggioranza ma - anche e soprattutto - sul rispetto delle minoranze.




Il liberalismo conservatore è una variante del liberalismo che incorpora alcuni valori propri del conservatorismo tradizionale e nazionale, di cui si è parlato in precedenza. In questo senso si può dire che  il liberalismo conservatore è la destra del movimento liberale incentrata principalmente sulla difesa della proprietà privata e del libero mercato. Le radici del liberalismo conservatore possono essere rintracciate nell'Ottocento: prima delle guerre mondiali, infatti, in buona parte dei Paesi europei, Italia inclusa, la classe politica dominante era formata da liberali conservatori.
Il liberalismo conservatore non va confuso con il conservatorismo liberale, essendo quest'ultimo una variante del conservatorismo che, pur nella salvaguardia di elementi della tradizione nazionale, abbraccia politiche liberali in economia (liberismo, neoliberismo) e, talvolta, in relazione alle questioni etico-sociali (radicalismo, libertarianismo).
Il conservatorismo liberale ha trovato in Margaret Thatcher e Ronald Reagan i principali esponenti politici a livello internazionale.
In Italia il liberalismo conservatore ed il conservatorismo liberale sono stati portati avanti dai partiti e dalle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi. 

L'età edoardiana (1901-1910)

File:King Edward VII by Sir (Samuel) Luke Fildes.jpg

L'Età edoardiana è il periodo che coincide con il regno di Edoardo VII del Regno Unito, (1901 - 1910).
La morte della Regina Vittoria il 22 gennaio 1901 e la successione al trono del figlio primogenito, il principe di Galles Alberto Edoardo di Sassonia-Coburgo-Gotha (poi Windsor), segnò contemporaneamente l'inizio del nuovo secolo e la fine della lunghissima Età vittoriana (1837-1901), contraddistinta dall'austero puritanesimo, dalla rigida divisione delle classi e dall'aggressivo imperialismo.

Mentre Vittoria rifuggiva la società, Edoardo VII fu l'ispiratore e il leader di un'élite alla moda che stabilì uno stile influenzato dall'arte e dalle mode dell'Europa continentale - forse a causa della passione del Re per i viaggi - e che si accompagnò ad una notevole allegria e apertura mentale nei confronti di tutto ciò che era stato messo ai margini dall'austerità vittoriana.

File:Edward VII at the Paris Opera 1903 (Petit Journal).jpg

L'età fu contrassegnata da importanti mutamenti in politica in quanto settori della società che erano stati largamente esclusi dall'esercizio del potere in passato, come gli operai comuni e le donne, divennero sempre più politicizzati.

Edoardo VII ebbe numerose amanti, ma questo non oscurò il prestigio di sua moglie, la regina Alessandra di Danimarca, che già come Principessa del Galles si era fatta amare dal popolo.



L'età edoardiana viene spesso estesa oltre la morte di Edoardo avvenuta nel 1910, per includere gli anni fino all'affondamento del Titanic nel 1912, fino all'inizio della Prima guerra mondiale nel 1914, o fino alla fine della stessa guerra, nel 1918.



Alla fine della guerra, il modo di vita edoardiano, descritto efficacemente nella serie tv Downton Abbey, come le sue intrinseche discrasie di benessere e potere, era divenuto socialmente insostenibile e sempre più anacronistico agli occhi della popolazione che aveva sofferto durante la guerra e che era stata esposta agli elementi dei nuovi mezzi di comunicazione di massa che denunciavano l'ingiustizia del divario tra ricchi e poveri.


La moda maschile nella prima metà dell'Ottocento.



L'immagine sovrastante è tratta dal film "Grandi speranze", a sua volta tratto dal romanzo omonimo di Charles Dickens. Per farsi un'idea della moda maschile dei gentlemen della prima metà dell'Ottocento, tra il periodo Regency (la reggenza del Principe di Galles, poi re Giorgio IV) e la prima età vittoriana, è consigliata la lettura dei romanzi di Jane Austeen e per l'appunto di Dickens, così come, per gli omologhi giovani francesi di belle speranze, i romanzi di Stendhal, in particolare "Il Rosso e il Nero" e quelli di Balzac, in particolare "Le illusioni perdute".





Ecco una serie di costumi ottocenteschi maschili.





Da "Gangs of New York" una immagine colorita della moda uomo nel 1860: