mercoledì 30 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 17. Il dilemma di Ellis Eclionner



Ellis Eclionner si aggirava come uno spettro nei meandri gelidi e oscuri del Castello di Gothian, da cui controllava le operazioni militari contro i vampiri albini in tutta la contea, e oltre, fino all'Artico.
Gli ultimi rapporti forniti dal suo segretario personale, il vecchio e fedelissimo Rowland Tucker, dalla testa sempre più quadrata e dalle gote sempre più cascanti, era cauto, con una piccola vena di pessimismo, tipica del suo stile.
"... per questo mi permetto di suggerire a Vostra Maestà..." e qui Ellis sorrise al pensiero che il suo antico primo ministro si rivolgesse a lei come se fosse ancora l'Imperatrice Reggente, la dark lady soprannominata la Vedova Nera, che per quasi vent'anni aveva governato l'Impero del Lathear con il pugno di ferro, in nome e per conto di suo figlio, l'attuale sovrano Elner XI "...di inviare in avanscoperta un drappello di militari scelti, guidati da ranger esperti, per stanare i covi dei vampiri albini che si sono concentrati in massa nelle regioni vicine all'Estremo Nord, quella terra che fin dall'antichità veniva chiamata l'Ultima Thule"





Era molto probabile che il covo dei vampiri albini si trovasse presso l'Ultima Thule, e lì ci fosse il quartier generale degli Eredi di Gothian, i fratelli Daemon Iceblood e Daenerys Divoratrice di Cuori.
Ordinerò alle avanguardie di seguire il fiume Bianco. Ma i pericoli della steppa e della tundra che si trova a est potrebbero essere maggiori di quel che si creda. 
Ma questa non era la maggiore delle preoccupazioni di Ellis.
Devo impedire che scoppi una guerra fratricida tra Elner e Marvin, ma non mi fido di Marigold come mediatrice.
La ex Contessa di Gothian aveva ottenuto il permesso di trascorrere due ore al giorno con i suoi figli Anakin e Valyria. Non intendeva concederle altri spazi.
Come posso fare ad influire sulla situazione del Continente Centrale se mi trovo esiliata in questo castello tra le desolazioni, le montagne e le nevi.
Il castello di Gothian era il centro del suo feudo, certo, ma anche la sua prigione!





Aveva accettato di ritirarsi in quel luogo, su consiglio di Marvin, dopo la morte del principe Masrek Eclionner. Doveva scontare il suo periodo di vedovanza, e quel luogo gelido era stato il luogo più giusto per anestetizzare il suo dolore.
Ma ora mi sto risvegliando. Incomincio a sentire che la vita continua, che non posso rimanere fino alla morte in questo mondo gotico.
In fondo tutto ciò che vedeva intorno a lei era una sorta di grande romanzo gotico, o di genere gothic o dark, secondo le espressioni che lo designavano nella lingua alfari moderna.
E lei come dark lady, come oscura regina, come signora delle tenebre, aveva l'aspetto ideale per essere la signora di quel luogo, la nuova Contessa di Gothian.e signora di Dark Shadows.









Ma era un grande spreco il fatto che la sua grande esperienza politica fosse confinata a quel luogo angusto, a quella Torre delle Ombre, o Castello Nero, lungo la Barriera che separava il regno degli Alfar da quello degli Albini, e che di fatto coincideva col circolo polare artico.
Eppure se questa è la torre delle ombre, allora io dovrei sentire anche il canto delle ombre. E invece non sento nulla. Dove sei Masrek, perché mi hai abbandonata qui, ai confini del mondo?





Ma forse l'idea di esclusione era relativa.
Se qui si nascondesse un grande potere, allora tutto si ribalterebbe. Cosa si nasconde nell'Ultima Thule?
Ricordava che suo nonno il senatore Fuscivarian le ripeteva sempre che: "Il potere non si trova dove la gente crede che si trovi. Il potere è tanto maggiore, quanto più è segreto"
Ellis scacciò quel pensiero. Non era il potere che le interessava.
Voglio una nuova opportunità. Sono una donna di trentotto anni. Posso ancora rifarmi una vita. Ma con chi? Non certo con qualche bruto che vive tra questi ghiacci, o qualche yeti o abominevole uomo delle nevi!
Ma se avesse lasciato adesso quel luogo, non solo avrebbe contravvenuto ad un ordine di Marvin, ma avrebbe lasciato campo libero a Marigold, e questo non poteva succedere.
Che fare dunque? Rimanere in quelle Cime Tempestose e fare la fine di una Catherine Earnshow o di un Heathcliff, oppure riprendere in mano la propria vita e ricominciare?
Per Ellis non c'era dubbio.
Ricominciare, perché ogni giorno è sempre un nuovo inizio.


Cast

Eva Green (Angelica o Angie) - Ellis Eclionner
Le altre immagini sono riconducibili alle citazioni intertestuali di questo capitolo estremamente gotico, dark, dove Ellis ritrova il suo ruolo di donna fatale, che le permetterà di tornare protagonista della grande strategia che ruota intorno al Gioco del Trono.

Gli eredi di Gothian. Capitolo 16. Morgil, l'Elfo Oscuro.


La sua vita era cambiata completamente una notte dell'anno prima, quando gli Albini del Conte Fenrik di Gothian avevano invaso il regno degli Alfar.
All'epoca il suo nome era Gil-Gàlad, "Stella di radianza", ed era un Alfar, un elfo luminoso della nobile stirpe dei Noldor.



I Noldor erano una stirpe elfica pura. Non si erano mai "contaminati" con unioni matrimoniali con gli uomini del nord, a differenza di quasi tutti gli altri Alfar.
In origine gli Elfi erano chiamati Quendi, perché erano stai i primi a parlare, e si dividevano in varie famiglie.
Quando giunsero gli uomini del Nord, solo tre famiglie degli Elfi non accettarono di fondersi col nuovo popolo. Quelle tre stirpi, conosciute sotto il nome comune di Eldar, erano i Vanyar, i Noldor e i Teleri.



I Vanyar erano poi partiti per Aman, la terra del Continente Occidentale, seguiti dai Noldor e da buona parte dei Teleri. Costoro videro le luci dei primi alberi sacri, e furono appunto detti Elfi Luminosi o Alti Elfi o Eldar, e la loro lingua era il Quenia.
Ufficialmente le loro terre facevano parte del regno degli Alfar, ma sostanzialmente erano indipendenti.



Quando i Noldor erano tornati  nel Continente Centrale, ne erano divenuti la stirpe più nobile, di fronte alla quale persino la famiglia reale degli Alfar doveva inchinarsi. Avevano ottenuto la ricca provincia del Beleriand, che confinava con l'Oceano Occidentale. Lì si erano radunati tutti quegli Alfar che avevano per lo più sangue elfico nelle vene.
Per questo motivo, quando il Conte di Gothian aveva invaso la provincia del Beleriand, in quel luogo l'effetto del morso dei vampiri albini era stato del tutto imprevisto e sorprendente.
Invece che trasformarli in altri vampiri, secondo l'ordine 666 del Conte Fenrik, i Noldor e i Mezzelfi si erano tramutati in Elfi Oscuri.





In molti la malvagità aveva prevalso, e si erano schierati dalla parte di Lord Fenrik, ma in molti altri la bontà era riuscita a mantenere il controllo della loro anima.
Fu così che si raggiunse il giuramento con Marvin Vorkidian, che si impegnava a liberare il regno degli Alfar dai vampiri. Gl Elfi Oscuri allora passarono dalla parte di Marvin, e Gil-galad, che era il loro capo, assunse il nome di Morgil, che in lingua Quenia voleva dire "Stella oscura", cioè "Darkstar" in lingua alfari moderna.
Morgil e i suoi Elfi Oscuri erano stati determinanti nella vittoria di Marvin Vorkidian, e nella sua operazione di  bonifica del regno dai vampiri.
Ma poi le legioni di Marvin sono rimaste nel nostro regno e lo governano come se fosse una provincia del regno dei Keltar.
Il giuramento era stato infranto e così le speranze degli Alfar.
Il sacrificio della patria nostra è consumato, tutto è perduto...
Morgil da allora aveva guidato la Resistenza contro gli occupanti, i Keltar, che in quenia erano detti Celti.
Eravamo un nobile popolo, ora siamo ridotti a un manipolo di ribelli, che si nascondono in un luogo segreto chiamato Jacurutu, malfamato come lo erano stati Tupile e Terramara, ai tempi in cui Vyghar di Linthael era un pirata e Sephir Eclionner un fuorilegge a capo della Piovra.
Marvin Vorkidian aveva presentato una offerta di tregua del tutto inaccettabile e irricevibile.
Il problema principale era la giustificazione che Marvin adduceva all'occupazione militare del regno degli Alfar: "A prescindere dall'eventualità, non ancora verificata, che tutti i vampiri albini siano stati eliminati o comunque cacciati dai territori degli Alfar, resta da stabilire quale sia la moralità degli Elfi Oscuri. Sono essi devoti al dio del Bene e ai suoi angeli, o al dio del Male e ai suoi demoni? Fintanto che questa risposta non sarà stata chiarita, non potremo mai correre il rischio di lasciare il Regno ai malvagi".



L'abilità di Marvin nel presentare, a suo favore, le situazioni, era nel contempo abilissima e ingenua. Abilissima perché nell'ambito politico ciò che conta più di ogni altra cosa è stabilire qual è il nemico e attribuire ad esso tutti i mali, compreso quello ontologico e metafisico.
Ingenua perché non teneva conto del fatto che non fosse per nulla scontato decidere cosa era il Bene e cosa era il Male. E anche se si fosse riusciti a dare una tendenziale indicazione al riguardo, chi poteva misurare la percentuale dell'uno o dell'altro nella mente di un individuo o di un popolo?
Agli occhi di Marvin sono un malvagio, ma ai miei occhi, cosa sono? 
Poteva bastare il morso del vampiro a corrompere la mente di colui che ne era stato vittima?
La mia pelle è divenuta nera, i miei capelli bianchi, ma la mia anima che colore ha?
Domande, sempre domande, da quel maledetto giorno in cui ricevette il morso del vampiro.
C'è stata una guerra, ed ora c'è una ribellione: come potevo essere soldato senza uccidere, e ribelle senza oppormi alla legge?
Non era stato mai crudele, mai sadico. E se avesse potuto, non avrebbe mai fatto del male ad anima viva.
Ma il sospetto che Marvin insinuava nella lettera che accompagnava la proposta di pace era che gli Elfi Oscuri fossero"devoti al dio del Male e ai suoi demoni".
Questo è falso, non serviamo nessun demone e nessun dio. E' questa una colpa, Marvin? Il fatto di non credere nel tuo Ahura Mazda, nei suoi angeli, e nel suo profeta Zarathustra?



Nemmeno i Keltar riescono a credervi. E' un culto persiano antichissimo, venuto dal Continente Orientale, e qui conta solo pochi adepti.
Nei momenti più difficili della guerra, Morgil aveva tentato di pregare la dea della Luce, Aenor, pregando per la sua intercessione presso il supremo Ahura Mazda, ma non aveva avuto alcuni beneficio.
Con fede sincera, la mia preghiera ai santi tabernacoli salì. Diedi gioielli della Madonna al manto, e diedi il canto agli astri, ai cieli, che ne ridean più belli. Diedi fiori agli altari. Ma adesso, nell'ora del dolore, perché, perché, Signore, perché me ne remuneri così?
Quello era stato il suo "de profundis clamo ad te, Domine". Ma nessuno aveva risposto.
E allora sempre emergeva la domanda:
Non mi rispondi perché non ci sei, o perché non ne sono degno? E se fosse, non ne sono degno per mancanza di fede o per i peccati commessi?
Domande. Altre domande senza risposta, finché in ultimo si era stancato di domandare ed aveva iniziato ad agire.
Ormai la macchina della ribellione è avviata e non si può più tornare indietro. Marvin, prega con fervore il tuo dio, perché solo lui, a questo punto, può salvarti!

martedì 29 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 15. Alienor e Susan Fuscivarian valutano una alleanza.



In una tarda serata di luglio, l'imperatrice consorte Alienor di Alfarian, ricevette una visita inaspettata da parte di una persona di riguardo.
Si trattava di sua altezza imperiale la principessa Susan Fuscivarian, madre del defunto Elner X e nonna (almeno ufficialmente) di Elner XI, attuale sovrano.



Susan Fuscivarian era una donna forte. Aveva perso molte battaglie e subito lutti molto gravi, tra cui il padre, il marito e il figlio, ma non aveva mai perso la propria determinazione, per quanto essa fosse volta per lo più a scopi malvagi.
Alienor, al contrario, era estremamente sensibile e tendeva a deprimersi facilmente, specie dopo che il matrimonio combinato con Elner IX l'aveva costretta a rinunciare all'uomo di cui era innamorata, il vice ammiraglio Lorran Plum.



Tra Alienor e Susan c'era stata freddezza per molto tempo, poi improvvisamente, un mese prima, Susan aveva incominciato ad essere molto gentile.
Timeo Danaos, et dona ferentis.
Alienor temeva sempre i nemici, anche quando portavano doni.
Ma Susan è veramente mia nemica?
Decise di saggiare il terreno:
<<Susan, a cosa devo l'onore di questa visita?>>
La principessa, con un sorriso conciliante e dopo un leggero inchino, rispose:
<<Alienor, mi hanno riferito che ultimamente non ti senti molto bene>>
La cosa non meravigliò la giovane imperatrice:
<<Beh, sai... la gravidanza, il caldo...>>
Susan non abboccò:
<<Parlo del tuo stato d'animo. Alienor, te lo leggo negli occhi: c'è una profonda tristezza che ti sta consumando, e credo di conoscerne i motivi>>
Alienor rimase seria.
Da quando in qua ti interessa la mia tristezza?
Si limitò a fissare Susan, la quale proseguì:
 <<Ti aspettavi di essere liberata da questa condizione di sostanziale prigionia. Marvin Vorkidian pare essersi dimenticato del giuramento che aveva fatto a tuo padre>>
Alienor non poteva negare la verità di quelle osservazioni, ma non si fidava di Susan::
<<Elner è il padre dei miei figli. A suo modo credo che mi voglia bene>>
Susan le rivolse il suo tipico sguardo di maliziosa complicità:
<<Immagino saprai che Elner non è veramente mio nipote. E' nato dall'incesto di Ellis con suo fratello Masrek...>>


              Eclionner Dinasty 
                                                             (in grassetto sono indicati i personaggi ancora in vita)
                                                              _______________________________________
                                                              |                                     |                                       |
                                    Wechtigar XVI Barbablù                   Vorian Eclionner          Diana Eclionner
                                                    +                                             +                             +
                                     Sophie Tessier-Ashpool                  Melania Orwell        William Richese
                                                     |                                              |                               ! 
Sen. Sibelius Fuscivarian          Sephir Eclionner             Ivar Eclionner                Helena Richese
                                     |              +                                     +                                      +
  Kato Fuscivarian - - -  Wensy Fuscivarian - -  -  Susan Fuscivarian       Conte di Linthael               
   +                   ________ |________                        _   _  _!_____                           |
Jessica            |                           !                           |        |                              Vyghar  
Antares       Masrek --- --+ ----Ellis Eclionner-+  Elner X      Irulan                 di Linthael
 _| _                +                                       |                     Eclionner                        
|        |              Lilieth   Vorkidian         Elner XI                                                             
Hito   Leto                   |                             + 
Fuscivarian               Marvin               Alienor di Alfarian
+                                Vorkidian                 |
Chani Corrino                +                       Eleanor Eclionner
                               Igraine Fenmore  



 <<...Non c'è nessuna parentela, né alcuna alleanza politica tra me e tuo marito. E nemmeno alcun affetto, cosa che del resto vale anche per te, non cercare di negarlo: lo si capisce da qualunque cosa tu faccia o dica. Ormai gran parte della famiglia reale se n'è resa conto>>

Alienor non aveva più le forze per nascondere quella realtà:
<<Questi discorsi non ci portano da nessuna parte>>
Susan allora, abbassando il tono di voce, e avvicinandosi ad Alienor, sussurrò:
<<Mi è stato detto che esiste un'ampia convergenza di forze che potrebbero costringere Elner ad abdicare in favore di mia figlia Irulan. Ma per poter agire in modo consapevole, abbiamo bisogno di molti dati riguardanti le abitudini e gli spostamenti di Elner, e chi meglio di te potrebbe fornirceli?>>
Finalmente si era giunti al punto.
Elner cospira contro Marvin, Marvin cospira contro Elner, e Susan cospira contro entrambi. 
Ed io mi trovo al centro di questa giostra.
Il rischio era immenso.
Si ricordò una canzone, intitolata "Ginevra" e ispirata ai miti dei Keltar ai tempi di re Arthur, più di mille anni prima.
"E prigioniera di quel girotondo, mi liberai, mi liberai... per chi ti ama come un disperato, c'è sempre chi ama un po' di più, io scelsi chi mi amava nel peccato, forse sbaglia, forse sbagliai..."



Sentiva profondamente la necessità di liberarsi e di unirsi col suo amato Lorran.
Ma poi? Fuggiremmo di gente in gente, ed i miei figli sarebbero privati del padre e dei loro diritti.
Se Elner fosse venuto a conoscenza di tutti questi discorsi, avrebbe condannato ognuno di loro ad una morte atroce.
<<Lasciami almeno qualche giorno per pensarci. Devo valutare molte questioni, tra cui le mie responsabilità di madre. Quando avrò deciso, ti manderò a chiamare>>
Susan divenne seria:
<<C'era un detto, nella terra di origine della mia famiglia, quando ancora si chiamava Fujiwara. L'aquila passa una sola volta. Se non segui subito la sua direzione, non raggiungerai mai più la meta. Ebbene, io sono quell'aquila. Non perdermi di vista. Sono la tua ultima occasione di libertà>>



Cast

Tamzin Merchant (Catherine Howard) - Alienor di Alfarian
Susan Sarandon (Wensicia Corrino) - Susan Fuscivarian (Fujiwara)
Orlando Bloom - Lorran Plum
Casa Atreides - Famiglia imperiale Eclionner
Tavola rotonda, re Artù e Ginevra - mito di origine Keltar (celtico) Si veda il post intitolato "Tutti i volti di Camelot"



Gli eredi di Gothian. Capitolo 14. Ulume arriva a Caemlyn.



Nell'attraversare la pianura amnisiana fino alla fortezza di Caemlyn, nel Nord, il priore padre Rudo Ulume aveva potuto constatare come il Regno dei Keltar fosse diventato ricco e potente nel giro di un solo anno dall'incoronazione di Marvin Vorkidian.



Marvin ha riunito le loro tribù, i loro clan, i loro villaggi e i loro duchi, ne ha fatto un Regno e li ha condotti alla conquista di Impero.
Erano gente perduta sulla terra, non avevano neanche un padrone.
Poi avevano sconfitto il Conte di Gothian e invaso il Regno degli Alfar, per liberarlo, come dicevano loro.
Certo non potevano lasciarlo in mano ai vampiri, ma ormai sia gli elfi luminosi che quelli oscuri erano in grado di governarsi e proteggersi da soli.
La verità era che ai Keltar piaceva molto l'idea di aver conquistato un impero e di essere finalmente diventati una potenza militare ed economica.
La gente nova e i sùbiti guadagni, orgoglio e dismisura han generato.
Certo non si poteva dire che Marvin Vorkidian fosse un "homo novus", poiché discendeva per parte di madre dalla stirpe reale dei Keltar e per parte di padre dalla Dinastia imperiale dei Lathear, gli Eclionner.
Quando nasce un Eclionner gli dei lanciano una moneta, per decidere se sarà un grande uomo o un pazzo. Ma restano comunque due facce della stessa moneta.



Quando finalmente era arrivato alla rocca di Caemlyn, padre Ulume l'aveva trovata molto cambiata. Era divenuta una vera e propria reggia, quasi più imponente della piramide imperiale di Lathena.
Erano state costruite due cerchie di mura esterne, e quelle interne erano state rafforzate.
Il nuovo tempio di Ahura Mazda deve aver fatto infuriare i druidi tradizionalisti. 
Provò invidia per i Keltar, che potevano apertamente adorare il dio del Bene, senza doverlo nascondere dietro le facce dei suoi intercessori, o peggio ancora dei demoni come Ecliom.
Ufficialmente a Lathena il culto di Eclion rimaneva l'unico legale, secondo la volontà delle alte gerarchie.
Per questo il Sommo Sacerdote Caiphas e l'arcivescovo di Lathena, cardinale Augustin Arenga, hanno partecipato alla congiura contro Marvin.
Ulume e tutto l'ordine della Grande Canonica erano stati reintegrati nei loro ruoli dopo la caduta di Marigold di Gothian, che ne aveva mandato al rogo una gran parte.
Se la congiura di Elner dovesse aver successo, saremmo tutti di nuovo in pericolo.
Per questo Ulume aveva deciso di recarsi da Marvin per conto di Bial l'Eunuco, e di sollecitarne l'intervento.
Marvin mi dovrà spiegare perché sta tergiversando!
Quando si trovò di fronte al grande ponte levatoio della prima cerchia di mura, Ulume rimase estasiato dalla sua imponenza.


Il ponte era calato e sotto di esso scorreva un torrente, che a valle, raccogliendo le acque di vari affluenti, sarebbe divenuto il grande fiume Amnis, quello che aveva dato il nome alla grande pianura su cui regnavano i Keltar.



Quando le guardie lo identificarono, accolsero con grande onore sia lui che la sua scorta.
Fate bene a onorarmi, perché presto il mio aiuto vi sarà indispensabile.
Nel momento in cui entrò, Ulume poté vedere quando fosse meravigliosa la città che era sorta tra le due mura della rocca. C'erano le abitazioni dei Duchi e dei Ministri e degli alti dignitari di corte, oltre ai templi, dove vivevano i sacerdoti, e alle caserme dei soldati.
Questo ambiente trasuda ricchezza e sfarzo da tutti i pori.
Naturalmente doveva esserci un progetto dietro a tutto questo. Marvin aveva voluto creare qualcosa che unisse in sé la solennità di Camelot e lo sfarzo di Versailles, per far sì che tutti i nobili risiedessero vicino a lui, in modo da poterli controllare meglio. E mentre i Duchi si divertivano a corte, il re aveva mandato i suoi uomini ad amministrare i Ducati.
Ma i più potenti sono gli uomini della regina Igraine.



Igraine, che molti consideravano più potente di re Marvin, apparteneva alla gloriosa famiglia Canmore, che da millenni controllava le Highlands, i territori degli altopiani e delle brughiere del Nord.
I clan delle Highlands erano i più accesi sostenitori di Marvin, quelli che costituivano la sua Guardia Reale personale, comandata da sir Angus Canmore, cugino della regina Igraine.
La regina aspetta un figlio. In lui scorrerà il sangue di tre dinastie: i Canmore, i Vokidian e gli Eclionner. Agli dei non basterà una moneta per deciderne il carattere. Il nascituro costringerà gli dei a giocare a dadi.
Non provava simpatia per Igraine, il cui fanatismo era superato solo dal gelo altezzoso del suo modo di fare.
Forse persino Marvin si sente schiacciato da lei.
In ogni caso, ormai non si poteva più tornare in dietro. I giochi erano fatti, anche se Elner avrebbe presto ricominciato la partita.
Il gioco del Trono ritornerà, e con lui la guerra. Se non sarà Elner ad aprire le danze, lo saranno Daemon e Daenerys von Steinberg, gli Eredi di Gothian.
La congiura aveva alleati ovunque, forse persino tra quelle mura.
Quando finalmente, superata la terza cerchia, arrivarono di fronte alla rocca, Ulume si domandò se quell'imponenza ieratica avesse fatto perdere a Marvin il senso della realtà.
Un drappello di guardie, guidate dall'unico sacerdote Lathear ammesso a corte, padre Grizinga, accolse padre Ulume e la sua scorta e li guidò verso i loro appartamenti.
Grizinga baciò l'anello di ametista del suo superiore e dopo alcuni convenevoli gli disse, a voce bassissima:
<<Meno male che siete arrivato. Qui la situazione sta diventando insostenibile. Le varie fazioni si sbranano tra loro e il re non riesce a tenerle insieme e deve far ricorso agli uomini della regina>>
Ulume, sentendo confermate le sue paure, annuì:
<<Devi far sapere al re che devo parlargli al più presto!>>
Grizinga sospirò:
<<Le liste d'attesa per tutti coloro che vogliono parlare al re "al più presto" sono molto lunghe, ma vedrò di fare tutto quello che sarà necessario>>




Cast

Jon Snow - Marvin Vorkidian
House Targaryen (Targaryens) - dinastia imperiale Eclionner
Samuel L. Jackson - priore Rudo Ulume
Pianura amnisiana -pianura padana
Sophie Turner (Sansa Stark) - Igraine Canmore di Lorgres

lunedì 28 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 13. I dubbi di Marvin.



Era tarda sera quando Marvin Vorkidian, re dei Keltar, dopo una giornata di intenso lavoro, decise di concedersi una passeggiata nel Sacro Cortile, il parco dedicato agli dei, interno alle mura di Caemlyn.
E' una di quelle sere in cui vorresti fuggire lontano e non farti ritrovare mai più.
Il Consiglio aveva discusso per ore sulle più piccole minuzie, senza la minima capacità di compromesso.
Alla fine era toccato a lui, come al solito, prendere una serie di decisioni che aveva scontentato tutti.
Non ho chiesto io questa corona di spine e se non vi vanno bene le mie scelte, ve la restituirò!
Passando davanti al tempio di Ahura Mazda, si fermò per pregare e meditare.
Il dio buono non è onnipotente... ma se puoi, allontana da me questo calice...
Il pronao si illuminò di un bagliore pallido, che quasi subito svanì, mentre una nuvola bianca di falene impazzite turbinava nel buio.
Altre volte era capitato, nelle sue notti oscure. Era il segno dell'intercessione di Vivien.
"Ti dono la luce di Earendil, la nostra stella più amata".





"Possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce si spegne"
E lo era stata davvero.
Marvin ricordò di aver trascorso momenti ben più dolorosi e disperati di quello presente, eppure tutto il cammino percorso da quei giorni bui, fino ad allora, gli pareva vano.
Percorro un cammino senza la minima idea della destinazione. La strada va avanti, ma non la riconosco. E' stato tutto inutile?
Le candele del tempio sbiancavano lente, mentre Marvin ricordava il suo cammino, gli impegni e i lunghi addii, forti come un battesimo nella lugubre attesa dell'onda, e i campi di battaglia, e le ceneri di suo padre.
Tutto per nulla?
La risposta soffiava nel vento.
Era una triste ballata degli Alfar, il popolo degli elfi luminosi che lui aveva liberato e che ora gli chiedeva di andarsene, o quantomeno dare risposte sul futuro, come se fosse stato facile.
Non sapeva darle nemmeno a se stesso.
The answer, my friend, is blowin' in the wind.



Le cose erano successe troppo velocemente.
Le antiche regole, i sicuri confini, i nomi che avevano un senso: era stato tutto spazzato via.
Il vento ha spazzato la terra, e il cielo via lontano, e i mari, e tutti gli uomini. Cos'è mai questo vento? Non lo so. So solo che ho visto troppi uomini, troppi mari, troppi cieli, troppe terre.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter fermare le legioni che in suo nome erano dilagate nel Continente.
Avrebbe voluto dire: "Io non c'entro", ma non poteva.
Odio ciò che sono diventato! Odio ciò che sono, ciò che sembro... la gente crede che io mi diverta a sollevare le mani al cielo... tendens ad sidera palmas... e a vedere le moltitudini in ginocchio...



Non sapevano che quei rituali erano una gabbia più angusta per lui che per loro.
Era schiacciato dai rituali, dalle liturgie altisonanti, dalle formule vuote.
Inventano nomi nuovi per cose vecchie, e credono di averle cambiate. 
Erano nomi ridicoli, come ridicoli erano tutti i gerghi, i tecnicismi.
Dicono che mi sono servito della guerra santa, non sanno che è la guerra santa che si è servita di me, delle mie buone intenzioni. Non sanno che se avessi potuto, avrei fermato quella piaga, che si stava diffondendo come una "epidemia mentale".
Contagiava le menti con il vagheggiamento di mondi migliori. Colpiva l'immaginazione, il lato più esposto.
Come puoi fermare un'idea quando ha convinto una moltitudine?
Per i membri del Consiglio era semplice: "Abbiamo avuto a che fare molte altre volte con le ideologie, con le religioni... sono ondate che passano. Basterebbe una tua parola!"
Una mia parola! Dovrei dire agli orfani e alle vedove che mi sono sbagliato, che i cattivi di allora erano meno cattivi di quelli di adesso? Che non ci sono cattivi più cattivi dei buoni quando diventano cattivi?
E poi? Cosa sarebbe cambiato?
Aver ragione non serve a niente.
 Il suo regno non era più suo. Forse non lo era mai stato.
Ho costruito una cattedrale di sabbia in riva al mare.
Ovunque volgeva lo sguardo vedeva soltanto onde minacciose, e isole di autoritarismo, dove gli ambiziosi e i fanatici si erano creati il loro potere personale.
Io sono l'unico argine all'arbitrio di questi satrapi. 
Se ne sarebbe andato da un pezzo, e sbattendo la porta, se non fosse stato per il rischio di lasciare il governo in mano a quei famelici avvoltoi.
Si ricordò le parole che aveva pronunciato di fronte al Consiglio, quando lo scetticismo dei ministri nei suoi confronti era diventato insopportabile:
<<Io non so se la nostra battaglia sia destinata alla vittoria o alla sconfitta. Ma so per certo che se ci arrendiamo adesso, allora saremo stati noi stessi a sconfiggerci da soli>>


Cast

Jon Snow - Marvin Vorkidian
Cate Blanchett (Galadriel) - Vivien
Bob Dylan - bardo Alfar
Paul Atreides - seconda immagine di Marvin Vorkidian

domenica 27 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 12. I tormenti di Elner Eclionner



Mentre si aggirava al buio nelle sue stanze private, l'imperatore Elner XI Eclionner si ricordò una canzone, che diceva: "Uno è il numero più solo".
One is the loneliest number.
In quel momento, più che mai, avvertiva la verità di quel refrain in lingua alfari moderna.
L'imperatore, colui che può avere tutto, trascorre da solo questa notte interminabile.
Non aveva difficoltà ad ammetterlo a se stesso.
Ora so cosa provava mia madre, quando mio padre la abbandonò.
La cognizione del dolore.
Era il titolo di un famoso romanzo, ma era anche un momento conoscitivo che univa emozioni e pensiero.
Sicuramente sua madre Ellis Eclionner doveva averlo conosciuto.



La solitudine diventa disperazione quando chi manca è la persona che si ama.
Poteva avere tutte le donne che voleva, ma non poteva comprare i loro sentimenti.
Se non lo amavano, non poteva certo costringerle a farlo!
I sentimenti non si comprano, né si ottengono grazie a qualche dono piovuto dall'alto. La costruzione di un amore spezza le vene delle mani, mescola il sangue col sudore, se te rimane.
Le memorie di Arexatan, dentro di lui, gli ricordarono che l'unica donna che l'aveva amato era Marigold Edwina Ataris, contessa di Gothian.



Marigold... dove ho sbagliato con te? La nostra passione è svanita dopo due settimane. All'entusiasmo è subentrata l'indifferenza. Cosa ti aspettavi da me? Che fossi come Arexatan o che fossi diverso da lui? Se solo me lo avessi fatto capire, e mi avessi donato almeno un po' di dolcezza, almeno una parola sinceramente affettuosa, allora forse non sarei partito per la guerra, sarei rimasto con te, avrei fatto di tutto per te!
I'd do everything for you.
Forse per Marigold era diventato veramente impossibile amare qualcuno, tranne i figli che aveva avuto da Sephir.
La sua relazione con mio nonno mi ha coperto di ridicolo agli occhi del mondo! 
Quello era stato il momento più deprimente della sua vita.
Elner aveva sofferto in silenzio, per non far sì che la sua mente di perdesse in congetture, in paure, inutilmente, e i turbamenti del suo animo potessero minare la sua autorevolezza di sovrano.
Ma la cosa più grave è stata quando Marigold ha tentato di sposare Marvin.
Elner odiava il suo fratellastro anche per questo motivo.
Certo, Marvin aveva rifiutato la proposta, ma comunque per Elner era stata una umiliazione.



Tutto l'universo pareva ruotare intorno a Marvin Vorkidian.
Alienor sperava che il re del Nord scendesse a liberarla.
Ho concesso ad Alienor tutto ciò che voleva, ho persino tollerato i suoi scambi di lettere con Lorran Plum. Ma anche per lei amarmi rimane impossibile. Sono forse indegno di essere ricambiato nei miei sentimenti?



Forse aveva preteso troppo e dato troppo poco.
Ho sempre avuto troppa fretta e troppa fantasia. Ma non è forse vero che il tempo fugge, che il futuro è incerto e che il mondo è grigio?
Si diceva che Alienor unisse in sé il piacere e la bellezza. Non era quello il punto: che cosa c'era di duraturo nel piacere e nella bellezza?
A volte pensava che sarebbe stato meglio divorziare da Alienor e porre fine a quella farsa di matrimonio, ma in quel modo avrebbe perso definitivamente quel poco di rispetto che ancora i suoi dignitari gli tributavano.
Tutti pretendevano qualcosa da lui e credevano che fosse facile soddisfarli.
Ma non si vive per accontentare gli altri.


Cast

Tom Hiddleton (Loki) - imperatore Elner XI Eclionner
Eva Green (Morgana) - Ellis Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gothian
Jon Snow (Il trono di spade) - Marvin Vorkidian
Tamzin Merchant (Catherine Howard) - Alienor di Alfarian

sabato 26 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 11. Daemon Iceblood e Daenerys Hearteat



Nei ritratti ufficiali appesi nel castello di Gothian, Daemon von Steinberg e sua sorella Daenerys erano ritratti come una normalissima coppia di Albini dell'Artico.
Di loro si sapeva pochissimo, se non che erano parenti del defunto lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian.
Nessuno sapeva la verità.
Daemon e Danerys erano figli di Fenrik di Gothian, che li aveva concepiti, prima di diventare un vampiro, con la sua prima moglie, Ofelia Rahella Targaryen di Elsinore, morta annegata, suicida, prima ancora che venisse siglato l'Antico Patto.


Da allora le tracce dei due figli del Conte si erano perse.
Si sapeva solo che avevano accettato il morso del vampiro e che dunque erano diventati dei non-morti.
Durante il lunghissimo matrimonio tra lord Fenrik e lady Marigold Edwina Ataris, contessa di Gothian, sia Daemon che Daenerys erano vissuti tra i ghiacci dell'Artico.
Su di loro si erano sparse leggende terribili.
Riguardo a Daemon si diceva che avesse il potere di trasformare in ghiaccio tutti coloro che cadevano vittime del suo morso.
Per questo si era guadagnato il soprannome di Iceblood: Sangue di ghiaccio.
Inoltre era un grande guerriero e capo carismatico degli Albini dell'Artico.



Bloodraven saw his half brother’s royal standard three hundred yards away, and Daemon and his sons beneath it. He slew Aegon first, the elder of the twins, for he knew that Daemon would never leave the boy whilst warmth lingered in his body, though white shafts fell like rain. Nor did he, though seven arrows pierced him, driven as much by sorcery as by Bloodraven’s bow.

Sua sorella Daenerys era un personaggio ancora più inquietante. Era innanzitutto completamente Albina.

swordinthedarkness:

Bittersteel and Bloodraven both loved Shiera Seastar, and the Seven Kingdoms bled.

Era anche lei una non-morta, una vampira, che però non si limitava a nutrirsi di sangue umano, ma era abituata a divorare il cuore delle sue vittime. Da qui l'epiteto di Hearteater, cioè Divoratrice di Cuori.


Era considerata il terrore di tutto il regno degli Albini e della contea di Gothian, e negli ultimi tempi le sue scorrerie avevano raggiunto il regno degli Alfar, in seguito alla sua alleanza con gli Elfi Oscuri.
Dopo la morte del Conte Fenrik si erano proclamati legittimi Eredi di Gothian e si erano prefissi di riconquistare la fortezza.
Per ottenere questo scopo avevano partecipato attivamente alla congiura per distruggere Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar, che, tramite sua zia Ellis Eclionner, governatrice di Gothian e dell'Artico, stava portando avanti con il pugno di ferro uno sterminio dei vampiri albini.


In realtà i due micidiali fratelli von Steinberg avevano ambizioni molto più elevate. Daenerys mirava addirittura ad inserirsi nel Gioco del Trono, per impadronirsi del Trono di Spade degli Alfar, o del Trono del Sole dei Lathear.

queenmyrcellas:


All kneel for Daenerys Stormborn, the Unburnt, Queen of Meereen, Queen of the Andals and the Rhoynar and the First Men, Khaleesi of Great Grass Sea, Breaker of Shackles and Mother of Dragons.

Tra i due la più forte era lei.
Si riteneva una predestinata. Contestava apertamente l'idea che Marvin Vorkidian fosse il Principe Promesso e tanto meno un Profeta.
Era pronta a tutto per distruggerlo e, naturalmente, per divorare il suo cuore.


Daemon Iceblood von Steiberg - Daemon Blackfire/ Rhaegar Targaryen /Viserys Targaryen
Emilia Clarke - Daenerys von Steinberg
Eva Green - Ellis Eclionner

Gli eredi di Gothian. Capitolo 10. Ellis e Marigold, prove di disgelo



Metti una sera a cena... quello sarebbe potuto essere il titolo di ciò che stava per accadere nella sala da pranzo del castello di Gothian.
L'ex reggente imperiale Ellis Eclionner aveva accettato la supplica di lady Marigold, ex contessa di Gothian, che chiedeva di poterle parlare in un luogo più confortevole delle prigioni della fortezza.
Pareva veramente così afflitta che Ellis per la prima volta provò solo pietà per la rivale di un tempo.
<<Come hai fatto a non annoiarti vivendo per tanto tempo in questo posto?>> le chiese.
Marigold sorrise:
<<Anche saper annoiarsi è un'arte. Bisogna rallentare qualsiasi cosa che si fa o si pensa. Sentirla profondamente e far scomparire dal pensiero tutto il resto>>
Quella risposta colse Ellis di sorpresa.
Da lei non mi aspettavo di certo parole di saggezza.
Le soppesò nella mente, per valutare una risposta, mentre i camerieri servivano la cena.
<<La vita può dunque essere fine a se stessa? Un eterno presente senza obiettivi?>>
Anche Marigold parve meravigliata dalla capacità di Ellis di rispondere formulando domande filosofiche che spostavano il baricentro della conversazione.



<<Dipende dalle fasi della vita. Ogni fase ha degli obiettivi prioritari, ma ce n'è sempre qualcuno che viene sacrificato in nome di altri. A volte sono proprio quegli obiettivi sacrificati a diventare un nobile scopo per il nostro futuro>>
Ellis notò che la conversazione aveva preso una piega maledettamente seria.
Mi legge forse nel pensiero?
Occorreva depistare l'avversaria.
<<Ti ho vista spesso nella posa della meditazione. Mi sembra strano per una adoratrice del Fuoco Segreto>>
Gli occhi gialli di Marigold si tinsero di pagliuzze arancioni.
<<Si può ardere anche solo interiormente. Il fuoco cammina con me. Dovresti farti iniziare agli Arcani Supremi. Solo così saresti in grado di capire l'estasi mistica>>
Ellis rimase spiazzata:
<<Ma non è quello ciò che cerco!>>
Marigold ebbe la risposta pronta:
<<Tu cerchi qualcosa che non potrai più avere. La mistica ti offre qualcosa di nuovo>>
Gli occhi indaco di Ellis si tinsero di screziature viola.
Devo impedire che sia lei a condurre le danze!



Valutò attentamente le parole da scegliere per la risposta:
<<Non potrò più avere Masrek, almeno non in questa vita, ma non intendo colmare il suo vuoto dandomi alla mistica. Se ho bisogno di un profeta mi rivolgo a Marvin, lui è il migliore, e dice che il fuoco che ti anima è un demone malvagio>>
La Dama Gialla pareva totalmente concentrata nel valutare la bontà delle pietanze servite a tavola, ma era solo un diversivo:
<<Voglio darti una prova della mia lealtà>> 



Estrasse dalla tasca del suo vestito un piccolo rotolo di pergamena e lo porse all'altra donna, poi riprese a parlare:
<<C'è una congiura in atto contro Marvin, e uno dei congiurati è riuscito a farmi arrivare il messaggio che ti ho appena dato, il che prova, tra l'altro, come sia facile eludere il tuo sistema di sorveglianza. Mi chiede di unirmi alla congiura>>
L'ex reggente rimase di sasso
Devo crederle? Sta forse tentando di mercanteggiare un'alleanza tattica?
Il messaggio era scritto in alfabeto runico, per lei incomprensibile:
<<Chi ti ha consegnato il messaggio? Chi sono i congiurati? E soprattutto, tu cos'hai risposto?>>
Marigold contemplava la tavola imbandita con il volto di colui che entra in un ristorante di lusso dopo una settimana di digiuno totale.
<<Un vampiro degli abissi. Le segrete di questo castello affondano fino al centro della terra. Devi controllare meglio tutte le diramazioni...



...ha detto che lo mandavano Daemon Bloodice von Steiberg e sua sorella Daenerys la Divoratrice di cuori. Si sono proclamarti "Gli eredi di Gothian" e dicono che hanno potenti alleati ovunque, in tutto il Continente Centrale. Io ho risposto, naturalmente, che avrebbero avuto il mio appoggio e la mia segretezza>>
Ellis fece appello a tutta la sua pazienza:
<<E allora perché li hai traditi?>>
Marigold finalmente sollevò lo sguardo e la fissò negli occhi:
<<Perché tu hai la custodia dei miei figli, e non voglio che crescano nell'odio verso di me>>
La risposta era sensata, ma incompleta.
Mi devi ancora dire il pezzo forte, Marigold!
Ricambiando lo sguardo e fissandola, replicò:
<<Dammi una ragione per credere che non mi stai ingannando>>
Marigold infilzò un pezzo di carne al sangue con una lunga forchetta.
<<A capo della congiura c'è tuo figlio Elner. Se Marvin venisse a saperlo, gli scaglierebbe addosso tutti i fanatici della sua guerra santa. Io ti offro le informazioni che verrò a sapere come apparente congiurata, ma tu devi permettermi di stare con i miei figli>>



Maledizione, Elner! Non dovevi coinvolgere Marigold!
Guardò con rabbia la Dama Gialla, che pareva sinceramente dispiaciuta.
Voleva sembrare una madre che parlava ad un'altra madre.
Mi sta suggerendo implicitamente che la salvezza di Elner dovrebbe essere il mio obiettivo primario, essendo stato fino ad ora uno degli "obiettivi sacrificati". Mi sta dando lezioni di maternità, colpendomi nel mio fallimento più grande. Mi offre la possibilità di comportarmi da buona madre, e mi sta persino dando l'esempio.
Tutto ciò poneva Ellis davanti ad un dilemma in cui, comunque, avrebbe perso qualcosa di essenziale.
<<Posso accettare ad una sola condizione: sia Elner che Marvin devono salvarsi>>
Marigold annuì:
<<Siamo ancora in tempo per salvarli, anche se non sarà facile. In ogni caso, uno di loro dovrà comunque rinunciare al potere>>
Ellis sentì che c'era del vero in quelle parole, ma non riusciva a intravvedere soluzioni.
<<Elner ha passato la vita ad aspettare il potere, a modellare una certa immagine di sé. Credo che preferirebbe morire piuttosto che perdere il Trono. Marvin invece ha comunque un regno tutto per sé e ne controlla un'altro. Se non fosse per il giuramento di liberare Alienor, credo che non si sentirebbe nemmeno in dovere di marciare su Lathena>>
Quelle parole suonarono come musica celestiale alle infernali orecchie di Marigold Ataris:
<<Il che significa che Alienor è l'unica pedina sacrificabile, per il bene della causa. Se lei morisse, Marvin sarebbe sciolto dal giuramento e la guerra sarebbe evitata. Suggerisco di eliminarla subito dopo che avrà messo al mondo il figlio di Elner. Ma l'ordine dovrà partire da te>>
Il tono trionfante della Dama Gialla era volutamente provocatorio.
Vuole che io renda esplicita la mia scelta, come fanno i vampiri quando chiedono il permesso di entrare nella casa della vittima.
C'era una logica diabolica in tutto ciò.
<<Solo se sarà strettamente necessario per salvare mio figlio. Mi è costato molto rientrare sulla retta via e non ho nessuna voglia di regalare la mia anima agli inferi. Se ti arriveranno altri messaggi, me li consegnerai, ed in cambio ti farò vedere i tuoi figli. Ma se dovessi scoprire che stai mentendo, ti farò tagliare la testa!>>


Cast

Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gothian
Eva Green (Morgana) - Ellis Eclionner
Daniela Amaviva (Alia Atreides) - Ellis Eclionner seconda foto
Tom Hiddleton (Loki) - imperatore Elner XI Eclionner