Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 30 gennaio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 16. Morgil, l'Elfo Oscuro.
La sua vita era cambiata completamente una notte dell'anno prima, quando gli Albini del Conte Fenrik di Gothian avevano invaso il regno degli Alfar.
All'epoca il suo nome era Gil-Gàlad, "Stella di radianza", ed era un Alfar, un elfo luminoso della nobile stirpe dei Noldor.
I Noldor erano una stirpe elfica pura. Non si erano mai "contaminati" con unioni matrimoniali con gli uomini del nord, a differenza di quasi tutti gli altri Alfar.
In origine gli Elfi erano chiamati Quendi, perché erano stai i primi a parlare, e si dividevano in varie famiglie.
Quando giunsero gli uomini del Nord, solo tre famiglie degli Elfi non accettarono di fondersi col nuovo popolo. Quelle tre stirpi, conosciute sotto il nome comune di Eldar, erano i Vanyar, i Noldor e i Teleri.
I Vanyar erano poi partiti per Aman, la terra del Continente Occidentale, seguiti dai Noldor e da buona parte dei Teleri. Costoro videro le luci dei primi alberi sacri, e furono appunto detti Elfi Luminosi o Alti Elfi o Eldar, e la loro lingua era il Quenia.
Ufficialmente le loro terre facevano parte del regno degli Alfar, ma sostanzialmente erano indipendenti.
Quando i Noldor erano tornati nel Continente Centrale, ne erano divenuti la stirpe più nobile, di fronte alla quale persino la famiglia reale degli Alfar doveva inchinarsi. Avevano ottenuto la ricca provincia del Beleriand, che confinava con l'Oceano Occidentale. Lì si erano radunati tutti quegli Alfar che avevano per lo più sangue elfico nelle vene.
Per questo motivo, quando il Conte di Gothian aveva invaso la provincia del Beleriand, in quel luogo l'effetto del morso dei vampiri albini era stato del tutto imprevisto e sorprendente.
Invece che trasformarli in altri vampiri, secondo l'ordine 666 del Conte Fenrik, i Noldor e i Mezzelfi si erano tramutati in Elfi Oscuri.
In molti la malvagità aveva prevalso, e si erano schierati dalla parte di Lord Fenrik, ma in molti altri la bontà era riuscita a mantenere il controllo della loro anima.
Fu così che si raggiunse il giuramento con Marvin Vorkidian, che si impegnava a liberare il regno degli Alfar dai vampiri. Gl Elfi Oscuri allora passarono dalla parte di Marvin, e Gil-galad, che era il loro capo, assunse il nome di Morgil, che in lingua Quenia voleva dire "Stella oscura", cioè "Darkstar" in lingua alfari moderna.
Morgil e i suoi Elfi Oscuri erano stati determinanti nella vittoria di Marvin Vorkidian, e nella sua operazione di bonifica del regno dai vampiri.
Ma poi le legioni di Marvin sono rimaste nel nostro regno e lo governano come se fosse una provincia del regno dei Keltar.
Il giuramento era stato infranto e così le speranze degli Alfar.
Il sacrificio della patria nostra è consumato, tutto è perduto...
Morgil da allora aveva guidato la Resistenza contro gli occupanti, i Keltar, che in quenia erano detti Celti.
Eravamo un nobile popolo, ora siamo ridotti a un manipolo di ribelli, che si nascondono in un luogo segreto chiamato Jacurutu, malfamato come lo erano stati Tupile e Terramara, ai tempi in cui Vyghar di Linthael era un pirata e Sephir Eclionner un fuorilegge a capo della Piovra.
Marvin Vorkidian aveva presentato una offerta di tregua del tutto inaccettabile e irricevibile.
Il problema principale era la giustificazione che Marvin adduceva all'occupazione militare del regno degli Alfar: "A prescindere dall'eventualità, non ancora verificata, che tutti i vampiri albini siano stati eliminati o comunque cacciati dai territori degli Alfar, resta da stabilire quale sia la moralità degli Elfi Oscuri. Sono essi devoti al dio del Bene e ai suoi angeli, o al dio del Male e ai suoi demoni? Fintanto che questa risposta non sarà stata chiarita, non potremo mai correre il rischio di lasciare il Regno ai malvagi".
L'abilità di Marvin nel presentare, a suo favore, le situazioni, era nel contempo abilissima e ingenua. Abilissima perché nell'ambito politico ciò che conta più di ogni altra cosa è stabilire qual è il nemico e attribuire ad esso tutti i mali, compreso quello ontologico e metafisico.
Ingenua perché non teneva conto del fatto che non fosse per nulla scontato decidere cosa era il Bene e cosa era il Male. E anche se si fosse riusciti a dare una tendenziale indicazione al riguardo, chi poteva misurare la percentuale dell'uno o dell'altro nella mente di un individuo o di un popolo?
Agli occhi di Marvin sono un malvagio, ma ai miei occhi, cosa sono?
Poteva bastare il morso del vampiro a corrompere la mente di colui che ne era stato vittima?
La mia pelle è divenuta nera, i miei capelli bianchi, ma la mia anima che colore ha?
Domande, sempre domande, da quel maledetto giorno in cui ricevette il morso del vampiro.
C'è stata una guerra, ed ora c'è una ribellione: come potevo essere soldato senza uccidere, e ribelle senza oppormi alla legge?
Non era stato mai crudele, mai sadico. E se avesse potuto, non avrebbe mai fatto del male ad anima viva.
Ma il sospetto che Marvin insinuava nella lettera che accompagnava la proposta di pace era che gli Elfi Oscuri fossero"devoti al dio del Male e ai suoi demoni".
Questo è falso, non serviamo nessun demone e nessun dio. E' questa una colpa, Marvin? Il fatto di non credere nel tuo Ahura Mazda, nei suoi angeli, e nel suo profeta Zarathustra?
Nemmeno i Keltar riescono a credervi. E' un culto persiano antichissimo, venuto dal Continente Orientale, e qui conta solo pochi adepti.
Nei momenti più difficili della guerra, Morgil aveva tentato di pregare la dea della Luce, Aenor, pregando per la sua intercessione presso il supremo Ahura Mazda, ma non aveva avuto alcuni beneficio.
Con fede sincera, la mia preghiera ai santi tabernacoli salì. Diedi gioielli della Madonna al manto, e diedi il canto agli astri, ai cieli, che ne ridean più belli. Diedi fiori agli altari. Ma adesso, nell'ora del dolore, perché, perché, Signore, perché me ne remuneri così?
Quello era stato il suo "de profundis clamo ad te, Domine". Ma nessuno aveva risposto.
E allora sempre emergeva la domanda:
Non mi rispondi perché non ci sei, o perché non ne sono degno? E se fosse, non ne sono degno per mancanza di fede o per i peccati commessi?
Domande. Altre domande senza risposta, finché in ultimo si era stancato di domandare ed aveva iniziato ad agire.
Ormai la macchina della ribellione è avviata e non si può più tornare indietro. Marvin, prega con fervore il tuo dio, perché solo lui, a questo punto, può salvarti!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento