venerdì 2 dicembre 2016

Mappa del regno delle Dodici tribù di Israele

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Le dodici tribù di Israele (anche dette figli di Israelepopolo di Israele e Israeliti) sono i dodici gruppi, legati da vincoli di parentela nei quali, secondo la tradizione biblica, si suddivideva il popolo ebraico. Ciascuna delle tribù si riteneva discendere da uno dei dodici figli di Giacobbe (chiamato anche Israele), e ne portava il nome. Sempre secondo la tradizione, quando il popolo d'Israele scese in esilio in Egitto era in numero di 70 individui analogamente alle 70 Nazioni del mondo; esso è considerato possesso particolare di Dio e lo stesso capo dei Profeti Mosè poté scorgerne la completezza solo quando contò 600.000 individui maschi, dai 20 ai 60 anni, corrispondenti alle 600.000 lettere ebraiche della Torah (Esodo 12:37).[1]
Ciascuna tribù del popolo ebraico attorno all'Arca dell'Alleanza portava una bandiera o drappo di seta,vedi galleria sotto definiti in ebraico degalim, con il simbolo rappresentante.


Origine dei nomi

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Patriarchi ebrei.
Nei capitoli 29 e 30 della Genesi si racconta il significato dei vari nomi, in modo da rispecchiare lo scontro tra le due mogli di GiacobbeLia, più vecchia e più feconda, e sua sorella Rachele, la più amata, ma sterile.

Suddivisione ripartizione geografica di Israele tra le 12 tribù secondo il Libro di Giosuè

Medioriente (mappa satellitare)
  • Ruben, il primogenito, il cui nome significa guarda: un figlio (maschio)!., derivante anche dalla radice di Gevurah. Era figlio di Lia.
  • Simeone, secondogenito, figlio di Lia. Il suo nome significa YHWH mi ha udito.
  • Levi, terzo figlio di Lia. Mi si affezionerà significa, sperando Lia, in un avvicinamento di Giacobbe. Ma lui amava di più Rachele, sua sorella.
  • Giuda, figlio di Lia, chiamato "giovane leone". Significa loderò YHWH.
  • Dan figlio di Bila, un'ancella di Rachele, poiché questa sembrava non poter avere figli. Significa YHWH mi ha fatto giustizia.
  • Neftali, altro figlio di Bila: rivalità tra sorelle.
  • Gad, figlio di Zilpa, ancella di Lia che gridò per fortuna!.
  • Aser, secondo figlio di Zilpa: così mi diranno felice!
  • Issachar, concepito da Lia, in un giorno in cui Giacobbe avrebbe dovuto appartarsi con Rachele. Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito.
  • Zabulon, ancora Lia: Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli. Dopo Zabulon Lia ebbe anche una figlia: Dina.
  • GiuseppeDio ha tolto il mio disonore, disse Rachele, al primo figlio.
  • Beniamino, secondo e ultimo figlio di Rachele. Non temere, disse lei, prima di morire. Il nome, in semitico, significa figlio della mia mano destra, capo, o reggitore del Sud (il sud sta a destra, nella geografia semita, guardando verso Gerusalemme ad occidente verso oriente, ma dal Qodesh haQodashim si guarda verso occidente).[2]
A questa prima struttura tribale se ne succedettero altre, tra cui Efraim e Manasse, citati come figli di Giuseppe, ma adottati da Giacobbe. Queste due tribù furono a capo del Regno di Israele, nato nella parte nord del Regno di Davide dopo la morte di Salomone.[3][4]

Storia

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Dieci tribù perdute d'Israele.
La storia delle dodici tribù inizia quando Giacobbe e la sua famiglia scese in Egitto con "70 anime" (Genesi 46:26-27). In Egitto "i figli d'Israele furono fruttiferi, moltiplicarono copiosamente e divennero numerosi e si fecero straordinariamente forti" e divennero il "popolo israelita" (Esodo 1:1-9). Dopo la morte di Giuseppe - uno dei figli di Giacobbe che era diventato viceré dell'Antico Egitto - il Faraone oppresse gli Israeliti oberandoli con lavori forzati.[5]
Dio "si ricordò della sua alleanza con Isacco e con Giacobbe" (Esodo 2:24-25) si manifestò a Mosè e liberò gli Israeliti dal giogo d'Egitto. A quell'epoca la nazione israelita contava "seicentomila uomini capaci di camminare" (Esodo 12:37), comunemente interpretato come 600.000 uomini abili (militarmente), escludendo quindi anziani, donne e bambini.[5]
Sul Monte Sinai, alla nazione israelita vennero date leggi e regolamenti - la Torah - e un patto d'alleanza con Dio. Dopo aver vagato per 40 anni nel deserto al comando di Mosè, le dodici tribù entrarono nella terra di Canaan guidati da Giosuè.
Dopo aver conquistato la terra, a ciascuna tribù venne assegnato un territorio da insediare. Durante tale periodo di insediamento, ed il successivo periodo dei Giudici, non esistette un modello prdeterminato di comando tra le tribù, sebbene numerose crisi obbligarono le tribù a federarsi in azioni collaborative contro i nemici.[4][6]
Shiloh[7] funse da centro sacrale di tutte le tribù, che ospitando l'Arca dell'Alleanza custodita dalla famiglia sacerdotale di Eli. A causa di pressioni militari, gli Israeliti si sentirono costretti a rivolgersi a Samuele affinché provvedesse a istaurare una monarchia, e Saul venne incoronato a governare tutte le tribù di Israele.[4]
Alla morte di Saul, suo figlio venne accettato da tutte le tribù come nuovo re, fatta eccezione per Giuda e Simeone che preferirono Davide. La lotta di Davide con la Casa di Saul si concluse con la sua vittoria e tutti gli anziani si affidarono a Davide per il governo delle rispettive tribù. Egli quindi governò, inizialmente da Hebron e poi da Gerusalemme, su tutte le tribù d'Israele e dopo la sua morte gli succedette il figlio, Salomone. Dopo la morte di Salomone, le tribù, ancora una volta divise secondo linee territoriali e politiche, con Giuda e di Beniamino nel sud, fedeli alla Casa di Davide e il resto delle tribù settentrionali governate da una successione di dinastie.[4][8]

Riscontri della ricerca moderna

La ricerca testamentaria moderna generalmente non accetta che le dodici tribù siano semplicemente divisioni di un'unità più vasta che si era sviluppata naturalmente da radici patriarcali. Si suppone che tale schema semplicistico si origini in realtà da speculazioni genealogiche successive, che tentavano di spiegare la storia delle tribù in termini di relazioni famigliari. L'alleanza delle dodici tribù si pensa sia maturata dall'organizzazione di tribù indipendenti, o gruppi di tribù, spinti ad unirsi per ragioni storiche. Gli storici divergono riguardo a quando tale unioni delle dodici tribù sia avvenuta e quando le tribù di Israele divennero una nazione singola.[8]
Una scuola di pensiero sostiene che la confederazione sia avvenuta nell'ambito del territorio verso la fine del periodo dei Giudici e l'inizio della Monarchia. Tutte le tradizioni che reputano le dodici tribù come una nazione singola già sin dalla schiavitù d'Egitto o le peregrinazioni nel deserto, sono considerate senza fondamento. Tale scuola riconosce i nomi di alcune delle tribù nei nomi di siti antichi a Canaan, come le montagne di NeftaliEfraim, e Giuda, il deserto di Giuda, e Gilead. Con il passare del tempo, coloro che abitavano in queste zone assunsero i nomi delle località.
Altri pensano che le tribù che discesero dalla matriarca Lea - cioè RubenSimeoneLevi, Giuda, Zabulon e Issachar - esistessero inizialmente come confederazione di sei tribù i cui confini a Canaan erano contigui. Solo in seguito altre tribù penetrarono nella zona, espandendosi poi in una confederazione di dodici.
Una seconda scuola ammette che l'unione dei dodici esistesse durante le peregrinazioni nel deserto, ma che Canaan non fu conquistata da un'alleanza di queste tribù in una sola volta. Piuttosto, ci furono incursioni individuali nel territorio in vari periodi distanti tra loro. Tuttavia, l'alleanza tra le dodici tribù e la loro consapevolezza di unità nazionale scaturita da affinità etnica, storia comune, fede e pratiche sacrali, ebbe origine nel periodo precedente alla conquista della terra.[8]

Il numero dodici

Il numero dodici non è né fittizio né il risultato di un vero sviluppo genealogico della storia patriarcale. Si tratta di una cifra istituzionalizzata e convenzionalizzata che si trova anche in altre tribù, come ad esempio i figli di Ismaele, di Naor, di Ioctan, ed Esaù. Simili modelli organizzativi riferentesi a gruppi di dodici, o anche sei, tribù, sono noti in Asia MinoreGrecia e Italia. In Grecia, tali raggruppamenti erano chiamati anfizionie, leghe sacrali di ἔθνη o πόλεις (polis) che gravitavano attorno ad un particolare santuario.[9] A ciascuna tribù veniva assegnato un turno prestabilito nell'approvvigionamento e mantenimento del tempio. I membri anfizionici facevano pellegrinaggio verso il centro religioso comune in occasioni festive. La misura esatta di corrispondenza tra l'anfizionia del mondo ellenico e la struttura duodecimale delle tribù di Israele porebbe essere causa di controversie accademiche, tuttavia non ci sono dubbi che questo modello di dodici attribuito alle tribù erabriche sia reale e fermamente radicato nella storia. Pertanto, se una delle tribù doveva ritirarsi dall'unione o essere assorbita da un'altra tribù, il numero dodici sarebbe stato conservato, sia dividendo in due una delle rimanenti tribù oppure accettando una nuova tribù nell'unione. Per esempio, quando la tribù di Levi viene considerata parte delle dodici tribù, le tribù di Giuseppe sono con siderate come una sola. Ma quando la tribù di Levi non viene citata, le tribù di Giuseppe sono contate separatamente come Manasse ed Efraim. Seguendo le stesse considerazioni duodecimali, Simeone è contata come una tribù anche dopo che è stata assorbita da Giuda, e Manasse anche quando si divide in due, viene considerata una.[8][10]
La confederazione delle dodici tribù era primariamente religiosa, basata sulla fede in un unico "Dio di Israele" col quale le tribù avevano stabilito un "patto" e che adoravano in un centro sacrale comune come "popolo del Signore" (per es. Deuteronomio 7:6). La Tenda del Convegno e l'Arca dell'Alleanza erano gli oggetti più sacri dell'unione tribale e la tradizione biblica narra che molti luoghi servivano come centri religiosi in vari periodi. Durante le peregrinazioni nel deserto, "la montagna di Dio", cioè il Sinai o Horeb, servì come tale luogo, come anche la grande oasi di Kadesh-Barnea dove le tribù rimasero per un periodo e da cui tentarono una conquista del territorio. Molti siti a Canaan vengono citati con associazioni sacre o come centri di pellegrinaggio. Alcuni di questi, come Penuel, dove Giacobbe ricevette il nome "Israele",[11] Beth-El, che ospitava l'Arca, e Be'er Sheva, che risale ai tempi patriarcali. Giacobbe costruì un altare a Sichem e le tribù si riunirono in quel luogo "davanti al Signore" stabilendo un'alleanza con Lui nel tempo di Giosuè (Giosuè 24:23-25). Shiloh godeva di particolare importanza come sito centrale delle tribù, in cui si riunivano sotto la guida di Giosuè per suddividere la terra in lotti, e fu in quel luogo che piazzarono la Tenda del Convegno e l'Arca. La famiglia di Eli, che tracciava la propria discendenza fino ad Aronne, il Sommo sacerdote, officiava a Shiloh, ed era a Shiloh che gli Israeliti si recavano per le festività ed i sacrifici.[12]
La molteplicità dei luoghi cultuali solleva la questione se tutte e dodici le tribù fossero realmente concentrate in un unico sito anfizionico. Potrebbe essere che, man mano che le connessioni di una tribù con l'anfizionia si indebolivano per varie ragioni, la tribù iniziava svolgere i propri rituali presso uno degli altri siti. Probabilmente, diversi siti venivano utilizzati dai vari sottogruppi delle tribù. Beer-Sheba e Hebron, per esempio, erano usati dai gruppi tribali meridionali; Shechem, Shiloh, e Gilgal erano venerati dalle tribù centrali; il santuario a Dan serviva alle tribù settentrionali. La probabilità dei molti santuari viene rafforzata dal fatto che gruppi di insediamenti cananei separavano le tribù meridionali e centrali, e dividevano le tribù centrali da quelle di Galilea. È possibile che vari santuari venissero utilizzati da tribù differenti simultaneamente, mentre il santuari che ospitava l'Arca del Signore era venerata come centrale da tutte e dodici le tribù.[12][9]

Genealogie

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Figli di Noè e Popolo ebraico.
I cambiamenti che avvennero nella struttura delle dodici tribù e dei rispettivi punti di forza, vengono espressi dalle genealogie bibliche. Le tribù discendono da quattro matriarche: otto tribù da Lea e Rachele, e quattro dalle ancelle Bilhah e Zilpah. Si ritiene che l'attribuzione alle due moglie sia indicativo di una fase iniziale dell'organizzazione tribale, le "tribù di Lea" e le "tribù di Rachele". L'attribuzione di quattro tribù alle ancelle potrebbe indicare sia uno status inferiore o una tarda appartenenza alla confederazione. Nella lista delle dodici tribù, Ruben è evidenziato come primogenito, seguito da Simeone, Levi, e Giuda, figli di Lea, che occupano posizioni primarie.[12][13]
Ruben sta a capo della lega tribale e ha una posizione di importanza centrale tra i suoi confederati prima della conquista del territorio. D'altra parte, la stessa tribù è inattiva durante il periodo dei Giudici - non fornì nessun giudice e durante la guerra di Debora contro Sisara, Ruben "rimase seduto tra gli ovili" e non prestò aiuto (Giudici 5:15-16). Probabilmente, dato che questa tribù dimorava ai bordi del territorio, i suoi legami con le altre tribù erano indebolite e la sua sopravvivenza come una delle tribù d'Israele era a rischio.[13]
Simeone fu assorbita da Giuda. Levi si sparse in tutto Israele come risultato dei propri incarichi sacrali. Giuda fu tagliato fuori dal resto delle tribù da un lembo di terra cananea che separava le montagne di Giuda e quelle di Efraim. Il primato di Ruben in testa alle dodici tribù fu preso dalla Casa di Giuseppe, che giocò un ruolo decisivo e storico durante il periodo di insediamento e dei Giudici. Giosuè provenne dalla tribù di Efraim. Sichem e Shiloh erano entro i confini della Casa di Giuseppe. Samuele venne dalle colline di Efraim. Efraim condusse le tribù in guerra contro Beniamino a causa della concubina a Gabaa (Giudici 19-20). All'inizio della Monarchia, la guida andò a Giuda. Il passo 1 Cronache 5:1–2 illustra chiaramente come la posizione dominante tra le tribù passasse da Ruben a Efraim e da Efraim a Giuda.[13]

Nazionalismo

Ciascuna delle dodici tribù godeva di grande autonomia, organizzando i propri affari secondo un modello tribale-patriarcale. Senza dubbio esistevano istituzioni amministrative comuni a tutte le tribù, situate vicino ai santuari centrali, sebbene le relative informazioni siano alquanto scarse. Durante le peregrinazioni nel deserto, la guida del popolo fu assegnata ai principi di ciascuna tribù e agli anziani che avevano assistito Mosè: si incontravano e legiferavano per l'intero popolo. Ci sono riferimenti a riunioni dei capi tribù e anziani durante i periodi di insediamento e dei Giudici. "Il sacerdote Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di migliaia d'Israele che erano con lui" (Giosuè 22) condussero le trattative con le tribù transgiordane, a nome dell'intera nazione. Giosuè convocò "gli anziani, i capi, i giudici, e gli ufficiali di Israele" per stabilire un patto con Sichem. Gli anziani di Israele, a nome di tutta la nazione, chiesero che Samuele nominasse un re. Gli avvenimenti della concubina di Gabaa e la battaglia di Saul con Nahash l'Ammonita (1 Samuele 11:1) sono classici esempi di un'azione comune intrapresa dalla lega delle dodici tribù:
« Allora tutti i figli d'Israele si mossero, da Dan fino a Beer-Sceba e al paese di Galaad, e il popolo si radunò come un sol uomo dinanzi al Signore, a Mizpa. »   (Giudici 20:1)
In un caso, azione unitaria fu presa dalle tribù contro uno dei propri membri, Beniamino, per aver violato i termini del patto. La guerra contro Nahash l'Ammonita dimostra che le tribù erano tenute a venire in aiuto di uno qualsiasi della lega che si fosse trovato in difficoltà. A causa della natura sacrale della lega stessa, le guerre delle tribù erano considerate "guerre del Signore". Tuttavia, i racconti del Libro dei Giudici circa le battaglie che Israele intraprese contro i suoi nemici rendono chiaro che la lega doveva essere stata piuttosto debole in quel periodo.
La consapevolezza dell'unità nazionale e religiosa non aveva ancora generato una solida confederazione politico-militare. Il Cantico di Debora dà chiara espressione alla mancanza di solidarietà tra le tribù, poiché alcune di queste non vennero in aiuto della tribù galilee:
« Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3 Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
[...] 7 Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8 Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
[...] 13 Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14 Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15 I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
16 Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute... »   (Giudici 5:2-31)
È impossibile indicare anche una sola guerra contro nemici esterni durante il periodo dei Giudici in cui tutte le tribù agirono in concerto. Infatti, ci sono indicazioni di liti e dispute intertribali. A questo proposito, ci sono studiosi che ritengono che i giudice-liberatori non furono leader nazionali pantribali, ma guidarono solo tribù singole, o gruppi di esse. Fu solo verso la fine del periodo dei Giudici, quando la pressione dei Filistei sulle tribù di Israele aumentò nella parte occidentale e quella dei popoli della Transgiordania in quella orientale, che la confederazione tribale religio-nazionale assunse dimensioni politiche e militari. Le tribù israelite si consolidarono allora come un'entità nazionale-territoriale di struttura a regime monarchico. DavideSalomone, e poi i re di Israele e di Giuda tesero a indebolire la coscienza tribale a favore dell'organizzazione territoriale e monarchica. È evidente, tuttavia, dalla visione escatologica di Ezechiele che la consapevolezza di Israele come popolo composto da dodici tribù non era stata, neanche allora, cancellata.[13]

Galleria delle bandiere tribali

Note

  1. ^ David Bridger (cur.), The New Jewish Encyclopedia, Behrman House, 1976, s.v. "Twelve Tribes of Israel".
  2. ^ Si vedano anche le rispettive voci su "Navigating the Bible II"bible.ort.org.
  3. ^ Per riferimenti e citazioni di questa sezione, si veda Encyclopaedia Judaicass.vv.
  4. ^ a b c d (EN) Rainer Albertz, A History of Israelite Religion, Volume I: From the Beginnings to the End of the Monarchy, Westminster John Knox Press, 1994 [Vandenhoeck & Ruprecht 1992]ISBN 978-0-664-22719-7.
  5. ^ a b "Jacob", voce su Jewish Virtual Library.
  6. ^ "Judges", voce su Jewish Virtual Library.
  7. ^ Shiloh (ebraico: שִׁלוֹ ,שִׁילֹה ,שִׁלֹה, e anche שִׁילוֹ - in (ITtraslitt. Silo) era un'antica città della Samaria citata dalla Bibbia ebraica. Il suo sito archeologico si trova a Tel Shiloh vicino alla moderna Khirbet Seilun e all'insediamento di Shilo Mateh Binyamin, a sud di Tirzah e a nord di Beth El. Shiloh fu il maggior centro cultuale del Regno di Giuda e Israele prima che venisse costruito il Tempio di Gerusalemme. Cfr. "Shiloh, Israel's Capital for 400 Years, Being Uncovered", di Gil Ronen, 28 luglio 2010, Jerusalem Post.
  8. ^ a b c d (EN) Rainer Albertz, A History of Israelite Religion, Volume II: From the Exile to the Maccabees, Westminster John Knox Press, 1994 [Vanderhoek & Ruprecht 1992]ISBN 978-0-664-22720-3.
  9. ^ a b C. H. J. de Geus, The tribes of Israel: an investigation into some of the presuppositions of Martin Noth's amphictyony hypothesis, Van Gorcum, 1976.
  10. ^ (EN) Rainer Albertz e Bob Becking (curr.), Yahwism After the Exile: Perspectives on Israelite Religion in the Persian Era, Koninklijke Van Gorcum, 2003, ISBN 978-90-232-3880-5.
  11. ^ "Penuel", su Jewish Virtual Library - luogo dove Giacobbe combatté con "l'angelo del Signore" (Genesi 32:31).
  12. ^ a b c (EN) Rainer Albertz, Israel in Exile: The History and Literature of the Sixth Century B.C.E., Society of Biblical Literature, 2003, ISBN 978-1-58983-055-4.
  13. ^ a b c d W. Duffy, The Tribal History Theory on the Origin of the Hebrews, 1944, cit. anche in Richard S. Hess, David Toshio Tsumura, Studied Inscriptions from Before the Flood, Eisenbrauns, 1994.

Voci correlate

Il Regno di Israele e Giuda sotto il re Davide e il re Salomone

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Con Regno di Giuda e Israele, o impropriamente Regno d'Israele, si intende, secondo il racconto biblico, il regno unito degli Israeliti formatosi attorno al 1030 a.C. negli attuali Israele, Cisgiordania e Giordania, abitato prevalentemente da Ebrei.
L'ultimo dei suoi sovrani fu il re Salomone, attorno al 933 a.C.: le tribù del nord contestarono l'autorità di Roboamo, successore di Salomone, e si organizzarono nel Regno d'Israele, retto da Geroboamo, mentre quelle del sud costituirono il Regno di Giuda, governato dalla dinastia davidica.
Le uniche fonti storiche disponibili, i racconti della Bibbia, testimoniano una forte divisione del territorio prima, durante e dopo la costituzione del regno: al nord il riferimento era la tribù di Efraim, mentre il sud era dominato dalla tribù di Giuda. Ciò ha portato storici e studiosi della Bibbia[quali?] a vedere questa entità politica non come un vero e proprio regno unitario ma come una sorta di "regno unito", nel quale il regnante assumeva la corona del nord e quella del sud. Martin Noth ha invece ipotizzato che, successivamente alla conquista della terra, si sia configurata una "unione di circonvicini", una sorta di anfizionia, raccolta intorno ad un santuario che da itinerante è divenuto stabile e centrale.
Hans Küng contesta questa ipotesi, secondo le seguenti considerazioni: nessuna delle culture nomadi ha conosciuto un tale santuario centrale; non è dimostrabile che l'Arca dell'Alleanza sia stata un santuario itinerante per tutta Israele. D'altra parte, neppure è dimostrabile che la confederazione si sia basata su presupposti esclusivamente politici.[1] È insomma difficile stabilire quale possa essere stato il principio agglutinante del futuro Israele (probabilmente riunitosi intorno al nucleo centrale delle tribù di Beniamino, Efraim e Manasse[2]) e come abbia preso piede il principio monarchico. Determinante appare il fatto che già nel Cantico di Debora la federazione tribale sia indicata come "popolo di Jahvè"[3], il che indicherebbe un ruolo certo dell'elemento religioso[4].
Bisogna in ogni caso partire dalla comprensione del ruolo degli shofetim, che in qualche modo annunciano il periodo regale vero e proprio, e la considerazione di un vuoto di potere che si produsse intorno alla fine del II millennio a.C. e fece sì che Samuele, spesso considerato come l'ultimo degli shofetim, designasse Saul e il popolo acclamasse il nuovo re.


Vi furono quattro sovrani della Monarchia Unita:
Fu il re Davide a conferire a Gerusalemme il rango di capitale nazionale d'Israele. Prima di allora era stata Hebron la capitale del Giuda di Davide e Mahanaim quella dell'Israele di Ishbaal ed ancor prima lo fu Gibeah durante il regno del re Saul. La prima parte della Bibbia indica che Shiloh era stata vista come capitale nazionale: da un punto di vista archeologico ciò è considerato plausibile, almeno per quanto riguarda la capitale religiosa. Per questo periodo la maggior parte degli storici segue o la vecchia cronologia[5] stabilita da William F. Albright o Edwin R. Thiele, o quella nuova di Gershon Galil. La cronologia di Thiele corrisponde in generale a quella di Galil con la differenza di al massimo un anno.[6]
Date secondo AlbrightDate secondo ThieleDate secondo GalilNomi comuni/bibliciNome regale e stileNote
ca.10211000ca.10301010Saulשאול בן-קיש מלך ישראל
Shaul ben Qysh, Melech Ysra'el
ucciso in battaglia
ca.1000ca.10101008Ishbaal
(Ish-boseth)
איש-בשת בן-שאול מלך ישראל
Ishba'al ben Shaul, Melech Ysra'el
Assassinato
ca.1000962ca.1008970Davideדוד בן-ישי מלך ישראל
David ben Yishai, Melech Ysra'el
Genero di Saul, cognato di Ish-boseth
ca.anni 960ca.922ca.970931Salomoneשלמה בן-דוד מלך ישראל
Shelomoh ben David, Melech Ysra'el
Figlio di Davide e Betsabea, il suo diritto alla successione gli fu contestato dal fratellastro più anziano Adonia

Origini della Monarchia Unita

Secondo la Bibbia la Monarchia Unita si formò quando ci fu un'ampia espressione popolare in favore della sua introduzione al fine di governare sulle precedenti confederazioni tribali israelite.
Aumentando la pressione da parte dei Filistei e di altre tribù confinanti, dice la Bibbia che ciò costrinse gli Israeliti ad unirsi in uno stato più unitario. La Bibbia trattava la nozione di regalità a quel tempo, cioè con il potere concentrato in un solo uomo, come un anatema, essendo riservato a Dio lo status di essere cui erano dovuti reverenza e potere.

Guerra civile


Carta del Sudovest asiatico c.anni 830.
     Regno di Giuda
     Regno di Israele
     Città-stato filistee
     Stati fenici
     Regno di Ammon
     Regno di Edom
     Regno di Aram-Damasco
     Tribù aramaiche
     Tribù Arubu
     Tribù Nabatu
     Impero assiro
     Regno di Moab
Secondo il I libro di Samuele, a causa della disobbedienza a Dio, il dominio di Saul fu ridotto ed il suo regno passò ad un'altra dinastia.[7] Sempre secondo il I libro di Samuele, il regno di Saul sarebbe durato vent'anni.[8] Il Testo masoretico afferma che Saul regnò per soli due anni sebbene alcuni manoscritti antichi parlino di quarantadue anni (Il Nuovo Testamento gli attribuisce quarant'anni di regno[9]). Secondo la Bibbia Saul sarebbe morto combattendo contro i Filistei.[10]
Davide e Saul erano già inizialmente divenuti nemici, almeno dal punto di vista di Saul, sebbene le fonti dicano che Gionata, figlio di Saul e Michail, figlia di Saul, abbiano aiutato Davide a fuggire da Saul ed infine favorita una riconciliazione tra i due prima della morte di Saul. L'erede di Saul, Ishbaal, assunse il comando su Israele ma, secondo Samuele, regnò solo due anni prima di venir assassinato.[11] Davide, che era divenuto re del solo regno di Giuda, agì come controrivoluzionario, pose fine alla ribellione, e fu nominato re di Israele al posto di Ishbaal. Un certo numero di studiosi e critici biblici avanzano l'ipotesi che in realtà Davide fosse il responsabile dell'assassinio di Ishbaal e che la sua posizione successiva di repressore della rivoluzione fosse solo una invenzione successiva per legittimare il suo operato.[senza fonte]
Davide, che era già stato consacrato ad Ebron re di Giuda[12] divenne così re di entrambi i regni e, secondo la Bibbia, regnò su di essi per 33 anni.[13]
Secondo il II Libro di Samuele, una parte d'Israele si ribellò a Davide e nominò re il figlio Assalonne, costringendo quindi Davide alla fuga ed all'esilio sulla costa orientale del Giordano.[14]
Secondo una crescente maggioranza di archeologi, non si trattò di una vera e propria rivoluzione contro una potente signoria, bensì di una riaffermazione dell'autorità su una popolazione povera, rurale, dispersa geograficamente, stazionaria.
Infine, sempre secondo Samuele, Davide lanciò un contrattacco che risultò vincente, mentre il figlio prediletto del re israelita perì.[15]
Dopo aver aver ripreso il controllo di Giuda e di Israele, Davide tornò sulla riva occidentale del Giordano. Successivamente dovette affrontare varie altre ribellioni delle quali tuttavia riuscì sempre ad aver ragione.

L'età d'oro

Nel racconto biblico Davide riesce infine ad unificare i regni di Giuda e d'Israele. Alcuni archeologi moderni ritengono che fossero esistite, sempre e senza soluzione di continuità, due culture e due entità geografiche distinte, quella della nazione di Giuda e quella della nazione d'Israele e se vi fu un'unione politica, probabilmente questa non ebbe effetti pratici sui rapporti fra le due nazioni.[16]
Davide si imbarcò con successo in campagne militari contro i nemici di Giuda e di Israele, e sconfisse nemici acerrimi come i Filistei, dando così sicurezza ai confini. Sotto il re Davide Israele crebbe da regno ad impero e la sua sfera d'influenza - militare e politica - nel Medio Oriente si espanse notevolmente assumendo il controllo di un certo numero di deboli stati-satellite quali quelli dei Filistei, dei Moabiti, degli Edomiti, degli Ammoniti più città-stato aramaiche (Aram-Zobah e Aram-Damasco).
I confini dell'Impero si estendevano dal Mar Mediterraneo al deserto arabo, dal Mar Rosso all'Eufrate e, secondo il racconto biblico, si trattava di una terra molto estesa (vedi)
Alcuni archeologi moderni, sebbene sostenitori di una tesi minoritaria, ritengono che l'area sotto controllo del Regno d'Israele e Giuda a quel tempo, escludendo i territori fenici sulle rive del Mediterraneo, non superasse i 34.000 km2 dei quali il regno vero e proprio ne occupava 24.000.
A Davide successe il figlio Salomone, che ottenne il regno in virtù di una promessa che suo padre Davide aveva fatto a Betsabea e grazie anche all'intercessione del profeta Natan,[17] a scapito del fratello Adonia, che egli successivamente fece giustiziare.[18]
Per essere all'altezza del proprio nome, che in ebraico significa letteralmente "pace", durante il suo governo il regno conobbe un periodo di pace e tranquillità che non aveva precedenti. Davide e Salomone sono entrambi descritti dalla Bibbia come coloro che hanno stretto una forte alleanza con il Re di Tiro. In cambio della cessione di alcune terre, si narra che Davide e Salomone ricevettero esperti artigiani, operai specializzati, denaro, gioielli, legno di cedro e altri beni. Il Palazzo di Davide e il Tempio di Salomone pare siano stati costruiti con l'aiuto delle risorse di Tiro, così come altro aiuto venne dai progetti inviati dagli architetti della città costiera.
Salomone costruì alcune grandi città, incluse MegiddoHazor e Gezer; queste sono state riportate alla luce e gli studiosi fanno risalire parte dei reperti archeologici rinvenuti, alcuni dei quali sono di notevole interesse, a tale programma di costruzione. Le strutture ritrovate in questi scavi vengono identificate come le stalle utilizzate per l'ampio numero di cavalli che, si ritiene, Salomone mantenesse.

Fine della "Monarchia Unita"

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Regno di Israele e Regno di Giuda.
In seguito alla morte di Salomone, risalente circa al 926 a.C., le tensioni tra gli abitanti della parte settentrionale di Israele, nella quale erano stanziate le dieci tribù del nord, e quella meridionale, dominata da Gerusalemme e dalle tribù del sud, raggiunse il punto di non ritorno. Quando Roboamo, il successore di Salomone, trattò senza alcuna sensibilità le proteste delle tribù del nord circa la loro situazione economica, il Regno unito di Israele, nel 930 a.C. (ma c'è divergenza di opinioni su quale sia davvero l'anno), si divise in due regni: quello settentrionale, la Samaria, che includeva le città di Sichem e Samaria, e il meridionale Regno di Giuda, del quale faceva parte Gerusalemme; in questo contesto, la maggior parte delle province non-israélite ottenne l'indipendenza.
Il Regno di Israele (o Regno Settentrionale) esisté come Stato indipendente fino al 720 a.C. circa, quando venne conquistato dall'Impero Assiro; mentre il Regno di Giuda (o Regno Meridionale) resistette fino al 586 a.C., quando fu sconfitto dall'Impero Babilonese.

Punti di vista critici

Secondo i critici dei testi, più fonti scritte vennero riunite insieme per dar luogo a quelli che oggi sono i libri di Samuele. Le più riconoscibili, nelle parti iniziali del primo libro, sono la fonte pro-monarchica e la fonte anti-monarchica. Distinguendo queste due fonti, possono essere ricostruiti due resoconti diversi dei fatti. La fonte anti-monarchica descrive Samuele (ritenuto da alcuni studiosi uno pseudonimo indicante Yahweh stesso) come colui che sconfisse totalmente i Filistei, e così, pur accettando malvolentieri che il popolo richiedesse un governante, fece incoronare Saul. La fonte pro-monarchica narra la nascita divina di Saul (un'unica parola venne cambiata in un'edizione posteriore del testo così che tale sovrannaturale venuta al mondo fu invece attribuita a Samuele) e la sua successiva conduzione di un esercito alla vittoria sugli Ammoniti, in seguito alla quale vi fu un plebiscito affinché Saul guidasse il popolo contro i Filistei; e dopo questi eventi egli venne proclamato re.
Secondo Israel Finkelstein e Neil Silberman, autori de The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts[16], l'idea di una monarchia unita non è una realtà storica, bensì "l'espressione creativa di un potente movimento religioso e riformista", forse "commutata da alcune situazioni realmente esistite in qualche momento storico". Tuttavia, in un libro posteriore, Finkelstein e Silberman affermano che Davide e Salomone furono due sovrani storicamente esistiti intorno al X secolo a.C. Inoltre essi affermano che il primo riferimento all'indipendenza del regno di Israele risale all'890 a.C. circa, mentre per quanto riguarda il Regno di Giuda si parla del 750 a.C. circa

Note

  1. ^ Hans Küng, Ebraismo, ed. cit., pag. 85.
  2. ^ Così C. Thoma, Theologische Realenzyklopädie, vol. VIII, pag. 384, citato da Küng, Ebraismo, ed. cit., pag. 86.
  3. ^ Libro dei Giudici5.11.
  4. ^ Ancora Thoma, Theologische Realenzyklopädie, vol. VIII, pag. 384-387.
  5. ^ Una cronologia alternativa dei dei regni di Giuda e Israele è stata proposta da Giovanni Parigi in "Ipotesi per una nuova datazione dei regni di Giuda e Israele" http://cammelliemoscerini.it.over-blog.it/
  6. ^ Kenneth KitchenHow We Know When Solomon Ruled: Israel's Kings, BAR, September/October 2001
  7. ^ I Samuele, 15, 28: «Il Signore ha strappato da te il Regno d'Israele e l'ha dato ad un altro migliore di te»; (La Bibbia, ed. Piemme)
  8. ^ I Samuele, 13,1: «Saul aveva trent'anni quando incominciò a regnare e regnò vent'anni su Israele ...» (La Bibbia, ed. Piemme)
  9. ^ Atti, 13,21
  10. ^ I Samuele, 31, 1-13
  11. ^ II Samuele, 2, 10; ibidem, 4, 7
  12. ^ II Samuele, 2, 4
  13. ^ II Samuele, 5, 5
  14. ^ II Samuele, 15, 12-37
  15. ^ II Samuele, 17, 17-29; ibidem, 18, 1-18
  16. ^ a b Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts, Simon and Schuster, 2001, pag.23
  17. ^ I libro dei Re, 1, 11-39
  18. ^ I libro dei Re, 2, 25

Bibliografia

  • La Bibbia, ed. Piemme, Casale Monferrato (AL), 1996, ISBN 88-384-2400-4;
  • Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts, Simon and Schuster, New York, 2001;
  • Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, David and Solomon: In Search of the Bible's Sacred Kings and the Roots of the Western Tradition, Simon and Schuster, New York, 2006
  • Hans KüngEbraismo, ed. BUR, ISBN 88-17-11645-9.

Voci correlate