Con Regno di Giuda e Israele, o impropriamente Regno d'Israele, si intende, secondo il racconto biblico, il regno unito degli Israeliti formatosi attorno al 1030 a.C. negli attuali Israele, Cisgiordania e Giordania, abitato prevalentemente da Ebrei.
L'ultimo dei suoi sovrani fu il re Salomone, attorno al 933 a.C.: le tribù del nord contestarono l'autorità di Roboamo, successore di Salomone, e si organizzarono nel Regno d'Israele, retto da Geroboamo, mentre quelle del sud costituirono il Regno di Giuda, governato dalla dinastia davidica.
Le uniche fonti storiche disponibili, i racconti della Bibbia, testimoniano una forte divisione del territorio prima, durante e dopo la costituzione del regno: al nord il riferimento era la tribù di Efraim, mentre il sud era dominato dalla tribù di Giuda. Ciò ha portato storici e studiosi della Bibbia[quali?] a vedere questa entità politica non come un vero e proprio regno unitario ma come una sorta di "regno unito", nel quale il regnante assumeva la corona del nord e quella del sud. Martin Noth ha invece ipotizzato che, successivamente alla conquista della terra, si sia configurata una "unione di circonvicini", una sorta di anfizionia, raccolta intorno ad un santuario che da itinerante è divenuto stabile e centrale.
Hans Küng contesta questa ipotesi, secondo le seguenti considerazioni: nessuna delle culture nomadi ha conosciuto un tale santuario centrale; non è dimostrabile che l'Arca dell'Alleanza sia stata un santuario itinerante per tutta Israele. D'altra parte, neppure è dimostrabile che la confederazione si sia basata su presupposti esclusivamente politici.[1] È insomma difficile stabilire quale possa essere stato il principio agglutinante del futuro Israele (probabilmente riunitosi intorno al nucleo centrale delle tribù di Beniamino, Efraim e Manasse[2]) e come abbia preso piede il principio monarchico. Determinante appare il fatto che già nel Cantico di Debora la federazione tribale sia indicata come "popolo di Jahvè"[3], il che indicherebbe un ruolo certo dell'elemento religioso[4].
Bisogna in ogni caso partire dalla comprensione del ruolo degli shofetim, che in qualche modo annunciano il periodo regale vero e proprio, e la considerazione di un vuoto di potere che si produsse intorno alla fine del II millennio a.C. e fece sì che Samuele, spesso considerato come l'ultimo degli shofetim, designasse Saul e il popolo acclamasse il nuovo re.
Vi furono quattro sovrani della Monarchia Unita:
- Saul, della tribù di Beniamino;
- Is-Bàal, uno dei figli di Saul
- Davide, genero di Saul avendone sposato la figlia Micol, della tribù di Giuda
- Salomone, figlio di Davide e di Betsabea.
Fu il re Davide a conferire a Gerusalemme il rango di capitale nazionale d'Israele. Prima di allora era stata Hebron la capitale del Giuda di Davide e Mahanaim quella dell'Israele di Ishbaal ed ancor prima lo fu Gibeah durante il regno del re Saul. La prima parte della Bibbia indica che Shiloh era stata vista come capitale nazionale: da un punto di vista archeologico ciò è considerato plausibile, almeno per quanto riguarda la capitale religiosa. Per questo periodo la maggior parte degli storici segue o la vecchia cronologia[5] stabilita da William F. Albright o Edwin R. Thiele, o quella nuova di Gershon Galil. La cronologia di Thiele corrisponde in generale a quella di Galil con la differenza di al massimo un anno.[6]
Date secondo Albright | Date secondo Thiele | Date secondo Galil | Nomi comuni/biblici | Nome regale e stile | Note |
---|---|---|---|---|---|
ca.1021–1000 | ca.1030–1010 | Saul | שאול בן-קיש מלך ישראל Shaul ben Qysh, Melech Ysra'el | ucciso in battaglia | |
ca.1000 | ca.1010–1008 | Ishbaal (Ish-boseth) | איש-בשת בן-שאול מלך ישראל Ishba'al ben Shaul, Melech Ysra'el | Assassinato | |
ca.1000–962 | ca.1008–970 | Davide | דוד בן-ישי מלך ישראל David ben Yishai, Melech Ysra'el | Genero di Saul, cognato di Ish-boseth | |
ca.anni 960–ca.922 | ca.970–931 | Salomone | שלמה בן-דוד מלך ישראל Shelomoh ben David, Melech Ysra'el | Figlio di Davide e Betsabea, il suo diritto alla successione gli fu contestato dal fratellastro più anziano Adonia |
Origini della Monarchia Unita
Secondo la Bibbia la Monarchia Unita si formò quando ci fu un'ampia espressione popolare in favore della sua introduzione al fine di governare sulle precedenti confederazioni tribali israelite.
Aumentando la pressione da parte dei Filistei e di altre tribù confinanti, dice la Bibbia che ciò costrinse gli Israeliti ad unirsi in uno stato più unitario. La Bibbia trattava la nozione di regalità a quel tempo, cioè con il potere concentrato in un solo uomo, come un anatema, essendo riservato a Dio lo status di essere cui erano dovuti reverenza e potere.
Guerra civile
Secondo il I libro di Samuele, a causa della disobbedienza a Dio, il dominio di Saul fu ridotto ed il suo regno passò ad un'altra dinastia.[7] Sempre secondo il I libro di Samuele, il regno di Saul sarebbe durato vent'anni.[8] Il Testo masoretico afferma che Saul regnò per soli due anni sebbene alcuni manoscritti antichi parlino di quarantadue anni (Il Nuovo Testamento gli attribuisce quarant'anni di regno[9]). Secondo la Bibbia Saul sarebbe morto combattendo contro i Filistei.[10]
Davide e Saul erano già inizialmente divenuti nemici, almeno dal punto di vista di Saul, sebbene le fonti dicano che Gionata, figlio di Saul e Michail, figlia di Saul, abbiano aiutato Davide a fuggire da Saul ed infine favorita una riconciliazione tra i due prima della morte di Saul. L'erede di Saul, Ishbaal, assunse il comando su Israele ma, secondo Samuele, regnò solo due anni prima di venir assassinato.[11] Davide, che era divenuto re del solo regno di Giuda, agì come controrivoluzionario, pose fine alla ribellione, e fu nominato re di Israele al posto di Ishbaal. Un certo numero di studiosi e critici biblici avanzano l'ipotesi che in realtà Davide fosse il responsabile dell'assassinio di Ishbaal e che la sua posizione successiva di repressore della rivoluzione fosse solo una invenzione successiva per legittimare il suo operato.[senza fonte]
Davide, che era già stato consacrato ad Ebron re di Giuda[12] divenne così re di entrambi i regni e, secondo la Bibbia, regnò su di essi per 33 anni.[13]
Secondo il II Libro di Samuele, una parte d'Israele si ribellò a Davide e nominò re il figlio Assalonne, costringendo quindi Davide alla fuga ed all'esilio sulla costa orientale del Giordano.[14]
Secondo una crescente maggioranza di archeologi, non si trattò di una vera e propria rivoluzione contro una potente signoria, bensì di una riaffermazione dell'autorità su una popolazione povera, rurale, dispersa geograficamente, stazionaria.
Infine, sempre secondo Samuele, Davide lanciò un contrattacco che risultò vincente, mentre il figlio prediletto del re israelita perì.[15]
Dopo aver aver ripreso il controllo di Giuda e di Israele, Davide tornò sulla riva occidentale del Giordano. Successivamente dovette affrontare varie altre ribellioni delle quali tuttavia riuscì sempre ad aver ragione.
L'età d'oro
Nel racconto biblico Davide riesce infine ad unificare i regni di Giuda e d'Israele. Alcuni archeologi moderni ritengono che fossero esistite, sempre e senza soluzione di continuità, due culture e due entità geografiche distinte, quella della nazione di Giuda e quella della nazione d'Israele e se vi fu un'unione politica, probabilmente questa non ebbe effetti pratici sui rapporti fra le due nazioni.[16]
Davide si imbarcò con successo in campagne militari contro i nemici di Giuda e di Israele, e sconfisse nemici acerrimi come i Filistei, dando così sicurezza ai confini. Sotto il re Davide Israele crebbe da regno ad impero e la sua sfera d'influenza - militare e politica - nel Medio Oriente si espanse notevolmente assumendo il controllo di un certo numero di deboli stati-satellite quali quelli dei Filistei, dei Moabiti, degli Edomiti, degli Ammoniti più città-stato aramaiche (Aram-Zobah e Aram-Damasco).
I confini dell'Impero si estendevano dal Mar Mediterraneo al deserto arabo, dal Mar Rosso all'Eufrate e, secondo il racconto biblico, si trattava di una terra molto estesa (vedi)
Alcuni archeologi moderni, sebbene sostenitori di una tesi minoritaria, ritengono che l'area sotto controllo del Regno d'Israele e Giuda a quel tempo, escludendo i territori fenici sulle rive del Mediterraneo, non superasse i 34.000 km2 dei quali il regno vero e proprio ne occupava 24.000.
A Davide successe il figlio Salomone, che ottenne il regno in virtù di una promessa che suo padre Davide aveva fatto a Betsabea e grazie anche all'intercessione del profeta Natan,[17] a scapito del fratello Adonia, che egli successivamente fece giustiziare.[18]
Per essere all'altezza del proprio nome, che in ebraico significa letteralmente "pace", durante il suo governo il regno conobbe un periodo di pace e tranquillità che non aveva precedenti. Davide e Salomone sono entrambi descritti dalla Bibbia come coloro che hanno stretto una forte alleanza con il Re di Tiro. In cambio della cessione di alcune terre, si narra che Davide e Salomone ricevettero esperti artigiani, operai specializzati, denaro, gioielli, legno di cedro e altri beni. Il Palazzo di Davide e il Tempio di Salomone pare siano stati costruiti con l'aiuto delle risorse di Tiro, così come altro aiuto venne dai progetti inviati dagli architetti della città costiera.
Salomone costruì alcune grandi città, incluse Megiddo, Hazor e Gezer; queste sono state riportate alla luce e gli studiosi fanno risalire parte dei reperti archeologici rinvenuti, alcuni dei quali sono di notevole interesse, a tale programma di costruzione. Le strutture ritrovate in questi scavi vengono identificate come le stalle utilizzate per l'ampio numero di cavalli che, si ritiene, Salomone mantenesse.
Fine della "Monarchia Unita"
In seguito alla morte di Salomone, risalente circa al 926 a.C., le tensioni tra gli abitanti della parte settentrionale di Israele, nella quale erano stanziate le dieci tribù del nord, e quella meridionale, dominata da Gerusalemme e dalle tribù del sud, raggiunse il punto di non ritorno. Quando Roboamo, il successore di Salomone, trattò senza alcuna sensibilità le proteste delle tribù del nord circa la loro situazione economica, il Regno unito di Israele, nel 930 a.C. (ma c'è divergenza di opinioni su quale sia davvero l'anno), si divise in due regni: quello settentrionale, la Samaria, che includeva le città di Sichem e Samaria, e il meridionale Regno di Giuda, del quale faceva parte Gerusalemme; in questo contesto, la maggior parte delle province non-israélite ottenne l'indipendenza.
Il Regno di Israele (o Regno Settentrionale) esisté come Stato indipendente fino al 720 a.C. circa, quando venne conquistato dall'Impero Assiro; mentre il Regno di Giuda (o Regno Meridionale) resistette fino al 586 a.C., quando fu sconfitto dall'Impero Babilonese.
Punti di vista critici
Secondo i critici dei testi, più fonti scritte vennero riunite insieme per dar luogo a quelli che oggi sono i libri di Samuele. Le più riconoscibili, nelle parti iniziali del primo libro, sono la fonte pro-monarchica e la fonte anti-monarchica. Distinguendo queste due fonti, possono essere ricostruiti due resoconti diversi dei fatti. La fonte anti-monarchica descrive Samuele (ritenuto da alcuni studiosi uno pseudonimo indicante Yahweh stesso) come colui che sconfisse totalmente i Filistei, e così, pur accettando malvolentieri che il popolo richiedesse un governante, fece incoronare Saul. La fonte pro-monarchica narra la nascita divina di Saul (un'unica parola venne cambiata in un'edizione posteriore del testo così che tale sovrannaturale venuta al mondo fu invece attribuita a Samuele) e la sua successiva conduzione di un esercito alla vittoria sugli Ammoniti, in seguito alla quale vi fu un plebiscito affinché Saul guidasse il popolo contro i Filistei; e dopo questi eventi egli venne proclamato re.
Secondo Israel Finkelstein e Neil Silberman, autori de The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts[16], l'idea di una monarchia unita non è una realtà storica, bensì "l'espressione creativa di un potente movimento religioso e riformista", forse "commutata da alcune situazioni realmente esistite in qualche momento storico". Tuttavia, in un libro posteriore, Finkelstein e Silberman affermano che Davide e Salomone furono due sovrani storicamente esistiti intorno al X secolo a.C. Inoltre essi affermano che il primo riferimento all'indipendenza del regno di Israele risale all'890 a.C. circa, mentre per quanto riguarda il Regno di Giuda si parla del 750 a.C. circa
Note
- ^ Hans Küng, Ebraismo, ed. cit., pag. 85.
- ^ Così C. Thoma, Theologische Realenzyklopädie, vol. VIII, pag. 384, citato da Küng, Ebraismo, ed. cit., pag. 86.
- ^ Libro dei Giudici, 5.11.
- ^ Ancora Thoma, Theologische Realenzyklopädie, vol. VIII, pag. 384-387.
- ^ Una cronologia alternativa dei dei regni di Giuda e Israele è stata proposta da Giovanni Parigi in "Ipotesi per una nuova datazione dei regni di Giuda e Israele" http://cammelliemoscerini.it.over-blog.it/
- ^ Kenneth Kitchen, How We Know When Solomon Ruled: Israel's Kings, BAR, September/October 2001
- ^ I Samuele, 15, 28: «Il Signore ha strappato da te il Regno d'Israele e l'ha dato ad un altro migliore di te»; (La Bibbia, ed. Piemme)
- ^ I Samuele, 13,1: «Saul aveva trent'anni quando incominciò a regnare e regnò vent'anni su Israele ...» (La Bibbia, ed. Piemme)
- ^ Atti, 13,21
- ^ I Samuele, 31, 1-13
- ^ II Samuele, 2, 10; ibidem, 4, 7
- ^ II Samuele, 2, 4
- ^ II Samuele, 5, 5
- ^ II Samuele, 15, 12-37
- ^ II Samuele, 17, 17-29; ibidem, 18, 1-18
- ^ a b Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts, Simon and Schuster, 2001, pag.23
- ^ I libro dei Re, 1, 11-39
- ^ I libro dei Re, 2, 25
Bibliografia
- La Bibbia, ed. Piemme, Casale Monferrato (AL), 1996, ISBN 88-384-2400-4;
- Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, The Bible Unearthed: Archaeology's New Vision of Ancient Israel and the Origin of Its Sacred Texts, Simon and Schuster, New York, 2001;
- Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, David and Solomon: In Search of the Bible's Sacred Kings and the Roots of the Western Tradition, Simon and Schuster, New York, 2006
- Hans Küng, Ebraismo, ed. BUR, ISBN 88-17-11645-9.
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