venerdì 18 luglio 2014

Castelli del Trono di Spade



Alto Giardino, Casa Tyrell e sotto Delta delle Acque, Casa Tully


Capo Tempesta, Casa Baratheon



Nido dell'Aquila, Casa Arryn



Castel granito, Casa Lannister



Lannisport




Corona della Regina, in Tempesta di spade, rifugio di Bran Stark


Torre Alta di Vecchia Città

Grande Inverno, Casa Stark



Lancia del Sole, Casa Martell



Pyke, Casa Greyjoy










Torri Gemelle, Casa Frey



Roccia del Drago, Casa Targaryen



Luogo di nascita di Daenerys Targaryen, in una notte di tempesta. Quella stessa notte la flotta dei Targaryen fu distrutta, insieme alle ultime speranze della dinastia. La regina Rhaella morì poche ore dopo il parto. Daenerys e Viserys furono tratti in salvo da un fedelissimo.

«Forse, maestà.» Barristan fece una breve pausa. «Ma non sono certo che la felicità facesse parte della personalità di Rhaegar
«Lo fai sembrare un uomo molto acido» protestò Dany.
«Non acido, no, ma... c'era della malinconia nel principe Rhaegar, un senso di...» Il vecchio esitò nuovamente.
«Dillo» incalzò lei. «Un senso di?...»
«... di catastrofe. Era nato nel dolore, mia regina, un'ombra che rimase su di lui per tutta la vita.»
Viserys le aveva parlato della nascita di Rhaegar soltanto una volta. Forse era una storia che lo rattristava troppo 
«Era l'ombra di Sala dell'Estate a tormentarlo, vero?»
«Sì. E al tempo stesso Sala dell'Estate era il luogo che il principe amava più di ogni altro. Vi si recava saltuariamente, con la sua arpa come unica compagnia. Neppure i cavalieri della Guardia reale andavano con lui. Gli piaceva dormire nella sala in rovina, sotto la luna e le stelle, e ogni volta che ritornava ad Approdo del Re, portava con sé una nuova canzone. A udirlo suonare la sua arpa dalle corde d'argento, a udirlo cantare di crepuscoli, lacrime e morti di re, era impossibile non percepire che era di se stesso che stava cantando, e di coloro che amava
- I fiumi della guerra (Le cronache del ghiaccio e del fuoco), George R.R. Martin


Grande Tempio di Baelor, Approdo del Re



La Fortezza Rossa, Approdo del Re






Aurore boreali, sole a mezzanotte e altri paesaggi d'Islanda




























Il gatto quotidiano







































La nuova guerra fredda si riscalda



Che da alcuni anni sia in atto una nuova guerra fredda tra gli Stati Uniti e la Russia, ed i rispettivi alleati più o meno fedeli, è cosa nota di cui si è già ampiamente trattato.
La novità è che questa guerra fredda si sta "riscaldando", nel senso che negli ultimi mesi c'è stata una accelerazione di eventi bellici effettivi, con altrettanti danni collaterali, nei fronti più esposti all'attrito delle due diverse alleanze: il confine tra Ucraina e Russia, il Caucaso e il Medio Oriente, dove si sta giocando una partita molto complessa, nella quale gli Stati Uniti si trovano in una posizione di scacco, dal momento che ogni tipo di intervento finirebbe per danneggiare un alleato.

Hamastan Gaza City Hamas

Nel fronte mediorientale gli Stati Uniti devono districarsi in una situazione molto complessa.
I suoi tre alleati storici, e cioè Israele, Turchia e Arabia Saudita, portano avanti una strategia geopolitica volta al contenimento dell'asse degli alleati dell'Iran (e quindi anche della Russia) e cioè i palestinesi di Hamas, gli Hezbollah libanesi, la Siria e il governo sciita dell'Iraq. Ed è proprio tra la Siria e l'Iraq che si annida la più grande insidia, in quanto l'Isis, lo stato terroristico dei ribelli islamici sunniti che si richiamano ad Al Qaeda, agisce contro il governo siriano e quello iracheno in modo tale da contenere le mire egemoniche dell'Iran.
Il problema per gli Stati Uniti è che sia l'Isis che l'Iran, i rivali di questo scontro, sono entrambi nemici dichiarati degli Usa, che quindi non sanno letteralmente da che parte stare. Si ripete un po' quello che era accaduto ai tempi di Bin Laden prima dell'11 settembre, quando il regime dei talebani era tollerato dagli Stati Uniti in funzione anti-russa e anti-iraniana.
In conclusione, la differenza tra l'attuale crisi geopolitica e le precedenti sta nel fatto che i due focolai di guerra, e cioè il confine russo e il medio oriente, sono diventati incandescenti in un momento in cui le rivalità tra gruppi egemonici filo-statunitensi e filo-russi si stanno manifestano con crescente estensione in un modo paradossale, che impedisce agli Stati Uniti qualunque tipo di intervento per ristabilire una parvenza di egemonia o quantomeno di ordine.
Venendo meno il ruolo di "gendarme del mondo" che gli Usa hanno svolto dalla fine della prima guerra fredda fino a pochi anni fa, le guerre civili e terroristiche hanno rialzato il capo e stanno attizzando un fuoco che potrebbe diventare sempre più difficile da tenere a bada.