venerdì 14 febbraio 2014

All you need is love: l'amore al cinema

Poster

Questa foto di Burt Lancaster e Deborah Kerr in Da qui all'eternità ci fa pensare all'amore e ci ricorda che oggi è San Valentino, un giorno in cui si pensa e si ripensa ai film d'amore più belli e coinvolgenti e puntualmente si stilano elenchi nei quali non mancano mai romcom comeNotting HillQuattro matrimoni e un funerale Harry ti presento Sally.
Senza nulla togliere a questi mirabili esempi della scrittura rispettivamente di Richard Curtis e della compianta Nora Ephron, dobbiamo ammettere che a noi piacciono di più le love story travagliate, non corrisposte, così come le passioni che durano una vita o che le avversità del destino non permettono di consumare fino in fondo.
Ecco dunque una lista dei nostri must del romanticismo al cinema che vi farà venir voglia di rivedere le scene che hanno accompagnato la vostra educazione sentimentale o che magari vi aiuterà a scoprire film di cui non avete mai sentito parlare.
Nella lista dei 100 film d'amore più belli della storia del cinema, "Time Out" lo ha messo in cima alla classifica. Uscito nel 1945, Breve Incontro segna la terza collaborazione fra David Lean e il commediografo Noel Coward. Il segreto di questa struggente love-story rigorosamente in bianco e nero sta nell'aspetto assolutamente normale dei protagonisti, che diventano suscettibili di identificazione praticamente da parte di chiunque.
I personaggi di Trevor Howard e Celia Johnson sono entrambi sposati e si conoscono – e si lasciano – in una stazione ferroviaria. Ad aggiungere pathos al film è il secondo concerto per pianoforte di Rachmaninoff.
Qualcuno definirebbe Le pagine della nostra vita piuttosto cheesy (melenso), ma per una fascia di pubblico femminile compresa fra i 20 e 40 anni, l'adattamento dell'omonimo romanzo diNicholas Sparks firmato Nick Cassavetes è un must, e questo perché i protagonisti Ryan Gosling e Rachel McAdams hanno replicato nella vita la grande passione che li ha uniti nella finzione.
Dovete sapere, a tal proposito, che il film ha vinto l'MTV Movie Award per il miglior bacio e che, nel riceverlo, la coppia ha dato una meravigliosa reinterpretazione del gesto.
Il video è su youtube, guardatelo insieme alla scena culto del bacio sotto la pioggia.
In Insonnia d'amore di Norah Ephron i personaggi femminili si commuovono guardando un film che suggerisce a Meg Ryan l'idea di dare appuntamento a Tom Hanks in cima all'Empire State Building.
Si tratta di Un amore splendido, con Cary Grant e Deborah Kerr.
Alla versione della Ephron manca la parte più drammatica e commovente del suo illustre predecessore, che dà una connotazione amarognola al classico "e vissero felici e contenti".
Esistono vari remake (fra cui uno bollywoodiano) del film di Leo McCarey, che ebbe la sua première americana nel luogo di incontro dei due protagonisti: una nave da crociera. 
Lei (2013)
Può un uomo invaghirsi e fidanzarsi con un computer?
Se la macchina in questione ha una sensibilità profondamente umana e soprattutto la sensuale voce roca di Scarlett Johansson, la risposta è sì, assolutamente sì. L'idea è venuta a Spike Jonze, che in Lei ha affidato a Joaquin Phoenix il ruolo di un uomo sensibile che non riesce a riprendersi da un divorzio.
Più che l'ennesima parabola su un mondo che le moderne tecnologie hanno trasformato in un abisso di incomunicabilità e solitudine, il film è un'incursione nei recessi del cuore umano, ferito, ammaccato, ma pur sempre pulsante.
Casablanca (1942)
"Forse noi oggi inauguriamo una bella amicizia", "L'hai suonata per lei, ora suonala per me", "You must remember this... a kiss is just a kiss": ecco due battute e un verso di una canzone che tutti riconosceranno appartenere a Casablanca, vero e proprio cult movie che ha ispirato aWoody Allen la commedia del '72 Provaci ancora, Sam.
Chi ha l'abitudine di rivedere spesso questo film di Michael Curtiz, noterà che ogni volta le lacrime arrivano prima.
Sappiamo di qualcuno che comincia a commuoversi già dall'inizio del flashback parigino.
Casablanca ha vinto 3 Oscar: miglior film, miglior regista e migliore sceneggiatura non originale.
Non tutti i film con Jim Carrey significano comicità irriverente+facce buffe.
No, insieme a The Truman Show e Man on the MoonEternal Sunshine of the Spotless Mind(questo il titolo inglese), è forse la migliore interpretazione dell'attore.
Diretto da Michel Gondry e scritto da Charlie Kaufman, il film è la storia di Clementine e diJoe, che si innamorano e poi iniziano a litigare. Lei si fa estrarre dal cervello tutti i ricordi che riguardano lui, poi lui prova a fare lo stesso...
Al di là della sceneggiatura, che ha vinto l'Oscar, è il modo in cui il regista dà corpo a ciò che c'è nella mente del protagonista il vero miracolo di Se mi lasci ti cancello.
Prima del lunghissimo flashback sulla sua tormentata love story con la ballerina del Moulin Rouge Satine, il poeta Christian scrive, rinchiuso nel suo sudicio appartamento con vista sul licenzioso locale parigino: ""La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare". Parole sante, non c'è dubbio, peccato che il sentimento pienamente corrisposto che anima questo personaggio venga funestato dalla morte dell'amata, che come Violetta de La traviata si ammala di tubercolosi.
Moulin Rouge! di Baz Luhrmann, però, è ben altro che un melò straziante: è una fantasmagoria fatta di momenti di comicità pura, scenografie fra il barocco e il kitsch e canzoni più o meno pop mescolate e modificate.
E poi c'è Nicole Kidman, che non è mai stata così bella...
Non tutti i fan di Clint Eastwood amano I ponti di Madison County, vuoi perché non condividono la scelta di Meryl Streep come protagonista femminile, vuoi perché non sopportano di vedere il cavaliere pallido sporcarsi con ciò che ai loro occhi appare come melassa allo stato puro, vuoi perché, infine, il libro di Robert James Waller da cui il film è tratto viene da molti considerato alla stessa stregua di un romanzo della collana Harmony.
Invece il breve ma instenso incontro della casalinga Francesca con il fotografo itineranteRobert Kinkaid viene qui raccontato con grande eleganza, quasi con timidezza. Attenzione: la visione è devastante per i cuori fragili... arrivate alla scena in macchina sotto la pioggia e capirete perché. 
Come eravamo (1973)
Al giorno d'oggi è difficile che differenze sostanziali di estrazione sociale e di credo politico facciano naufragare un amore, ma nell'America della Seconda Guerra Mondiale, del Maccartismo e degli anni '60 un "bravo ragazzo ariano" dell'upper class e "una brava ragazza ebrea" comunista non potevano sperare di avere un futuro insieme.
Del film sono da apprezzare i due attori protagonisti e il brano "The Way we Were", che si aggiudicò l'Oscar per la migliore canzone.
E' rimasta storica anche la battuta "Non molli mai" che Robert Redford dice a Barbra Streisand quando si incontrano diversi anni dopo essersi lasciati. Perfino Carrie di Sex & The City se ne ricorda in un episodio della serie, paragonando se stessa a Katy Morosky e il suoMr. Big Hubbel Gardiner. Dirige Sydney Pollack.
Opera d'esordio di Marc Webb, ecco un film con una struttura narrativa fuori dell'ordinario e con una leggerezza che lo priva di quella drammaticità che pervade le storie di amori andati male. Il punto di vista del racconto è quello di Joseph Gordon-Levitt, single incallito alle prese con una ragazza scaltra e indipendente.
Dei 500 giorni del titolo  facciamo giusto un assaggio, fra citazioni de Il laureato e Il settimo siglillo, colonna sonora supercool e un pizzico di malinconia.
Lei è la deliziosa Zooey Deschanel.

Le dieci donne più infedeli della letteratura mondiale

Le 10 donne più infedeli della storia della letteratura



Elena di Troia (Omero, Iliade)
L’adultera per antonomasia. Ma nell’Iliade omerica, Elena è una donna triste, vittima della propria bellezza eccessiva e dell’incantesimo cui la dea dell’amore Afrodite l’ha sottoposta. Non è stata Elena a voler tradire il marito Menelao con Paride, che lei disprezza. Nel canto VI Elena tratta Paride da codardo, e casomai sembra preferirgli il cognato Ettore.


Ginevra di Camelot
L'adulterio mitico, narrato in tanti libri, dalle saghe medievali del ciclo bretone e poi ripreso in decine di opere letterarie dal XII secolo (Chrétien de Troyes) fino a romanzi d’oggi. Ginevra è la procace moglie di Re Artù, al quale però lei mette le corna con Lancilotto, il più figo dei cavalieri della Tavola Rotonda.


Francesca da Rimini (Inferno, canto V)
L’adultera più nota della letteratura italiana resta Francesca da Rimini, ritratta da Dante Alighieri nel quinto canto dell’Inferno, quello che tutti, per fortuna, ricordiamo sin da quando ce lo hanno fatto studiare a scuola. Francesca e l’amante Paolo vengono sorpresi in flagrante dal marito di lei nonché fratello di lui, e quindi uccisi: finiranno nel girone dei lussuriosi, per sempre uniti.


Anna Karenina di Lev Tolstoj
Tutta colpa dell’incontro alla stazione dei treni fra Anna Karenina, donna sposata, e il bel Vronskij, che le riserva attenzioni piuttosto insistenti. Nel tempo, Anna si troverà a cedere al fascino del tentatore, a discapito di un marito troppo distratto dal lavoro di funzionario governativo. Ma né adulterio né le ferrovie porteranno fortuna alla protagonista di questo imperdibile superclassico della narrativa occidentale.



Emma Bovary  (Madame Bovary di Gustave Flaubert)
Una celebre infedele è la protagonista dell’altro romanzo cardine della letteratura europea ottocentesca. Emma sposa l’ingenuo e sciapo Charles Bovary. Il quale, in cambio della devozione, riceve dalla moglie bugie e una notevole sequela di infedeltà con altri uomini. Lui, il cornuto, se ne accorgerà davvero troppo tardi.


Connie Chatterley (in L'amante di Lady Chatterley di D. H. Lawrence)
La donna più infedele del Novecento letterario potrebbe essere Lady Chatterley: dopo una gioventù piuttosto libertina sposa l’aristocratico Clifford Chatterley, che sarà pure ricco e nobile ma ben presto si rivela poco incline (o poco adatto) a soddisfare i doveri coniugali. Perciò la Lady lo considera un cretino, e lo cornifica ripetutamente con un prestante guardaccia, con cui intreccia un legame basato soprattutto sull’attrazione fisica.


Hester (La lettera scarlatta, di Nathaniel Hawthorne)
Anche in questo caso la donna infedele non fa una bella fine: qui la troviamo addirittura sul patibolo, condannata a morte per adulterio nell’America puritana del tempo che fu. La lettera del titolo è la A di adultera: Hester deve portarla cucita sull’abito, in modo da vergognarsi della colpa di fronte alla comunità, ogni volta che mette il naso fuori casa. Ma il libro di Hawthorne è in realtà una denuncia contro il perbenismo dei suoi contemporanei. Romanzo di successo sin dalla prima edizione, oggi caposaldo della narrativa statunitense insieme al Moby Dick dell'amico collega Melville.

Margherita (Il Maestro e Margherita, di Mikhail Bulgakov)
Margherita, sposa infelice, tradisce un marito insignificante con il Maestro. E per di più esce di casa completamente nuda, vola sui tetti della città, si abbandona alla follia di una festa satanica di cui è regina. Insieme a gatti parlanti, diavoli e diavolesse.

Kitty di Il velo dipinto, di William Somerset Maugham
Storia di coppie britanniche altolocate, trasferite per lavoro nell'Oriente delle colonie. Lei, d’aspetto assai gradevole, tradisce lui con un bel fusto a sua volta sposato. Kitty confessa tutto al marito, convinta che l’amante divorzierà come lei e che la seguirà nella fuga. Ma si sbaglia. E questo è solo l’inizio di uno dei migliori romanzi della narrativa inglese novecentesca.

Dona Florípides Guimarães (Donna Flor e i suoi due mariti, di Jorge Amado, Garzanti)
La letteratura del tradimento sa anche esser allegra, senza indulgere in qualità della scrittura: la Donna Flor di Amado cornifica il secondo marito con quello precedente. E quest’ultimo, Vadinho, non soltanto è un amante focoso: risulta addirittura morto. Le relazioni extraconiugali, nella narrativa di Amado, sono comunque frequenti: da Teresa Batista stanca di guerra (Einaudi), splendida mulatta sposata con un ricco latifondista ma da lui colta sul più bello insieme a un giovanotto, fino a Gabriella Garofano e Cannella, beccata a letto con il miglior amico del marito.



di Lorenzo Confuso da Panorama

La chimica dell'innamoramento

Foto 1

Cosa pensa di te il tuo gatto?

Il biologo inglese John Bradshaw docente di zooantropologia all’Università di Bristol ha studiato per trent’anni il comportamento dei gatti prima di pubblicare il libro “Cat sense” in cui racchiude tutti i risultati di questa lunga ricerca.
Secondo quanto afferma il biologo inglese il gatto considera l’essere umano come un felino più grande. Lo studio parte analizzando la differenza che si è venuta a creare nel rapporto fra esseri umani e cani o gatti dall’inizio della loro convivenza ad oggi.
Il cane ha modificato notevolmente le sue abitudini comportamentali dalle sue origini, è stato addestrato e in lui non si trovano più le principali caratteristiche del suo antenato lupo.
Il gatto invece è rimasto sostanzialmente un felino selvatico nonostante siano trascorsi cinquemila anni da quando si è avvicinato all’uomo.
cosa pensa di te il tuo gattoPer lui l’essere umano continua ad essere un suo simile, anche se di dimensioni più grandi. Di conseguenza il suo comportamento con l’uomo è lo stesso che con la sua mamma: si struscia alle gambe se è in cerca di coccole, fa le fusa se vuole mangiare o comunque dimostrare il suo affetto, alza la coda in segno di saluto. Secondo John Bradshaw il gesto della coda in alto è molto probabilmente il modo più chiaro che i gatti utilizzano per esprimere la loro simpatia verso gli esseri umani.
Sempre secondo il biologo per poter creare un vero rapporto di amicizia con i felini occorre attendere che siano loro a scegliere di esserci amici, attendere che mostrino la loro simpatia verso di noi alzando la coda prima di interagire con loro sarà una garanzia di un rapporto di amicizia più duraturo nel tempo.
Con questo gesto infatti il gatto comunica che ha iniziato a considerarci come un suo simile, innocuo, da cui lasciarsi avvicinare e coccolare.

Plaisir d'amour (la canzone di Maria Antonietta) nel giorno di San Valentino




Nel 1784, la regina di Francia, Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, si esibì nella magica atmosfera del Petit Trianon, a Versaille, cantando una romanza scritta da Jean Pierre de Florian e musicata da Jean Paul Egide de Martini. Ecco il testo, la traduzione e il link di una sua recente interpretazione che vale la pena ascoltare.

PLAISIR D'AMOUR

Plaisir d'amour ne dure qu'un moment,
Chagrin d'amour dure toute la vie.

J'ai tout quitté pour l'ingrate Sylvie,
Elle me quitte et prend un autre amant.
Plaisir d'amour ne dure qu'un moment,
Chagrin d'amour dure toute la vie.

Tant que cette eau coulera doucement
Vers ce ruisseau qui borde la prairie,
Je t'aimerai, me répétait Sylvie ;
L'eau coule encor, elle a changé pourtant !

Plaisir d'amour ne dure qu'un moment,
Chagrin d'amour dure toute la vie.


IL PIACERE DELL'AMORE
Il piacere dell'amore dura solamente un momento,
Il dispiacere dell'amore dura tutta la vita.

Ho lasciato tutto per l'ingrata Sylvie,
Lei mi lascia e prende un altro amante.
il piacere dell'amore dura solamente un momento,
il dispiacere dell' amore dura tutta la vita.

Finché quest'acqua scorrerà dolcemente
Verso questo ruscello che recinta la prateria,
Ti amerò, mi ripeteva Sylvie;
L'acqua scorre ancora, ma nonostante ciò è cambiata!

Il piacere dell'amore dura solamente un momento,
il dispiacere dell'amore dura tutta la vita.

http://www.youtube.com/watch?v=T_dDZhfMvL0



(Nella foto, Joely Richardson interpreta Maria Antonietta ne "L'intrigo della collana", in cui la regina canta proprio la romanza "Plaisir d'amour")

giovedì 13 febbraio 2014

Remedia Amoris. Come superare l'amore non corrisposto.


dimenticare amore impossibile

1. Non aver paura di dichiararsi
Molte persone evitano di dichiararsi per paura di essere respinte e perdere definitivamente il proprio amore, dando così luogo a una spirale di dolore e di frustrazione destinata a protrarsi nel tempo.  In questi casi, però, è meglio confessare i propri sentimenti e tentare di conquistare la persona desiderata piuttosto che restare nel limbo di una passione che non potrà mai soddisfarsi. 

2. Saper accettare un no
Di fronte a un sentimento che è invece chiaramente a senso unico il consiglio migliore è di riuscire ad "accettare il no", prendendo atto che magari l'altro non è la persona giusta per noi.

3. Non soffocare la persona amata

Anche nel caso in cui non ci sia un chiaro segnale di rifiuto, andrebbe evitato di soffocare l'altro con una corte serrata che potrebbe rivelarsi dannosa. Considerato che l'amore è un dono spontaneo che non può essere forzato e che "se son rose, fioriranno".

4. Ripartire da se stessi 
Di fronte alla scoperta di non essere riamati, ci si può sentire come se questo costituisse la fine di tutto. Bisogna invece trasformare il dolore in un'opportunità per volersi bene, considerando quest'esperienza come un nuovo inizio.

5. Non chiudersi nella solitudine

Uno dei rischi in questi casi è inoltre quello di isolarsi e di lasciarsi andare alla malinconia e alla depressione. Mentre in realtà potrebbe essere l'occasione per riscoprire la gioia degli affetti e per  concedersi del tempo in armonia con gli altri.

6. Non essere severi con se stessi

La sofferenza per un amore non ricambiato può inoltre portare a gettarsi nei sensi di colpa e nella disistima, pensando che se l'altro non contraccambia i nostri sentimenti è perché non siamo abbastanza attraenti o affascinanti. Ma in questi casi bisogna ricordare che in amore non dipende tutto da noi e che il fatto di non essere ricambiati non ha nulla a che vedere con il nostro valore personale.

7. Evitare le vendette 
La delusione per un amore non corrisposto può avere anche dei risvolti distruttivi con tentativi di vendetta che possono solo alimentare il risentimento. Mentre invece bisogna rivolgere le proprie energie verso qualcosa di costruttivo, guardando con ottimismo al futuro.

8. Affidarsi alla letteratura e al cinema
Una buona via d'uscita è poi di cercare aiuto nei libri o nei film incentrati sull'amore non corrisposto e sul suo superamento in maniera positiva.

9. Parlarne con qualcuno
Aprirsi e confessare le proprie emozioni a un familiare o a un amico che si è trovato nella stessa situazione o è in grado di offrire un punto di vista obiettivo può aiutare a uscire dal tunnel della sofferenza.

10. Aprirsi a hobby e novità
Il momento potrebbe, infine, rappresentare un'occasione per riprendere a coltivare un hobby o una passione e per lasciare spazio alle novità. La vita è infatti piena di opportunità meravigliose, ma bisogna volerle accogliere ed essere disposti a rimettersi in gioco.

Gli Arcani Supremi. Capitolo 85. Apocalisse, Ragnarök e Kralizec



<<Nel 2187 avverrà quello che tu chiami il Grande Cataclisma, è così?>> chiese lady Edith, scettica.
India Stoker annuì solennemente:
<<Sarà qualcosa di molto simile a ciò che è descritto nel libro dell'Apocalisse. Noi Iniziati agli Arcani Supremi, pur non aderendo a nessuna delle religioni ufficiali, siamo profondamente religiosi e riteniamo che nei testi sacri siano state trascritte, in forma allegorica, alcune parti della Grande Profezia. Per noi Cristo non è Dio, ma è un Profeta, come lo fu Zarathustra, oppure Mani, oppure Lao Tze, o Buddha, solo per fare gli esempi da cui è nata buona parte del nostro credo sincretico>>
Lady Edith ebbe un guizzo di ironia:
<<Siete propensi a credere che la mia discendenza si incrocerà col divino Eclion, eppure siete così scettici sulla nascita divina di Cristo?>>
India sollevò le braccia e i palmi delle mani:
<<Questo argomento rientra nel voto del Silentium. Non sono autorizzata a parlarne. Quello che posso dire è che Eclion non è un dio, ma una entità sovrumana di natura demoniaca. Non è la stessa cosa. Esistono solo due divinità, Ahura Mazda e Deva Ahriman, che si affronteranno in battaglia nel giorno del Grande Cataclisma, un evento che gli Alfar chiamano Ragnarok o  Kralizec>>




Ragnarǫk (in islandese moderno anche Ragnarök e Ragnarøkkr) indicano, nella mitologia norrena, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.


Il nome è composto da ragna, il genitivo plurale di regin (dèi-poteri organizzati) e il plurale neutro rǫk (fato-destino-meraviglie; genitivo: raka), poi confuso con røkkr (crepuscolo).
Il termine probabilmente più antico è ragnarǫk, che significa "fato degli dèi". Ragnarøkkr significa invece "crepuscolo degli dèi", ed è quest'ultima la denominazione più celebre dei Ragnarǫk, grazie anche all'opera di Richard Wagner (Götterdämmerung). Gli storici hanno corretto quest'ultima traduzione; in particolare il francese Claude Lecouteux, ha sostenuto che il significato originario sia "Giudizio Delle Potenze".
I Ragnarǫk (la parola è plurale) ci sono noti principalmente da tre fonti:


Le fonti sui Ragnarǫk, come quasi tutte quelle sulla mitologia norrena, sono frammentarie, confuse, contraddittorie, ricche di riferimenti criptici e spesso quasi incomprensibili nella loro laconicità.
I Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza al di là di ogni legge e regola.
Spariranno quindi Sól (il Sole) e Máni (la Luna): i due lupi (Skǫll e Hati) che, nel corso del tempo, perennemente inseguivano i due astri finalmente li raggiungeranno, divorandoli, privando il mondo della luce naturale. Anche le stelle si spegneranno.

Francobollo commemorativo delleIsole Fær ØerVöluspá - The Death of OdinAnker Eli Petersen, 24 febbraio2003
Yggdrasill, l'albero cosmico, si scuoterà, e tutti i confini saranno sciolti: terremotialluvioni e catastrofi naturali.
Le creature del caos attaccheranno il mondo: Fenrir il lupo verrà liberato dalla sua catena, mentre il Miðgarðsormr emergerà dalle profondità delle acque. La nave infernale Naglfar leverà le ancore per trasportare le potenze della distruzione alla battaglia. Al timone ci sarà il dio Loki.
I misteriosi Múspellsmegir cavalcheranno su Bifrǫst, il ponte dell'arcobaleno, facendolo crollare. Heimdallr, il bianco dio guardiano, soffierà nel suo corno, ilGjallarhorn, per chiamare allo scontro finale Odino, le altre divinità, e i guerrieri del Valhǫllr (gli einherjar).
Nel grande combattimento finale, che avverrà nella pianura di Vígríðr, ogni divinità si scontrerà con la propria nemesi, in una distruzione reciproca. Il lupo Fenrir divorerà Odino, che quindi sarà vendicato da suo figlio VíðarrÞórr e il Miðgarðsormr si uccideranno a vicenda, e così Týr e il cane infernale Garmr.Surtr abbatterà Freyr.
L'ultimo duello sarà tra Heimdallr e Loki, che si uccideranno a vicenda, quindi il gigante del fuoco Surtr, proveniente da Múspellsheimr, darà fuoco al mondo con la sua spada fiammeggiante.
Di seguito, dalle ceneri, il mondo risorgerà. I figli di Odino, Víðarr e Váli, e i figli di Thor, Móði e Magni, erediteranno i poteri dei padri. Baldr, il dio della speranza e Hǫðr suo fratello, torneranno da Hel, il regno della morte. Troveranno, nell'erba dei nuovi prati, le pedine degli scacchi con cui giocavano gli dèi scomparsi. La stirpe umana verrà rigenerata da una nuova coppia originaria, Líf e Lífþrasir, sopravvissuti nascondendosi nel bosco di Hoddmímir o nel frassino Yggdrasill a seconda dei culti.
La rinascita del mondo è tuttavia adombrata dal volo, alto nel cielo, di Níðhǫggr, il serpe di Niðafjoll, misteriosa creatura tra le cui piume porterà dei cadaveri.

Il portale nord della stavkirke di Urnes (XI secolo): I serpenti e i draghi attorcigliati rappresentano la fine del mondo secondo la leggenda nordica dei Ragnarök.

Interpretazioni dei Ragnarǫk

L'assenza di paralleli corrispettivi escatologici nelle altre mitologie europee, cioè la mancanza di narrazioni sulla fine del mondo, ad esempio, in ambiente greco o romano, ha portato diversi studiosi a ipotizzare influssi più o meno decisi, nei Ragnarǫk, dell'immaginario cristiano, in particolare dall'Apocalisse di Giovanni. L'ipotesi sarebbe corroborata dal fatto che la mitologia norrena sia stata codificata quasi interamente in seguito all'arrivo del Cristianesimo nell'Europa settentrionale. Tuttavia, anche e proprio per questo motivo, l'ipotesi rimane tale e priva di una qualunque verifica.
Da parte sua, Georges Dumézil, studioso francese dei miti, ha messo in luce le forti somiglianze tra i Ragnarǫk e, nella mitologia hindu, la battaglia tra Pāndava e Kaurava, così com'è narrata nel Mahābhārata. Così come il Ragnarǫk sarebbe posto nel futuro, l'analoga battaglia epocale del Mahābhārata si trova nel passato.
È forse dunque possibile come corrispettivo dei Ragnarǫk in area mediterranea la gigantomachia o la titanomachia, che vedono contrapposti gli dèi olimpici guidati da Zeus contro creature deformi e caotiche.

Alimenti che aiutano la concentrazione (forse...)



Sarà vero?

I ponti più strani del mondo

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 Henderson Waves Bridge, Singapore
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Mur Aiola Island Bridge, Graz, Austria
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Gateshead Millennium Bridge, Newcastle upon Tyne, Regno Unito
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Nový Most, Bratislava, Slovacchia 
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Ponte della Pace, Tbilisi, Georgia
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Tianjin Eye, Cina
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Banpo Fountain Bridge, Seoul, Corea del Sud
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