venerdì 14 febbraio 2014

Cosa pensa di te il tuo gatto?

Il biologo inglese John Bradshaw docente di zooantropologia all’Università di Bristol ha studiato per trent’anni il comportamento dei gatti prima di pubblicare il libro “Cat sense” in cui racchiude tutti i risultati di questa lunga ricerca.
Secondo quanto afferma il biologo inglese il gatto considera l’essere umano come un felino più grande. Lo studio parte analizzando la differenza che si è venuta a creare nel rapporto fra esseri umani e cani o gatti dall’inizio della loro convivenza ad oggi.
Il cane ha modificato notevolmente le sue abitudini comportamentali dalle sue origini, è stato addestrato e in lui non si trovano più le principali caratteristiche del suo antenato lupo.
Il gatto invece è rimasto sostanzialmente un felino selvatico nonostante siano trascorsi cinquemila anni da quando si è avvicinato all’uomo.
cosa pensa di te il tuo gattoPer lui l’essere umano continua ad essere un suo simile, anche se di dimensioni più grandi. Di conseguenza il suo comportamento con l’uomo è lo stesso che con la sua mamma: si struscia alle gambe se è in cerca di coccole, fa le fusa se vuole mangiare o comunque dimostrare il suo affetto, alza la coda in segno di saluto. Secondo John Bradshaw il gesto della coda in alto è molto probabilmente il modo più chiaro che i gatti utilizzano per esprimere la loro simpatia verso gli esseri umani.
Sempre secondo il biologo per poter creare un vero rapporto di amicizia con i felini occorre attendere che siano loro a scegliere di esserci amici, attendere che mostrino la loro simpatia verso di noi alzando la coda prima di interagire con loro sarà una garanzia di un rapporto di amicizia più duraturo nel tempo.
Con questo gesto infatti il gatto comunica che ha iniziato a considerarci come un suo simile, innocuo, da cui lasciarsi avvicinare e coccolare.

Nessun commento:

Posta un commento