venerdì 14 febbraio 2014

Le dieci donne più infedeli della letteratura mondiale

Le 10 donne più infedeli della storia della letteratura



Elena di Troia (Omero, Iliade)
L’adultera per antonomasia. Ma nell’Iliade omerica, Elena è una donna triste, vittima della propria bellezza eccessiva e dell’incantesimo cui la dea dell’amore Afrodite l’ha sottoposta. Non è stata Elena a voler tradire il marito Menelao con Paride, che lei disprezza. Nel canto VI Elena tratta Paride da codardo, e casomai sembra preferirgli il cognato Ettore.


Ginevra di Camelot
L'adulterio mitico, narrato in tanti libri, dalle saghe medievali del ciclo bretone e poi ripreso in decine di opere letterarie dal XII secolo (Chrétien de Troyes) fino a romanzi d’oggi. Ginevra è la procace moglie di Re Artù, al quale però lei mette le corna con Lancilotto, il più figo dei cavalieri della Tavola Rotonda.


Francesca da Rimini (Inferno, canto V)
L’adultera più nota della letteratura italiana resta Francesca da Rimini, ritratta da Dante Alighieri nel quinto canto dell’Inferno, quello che tutti, per fortuna, ricordiamo sin da quando ce lo hanno fatto studiare a scuola. Francesca e l’amante Paolo vengono sorpresi in flagrante dal marito di lei nonché fratello di lui, e quindi uccisi: finiranno nel girone dei lussuriosi, per sempre uniti.


Anna Karenina di Lev Tolstoj
Tutta colpa dell’incontro alla stazione dei treni fra Anna Karenina, donna sposata, e il bel Vronskij, che le riserva attenzioni piuttosto insistenti. Nel tempo, Anna si troverà a cedere al fascino del tentatore, a discapito di un marito troppo distratto dal lavoro di funzionario governativo. Ma né adulterio né le ferrovie porteranno fortuna alla protagonista di questo imperdibile superclassico della narrativa occidentale.



Emma Bovary  (Madame Bovary di Gustave Flaubert)
Una celebre infedele è la protagonista dell’altro romanzo cardine della letteratura europea ottocentesca. Emma sposa l’ingenuo e sciapo Charles Bovary. Il quale, in cambio della devozione, riceve dalla moglie bugie e una notevole sequela di infedeltà con altri uomini. Lui, il cornuto, se ne accorgerà davvero troppo tardi.


Connie Chatterley (in L'amante di Lady Chatterley di D. H. Lawrence)
La donna più infedele del Novecento letterario potrebbe essere Lady Chatterley: dopo una gioventù piuttosto libertina sposa l’aristocratico Clifford Chatterley, che sarà pure ricco e nobile ma ben presto si rivela poco incline (o poco adatto) a soddisfare i doveri coniugali. Perciò la Lady lo considera un cretino, e lo cornifica ripetutamente con un prestante guardaccia, con cui intreccia un legame basato soprattutto sull’attrazione fisica.


Hester (La lettera scarlatta, di Nathaniel Hawthorne)
Anche in questo caso la donna infedele non fa una bella fine: qui la troviamo addirittura sul patibolo, condannata a morte per adulterio nell’America puritana del tempo che fu. La lettera del titolo è la A di adultera: Hester deve portarla cucita sull’abito, in modo da vergognarsi della colpa di fronte alla comunità, ogni volta che mette il naso fuori casa. Ma il libro di Hawthorne è in realtà una denuncia contro il perbenismo dei suoi contemporanei. Romanzo di successo sin dalla prima edizione, oggi caposaldo della narrativa statunitense insieme al Moby Dick dell'amico collega Melville.

Margherita (Il Maestro e Margherita, di Mikhail Bulgakov)
Margherita, sposa infelice, tradisce un marito insignificante con il Maestro. E per di più esce di casa completamente nuda, vola sui tetti della città, si abbandona alla follia di una festa satanica di cui è regina. Insieme a gatti parlanti, diavoli e diavolesse.

Kitty di Il velo dipinto, di William Somerset Maugham
Storia di coppie britanniche altolocate, trasferite per lavoro nell'Oriente delle colonie. Lei, d’aspetto assai gradevole, tradisce lui con un bel fusto a sua volta sposato. Kitty confessa tutto al marito, convinta che l’amante divorzierà come lei e che la seguirà nella fuga. Ma si sbaglia. E questo è solo l’inizio di uno dei migliori romanzi della narrativa inglese novecentesca.

Dona Florípides Guimarães (Donna Flor e i suoi due mariti, di Jorge Amado, Garzanti)
La letteratura del tradimento sa anche esser allegra, senza indulgere in qualità della scrittura: la Donna Flor di Amado cornifica il secondo marito con quello precedente. E quest’ultimo, Vadinho, non soltanto è un amante focoso: risulta addirittura morto. Le relazioni extraconiugali, nella narrativa di Amado, sono comunque frequenti: da Teresa Batista stanca di guerra (Einaudi), splendida mulatta sposata con un ricco latifondista ma da lui colta sul più bello insieme a un giovanotto, fino a Gabriella Garofano e Cannella, beccata a letto con il miglior amico del marito.



di Lorenzo Confuso da Panorama

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