giovedì 18 giugno 2015

Estgot. Capitolo 92. La Missione del Varco di Burg Hohenzollern




Il Consiglio dell'Ordine degli Iniziati agli Arcani Supremi si riunì in seduta straordinaria nella cripta di Sleepy Providence in una piovosa giornata di fine giugno.

Roman Waldemar, Maestro dei Maestri, venne subito al punto:
<<Come era nelle previsioni, ho individuato l'ubicazione di tutti i Varchi per la Nuova Terra ed ho stipulato un Patto con i Signori Atar, Belenos ed Eclion. In base a questo accordo ho ottenuto il potere di aprire e chiudere i Varchi, oltre ad un potenziamento delle mie capacità di autodifesa, di cui vi invito a tenere conto. In cambio ho promesso la mia lealtà, che non significa cieca obbedienza.

Come c'era da aspettarsi, il Signore Gothar ha manifestato personalmente e duramente la sua opposizione, minacciando gravi conseguenze. Si tratta di una minaccia da non sottovalutare.
Siccome il Varco di Estgot conduce a Gothiam, la roccaforte del nostro nemico, la cosa migliore è che, almeno per il momento, rimanga chiuso.

La mia proposta è quella di preparare una prima Missione esplorativa sulla Nuova Terra, che utilizzerà il Varco di Burg Hoenzollern, in Germania, alle propaggini della Selva Nera.



Ho scelto questo luogo perché in corrispondenza di esso, sulla Nuova Terra, sorgerà un identico castello, che verrà chiamato Alfarian e sarà la residenza della famiglia reale degli Alfar, il popolo che sarà scelto da Atar per creare il Regno del Nord.

Il Varco si trova all'interno del castello. La famiglia degli Hohenzollern, gli Imperatori di Germania, lo avevano scoperto, ma non sono mai stati capaci di aprirlo e non hanno mai capito nemmeno cosa fosse. Successivamente anche le SS tentarono invano di aprire quella porta. Non ci fu niente da fare, e allora decisero di nasconderla. E ormai tutti se ne sono dimenticati, compresa la famiglia Hohenzollern, ma noi abbiamo degli agganci, da quelle parti e potremo riuscire ad entrare nel castello e ad arrivare fino al Varco.





Per questa Missione ho deciso di reclutare dei volontari della Guardia di Ferro dell'Ordine degli Iniziati>>



Quest'ultima informazione stupì lady Margaret:
<<La Guardia di Ferro? E' troppo vicina all'Aristocrazia Nera e all'estrema destra!>>

<<Come tutti i reduci della guerra civile in Ucraina, o quantomeno quelli che hanno combattuto per l'Unione Occidentale contro i separatisti della Federazione Orientale. Sono andati bene per la Cancelliera tedesca, il Premier inglese e il Presidente degli Usa, andranno bene anche per noi.
Del resto non importa di che colore siano i gatti, l'importante è che prendano i topi>>

A map of possible Russian invasion into Ukraine developed by https://www.stratfor.com in March 2015, which well illustrates the current scenario

Lady Margaret lo fissò con aria confusa:
<<Quali topi?>>

Waldemar sollevò gli occhi al cielo:
<<Era una metafora>>

L'anziana matriarca non mollò la presa:
<<Non mi fido! Voglio che ci siano anche uomini armati della Falange di Atar!>>

La risposta di Waldemar fu immediata
<<La Falange dovrà presidiare Estgot in mia assenza. Sarò io stesso a guidare la Missione e a tenere sotto controllo la Guardia di Ferro>>

A quel punto intervenne Sidonie:
<<Quello che stai prospettando, se non erro, è un'operazione militare. Mi chiedo se tu sia in grado di gestirla>>

Waldemar si limitò a una precisazione:
<<Ero tenente a Bassora, in Iraq, nel 2005, nella Royal Navy>>



Sidonie sorrise ironicamente:
<<Oh, sì, certo... Britannia rules the waves... Ma hai mai partecipato a un conflitto a fuoco?>>

Waldemar annuì lentamente: <<Purtroppo sì... stavamo presidiando un villaggio sulle rive dello Shatt-al-Arab. Fummo attaccati da dei miliziani jihadisti. Capii subito che volevano prendere degli ostaggi, e non potevo permetterlo. Diedi l'ordine ai cecchini di far fuoco. Inutile dire che fu un massacro per entrambe le parti. Riuscimmo a sopravvivere, ma molti persero un braccio, o un occhio, o rimasero sfigurati. Una granata mi esplose vicino, fui ferito, ma nessuna scheggia penetrò in profondità. All'epoca non sapevo di essere il prodotto di un Programma Genetico, per cui non seppi spiegarmi la facilità con cui le ferite si rimarginarono. Quelle fisiche intendo, perché le altre...>> 

Ci fu silenzio.
Intervenne allora Ivan Kaspar, incuriosito:
<<Perché una persona pacifica come te si era arruolata nella Marina Britannica?>>

Waldemar si fece serio, come se stesse cercando di allontanare un ricordo spiacevole:
<<E' una lunga storia. Troppo lunga per essere raccontata qui, in questo momento>>


Sua madre, lady Helena, ricordava fin troppo bene.
Era così giovane. Tutti i guai sono incominciati da lì. Prima o poi dovrà fare i conti anche con quei ricordi.



Waldemar incontrò lo sguardo della madre.
Mi sono lasciato trascinare da ideali che non mi appartenevano e che, come tutti gli ideali astratti, non hanno retto il confronto con la realtà.

Isabel Burke-Roche intervenne:
<<Comunque sia, l'uomo di oggi non è più il ragazzo di ieri>>



Waldemar annuì:
<<L'uomo di oggi ha motivazioni ben più valide e sicuramente meno bellicose. Si tratterà di una esplorazione, niente di più e niente di meno>>

Isabel era preoccupata:
<<Al di là dei Varchi c'è un mondo ignoto, selvaggio e pieno di pericoli. Preferirei che non ti esponessi personalmente a questo rischio, almeno non la prima volta. Avevo promesso di guardarti le spalle, ma se andrai così lontano...>>

<<Non sarà una scampagnata. Occorrerà molta preparazione. Ci vorrà del tempo. prima che di essere pronti. Ma se ci fosse un pericolo grave, l'avrei già percepito. Sei forse a conoscenza di qualcosa che io non ho previsto?>>

Lei rispose quasi con un sussurro:
<<Edwina... potrebbe già essere là. Lei è una Ataris: quale luogo più adatto di Alfarian, non trovi?>>

<<Edwina mi detesta, ma non mi vuole morto, né ferito, né prigioniero, almeno per ora. 
Ma adesso è meglio parlare degli aspetti tecnici di questa operazione.
Per prima cosa vi comunico che in mia assenza le funzioni direttive dell'Ordine verranno assunte dal mio vice, il qui presente Ivan Kaspar, che ha promesso di avvalersi della collaborazione dei membri del Consiglio e di sottoporre ad esso ogni decisione.

La spedizione dovrà avvenire tra fine luglio e inizio agosto, nel periodo più caldo. La Nuova Terra ha le stesse dimensioni e la stessa inclinazione della nostra, e il Nord del Continente Centrale ha la stessa dinamica atmosferica dell'Europa Centrale, compresa anche la stessa flora e fauna.
Ora vi parlerò più nel dettaglio di questa Missione>>

6 commenti:

  1. Ma quindi solo Waldemar può aprire i varchi? Perchè in quel caso avrebbe avuto un potere contrattuale ben maggiore con Gothar rispetto a qullo che ha fatto valere!
    E comunque potrebbe sempre decidere di non aprirlo affatto... e mi sembra strano che Gothar si sottometta tanto tranquillamente alla volubilità di un'essere umano, nemmeno suo alleato per giunta!
    Ma comunque, chi mai con un pò di buonsenso potrebbe decidere di arruolarsi ed andare in guerra per seguire qualche ideale romantico??? Possono esistere milioni di ragioni, ma non certo il voler emulare i cavalieri di un tempo!
    e poi io credo che siano proprio gli aristocratici e quelli più benestanti a starsene ben lontani dal fronte, magari tirano le fila da lontano ma di certo non vengono educati con l'idea di rischare la vita (o la posizione) in nessun caso... ^^
    Anche per questo io continuo a pensare che lui (come mi hai anche confermato) sia tutto fuorchè un condottiero, ed ora va a anche rischiarsela a capo di una legione di gente che non è sicuro essergli fedele e per di più in un mondo sconosciuto... meno male che ha i superpoteri se no sarebbe stato spacciato prima ancora di iniziare!
    Ora sono curiosa di vedere come riuscirà a gestirli, e soprattutto di sapere cosa troveranno nel Nuovo Mondo! :)

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    1. In realtà il Varco di Estgot può essere aperto anche da Gothar, mentre gli altri no... le ragioni sono accennate nei capitoli in cui se ne parla, ma ci ritornerò in modo da chiarire meglio la situazione... comunque il motivo per cui Waldemar si era comportato in maniera disinvolta con Gothar. ;-)
      Molto importante è l'osservazione sull'assurdità dell'arruolarsi in guerra mossi da ideali cavallereschi, però ci sono state storicamente moltissime persone che l'hanno fatto, in particolar modo i poeti: pensa a Ungaretti, Montale, Gadda, nella prima guerra mondiale, tutti volontari e tutti finiti nel pantano delle trincee. Ci sono tanti testi di narrativa che raccontano di come chi vive in un momento storico in cui il proprio paese ha una specie di missione "civilizzatrice", percepisca, sbagliando clamorosamente, la guerra come una missione. E' una baggianata, ovviamente, ma molti ci sono cascati, e non erano affatto stupidi, ma solo accecati dagli ideali.
      Bisogna fare una distinzione tra gli aristocratici e i ricchi borghesi.
      I ricchi borghesi fanno esattamente come hai detto, cioè cercano di evitare in tutti i modi il servizio militare e si imboscano :-D
      Gli aristocratici veri e propri, quelli con quattro quarti di nobiltà. invece crescono con il culto dell'azione, imparano ad usare le armi molto presto, andando a caccia, e spesso scelgono le accademie militari (ne ho conosciuti, che hanno fatto l'Accademia militare di Modena). Se ci pensi, anche lo stesso principe Harry è stato ufficiale di marina in Afghanistan per alcuni anni.
      Anche su questo punto del tormentato passato di Waldemar, ritornerò... perché voglio che pian piano vengano rivelati tutti i lati oscuri del suo passato, quelli che lo hanno reso così tormentato e conflittuale.
      Assolutamente non è un condottiero, altrimenti sarebbe rimasto a combattere nella Royal Navy, cantando "Britannia rules the waves!" :-D :-D :-D
      Quindi le uniche due ragioni per le quali ha deciso di partecipare in prima persona alle operazioni sono le premonizioni e i poteri di autodifesa che comprendono anche le scariche elettriche, per cui gli energumeni della Guardia di Ferro impareranno a temerlo ;-)))))
      Adesso dovrebbe arrivare la parte più movimentata e avventurosa del romanzo, quella in cui succedono più cose e i personaggi si mettono in movimento ed entrano in conflitto aperto l'uno contro l'altro, fino alla resa dei conti finale... chissà, forse potrebbe anche esserci un duello tra Waldemar e Vlad Dracu...^^ ;-)
      Grazie mille e buon weekend!!! :-D

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    2. Ah ecco, infatti mi pareva di aver capito in questo modo! Apposta ti ho fatto la domanda, perchè da come ne parlava Waldemar sembrava quasi che se anche l'apertura del varco di Gothar dipendesse da lui, ha sorvolato sulla questione con molta nonchalance! ^^
      Però scusa, perdonami se ti contraddico, ma Ungaretti, Montale e compagnia bella vivevano in un'epoca in cui l'informazione era molto più limitata e "controllata" rispetto ad ora: è facile far credere a chi non ha il quadro chiaro completo della situazione, che andare in guerra sia una specie di missione (ci hanno costruito su un'impero durante le crociate con questo trucco), per Waldemar è un'altro paio di maniche!
      Vive ne 21° secolo, ha studiato ed ha avuto accesso a tutte le fonti di informazione possibili, dovrebbe aver ben chiaro quanto sia comunque sbagliato combattere in nome di un'ideale che qualcun'altro ti mette in bocca!
      E pure il discorso sull'aristocrazia che viene educata all'azione non è mica tanto realistico: è chiaro che se sei il discendente di una familgia reale sempre sotto i riflettori devi far vedere che ci tieni a proteggere popolo e nazione e sei praticamente obbligato a certe scelte, ma ti assicuro che tutti gli altri non ci pensano proprio ad aruolarsi perche discendono dalle familgie nobile! Vallo a dire ai Colonna o ai Torlonia!^^ Quelli i figli li mandano ai collegi in Svizzera e poi se ne vanno alla Sorbonne per l'università, altro che collegi militari! ;)
      Spero di non apparirti troppo critica, però mi sembra importante sottolineare certe cose per evitare che Waldemar finisca con l'apparire un èpersonaggio troppo poco credibile...
      Buon week end! :)

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    3. In effetti sono obiezioni molto valide e convincenti quelle che hai posto. Bisogna fare una correzione, perché se no la scelta non è realistica. Le alternative a questo punto sono due, o rimuovo completamente l'accenno al servizio militare, oppure gli do una motivazione più credibile, ma certamente meno nobile... per dire: lui a vent'anni era un militarista convinto, fanatico dell'imperialismo britannico e della marina, ma poi l'esperienza della guerra lo ha portato ad una crisi di rigetto che lo ha fatto diventare quello che è, cioè un personaggio fin troppo pacifico e incerto... potrebbe essere una spiegazione del perché ha maturato questo carattere... nel senso: 1) il rigetto del militarismo lo porta a svalutare l'azione e l'eroismo; 2) il fallimento politico lo porta a non credere più negli ideali: 3) la morte di Virginia lo rende scettico di fronte alla possibilità di innamorarsi veramente di nuovo e quindi di impegnarsi... poi però gli eventi del romanzo lo portano pian piano a riconquistare un equilibrio... questa era la linea di fondo e forse con qualche correzione si potrebbero mantenere questi tre passaggi di delusione (guerra, politica, amore) che richiederanno, per ritrovare fiducia, una serie di azioni giunte a buon fine, una serie di decisioni politiche valide e un nuovo amore... ecco, nella mia testa c'era fin dall'inizio questa idea, per questo gli avevo inserito anche l'aspetto della guerra...non so, meglio toglierlo del tutto o motivarlo in maniera più credibile, ma non molto nobilitante? (perché è chiaro che se a vent'anni era un militarista imperialista, non era proprio una persona gradevolissima :-D :-D :-D )
      Io ti ringrazio moltissimo, perché mi stai aiutando davvero tanto, per cui ti chiederei ancora il parere riguardo a questa correzione, e cioè, appunto: è meglio togliere del tutto il riferimento alla guerra o se motivarlo in maniera più convincente?
      Grazie infinite per la tua gentilissima disponibilità, che apprezzo davvero tantissimo *-*

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  2. Guarda secondo me visto che ormai hai impostato il personaggio in questo modo, dovresti mantenerlo così ma magari giustificando diversamente la sua scelta di arruolarsi: che so magari per seguire un gruppo di amici ricchi fanatici dell' imperialismo... insomma un pò per paura di rimanere isolato un pò per convinzione indotta, il che considerato il suo carattere e la "stupidità " dei vent'anni sarebbe comprensibile.
    Oltretutto così avresti anche più gioco per mostrare la sua maturazione negli anni.
    Ovviamente questa è solo un' idea, non sentirti assolutamente costretto a cambiare le cose se non ti va, io non sono certamente una scrittrice quindi potrebbe anche essere che i miei commenti, per quanto logici, non funzionino ai fini di rendere la storia più interessante o emozionante! ;)
    Buona serata! :)

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    1. E' un'ottima idea, quella del gruppo di amici: può essere un'occasione per dei flash back interessanti e anche molto realistici, e va proprio nella direzione dell'approfondimento psicologico e dell'evoluzione del personaggio nel tempo!
      Ti sono davvero riconoscente per questi suggerimenti che mi aiutano moltissimo! ;-)
      Nemmeno io sono uno scrittore: io scrivo per hobby, non per professione, per cui accolgo con grande piacere e gratitudine tutte le osservazioni, le riflessioni, i suggerimenti che possono aiutarmi a creare una storia più interessante, emozionante e convincente! E il tuo aiuto mi è veramente prezioso e lo dico con la massima stima e riconoscenza!^^ *-*
      Buona serata!!! ;-)

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