giovedì 20 marzo 2014

Dai radical-chic agli hipster: come rovinare il mondo in due generazioni



I lettori di questo blog sanno che io non amo particolarmente gli hipster e men che meno i loro "maestri" e cioè i radical-chic.
Il fenomeno hipster non può essere capito senza prima aver compreso il fenomeno radical-chic.
In genere l'hipster è il figlio di un radical-chic, oppure è uno studente che ha scelto come modelli di riferimento i radical-chic.
Per questo, per capire come ci si è potuti ridurre in queste condizioni, dobbiamo andare indietro di una generazione e trovare la sottile linea rossa che ha trasmesso agli hipster l'eredità dei radical-chic.
Credo che tutti sappiano cos'è un radical-chic, ma per rinfrescare la memoria basta semplicemente guardare l'immagine del Testimonial dei Radical-Chic italiani e cioè Michele Serra.



Ho reso l'idea?
Se il concetto non è ancora chiaro, elenco alcune caratteristiche tipiche del perfetto radical-chic:

- La sua "Bibbia" di riferimento è il quotidiano "La Repubblica" (in particolare L'Amaca di M.Serra)
- E' abbonato a "Il Manifesto"
- E' ricco di famiglia, oppure ben pagato come giornalista/scrittore/docente universitario/regista, ma disprezza i ricchi e il denaro generale, di cui fa un usus pauper cioè lo "usa nel disprezzo".
- Ha partecipato alla Contestazione giovanile del '68 o a quella del '77
- Ovviamente è di sinistra, ma giudica i partiti di sinistra troppo moderati e li sferza polemicamente o con ironia corrosiva "da sinistra". 
- E' snob, deplora il populismo e le masse.
- Si atteggia a intellettuale anche quando non è laureato e neppure diplomato.

Altro esempio è il Pasdaran radical-chic Nanni Moretti.

Da questi due esempi si possono ricavare anche altre caratteristiche:

- Ha la barba.
- Veste in modo ostentatamente sciatto, per far finta di non dare importanza all'immagine, mentre in realtà la sua immagine è strategicamente studiata.

A confermare questi due esempi possiamo citare Francesco De Gregori e Francesco Guccini, di cui però non allego le foto perché c'è un limite alla bruttezza che questo blog vorrebbe cercare di non superare.

Però non posso non citare il Grande Ayatollah dei Radical-Chic, il loro Padre Spirituale e Venerato Maestro, e cioè, naturalmente, Eugenio Scalfari, Guida Suprema della Rivoluzione.

Chi osa contraddire il Venerabile Eugenio è immediatamente radiato dall'Albo dei Radical-Chic.
Il nobile Scalfari è il Profeta Isaia del nostro tempo.
Interprete del Verbo divino, si degna di cenare solo con una ristrettissima cerchia: Giorgio Napolitano, Mario Draghi, Mario Monti e Papa Francesco, però il conto della cena lo paga Giorgio De Benedetti.
Se Eugenio Scalfari è il padre dei radical-chic italiani, lo si può considerare il nonno degli hipster italiani.

In origine il termine "hipster" indicava negli USA solo gli amanti del jazz. Poi passò a indicare gli intellettuali di sinistra e successivamente i loro studenti.

Se il '68 e il '77 furono per i radical-chic il momento della presa di potere nelle università e nella stampa, il veicolo dell'ascesa degli Hipster è stato l'Erasmus, il progetto di scambio tra studenti di università straniere.

Naturalmente chi sceglie di fare l'Erasmus ha in mente qualsiasi cosa tranne studiare, ma di questo parlerò nella prossima puntata...

Nessun commento:

Posta un commento